♡ Sicilia Terra Mia ♡
789 subscribers
3.93K photos
982 videos
2.58K links
La Sicilia è una terra stupenda,tutta da scoprire, con la sua storia, le sue origini, la sua cultura tradizioni e tante curiosità

Canale👉 @sicil_iaterramia

Aggiungi👉 @MKforwardbot al tuo gruppo

👉discuti https://t.me/c/1099356382/1651287
Download Telegram
Cosa vedere a Burgio
A dominare l’abitato, dalla cima di un’altura che sovrasta il paese, c’è il castello di Burgio: eretto sulla roccia, il maniero è affiancato dai torrenti Garella e Tina, che in passato fungevano da fossato naturale contro eventuali attacchi nemici. Conquistare l’ingresso non è semplice: raggiungibile solo mediante una scala rimovibile, richiede una lunga e faticosa salita, ma ci si accorge immediatamente che ne vale la pena.
Davanti al castello c’è la spianata panoramica dove si svolgono le funzioni religiose del Venerdì Santo, e subito dopo ci si immette nel cortile e nei vani interni della fortezza. Tutt’intorno, invece, si sviluppa la parte più antica di Burgio, di impronta araba, con le sue stradine strette e tortuose, contorte tra le abitazioni, in un gomitolo incantevole traforato di archetti e finestre.
Come ogni antico borgo che si rispetti, Burgio vanta alcune belle chiese che vale la pena di visitare. Tra queste spicca la Chiesa Madre dedicata a Sant’Antonio Abate, fondata nel XII secolo ma ristrutturata in chiave rinascimentale, ricca di opere d’arte di grande valore: l Madonna delle Grazie del Gagini del 1566, la Madonna dell’Itria di Antonio Ferraro del 1596 e il Crocifisso di Rifesi, una scultura lignea veneratissima, sono solo alcune delle bellezze custodite all’interno.
Da vedere anche la chiesa di San Vito, il convento dei Frati Minori che attualmente ospita il Municipio, e la chiesa di San Giuseppe, che dietro l'altare mostra tre statue lignee della Sacra Famiglia.
Gli amanti della natura, completato il percorso nel centro storico, possono uscire un poco da Burgio e esplorare il Bosco dei Sicani. Si tratta di una riserva naturale molto vasta, che include tutta la provincia di Agrigento e, in parte, quella palermitana. Qui, tra torrenti generosi e valli lussureggianti, si insediarono appunto i Sicani, tra i primi ad aver popolato la Sicilia. Ricca di fossili antichi, risalenti a più di 200 milioni di anni fa, la riserva ha lo scopo di preservare i reperti geologici e paleontologici più interessanti, ma anche la fauna e la flora spettacolare della regione
Eventi, sagre e manifestazioni
Se le case e i palazzi del centro parlano di una storia lontana, e l’ambiente circostante profuma di Mediterraneo e vacanza, a parlare delle tradizioni locali ci pensano le feste paesane. Molte sono le occasioni di festa a Burgio, tra cui spiccano le celebrazioni della Settimana Santa, con riti antichi e originali che culminano con le cerimonie in onore di San Vito Martire e San Luca Evangelista. Tali cerimonie si chiamano “Rigattiate”: consistono in una gara tra le due confraternite “santavitara” e “santalucara”, che si sfidano in una corsa danzante lungo le vie tortuose cittadine, con le immagini dei santi in spalla. A coronare la vittoria si sfoggiano meravigliosi fuochi d’artificio, che illuminano a festa il cielo di Burgio.
Anche quando non c’è niente da festeggiare continua l’atmosfera familiare paesana: nelle botteghe del centro si trovano le delizie tipiche, dal formaggio primosale al canestrato, dai dolci prelibati ai vini odorosi. Le ricette più gustose sono a base di pasta, rigorosamente fatta in casa, condita con verdure e carni di maiale, mentre i più golosi ameranno i dolciumi di mandorla e ricotta.
Clima e quando andare
La cornice di tanta ospitalità è un clima dominato dal sole, che non conosce giornate rigide o periodi grigi. Anche nel mese più freddo, gennaio, le temperature si mantengono miti, comprese tra una minima di 8°C e una massima di 15°C. Il mese più caldo è invece luglio, con valori medi tra i 20°C e i 30°C. Le precipitazioni non osano spezzare l’idillio estivo e nei mesi più caldi se ne stanno in disparte, per raggiungere un picco massimo tra ottobre e dicembre, con una media mensile di 61-65 mm di pioggia.
Come arrivare a Burgio
Per raggiungere Burgio e immergersi senza pensieri nel calore della Sicilia, ci sono diverse possibilità. Giunti all’aeroporto di Palermo, a 103 km circa dalla meta, in auto si prende la strada a scorrimento veloce verso Agrigento e si imbocca lo svincolo per Bolognetta, si continua verso Marineo e si superano Corleone, Campofiorito, Chiusa Sclafani e San Carlo, fino a Burgio.
Forwarded from ♕🇶 🇺 🇪 🇪 🇳♕
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
📍Lipari, isole Eolie.

📸 Emanuel Raffaele.

〽️Buona serata 💫
Forwarded from ♕🇶 🇺 🇪 🇪 🇳♕
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
Forwarded from 🌊⛵️Sicul@ndi@🌋☀️ (kissiduci)
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
〽️Buon pranzo 🔆
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
I CENTO GIORNI DI DALLA CHIESA

Venerdì 3 settembre 1982, ore 21.15. In un agguato in via Carini, a Palermo, il prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa e la sua seconda moglie, Emanuela Setti Carraro, vengono trucidati a colpi di kalashnikov dalla mafia insieme all’ agente di scorta Domenico Russo. Poco dopo, sul luogo della strage, viene attaccato un cartello: «Qui è morta la speranza dei palermitani onesti».

Attraverso le testimonianze rilasciate nel corso degli anni dal Presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga, dall’ allora Ministro degli Interni Virginio Rognoni, dai figli e dagli “uomini di Dalla Chiesa”, la storia di un uomo, che dopo i grandi successi ottenuti nella lotta contra il terrorismo, venne nominato prefetto di Palermo il 2 aprile 1982. Dalla Chiesa fece pressioni sul governo per avere uomini e mezzi, ma lo Stato fu più lento della Mafia: dopo solo 100 giorni di mandato, venne ucciso.

@sicilianewseinfo
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
Dalla Chiesa, il generale, lo stato, la morte

@sicilianewseinfo
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
Sciacca ricorda così Andrea Camilleri
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
Forwarded from ♡ Sicilia Terra Mia ♡ (👑🇶 🇺 🇪 🇪 🇳👑)
Fino a circa quarant’anni fa uno dei giochi maschili più comuni era certamente quello du “Paloggiu”.

“U paloggiu” consisteva in una sfera di legno nella quale veniva inserito un pezzo di ferro appuntito attorno al quale veniva attorcigliata una cordicella.
Il gioco consisteva nel tirare con forza la sfera di legno in modo da impartire alla stessa mediante la cordicella un moto rotatorio e nel fare in modo che essa restasse in equilibrio sulla sua punta metallica.
Chi riusciva a farla stare in equilibrio rotatorio più a lungo vinceva la gara.

In genere chi sbagliava il tiro o la faceva ruotare per il tempo minore doveva fare una penitenza decisa dagli altri concorrenti.
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM