♡ Sicilia Terra Mia ♡
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La Sicilia è una terra stupenda,tutta da scoprire, con la sua storia, le sue origini, la sua cultura tradizioni e tante curiosità

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🗓️ 26 DICEMBRE

📖Proverbiu du jionnu

"La megghiu parola è chidda ca nun si dici".

🗞Videmu chi succidiu na vota di sti tempi.

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👑 IL BAMBINO CHE DIVENNE GRANDE

Il 26 dicembre 1194 nasceva a #Jesi, vicino #Ancona, uno dei personaggi più noti della storia europea: Federico II di #Svevia, Re di #Sicilia, sovrano del Sacro Romano Impero e Re di #Gerusalemme.

A partorire Federico fu l’Imperatrice Costanza d’#Altavilla, ultima figlia del fondatore del Regno di Sicilia Ruggero II. Il bambino venne al mondo durante il viaggio della donna verso #Palermo, dove il giorno prima il marito Enrico VI aveva cinto la corona di Re di Sicilia strappata a Guglielmo III d’Altavilla.

Poiché già quarantenne, la gravidanza di Costanza destò molti sospetti e scetticismo. Proprio al fine di fugare ogni dubbio la regina siciliana decise pertanto di partorire il figlio in pubblica piazza, all’interno di un baldacchino allestito per l’occasione.

Alla nascita dello #StuporMundi la madre volle chiamarlo Costantino, ma successivamente egli sarà battezzato ad #Assisi con il nome di Federico Ruggero, imposto dal padre al fine di simboleggiare la duplice eredità germanica e siciliana del futuro sovrano, nipote dell’Imperatore Federico I Barbarossa e di Re Ruggero II di Sicilia.

A tal proposito il cronista Pietro da #Eboli scriverà: «Dall'una parte Ruggero, sarai dall'altra Federico. Sarai da stimare maggiore degli avi, creato con fato migliore, che ben vinci, appena nato, gli avi insieme col padre.»
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Non supera l'altezza di un ginocchio ma è un vulcano a tutti gli effetti. Sono i vulcanelli bonsai delle macalube e si trovano qua e la in Sicilia.

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LE MACCALUBE (o Macalube) sono delle sorgenti idroargillose che si trovano in Sicilia, a circa quattro chilometri dal centro urbano di Aragona e a 15 chilometri da Agrigento.

Il nome “Macalube” deriva dall'arabo Maqlùb che significa letteralmente "ribaltamento". Le più antiche descrizioni di quest'area si devono a Platone, Aristotele, Diodoro Siculo e a Plinio il Vecchio.

In epoca romana il fango che fuoriusciva dal terreno veniva utilizzato per cure reumatiche e trattamenti di bellezza. La fuoriuscita di pietre e materiale argilloso dal sottosuolo si manifesta solo se i gas presenti nel sottosuolo (metano, ma anche anidride carbonica, azoto, ossigeno, argon, ossido di carbonio ed elio) sono sottoposti ad una certa pressione e in relazione con argille non consolidate.

Il materiale che fuoriesce dal sottosuolo non sempre è argilla; a volte sono gas misti a sostanze liquide che formano degli stagni di acqua torbida ove si moltiplicano piccoli organismi che trovano in essi l’habitat ideale.

La collinetta delle Maccalube ha tonalità variabili tra il bianco e il grigio e un aspetto lunare caratterizzato da una serie di vulcanelli freddi di fango dalla tipica forma a cono.

Le eruzioni di materiale dal sottosuolo sono precedute da un inarcamento della collina e da crepe che compaiono sulla superficie del terreno, spesso si verificano anche forti boati e, in questi casi, il materiale argilloso misto a gas e acqua viene scagliato a decine di metri di altezza, simile al fungo delle esplosioni nucleari.

Nonostante l'aspetto prevalentemente desertico, a sorpresa la collinetta è anche un vero e proprio Paradiso Botanico. In primavera, infatti, essa si trasforma in un'esplosione di colori e vanta la presenza di ben quindici specie di orchidee. Tuttavia la vera ricchezza è data dagli stagni temporanei mediterranei che hanno determinato la presenza di un’abbondante flora endemica (che cresce solo in questo luogo) come l'Aster Sorrentini (varietà tutelata dalla Comunità Europea), la Lavatera Agrigentina, il Tricum ovatum, il Catananche lutea, il Trichodes alvearius, la Notobasis syriaca; di particolare importanza è la gariga-steppa formata dal Lygeum Spartum e dalla Salsola Agrigentina.

Tutta questa varietà di flora ha permesso di inserire le Maccalube tra i siti di interesse Comunitario e di istituire, nel 1996, la Riserva Naturale Integrale delle Maccalube.

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🗓️ #28 DICEMBRE

🏚️ LA MORTE CALA SU MESSINA

Il 28 dicembre 1908 si consumava il catastrofico terremoto di #Messina, considerato tra gli eventi sismici più tragici del novecento.

Il sisma, di magnitudo 7,1 Mw, ebbe luogo poco dopo le 5 del mattino e dilaniò profondamente Messina e, in parte, anche #ReggioCalabria nell'arco di soli 37 secondi.

Il totale delle vittime ammonta a circa 120 mila persone. Proprio per numero di vittime si tratta del più grave disastro naturale mai accaduto in #Sicilia e #Italia.

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