Pensa a un paese che al tramonto si illumina d’oro, dove ogni strada è in salita o in discesa, con spettacolari panorami a perdita d’occhio, dal vulcano Etna al lago di Pozzillo, dai monti Nebrodi fino alle Madonie.
E’ Agira, in provincia di Enna, uno dei paesi più antichi di tutta la Sicilia, dalle origini greche e dal passato illustre. Dominata dai resti del castello saraceno, in cima al monte Teja che supera quota 800 metri, Agira è ricca di chiese medioevali, comprese quelle normanne, in parte ricostruite dopo il terribile terremoto del 1693, e di palazzi nobiliari.
Per il suo patrimonio artistico, storico e archeologico è stata nominata Città d’Arte dalla Regione Sicilia. Oggi è un importante centro di produzione agricola, dall’olio al grano, fino alle mandorle. E se non hai mai assaggiato le cassatelle di Agira devi assolutamente rimediare. Sono dei ravioli di frolla ripiene di cacao, farina di ceci, mandorle e spezie. Scopri anche tu l’altra Sicilia.
👉🏻 DA VEDERE
- chiesa di Santa Maria Maggiore
- chiesa di San Salvatore
- chiesa di Sant’Antonio Abate
- chiesa di Santa Margherita
- lago di Pozzillo
- abbazia di San Filippo
- quartiere delle Rocche
- museo naturalistico di Diodoro Siculo
👉🏻COSA COMPRARE
- cassatelle di Agira e infasciateddi
da 👉🏻@bottega_delle_cassatelle
👉🏻@sicilianewseinfo
📌@sicil_iaterramia
🌎@postidavedere
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#agira #agirasicilia
E’ Agira, in provincia di Enna, uno dei paesi più antichi di tutta la Sicilia, dalle origini greche e dal passato illustre. Dominata dai resti del castello saraceno, in cima al monte Teja che supera quota 800 metri, Agira è ricca di chiese medioevali, comprese quelle normanne, in parte ricostruite dopo il terribile terremoto del 1693, e di palazzi nobiliari.
Per il suo patrimonio artistico, storico e archeologico è stata nominata Città d’Arte dalla Regione Sicilia. Oggi è un importante centro di produzione agricola, dall’olio al grano, fino alle mandorle. E se non hai mai assaggiato le cassatelle di Agira devi assolutamente rimediare. Sono dei ravioli di frolla ripiene di cacao, farina di ceci, mandorle e spezie. Scopri anche tu l’altra Sicilia.
👉🏻 DA VEDERE
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Messina 1895 Venditore ambulante di Quartare.
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La quartara è un recipiente in terracotta, dalle antiche origini contadine, di medie dimensioni e fornito di due grossi manici nella parte superiore; molto simile ad una giara è usato da millenni in Sicilia per trasportare e conservare acqua o vino.
Una versione più piccola ma di forma simile veniva usata per tenere e rinfrescare l'acqua da bere; veniva chiamata u bummulu.
Le quartare vengono oggi acquistate a scopo decorativo dell'arredamento di rustici e ville di campagna.
Con il passare del tempo alle quartare di terracotta si sono affiancate quelle in lamiera, più leggere e maneggevoli, ma, essendo meno indicate per l'uso con l'acqua, venivano invece spesso usate per l'olio.
L'esterno della quartara è spesso tipicamente decorato, ma quelle per l'uso giornaliero venivano lasciate senza decorazione.
Un uso particolare delle quartare è quello per cui, in occasioni di feste popolari, vengono usate come strumento musicale: soffiandoci dentro emette un suono cupo, usato come accompagnamento musicale nella musica folclorica siciliana.
Proverbi siciliani che menzionano la Quartara:
Tu fai manichi e quartari ("Tu fai sia i manici che le anfore": detto di chi vuol fare tutto da sé).
Tantu va 'a quartara all'acqua, o si rumpi o si ciacca ("Tante volte va l'anfora all'acqua che o si rompe o si fessura!": detto nel senso che la pazienza prima o poi finirà).
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Una versione più piccola ma di forma simile veniva usata per tenere e rinfrescare l'acqua da bere; veniva chiamata u bummulu.
Le quartare vengono oggi acquistate a scopo decorativo dell'arredamento di rustici e ville di campagna.
Con il passare del tempo alle quartare di terracotta si sono affiancate quelle in lamiera, più leggere e maneggevoli, ma, essendo meno indicate per l'uso con l'acqua, venivano invece spesso usate per l'olio.
L'esterno della quartara è spesso tipicamente decorato, ma quelle per l'uso giornaliero venivano lasciate senza decorazione.
Un uso particolare delle quartare è quello per cui, in occasioni di feste popolari, vengono usate come strumento musicale: soffiandoci dentro emette un suono cupo, usato come accompagnamento musicale nella musica folclorica siciliana.
Proverbi siciliani che menzionano la Quartara:
Tu fai manichi e quartari ("Tu fai sia i manici che le anfore": detto di chi vuol fare tutto da sé).
Tantu va 'a quartara all'acqua, o si rumpi o si ciacca ("Tante volte va l'anfora all'acqua che o si rompe o si fessura!": detto nel senso che la pazienza prima o poi finirà).
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Tra le colline del Messinese si nasconde,
Un piccolo borgo, un gioiello da scoprire,
Tripi, con il suo fascino senza tempo,
Dove storia e natura si incontrano e si lasciano dire.
Le stradine strette, le case di pietra antiche,
Nei vicoli di Tripi, il tempo sembra fermo,
Le chiese raccontano di storie passate,
E gli ulivi secolari sussurrano segreti al vento.
Sotto il sole siciliano, tra limoni profumati,
La vita scorre lenta, come un fiume tranquillo,
I sapori dell'isola, i colori della terra,
A Tripi, il cuore trova riparo e calore familiare.
Nel silenzio della sera, il cielo si riempie di stelle,
E Tripi si illumina di un'atmosfera magica,
Un paesino nel Messinese, un tesoro nascosto,
Dove ogni angolo racconta una storia poetica.
Tripi, incanto della Sicilia, con il suo nome,
Risplende nel cuore di chiunque lo conosca,
Nel paesino Messinese, tra mare e montagne,
Trovi un pezzo di Sicilia che il tempo non tocca.
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Tripi, con il suo fascino senza tempo,
Dove storia e natura si incontrano e si lasciano dire.
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Nei vicoli di Tripi, il tempo sembra fermo,
Le chiese raccontano di storie passate,
E gli ulivi secolari sussurrano segreti al vento.
Sotto il sole siciliano, tra limoni profumati,
La vita scorre lenta, come un fiume tranquillo,
I sapori dell'isola, i colori della terra,
A Tripi, il cuore trova riparo e calore familiare.
Nel silenzio della sera, il cielo si riempie di stelle,
E Tripi si illumina di un'atmosfera magica,
Un paesino nel Messinese, un tesoro nascosto,
Dove ogni angolo racconta una storia poetica.
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💔 IL SANGUE DI VIA MAQUEDA
Nella tarda mattinata di giovedì 19 ottobre 1944, la centralissima #ViaMaqueda a #Palermo fece da scenario alla tragica “Strage del Pane” ad opera del Regio Esercito Italiano.
Quel giorno un numeroso corteo di persone richiedenti pane e lavoro, provate dalla guerra e dalle ingiustizie del mercato nero, aveva fatto tappa nei pressi di Palazzo Comitini, all’epoca sede della Prefettura. La tensione era alle stelle, ma il viceprefetto - massima autorità presente in città - anziché cercare di calmare gli animi della folla, decise di far intervenire l’esercito con la violenza.
La repressione costò la vita ad almeno 24 manifestanti, mentre i feriti furono oltre 150. Tra i morti molti giovani, se non addirittura giovanissimi. Nel 1947 il tribunale militare derubricò l’accusa nei confronti dei responsabili alla stregua di mero “eccesso di legittima difesa”.
A lungo dimenticata, la “Strage del Pane” diede un impulso decisivo alla crescita del consenso a favore del Movimento per l’Indipendenza della #Sicilia, nonché alla lotta armata separatista condotta dall’#EVIS fondato da Antonio Canepa.
Soltanto a partire dagli anni novanta il ricordo della strage ha cominciato a farsi largo a livello istituzionale, con l’apposizione di una targa nell’atrio di Palazzo Comitini nel 1994 e di un’altra, voluta dal Comune di Palermo, affissa in Vicolo Sant’Orsola nel 2015.
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Quel giorno un numeroso corteo di persone richiedenti pane e lavoro, provate dalla guerra e dalle ingiustizie del mercato nero, aveva fatto tappa nei pressi di Palazzo Comitini, all’epoca sede della Prefettura. La tensione era alle stelle, ma il viceprefetto - massima autorità presente in città - anziché cercare di calmare gli animi della folla, decise di far intervenire l’esercito con la violenza.
La repressione costò la vita ad almeno 24 manifestanti, mentre i feriti furono oltre 150. Tra i morti molti giovani, se non addirittura giovanissimi. Nel 1947 il tribunale militare derubricò l’accusa nei confronti dei responsabili alla stregua di mero “eccesso di legittima difesa”.
A lungo dimenticata, la “Strage del Pane” diede un impulso decisivo alla crescita del consenso a favore del Movimento per l’Indipendenza della #Sicilia, nonché alla lotta armata separatista condotta dall’#EVIS fondato da Antonio Canepa.
Soltanto a partire dagli anni novanta il ricordo della strage ha cominciato a farsi largo a livello istituzionale, con l’apposizione di una targa nell’atrio di Palazzo Comitini nel 1994 e di un’altra, voluta dal Comune di Palermo, affissa in Vicolo Sant’Orsola nel 2015.
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In Sicilia esiste una scala a strapiombo sul mare.
Ci troviamo a due passi da Palermo, precisamente tra i comuni di Trappeto e Terrasini.
La Baia di San Cataldo è un un’insenatura costiera celebre per lo sbarco della flotta angioina avvenuta nel 1314.
Suggestivi scalini a strapiombo sul mare, portano alla Grotta delle Colombe, nel dialetto locale: “a rutta ri palummi”, una caletta dall’acqua limpida e cristallina. Secondo alcuni, si tratta della costa gemella dello Zingaro, una perla nel golfo di Castellammare.
Grotta delle Colombe, Terrasini (Palermo)
🎥@lucatriptico
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Ci troviamo a due passi da Palermo, precisamente tra i comuni di Trappeto e Terrasini.
La Baia di San Cataldo è un un’insenatura costiera celebre per lo sbarco della flotta angioina avvenuta nel 1314.
Suggestivi scalini a strapiombo sul mare, portano alla Grotta delle Colombe, nel dialetto locale: “a rutta ri palummi”, una caletta dall’acqua limpida e cristallina. Secondo alcuni, si tratta della costa gemella dello Zingaro, una perla nel golfo di Castellammare.
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La città di Petralia Soprana è un piccolo borgo più alto delle Madonie situato al confine sud del parco delle Macedonie, a metà strada tra Enna e Cefalù.
È stata eletta Borgo dei Borghi nel 2018, come borgo più bello d'Italia. Grazie ai suoi edifici storici e alle bellezze naturali del vicino Parco delle Macedonie rappresenta la meta perfetta per un weekend tranquillo.
Petralia Soprana é passata alla storia come Petra, la Città Sicana, nel corso dei secoli fu dominata da romani, bizantini, islamici e normanni che, ognuno secondo le proprie influenze, contribuirono a darle l’aspetto che mostra tutt’oggi.
🧐 Cosa Vedere:
⛪️ La Chiesa di San Pietro e Paolo
⛪️ La Chiesa Santa Maria di Loreto
⛪️ La Chiesa Di San Salvatore
🏛 Il Palazzo Pottino
⛲️ La Fontana dei 4 cannoli
🌳 Il belvedere di Loreto "che si trova alle spalle della Chiesa di Loreto" .
🍪In fine non dimenticate di mangiare i biscotti alla cannella del 👉🏻 @panificioagliata_
💡Curiositá
A poca distanza dai borghi si estrae il sale di Petralia, consumato sulle tavole di tutta Italia.
Secondo alcune fonti le miniere di salgemma sono state adoperate fin dal Trecento, ed è uno dei giacimenti salini più ricchi d'Europa tuttora in funzione, che si estende per 80km fino a 400m di profondità. Oltre all'estrazione del sale, le miniere ospitano attualmente il museo d'arte contemporanea sotto sale (Macss), in cui è possibile visitare i cunicoli scavati nel sale da cui sono state ricavate peculiari statue.
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È stata eletta Borgo dei Borghi nel 2018, come borgo più bello d'Italia. Grazie ai suoi edifici storici e alle bellezze naturali del vicino Parco delle Macedonie rappresenta la meta perfetta per un weekend tranquillo.
Petralia Soprana é passata alla storia come Petra, la Città Sicana, nel corso dei secoli fu dominata da romani, bizantini, islamici e normanni che, ognuno secondo le proprie influenze, contribuirono a darle l’aspetto che mostra tutt’oggi.
🧐 Cosa Vedere:
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🍪In fine non dimenticate di mangiare i biscotti alla cannella del 👉🏻 @panificioagliata_
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A poca distanza dai borghi si estrae il sale di Petralia, consumato sulle tavole di tutta Italia.
Secondo alcune fonti le miniere di salgemma sono state adoperate fin dal Trecento, ed è uno dei giacimenti salini più ricchi d'Europa tuttora in funzione, che si estende per 80km fino a 400m di profondità. Oltre all'estrazione del sale, le miniere ospitano attualmente il museo d'arte contemporanea sotto sale (Macss), in cui è possibile visitare i cunicoli scavati nel sale da cui sono state ricavate peculiari statue.
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www.travel365.it
Petralia Soprana: cosa vedere, dove mangiare e cosa fare la sera
Cosa vedere a Petralia Soprana. Guida alle attrazioni principali di Petralia e dintorni con consigli utili su dove mangiare e cosa fare la sera
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🗓️ Venerdì 20 Ottobre
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⚜ GLI ALTAVILLA IN ORIENTE
Il 20 ottobre 1097 ebbe inizio il lungo assedio crociato di #Antiochia, destinato a durare quasi un anno ed a condurre alla fondazione del Principato cristiano di Antiochia. A guidare l’assedio fu il Principe di #Taranto Boemondo d’#Altavilla, figlio del Duca Roberto il Guiscardo e cugino del futuro Re Ruggero II di #Sicilia.
L’antica città siriaca fu strappata ai turchi selgiuchidi dopo un assedio difficile e sanguinoso, terminato il 28 giugno 1098. Ad aiutare Boemondo I nell’impresa arrivarono crociati da mezza Europa. Tra di essi anche il cugino destinato a passare alla storia come Tancredi di #Galilea, figlio di Emma d’Altavilla, personaggio che ispirerà Torquato Tasso per la sua “#Gerusalemme Liberata”.
Alla presa della città, Boemondo divenne il primo Principe di Antiochia. Nei decenni successivi Ruggero II di Sicilia tentò più volte di ottenere il controllo del Principato d’Antiochia in nome della stretta parentela esistente tra lui ed il fondatore Boemondo I, morto nel 1106.
Il tentativo del sovrano siciliano non fu mai premiato, ma il ramo antiocheno degli Altavilla manterrà il possesso del Principato fino al 1163, cioè fino alla morte di Costanza d’Antiochia, a cui succedette Boemondo III, il figlio nato dal matrimonio di lei con Raimondo di #Poitiers.
In alcune fonti dei secoli successivi, come la “Dissertazione su i titoli e regni de' quali s'inaugura il monarca siciliano” del giureconsulto Giovanni Maria Sarri (1735), tra i numerosi titoli attribuiti ai sovrani di Sicilia viene elencato anche quello di "Princes Antiochiæ".
---------------
🌟Nati Oggi
⛏ 1840: Nasce a #Palermo lo scultore Domenico Costantino.
🎬 1948: Nasce a #Palermo l’attore Luigi Maria Burruano.
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L’antica città siriaca fu strappata ai turchi selgiuchidi dopo un assedio difficile e sanguinoso, terminato il 28 giugno 1098. Ad aiutare Boemondo I nell’impresa arrivarono crociati da mezza Europa. Tra di essi anche il cugino destinato a passare alla storia come Tancredi di #Galilea, figlio di Emma d’Altavilla, personaggio che ispirerà Torquato Tasso per la sua “#Gerusalemme Liberata”.
Alla presa della città, Boemondo divenne il primo Principe di Antiochia. Nei decenni successivi Ruggero II di Sicilia tentò più volte di ottenere il controllo del Principato d’Antiochia in nome della stretta parentela esistente tra lui ed il fondatore Boemondo I, morto nel 1106.
Il tentativo del sovrano siciliano non fu mai premiato, ma il ramo antiocheno degli Altavilla manterrà il possesso del Principato fino al 1163, cioè fino alla morte di Costanza d’Antiochia, a cui succedette Boemondo III, il figlio nato dal matrimonio di lei con Raimondo di #Poitiers.
In alcune fonti dei secoli successivi, come la “Dissertazione su i titoli e regni de' quali s'inaugura il monarca siciliano” del giureconsulto Giovanni Maria Sarri (1735), tra i numerosi titoli attribuiti ai sovrani di Sicilia viene elencato anche quello di "Princes Antiochiæ".
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"Il Mosaico delle Meraviglie"
Promosso da Birra Messina Cristalli di Sale.
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