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Aceddu n'ta jaggia non canta pamuri, ma canta pi raggia.
Uccello in gabbia non canta per amore, ma canta per rabbia.
Quello che fanno molte persone che parlano solo per invidia e gelosia.
@siciliaforever
#proverbi
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Forwarded from ♡ Sicilia Terra Mia ♡ (👑🇶 🇺 🇪 🇪 🇳👑)
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Catania, lo “sbaglio” del Duca di Camastra: così è nata via Etnea
@sicilianewseinfo
@postidavedere
#goodnews〽️
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Telegraph
Catania, lo “sbaglio” del Duca di Camastra: così è nata via Etnea
Una vicenda storica di rinascita e ricostruzione, attorniata da un’aura leggendaria, in cui trova la propria origine una curiosa e peculiare caratteristica che rende ancor più unica la città di Catania. Passeggiando per le strade di Catania, appare subito…
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📍Grotta Cuore, Siracusa.
📸 @AretusaSkyler 〽️
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Burgio (Terra Di Sicilia)
Si chiama Burgio, ma i suoi 2.885 abitanti la chiamano Burgiu. In ogni caso il nome deriva dall’arabo, significa “casa di pietra” o “torre”, e indica un incantevole borgo siciliano in provincia di Agrigento, a 95 km da Palermo
@sicilianewseinfo
Si chiama Burgio, ma i suoi 2.885 abitanti la chiamano Burgiu. In ogni caso il nome deriva dall’arabo, significa “casa di pietra” o “torre”, e indica un incantevole borgo siciliano in provincia di Agrigento, a 95 km da Palermo
@sicilianewseinfo
Il centro storico
Chi si domanda il perché del suo nome, scioglie ogni dubbio arrivando nel cuore di Burgio: qui si possono ammirare più di cento portali in pietra, ciascuno diverso dall’altro, incastonati in altrettante abitazioni pittoresche, realizzate con le pietre locali. I colori sono quelli della natura, dal grigio al sabbia, talvolta ravvivati dai toni pastello, e le forme sono degne di una scultura: un dedalo di stradicciole sassose, che si intrecciano in salita e in discesa tra le casette del borgo.
Colpiscono subito le botteghe artigiane, dove si lavora ancora come un tempo, e per le vie di Burgio si colgono i gioielli dell’arte locale: campane in bronzo, vetrate variopinte e intarsiate, ferro battuto e maioliche di fattura antichissima sono i piccoli dettagli preziosi che si svelano a poco a poco, passeggiando nel centro con calma e attenzione.
Passeggiando non è difficile incontrare un sorriso, una bancarella imbandita di specialità gastronomiche locali, un angolo affacciato sul panorama sereno della campagna siciliana: l’ospitalità e il calore sono le parole d’ordine a Burgio, ed è la meta perfetta per chi vuole dimenticare, per un momento, la frenesia quotidiana, e immergersi in un mondo antico e sereno, intriso di tradizioni senza tempo. Nell’aria friniscono le cicale e il tepore del sole ristora la pelle, mentre si scoprono le bellezze del centro.
Chi si domanda il perché del suo nome, scioglie ogni dubbio arrivando nel cuore di Burgio: qui si possono ammirare più di cento portali in pietra, ciascuno diverso dall’altro, incastonati in altrettante abitazioni pittoresche, realizzate con le pietre locali. I colori sono quelli della natura, dal grigio al sabbia, talvolta ravvivati dai toni pastello, e le forme sono degne di una scultura: un dedalo di stradicciole sassose, che si intrecciano in salita e in discesa tra le casette del borgo.
Colpiscono subito le botteghe artigiane, dove si lavora ancora come un tempo, e per le vie di Burgio si colgono i gioielli dell’arte locale: campane in bronzo, vetrate variopinte e intarsiate, ferro battuto e maioliche di fattura antichissima sono i piccoli dettagli preziosi che si svelano a poco a poco, passeggiando nel centro con calma e attenzione.
Passeggiando non è difficile incontrare un sorriso, una bancarella imbandita di specialità gastronomiche locali, un angolo affacciato sul panorama sereno della campagna siciliana: l’ospitalità e il calore sono le parole d’ordine a Burgio, ed è la meta perfetta per chi vuole dimenticare, per un momento, la frenesia quotidiana, e immergersi in un mondo antico e sereno, intriso di tradizioni senza tempo. Nell’aria friniscono le cicale e il tepore del sole ristora la pelle, mentre si scoprono le bellezze del centro.
Cosa vedere a Burgio
A dominare l’abitato, dalla cima di un’altura che sovrasta il paese, c’è il castello di Burgio: eretto sulla roccia, il maniero è affiancato dai torrenti Garella e Tina, che in passato fungevano da fossato naturale contro eventuali attacchi nemici. Conquistare l’ingresso non è semplice: raggiungibile solo mediante una scala rimovibile, richiede una lunga e faticosa salita, ma ci si accorge immediatamente che ne vale la pena.
Davanti al castello c’è la spianata panoramica dove si svolgono le funzioni religiose del Venerdì Santo, e subito dopo ci si immette nel cortile e nei vani interni della fortezza. Tutt’intorno, invece, si sviluppa la parte più antica di Burgio, di impronta araba, con le sue stradine strette e tortuose, contorte tra le abitazioni, in un gomitolo incantevole traforato di archetti e finestre.
Come ogni antico borgo che si rispetti, Burgio vanta alcune belle chiese che vale la pena di visitare. Tra queste spicca la Chiesa Madre dedicata a Sant’Antonio Abate, fondata nel XII secolo ma ristrutturata in chiave rinascimentale, ricca di opere d’arte di grande valore: l Madonna delle Grazie del Gagini del 1566, la Madonna dell’Itria di Antonio Ferraro del 1596 e il Crocifisso di Rifesi, una scultura lignea veneratissima, sono solo alcune delle bellezze custodite all’interno.
Da vedere anche la chiesa di San Vito, il convento dei Frati Minori che attualmente ospita il Municipio, e la chiesa di San Giuseppe, che dietro l'altare mostra tre statue lignee della Sacra Famiglia.
Gli amanti della natura, completato il percorso nel centro storico, possono uscire un poco da Burgio e esplorare il Bosco dei Sicani. Si tratta di una riserva naturale molto vasta, che include tutta la provincia di Agrigento e, in parte, quella palermitana. Qui, tra torrenti generosi e valli lussureggianti, si insediarono appunto i Sicani, tra i primi ad aver popolato la Sicilia. Ricca di fossili antichi, risalenti a più di 200 milioni di anni fa, la riserva ha lo scopo di preservare i reperti geologici e paleontologici più interessanti, ma anche la fauna e la flora spettacolare della regione
A dominare l’abitato, dalla cima di un’altura che sovrasta il paese, c’è il castello di Burgio: eretto sulla roccia, il maniero è affiancato dai torrenti Garella e Tina, che in passato fungevano da fossato naturale contro eventuali attacchi nemici. Conquistare l’ingresso non è semplice: raggiungibile solo mediante una scala rimovibile, richiede una lunga e faticosa salita, ma ci si accorge immediatamente che ne vale la pena.
Davanti al castello c’è la spianata panoramica dove si svolgono le funzioni religiose del Venerdì Santo, e subito dopo ci si immette nel cortile e nei vani interni della fortezza. Tutt’intorno, invece, si sviluppa la parte più antica di Burgio, di impronta araba, con le sue stradine strette e tortuose, contorte tra le abitazioni, in un gomitolo incantevole traforato di archetti e finestre.
Come ogni antico borgo che si rispetti, Burgio vanta alcune belle chiese che vale la pena di visitare. Tra queste spicca la Chiesa Madre dedicata a Sant’Antonio Abate, fondata nel XII secolo ma ristrutturata in chiave rinascimentale, ricca di opere d’arte di grande valore: l Madonna delle Grazie del Gagini del 1566, la Madonna dell’Itria di Antonio Ferraro del 1596 e il Crocifisso di Rifesi, una scultura lignea veneratissima, sono solo alcune delle bellezze custodite all’interno.
Da vedere anche la chiesa di San Vito, il convento dei Frati Minori che attualmente ospita il Municipio, e la chiesa di San Giuseppe, che dietro l'altare mostra tre statue lignee della Sacra Famiglia.
Gli amanti della natura, completato il percorso nel centro storico, possono uscire un poco da Burgio e esplorare il Bosco dei Sicani. Si tratta di una riserva naturale molto vasta, che include tutta la provincia di Agrigento e, in parte, quella palermitana. Qui, tra torrenti generosi e valli lussureggianti, si insediarono appunto i Sicani, tra i primi ad aver popolato la Sicilia. Ricca di fossili antichi, risalenti a più di 200 milioni di anni fa, la riserva ha lo scopo di preservare i reperti geologici e paleontologici più interessanti, ma anche la fauna e la flora spettacolare della regione