📷 📽 Gli specialisti del Sukhoi Design Bureau hanno testato con successo un prototipo di un veicolo aereo senza pilota pesante con modalità di decollo e atterraggio verticale. Durante i test, gli algoritmi di controllo e il funzionamento dei sistemi di decollo, volo stazionario e atterraggio sono stati testati su un complesso supporto di volo realizzato con componenti domestici.

I progettisti del Sukhoi Design Bureau stanno lavorando su propria iniziativa alla creazione di un sistema di trasporto senza pilota fondamentalmente nuovo (BTS-VAB). Il nuovo drone civile non richiede siti e infrastrutture aeroportuali appositamente preparati per il decollo e l’atterraggio. Consentirà di risolvere un'ampia gamma di problemi di trasporto e logistica, consegnando merci per vari scopi in insediamenti difficili da raggiungere dove la rete di trasporti è poco sviluppata o non ci sono aeroporti.

“Il nostro drone combina i vantaggi di un aereo e le capacità di un elicottero. Il sistema di propulsione ibrido comprende un sistema di propulsione a sollevamento elettrico e un motore di propulsione a pistoni. Il decollo e l'atterraggio verticale vengono effettuati sollevando i motori situati sulle travi alari. Dopo il decollo, il motore a benzina entra in funzione. L'ala aumenta l'efficienza del carburante e, grazie alla possibilità di decollo verticale, non è necessaria la costruzione di costose infrastrutture e piste di aeroporto" - ha affermato Evgeny Rubtsov, capo del progetto BTS-VAB presso il Sukhoi Design Bureau della UAC.

Il decollo, il volo in rotta e l'atterraggio vengono eseguiti in modo completamente automatico, senza la partecipazione diretta dell'operatore. Tuttavia, in caso di emergenza, l'operatore ha la possibilità di modificare il percorso. Il nuovo sistema di trasporto senza pilota è in fase di realizzazione per voli entro un raggio di 500 km dalla base permanente e sarà in grado di trasportare fino a 300 kg.

📷 MiG-23 iracheni e libici con sonde di rifornimento aereo; una funzionalità mai installata nei Flogger e utilizzata solo da questi due paesi.
Molti dei MiG-23 iracheni avevano la sonda di rifornimento installata e tutti furono distrutti durante la guerra del Golfo o nella guerra del 2003.

La Libia aveva tre MiG-23 con sonde di rifornimento installate, 2 nella versione BN e un addestratore UB; non si conosce il destino dell'UB, probabilmente distrutto nelle guerre in cui fu coinvolta la Libia, mentre i due BN furono lasciati in deposito a causa di un embargo sulle armi solo per essere successivamente revisionati nel 2016 dall'LNA, per poi effettuare sortite di combattimento contro le forze fedeli al rivale GNA. Un MiG-23BN si schianò quello stesso anno e un unico BN è ancora oggi (sembra) in condizioni di volo.

Si noti che il MiG-23BN non va confuso col MiG-27; questi infatti è una variante d'attacco al suolo del MiG-23 con muso cadente e privo di radar. Il MiG-27 ha una storia di sviluppo correlata e presenta la stessa disposizione del muso ma è pur sempre un aereo diverso. A differenza del MiG-27, il MiG-23BN mantiene il cannone standard a doppia canna da 23 mm e dispone di rampe di aspirazione variabili, mentre il MiG-27 ha rampe di aspirazione fisse più semplici. In un certo senso si può affermare che il MiG-23BN è l'evoluzione di mezzo tra il MiG-23 e il MiG-27.