Rojava Resiste
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Canale di informazione sul Vicino e Medio Oriente e solidarietà con la rivoluzione confederale in Siria del Nord
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🔴 "Condanna" a 2 anni di sorveglianza speciale per Eddi: gravissimo precedente della Giustizia italiana.
Il tribunale di Torino ha deciso di applicare la misura preventiva a una degli internazionalisti sottoposti da più di un anno sottoposti a minaccia di "sorveglianza speciale": Eddi è considerata "socialmente pericolosa", perché dopo la sua esperienza in Rojava avrebbe partecipato ad altre iniziative politiche considerate "reato".

La norma, di origine fascista, prevede gravi limitazioni della libertà di espressione, riunione, movimento, azione e comunicazione con l'esterno da parte dei soggetti interessati. Viene applicata in assenza di reato, ma come valutazione soggettiva del magistrato riguardo la presunta "pericolosità" (definita secondo motivi politici e d'opinione) del sorvegliato speciale.

A un giorno dell'anniversario della caduta di Lorenzo "Orso" Tekošer, lo Stato condanna la generosità e parte politica dei partigiani e internazionalisti recatisi in #Siria per combattere contro Daesh.
❗️Epidemia, guerra e crisi umanitaria in Siria del Nord-Est.
🆘L'autorità sanitaria dell'Amministrazione autonoma ha lanciato un appello urgente riguardo un possibile scoppio di epidemia #covid19 anche nel nord-est della #Siria: "I risultati saranno catastrofici per la popolazione della regione in mancanza di strumenti e attrezzature preventivi di base".

🚑 Al momento solo 1 grande ospedale su 16 è attrezzato per gestire una epidemia di grandi numeri, con 28 posti per la terapia intensiva, 150 respiratori per 2mln circa di abitanti. Questo in una situazione specifica dove già circa mezzo milione di sfollati richiedono assistenza medica per ragioni di guerra e la popolazione delle località del fronte subisce attacchi quotidiani da aviazione e artiglieria turca.

🚱 Ad aggiungere gravità alla situazione c'è la gravissima crisi idrica che coinvolge l'approvvigionamento di circa 460mila persone nella regione di Hasakah, a causa della guerra dell'acqua che le forze di occupazione turco-jihadiste hanno scatenato da mesi contro la Federazione, distruggendo e poi controllando la diga di Alouk e alcune stazioni idriche chiave.
🇹🇷 Turchia: emergenza #Covid19 non blocca repressione e guerra sporca
🎙 Lunedì 30 marzo Ankara ha rivendicato l'uccisione della compagna Nazife Bilen, la più alta donna in grado nel #PKK: un'operazione di guerra sporca realizzata da TSK (servizio militare) e MIT (intelligence turca) nelle montagne di #Qandil (Nord #Iraq). La resistenza curda non ha ancora confermato.

🚔 In #Turchia, il governo #AKP ha annunciato il rilascio temporaneo di 90mila detenuti dalle carceri sovraffollate del paese (oltre 300mila su 80mln di abitanti) per l'emergenza epidemiologica. Restano esclusi tutti i prigionieri politici #HDP, combattenti #PKK e di altri gruppi armati turchi, giornalisti, accademici, oppositori di diverse fazioni.

🚑 In #Siria prosegue nel frattempo l'offensiva militare turco-jihadista contro il #Rojava, con il bombardamento delle strutture ospedaliere lungo il fronte e il blocco della fornitura d'acqua per quasi 500mila persone.

🗣 Il blocco della guerra deve essere assunta dalla Comunità internazionale e OMS come parte della lotta contro il #Coronavirus.
🗣 La nostra solidarietà a Eddi, combattente internazionalista nelle #YPJ.
🌹 Alla vigilia del #25aprile ci uniamo alla campagna nazionale per la fine immediata delle misure restrittive imposte a Eddi dal tribunale di Torino, in nome di una presunta "pericolosità sociale" attribuita come reato di opinione per le posizioni politiche pubbliche e la militanza portata avanti negli anni.

🤝 La guerra in #Siria del Nord non si è fermata e la situazione nei campi profughi del #Rojava è sempre più critica, anche a causa dell'emergenza #Covid19: liberare Eddi vuol dire riconoscere il ruolo partigiano avuto da chi ha scelto di combattere e sostenere la rivoluzione confederale in Siria, unica opzione di pace e stabilità democratiche necessarie come non mai nella lotta all'attuale pandemia.

(Grazie a Vermi di Rouge per la vignetta della campagna Io sto con chi combatte l'Isis)
❗️Appello urgente dalla Federazione della Siria del Nord-Est
🆘 Dopo 9anni di guerra, nel Nord-Est della #Siria la situazione dei campi profughi sovraffollati è critica: oltre 700mila sfollati interni, una crisi idrica causata dalla #Turchia per mezzo milione di persone.

🚑 La Mezzaluna rossa Kurdistan lavora incessantemente per prevenire la diffusione del #Coronavirus, ma da soli non posso farcela: 3 ospedali per 4 milioni di persone, embargo imposto da Ankara e boicottaggio da parte di Damasco, mentre il personale medico e i presìdi sanitari continuano a essere bersaglio dell'aviazione turco-jihadista.

🤝 La popolazione del #Rojava bisogno del nostro supporto una volta di più 👉 http://tiny.cc/lkkrnz
📢 Cosa sta succedendo ad Ain Issa?
📌 Ain Issa è un piccolo centro nel Nord Est della #Siria, diventata il centro amministrativo dell’Amministrazione Autonoma (AA), esattamente in mezzo al territorio dei tre cantoni.

🛑 Dal 9 ottobre 2019 Ain Issa è stata attaccata più volte, principalmente con bombardamenti aerei e droni a fasi intermittenti. Le forze turco-jihadiste vogliono conquistare la città e spaccare in questo modo in due il territorio della Federazione curdo-araba, prendendo possesso della autostrada M4, arteria stradala principale. Ain Issa ha un valore strategico, infatti è la crocevia per raggiungere i cantoni occidentali come Kobane, Manbij, Tabqa, fino ad arrivare a Shehba.

⚠️ Dal 15 dicembre è in corso una nuova pesante offensiva sulla città e nei villaggi limitrofi, la Turchia ha bombardato indiscriminatamente uccidendo almeno 8 civili e ferendone altri 39. Oltre 9600 persone hanno lasciato le proprie case. Tutti gli attacchi sono stati respinti dalle Forze Democratiche Siriane.

❗️Proprio ieri le forze turco-jihadiste raggruppate nel SNA - Syrian National Army (formazione che racchiude le bande mercenarie e le milizie nere alleate di Ankara) hanno annunciato una nuova offensiva di terra.

👉 Qui trovate il rapporto tradotto dal Rojava Information Center sulla situazione umanitaria. https://rojavainformationcenter.com/2020/12/translation-report-on-the-humanitarian-situation-in-ain-issa-as-of-20-december-2020/
Aggiornamenti da Rojava e Turchia
📣 Sulle recenti minacce di guerra di #Erdoğan contro il Nord-est della #Siria, un portavoce delle #YPG ha dichiarato che negli ultimi 6 mesi ci sono stati 306 attacchi, aerei e di terra, che hanno ucciso 8 civili, nonostante vi sia ancora il cessate il fuoco dell’ottobre del 2019. Tutto questo riconduce all’obiettivo del presidente turco di destabilizzare l’area, acquisire potere e dare vita al sogno di una #Turchia neo-ottomana.

💣 Gli ultimi attacchi in #Rojava si sono registrati nella notte di venerdì e sabato. Venerdì la Turchia ha bombardato i villaggi di Eyn Deqnê e Belûniyê, vicino Tel Rifat, che si trova a nord di Aleppo ed è il presunto obiettivo della prossima invasione. Attacchi via terra sono stati registrati invece nel villaggio di Til Şenan, vicino Tel Tamir. Mentre sabato un drone ha colpito una macchina sulla strada fra Kobane e Aleppo, uccidendo tre persone.

🗣️Dal 5 ottobre a Semalka (in Rojava, vicino al confine con il #Bashur) sta andando avanti una protesta del Consiglio delle Famiglie dei Martiri del cantone di Cizre: chiedono al Bashur la restituzione dei corpi dei martiri Tolhildan Raman e Serdem Cûdî, membri dell’HPG (braccio armato del #PKK) e dell’YJA-Star (milizia femminile vicina al PKK) uccisi in un’imboscata del KDP (il Partito-clan della famiglia Barzani che domina il Kurdistan iracheno) a fine agosto assieme ad altri/e guerriglieri/e. Fino ad ora nessun cenno da parte del KDP.

Sabato #Erdogan ha ordinato al Ministro degli Esteri di dichiarare 10 ambasciatori presenti nel paese "persone non grate" e quindi sulla via dell'espulsione. Si tratta di 10 ambasciatori che si erano mobilitati per liberare Osman Kavala, imprenditore e filantropo turco in prigione dal 2017.

🔥 Nel frattempo, in Turchia, la sigla “The Children of Fire Initiative” ha reclamato in un comunicato stampa la responsabilità di alcune azioni: ha dato fuoco ad uno youth-club, ad un autobus appartenente alla Istanbul Electric Tramway and Tunnel Establishments, ad una fabbrica di imballaggi, ad una struttura per il riciclo e ad una macchina. Si trattava in tutti i casi di cose o strutture legate all’AKP o a gruppi fascisti.
❗️Siamo alla vigilia di una terza invasione turco-jihadista del #Rojava?
🏴 Continuano a intensificarsi gli attacchi della #Turchia al Rojava. Il co-presidente del Consiglio Esecutivo della regione dell'Eufrate ha dichiarato come gli attacchi non si siano mai fermati dall'ultima invasione, ma che negli ultimi tempi stanno aumentando, unendosi ad attacchi alla popolazione civile attraverso il blocco dell'acqua, l'embargo economico, assassini e rapimenti mirati.

🇹🇷 Potremmo dunque essere alla vigilia di una terza invasione della #Siria del Nord-Est da parte di Ankara, dopo quelle di marzo 2018 ad #Afrin e ottobre 2019. Erdogan si è recato al #G20 di Roma con questo obiettivo: ottenere il permesso (soprattutto dalla Russia di Putin) di attaccare di nuovo le Forze Siriane Democratiche, le Ypj e le Ypg a Tell Tamir e Kobane.

🇷🇺🇪🇺🇺🇸 L’offensiva che Putin e il presidente siriano #Assad si preparano a sferrare sull’area di #Idlib, controllata da bande jihadiste filoturche, infatti, creerà nuovi flussi di profughi. Erdogan, quindi, ha comunicato a Putin, Biden, e soprattutto ai leader dell’UE, di aver bisogno di maggiori fette di territorio in Siria per collocarli affinchè non raggiungano la Turchia e, quindi, l’Europa (compito per il quale il "Sultano" turco riceve, da anni, miliardi di euro dall’UE).

📢 A corollario, la scorsa settimana il parlamento turco ha approvato il rinnovo delle operazioni militari in Siria e in #Iraq per altri due anni. Solo l'#HDP (partito democratico dei popoli, sinistra filo-curda e anti-nazionalista) e il CHP (partito repubblicano kemalista) hanno votato contro.

🗣️ Un componente della Commissione dei diritti umani del Parlamento iracheno ha denunciato pubblicamente l'utilizzo da parte della Turchia di armi chimiche sul territorio del Kurdistan iracheno.
📌 Sabato 12/02
h 14.00 Largo Cairoli a Milano
h 14.30 piazza dell'Esquilino a Roma
🗣 Due manifestazioni per la liberazione di Abdullah #Öcalan, leader del #PKK e del movimento di liberazione curdo, per la liberazione di tutte le migliaia di prigioniere e prigionieri del movimento confederale (curdo, turco, armeno, ezida, arabo e non solo) in #Iran, #Iraq, #Siria e #Turchia.

🏴🇹🇷 Contro il regime di #Erdogan e il sostegno turco a #Daesh e alla galassia jihadista. I bombardamenti turchi delle scorse settimane contro il #Rojava e sui campi dell'autogoverno curdo in Iraq hanno come obiettivo stroncare la rivoluzione e gli sforzi di fronteggiare l'embargo e la pandemia delle Amministrazioni autonome.

✌️Scendere in piazza sabato per farla finita con gli accordi UE-Ankara e sostenere le esperienze rivoluzionarie che si stanno realizzando al prezzo di 40 anni di resistenza in Turchia e Iraq, 11 di guerra civile in Siria, oltre 10mila caduti nella guerra di liberazione contro ISIS.
Turchia, Iraq, NATO e Siria: la guerra sporca di Erdogan
🇹🇷 Proseguono le aggressioni militari turche sul #Rojava e sulle montagne del #Bashur (#Kurdistan iracheno) contro il #PKK, parallelamente alla nuova offensiva diplomatica in campo #NATO dove #Erdogan cerca di sfruttare la richiesta di Svezia e Finlandia di ingresso nell'Alleanza Atlantica per ottenere l'inserimento del Partito dei lavoratori del Kurdistan nella lista delle organizzazioni terroristiche da parte dei due Paesi scandinavi (che ospitano un alto numero di rifugiati curdi), in cambio del ritiro del veto.

🌹 La politica e attivista curda Aysel Dogan è deceduta in esilio in Germania. Il funerale avrebbe dovuto svolgersi sabato a Dersim, in Bakur, ma la polizia turca ha attaccato la folla che accompagnava il corteo funebre per Aysel con lacrimogeni ed idranti, sequestrando in seguito la bara e la salma.

🇺🇸 Il Dipartimento del Tesoro USA ha annunciato il ritiro delle sanzioni per le aree del Nord-Est della #Siria liberate da #ISIS e non sotto controllo di #Damasco: la decisione apre alla possibilità per l'Amministrazione autonoma rivoluzionaria di ricevere sostegno economico dall'estero per l'implementazione di servizi essenziali e di acquistare beni e materiali fuori dal paese, esclusa l'area di Shehba popolata da rifugiati interni fuggiti da #Afrin, che rimane sotto blocco economico. Le sanzioni sono state tolte anche alle aree occupate dalla Turchia di Serekanîyê e Gire Spî, mentre restano sotto embargo l'enclave anti-Assad di Idlib e la città occupata di Afrin.

🔄 Erdogan ha annunciato l'inizio delle deportazioni per i rifugiati siriani, i primi gruppi sono stati già inviati nelle aree del Rojava di Serekanîyê, Gire Spî ed Afrin, tutte occupate dall'esercito Turco in collaborazione con milizie jihadiste locali. Il piano, preannunciato già nel 2019 in sede ONU, risponde alle richieste della parte più xenofoba e nazionalista dell'opinione pubblica turca e mira a separare demograficamente i curdi del Bakur da quelli siriani. Per questi ultimi, si tratta della continuazione di una antica storia iniziata sotto il regime arabista degli #Assad che tra il 1965 e '75 deportarono oltre 30mila abitanti curdi per sostituirli con popolazioni arabofone.
🇹🇷 Strage di #Zaxo, proteste in tutto l'Iraq contro l'occupazione militare turca
🛩 Due giorni fa, il 20 luglio droni turchi hanno colpito un'area di villeggiatura nella cittadina di Zaxo, nel #Kurdistan iracheno, vicino al confine con la #Turchia. Nel bombardamento, 8 turisti hanno perso la vita e 23 sono rimasti feriti. Negli ultimi 7 mesi di attentati su suolo iracheno, lo Stato turco ha ucciso 28 civili.

🗣 Non appena resa pubblica la notizia della strage, in tutto l'Iraq le persone sono scese in piazza per protestare contro il silenzio di Baghdad e Erbil (sede del Governo regionale del Kurdistan iracheno) sull'invasione de facto in corso da anni nel nord #Iraq da parte della Turchia. Le proteste non si sono limitate alla sola regione curda, ma sono esplose anche a Baghdad, dove i manifestanti hanno preso d'assalto l'ambasciata turca.

🤐 La propaganda di Stato e i media hanno ovviamente negato la responsabilità turca della strage, affermando invece che questa sarebbe colpa del #PKK e dei "terroristi curdi" - motivo per cui le truppe di Ankara si troverebbero nel nord Iraq, coinvolte in operazioni "di sicurezza nazionale".

🚩 Ricordiamo che il 20 luglio era anche il triste anniversario di un'altra strage avvenuta con la complicità dell'intelligence di Ankara: quella di #Suruc del 2015, compiuta da attentatori suicidi dell'ISIS. Persero la vita 32 militanti della Gioventù socialista turca che si trovavano nel Centro culturale Amara della cittadina sul lato turco del confine con la #Siria, in procinto di partire per supportare la ricostruzione della vicina #Kobane. La polizia turca bloccò l'arrivo delle ambulanze e anzi aggredì e arrestò i sopravvissuti e le persone scese in piazza.