Rojava Resiste
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Canale di informazione sul Vicino e Medio Oriente e solidarietà con la rivoluzione confederale in Siria del Nord
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🏴 La questione Daesh in Siria del Nord-Est
👨🏽‍⚖ L'Amministrazione autonoma ha deciso di avviare unilateralmente il processo contro lo Stato Islamico, dopo i molti appelli degli ultimi anni per una Corte internazionale e il rimpatrio dei foreign fighters.

🔍 Non esiste la pena di morte e le guardie carcerarie colpevoli di atti di violenza vengono rimosse dal lavoro e inviate a programmi di rieducazione.

👥 La Corte popolare del Nord e dell'Est della Siria ha processato oltre 6000 combattenti ISIS locali in base a queste leggi, con circa lo stesso numero ancora da processare.

❗️Finora sono stati rimpatriati meno del 10% dei figli di daesh e i paesi di partenza non hanno quasi mai risposto agli appelli della Federazione per un tribunale internazionale per i jihadisti stranieri. La situazione è diventata ancora più instabile con l'invasione turca, di cui hanno approfittato molti prigionieri per fuggire.
Il problema ISIS in Siria del Nord-Est (infografica preparata dal Rojava Information Center).
❗️Guerra turca alla Siria del Nord: 18° settimana
🇹🇷 Non solo #Idlib: la #Turchia sta continuando ad ammassare truppe e mezzi corazzati lungo il confine delle zone occupate, moltiplicando gli attacchi attorno alla città di Tel Rifaat (che ospita decine di migliaia di profughi di #Afrin), Til Tamir e aumentando le pressioni su #Kobane (v. mappa).

🚩 Parallelamente prosegue la resistenza nelle zone occupate e lungo il confine: intensi combattimenti si sono svolti attorno ai villaggi situati sull'autostrada internazionale M4, a sud di Tal Abyad/Gire Spi occupata, così come nelle zone rurali di Til Tamir. Ad Afrin si sono registrati diversi attentati interni contro le milizie jihadiste occupanti.

🇺🇸 Sul fronte di Idlib, Ankara ha aumentato il numero di soldati e di reparti irregolari - miliziani jihadisti con divise dell'esercito turco - a seguito di pesanti perdite subite negli scontri degli ultimi giorni con le truppe di Damasco. Il segretario USA Pompeo ha dichiarato il pieno sostegno del governo Trump e della NATO all'alleato turco "nella difesa di Idlib".

🚑 Il disastro umanitario della guerra di spartizione in corso nella sacca di Idlib sta portando decine di migliaia di persone a dirigersi verso le zone libere sotto controllo delle Forze democratiche siriane delle YPJ/YPG a Tel Rifaat. "Abbiamo accolto e continueremo ad accogliere anche sotto assedio [da parte della Turchia]", ha dichiarato un portavoce del Consiglio democratico locale.
Siria del Nord-Est, 12 febbraio 2020.
🗣 Roma, 15 febbraio 2020: libertà per #Öcalan, passaggio obbligato per la pace in #Kurdistan e Medio Oriente.
Migliaia di persone manifestano in tutta Europa per chiedere la fine dell’isolamento di Abdullah Öcalan. A Roma il corteo sfila per il centro cittadino, ricordando le responsabilità del governo D’Alema nel consentire l’arresto e la traduzione del leader curdo nel carcere di Imralı, di cui ormai ricorre il 21° anniversario.
Apo libero!
❗️Idlib, Aleppo e Afrin: crescono crisi e instabilità a nord-ovest
👤 Da fonti dirette da Aleppo riportiamo:
⤴️ Civili in fuga verso Afrin. L'area è piena di nuovi sfollati interni, che vivono persino in grotte. In città si moltiplica l'instabilità e gli scontri tra le forze di occupazione e le cellule partigiane.

🏳 Gruppi legati allo jihadista Hay'at Tahrir al-Sham (HTS) a ovest e nord-ovest di Aleppo si ritirano in disordine, molti verso Afrin occupata, alcune milizie - tra cui Faylaq al-Sham, Levant Front, al-Zenki - pagano tangenti per attraversare il confine con la Turchia.

🛩 I bombardamenti degli HTS colpiscono la regione di Shebha, intorno a Tel Rifaat, e il nuovo campo di sfollati nel villaggio di Ziyara: si tratta della sacca di resistenza in mano a YPJ/YPG circondata da turchi, jihadisti e regime. Per vendetta delle perdite a sud piuttosto che un serio tentativo di avanzare.

🇸🇾 32 città e villaggi sono caduti ieri da soli a N.O. di Aleppo, punti di osservazione turchi ad Aladan e Sheikh Akhil sono circondati, il presidio militare al castello di St. Simeon è stato bombardato. Lo scontro diretto Ankara-Damasco si fa sempre più diretto.

Un'altra operazione in preparazione lungo la M4 da Latakia ad Aleppo, recidendo Idlib dal nord occupato dalla Turchia. Le milizie jihadiste nella "safe zone" turca aumentano i disordini per chiedere ad Ankara di attaccare in forze le zone libere del Rojava e raggiungere Idlib. Tensione verso Kobane, su cui in questi giorni aumentano le minacce di attacco di Erdogan.
❗️#Siria del nord: massicci attacchi delle truppe di invasione.
🇹🇷 Gli attacchi turchi contro le città della Siria del nord sono diventati più violenti negli ultimi giorni, parallelamente all'aumento dello scontro militare a #Idlib.

Insediamenti civili, postazioni di Damasco e presìdi #SDF in tre province sono stati obiettivi dell'artiglieria jihadista: ieri sera sono stati attaccati il villaggio di Umm al-Keyf presso Til Temir (attuale linea del fronte turco contro il #Rojava), 5 villaggi nei pressi di Tal Abyad/Girê Spî occupata, il villaggio Dibis presso Ain Issa (dove si trova uno dei campi con più alta concentrazione di prigionieri ISIS) e il villaggio Mezin ad #Afrin (come risposta ad azioni interne della resistenza)

🚑 Il numero complessivo dei profughi dalle zone occupare del Rojava è di oltre 700mila persone, ridistribuiti nelle regioni libere della Federazione della Siria del Nord, che nelle ultime settimane stanno accogliendo un parte consistente dei profughi da Idlib - in totale quasi 1 milione, centinaia di migliaia cacciati forzatamente dalle truppe russe e ricacciati dal confine turco dai soldati di Ankara.

#Erdogan chiede l'istituzione di una safe zone con una profondità da 30 a 35 chilometri attorno a Idlib (con l'appoggio USA). Stasera è previsto un nuovo incontro con #Putin per determinare i termini del possibile accordo. Francia e Germania dovrebbero essere coinvolti, anche se al momento mantengono una ambiguità tendente verso Ankara - e i jihadisti.
🚩 Il confederalismo democratico al tempo dell'invasione
📄 In un recente rapporto di osservatori internazionali, il movimento curdo-siriano viene descritto come l'unico che "riesce ancora ad affermarsi come entità politica coerente e l'unico attore credibile a mantenere sul campo la pressione sull'#ISIS".

🤝 La sempre crescente partecipazione dei civili alla costruzione della società confederale è non solo il segno del coinvolgimento della popolazione nella resistenza, armata e non, all'occupazione ma anche l'effetto delle misure prese dall'Amministrazione autonoma: maggiore spazio per il dissenso formale e informale, attraverso la moltiplicazione dei sindacati e i processi di riconciliazione tra le comunità.

🔍 Attualmente il sistema confederale è così composto: 150.000 dipendenti pubblici, di cui 40.000 insegnanti, 70.000 combattenti SDF, 30.000 membri asayish (sicurezza interna). Inoltre il 20% della popolazione dipende dal salario dell'Amministrazione, la quale ha emanato misure sociali come il maximum per far fronte alla crisi economica.

👥 In questi giorni si è aperto anche l'8° confresso del Partito dell'unione democratica (#PYD), braccio politico delle #YPJ/#YPG e principale partito della rivoluzione, aperto anche alle altre forze politiche e al Tev-Dem (movimento della società democratica). I punti del programma politico nazionale restano: la riforma federale e democratica della Siria; l'unità per la fine dell'invasione turco-jihadista; lo stop alla guerra di #idlib e l'emergenza umanitaria nella regione.
❗️La guerra sporca di Erdogan contro i civili in Siria del Nord
🚱 Le forze jihadiste sostenute dalla #Turchia hanno interrotto il flusso dalla stazione idrica di Allouk, lasciando circa 1 milione di civili senza accesso all'acqua.

🆘 La città di Hasekah, Til Temir e il resto della regione di Hasekah subiscono una crisi idrica potenzialmente devastante. I campi di Arisha, Hol e Washokani (che ospita gli sfollati interni da #Serekaniye) sono stati tutti colpiti. In particolare Til Temir rappresenta zona calda su cui il fronte d'invasione si è attestato da due mesi.

Le bande jihadiste e l'esercito turco continuano a bombardare i villaggi e le città delle regioni di #Shehba e #Sherawa, attaccando i civili sfollati da Afrin. Diversi feriti e vittime, dopo che i bombardamenti sono proseguiti per tutta la notte.

I miliziani neri spingono per invadere la sacca di resistenza curdo-siriana e rompere l'accerchiamento attorno a #Idlib - pesantemente colpita da Damasco e Mosca.
🇹🇷🇪🇺 La guerra sporca di #Idlib e gli accordi UE sulla pelle dei profughi
🚑 La guerra di spartizione tra #Turchia e regime siriano/Russia prosegue nella sacca jihadista di Idlib, aggravando il disastro umanitario in corso: sono quasi 1 milione i profughi in fuga dalle violenze delle due parti, accolti in 300mila nella sacca curdo-siriana di Tal Rifaat.

👤 L'esercito turco ha subìto pesanti perdite negli ultimi giorni, oltre alla morte di più di 30 soldati due giorni fa, ieri è stato ucciso Ahmed Arman: comandante delle operazioni "antiterrorismo" durante la guerra sporca in Bakur nel 2016. Arman guidò assedio e successiva distruzione della Comune di Cizre, facendo più di 200 morti, centinaia di arrestati, decine di desaparecidos.

🚷 Ora #Erdogan ha "riaperto" il flusso di profughi ammassando migliaia di migranti sul confine greco e bulgaro, a loro militarizzati per respingere con violenza le migliaia di migranti usati come strumento di minaccia.

🚩 In questo scontro, UE-Turchia si rivelano due facce della stessa medaglia. Il confederalismo democratico dimostra tutto il suo valore di terza via non solo nella guerra civile siriana, ma anche nello scenario euro-mediorientale.
🇦🇫 #Afghanistan: accordo "di pace" USA-Talebani
🏳 Con l'accordo storico tra #USA e ufficio politico dei #talebani, gli Stati Uniti accettano il ritiro dal paese invaso ormai quasi 19 anni fa.

❗️I termini sono disastrosi: viene di fatto riconosciuto ai talebani il controllo militare di ampie porzioni di territorio nazionale e gli viene concesso il veto sulla formazione del nuovo governo (il paese è senza governo da diversi mesi, in una situazione di commissariamento ripetutasi decine di volte negli ultimi 3 anni) e il controllo del mercato degli oppiacei (di cui il paese detiene il 92% dell'esportazione a livello mondiale).

📝 Con la legittimazione de iure e l'ingresso nelle stanze del governo, i talebani avranno accesso anche alla riforma della costituzione: il crollo dei diritti, in particolare di donne e minoranze, a livello formale e sociale.

📈 Negli anni dell'occupazione il tasso di violenze sulle donne è paradossalmente aumentato rispetto all'epoca talebana, mentre l'analfabetismo è cresciuto anche per una ricostruzione dalla guerra mai avvenuta e l'impossibilità del governo afghano di controllare davvero le zone più remote.

Riportiamo le parole di Selay Ghaffar, portavoce del Partito afghano della solidarietà, ad oggi l'unica formazione politica laica, democratica, interetnica e indipendente esistente in Afghanistan, il cui moto è sempre stato "Contro l'invasione e contro i fondamentalisti":

🗣 "Gli accordi segreti e quelli ufficiali tra gli imperialisti con i loro fantocci non portano mai come risultato la pace. Solo con un movimento unito contro il fondamentalismo e contro i padroni americani, iraniani e pakistani c'è la speranza di salvare il nostro paese dalla miseria, povertà e frantumazione”.
📣 Continuano le presentazioni di #DisegniperilRojava Nell'emergenza Covid-19, tra misure di sicurezza necessarie e stato d'eccezione imposto - manteniamo la solidarietà per scelta: stasera h20.45 | Spazio 20092 (via T. Cremona 10, Cinisello Balsamo - MI)
ATTENZIONE: Imminente la decisione del Tribunale sulla “Pericolosità sociale” di Eddi, Jacopo e Paolo
Epidemia o meno, la repressione non va in quarantena. Riportiamo il comunicato scritto dagli internazionalisti minacciati dalla misura di sorveglianza speciale da parte della procura torinese:

La richiesta di applicare questa pesante misura di prevenzione (inizialmente a cinque persone a Torino e una in Sardegna) risale a gennaio 2019. Eddi, Jacopo e Paolo NON sono accusati di alcun reato, ma sarebbero da considerare “Socialmente pericolosi” perché hanno sostenuto i curdi siriani durante la loro lotta contro l’Isis. Questa ipotesi è talmente assurda e offensiva che il solo fatto che la procura l’abbia formulata è uno scandalo. È una mancanza di rispetto verso le vittime europee e mondiali del fondamentalismo e i caduti siriani e internazionali nella guerra contro lo Stato islamico.

Come se non bastasse, la Sorveglianza speciale è un residuo dei codici fascisti che limita fortemente la libertà personale senza accuse e senza processo: rientro notturno nella propria abitazione, espulsione da Torino e confino in un altro comune, divieto di incontrare più di due persone e di partecipare a qualunque evento pubblico, revoca del passaporto e della patente... Per quanto possa apparire incredibile, queste limitazioni non sono richieste perché siamo accusati di aver commesso un reato (che infatti non esiste, come ammesso dalla stessa procura), ma in base a una previsione sul nostro possibile “comportamento futuro”, che si ritiene sarebbe “pericoloso per la società”.

Inizialmente la Pm Emanuela Pedrotta intendeva giustificare questo pronostico sulla base della nostra scelta di sostenere i curdi. A partire da giugno, su indicazione del tribunale, ha aggiustato il tiro dicendo che solo tre di noi sarebbero pericolosi (pensando così di dividerci) per le manifestazioni e le attività politiche svolte in Italia. La nostra risposta è sempre stata e continua ad essere che siamo tutti uniti in questa vicenda e non ci considereremo liberi se anche a soltanto una o uno di noi sarà limitata la libertà. Tutte le attività politiche svolte in Siria, in Italia o altrove da ciascuno di noi in questi anni rispondono all’esigenza imprescindibile di opporci a un sistema sociale ingiusto e di costruire una società migliore.

Nonostante questo il 16 dicembre la Pm ha richiesto di applicare la misura della Sorveglianza Speciale per 2 anni a Eddi e Jacopo e un anno a Paolo. Il tribunale si è preso tre mesi di tempo per decidere, quindi entro il 16 marzo si saprà “l’oracolo” dei giudici sui “comportamenti futuri” di tre persone colpevoli di aver aiutato una popolazione in lotta contro i peggiori criminali del mondo e di aver liberamente espresso il loro dissenso in questa anni (con manifestazioni che non hanno mai messo in pericoloso le persone o la collettività) verso lo sfruttamento del lavoro, la speculazione pubblica sul territorio, le condizioni di vita dei detenuti e altre questioni che è dovere di tutti affrontare, checché ne pensi la procura di Torino.

Nei mesi scorsi l’attenzione e la solidarietà di tantissime persone è stata importantissima per non far passare questa vicenda sotto silenzio come avrebbe desiderato il Tribunale. Chiediamo ancora a tutti e tutte uno sforzo di attenzione nei prossimi giorni. Nel caso i giudici decidano che Eddi, Jacopo e Paolo sono da considerare socialmente pericolosi, ci sarà ancora bisogno di far sentire la nostra voce. Proprio perché la diffusione del Covid-19 rende impossibili, almeno in questo momento, le mobilitazioni all’aperto, chiediamo che la reazione a un’eventuale decisione negativa si manifesti con una forte e importante mobilitazione sul web.

Jacopo Bindi
Davide Grasso
Maria Edgarda Marcucci
Fabrizio Maniero
Paolo Pachino
✌️ In attesa di poter riprendere le presentazioni di "Disegni per il Rojava”, proviamo lo stesso a portare avanti il progetto.
✏️ Grazie a voi, e grazie agli artisti che si stanno sbattendo da lontano, siamo appena riusciti ad effettuare una nuova donazione di 800 Euro alla Mezzaluna Rossa Kurdistan Italia portando a 1.500 il contributo totale di questo progetto.
Proseguiamo.
👁 Qui per rimanere sempre aggiornati: https://t.me/rojavaresiste
💪 Qui per continuare a sostenerlo anche dalla distanza: https://www.vermidirouge.com/prodotto/disegni-per-il-rojava/
🔴 "Condanna" a 2 anni di sorveglianza speciale per Eddi: gravissimo precedente della Giustizia italiana.
Il tribunale di Torino ha deciso di applicare la misura preventiva a una degli internazionalisti sottoposti da più di un anno sottoposti a minaccia di "sorveglianza speciale": Eddi è considerata "socialmente pericolosa", perché dopo la sua esperienza in Rojava avrebbe partecipato ad altre iniziative politiche considerate "reato".

La norma, di origine fascista, prevede gravi limitazioni della libertà di espressione, riunione, movimento, azione e comunicazione con l'esterno da parte dei soggetti interessati. Viene applicata in assenza di reato, ma come valutazione soggettiva del magistrato riguardo la presunta "pericolosità" (definita secondo motivi politici e d'opinione) del sorvegliato speciale.

A un giorno dell'anniversario della caduta di Lorenzo "Orso" Tekošer, lo Stato condanna la generosità e parte politica dei partigiani e internazionalisti recatisi in #Siria per combattere contro Daesh.
🌹 Oggi, a un anno dall'uccisione di Lorenzo #Orso Tekoser Orsetti, la sua famiglia chiede di ricordarlo facendo una donazione a UIKI onlus per l’acquisto di materiale sanitario per fare fronte all’emergenza della guerra e in particolare per l’acquisto di un Ecografo 3D da inviare all’Amministrazione autonoma del #Rojava.
Come #RojavaResiste vogliamo partecipare anche noi con un piccolo contributo.
Qui sulla pagina gestita dalla sua famiglia trovate il modo per contribuire https://www.facebook.com/AlessandroOrsettiperLorenzo/

“...‘ogni tempesta comincia con una singola goccia’. Cercate di essere voi quella goccia.”

#orso18m
❗️Epidemia, guerra e crisi umanitaria in Siria del Nord-Est.
🆘L'autorità sanitaria dell'Amministrazione autonoma ha lanciato un appello urgente riguardo un possibile scoppio di epidemia #covid19 anche nel nord-est della #Siria: "I risultati saranno catastrofici per la popolazione della regione in mancanza di strumenti e attrezzature preventivi di base".

🚑 Al momento solo 1 grande ospedale su 16 è attrezzato per gestire una epidemia di grandi numeri, con 28 posti per la terapia intensiva, 150 respiratori per 2mln circa di abitanti. Questo in una situazione specifica dove già circa mezzo milione di sfollati richiedono assistenza medica per ragioni di guerra e la popolazione delle località del fronte subisce attacchi quotidiani da aviazione e artiglieria turca.

🚱 Ad aggiungere gravità alla situazione c'è la gravissima crisi idrica che coinvolge l'approvvigionamento di circa 460mila persone nella regione di Hasakah, a causa della guerra dell'acqua che le forze di occupazione turco-jihadiste hanno scatenato da mesi contro la Federazione, distruggendo e poi controllando la diga di Alouk e alcune stazioni idriche chiave.
🇹🇷 Turchia: emergenza #Covid19 non blocca repressione e guerra sporca
🎙 Lunedì 30 marzo Ankara ha rivendicato l'uccisione della compagna Nazife Bilen, la più alta donna in grado nel #PKK: un'operazione di guerra sporca realizzata da TSK (servizio militare) e MIT (intelligence turca) nelle montagne di #Qandil (Nord #Iraq). La resistenza curda non ha ancora confermato.

🚔 In #Turchia, il governo #AKP ha annunciato il rilascio temporaneo di 90mila detenuti dalle carceri sovraffollate del paese (oltre 300mila su 80mln di abitanti) per l'emergenza epidemiologica. Restano esclusi tutti i prigionieri politici #HDP, combattenti #PKK e di altri gruppi armati turchi, giornalisti, accademici, oppositori di diverse fazioni.

🚑 In #Siria prosegue nel frattempo l'offensiva militare turco-jihadista contro il #Rojava, con il bombardamento delle strutture ospedaliere lungo il fronte e il blocco della fornitura d'acqua per quasi 500mila persone.

🗣 Il blocco della guerra deve essere assunta dalla Comunità internazionale e OMS come parte della lotta contro il #Coronavirus.
🗣 La nostra solidarietà a Eddi, combattente internazionalista nelle #YPJ.
🌹 Alla vigilia del #25aprile ci uniamo alla campagna nazionale per la fine immediata delle misure restrittive imposte a Eddi dal tribunale di Torino, in nome di una presunta "pericolosità sociale" attribuita come reato di opinione per le posizioni politiche pubbliche e la militanza portata avanti negli anni.

🤝 La guerra in #Siria del Nord non si è fermata e la situazione nei campi profughi del #Rojava è sempre più critica, anche a causa dell'emergenza #Covid19: liberare Eddi vuol dire riconoscere il ruolo partigiano avuto da chi ha scelto di combattere e sostenere la rivoluzione confederale in Siria, unica opzione di pace e stabilità democratiche necessarie come non mai nella lotta all'attuale pandemia.

(Grazie a Vermi di Rouge per la vignetta della campagna Io sto con chi combatte l'Isis)