E chiunque tenti di portare il discorso sull’opportunità della guerra diventa tout court filo putiniano. Nei dibattiti non si usa la logica, ma la mozione degli affetti. La televisione sembra aver rimosso l’evidenza che una guerra non si fa mai per punizione contro il male, ma ha sempre motivazioni di carattere economico e geopolitico. La guerra si fa a fini strategici e con obiettivi spesso inconfessabili, come nel caso odierno in cui siamo obbligati dagli STATI UNITI a farci la guerra da soli. Cito come precedente la guerra di Libia. Per interessi francesi e americani siamo intervenuti in Libia contro i nostri stessi interessi economici decretando la fine di un nostro protettorato di fatto. Lo stesso vale per la guerra contro la Russia, attualmente portata avanti a livello di sanzioni e di invio di armamenti, sottraendo risorse al bilancio dello Stato e danneggiando, insieme ai rapporti con la Russia, le nostre forniture di gas. I risultati delle sanzioni sono catastrofici per noi, basta vederne le conseguenze. In un solo mese l’export dell’Italia verso la Russia si è dimezzato mentre l’export russo in Italia è cresciuto del 153% ( Fonte : Il Sole 24 Ore del 28 aprile).
Per l’Italia la guerra è inopportuna. Questa verità così semplice non può essere detta perché distruggerebbe in un attimo la contrapposizione tra buoni e cattivi che la propaganda ci impone. In questo clima di terrore mediatico interviene a sorpresa Carlo Debenedetti che, come tessera n.1 del partito democratico italiano, può prendere la parola senza rischiare il linciaggio da parte del partito di cui è fondatore. Dichiara De Benedetti a 8 e mezzo e poi al Corriere : ‘ Oggi noi europei non abbiamo alcun interesse a fare la guerra a Putin. Gli interessi degli Stati Uniti d’America e del Regno Unito da una parte e dell’Europa ed in particolare dell’Italia dall’altra , divergono assolutamente. Se Biden vuol fare la guerra alla Russia tramite l’Ucraina è affare suo, noi non possiamo e non dobbiamo seguirlo’. Le parole di De Benedetti sono chiarissime. Questa guerra distrugge le imprese italiane e quindi anche le sue, a favore delle multinazionali americane. Ma solo lui può dirlo.
La pandemia prima e la guerra poi hanno distrutto e stanno distruggendo le piccole e medie imprese italiane . Non avremo materie prime da lavorare. Non potremo riscaldarci. La fase successiva è la carestia per tutti. Solo a costo di un grande masochismo possiamo continuare ad assecondare la propaganda. Ma siamo così condizionati che nessuno ha il coraggio di parlare. E chiudiamo col TALK anche l'ultima sede di un possibile dibattito.
Carlo Freccero
Per l’Italia la guerra è inopportuna. Questa verità così semplice non può essere detta perché distruggerebbe in un attimo la contrapposizione tra buoni e cattivi che la propaganda ci impone. In questo clima di terrore mediatico interviene a sorpresa Carlo Debenedetti che, come tessera n.1 del partito democratico italiano, può prendere la parola senza rischiare il linciaggio da parte del partito di cui è fondatore. Dichiara De Benedetti a 8 e mezzo e poi al Corriere : ‘ Oggi noi europei non abbiamo alcun interesse a fare la guerra a Putin. Gli interessi degli Stati Uniti d’America e del Regno Unito da una parte e dell’Europa ed in particolare dell’Italia dall’altra , divergono assolutamente. Se Biden vuol fare la guerra alla Russia tramite l’Ucraina è affare suo, noi non possiamo e non dobbiamo seguirlo’. Le parole di De Benedetti sono chiarissime. Questa guerra distrugge le imprese italiane e quindi anche le sue, a favore delle multinazionali americane. Ma solo lui può dirlo.
La pandemia prima e la guerra poi hanno distrutto e stanno distruggendo le piccole e medie imprese italiane . Non avremo materie prime da lavorare. Non potremo riscaldarci. La fase successiva è la carestia per tutti. Solo a costo di un grande masochismo possiamo continuare ad assecondare la propaganda. Ma siamo così condizionati che nessuno ha il coraggio di parlare. E chiudiamo col TALK anche l'ultima sede di un possibile dibattito.
Carlo Freccero
1/3
🌹🌹🌹 Il 16/05/2022, Umanità e Ragione ha presentato le proprie opinioni amici curiae alla Corte Costituzionale in relazione alla questione di legittimità dell'obbligo vaccinale sollevata dal CGA Regione Sicilia.
In tal senso hanno provveduto numerosi altri gruppi di giuristi, medici e professionisti, grazie ad un'azione di congiunta e coesa tesa ad evidenziare, sotto il profilo giuridico e scientifico, la palese illegittimità dell'obbligo di vaccinazione Covid-19.
Di seguito alcuni punti salienti dell'opinione di U&R e l'Ansa che riporta la notizia.
(Un grazie particolare all'avv. Susanna Cavallina il cui interesse ed impegno hanno reso possibile questa partecipazione.) 🌹🌹🌹
************
⚖️⚖️⚖️
"Le limitazioni al principio di autodeterminazione dell’individuo devono essere proporzionate e ragionevoli, oltre che congruamente giustificate dall’impossibilità di tutelare altrimenti interessi di pari rango.
Allorché il cittadino, titolare del diritto alla salute, oltre che all’integrità fisica, e al lavoro, eccepisca la lesione dei propri diritti naturali inviolabili, l’onere di sostenere e provare in modo rigoroso e inequivoco la ‘giustezza’ e l’inevitabilità della compressione (che giammai può tramutarsi in totale elisione, come nel caso all’esame della CGA Sicilia) di tali diritti grava su chi quel diritto ha compresso.
Parimenti l’onere di dimostrare l’efficacia, ma soprattutto la sicurezza di un dato trattamento sanitario grava su chi ne ha disposto l’obbligo, non potendosi di certo riversare sul cittadino obbligato il compito di dimostrare la pericolosità del trattamento imposto.
Nel caso dei vaccini anti-Covid NON SUSSISTONO I PRESUPPOSTI SANCITI dalla Costituzione per poter imporre un trattamento sanitario ai cittadini. E anche qualora tutti i requisiti fossero soddisfatti non sarebbe conforme ai principi costituzionali la coartazione mediante ricatto e privazione del diritto all’istruzione, al lavoro, alla libertà personale, allo sviluppo della personalità nelle formazioni sociali e così via.".
"Perché la legge impositiva di un trattamento sanitario sia compatibile con l'art. 32 è necessario che il trattamento sia diretto “a migliorare o a preservare lo stato di salute di chi vi è assoggettato”: a questo profilo attiene la necessità della concreta utilitas del trattamento sanitario in considerazione delle condizioni dell’individuo e della situazione epidemiologica.
In secondo luogo, il trattamento sanitario deve “preservare lo stato di salute degli altri”: perché possa legittimamente imporre un farmaco è necessario che esso sia idoneo a preservare (in modo diretto e non mediato!) anche la salute degli altri.
Aggiunge la Corte che: “un trattamento sanitario può essere imposto solo nella previsione che esso non incida negativamente sullo stato di salute di colui che vi è assoggettato, salvo che per quelle sole conseguenze, che, per la loro temporaneità e scarsa entità, appaiano normali di ogni intervento sanitario, e pertanto tollerabili.” e, con riferimento alla vaccinazione obbligatoria, continua osservando che la circostanza che ciascuno possa essere obbligato ad un dato trattamento sanitario “non postula il sacrificio della salute di ciascuno per la tutela della salute degli altri.
Da ciò si evince che, se un rischio specifico (e ben individuato) è ammissibile, esso non può superare comunque il limite della tollerabilità, considerato che non è degno di un paese civile consentire il sacrificio della salute di un individuo anche qualora si trattasse di salvare tutti gli altri.
In sintesi, per ammettersi un obbligo vaccinale sono necessarie:
A) una duplice efficacia del farmaco:
nei confronti del singolo e nei confronti dei terzi
B) la sicurezza del farmaco:
in modo che non incida negativamente sulla salute del singolo,
🌹🌹🌹 Il 16/05/2022, Umanità e Ragione ha presentato le proprie opinioni amici curiae alla Corte Costituzionale in relazione alla questione di legittimità dell'obbligo vaccinale sollevata dal CGA Regione Sicilia.
In tal senso hanno provveduto numerosi altri gruppi di giuristi, medici e professionisti, grazie ad un'azione di congiunta e coesa tesa ad evidenziare, sotto il profilo giuridico e scientifico, la palese illegittimità dell'obbligo di vaccinazione Covid-19.
Di seguito alcuni punti salienti dell'opinione di U&R e l'Ansa che riporta la notizia.
(Un grazie particolare all'avv. Susanna Cavallina il cui interesse ed impegno hanno reso possibile questa partecipazione.) 🌹🌹🌹
************
⚖️⚖️⚖️
"Le limitazioni al principio di autodeterminazione dell’individuo devono essere proporzionate e ragionevoli, oltre che congruamente giustificate dall’impossibilità di tutelare altrimenti interessi di pari rango.
Allorché il cittadino, titolare del diritto alla salute, oltre che all’integrità fisica, e al lavoro, eccepisca la lesione dei propri diritti naturali inviolabili, l’onere di sostenere e provare in modo rigoroso e inequivoco la ‘giustezza’ e l’inevitabilità della compressione (che giammai può tramutarsi in totale elisione, come nel caso all’esame della CGA Sicilia) di tali diritti grava su chi quel diritto ha compresso.
Parimenti l’onere di dimostrare l’efficacia, ma soprattutto la sicurezza di un dato trattamento sanitario grava su chi ne ha disposto l’obbligo, non potendosi di certo riversare sul cittadino obbligato il compito di dimostrare la pericolosità del trattamento imposto.
Nel caso dei vaccini anti-Covid NON SUSSISTONO I PRESUPPOSTI SANCITI dalla Costituzione per poter imporre un trattamento sanitario ai cittadini. E anche qualora tutti i requisiti fossero soddisfatti non sarebbe conforme ai principi costituzionali la coartazione mediante ricatto e privazione del diritto all’istruzione, al lavoro, alla libertà personale, allo sviluppo della personalità nelle formazioni sociali e così via.".
"Perché la legge impositiva di un trattamento sanitario sia compatibile con l'art. 32 è necessario che il trattamento sia diretto “a migliorare o a preservare lo stato di salute di chi vi è assoggettato”: a questo profilo attiene la necessità della concreta utilitas del trattamento sanitario in considerazione delle condizioni dell’individuo e della situazione epidemiologica.
In secondo luogo, il trattamento sanitario deve “preservare lo stato di salute degli altri”: perché possa legittimamente imporre un farmaco è necessario che esso sia idoneo a preservare (in modo diretto e non mediato!) anche la salute degli altri.
Aggiunge la Corte che: “un trattamento sanitario può essere imposto solo nella previsione che esso non incida negativamente sullo stato di salute di colui che vi è assoggettato, salvo che per quelle sole conseguenze, che, per la loro temporaneità e scarsa entità, appaiano normali di ogni intervento sanitario, e pertanto tollerabili.” e, con riferimento alla vaccinazione obbligatoria, continua osservando che la circostanza che ciascuno possa essere obbligato ad un dato trattamento sanitario “non postula il sacrificio della salute di ciascuno per la tutela della salute degli altri.
Da ciò si evince che, se un rischio specifico (e ben individuato) è ammissibile, esso non può superare comunque il limite della tollerabilità, considerato che non è degno di un paese civile consentire il sacrificio della salute di un individuo anche qualora si trattasse di salvare tutti gli altri.
In sintesi, per ammettersi un obbligo vaccinale sono necessarie:
A) una duplice efficacia del farmaco:
nei confronti del singolo e nei confronti dei terzi
B) la sicurezza del farmaco:
in modo che non incida negativamente sulla salute del singolo,
2/3
in un giudizio di previsione ex ante gli effetti collaterali devono essere temporanei e di scarsa entità e quindi tollerabili. (...) Il primo requisito è la duplice efficacia, nei confronti del singolo e della collettività: possiamo pacificamente affermare che i vaccini anti-Covid non inibiscono l’infezione; semmai possono aiutare a proteggere dalle forme gravi della malattia Covid-19, in casi specifici, non certo predeterminabili. (...) Il secondo requisito necessario affinché la legge possa legittimamente imporre un trattamento sanitario nell’interesse collettivo è la sicurezza del farmaco: la somministrazione non deve in nessun caso incidere negativamente sulla salute del singolo. In un giudizio di previsione ex ante gli effetti collaterali devono essere temporanei e di scarsa entità e quindi tollerabili. (...) nel caso che ci occupa non è dimostrato che i vaccini anti-Covid-19 si limitino a procurare effetti avversi banali e comunque tollerabili e transitori tali per cui la somministrazione sarebbe ininfluente in pejus sulla salute del soggetto obbligato. Al contrario vi è prova per tabulas, che gli effetti avversi siano molti, gravi e ancora poco indagati.
A fronte di rischi non misurabili un farmaco non può essere imposto, nemmeno in via surrettizia, se non a scapito del principio che pone le risultanze scientifiche alla base delle scelte di politica sanitaria: dal momento che sono assenti riscontri oggettivi e indipendenti circa la sicurezza a medio e lungo termine, né vi possono essere a meno di non possedere una macchina del tempo, il vizio di legittimazione dell’intervento delle istituzioni si traduce in vizio di legittimità.
Ne discende che la mera autorizzazione all’immissione in commercio non è garanzia di sicurezza del farmaco per il singolo, l’onere della prova della sicurezza del trattamento imposto non può dirsi assolto e pertanto non sussistono i presupposti per imporre il trattamento sanitario avente ad oggetto codesti farmaci.
(...) I vaccini Covid-19 non prevengono l’infezione, hanno efficacia relativa nel contrasto alla malattia Covid-19 e offrono una copertura limitata nel tempo (pochi mesi), il tutto a fronte di rischi per la salute non ponderabili nella loro effettiva portata. Difetta, dunque, il presupposto di efficacia della protezione del singolo.
Parimenti manca il presupposto del beneficio per la collettività essendo ormai pacifico che i vaccini non prevengono l’infezione, mentre la loro presunta efficacia nell’attenuare la severità della malattia e nel ridurre la pressione sugli ospedali è di fatto smentita dagli stessi report ISS.
Ad ogni modo, tale finalità è ultronea rispetto alla portata dell’art. 32 Costituzione.
Parimenti è assente il requisito della sicurezza. I possibili effetti avversi a breve, medio e lungo termine non sono oggi scrutinabili sia in considerazione dell’inadeguatezza della farmacovigilanza in atto e dei criteri utilizzati per accertare la correlazione degli eventi avversi al vaccino, sia per la mancanza e poca trasparenza degli studi condotti, sia perché difetta il dato temporale, l’unico in grado di rivelare se i soggetti inoculati corrono un maggior rischio di contrarre malattie autoimmuni, o cancro o altre patologie sistemiche: di qui la rilevanza della mancanza di studi sulla genotossicità e cancerogenicità.
In mancanza dei requisiti di efficacia e di sicurezza anche l’invocato principio di solidarietà sociale non vale a reprimere il diritto di autodeterminazione del singolo e di inviolabilità del corpo.
Sia consentito rammentare da ultimo che il cuore pulsante del nostro ordinamento è dato dai principi fondamentali sanciti dai primi 12 articoli della Costituzione, considerati immutabili in quanto rappresentano lo spirito stesso della Carta.
in un giudizio di previsione ex ante gli effetti collaterali devono essere temporanei e di scarsa entità e quindi tollerabili. (...) Il primo requisito è la duplice efficacia, nei confronti del singolo e della collettività: possiamo pacificamente affermare che i vaccini anti-Covid non inibiscono l’infezione; semmai possono aiutare a proteggere dalle forme gravi della malattia Covid-19, in casi specifici, non certo predeterminabili. (...) Il secondo requisito necessario affinché la legge possa legittimamente imporre un trattamento sanitario nell’interesse collettivo è la sicurezza del farmaco: la somministrazione non deve in nessun caso incidere negativamente sulla salute del singolo. In un giudizio di previsione ex ante gli effetti collaterali devono essere temporanei e di scarsa entità e quindi tollerabili. (...) nel caso che ci occupa non è dimostrato che i vaccini anti-Covid-19 si limitino a procurare effetti avversi banali e comunque tollerabili e transitori tali per cui la somministrazione sarebbe ininfluente in pejus sulla salute del soggetto obbligato. Al contrario vi è prova per tabulas, che gli effetti avversi siano molti, gravi e ancora poco indagati.
A fronte di rischi non misurabili un farmaco non può essere imposto, nemmeno in via surrettizia, se non a scapito del principio che pone le risultanze scientifiche alla base delle scelte di politica sanitaria: dal momento che sono assenti riscontri oggettivi e indipendenti circa la sicurezza a medio e lungo termine, né vi possono essere a meno di non possedere una macchina del tempo, il vizio di legittimazione dell’intervento delle istituzioni si traduce in vizio di legittimità.
Ne discende che la mera autorizzazione all’immissione in commercio non è garanzia di sicurezza del farmaco per il singolo, l’onere della prova della sicurezza del trattamento imposto non può dirsi assolto e pertanto non sussistono i presupposti per imporre il trattamento sanitario avente ad oggetto codesti farmaci.
(...) I vaccini Covid-19 non prevengono l’infezione, hanno efficacia relativa nel contrasto alla malattia Covid-19 e offrono una copertura limitata nel tempo (pochi mesi), il tutto a fronte di rischi per la salute non ponderabili nella loro effettiva portata. Difetta, dunque, il presupposto di efficacia della protezione del singolo.
Parimenti manca il presupposto del beneficio per la collettività essendo ormai pacifico che i vaccini non prevengono l’infezione, mentre la loro presunta efficacia nell’attenuare la severità della malattia e nel ridurre la pressione sugli ospedali è di fatto smentita dagli stessi report ISS.
Ad ogni modo, tale finalità è ultronea rispetto alla portata dell’art. 32 Costituzione.
Parimenti è assente il requisito della sicurezza. I possibili effetti avversi a breve, medio e lungo termine non sono oggi scrutinabili sia in considerazione dell’inadeguatezza della farmacovigilanza in atto e dei criteri utilizzati per accertare la correlazione degli eventi avversi al vaccino, sia per la mancanza e poca trasparenza degli studi condotti, sia perché difetta il dato temporale, l’unico in grado di rivelare se i soggetti inoculati corrono un maggior rischio di contrarre malattie autoimmuni, o cancro o altre patologie sistemiche: di qui la rilevanza della mancanza di studi sulla genotossicità e cancerogenicità.
In mancanza dei requisiti di efficacia e di sicurezza anche l’invocato principio di solidarietà sociale non vale a reprimere il diritto di autodeterminazione del singolo e di inviolabilità del corpo.
Sia consentito rammentare da ultimo che il cuore pulsante del nostro ordinamento è dato dai principi fondamentali sanciti dai primi 12 articoli della Costituzione, considerati immutabili in quanto rappresentano lo spirito stesso della Carta.
3/3
Essi sanciscono il diritto al lavoro, il principio di eguaglianza, il principio di non discriminazione, il diritto alla pace ed il ripudio della guerra, l’obbligo di tutela delle minoranze, il diritto al sostentamento e alla partecipazione alla vita economica, politica e sociale della nazione; nessuno di tali principi fa riferimento al concetto astratto di “salute collettiva” e men che meno ad un ipotetico “dovere alla salute”.
La Carta fondamentale è chiara: La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana. Tale divieto va inteso in senso assoluto e pone un argine esplicito ed invalicabile alla possibilità del legislatore e ai giudici costituzionali di bilanciare diritti e doveri: “in nessun caso” esplicitamente non ammette alcuna eccezione o deroga.
Negare ai cittadini il riconoscimento dei diritti contemplati nei principi fondamentali del nostro ordinamento significa tradire la Costituzione e la Repubblica sulla quale non solo le Istituzioni, ma anche gli operatori del diritto hanno prestato solenne giuramento!
Per tali motivi l’unica pronuncia possibile è di illegittimità della normativa esaminata."
Ove si voglia, quindi, restare fedeli al dettato della Carta Costituzionale e dei suoi principi fondamentali, NON PUO' ESSERVI ALTRA PRONUNCIA SE NON QUELLA DI ILLEGITTIMITA' DELL'OBBLIGO VACCINALE.
⚖️⚖️⚖️
*****************************
🅰️
Obbligo vaccinale: comitato, depositate opinioni "amici curiae"
Alla Corte Costituzionale chiamata a pronunciarsi su legittimità
(ANSA) - NAPOLI, 17 MAG - Numerose associazioni, comitati,
gruppi di giuristi, medici e professionisti hanno deciso di
depositare le proprie opinioni, utilizzando la figura giuridica
"amici curiae" (cioè l'intervento in giudizio di un terzo,
autorizzato dal giudice, per fornire pareri su questioni di
fatto o di diritto) alla Corte Costituzionale, chiamata ad
esprimersi sulla questione di legittimità dell'obbligo vaccinale
sollevata dal Consiglio di giustizia amministrativa della
Regione Sicilia. Lo rende noto l'avvocato napoletano Erich
Grimaldi, presidente del Comitato Cura Domiciliare Covid19, che
fa parte di uno dei gruppi aderenti, tra i quali figurano anche
il comitato radicale "Scienza è Coscienza"; "Umanità e Ragione";
"Immuni per Sempre"; "Noi avvocati per la libertà".
"Le diverse formazioni sociali, - spiega Grimaldi - in
rappresentanza delle categorie di cittadini sottoposte
all'obbligo, hanno affrontato la questione sotto differenti
profili (giuridico, medico-scientifico, epidemiologico),
concordando tutte per l'inevitabilità ed imprescindibilità di
una pronuncia di illegittimità costituzionale dell'obbligo".
(ANSA).
🅰️
Essi sanciscono il diritto al lavoro, il principio di eguaglianza, il principio di non discriminazione, il diritto alla pace ed il ripudio della guerra, l’obbligo di tutela delle minoranze, il diritto al sostentamento e alla partecipazione alla vita economica, politica e sociale della nazione; nessuno di tali principi fa riferimento al concetto astratto di “salute collettiva” e men che meno ad un ipotetico “dovere alla salute”.
La Carta fondamentale è chiara: La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana. Tale divieto va inteso in senso assoluto e pone un argine esplicito ed invalicabile alla possibilità del legislatore e ai giudici costituzionali di bilanciare diritti e doveri: “in nessun caso” esplicitamente non ammette alcuna eccezione o deroga.
Negare ai cittadini il riconoscimento dei diritti contemplati nei principi fondamentali del nostro ordinamento significa tradire la Costituzione e la Repubblica sulla quale non solo le Istituzioni, ma anche gli operatori del diritto hanno prestato solenne giuramento!
Per tali motivi l’unica pronuncia possibile è di illegittimità della normativa esaminata."
Ove si voglia, quindi, restare fedeli al dettato della Carta Costituzionale e dei suoi principi fondamentali, NON PUO' ESSERVI ALTRA PRONUNCIA SE NON QUELLA DI ILLEGITTIMITA' DELL'OBBLIGO VACCINALE.
⚖️⚖️⚖️
*****************************
🅰️
Obbligo vaccinale: comitato, depositate opinioni "amici curiae"
Alla Corte Costituzionale chiamata a pronunciarsi su legittimità
(ANSA) - NAPOLI, 17 MAG - Numerose associazioni, comitati,
gruppi di giuristi, medici e professionisti hanno deciso di
depositare le proprie opinioni, utilizzando la figura giuridica
"amici curiae" (cioè l'intervento in giudizio di un terzo,
autorizzato dal giudice, per fornire pareri su questioni di
fatto o di diritto) alla Corte Costituzionale, chiamata ad
esprimersi sulla questione di legittimità dell'obbligo vaccinale
sollevata dal Consiglio di giustizia amministrativa della
Regione Sicilia. Lo rende noto l'avvocato napoletano Erich
Grimaldi, presidente del Comitato Cura Domiciliare Covid19, che
fa parte di uno dei gruppi aderenti, tra i quali figurano anche
il comitato radicale "Scienza è Coscienza"; "Umanità e Ragione";
"Immuni per Sempre"; "Noi avvocati per la libertà".
"Le diverse formazioni sociali, - spiega Grimaldi - in
rappresentanza delle categorie di cittadini sottoposte
all'obbligo, hanno affrontato la questione sotto differenti
profili (giuridico, medico-scientifico, epidemiologico),
concordando tutte per l'inevitabilità ed imprescindibilità di
una pronuncia di illegittimità costituzionale dell'obbligo".
(ANSA).
🅰️
Forwarded from Avv. Erich Grimaldi - UCDL (Erich Grimaldi)
✅ore 19.30 del 17 maggio, diretta sulla mia pagina con l’avv. Olga Milanese
👇👇👇
https://www.facebook.com/avvocatoerichgrimaldi
📌📌Si parlerà dell’opinione amici curiae depositata innanzi alla Corte Costituzionale con riferimento alla questione di legittimità sollevata da Consiglio di Giustizia Amministrativo della regione Sicilia sull’OBBLIGO VACCINALE
👇👇👇
https://www.facebook.com/avvocatoerichgrimaldi
📌📌Si parlerà dell’opinione amici curiae depositata innanzi alla Corte Costituzionale con riferimento alla questione di legittimità sollevata da Consiglio di Giustizia Amministrativo della regione Sicilia sull’OBBLIGO VACCINALE
Forwarded from Avv. Erich Grimaldi - UCDL (Erich Grimaldi)
🔵👇👇👇VIDEO👇👇👇🔵
https://fb.watch/d3Ksyy3O_g/
✅Condividi la diretta del 17 maggio con l’avv. Olga Milanese
📌Opinione amici curiae depositata innanzi alla Corte Costituzionale con riferimento alla questione di legittimità sollevata dal Consiglio di Giustizia Amministrativo della regione Sicilia sull’OBBLIGO VACCINALE
https://fb.watch/d3Ksyy3O_g/
✅Condividi la diretta del 17 maggio con l’avv. Olga Milanese
📌Opinione amici curiae depositata innanzi alla Corte Costituzionale con riferimento alla questione di legittimità sollevata dal Consiglio di Giustizia Amministrativo della regione Sicilia sull’OBBLIGO VACCINALE
"Diario della discriminazione" - Giorno 44 - Lucia
Sono Lucia,
lavoro in un’azienda ospedaliera, sono un’amministrativa. Noi che lavoriamo in ambito sanitario, siamo rimaste le uniche persone soggette all’obbligo vaccinale, per ora, fino al 31/12/2022.
Fra una decina di giorni il mio gp da guarigione non sarà più valido.
In realtà scadrebbe fra tre mesi, ma, su indicazione di una circolare ministeriale, l’azienda mi sospenderà prima.
Sarò a casa per più di 7 mesi senza stipendio, senza possibilità di lavorare, senza possibilità di avere una vita dignitosa.
Come mi sento?
Triste, amareggiata e soprattutto delusa.
Pensavo di vivere nel paese della “Costituzione più bella del mondo”, invece, brusco risveglio…. tanta discriminazione, violenza verbale, odio….solo per aver fatto, in coscienza, una scelta diversa.
Quando sento parlare di democrazia, di libertà di pensiero e di parola, mi viene un groppo allo stomaco.
Ipocrisia, buonismo, apparenza, ecco le parole che più rappresentano la società italiana di oggi.
La voglia di andare via di qui è tanta, più che altro per non perdere l’umanità che giorno dopo giorno, vedo spegnersi nelle persone.
Faccio gli auguri a questo paese perché possa guarire e rinascere come era stato concepito: autentico, tollerante, accogliente, sano, puro.
Lucia
06 Maggio 2022
#diariodelladiscriminazione #ionondiscrimino #umanitàeragione #nogreenpass #italycallsforhelp #rescueitaly
Sono Lucia,
lavoro in un’azienda ospedaliera, sono un’amministrativa. Noi che lavoriamo in ambito sanitario, siamo rimaste le uniche persone soggette all’obbligo vaccinale, per ora, fino al 31/12/2022.
Fra una decina di giorni il mio gp da guarigione non sarà più valido.
In realtà scadrebbe fra tre mesi, ma, su indicazione di una circolare ministeriale, l’azienda mi sospenderà prima.
Sarò a casa per più di 7 mesi senza stipendio, senza possibilità di lavorare, senza possibilità di avere una vita dignitosa.
Come mi sento?
Triste, amareggiata e soprattutto delusa.
Pensavo di vivere nel paese della “Costituzione più bella del mondo”, invece, brusco risveglio…. tanta discriminazione, violenza verbale, odio….solo per aver fatto, in coscienza, una scelta diversa.
Quando sento parlare di democrazia, di libertà di pensiero e di parola, mi viene un groppo allo stomaco.
Ipocrisia, buonismo, apparenza, ecco le parole che più rappresentano la società italiana di oggi.
La voglia di andare via di qui è tanta, più che altro per non perdere l’umanità che giorno dopo giorno, vedo spegnersi nelle persone.
Faccio gli auguri a questo paese perché possa guarire e rinascere come era stato concepito: autentico, tollerante, accogliente, sano, puro.
Lucia
06 Maggio 2022
#diariodelladiscriminazione #ionondiscrimino #umanitàeragione #nogreenpass #italycallsforhelp #rescueitaly
Nuovo articolo pubblicato su umanitaeragione.eu
"LA NECESSARIA SEPARAZIONE TRA DIRITTO, ETICA E MORALE" di Oὔτις γέγραφε
Testo integrale qui 👉 https://umanitaeragione.eu/wp-content/uploads/2022/05/La-necessaria-separazione-tra-diritto-etica-e-morale.pdf
"il diritto non è ciò che appare giusto all’opinione pubblica (etica), né quello che risulta desiderabile in modo contingente secondo la soggettività di taluni o dello stesso giudice (morale)."
"La valutazione d’un comportamento come immorale non ne giustifica né la punizione né la sanzione; al contrario, questa seconda accezione prescrittiva equivale a un generale principio di tolleranza in quanto, seppur ritenuto maggioritariamente immorale, non produce alcun danno a terzi ovvero produce danni che l’intervento penale non può e (per sua stessa natura) non deve prevenire: come l’eresia, i resti d’opinione, il tentato suicidio, l’aborto, l’adulterio, l’uso personale di droga, et similia."
#umanitàeragione #nogreenpass #italycallsforhelp #rescueitaly
"LA NECESSARIA SEPARAZIONE TRA DIRITTO, ETICA E MORALE" di Oὔτις γέγραφε
Testo integrale qui 👉 https://umanitaeragione.eu/wp-content/uploads/2022/05/La-necessaria-separazione-tra-diritto-etica-e-morale.pdf
"il diritto non è ciò che appare giusto all’opinione pubblica (etica), né quello che risulta desiderabile in modo contingente secondo la soggettività di taluni o dello stesso giudice (morale)."
"La valutazione d’un comportamento come immorale non ne giustifica né la punizione né la sanzione; al contrario, questa seconda accezione prescrittiva equivale a un generale principio di tolleranza in quanto, seppur ritenuto maggioritariamente immorale, non produce alcun danno a terzi ovvero produce danni che l’intervento penale non può e (per sua stessa natura) non deve prevenire: come l’eresia, i resti d’opinione, il tentato suicidio, l’aborto, l’adulterio, l’uso personale di droga, et similia."
#umanitàeragione #nogreenpass #italycallsforhelp #rescueitaly
AFFINCHE' SI ABBIA MEMORIA.
Umanità e Ragione ha da tempo promosso il "Diario della discriminazione", un modo per dare voce ai drammi subiti dai cittadini vessati e depredati dei propri diritti nel corso di questi mesi.
Mentre prosegue la nostra raccolta delle vostre testimonianze, vogliamo sostenere un'ulteriore iniziativa che servirà a lasciare una traccia negli archivi storici degli abusi perpetrati ai danni dei lavoratori.
Riportiamo di seguito i dettagli dell'iniziativa:
"Siamo un gruppo di ricercatori e studiosi delle scienze sociali accomunati dalla volontà di conservare traccia della memoria di chi, nell’esperienza pandemica, non ha avuto voce: lavoratrici e lavoratori, professioniste e professionisti sospesi dalle loro attività perché hanno scelto di non vaccinarsi. La pandemia ha calato un velo di indicibilità sulla nostra quotidianità celandone pieghe e asimmetrie.
Per questo motivo intendiamo raccogliere, all’interno di una prospettiva rigorosamente scientifica, frammenti poco conosciuti di vissuti personali, storie di vita e di mutuo aiuto che consentano di ricostruire una pagina di storia sociale che rischia di cadere nell’oblio. Le testimonianze saranno raccolte con rigore metodologico e nel pieno rispetto delle normative che regolano il trattamento e la conservazione dei dati personali e sensibili. Il progetto potrà contare sulla collaborazione di centri di ricerca nazionali e archivi della memoria che da anni raccolgono e trattano, a soli fini scientifici, scritture e racconti autobiografici.
A questo scopo chiediamo alle persone che hanno sperimentato o stanno sperimentando la sospensione dal lavoro (imposta o spontanea), o che in qualche modo hanno avuto conoscenza di
simili situazioni, di mandarci le loro testimonianze nella modalità che preferiscono. In particolare materiale in forma scritta (diari, riflessioni, lettere o altro ancora) od orale (video, registrazioni audio
di varia natura, anche whatsapp, ecc..) di personale produzione o provenienza. Per inviare contributi o per chiarimenti scrivere a: sospesiDL4421@gmail.com
Il materiale da Voi inviato e i dati personali da Voi forniti saranno trattati nel rispetto del codice deontologico della ricerca, del segreto professionale, degli obblighi di riservatezza cui è tenuta l’Università di Genova e in conformità con il Regolamento 2016/679 del Parlamento Europeo del Consiglio del 27 aprile 2016. Il Titolare del trattamento è l’Università degli studi di Genova. I dati di contatto e le altre informazioni previste dalla normativa vigente, fra cui le modalità di esercizio di diritti riconosciuti in qualità di interessati, sono reperibili alla pagina web: https://unige.it/usg/it/privacy. "
Umanità e Ragione ha da tempo promosso il "Diario della discriminazione", un modo per dare voce ai drammi subiti dai cittadini vessati e depredati dei propri diritti nel corso di questi mesi.
Mentre prosegue la nostra raccolta delle vostre testimonianze, vogliamo sostenere un'ulteriore iniziativa che servirà a lasciare una traccia negli archivi storici degli abusi perpetrati ai danni dei lavoratori.
Riportiamo di seguito i dettagli dell'iniziativa:
"Siamo un gruppo di ricercatori e studiosi delle scienze sociali accomunati dalla volontà di conservare traccia della memoria di chi, nell’esperienza pandemica, non ha avuto voce: lavoratrici e lavoratori, professioniste e professionisti sospesi dalle loro attività perché hanno scelto di non vaccinarsi. La pandemia ha calato un velo di indicibilità sulla nostra quotidianità celandone pieghe e asimmetrie.
Per questo motivo intendiamo raccogliere, all’interno di una prospettiva rigorosamente scientifica, frammenti poco conosciuti di vissuti personali, storie di vita e di mutuo aiuto che consentano di ricostruire una pagina di storia sociale che rischia di cadere nell’oblio. Le testimonianze saranno raccolte con rigore metodologico e nel pieno rispetto delle normative che regolano il trattamento e la conservazione dei dati personali e sensibili. Il progetto potrà contare sulla collaborazione di centri di ricerca nazionali e archivi della memoria che da anni raccolgono e trattano, a soli fini scientifici, scritture e racconti autobiografici.
A questo scopo chiediamo alle persone che hanno sperimentato o stanno sperimentando la sospensione dal lavoro (imposta o spontanea), o che in qualche modo hanno avuto conoscenza di
simili situazioni, di mandarci le loro testimonianze nella modalità che preferiscono. In particolare materiale in forma scritta (diari, riflessioni, lettere o altro ancora) od orale (video, registrazioni audio
di varia natura, anche whatsapp, ecc..) di personale produzione o provenienza. Per inviare contributi o per chiarimenti scrivere a: sospesiDL4421@gmail.com
Il materiale da Voi inviato e i dati personali da Voi forniti saranno trattati nel rispetto del codice deontologico della ricerca, del segreto professionale, degli obblighi di riservatezza cui è tenuta l’Università di Genova e in conformità con il Regolamento 2016/679 del Parlamento Europeo del Consiglio del 27 aprile 2016. Il Titolare del trattamento è l’Università degli studi di Genova. I dati di contatto e le altre informazioni previste dalla normativa vigente, fra cui le modalità di esercizio di diritti riconosciuti in qualità di interessati, sono reperibili alla pagina web: https://unige.it/usg/it/privacy. "
NESSUN NESSO: RACCONTI DI VACCINATI
L’associazione Umanità e Ragione ha deciso di avviare un progetto per documentare gli effetti avversi causati dai vaccini Covid-19, per favorire la condivisione di esperienze anche a tutela di eventuali danneggiati.
I casi segnalati saranno sottoposti all’attenzione di una commissione medica e legale formata a tale scopo dall’associazione. I casi saranno esaminati, indagati, eventualmente approfonditi con l’esecuzione di ulteriori indagini e, ove ne ricorrano i presupposti, adeguatamente relazionati ai fini di ricerca e conseguente pubblicazione scientifica, nonché a scopo divulgativo/informativo per la collettività, mediante la pubblicazione di un lavoro atto a spiegare la procedura di accertamento e le casistiche esaminate, il tutto sempre nel rispetto della privacy dei partecipanti.
Coloro che vorranno aderire all’iniziativa potranno scrivere a nessunnesso@umanitaeragione.eu, inviando la documentazione medica inerente al proprio caso ed il modello privacy (reperibile sul sito dell’associazione a questo link: https://umanitaeragione.eu/nessun-nesso-racconti-di-vaccinati/) debitamente sottoscritto, unitamente alla copia di un proprio documento di identità.
MERCOLEDI’ 25 MAGGIO, ALLE ORE 19.30, L’AVV. OLGA MILANESE ED IL PROF. MARCO COSENTINO PARLERANNO DELL’INIZIATIVA NELLA DIRETTA TRASMESSA SULLA PAGINA FACEBOOK “UMANITA’ E RAGIONE”.
L’associazione Umanità e Ragione ha deciso di avviare un progetto per documentare gli effetti avversi causati dai vaccini Covid-19, per favorire la condivisione di esperienze anche a tutela di eventuali danneggiati.
I casi segnalati saranno sottoposti all’attenzione di una commissione medica e legale formata a tale scopo dall’associazione. I casi saranno esaminati, indagati, eventualmente approfonditi con l’esecuzione di ulteriori indagini e, ove ne ricorrano i presupposti, adeguatamente relazionati ai fini di ricerca e conseguente pubblicazione scientifica, nonché a scopo divulgativo/informativo per la collettività, mediante la pubblicazione di un lavoro atto a spiegare la procedura di accertamento e le casistiche esaminate, il tutto sempre nel rispetto della privacy dei partecipanti.
Coloro che vorranno aderire all’iniziativa potranno scrivere a nessunnesso@umanitaeragione.eu, inviando la documentazione medica inerente al proprio caso ed il modello privacy (reperibile sul sito dell’associazione a questo link: https://umanitaeragione.eu/nessun-nesso-racconti-di-vaccinati/) debitamente sottoscritto, unitamente alla copia di un proprio documento di identità.
MERCOLEDI’ 25 MAGGIO, ALLE ORE 19.30, L’AVV. OLGA MILANESE ED IL PROF. MARCO COSENTINO PARLERANNO DELL’INIZIATIVA NELLA DIRETTA TRASMESSA SULLA PAGINA FACEBOOK “UMANITA’ E RAGIONE”.
Forwarded from Marco Cosentino
Grazie a Giubbe Rosse 🌺🌺🌺
https://giubberosse.news/2022/05/23/nessun-nesso-racconti-di-vaccinati/
Unicisti al canale: https://t.me/rossobruni
https://giubberosse.news/2022/05/23/nessun-nesso-racconti-di-vaccinati/
Unicisti al canale: https://t.me/rossobruni
Stasera ore 19:30, diretta facebook sulla pagina Umanità e Ragione con l'avv. Olga Milanese e il prof. Marco Cosentino per parlare dell'iniziativa "Nessun nesso: racconti di vaccinati."
https://m.facebook.com/umanitaeragione/?tsid=0.4177718791023204&source=result
https://m.facebook.com/umanitaeragione/?tsid=0.4177718791023204&source=result
NESSUN NESSO: RACCONTI DI VACCINATI
È il progetto di Umanità e Ragione per documentare gli effetti avversi causati dai vaccini Covid-19 e favorire la condivisione di esperienze anche a tutela dei danneggiati.
I casi segnalati saranno sottoposti all’attenzione di una commissione medica e legale formata a tale scopo; saranno esaminati, eventualmente approfonditi con l’esecuzione di ulteriori indagini e, ove ne ricorrano i presupposti, adeguatamente relazionati ai fini di ricerca e conseguente pubblicazione scientifica, nonché a scopo divulgativo/informativo per la collettività, mediante la pubblicazione di un lavoro atto a spiegare la procedura di accertamento e le casistiche esaminate.
Per aderire all’iniziativa scrivere a: nessunnesso@umanitaeragione.eu, inviare documentazione medica inerente al proprio caso, il modello privacy sottoscritto (reperibile sul sito dell’associazione a questo link: https://umanitaeragione.eu/nessun-nesso-racconti-di-vaccinati/) e la copia di un proprio documento di identità.
È il progetto di Umanità e Ragione per documentare gli effetti avversi causati dai vaccini Covid-19 e favorire la condivisione di esperienze anche a tutela dei danneggiati.
I casi segnalati saranno sottoposti all’attenzione di una commissione medica e legale formata a tale scopo; saranno esaminati, eventualmente approfonditi con l’esecuzione di ulteriori indagini e, ove ne ricorrano i presupposti, adeguatamente relazionati ai fini di ricerca e conseguente pubblicazione scientifica, nonché a scopo divulgativo/informativo per la collettività, mediante la pubblicazione di un lavoro atto a spiegare la procedura di accertamento e le casistiche esaminate.
Per aderire all’iniziativa scrivere a: nessunnesso@umanitaeragione.eu, inviare documentazione medica inerente al proprio caso, il modello privacy sottoscritto (reperibile sul sito dell’associazione a questo link: https://umanitaeragione.eu/nessun-nesso-racconti-di-vaccinati/) e la copia di un proprio documento di identità.