Umanità e Ragione
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UMANITÀ E RAGIONE è l'associazione nata dall'esperienza referendaria, che si pone l'obiettivo di riaffermare la preminente rilevanza della "dignità" dell'essere umano e dei diritti fondamentali dell'uomo.
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Siate voi il cambiamento che volete nel mondo!
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L’ADESIONE È GRATUITA
La raccolta firme continuerà ad OLTRANZA online anche dopo il deposito dell'esposto (modulo da scaricare, firmare e inviare via mail con documento di identità):
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Per aiutare le persone ad affrontare questo difficile momento abbiamo messo a disposizione della modulistica :
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Sosteniamo lo sciopero dal Green Pass, sempre, perché continua anche oltre l'emergenza, perché tornerà per questa e nuove emergenze, perché i diritti e le libertà non sono concessioni di Stato!
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Aiutaci a denunciare le discriminazioni in atto e a diffondere la Richiesta di intervento umanitario per l'Italia, postando l'appello nei commenti dei canali/pagine social di politici, associazioni, stampa estera e personaggi noti del mondo del cinema e dello spettacolo o inviandola per e-mail:
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Aiutaci a sostenere la pace, divulgando la Dichiarazione di Pace del popolo italiano, disponibile in diverse lingue sul sito https://umanitaeragione.eu/dichiarazione-di-pace-del.../ , postandola nei commenti dei canali/pagine social di politici, associazioni, stampa estera e personaggi noti del mondo del cinema e dello spettacolo o inviandola per e-mail. E' possibile sottoscriverla qui: https://buonacausa.org/cause/mondo
Per aiutarci a raggiungere gli obiettivi della associazione puoi iscriverti ad Umanità e Ragione o fare una donazione (n.b.: non serve iscriversi all'associazione per aderire alle sue iniziative)
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Che l’Italia torni finalmente all’Umanità e alla Ragione.
SOLIDARIETA' AI DIPLOMATICI RUSSI ESPULSI - LA PACE SI COSTRUISCE CON IL DIALOGO, NON CON LE SANZIONI E LA DISCRIMINAZIONE.

1/2

Noi tutti, promotori e firmatari della Dichiarazione di pace dei popoli (https://buonacausa.org/cause/mondo), consegnata insieme ad una rosa bianca all'ambasciata della Federazione Russa a Roma, portiamo negli occhi e nel cuore il ricordo della dignità e della compostezza di chi stava iniziando a soffrire la criminalizzazione della propria nazione, la nazificazione dei rapporti umani, imposta per volere insindacabile di un governo ormai privo di qualsiasi legittimazione popolare.
Quella fermezza negli occhi di chi, poi, sarebbe stato una delle vittime del provvedimento di espulsione, non era freddezza né austerità formale, ma intimo dolore, un dolore che può percepire solo chi è riuscito a rimanere umano, sfuggendo all'imperante declassificazione di massa di uomini liberi in schiavi “sub-umani”.
2/2
Ecco, dinanzi a noi c'era un uomo, ancor prima che un diplomatico: lo sguardo attento, serio da cui traspariva una crescente commozione, dignitosa e riservata, all’ascolto di semplici parole di vicinanza, di conforto, di pace.
Ma mentre i cittadini si sforzano per provare a costruire ponti fra popoli, i governi si affannano per farli saltare.
L'invio di armi e mezzi militari è un crimine, di cui il nostro Paese si è colpevolmente macchiato, oggi come nel passato, esportando guerra, morte e distruzione in nome del "democratico" Occidente.
Il tentativo di cancellazione di una cultura millenaria, l'inflizione di pene personali nei confronti di incolpevoli rappresentanti di una nazione giudicata "nemica", a scopi meramente ritorsivi e dimostrativi, sono atti degni dei peggiori regimi autoritari.
Ipocrita è chi tenta di giustificare il proprio contributo al massacro di vite umane invocando la difesa di una democrazia scippata per decreto ai propri stessi cittadini.
Vile ed ignobile è l'azione di chi infanga il nome e l'onore del popolo italiano, mettendo al bando uomini e donne, e le loro famiglie, la cui sola "colpa" è quella di appartenere ad un popolo, ad una nazione.
Criminali sono coloro che in nome di un'etica fasulla o di una putrida morale di Stato mortificano il diritto, sovvertono ogni principio di civiltà, estirpano le radici delle libertà dal corpo dei cittadini, umiliando degli esseri umani sino a renderli bestie, oggetti, scarti sociali.
Noi disconosciamo e condanniamo con forza e rigore le azioni del governo italiano e poiché la nostra unica guida è la Costituzione, la giustizia ed i sacri principi di fratellanza sanciti dalle convenzioni internazionali diciamo ai cittadini russi, diplomatici e non, che sono i benvenuti nelle nostre case e nella nostra terra.
A loro sarà riservata la stessa ospitalità che abbiamo donato agli ucraini e a qualunque altro popolo in difficoltà, perché è questa la vera natura degli italiani, perché questo significa essere "umani".

Un ringraziamento speciale al prof. Marco Cosentino per il suo contributo al testo e per la sua costante ed instancabile partecipazione a questa lotta per la difesa dei diritti umani
LA PROPAGANDA OGGI
di Carlo Freccero
https://umanitaeragione.eu/articoli-rassegna-stampa/

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Oggi siamo qui per parlare di propaganda e censura. Queste pratiche di repressione del dissenso mirano allo stesso risultato, ma funzionano a partire da presupposti diversi. La censura colpisce chi si discosta dal mainstream. La propaganda invece crea il mainstream. Nel passato, nei media, prevaleva la censura. Tutta la storia della Televisione è una storia di censura. Ma, in qualche modo, la censura indica ancora vitalità e dissenso. Si censura chi conserva un pensiero autonomo, mentre la propaganda ha il compito di azzerare del tutto questo pensiero autonomo e divergente.
Il covid prima e la guerra oggi, hanno alterato la comunicazione trasformandola di fatto in propaganda. E in un messaggio propagandistico non c’è niente da censurare.
Il passaggio dalla censura alla propaganda corrisponde ad una presa di parola del potere in prima persona. Nel discorso del potere non deve essere censurato nulla.
2/5

Questo spiega il buonismo di oggi, la mancanza di violenza verbale, nei
confronti politici e nei talk show televisivi.
Il potere si è reso conto che la censura fa scandalo e, contemporaneamente,
può generare opposizione, mentre la propaganda è in grado di creare
unanimità.
Questo seminario è dedicato alla propaganda di guerra.
Viene naturale unire la parola propaganda alla parola guerra, quasi si
trattasse di una forma di riflesso condizionato. Nell'immaginario
mainstream la parola guerra è collegata al Nazismo, ed al maggior teorico
della propaganda autoritaria: Goebbels.
Goebbels ha spiegato che la propaganda ha le sue radici nella paura. Ed in
effetti la propaganda che è stata utilizzata in maniera massacrante dai
governi negli ultimi due anni, è una propaganda basata sulla paura: paura
della morte per covid, paura del nemico come minaccia alla libertà e
democrazia.
Ma per oggettività dobbiamo dire che la propaganda non è un'invenzione
di Goebbels e del nazismo. Nasce invece in America nei primi anni del
Novecento attraverso l'opera di Barneys. Nel suo libro “Propaganda”
(1928) Barneys trattò indifferentemente propaganda e pubblicità. Non a
caso fu incaricato dallo Stato americano di dirigere la propaganda di
guerra, ma, nello stesso tempo lavorò nella pubblicità dei maggiori gruppi
industriali dell’epoca.
La propaganda di Barneys non si basa tanto sulla paura, quanto sulle teorie psicologiche di Le Bon e Freud sulle masse, caratterizzate da un
funzionamento proprio ed anomalo rispetto all'individuo. Suoi sono i
concetti di “mente collettiva” e “fabbrica del consenso”.
Le masse non sono capaci di autonomia e tendono all'unanimismo.
Chiunque dissenta è escluso dal corpo sociale. È il meccanismo utilizzato
dal marketing, dalla pubblicità e dalla televisione attraverso l'audience. La
censura genera opposizione e frattura nel corpo sociale. La propaganda
genera il gregge e non a caso le élites parlano del popolo in termini
zootecnici.
Vorrei citare per tutti Mario Monti che si espresse tempo fa in questi
termini: “la democrazia è una forma di governo sbagliata perché è assurdo
che siano le pecore a guidare il pastore”
Il gregge non ammette libero arbitrio. Il potere decisionale deve rimanere
saldamente in mano alle élites, che sono i nostri pastori.
Monti è stato uno dei primi ed uno dei più schietti teorici della necessità di
un potere indifferente alle richieste della plebe.
Ma è da tempo che il potere ha preso la parola nei confronti di noi comuni
mortali per illustrarci ciò che sta facendo per il “nostro bene”.
Chi come me ha abbastanza anni per avere attraversato gli anni '70
ricorderà che il tema del potere è stato l'ossessione di un'intera generazione di filosofi. Il potere è stato allora identificato col sapere. La filosofia si è
fatta archeologia per cercare in filigrana le tracce nascoste del potere, nei
documenti e negli archivi del passato.
Proprio perché irraggiungibile ed astratto, il potere era visto sì come
antagonista del popolo, ma, nello stesso tempo, come circonfuso di un'aura sacrale che lo rendeva in qualche modo trascendente rispetto alla nostra quotidianità. Noi stessi ne eravamo partecipi introiettandone le regole.
Il discorso sul potere divenne così ossessivo che Baudrillard, ad un certo
punto, in “Dimenticare Foucault”, decretò la fine del potere con una sorta
di sillogismo.
Quando si parla troppo di una cosa è perché questa cosa volge al termine.
Oggi si parla solo di potere e quindi il potere è morto.
Ma le cose non stavano così. Se lo spauracchio del potere moriva per la
politica progressista e per la critica filosofica, il potere stesso prendeva la
parola. La lotta di classe si ribaltava da Servo/Padrone a Padrone/Servo,
fino ad arrivare all'assolutismo di oggi in cui il potere non si nasconde più
ma, al contrario, si vanta della sua vittoria. È celebre la frase di Buffett:
“La lotta di classe esiste e l'abbiamo vinta noi”. Noi corrisponde ad élites,
ricchi, padroni.
3/5

Il potere prende la parola con un libro epocale a partire dagli anni '70.
“I limiti dello sviluppo” che indica già il nostro presente. “Il rapporto suoi
limiti dello sviluppo”, commissionato al MIT del Club di Roma viene
pubblicato nel 1972. Nel pieno dell'industrializzazione il libro ci
ammonisce sul pericolo che la crescita della popolazione,
dell'industrializzazione, dell'inquinamento, della produzione di cibo e di
sfruttamento delle risorse, porti il nostro pianeta al collasso. Troviamo già
qui tutti i temi dell'agenda 2030 e del Great Reset. Non è casuale.
Aurelio Peccei, fondatore del Club di Roma è un mito per Schwab, ed è
intervenuto direttamente, alle origini del WEF, portando il suo contributo
teorico.
A parte il bellissimo libro di Cesarano Collu, “Apocalisse e Rivoluzione”
che identifica “I limiti dello sviluppo” come “utopia capitalista” la sinistra
non sembra registrare l'evento. Al contrario sembra introiettare
progressivamente questa utopia.
Da questo momento in poi è tutta una fioritura di congressi, segreti come
quelli del Bilderberg ma, più recentemente, pubblicizzati e condivisi da
tutti come i dibattiti del World Economic Forum, trasmessi online in
diretta.
Quando ho parlato di World Economic Forum sui giornali ed in
televisione, sono stato accusato di cospirazionismo e di complottismo,
come fossi io ad attribuire al potere le parole che il potere pubblicizza nei
suoi forum, stampa nei suoi libri / manifesto, impone alla politica
mondiale.
Non si può conoscere la propaganda senza conoscere “l'utopia del Potere”.
Per capire la verità dobbiamo partire da un'indagine globale. Secondo
Lukács di “Storia e Coscienza di classe” la totalità è la verità da
conseguire.
Nel nostro caso si tratta del progetto globale di Nuovo Ordine Mondiale
che il potere non nasconde più, ma pubblicizza in maniera ossessiva a
partire dei testi scolastici, nei discorsi dei politici, nei congressi
internazionali e che oggi viene espresso nel dettaglio in libri come “Covid
19 The Great Reset”, “La Quarta Rivoluzione Industriale”, “Governare la
Quarta rivoluzione industriale” tutti di Klaus SCHWAB.
Questo progetto / utopia ha assunto nel tempo nomi diversi: Agenda 21,
Agenda 2030, Nuovo Ordine Mondiale, Tre Great Reset.
I sostenitori di questa utopia dai risvolti inquietanti e fortemente distopici
hanno i loro referenti politici nel partito democratico americano di cui il
partito democratico italiano è copia carbone. Il PD ha un atteggiamento
schizofrenico del momento che nega nei dibattiti televisivi l'esistenza del
Grande Reset, ma pubblica poi nel sito ufficiale del partito, l'articolo di
Fiani sul Nuovo Ordine Mondiale.
Utilizza questa tecnica basandosi nel fatto che solo gli addetti ai lavori
conoscono chi sia Klaus Schwab.
Ma basta dare un'occhiata su internet sul sito del WEF per capire
l'importanza economica del WEF. Sono iscritte a pagamento sulla sua
piattaforma tutte le multinazionali.
Il WEF per la prima volta nella storia, funziona come una piattaforma non
solo teorica, come le classiche fondazioni, ma è una vera e propria
piattaforma operativa per mettere in contatto in tempo reale le maggiori
multinazionali, creando progetti di applicazione immediata. La sincronicità
con cui il Covid è stato gestito in paesi del mondo tra loro lontanissimi, ha
funzionato perché esisteva un coordinamento politico guidato dai forum
del WEF ed un coordinamento operativo elaborato nelle sue piattaforme a
pagamento in cui le multinazionali farmaceutiche possono interagire con le majors dell'informatica e della comunicazione. Esistono “stanze” virtuali
in cui le multinazionali informatiche e farmaceutiche si incontrano in
tempo reale per decidere il nostro destino
Questo reticolo rizomatico è oggi il potere, l'insieme di quelli che Schwab
definisce: “Portatori di interessi”. Il potere non si costruisce oggi sul
sapere, ma sulla capacità di estrarre valore da ogni cosa, anche naturale,
intoccabile e sacra come la vita stessa o il nostro DNA.
4/5

La natura non è brevettabile, ma qualsiasi alterazione della natura sì. Per questo, il virus non è immediatamente matrice di interessi, ma “il guadagno di funzione” sì. Il DNA non è brevettabile, ma il DNA modificato attraverso la tecnica RNA sì.
Per questo le élites premono in direzione del Transumanesimo,
perché l'alterazione della semplice natura è più profittevole della
produzione industriale. Il valore non viene estratto più dal lavoro o dal
consumo, ma dai nostri stessi corpi modificati.
Per chi pensa che SCHWAB non sia nessuno vorrei far notare che i
partecipanti ai suoi ultimi due forum sono i capi di stato di tutti i paesi del
mondo. SCHWAB ha autorità su di loro. L'attuale politica di Draghi in
Italia inizia con una visita di SCHWAB che gli dettò la linea a Novembre
2021.
Per chi pensa che i governanti dell'Occidente siano l'espressione delle
scelte democratiche del popolo, vorrei elencare quanti di loro sono usciti
dalla scuola del WEF. “Young Global Leaders”: Merkel, Sarkozy, Tony
Blair, Gordon Brown, Bill Gates, Macron, Trudeau, Chelsea Clinton,
Jonathan Soros, Lynn Forester de Rothschild, Nathaniel Rothschild,
Jacinda Arden, Jose Manuel Barroso, Matteo Renzi, Jose Maria Aznar, ma
anche Zuckerberg, Jeff Bezos, Di Caprio. Quello che colpisce è la
trasversalità della scuola tra politica, business ed informazione.
Il Young Global Leaders è un centro ideale di produzione ideologica dove
tutte le realtà convergono.
Non a caso tra i forum del WEF il più recente riguarda la narrazione della
realtà. Ed è in questa sede che Harari ha dichiarato la mente umana
hackerabile.
Non penso ci sia da aggiungere altro. Questa digressione era necessaria,
secondo me, per mettere in fila i puntini e tornare a quella totalità che
Lukács identificava colla verità. Ora possiamo tornare all'informazione che
dovrebbe rivelarci tutto questo.
Come mai non c'è più conflitto, non c'è più censura nella programmazione
televisiva?
Anche qui è rappresentato solo il pensiero unico della globalizzazione. A
capo del Tg1 troviamo la maggior opinionista del Bilderberg.
Sempre del Bilderberg fa parte la maggior opinionista de LA7.
I più importanti conduttori de LA7, sono espressioni del PD. Io credo
siamo tutti in buona fede e questa, è la cosa più terribile.
Ma la propaganda televisiva non passa solo attraverso l'informazione.
Anzi, al contrario, passa oggi attraverso tutta la gamma delle espressioni
televisive, dall'infotainment, ai talent, alle fiction. E se infotainment e
talent mirano soprattutto ad inculcarci modelli di comportamento e di
costume, la fiction ha un potere fortissimo perché accede direttamente al
nostro immaginario.
Da sempre Hollywood è stato l'arma più forte della colonizzazione
americana del mondo, perché ha reso desiderabile come unico mondo
possibile l'occidente.
Più che le armi, consumi e fiction hanno creato la globalizzazione.
Ma col tempo la fiction si è mescolata sempre più col reale, così come nel
film “La Rosa purpureo del Cairo”, di Allen, l'attore esce dallo schermo
per mescolarsi alla vita vera.
La guerra in Ucraina, che stiamo vivendo in questi giorni, è frutto di una
fiction di diverse stagioni che dagli schermi televisivi si è trasformata in
reality.
Come in altri casi (Reagan, Schwarzenegger), il presidente ucraino eletto è
un attore, ma la sua storia è diversa dalle altre perché tra la fiction che l'ha
reso famoso ed il suo attuale ruolo internazionale, non c'è soluzione di
continuità.
Nel 2015 esce una serie televisiva intitolata “Servitore del Popolo”
prodotta per la Tv 1+1 di proprietà dell'oligarca Igor Kolomoysky allora in
rotta col presidente in carica Poroshenko:
Produttore ed interprete è lo stesso Zelensky.
Il successo è tale da indurre nell'immaginario popolare un cortocircuito tra
fiction e realtà per cui l'attore Zelensky stesso diventa “Servitore del
Popolo” e vince le elezioni.
5/5

Ancora oggi Zelensky, con i suoi interventi, porta avanti la fiction. Si dice
sia in Ucraina, ma le riprese lo mostrano chiaramente sempre in studio,
con sfondi sostituiti dallo sfondo verde. I suoi discorsi continuano ad
essere scritti dallo stesso sceneggiatore delle serie.
Non è l'unica fiction di questa guerra “senza immagini”.
È risaputo che servizi televisivi italiani hanno utilizzato invece che
immagini reali, frammenti di videogame, di film ed altro materiale di
repertorio: incendi, incidenti, cataclismi del passato e non collegati alla
guerra.
Interrogato sul fatto che avesse inserito nel suo servizio lo spezzone di un
noto videogioco, un redattore del Tg2 si è giustificato dicendo che di
questa guerra non esistono immagini reali per la censura di Putin. Non
sappiamo se sia vero. Viceversa esiste un materiale prodotto ad hoc a
scopo propagandistico di cui conosciamo l'esistenza, ne è un buon esempio
il bombardamento all'ospedale pediatrico con l'influencer incinta,
successivamente dichiarata morta e riscomparsa poco dopo, in un'altra
storia. Ma già nelle altre guerre avevamo precedenti di ogni tipo, dai falsi
salvataggi dei caschi bianchi in Siria, ai filmati dell'Isis girati in studio.
Però, dal punto di vista narrativo la storia del “Servitore del Popolo” è la
più completa e la più didascalica perché ci dimostra che nell'epoca del
metaverso realtà e fantasia si equivalgono.
Concludendo l'unanimismo del pensiero unico ci viene presentato come la
migliore versione possibile del nuovo ordine mondiale, che rappresenta a
sua volta il migliore dei mondi possibili: un mondo verde e senza guerra,
ma, basato sulla decrescita e il depopolamento.
È l'utopia delle élites che ci viene imposta per il nostro bene. O meglio il
bene di Gaia il nome del nostro pianeta secondo l'ecologia.
Se questo mondo è perfetto cos'è che non possiamo condividere?
Altri decidono per noi e ci guidano verso direzioni di cui neppure siamo
consapevoli, perché, se lo fossimo, potremmo ribellarci e dissentire.
Ma se anche potessimo scegliere non saremmo liberi. Le idee che abbiamo in testa non sono nostre, ma impiantate dalla propaganda.
Per esistere democrazia e libera scelta deve esistere anche la possibilità del cittadino di conoscere la verità.
La scelta imposta dalla propaganda non è una vera scelta.

Carlo Freccero

versione .pdf
https://umanitaeragione.eu/wp-content/uploads/2022/04/La-propaganda-oggi.pdf
Alle 19.30 di oggi, venerdì 8 aprile, Carlo Freccero sarà ospite del canale "Il vaso di Pandora" 👇
https://youtube.com/c/IlVasodiPandora
TERAPIE DOMICILIARI: NUOVO STUDIO ITALIANO. "Un solo decesso su 392 pazienti": i risultati della ricerca (in pre-print) condotta dai medici e dai ricercatori dell'Università degli Studi dell'Insubria unitamente agli specialisti di IppocrateOrg. L'intervista al coordinatore dello studio, Marco Cosentino, medico e professore ordinario di Farmacologia presso l'Università degli Studi dell'Insubria👇 https://www.buongiornosuedtirol.it/2022/04/esclusivo-terapie-domiciliari-studio-italiano-in-pre-print-un-solo-decesso-su-392-pazienti/ (link sito); https://www.facebook.com/383069111724305/posts/5344168285614338/ (link Facebook)
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Ecco un estratto dell'intervento dell'avv. Valentina Piano in rappresentanza di "Umanità e Ragione" all'incontro organizzato dal comitato "Rideme a me Stradda - Ridateci la strada" di Carloforte il 03 Aprile scorso.

📍STATO DI EMERGENZA
In uno scenario dove l'emergenza ci viene proposta come unica certezza, sove sono finiti il benessere, la dignità, le libertà individuali e i diritti umani che le tutelano?
È andato tutto bene?

#umanitàeragione #ridatecilastrada #ridemeamestradda
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Condividiamo la bellissima lettera del prof. Francesco Benozzo agli STUDENTI NO GREEN PASS di Bologna.
Care e cari,
dopo sette mesi di sospensione, in maggio dovrei tornare all’Università, dal momento che nell’ultimo decreto governativo si specifica che non verrà chiesto alcun green pass per potervi accedere e che dunque decadono le ragioni della mia disobbedienza civile. So bene che, quasi certamente, a settembre tornerà tutto come nel settembre precedente, e a quel punto naturalmente metterò in atto scelte più drastiche.
Mi rivolgo a voi in quanto siete stati e siete rimasti i miei unici interlocutori all’interno dell’Alma Mater di Bologna (a parte una collega, un collega, e una ventina di persone dell’area tecnico-amministrativa).
Vi scrivo adesso perché le verità si dicono quasi sempre sulla soglia. E vorrei parlarvi di sensazioni e di visioni, non di idee – idee che ho d’altronde illustrato in libri e interventi pubblici degli ultimi due anni.
La mia sensazione di un fallimento totale del mondo accademico come luogo del dibattito e dello scambio di argomentazioni è ora totale.
Non ho mai ricevuto una sola risposta, nemmeno formale, dal nostro Rettore, a cui ho mandato una novantina di mail, e a cui portai in Rettorato, insieme a voi, che siete i suoi datori di lavoro, la vostra lettera in cui chiedevate, nel settembre del 2021, un dialogo civile sui principi di autonomia dell’Università: quei principi su cui avevamo creduto, erroneamente, che poggiasse la “Magna Charta Universitatum”.
Ho assistito, dapprima allibito, poi sbadigliante e infine quasi divertito, alle prese di posizione contro il green pass di migliaia di colleghi italiani – appelli, interventi pubblici nelle varie trasmissioni televisive, sui giornali, in convegni accademici –: colleghi che intanto hanno continuato a fare lezione con il green pass. Come sapete siamo stati in realtà sospesi in due (io e il professor Marco Villoresi di Firenze) su 70.000 docenti universitari.
Ho seguito con un senso di conforto le vostre tante iniziative di lezioni pubbliche e di dissenso concreto e civile nel senso della disobbedienza pacifica e critica. E ho ancora forte la sensazione di gratitudine nei vostri confronti quando decideste di accompagnarmi e di non farmi sentire solo, il 5 ottobre, nel luogo dove avrei dovuto tenere le mie lezioni e dove mi è stato fisicamente impedito di farlo.
Vorrei specificare che è inesatto dire che in maggio io tornerò “a lavorare”. Noi pochi sospesi abbiamo infatti lavorato e stiamo lavorando alacremente in questi mesi. Abbiamo lavorato e stiamo lavorando per la consapevolezza, per la dignità, per la libertà. È più corretto dire che non siamo stati pagati, pur lavorando anche per chi non la pensa come noi e per chi ci ha da un momento all’altro sbattuto le porte in faccia. Personalmente, posso affermare di non aver mai lavorato tanto come in questi sette mesi.
Voglio anche affermare che la mia dissidenza poetica non terminerà certo col mese di aprile. In un certo senso, anzi, la vera dissidenza comincia proprio adesso. Più consapevole. Con ancora meno vergogna. Più spudorata.
Saremo come quei pochi bardi celtici del VI secolo che, errabondando sulle scogliere del Galles, hanno salvato l’Occidente in declino con i loro canti sciamanici. Lontani dal chiacchiericcio dei dispositivi di potere che proprio allora incominciavano a plasmare, con la caduta degli Imperi, le nuove geografie di egemonia politica dell’Europa. In società e comunità dilaniate dalla violenza e dalle guerre.
Sono certo che il mese di maggio – la stagione cantata dai trovatori come rinascita del mondo e dei mondi – porterà nuove immagini e nuovi potenti modi per immaginare un futuro diverso da quello che hanno pensato per noi.
Grazie ancora per le vostre visioni non accecate dal bieco tentativo di decomposizione del pensiero. Ai miei occhi voi rappresentate l’unica Università credibile.
Francesco Benozzo
https://www.francescobenozzo.net/
Umanità e Ragione con l'avv. Olga Milanese interverrà all'Assemblea pubblica di Resistenza radicale, che si terrà sabato 23 aprile alle ore 17:00 a Piazza Dante, Napoli.
Vi aspettiamo!
Richiesta_di_accesso_libero_ai_corsi_università_appello_ai_docenti.pdf
199.2 KB
Nell'anniversario della Liberazione dell'Italia dal regime fascista, condividiamo con voi il nostro appello ai docenti delle Università italiane perché consentano il libero accesso alle lezioni e agli esami.
È un appello alle coscienze, perché non si rendano complici di vergognosi atti discriminatori, che difficilmente troveranno giustificazione agli occhi della storia.
Il documento è stato utilizzato da alcuni studenti nel tentativo di sensibilizzare i docenti che impedivano l'accesso ai corsi a chi era sprovvisto di Green pass. Può essere scaricato ed utilizzato ove dovesse ripresentarsi la necessità di ricordare che le Università non possono e non devono trasformarsi in campi di sterminio dei diritti dei giovani.
NELLA MENTE DEGLI ITALIANI. Cosa vuol dire essere liberi? Perché l'Italiano medio ha accettato il Pass e accetterà qualsiasi imposizione? La tecnologia arriverà a controllare i comportamenti umani? Viaggio nella mente degli Italiani: l'intervista al professor Emilio Mordini, medico psicoanalista e filosofo: https://www.facebook.com/383069111724305/posts/5389745794389920/ (link Facebook); https://www.buongiornosuedtirol.it/2022/04/esclusivo-nella-mente-degli-italiani-a-tu-per-tu-con-lo-psicoanalista-emilio-mordini/ (link sito)
L'avv. Olga Milanese, presidente di Umanità e Ragione, interverrà oggi all'evento "Palermo guarda al futuro" organizzato dall'eurodeputato Francesca Donato.
🆘Umanità e Ragione ☯️☮️
Siate voi il cambiamento che volete nel mondo!
CORTE PENALE INTERNAZIONALE.
L’ADESIONE È GRATUITA
La raccolta firme continuerà ad OLTRANZA online anche dopo il deposito dell'esposto (modulo da scaricare, firmare e inviare via mail con documento di identità):
https://umanitaeragione.eu/aderisci-on-line/
Per aiutare le persone ad affrontare questo difficile momento abbiamo messo a disposizione della modulistica :
https://umanitaeragione.eu/documenti/
Sosteniamo lo sciopero dal Green Pass, sempre, perché continua anche oltre l'emergenza, perché tornerà per questa e nuove emergenze, perché i diritti e le libertà non sono concessioni di Stato!
https://umanitaeragione.eu/sciopero-dal-green-pass/
Aiutaci a denunciare le discriminazioni in atto e a diffondere la Richiesta di intervento umanitario per l'Italia, postando l'appello nei commenti dei canali/pagine social di politici, associazioni, stampa estera e personaggi noti del mondo del cinema e dello spettacolo o inviandola per e-mail:
https://umanitaeragione.eu/richiesta-di-intervento.../
Aiutaci a sostenere la pace, divulgando la Dichiarazione di Pace del popolo italiano, disponibile in diverse lingue sul sito https://umanitaeragione.eu/dichiarazione-di-pace-del.../ , postandola nei commenti dei canali/pagine social di politici, associazioni, stampa estera e personaggi noti del mondo del cinema e dello spettacolo o inviandola per e-mail. E' possibile sottoscriverla qui: https://buonacausa.org/cause/mondo
Per aiutarci a raggiungere gli obiettivi della associazione puoi iscriverti ad Umanità e Ragione o fare una donazione (n.b.: non serve iscriversi all'associazione per aderire alle sue iniziative)
https://umanitaeragione.eu/come-associarsi-come-donare/
Che l’Italia torni finalmente all’Umanità e alla Ragione
Il 27 Gennaio 2022 abbiamo dato il via al "Diario della discriminazione", una memoria collettiva di coloro che hanno subito discriminazioni a causa della propaganda e delle leggi del Governo italiano a partire dall’anno 2021, quando a seguito della pandemia di Covid-19 è iniziata la vaccinazione massiva della popolazione ed è stato introdotto il cosiddetto "green pass".

Con questo diario abbiamo provato a dare voce alle persone che si sono sentite emarginate, che sono state private dei propri diritti o che hanno subito violenze psicofisiche e sono state costrette a subire un trattamento sanitario a cui non avrebbero acconsentito spontaneamente.
Tutti i racconti sono stati pubblicati sul sito https://umanitaeragione.eu/diario-della-discriminazione/ ed è sempre possibile partecipare scrivendo la propria esperienza all'indirizzo diariodelladiscriminazione@gmail.com
Bastano poche righe per condividere la tua testimonianza.