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MELONI E SOR BONAVENTURA
I più anziani che leggevano “Il Corriere dei Piccoli”, ricorderanno sicuramente i famosi personaggi: Capitan Cocoricò, Bibì e Bibò, il Sor Pampurio, il Sor Piovisna e sicuramente anche il Sor Bonaventura.
Nelle ultime sue apparizioni la torrinara già garbatellara ricorda fortemente il Sor Bonaventura non solo per la sua falcata ma soprattutto per come si veste.
Tra le ultime apparizioni la si è vista vestita totalmente in bianco con giacca taglia 42 e pantaloni taglia 48. Proprio come il Sor Bonaventura e nel vederla devo dire che mi sono anche commosso.
Vi è però un aspetto di sicura serietà.
La Sora Bonaventura, con le sue politiche, ha colpito duramente quei pochi settori produttivi ancora in mani italiane.
Ora, per come si combina, reca un gravissimo pregiudizio di immagine ad uno dei nostri settori economici di eccellenza: la moda.
Mattarella intervenga subito a garanzia della Costituzione.
AUGUSTO SINAGRA
UN GIUDICE DI SINISTRA MI COSTRINGE A DIFENDERE LA MELONI
Una cosa è certa: non posso essere sospettato di simpatie verso la Signora del Torrino Giorgia Meloni che ha tutta la mia disistima.
La verità, tuttavia, va detta. Mi riferisco alle dichiarazioni fatte da una Signora che è giudice per essere nei ruoli della magistratura ma che in realtà svolge a pieno titolo e a tempo intero attività politica. Naturalmente, si fa per dire, a sinistra.
Si tratta della giudice Silvia Albano della quale ho personalmente constatato una sua molto singolare attitudine nella interpretazione e applicazione della legge.
La predetta si è riferita alle recenti intese Italo-albanesi a proposito di potenziali richiedenti asilo. La giudice in questione, da un canto, ha detto una ovvietà e che cioè l’accordo necessita di una legge di autorizzazione alla ratifica poiché comporta oneri finanziari a carico dello Stato. La cosa è nota a tutti e anche agli studenti più svogliati.
Poi ha annunciato una pioggia di ricorsi (i destinatari del messaggio sono molto chiari come è chiara la sua dichiarata attitudine ad accoglierli), concludendo che la detta intesa italo-albanese è contraria alla normativa europea.
Va detto innanzitutto che un magistrato può ben rilasciare interviste ma non su questioni sulle quali si deve ancora pronunciare il Parlamento perché questo diventa una indebita interferenza oltre che un “messaggio”.
È infatti a tutti noto che la Signora Albano è una militante della corrente di sinistra della magistratura.
Prima di parlare avrebbe fatto bene a riflettere e anche a studiare la normativa europea rispetto alla quale non vi è alcun contrasto con le recenti intese italo-albanesi.
Naturalmente, il Ministro della giustizia e il Procuratore generale della Corte di cassazione, titolari dell’azione disciplinare, tacciono rigorosamente, con buona pace dello Stato di diritto e del rispetto della Costituzione (ma per questo non c’è da preoccuparsi: ci pensa Mattarella e stiamo sicuri).
AUGUSTO SINAGRA
LETTERA APERTA A LILLI GRUBER
Gentile Signora, quel che lei afferma non mi suscita alcun interesse culturale ma le sue ultime esternazioni in tema di “patriarcato” mi inducono a segnalarle la contraddizione in cui lei è incorsa.
Le spiego: il patriarcato non va riduttivamente inteso nella pur gravissima attitudine del maschio a far del male alla femmina. Nella accezione del patriarcato è ben più rilevante il ruolo che il maschio ritiene di svolgere e correlativamente il ruolo della femmina, cioè il modo in cui quest’ultima si pone nei riguardi del maschio.
La sua volontà di pretendere pateticamente un’eterna giovinezza e bellezza, ciò che traspare inequivocabilmente dalla sua non più verde età e dalla apparenza che mostra in pubblico e penso anche in privato, nel senso di apparire bella ad ogni costo e di piacere al prossimo, maschi soprattutto, è una inconsapevole accettazione di uno dei più deprecati aspetti del patriarcato.
Vorrei che lei capisse (ma ne dubito) che questa continua costante della sua vita la pone in un ambito di valori, di interessi e di relazioni assolutamente patriarcali; cioè di soggezione e sottomissione ad una logica relazionale di tipo patriarcale. Mi lasci dire che nel complesso è lei che appare condizionata da antichi e superati stereotipi.
La bellezza è un dono della natura o, per chi crede, di Dio.
E’ in questo senso che una ostinazione al riguardo e cioè il costante sforzo di apparire sempre giovani e belli è una cosa contro natura e contro Dio.
La giovinezza e, se c’è, anche la bellezza, non devono essere strumento di progressione nella società civile; né la bellezza è un obbligo. Ma è, appunto, uno stereotipo delle società patriarcali.
Si tranquillizzi, accetti serenamente la sua avanzata età; la vita non è solo chirurgia estetica, è anche semplicità e accettazione di quel che porta la natura e il tempo.
Lei, poi, non si avvede del fatto che qualcuno potrebbe scorgere in contro luce un suo atteggiamento riconducibile ad una forma sottile di razzismo: condannando come patriarcato quel che non lo è, lei condanna la società musulmana che nella sua tradizione si fonda anche sui peggiori aspetti del patriarcato fino a giustificare la violenza fisica sulle donne.
Non mi dica, per piacere, che lei condanna Il Sacro Libro del Corano che consente la poligamia …
Ricordo la sua visita in Iran con il capo coperto da un trasbordante velo. Era certamente il desiderio di non mostrare troppo una passata bellezza, ma era anche un esplicito atto di sottomissione alle tradizioni e alle usanze musulmane la cui visione dell’uomo e della donna le sono ben note.
Mi permetta di rivolgermi a lei dicendole ”cara Lilli”, faccia pace con il tempo e con il cervello che è più importante di ogni esteriorità.
AUGUSTO SINAGRA
GRAVI SEGNALI DI DEFICIT COGNITIVO
Un ignoto (che è bene rimanga tale) ha scritto su Facebook (per quel che si può capire) che l’assassino della povera Giulia Cecchettin (da lui chiamato affettuosamente "Filippo"), domani rientrerà in Italia dalla Germania dove è stato arrestato.
Il valoroso assassino rientrerà in Italia a Fiumicino e l'ignoto commentatore osserva: “con un aereo militare e no di stato. Giusto? Per me si. Come doveva tornare? Metterlo nel carrello della spesa?”.
Faccio presente all’ignoto esperto di trasferimenti di detenuti dall’estero o da qualsiasi altro luogo per qualsiasi destinazione, che il problema non è l’uso di aerei militari o aerei di Stato che comportano una spesa enorme (magari un aereo civile di linea, come è accaduto altre volte), anzi il problema non esiste poiché questi trasferimenti vanno effettuati con appositi automezzi della Polizia Penitenziaria chiamati “cellulari”.
Probabilmente sarebbe stato un viaggio troppo scomodo per un così prezioso e feroce assassino.
AUGUSTO SINAGRA
A proposito dei funerali della povera Giulia Cecchettin, il commento più tristemente vero è quello della nonna: "Sarà un giorno 'anche' di dolore". Anche
I PERICOLI INCOMBONO
Se uno volesse dare una rappresentazione della situazione tragica degli attuali momenti tempestosi basterebbe fare i nomi.
Al primo posto, e per il rispetto dovutogli, si staglia - con grande distacco rispetto agli altri - il nostro amato e venerato Capo dello Stato al quale va riconosciuta la grande coerenza nella sua azione demolitoria della sovranità nazionale e dello stesso principio costituzionale di libertà democratica, individuale e collettiva. Non si può dimenticare il suo paterno ammonimento della non invocabilità di libertà a beneficio della salute. E nulla importa se la pretesa difesa della salute ha provocato e provoca morti. Nulla importa perché più importante del principio di libertà è il principio di “non correlazione” che è il vero principio portante di tutta la Costituzione. Grazie, amatissimo Signor Capo dello Stato.
Il secondo pericolo incombente porta il nome di Mario Draghi al quale va riconosciuto il sommo merito dello sprezzo costante e ripetuto del ridicolo. Nessuno dimenticherà mai quel che diceva a proposito dei sieri magici e a proposito dell’esito della guerra in Ucraina e delle sanzioni che avrebbero ridotto la Russia a “isoletta di pescatori”, come si auspicava e si prevedeva a proposito della Gran Bretagna. Del liquidatore dell’industria italiana, del “vile affarista” come lo definiva il grande Presidente Francesco Cossiga, si fa il nome come prossimo Presidente della Commissione UE. Solo il mago Otelma potrà dire se riuscirà a far peggio della Ursula von der Leyen.
Penso che riuscì a fare molto peggio ma si eviterà il maggior pericolo che egli diventi Capo dello Stato in caso di decesso dell’attuale in carica.
Ad avviso di alcuni non può parlarsi di pericolo incombente a proposito della cognata del grande Ministro Francesco Lollobrigida.
Taluni, infatti, dicono che la ”vedova” del grande giornalista Giambruno ha già fatto tutto il male possibile. Costoro sbagliano, la “torrinara“ Giorgia Meloni è donna operosa che riserva sempre sorprese. Se non la si manda via subito sarà capace di provocare ulteriori e più gravi danni all’Italia e al Popolo italiano.
In questa galleria di personaggi tanto fortunosi quanto dannosi, altri troverebbero degno e meritato posto, ma lo spazio è il tempo mancano per indicarli tutti.
Si tratta di personaggi resistenti a qualsiasi prova. I più avanzati riti scaramantici nulla possono.
Ovviamente, dei circa sei milioni di poveri in Italia non importa niente a nessuno.
Dei quasi diecimila bambini di Gaza uccisi con metodi peggiori di quelli nazisti, nessuno ne parla.
Le mani di chi, tacendo, si rende complice, restano lorde di sangue come la loro coscienza perché voglio ancora credere che ne abbiano una. Diversamente, non di persone si tratterebbe, ma di bestie primitive.
AUGUSTO SINAGRA
CORNA REALI
Che il Signor Filippo Borbone al secolo comparsante della figura di re di Spagna con nome d’arte Filippo VI, sia o meno cornuto (come peraltro sembra) e che le sue presunte due figlie Eleonora e Sofia siano veramente figlie sue o meno, non m’interessa veramente un corno (tanto per rimanere in tema).
Quel che osservo è che il cosiddetto karma o la legge naturale di compensazione, ha colpito anche questo re cornuto.
Si tratta dello stesso soggetto che deve, come prima suo padre Juan Carlos, la sua investitura a re di Spagna al Generalissimo Francisco Franco Bahmonde che volle in senso monarchico la nuova Spagna.
Ebbene, codesto sospetto cornuto non ebbe ritegno a promulgare la legge (voluta dal noto Sanchez, e chi se no?) che disponeva la rimozione delle Salme del Generalissimo Franco e del grande Don José Primo Antonio de Rivera dalla Valle des los Caidos ai Cimiteri dei luoghi di provenienza familiare.
Altro Re e cioè Baldovino del Belgio, profondamente cattolico come la Regina Fabiola, si autosospese pur per poco tempo dalle funzioni rege per non dover promulgare con la sua firma la legge che introduceva in Belgio il divorzio o l’aborto (ora non ricordo).
Questa è la differenza tra chi veramente è un Re (come anche il nostro Umberto II di Savoia che abbandonò l’Italia pur consapevole della falsità degli esiti referendari, per non provocare una seconda guerra civile) e chi viceversa non è neanche re ma è soltanto un gran cornuto che ha osato disturbare il sonno dei Morti.
AUGUSTO SINAGRA
MEDITAZIONE NATALIZIA
Mai disperare: un cornuto può sempre diventare re e una zoccola diventare regina. Se è monarchia cattolica: cu futti futti e Dio pirdona a tutti.
I MIEI AUGURI DI NATALE
Fare gli auguri di Natale è ormai diventata una mera pratica formalistica coerente con il disgustoso conformistico consumismo che dissacra la ricorrenza della nascita del Redentore.
Io non so a cosa si rivolgono gli auguri che io ricevo abitualmente da più parti. Certo, auguri per le cose migliori per me. Ma non è questo quello che vuole lo spirito natalizio. Gli auguri per il Natale devono avere un oggetto diverso dalle utilità e dalle speranze della persona cui gli auguri vengono formulati.
Quel che posso fare io è esplicitare il senso e la finalità degli auguri che formulo o che ricambio in occasione del natale.
Auguro ai disoccupati e ai poveri di trovare lavoro e dignità e di ricevere vera solidarietà e aiuto.
Auguro che i bambini italiani vedano nel Natale il suo senso più profondamente umano e religioso, e che possano ricevere tutti piena assistenza sanitaria senza mai conoscere la fame.
Penso ad una Italia diversa e mi auguro che questa possa ritrovare dignità e rispetto nel mondo.
Augusto che non ci siano più professionisti della politica e politici ladri e incompetenti.
Auguro che il Popolo italiano eserciti appieno la sua sovranità e che lo Stato riabbia la sua vera ed effettiva indipendenza politica ed economica.
Auguro che vengano scacciate dal suolo patrio le basi militari e gli armamenti nucleari presenti a causa della prepotenza di chi da più di 80 anni occupa il territorio nazionale e ci umilia.
Mi auguro che tutti gli attuali vertici politici ed istituzionali recuperino il senso della vergogna e si nascondano in una Trappa.
I miei auguri si rivolgono ai giudici affinché tornino a fare onestamente il loro lavoro; agli insegnanti affinché non distorcano il cuore e le menti dei giovani e di essi facciano dei veri cittadini senza inganni diseducativi e contro la natura.
Auguro che il pampero argentino si trasferisca presto a Santa Maria Maggiore, e che la Chiesa Cattolica torni ad essere Apostolica e Romana, e cessi la blasfemia e l’eresia che la avvolge in una nube di fumo satanica.
Auguro alle Forze Armate di ritrovare coraggio e dignità e il senso imperioso del dovere di difendere questa Patria sfortunata e questo Popolo vilipeso.
I miei auguri di Natale sono anche di speranza in un Governo che non si venda più allo straniero e che finalmente recuperi ed eserciti la piena sovranità monetaria e ponga termine ad ogni complicità nelle guerre di aggressione espressione del maledetto imperialismo sanguinario americano; come anche auguro che il governo di Israele ascolti gli ammonimenti e gli insegnamenti dei veri Rabbini, fuori da ogni violenza sionista di origine e matrice askenazita.
Con il Natale auguro a tutti di poter vivere in un mondo migliore una vita che meriti di essere vissuta.
AUGUSTO SINAGRA
IL MSI, LA MELONI E LA CODA ALLA VACCINARA
Settantasette anni or sono, il 26 dicembre 1946, un pugno di coraggiosi e di Reduci costituì il Movimento Sociale Italiano scegliendo come suo simbolo la famosa fiamma tricolore.
Si dice che l’MSI sia stato e sia un movimento neofascista. Le parole non devono fare paura. Forse lo fu e forse lo è perché l’MSI come fascio di ideali e di veri Patrioti, esiste sempre.
Una cosa è certa, lo scopo dell’MSI era quello (ed è) di continuare a far vivere quel che alle demomassoplutocrazie occidentali non era stato possibile distruggere con le armi e con i bombardamenti aerei terroristici. Non è un caso che la vigente Costituzione contenga molto del “Ventennio”, e soprattutto nella sua interezza quella che era la politica sociale, economica e monetaria.
È curioso che Nostra Signora della Coda alla Vaccinara pretenda di utilizzare nel simbolo del suo Partito la gloriosa fiamma tricolore.
Basterebbe il generale e preordinato inganno per farsi eleggere sulla base di impegni elettorali poi totalmente e sfacciatamente traditi.
Dunque, l’uso abusivo di quella fiamma tricolore vorrebbe perpetuare l’inganno e rappresenta un insulto alla più elementare etica politica.
Tuttavia, la Signora della Coda alla Vaccinara sbaglia il suo opportunistico calcolo perché la presenza di quella fiamma nel simbolo della di lei associazione familiare costituitasi in “Partito”, non inganna più nessuno e il “messaggio” politico di quella fiamma è fuori dalle strumentalizzazioni della Meloni.
A Nostra Signora della Coda alla Vaccinara resta la vergogna per quel che ha fatto e continua a fare contro i legittimi interessi nazionali e popolari, e per l’uso indebito di un simbolo glorioso.
Un suggerimento alla Meloni: tolga la fiamma dal suo simbolo di Partito, chi si riconosce in quei colori non voterà mai il suo Partito sol perché nel suo simbolo vi è la fiamma. E poi, se ponesse fine al l’inganno, potrebbe meglio accreditarsi come antifascista, facendo dimenticare i suoi rinnegati trascorsi politici.
AUGUSTO SINAGRA
QUALE TITOLO PER LA MELONI?
Da tempo mi sono posto il problema di come rivolgermi alla Meloni Giorgia.
Chiamarla “Signora” francamente non me la sento.
Chiamarla Meloni o, ancora peggio, Giorgia, mi sembra troppo confidenziale, e io questa confidenza non ho intenzione di dargliela.
Neanche eventuali titoli di studio o professionali mi aiutano. Non mi pare che il personaggio possa vantare titoli professionali e neppure titoli di studio riassumibili in una qualifica come per esempio “Dott.ssa” o “Arch.”, “Prof.ssa” (di che non si saprebbe), ecc.
Il soggetto in questione pare che abbia studiato lingue alla scuola media (forse liceo linguistico) o abbia frequentato la scuola alberghiera. Come ci si può, dunque, rivolgere a lei chiamandola “linguista” o “alberghiera” (senza neppure sapere se la specializzazione è quella di “cameriera” o di “cuoca” oppure, nella migliore delle ipotesi, “direttrice di sala”, o ancora “guardarobiera”).
Neppure la potrei chiamare “Onorevole” per la siderale distanza tra lei e ciò che esprime il sostantivo “onore” che significa lealtà, senso del dovere, difesa di ideali e idealità, attenzione agli altri, ecc.
Potrei chiamarla “Deputata” ma anche questo mi riesce ostico poiché il Deputato/a rappresenta i suoi elettori sulla base di un rapporto fiduciario basato sulla condivisione di un programma elettorale.
Purtroppo, il personaggio in esame ha tradito tutte le sue promesse e impegni e in larghissima parte il suo stesso programma elettorale. In buona sostanza, ha tradito i suoi elettori e quindi manca la base di una legittimità democratica del suo status di parlamentare.
Per completezza, si potrebbe dire che potrebbe essere chiamata come “Presidente” ma anche questo mi è impossibile perché tale suo status deriva dalla nomina del Capo della Stato presupponente una legittimità non soltanto politica ma anche parlamentare che va considerata non nei suoi aspetti formalistici ma sul piano sostanziale. E potrei anche aggiungere che l’incarico da lei ricevuto si fonda sull’essere lei la Segretaria di un Partito che ha conseguito il risultato elettorale (onde poi la designazione a formare il governo) come conseguenza di un inganno elettorale.
Se quanto precede è vero, qualcuno mi dica come dovrei rivolgermi a tale soggetto.
Buon anno a tutti e anche ai fratelli, alle sorelle, ai cognati e ai cugini d’Italia.
AUGUSTO SINAGRA
Sarebbe più onesto, più coerente e più "istituzionale" se stasera il discorso di fine anno, a reti unificate, lo tenesse Ursula von Der Leyen
EPSTEIN, I PEDOFILI, TRUMP E “LA REPUBBLICA”
E’ stato pubblicato l’elenco dei presunti pedofili frequentatori dell’isola del noto Epstein che lì si recavano per dare sfogo alle loro bassezze sessuali.
Il noto quotidiano “la Repubblica” ha pubblicato la notizia inserendo falsamente anche il nome dell’ex Presidente USA Donald Trump.
A me non importa nulla di Donald Trump e ancor meno interessa “la Repubblica” che, come diceva il grande Professore Grassi Bertazzi di Catania a proposito di altro quotidiano, io potrei leggere solo la mattina con il mio occhio monocolo quando vado in bagno.
Ma tale modo di fare informazione spiega il continuo calo delle vendite del quotidiano in questione e spiega perché nella classifica internazionale di libertà e di attendibilità della stampa estera, la stampa italiana è collocata - se ricordo bene - al 59° posto.
Quanto accaduto dà ragione della mia ormai antica scelta fondamentale consistente nel non comprare mai più un quotidiano e nel non disporre più di un apparecchio televisivo: tra essere disinformato e non essere informato, preferisco non essere informato.
AUGUSTO SINAGRA
7 GENNAIO 1978 - 7 GENNAIO 2024
Sono passati 46 anni da quel tragico giorno in cui furono stroncate tre giovani vite di missini della Sezione “Acca Larentia” a Roma.
Sto parlando di Francesco Ciavatta, di Franco Bigonzetti e Stefano Recchioni. I primi due uccisi all’esito di un’aggressione di stampo terroristico e di ispirazione ovviamente comunista. Il terzo ucciso a sangue freddo con un colpo a bruciapelo alla nuca sparato da un Capitano dei Carabinieri che disonorava la divisa indossata. Non era un Carabiniere, era un assassino.
Si è detto che chi è presente nella memoria di chi vive, non è morto. Così è per questi tre ragazzi di umili origini e fedeli alle loro idealità rivolte a costruire una Italia più giusta.
Molto dobbiamo a questi ragazzi che nella desertica miseria morale di oggi giganteggiano nel ricordo e nel rispetto di chi ha ancora coscienza, memoria e dignità.
Vi sono linee invisibili negli eventi del destino: il 7 gennaio, allora come oggi, è la “Giornata del Tricolore” ed è giusto pensare che quei giovani sono morti in difesa del Tricolore e che abbiano celebrato nel modo più degno questa ricorrenza, facendo sacrifico della propria vita.
Nella generale vergogna in cui oggi la Nazione si trova a vivere, abbiamo molti punti di riferimento in termini di onestà e di eroismo.
Onoriamo questi ragazzi con una preghiera. Loro se la sono merit e noi abbiamo il dovere di pregare per loro e di pregare loro affinché non ci manchi mai la forza e la determinazione di proseguire sulla nostra strada nonostante tutto e tutti.
AUGUSTO SINAGRA
I Funerali del Camerata Alberto Indri saranno celebrati sabato 13 gennaio, ore 15.00, Chiesa dei 7 Santi Fondatori - Piazza Salerno, Roma
ANCORA SU ACCA LARENTIA: IL VERTICE DELLA VERGOGNA E DELLA STUPIDITÀ
Ora che si son calmate le polemiche (più stupide che strumentali) della celebrazione della ricorrenza dopo 46 anni, della strage di Acca Larentia, vorrei proporre qualche riflessione “sine ira ac studio”, cioè senza alcuno spirito polemico.
Lo scandalo che è stato montato dalla cosiddetta “sinistra” ha mostrato l’aspetto peggiore della strumentalizzazione politica che ha ormai superato il senso corrente della vergogna.
Parlo di quella “sinistra” che nei numerosi anni in cui è stata al governo non ha mai mosso alcuna questione sulle annuali manifestazioni in ricordo di quella strage sanguinaria. Neppure per la manifestazione del 2018 quando, in ricordo dei Camerati uccisi, sfilarono per Via Tuscolana circa seimila giovani.
L’attuale “sinistra” becera e truffatrice cerca in questo modo di creare problemi al governo presieduto da Meloni Giorgia della quale - sia chiaro - non me ne importa nulla. Nè di lei, né della sorella, né del cognato e né di tutti i suoi parenti.
La accusa per montare lo scandalo è che il saluto romano costituirebbe “apologia di fascismo” ai sensi delle famigerate leggi Scelba e Mancino.
L’argomento non merita commento poiché, al di là della malafede che va denunciata e disprezzata, l’argomento si pone al fondo di una scala di misurazione percentuale della cretinaggine. E ciò senza contare che sull’argomento si è già pronunciata la Corte di cassazione che per la commemorazione dei Caduti il c.d. “Presente!”, accompagnato dal saluto romano, non integra nessuna ipotesi di reato.
Nonostante ciò la Polizia di Stato e in particolare la Digos, evidentemente su input del responsabile politico Ministro Piantedosi, si è scatenata a caccia di chi saluta romanamente. Come quando la Polizia profondeva il suo migliore impegno rincorrendo su spiagge disabitate e alle prime luci dell’alba chi faceva sport correndo ma senza mascherin.
Ah, il poveretto!
Sabato scorso sono stati celebrati i funerali del Camerata Alberto Indri. La Chiesa sembrava un accampamento di giubbe blu circondato da indiani sioux: il luogo di culto era letteralmente circondato da un nugolo di valorosissimi poliziotti, quattro della Digos di fronte alla Chiesa, cinque sul lato destro e un altro numero sul lato destro. Me lo ha confermato uno di questi poliziotti.
Si è perso non solo il senso della politica ma anche il senso del ridicolo e su questo vorrei richiamare l’attenzione del Ministro dell’Interno.
L’ imponente schieramento di Polizia era lì per controllare e identificare chi faceva saluti romani.
Tuttavia, il senso essenziale della questione è un altro: si pensa di fronteggiare il Fascismo proibendo i saluti romani. E cioè vietando il saluto romano si sconfigge il Fascismo.
Questi signori non hanno veramente capito niente: il Fascismo ove meritasse di essere contrastato andrebbe contrastato perseguendo giustizia sociale, dignità nazionale, indipendenza dallo Stato, sovranità monetaria, lotta alla disoccupazione, guerra alla povertà e alla corruzione, creando una scuola che educhi veramente ad essere cittadini di questo Stato. Se questo è uno Stato.
Rinnovando radicalmente la magistratura di ogni ordine e grado affinché i giudici facciano i giudici veri, che è la cosa per la quale vengono pagati.
È ridicolo ed aberrante che coloro i quali pensano di fronteggiare l’ inesistente pericolo fascista vietando il saluto che si deve ai Caduti, siano coloro i quali provocano il sempre crescente sentimento popolare di nostalgia e di auspicato ritorno dello Stato al Fascismo.
AUGUSTO SINAGRA
I NUOVI FASCISTI SONO GLI ANTIFASCISTI” (W. Churchill)
Premetto che contesto ogni significazione negativa che si volesse attribuire all’aggettivazione “fascista”.
Bisogna ricordare alla ineffabile Schlein e agli ignorantissimi sinistrorsi che il Deputato all’Assemblea costituente del 1947, Palmiro Togliatti, si impose per evitare che nella Costituzione venisse inserito alcunché che avesse reso possibile la punibilità della ostentazione pubblica di pensieri, idee, programmi, simboli e rituali della pregressa esperienza dello Stato fascista, bensì il solo divieto (penalmente perseguibile), di ricostituzione del disciolto Partito Nazionale Fascista.
Tale divieto fu inserito nelle disposizioni transitorie in coda al testo della Costituzione.
Andrebbe, dunque, verificata la compatibilità costituzionale delle leggi Scelba e Mancino.
Così pure constatare la incostituzionalità di una norma transitoria però ad efficacia … eterna.
Com‘è noto anche agli studenti disattenti, l’ordinamento democratico non può consentire obblighi e divieti à perpetuité.
Non posso mancare l’occasione di rivolgere a tutti i miei più affettuosi saluti romani.
AUGUSTO SINAGRA
MATTARELLA E IL CARABINIERE
Mi riferisco alla vicenda del Carabiniere che in servizio, suppongo di ordine pubblico, avrebbe esternato ad una anziana signora il suo pensiero a proposito del Presidente della Repubblica.
Ovviamente si è scatenata l’immediata reazione delle ipocrite vestali della legalità e della difesa della Costituzione.
Qualche cretino ritiene (forse augurandoselo) che il Carabiniere rischi 15 di carcere, ma di cretini è pieno il mondo.
Penso che al di là di un giudizio di opportunità non vi sia altro da esprimere sulle frasi pronunciate dal Carabiniere.
Il competente Comando dell’Arma ha subito trasferito e demansionato il Carabiniere in questione in modo del tutto illegittimo: si tratta di sanzioni disciplinari che legalmente possono essere adottate all’esito del relativo procedimento, non prima; adottarli illegalmente prima (non sussistendo nessun motivo di incompatibilità per il Carabiniere a permanere nella sede con le medesime funzioni) è soltanto puerile compiacenza neppure richiesta data l’immediatezza degli illegali provvedimenti assunti.
Nulla vi è di rilevante sul piano penale poiché nessuna delle parole pronunciate dal Carabiniere integra il reato di vilipendio del Capo dello Stato.
Neppure è ipotizzabile una qualsiasi ipotesi di insubordinazione da parte del Carabiniere, il quale non ha assolutamente detto di non voler eseguire gli ordini a lui impartiti dai suoi superiori gerarchici o dallo stesso Capo dello Stato.
Egli si è limitato a dire che non ha votato Mattarella (né nessuno poteva votarlo perché non vi è il voto popolare diretto, tanto è vero che … è stato eletto); che non lo riconosce come suo Presidente e che non si sente da lui rappresentato.
A parte il fatto che le parole usate non riflettono il pensiero del solo Carabiniere, vi è che egli non ha in alcun modo contestato l’ordine costituzionale e la sua intenzione di venir meno al suo dovere di rispettare la Costituzione, appunto, e le leggi dello Stato.
Dunque, dove sta il problema se non nei limiti ristretti di un giudizio negativo o positivo di opportunità e sempre restando l’obbligo legale di attendere l’esito del procedimento disciplinare?
Vi è un precedente noto a pochissimi, forse ormai a nessuno: quando alla Signora Rachele Guidi Mussolini furono finalmente riconsegnati i resti mortali del marito nel Cimitero di Predappio, il Maresciallo Comandante la locale Stazione dei Carabinieri (era un siciliano) dispose a guardia d’onore di quei resti mortali due Carabinieri armati, come prevedeva (e forse ancora prevede) il relativo Regolamento con riguardo agli ex Presidenti del Consiglio dei Ministri.
Da lì a pochi giorni il Maresciallo in questione fu trasferito in Sicilia (come lui probabilmente desiderava).
La cosa finì lì. Forse c’era più saggezza allora e non c’erano di sicuro le incommentabili strumentalizzazioni opportunistiche di oggi.
AUGUSTO SINAGRA
SPRANGA E MARTELLO
Il governo italiano è in fibrillazione per una tale Ilaria Salis (insegnante elementare a Milano). Il nuovo personaggio salito agli onori delle cronache è “ospite” del governo ungherese dal febbraio 2023, imputata – immagino – dei reati di tentato omicidio e/o lesioni gravissime, in concorso con altre nobili figure dell’antifascismo militante. La vittima, un giovane musicista con simpatie a destra, per poco non ci ha lasciato la pelle a seguito dell’aggressione mentre stava prelevando dei soldi da un bancomat.
Secondo tradizione, la sinistra antifascista militante affronta sempre i suoi avversari di spalle. Un’attività molto praticata dalla seconda metà degli anni ‘40 e anche dopo.
Uno degli assalitori (un tedesco) della povera vittima si è dichiarato colpevole ed è stato condannato a soli 3 anni di galera.
Quel che ha fatto scatenare il democratitume nazionale è stata la visione della ilare italiana che, in ottimo stato di salute, era condotta nell’Aula di giustizia a Budapest con catene ai polsi e alle caviglie.
Oh, terribile sdegno! Peccato però che la finta e ipocrita sinistra nazionale non dica nulla dei detenuti che in USA vengono trattati nello stesso modo. Per non parlare di certe scene a Guantanamo. La “sinistra” italiana alla quale ora non manca l’appoggio di Fratelli, Sorelle, Cognati e Cugini d’Italia, nulla disse quando l’On. Enzo Carra fu tradotto in ceppi dinanzi al Tribunale di Roma. O quando il povero Enzo Tortora fu trattato nello stesso modo. Né alcuno eccepì alcunché quando ragazzini militanti del MSI venivano arrestati e immobilizzati con antichi ceppi borbonici e catene.
Questa sinistra con supporto della destra non osa aprire bocca per i trattamenti che subiscono i detenuti in USA, comportandosi come il più servo dei servi nei confronti del padrone. E che dire della ventina di ragazzini di CasaPound che si recò ad Atene l’anno scorso per ricordare al Cimitero giovani camerati greci uccisi.
Questi ragazzi furono arrestati appena scesi dall’aereo e con i ceppi ai polsi furono rinchiusi in luride prigioni e privati di tutto anche dell’acqua nonostante il caldo. Non fu loro mossa nessuna accusa e, trattati come bestie, furono rispediti in Italia.
E ora ci si dovrebbe stracciare le vesti per questa “turista delle aggressioni”? Forse la sardo-milanese ha pensato di continuare a fare in Ungheria quel che si praticava abitualmente in Italia in anni passati nei confronti degli avversari politici.
Questi esempi luminosi di democrazia perché non vanno a compiere tali imprese in Ucraina dove le formazioni naziste sono state inserite nei ranghi regolari dell’esercito?
Si dice che la poverina sarà condannata a 24 anni di reclusione. Si tratta di falsità o di ignoranza: 24 anni è il massimo della pena edittale tanto che l’altro criminale tedesco di cui ho detto è stato condannato a soli 3 anni.
Alla sardo-lombarda auguro una sentenza di condanna giusta ma quel che mi preoccupa è che possa continuare a insegnare a bambini delle Scuole elementari, devastandone le coscienze.
Nella questione Nostra Signora del Torrino (ex Garbatella) è intervenuta direttamente sul Presidente ungherese. Immagino che Orban stia ancora tremando dalla paura.
AUGUSTO SINAGRA