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“FESTA” DELLA REPUBBLICA E GIACOMO MATTEOTTI: IL FALSO VA IN SCENA
Questa Repubblica non ha nulla da festeggiare. Questa Repubblica nata dalla frode elettorale e dalla esclusione dalla partecipazione al voto in gran parte del territorio nazionale (Istria, Fiume e Dalmazia, oltre agli italiani all’estero perché prigionieri o per altro), che ancora fonda la sua credibilità e la sua rappresentatività democratica sulla base di falsi miti e ancor più di falsi storici, non merita alcun festeggiamento della data della sua fondazione. Il riconoscimento lo meriterebbe Sua Maestà Umberto II di Savoia che, pur consapevole dell’esito ufficiale fraudolento del referendum, si determinò per il volontario esilio per evitare all’Italia e agli italiani una ulteriore e sanguinosa guerra civile.
Questa Repubblica per come spesso e ancora rappresentata, non giustifica alcun festeggiamento. E neppure le FF.AA. che sono venute meno non solo all’obbligo costituzionale di difendere il territorio e il Popolo, ma anche e soprattutto di difesa della libertà delle Istituzioni democratiche.
Questa Repubblica priva di rappresentatività democratica, vuota di contenuti e di valori, giustifica sé stessa con uno strumentale e sporco antifascismo che raggiunge il paradossale effetto di esaltare ancor di più la grandezza di quel fatidico Ventennio pur con le sue luci e le sue ombre.
In questo giorno iconico e penosamente strumentalizzato viene voglia di gridare, paradossalmente, “Viva il Re”!
Questa giornata volta anche a rappresentare uno spirito “patriottico” che essa stessa ha da sempre contribuito ad annichilire unitamente alla memoria del passato e alla identità individuale e collettiva degli italiani in termini storici, culturali, sociali e politici, è stata preceduta, il 30 maggio scorso, da una indecorosa commemorazione del grande Deputato socialista Giacomo Matteotti attraverso la melodrammatica lettura del suo ultimo discorso in Parlamento recitato da un non noto artista, alla presenza di Mattarella, di La Russa, della Meloni e altri dignitari della perdurante commedia.
Lo scopo, nel perpetuare il falso, era quello di accreditare ancora la vulgata di Matteotti ucciso dai fascisti. Ciò non è vero e i partecipanti alla triste cerimonia ben lo sapevano.
Il grande Giacomo Matteotti è stato ucciso un’altra volta. Domani 3 giugno alle 18.00 dirò, documenti alla mano, in un’intervista al canale televisivo “Radio Roma”, come morì il povero Matteotti e come i responsabili furono processati e condannati.
“Usare” Giacomo Matteotti per convenienza politica, è quanto di più ignobile poteva accadere.
Buona domenica a tutti.
AUGUSTO SINAGRA
 
RICOMINCIARE DAL 1945
Tutto si determina nel 1945. La fine della seconda guerra mondiale ha portato alla situazione presente. Ha creato il "cancro americano".I nostri vecchi alleati sono diventati i nostri attuali nemici.
Il nostro vecchio nemico - l'URSS che non era, non doveva essere nostro nemico per le comuni radici socialiste e proletarie - è ora il nostro amico, la nostra speranza.
Ieri si è "celebrato" l'80' anniversario dello sbarco dei nostri veri e implacabili nemici, in Normandia il 6 giugno 1944.
Pochi capirono che era la "finis Europae". Oggi forse lo capiscono in molti. E venne la NATO, l' UE, il FMI, la BCE, ecc.ecc. E fu la fine della nostra sovranità. Fu la fine dell'Italia. Dobbiamo "ricominciare" da allora, dal 1945. Rispunterà ancora "l'alba minacciosamente" contro i vili, i ladri e i traditori.
Possiamo fare qualcosa da subito con la nostra massiccia astensione l'8 e il 9 giugno, quasi "materializzando" il nostro rifiuto, la nostra immarcescibile opposizione, la nostra indomabile volontà di giustizia, di dignità e di indipendenza. Per essere liberi !!!! AUGUSTO SINAGRA
In Olanda hanno già votato: astensione al 59%. In Italia si astengono pure gli scrutatori! È la fine dell’inganno!
ANCORA A PROPOSITO DI ASTENSIONE
Nella Repubblica Ceca, dove pure già si è votato, l’astensione ha raggiunto il 70% circa. A titolo
indicativo, a Firenze, su 1.470 scrutatori, 900 hanno rinunciato e non si sono presentati ai seggi,
come riferisce la nostra amica Paola Nardini.
Quali che saranno le percentuali di astensioni, il nostro amatissimo Presidente della
Repubblica viene clamorosamente sconfessato dal Popolo italiano.
Aveva detto che queste votazioni sarebbero state l’“incoronamento della sovranità dell’Unione
europea”. Duole dirlo, ma è una constatazione, per come si annunciano le cose anche in Italia,
queste votazioni sono una sonora pernacchia all’Unione europea (che non è l’Europa).
Il nostro amatissimo Capo dello Stato ne prenda atto, se ne faccia una ragione e sia il garante
della sovranità nazionale come è suo preciso dovere costituzionale.
Poi un chiarimento per chi, votando, vorrà essere complice nella distruzione dell’Italia e
nell’annichilimento del Popolo italiano: chi vota dice che è sempre bene avere qualcuno che
sedendo nell’inutile (perché privo di ogni potere) Parlamento europeo, voglia difendere i valori
e le idealità delle nostre tradizioni, oltre che i nostri legittimi interessi nazionali.
A parte che ciò sicuramente non faranno né “Cognati e Compari d’Italia” (del PD e i suoi
“accessori” già si sa bene), vi è che i 76 Deputati europei italiani troveranno collocazione nei
c.d. e ben differenti “partiti” al Parlamento europeo, portatori di istanze ben diverse tra di loro
e distanti dalle motivazioni di chi li ha votati.
Ma vi è di più: essi non potranno fare nulla di diverso da quel che dice l’oligarchia bellica USA,
gli organi esecutivi della UE, il Forum di Davos, il FMI, la BCE, i c.d. Fondi di investimento e le
grandi multinazionali.
E neppure potrà fare nulla il Generale Roberto Vannacci neanche nella sua funzione
istituzionale di assaltatore della Folgore, Decima o non Decima.
AUGUSTO SINAGRA
UN COMMENTO E UNA DOMANDA A MATTARELLA
Gli esiti delle votazioni per l’inutile Parlamento europeo hanno segnato percentuali maggioritarie, e talvolta largamente maggioritarie, di astensione. A parte i casi eclatanti dell’Olandacon il 59%, della Repubblica Ceca del 70% e altri Stati con percentuali molto alte di astensioni, anche in Italia l’astensione si è attestata a più del 50%, guadagnando circa quattro punti percentuali rispetto alle votazioni del 2019 quando l’astensione fu 46% circa.
Ci si domanda perché gli elettori si astengano: certamente per la consapevolezza della inutilità del Parlamento europeo; per la contrarietà ad una Unione europea guerrafondaia e che cura gli interessi delle banche e della finanza internazionale; perché asservita agli USA/NATO; per l’alto tasso di corruzione interna e per tanti altri motivi che fanno giustamente ritenere la UE una banda di burocrati malfattori. L’astensione, inoltre, è motivata dal profondo schifo verso le attuali classi politiche dirigenti.
La conclusione è che chi va a votare lo fa per opportunismo personale, per sostenere il Partito di riferimento o viceversa sostenere il candidato “alla moda”. In questa tornata due casi emblematici: Roberto Vannacci e Ilaria Salis: il primo percepito come una specie di Zorro che combatte le ingiustizie armi in pugno (e infatti è un militare), la seconda percepita come una martire ed eroina (e proprio non lo è).
Il significato più profondo che dà nobilità alle ragioni di chi non vota è che costoro hanno a cuore gli interessi generali e nazionali per i quali l’attuale panorama politico non ha nulla e nessun candidato da “offrire”. Gli astensionisti potrebbero essere collocati nella categoria pur nobile dei “nazionalisti” che certamente non è un insulto, anzi.
L’astensionismo in Italia superiore al 50% è una condanna esplicita dell’Unione europea e di chi la sostiene.
Circa le sorti della “prigioniera di Zenda” in Ungheria, si mettano l’anima in pace sia l’attivissimo e orgoglioso padre e sia coloro che l’hanno votata. Nessuna norma comunitaria o nazionale (ungherese) prevede l’automatica scarcerazione di un detenuto eletto al Parlamento europeo. E poco importerà se la scarcerazione dell’eroina italo-magiara sarà chiesta dalla Giunta per le elezioni del Parlamento europeo. Le Autorità ungheresi sapranno bene come rispondere: la scarcerazione non è prevista per reati commessi prima della elezione al Parlamento europeo. Per quelli commessi successivamente il Parlamento europeo può dare l’autorizzazione all’arresto.
Le destre hanno stravinto non solo in Francia e in Germania, ma anche in Belgio (il Presidente francese ha sciolto l’Assemblea Nazionale e il Capo del governo belga si è dimesso); così pure, anche se in minor misura, in Spagna, in Ungheria, nella Repubblica Ceca ed in altri Stati. Anche “Cognati e Compari d’Italia” hanno avuto la loro brava affermazione.
Qui il problema è di capire cosa intendono i dirigenti di questi Partiti per definirsi di “destra”: una parola che può significare tutto e il contrario di tutto. In Italia ne stiamo facendo una amara esperienza.
Il mio auspicio è che un giorno possa prevalere una “sinistra nazionale”, veramente di sinistra e veramente nazionale. Cioè, il contrario del PD.
Ora una semplice domanda al nostro venerato e venerabile Capo dello Stato il quale alla vigilia delle votazioni – e strumentalmente – auspicava la “consacrazione della sovranità europea” (dimentico di quella nazionale e costituzionale che egli dovrebbe garantire):un messaggio forse non rivolto agli elettori italiani ma una rassicurazione rivolta a entità non precisate.
Come io prevedevo, non c’è stata la “consacrazione” ma una sonante pernacchia.
Orbene, il filo-banchieri e guerrafondaio Macron ha sciolto l’Assemblea Nazionale francese indicendo nuove votazioni legislative. Il Capo del governo belga si è dimesso. Il Cancelliere tedesco (altro guerrafondaio al servizio di USA/NATO) ha preso quella che tecnicamente si definisce una palata in faccia. “Alleanza per la Germania” è il secondo Partito dopo la CDU.
Le posizioni di Orban le conosciamo. La Turchia di Erdogan chiede di entrare nei BRICS. L’Arabia Saudita non accetterà più pagamenti per il petrolio in dollari USA.
Il mondo gira a destra e il nostro amatissimo Capo dello Stato dopo i suoi incauti inviti e previsioni, cosa fa? Niente.
Non avverte il senso e l’opportunità di sue immediate e dignitose dimissioni visto che dei suoi auspici e ammonimenti non gliene frega niente a nessuno?
AUGUSTO SINAGRA
 
VIMINALE, ASTENSIONE E MATTARELLA
A parte i molto dubitabili dati forniti dal Ministero dell'Interno circa la percentuale di astensioni alle votazioni per il Parlamento europeo, indicata al 50,25 per cento (astensione che dal 75 per cento delle ore 19 di domenica 9 giugno, sarebbe improvvisamente e miracolosamente scesa nel giro di 4 ore al 50,25 per cento) dati che sono di fatto impossibili da verificare, c'è che furbescamente non si è tenuto conto del più di un milione e mezzo di schede bianche o annullate per volontà degli stessi votanti.
Dunque, l'astensione (in Italia) intesa come rifiuto dei burocrati e malfattori di questa Unione europea, e come delegittimazione della classe politica "dirigente" ritenuta indegna, sale a circa il 65-70 per cento; in linea con le percentuali di astensioni in altri Stati della UE, come per esempio l'Olanda e la Repubblica Ceca.
E qualcuno vorrebbe ancora dubitare del devastante significato politico di tale esplicito rifiuto di questo schifo di UE? Devastante significato politico anche all'interno degli Stati. Vi è poi che, fuori da ogni ragionamento truffaldino, se l'astensione viene calcolata in rapporto al numero degli aventi diritto al voto, in rapporto agli aventi diritto al voto va calcolata la percentuale dei voti ottenuti dai partiti. E così si scoprirebbe che "Cognati e Compari d'Italia" hanno conseguito il 14 per cento dei voti, il PD l'11 per cento, "Alleanza Verdi e Sinistra" non avrebbe superato la soglia di sbarramento del 4 per cento, e così pure i "5 Così". E così via.
È questa che si chiama onestà intellettuale e politica. È così che va rispettato - e non ingannato - il Popolo.
Spiace per Mattarella (che ora non esterna più...), ma queste votazioni hanno consacrato la sovranità dello Stato italiano non della mefitica UE che causa guerra e povertà a beneficio di coloro che ci portarono la Coca Cola e ci rubarono l'anima, e che per merito dei loro bombardamenti terroristici, vengono chiamati "liberatori"!!!!! AUGUSTO SINAGRA
Spesi 30 milioni di euro per la kermesse del G7, compresi gli abiti della Badante di Biden e la trasferta del pampero argentino. Chi se ne fotte più dei poveri in Italia?!!!
MATTARELLA E IL SIMULACRO DELLA DEMOCRAZIA
 
Uno Stato privo della sovranità monetaria e cioè privo del potere di “battere” una sua moneta, non è uno Stato.
Quando lo Stato è costretto a chiedere in prestito una finta moneta (l’euro) alla BCE, non può decidere autonomamente le sue politiche economiche e sociali, e indirettamente la sua politica estera e militare.
Quando ciò avviene, come è oggi in Italia, viene annichilito il principio secondo cui il potere, la sovranità, appartiene al Popolo.
Il Parlamento diviene un tragico simulacro della democrazia. E la democrazia “rappresentativa” tanto cara al fradicio, vecchio e sempre riemergente “Stato liberale” è l’inganno che nasconde e giustifica ogni violenza politica e ogni sopraffazione in pregiudizio di irrinunciabili diritti e libertà sociali, soprattutto in danno dei lavoratori e dei “deboli”.
In queste condizioni  lo Stato non è altro che la peggiore burocrazia autocratica, soffocante e stupida.
Ancora più beffardo sarebbe parlare di rappresentatività democratica del Parlamento della Unione europea che non ha alcun potere. Giustamente Silvio Berlusconi chiamava “turisti della democrazia” quei “deputati”.
Unione europea per la quale Mattarella Sergio aspetta (e spera ...) la “consacrazione della sovranità” ratificando così l’estinzione della democrazia e dello Stato italiano e, dunque, delle sue funzioni e di sé stesso.

Augusto Sinagra
Bergoglio accusa Mons. Viganò di scisma: il bue dice cornuto all’asino.
L'ONESTÀ INTELLETTUALE, LE MUTANDE E IL GARANTE
Gli USA e i suoi servi complici del c.d. "Occidente" riforniscono di armi la tragica figura del noto pagliaccio ucraino per continuare una guerra contro la Federazione Russa, che giova agli interessi americani e impoverisce gli Stati europei. Tra questi la più zelante e asservita è l'Italia a guida "melonara". Già la fornitura di armi ad una delle parti in conflitto significa prendere parte alla guerra.
Ancora di più quando con queste armi si colpisce deliberatamente il territorio e la popolazione russa. Si tratta di armi per uso offensivo, non difensivo. E ancora molto di più quando queste armi partono dal territorio italiano (Sigonella) e vengono usate con l'assistenza tecnica e il coordinamento satellitare di militari americani o di loro servi.
Dunque, l'Italia per il diritto internazionale è in guerra contro la Russia, ma io non ho sentito la voce di uno solo dei miei colleghi professori di diritto internazionale, dichiarare questa manifesta verità.
Cosa fa fare la viltà e l'opportunismo!!! Costoro l'onestà intellettuale l'hanno nelle mutande!
E il sommo "garante" della Costituzione che dice? l'Italia non ripudia più la guerra? L'art. 11 Cost. non è più in vigore? Egli vuole che la "sovranità" della Unione europea (da lui sognata) gestisca anche le guerre degli americani cui l'Italia è costretta a partecipare?
AUGUSTO SINAGRA
La Meloni Giorgia da Garbatella City viene trattata in Unione europea come uno zero. Avrà capito che questa è la mercede dei servitori sciocchi?
MENSONGE OBLIGE (FRATELLI D’ITALIA E GIOVENTÙ NAZIONALE)
Il Prof. Alessandro Orsini (che è uno studioso serio) ha commentato la vicenda dei ragazzi di “Gioventù Nazionale” spiati da un giornalista infiltrato e “scoperti” in gestualità e parole riferibili all’epica liturgica del Fascismo, oltre che con espressioni antisemite ormai fuori dal tempo ed al contesto storico. Fermo restando che l’antisionismo è altra cosa e le efferatezze di Israele in danno dei palestinesi è altra cosa ancora.
Il Prof. Alessandro Orsini, impegnandosi in riflessioni sociologiche e politologiche francamente ultradimensionaterispetto all’oggetto, ha spiegato quel che era successo e in sostanza i rapporti tra Fratelli d’Italia e “Gioventù Nazionale”, muovendo dal presupposto (corretto) che il Movimento Sociale Italiano alle sue origini si pose come continuatore del Fascismo ed il suo simbolo è ben presente nel più vasto simbolo di Fratelli d’Italia, facendone derivare una correlazione logica tra quanto manifestato dai giovani di “Gioventù Nazionale” e il simbolo della Fiamma tricolore del MSI.
Dissento da quanto detto dal giovane Collega. Il movimento giovanile del Partito di Notre Dame de la Garbatel, nella maggioranza dei suoi militanti, non sa assolutamente nulla di ciò che è stato e che ancora può essere il Fascismo: libertà dal bisogno, difesa dei lavoratori, cura dell’interesse nazionale, esaltazione della Patria e giustizia sociale.
Il rilievo però riguarda anche gli adulti del Partito di Fratelli d’Italia: anch’essi nella quasi totalità nulla sanno di cosa è stato il Fascismo sul piano storico, delle contingenze temporali e della sua progettualità politica come, ad esempio, la funzione sociale della proprietà privata e dell’impresa.
La prima a non saperne nulla (più esattamente non gliene importa nulla) è proprio Notre Dame de la Garbatel.
Perché allora il simbolo del MSI in quello di Fratelli d’Italia? La risposta è semplice: si tratta di una manovra di basso calcolo per acchiappare (e ci sono riusciti) anche i voti dei tantissimi che credono di essere dei Camerati o di quei tanti altri ancora che, rispetto alle derive illiberali e antisociali della cosiddetta sinistra, hanno operato la scelta con il loro voto del “meno peggio”.
Questo spiega come fin dall’origine Fratelli d’Italia abbia operato ingannando gli elettori. Così come confermato dalle tante e ripetute, nel corso degli anni, dichiarazioni di Notre Dame de la Garbatel, poi negate e rinnegate quando detta Signora ha realizzato le sue personali ambizioni politiche.
Il pericolo non sono i ragazzi di “Azione Giovani” che confondono l’etica con l’epica, il ritualismo con la militanza, nella più totale ignoranza, si ripete, di quel che fu ed è ancora un’idea politica che ha scosso l’Europa e il mondo.
Il pericolo viene da chi, strumentalizzando storia, rimpianti, nostalgie, sacrifici e progetti politici, preordinatamente inganna gli elettori mortificando ogni idealità e ogni legittimo interesse nazionale.
Da qui il titolo di questo scritto: la menzogna è d’obbligo.
AUGUSTO SINAGRA
LA FACCIA OSCURA DELLA MELONI
La Meloni Giorgia, meglio conosciuta come la badante del rimbambito di Washington, e più nota come vigile cameriera degli interessi americani, non ha mai detto una parola di  rammarico o dispiacere per i circa 18.000 bambini a Gaza e nei territori palestinesi, vittime di un preordinato massacro da parte di un tale Netanyahu che offende la stessa Confessione ebraica, che ha le mani lorde di sangue e per il quale il Procuratore presso la Corte Penale Internazionale ha chiesto l’arresto unitamente al di lui degno complice nei delitti e cioè il Ministro della Difesa israeliano.
Ora questa donna che vive di inganni e di menzogne apre bocca per accusare la Russia della responsabilità del missile che ha colpito un ospedale pediatrico a Kiev.
Nonostante che questa donna ben sappia, come è stato subito documentato, che il missile era di provenienza e fabbricazione USA e che è stato lanciato proprio dai nazisti ucraini per poter poi accusare la Russia di crimini di guerra, fortunatamente non riuscendovi.
La Meloni Giorgia merita la più ferma e generale condanna e sicuramente troverà un posto di vertice nell’elenco di coloro che, a giusto titolo, saranno indicati e saranno oggetto del “vituperio delle genti”.
Una cosa è certa: l’inganno e le menzogne hanno vita corta, come vita corta in senso politico avrà questa donna che infanga l’anima e le tradizioni umanitarie delle genti d’Italia.
AUGUSTO SINAGRA
I VOLTAGABBANA E LA PANTOFOLA DI PUTIN
La rielezione di Ursula Albrecht coniugata von der Leyen, vispa nipotina del Generale nazista e stretto collaboratore di Adolfo Hitler, Karl Albrecht, e il ritorno ormai sicuro di Donald Trump alla Casa Bianca, condurrà a due risultati altamente positivi.
Il primo è che l’Unione europea delle Case farmaceutiche, delle industrie belliche e delle banche, imploderà quanto prima sulle stesse macerie economiche e sociali dove l’ha consapevolmente portata la stagionata nipote del Generale nazista.
Con il ritorno di Trump alla presidenza USA, avremo (come lui ha promesso ed è persona che mantiene le promesse) la fine della NATO e dunque la fine della guerra in Ucraina e la fine del genocidio israeliano in danno dei palestinesi.
Il multilateralismo si diffonderà in contemporanea con la dedollarizzazione dei commerci internazionali (e conseguente fine dell’arroganza, della violenza sanguinaria e della prepotenza bombarola degli USA).
Sarà divertente vedere gli stessi c.d. leaders occidentali che fino ad oggi hanno vomitato insulti e aggressioni verso la Federazione Russa, mettersi in fila per avere il privilegio di baciare la sacra pantofola di Vladimir Putin.
Ci sono abituati, ma con le pantofole dei Presidenti imperialisti e bombaroli degli USA.
Per quel che riguarda i poco importanti ma molto sporchi affari interni italiani, vedremo finalmente il ritorno del nipote di Badoglio, Antonio Tajani, alle sue reali dimensioni: il nulla accoppiato al niente con spennellate di opportunismo d’accatto.
Vedremo Nostra Signora della Garbatella (la più grande mistificatrice di tutti i tempi), fare ritorno alla sua sede e al suo contesto di origine e naturale: la Garbatella, appunto.
Ambedue capiranno finalmente che dovevano curare non gli interessi dei mercati e delle banche, ma gli interessi del Popolo italiano.
AUGUSTO SINAGRA
"TRIA SUNT GENERA PIRITORUM"
Come tutti sanno, lo scrittore dell'antica Roma Tito Livio non fu soltanto uno storico ma fu anche un raffinato studioso di dinamiche sociali all'interno dell'Impero e anche al di fuori di esso.
Tito Livio riuscì a spiegare bene le dinamiche tra humanitas e societas fin nelle loro origini più profonde.
Da qui la sua opera fondamentale "Tria sunt genera piritorum" dove lui avvertiva il Senato e il Popolo di Roma sull'effetto devastante del terzo pirito.
Un paradigma che ora si ripropone e ben si attaglia al governo della Meloni Giorgia: il primo pirito è arrivato dall'Unione europea, il secondo pirito è arrivato dalla NATO. Con il ritorno alla Presidenza USA di Donald Trump arriverà il terzo pirito. E sarà fatale.
AUGUSTO SINAGRA
IL VENDITORE DI AIAZZONE MOBILI, IL BABBO NATALE DEI CARAIBI E LA GIOVANNA D’ARCO BOLIVARIANA
Quel che sta succedendo in Venezuela è una commedia che molto facilmente si potrà trasformare in una tragedia. Commedia o tragedia sempre in danno del Popolo venezuelano.
Non ho particolari simpatie per il Presidente Nicolàs Maduro Moros e questo non solo per il suo aspetto vagamente arriffabile che mi ricorda un venditore della “Aiazzone Mobili”. Non mi sta simpatico soprattutto per la sua ignoranza ma di questo non gli faccio una colpa anzi gli riconosco la capacità di essere passato da autista di autobus urbani a Caracas alla Presidenza della Repubblica del Venezuela. In realtà, non capisce molto di Pubblica Amministrazione e ancor meno capisce di politica, soprattutto politica sociale. Probabilmente del “chavismo” non ha compreso molto.
Che sia un feroce dittatore come lo presenta la propaganda occidentale filoamericana, non vi sono prove specifiche se non l’attitudine ad un certo “caudillismo”, che è l’elemento caratterizzante il modo di essere personale dei leaders centro sudamericani.
Tutto questo, però, non significa che egli non possa aver vinto ancora una volta le elezioni presidenziali se pur con una maggioranza limitata al 51,20% dei voti.
Da un canto abbiamo il comunicato ufficiale del Presidente della Commissione Nazionale Elettorale e, d’altro canto, abbiamo le dichiarazioni non sostenute da prove documentali della Giovanna d’Arco bolivariana e cioè la ormai notissima Maria Corinna Machado e del candidato che assume di essere il vincitore con il 73% dei voti Edmundo Gonzales Putirria che sembra una specie di Babbo natale dei Caraibi.
In mezzo ci sono le violente e massicce manifestazioni di piazza e sparuti comunicati di Ufficiali Subalterni delle Forze Armate bolivariane.
Il Venezuela è il Paese con i maggiori giacimenti petroliferi e di gas al mondo, oltre ai diamanti e alle cosiddette terre rare.
Il Venezuela è il forse il Paese più sanzionato dal sempre incombente e sanguinario imperialismo nord-americano e questo spiega anche l’oggettiva impossibilità per il governo venezuelano di svolgere una soddisfacente politica sociale a beneficio dei meno abbienti, costringendo una larga fascia della popolazione alla emigrazione in cerca di una vita migliore. Esattamente come succede a Cuba.
Qualcuno può pensare seriamente che gli imperialisti nord-americani (i veri affamatori dei Popoli) possano rimanere indifferenti alle ricchezze del Venezuela e al desiderio di fare ancora del sud America il cortile di casa?
Quando insegnavo in Bolivia si “prendeva” la televisione venezuelana e frequentemente ascoltavo i logorroici ma dialogati discorsi dell'allora Presidente Hugo Chavez (che poi fu avvelenato: indovinate per mano di chi!) il quale aveva idee politiche forse all’apparenza confuse ma non quando affermava che il suo pensiero politica si ispirava a Mussolini e a Lenin. Forse aveva capito molto di più lui che tanti altri.
Ascoltando e vedendo i discorsi di Hugo Chavez ricordo perfettamente come egli si rivolgeva con toni camerateschi e grati a quella stessa Maria Corinna Machado, presente ai discorsi di Hugo Chavez. Questo dovrebbe far capire tante cose.
L’imperialismo americano che a mio avviso sta dietro alle attuali manifestazioni e proteste di piazza a Caracas, è lo stesso che poche settimane fa ha organizzato un fallito colpo di Stato militare in Bolivia.
Ambedue i Paesi - sia il Venezuela che la Bolivia - hanno chiesto di aderire ai BRICS, seguono una politica di dedolarizzazione e di multilateralismo contro la pretesa nord-americana di governare il mondo. Ambedue i Paesi sono ricchissimi di materie prime e la Bolivia soprattutto di litio.
Invece di annunci comiziali e di violente manifestazioni di piazza, perché l’opposizione venezuelana non chiede un rigoroso controllo dell’esito delle votazioni presidenziali?
AUGUSTO SINAGRA
SANGUE CHIAMA SANGUE
Non si capisce sulla base di quale autorità politica e ancor meno morale, gli USA chiedono conto e ragione dell'esito delle votazioni presidenziali in Venezuela, minacciando implicitamente un loro ennesimo intervento militare in un Paese sovrano.
A parte che agli USA delle votazioni presidenziali venezuelane non interessa niente, ma interessa loro di poter mettere le mani sugli enormi giacimenti venezuelani di petrolio e di gas, parliamo degli stessi USA dove il Congresso ha riservato una standing ovation a Benjamin Netanyahu, responsabile dell'uccisione di circa ventimila bambini a Gaza e in Cisgiordania, e nonostante che vi sia una richiesta di arresto del Procuratore della Corte Penale Internazionale.
Evidentemente il governo USA e il governo israeliano sono fratelli "iure sanguinis", nel senso che ambedue hanno le mani sporche di sangue.
AUGUSTO SINAGRA