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LO STIPENDIO DI PIERO FASSINO
Che il PD, per sua scelta, sia destinato alla estinzione per il peso della sua vergogna, non è cosa che mi interessa.
Ma che un figuro come Piero Fassino possa dichiarare in Parlamento - che è la nostra Casa, non la sua - la infame sconcezza secondo cui uno stipendio mensile di 4.700 euro - ma in realtà è molto di più, quasi il doppio - non sarebbe uno "stipendio d'oro", è cosa che indigna la coscienza dei lavoratori.
Questo personaggio - tragico nella sua inutile esistenza - fa rivoltare nelle Tombe coloro che sacrificarono le loro vite in difesa del lavoro e dei lavoratori, per costruire un mondo migliore e più giusto.
Questo mantenuto dallo Stato, cioè da noi, è riuscito ad oltraggiare secoli di lotte sindacali. È riuscito a oltraggiare in modo stupidamente tracotante la storia del Socialismo italiano e del Sindacalismo rivoluzionario. E' riuscito ad oltraggiare la stessa storia del PCI.
Antonio Gramsci, che pur era un uomo mite, lo prenderebbe a calci nel culo.
L' unica sua esimente è la sua stupidità, ma se così è a che titolo siede in Parlamento?
Ma la sua infingardaggine sociale, la sua sensibilità pari a quella di una capra di alta montagna, non lo esonera dalla condanna al vituperio delle genti. E soprattutto dalla condanna morale in nome dei milioni di poveri che vivono (no, muoiono!) in Italia e, come si usa dire, non riescono a mettere assieme il pranzo con la cena per i propri figli. Vergognati, Fassino Piero!
Viva il lavoro! Viva i lavoratori!
AUGUSTO SINAGRA
LA COSTITUZIONE E IL MAGO OTELMA
Alcuni miei illustri Colleghi costituzionalisti hanno ritenuto corretto l’ammonimento del Capo dello Stato a proposito delle Commissioni parlamentari di inchiesta.
Capisco che taluni, come è pur accaduto nel passato, vogliano richiamare su di se l’attenzione del Capo dello Stato in vista di una pur improbabile nomina a giudice costituzionale.
È evidente che la scelta sottostante mostra che esiste non soltanto una scienzah medica ma anche una scienzah giuridica che conduce alla mia domanda rimasta senza risposta, e cioè di cosa caspita potrebbero e dovrebbero occuparsi in Italia le Commissioni parlamentari di inchiesta.
È evidente che la “scelta” operata da questi miei illustri Colleghi non solo ricorda la rimpianta Vanna Marchi o il grande Mago Otelma, ma si colloca nella aurea prospettiva espressa dal Ministro Carlo Nordio (anche lui aspirante giudice costituzionale?) il quale si “inchina” agli orientamenti espressi dal Signor Capo dello Stato.
Il tutto con buona pace della Costituzione e della volontà popolare.
Se questi miei illustri Colleghi i quali per non commendevoli motivi e interessi vengono meno al dovere didattico di dire la verità ai loro studenti, distogliessero per un momento il loro sguardo rivolto al Quirinale e uscissero dai loro limitati e miserevoli orizzonti e volgessero il loro sguardo al di là dell’Atlantico, scoprirebbero che le Commissioni di inchiesta nordamericane di Senato e Camera dei Rappresentanti (lì le chiamano “Comitati giuridici”), specialmente in questo periodo, operano intensamente in USA Comitati e indagano proprio sulla losca e tragica vicenda della supposta epidemia, ma anche sulla condotta dell’attuale Presidente USA e del di lui nobile figliolo Hunter Biden.
A tale scopo i Comitati giuridici parlamentari in USA sottopongono a interrogatori pressanti i responsabili delle Case farmaceutiche, Procuratori (compreso il Procuratore Generale USA), Dirigenti del Dipartimento della Giustizia, della FBI, e alti esponenti dell’Amministrazione federale; e ciò fanno anche con riguardo a fatti e a condotte costituenti oggetto di indagini giudiziarie e di processi in corso.
Il “motivo” portante di queste indagini è che “il Popolo americano ha diritto di conoscere la verità”.
Evidentemente il Popolo italiano non ha tale diritto che viene negato in spregio della Costituzione.
È dunque legittima la domanda: chi e cosa si vuole nascondere? Chi si vuole proteggere? Lo si fa per colleganza partitica? Lo si fa per solidarietà politica? O lo si fa per coinvolgimento nei delitti a titolo di favoreggiamento personale e reale?
La democrazia americana non è più “la più grande democrazia del mondo”? Noi siamo più “democratici” degli statunitensi?
Una volta accertata in USA la verità sui “vaccini” e i delitti commessi dai Biden padre e figlio, per l’Italia rimarrà soltanto, come ho detto, Vanna Marchi e il Mago Otelma.
Forza Colleghi che ce la farete!
AUGUSTO SINAGRA
EPITAFFIO PER GIORGIA MELONI
Fu capace di vilipendere e di tradire contemporaneamente la Destra sociale e la Sinistra nazionale, offrendo la sua modestia politica, culturale e personale, come migliore garanzia agli oppressori interni ed esterni dell' Italia.
AUGUSTO SINAGRA
AL CAPITANO HIBRAHIM TRAORÉ, PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DEL BURKINA FASO
Caro Capitano, mi rivolgo a lei con il suo grado militare perché tramite questo lei ha ricondotto il Popolo Burkina Faso alla vera libertà e alla vera indipendenza, e la prima libertà é la libertà dal bisogno e dalla oppressione coloniale.
Da italiano sono consapevole che anche il mio Paese condusse una politica coloniale in Africa Orientale, conducendo una guerra di conquista dell’Etiopia ma il primo provvedimento emanato dal Governatore italiano Vice Re di Etiopia, dopo due ore dal suo insediamento, nonostante la contrarietà di molti Ras locali, fu l’abolizione della schiavitù millenaria fino ad allora esistente in Etiopia. Non fu colonialismo predatorio ma un’alleanza tra popoli e Nazioni proletarie.
Ho ascoltato più volte il suo eccellente discorso al meeting di San Pietroburgo.
Dalle sue parole traspariva una ineludibile esigenza di giustizia e di libertà.
L’Occidente ipocrita e sopraffattore contraddice se stesso quando afferma che ogni essere umano nasce libero e uguale. Ipocritamente condanna i “colpi di Stato” quando non sono finalizzati ai suoi interessi e alla sua volontà predatoria. Così é stato per decenni e decenni ma ora le sue parole aprono alla speranza di un mondo più giusto.
Lei ha assunto sulle sue spalle e nonostante la sua giovane età, un carico di responsabilità politiche e morali che poggiano soltanto su di una irrevocabile istanza di giustizia sociale e di libertà.
Lei non è soltanto una speranza per il Burkina Faso ma è soprattutto una speranza per il mondo intero.
Non solo il Continente africano ma anche quello europeo guarda a lei come un faro di luce che infonde speranza.
Lei mi ricorda il Comandante di Fiume d’Italia nel 1919 che volle essere faro di libertà e di giustizia per i Popoli oppressi dell’Oriente e dell’Occidente.
Lei ha preso nelle sue mani e nel suo cuore l’onestà e l’impegno del grande Thomas Sankara. Non defletta dalla sua azione.
Non sono le armi che decidono la Storia ma è la forza di volontà e il rendersi strumento di giustizia.
Non sono i giovani africani a dover lasciare i loro Paesi, ma devono essere gli europei a lasciare l’Africa affinché questa sia libera di decidere il suo destino nel riconosciuto diritto allo sfruttamento delle proprie risorse naturali contro ogni oppressione e volontà predatoria dell’Occidente.
Non vogliamo più vedere in Europa la tratta di esseri umani, di giovani africani che si vogliono schiavi qui in Europa. Non è accoglienza, Signor Capitano, è una forma nuova e più ignobile di schiavitù.
Se sarà libera l’Africa, e lo sarà, sarà libera anche l’Europa. Libera dall‘oppressione e dallo sfruttamento delle demomassoplutacrazie occidentali di qua e di là dell’Oceano Atlantico.
Gli spiriti liberi sono con lei, Signor Capitano.
Le auguro ogni fortuna. Anche Dio è con lei.
AUGUSTO SINAGRA
LA NEMESI DELLA STORIA (PARTE PRIMA)
La Francia storicamente, e anche nella attualità, è sempre stata il nemico dell’Italia più impietoso, subdolo e malvagio. Già dai tempi della Tunisia a stragrande presenza italiana e in violazione degli Accordi.
La Francia ha sempre contrastato nei modi più subdoli e ipocriti non solo i nostri interessi territoriali confinari, ma anche i nostri interessi in Libia e in Africa Orientale. L’aggressione voluta da Sarkozy per impossessarsi del petrolio libico e impedire la moneta unica panafricana voluta da Gheddafi, è cosa nota.
Al tavolo della pace nel 1919, come poi nel 1947, la Francia fu il nostro peggiore nemico tra gli Stati vincitori. Più della Gran Bretagna, ed è quanto dire.
La Francia è quella che nel marzo-aprile 1945 voleva annettersi la Val d’Aosta e fu respinta dai Soldati della Divisione “Littorio” della RSI che combatterono unitamente a formazioni partigiane della Divisione “Garibaldi”.
La Francia è sempre quella che, bombardò le nostre coste liguri e toscane prima ancora della nostra dichiarazione di guerra del 10 giugno 1940. Ed osa parlare di una “pugnalata alla schiena” da parte dell’Italia.
È sempre quella che, debellata facilmente dalle Armate tedesche nel 1941, ebbe il suo governo fantoccio asservito ai tedeschi, a Vichy, presieduto dal Maresciallo Philippe Pétain. Governo di Vichy che rastrellava gli ebrei per mandarli a morire in Germania con maggiore zelo degli stessi tedeschi. Governo di Vichy che ebbe come suo Sottosegretario Francoise Mitterand, poi divenuto il democraticissimo Presidente della Repubblica francese. È proprio vero che anche il supposto e preteso “pulito”, ha la rogna.
È sempre la Francia, finto difensore dei diritti umani, che continua a dare asilo politico ad assassini e terroristi italiani. È la stessa dei massacri commessi in Algeria.
La Francia è un Paese tanto prepotente quanto fortunato: sconfitta nella seconda guerra mondiale e con un governo biecamente collaboratore dei nazisti (altro che governo della RSI!), fu ritenuta sorprendentemente Stato vincitore. Mentre l’Italia fu ritenuta Stato sconfitto.
La presa di coscienza di molti Stati africani dopo più di 60 anni dalla finta indipendenza del 1960, ha posto fine allo sfruttamento coloniale francese. La Francia viene letteralmente cacciata a pedate dall’Africa. Anche l’Italia fu cacciata dalle sue Colonie ma per volontà di forze estranee e non per volontà degli abitanti di quei territori che ancora ricordano con gratitudine e rimpianto la pur breve presenza italiana.
Specialmente dopo i fatti del Niger e dopo una situazione sociale interna ai limiti della guerra civile, la Francia ancora non si rassegna e pretende di continuare il suo sanguinoso sfruttamento coloniale.
La Francia guidata da uno psicopatico colpito all’età di quindici anni da un grave trauma sessuale, pensa ancora di imporre la sua volontà predatoria e non si rende conto che il suo destino è segnato. Sarà il più povero Stato dell’Europa occidentale, centrale e orientale e constaterà sulla pelle dei suoi cittadini che non potrà più far ricorso alle proprie risorse naturali, e cioè all’arroganza e alla prepotenza e dovrà finalmente fare i conti con la propria storia e rispondere delle sue responsabilità.
Sarà ricordata per la mancanza del bidet nei suoi bagni pubblici e privati e per la baguette sotto l’ascella.
AUGUSTO SINAGRA
LE ISTITUZIONI E LE PERSONE
Nessun assetto costituzionale, per quanto formalmente perfetto e bilanciato; nessuna "istituzione" dello Stato, per quanto "garantita" e ben coordinata con le altre, potranno mai rendere effettivi i diritti fondamentali dei cittadini, o assicurare democrazia e buon governo, se chi le impersona è un disonesto o un traditore della volontà sovrana del Popolo o degli irrinunciabili interessi nazionali.
Prima di essere "politico" o di "ingegneria" costituzionale, il problema è di natura etica: ciò che riflette la moralità di chi è chiamato a presiedere le "Istituzioni" dello Stato.
Ciò vale soprattutto per gli organi collegiali dove l'impossibilità di individuare le singole responsabilità individuali, consente che vengano commesse le più insopportabili ingiustizie.
AUGUSTO SINAGRA
IL MINISTRO E IL GENERALE
Il libro "Il mondo al contrario" del Generale di Divisione Roberto Vannacci è per molti aspetti la conferma di un dato acquisito nella situazione di degrado cognitivo, culturale e morale in cui versa la nostra Repubblica: da un lato violenta e da altro lato ridicola.
Violenta perché non tollera un pensiero diverso (anche se condiviso dalla quasi totalità dei cittadini pensanti) da quello imposto specialmente da chi non è in grado di pensare; onde il pensiero diverso diventa eretico e dunque meritevole di immediata censura e persecuzione in danno di chi lo esprime. Violenta perché, come nel caso del Generale Roberto Vannacci, l'esigenza e l' urgenza di difendere le... istituzioni democratiche, porta alla assoluta illegittimità procedimentale delle iniziative volte a reprimere il pensiero... sovversivo!! Ed è così che il noto Crosetto Guido annuncia con un ... Twitter l' "esame" (?) disciplinare del Vannacci-pensiero!!
Una Repubblica, poi, ridicola che proibisce di pensare (prima ancora che di dire e scrivere!) che eterosessuale ed omosessuale sono attitudini e condizioni tra di esse ben diverse. Aggiungendo poi - orribilis dictu - che la eterosessualità è la condizione normale!!!
Una Repubblica ridicola dove, come sempre, la gente parla senza prima leggere una minchia. Ed è quel che è accaduto al citato Crosetto Guido il quale ovviamente non ha letto il libro del Generale Vannacci e nonostante ciò straparla. Oppure - e ciò sarebbe ben più grave ma forse più probabile - lo ha letto e non lo ha capito o fa finta di non averlo capito, ma però annuncia sfracelli!
Vi è, tuttavia, un aspetto positivo in questa vicenda farsesca: vi sono ancora Ufficiali Generali che onorano l'Uniforme e il Grado e sono fedeli al giuramento reso, oltre che pensosi del bene comune e del comune sentire del Popolo italiano (dicendo la verità senza attendere il pensionamento, come di regola fanno i nostri vertici militari), che provocano sommovimenti sfinterici a livello governativo.
Al Signor Generale Roberto Vannacci tutta la nostra solidarietà e stima.
AUGUSTO SINAGRA
IL GIALLO DELL’ESTATE
Il libro del Gen. Roberto Vannacci avrebbe avuto ben poca notorietà sia perché stampato in proprio e sia perché non contiene novità sconvolgenti. Quel che ha scritto il Gen. Vannacci è condiviso da almeno l’80% degli italiani.
Non si capisce, allora, perché tutta questa gazzarra intorno al libro. Il Capo dello Stato, sempre pensoso degli interessi nazionali e la salvezza della Patria, ha subito richiesto urgenti provvedimenti contro il Generale. L’inverosimile Ministro della Difesa Crosetto, pur non avendo letto il libro, in tempo reale (cioè, appena pubblicato il primo articolo su “La Repubblica”) ha accusato il Generale di “farneticazioni”, richiedendo un subitaneo “esame” disciplinare.
Non si sa quale Procura militare abbia iniziato a svolgere indagini e non si capisce su che cosa.
Si dice che il Capo di Stato Maggiore Generale per la Difesa abbia richiesto provvedimenti cautelari ma radicali nei confronti del Gen. Vannacci (si dice che tra i due non sia mai corso buon sangue).
Sarà una coincidenza ma parliamo dello stesso Generale Vannacci che aveva in precedenza denunciato alla Procura della Repubblica militare e alla Procura della Repubblica ordinaria di Roma, l’impiego di materiale bellico ad uranio impoverito che già per le nostre gesta in Bosnia ha causato circa 700 morti per tumore per i nostri militari.
A parte l’art. 21 della Costituzione che ormai non è più di moda, l’Ordinamento Generale Militare prevede esplicitamente la libertà/diritto di ogni militare di parlare e scrivere su qualsiasi argomento senza previa autorizzazione, salvo che si tratti di questioni militari in atto operative o riservate.
Una ignota titolare di cartoleria/libreria del Nord Est si è premurata di avvisare ka sua gentile clientela che non avrebbe venduto il libro del Gen. Vannacci: un fulgido esempio di sensibilità democratica, istituzionale e anche resistenziale (ci sta sempre bene).
I superiori diretti del Gen. Roberto Vannacci hanno disposto la sua cessazione dal servizio presso l’Istituto Geografico Militare di Firenze e la sua destinazione ad altro Ufficio ma sempre a Firenze. Ben strana misura cautelare non solamente perché non cambia la sede ma soprattutto perché la misura punitiva era già stata quella della assegnazione all’Istituto Geografico Militare per un Ufficiale Generale che ha sempre svolto il suo servizio presso Unità operative e di combattimento, come la “Folgore”.
Il Gen. Vannacci per i suoi eccellenti precedenti di carriera e per la sua giovane età (55 anni) era destinato non solo alla nomina a Generale di Corpo d’Armata, ma anche a Capo di Stato di Maggiore dell’Esercito, se non Capo di Stato Maggiore Generale della Difesa.
Escludo un’intenzione autolesionistica da parte del Gen. Roberto Vannacci ma non mi sembra credibile la sua spiegazione secondo cui avrebbe rischiato e perso tutto solo per contrastare il pensiero unico.
Anche perché il libro in questione poteva pubblicarlo in un secondo momento. Meglio dopo il suo pensionamento come fanno d’abitudine i suoi Colleghi Generali e Ammiragli che parlano e straparlano con sprezzo del pericolo ma solo dopo il pensionamento.
In tutto questo si parla di un’occulta manovra in danno della garbatellara attualmente distratta dai suoi rapporti servili verso gli USA e dalle sue preoccupazioni nel pagare 80 euro di ristorante in Albania al posto di quattro avventori italiani che avevano omesso il pagamento.
In tutta questa tragicomica vicenda, poi, si vocifera di strane trame antimeloniste da parte di Gianni Alemanno, Francesco Storace ed altri ex esponenti di Alleanza Nazionale. Né manca Capitan Nutella. Una cosa è certa, le elezioni per il Parlamento europeo sono prossime. Un’altra cosa è certa: la carriera del Gen. Roberto Vannacci è virtualmente conclusa o forse no, ma di sicuro egli non subirà nessuna sanzione disciplinare, se mai sarà iniziato nei suoi confronti un procedimento disciplinare.
Qualcuno pur legittimamente può pensare che il Gen. Roberto Vannacci si sia voluto rendere strumento di qualcuno o per qualcosa.
E questa sarebbe l’ipotesi più triste e più grave.
A chi capisce qualcosa di questa vicenda, per certi aspetti anche farsesca, verrà data in premio una cassetta di pesche e due litri di olio della Sabina.
AUGUSTO SINAGRA
STO PENSANDO A NICOLA SACCO E A BARTOLOMEO VANZETTI
Oggi 23 agosto ricorrono 96 anni (era il 1927) dalla barbara uccisione mediante la sedia elettrica, nello Stato del Massachusetts, di due cittadini italiani accusati di omicidio volontario ma innocenti. Della loro innocenza erano ben consapevoli i "giudici" americani. Da tempo le Autorità USA riconoscono la innocenza di quei nostri concittadini accusati strumentalmente e ingiustamente di un omicidio che, con la loro condanna, in realtà fu commesso dai cosiddetti "giudici" americani.
Furono uccisi sol perché uno manifestava sentimenti anarchici e l'altro sentimenti socialisti. La "giustizia" a stelle e strisce è molto, molto spesso, violenza e crimine legalizzato. E quel che successe anche dopo il 1927 e poi a seguire, e fino alla attualità, ha confermato tragicamente quale tipo di "giustizia" si amministra là dove, per primi, misero piede laidi galeotti provenienti dalle galere inglesi. Oggi nessuno più ricorda Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti. Facciamolo noi in modo veramente corale. Facciamolo per la loro memoria. Facciamolo perché queste infamie non abbiano più a ripetersi. Perché è dovere del cristiano fermare la mano di chi fa del male. E se quella mano fratricida ha già compiuto il suo misfatto, ricordiamo Nicola e Bartolomeo nelle nostre preghiere.
AUGUSTO SINAGRA
GGI PENSO AL COL. ETTORE MUTI
Ottanta anni fa, nella notte del 24 agosto 1943 nella cd "Pinetina" di Fregene vicino Roma, l' Ufficiale più decorato al mondo (decorato dal Regio Governo, non dal Governo della RSI) veniva vigliaccamente ucciso con un colpo alla nuca (è conservato ancora il berretto con il foro presente nella parte posteriore) "Gim dagli occhi verdi", come lo chiamava il "Poeta Armato" Gabriele D'Annunzio.Fu ucciso vigliaccamente da Carabinieri badogliani.
Fu vigliaccamente trucidato perché per il suo grande prestigio militare e personale, sarebbe stato di ostacolo alle trame traditorie del famigerato Pietro Badoglio e del Savoia fellone e con loro la gran pletora di Generali traditori e anch'essi felloni (tutti presenti, scalcianti e in vergognosa fuga, sulla Nave "Baionetta" che li attendeva al porto di Pescara). Forse Ettore Muti sarebbe stato di impedimento alla ignobile resa incondizionata al nemico del 3 settembre successivo. È anche su tali fatti, su tali crimini, che sarebbe poi nata la "Repubblica italiana" all'esito del referendum farlocco del 2 giugno 1946. Io onoro la memoria del Col. Ettore Muti. Gli altri facciano come vogliono.
AUGUSTO SINAGRA
CHI PECORA SI FA IL LUPO SE LA MANGIA
Parlare di Nostra Signora della Garbatella non è certamente un esercizio culturale e nemmeno politico. Ha però un rilievo antropologico che evidenzia, tra le tante altre cose, in capo al soggetto una totale sconoscenza della saggezza popolare (che è anche un fatto di cultura).
È sotto gli occhi di tutti il deplorevole asservimento della Signora in questione agli interessi USA e alle logiche bellicistiche della NATO, senza dimenticare l’asservimento alle politiche iugulatorie dell’Unione europea.
Nonostante tutto ciò, o forse proprio per questo, e nonostante i miliardi di euro buttati nel conflitto USA c. Russia in Ucraina, per sostenere le paranoie e le malefatte di un mal riuscito comico cocainomane, la Signora della Garbatella non solo ha trascurato le larghe fasce di povertà in Italia, ma ha sbagliato completamente i suoi calcoli (se mai la sua testa fosse stata capace di elaborarne uno).
A fronte delle sue assicurazioni (“l’Ucraina vincerà sicuramente”) la situazione è che i circoli bellicistici atlantici, resisi conto della loro grandissima minchiata nello sfidare la Russia, ricercano una soluzione di pace prevedendo che l’Ucraina dovrà cedere alla Russia vasti territori a cominciare dalla Crimea. Da questi colloqui anche con Francia, Inghilterra e Germania, la Signora Meloni è stata radicalmente esclusa. Cioè, è considerata come il due di coppe a briscola se la briscola esce a spade.
Dell’Italia non si parla minimamente del post-guerra in Ucraina (tanto meno per eventuali ricostruzioni) e non le si riconosce alcun peso politico né in Europa e né in Africa, specialmente per quel che riguarda il Niger e la fascia del Sahel.
Dopo il suo totale asservimento e la compromissione delle nostre relazioni con la Federazione Russa, Giorgia Meloni da Garbatella City, cosa ha “portato a casa”?
Qui la citazione di Cetto Laqualunque è d’obbligo: “Una beata minchia”.
Questo succede a chi si fa pecora: il lupo se la mangia. Salvo che l’essere pecora non sia una scelta ma una condizione oggettiva.
AUGUSTO SINAGRA
I “LIBERATORI” AMERICANI
La libertà concessa dall’ex nemico non è vera libertà. La libertà bisogna conquistarla con le proprie forze.
Non c’è libertà quando ad un “padrone” si sostituisce un altro padrone.
L’unica differenza è che quando al nemico ci si è arresi incondizionatamente ed egli diventa il nuovo padrone, resta solo la vergogna e con la “libertà” si è persa anche la dignità.
AUGUSTO SINAGRA
LA PERNACCHIA E IL COGNATO
Com’è noto, ho svolto approfonditi studi sulle pernacchie che nelle loro differenti modulazioni sonore e di durata, riflettono un’idea, un sentimento, un commento, una critica e che comunque ben si inseriscono nell’attuale dibattito politico in Italia.
Nel senso indicato, e non consentendo altro l’ordinamento giuridico penale in vigore, la pernacchia lunga e fragorosa, costituisce l’unico commento alle dichiarazioni del noto Francesco Lollobrigida a proposito dei poveri che mangiano meglio dei ricchi.
È sconfortante vedere la cognata di tale soggetto, la quale omette di esigere le immediate dimissioni di questo personaggio ben noto nell’ambiente storico di riferimento. E non dico perché.
Un merito, tuttavia, il cognato nordcoreano dell’Anna Bolena della Garbatella lo ha, e di questo lo ringrazio molto perché quando egli afferma che gli americani ci hanno liberato, ci hanno difeso (da chi e da cosa non lo dice) e continuano a difenderci, da un canto esprime una forma avanzata di trogloditismo storico e politico, ma la sua scandalosa riflessione ben collega quanto da me scritto ieri sugli “americani liberatori” e quanto da me scritto venerdì scorso a proposito del lupo che si mangia chi pecora si fa.
Nel caso del cognato nordcoreano (poi, quanto ad ispirazioni nordcoreane, c’è anche la di lui moglie, sorella della Anna Bolena, designata responsabile dell’Ufficio politico del Partito “Fratelli, Sorelle e Cognati d’Italia”), è evidente che non vi è una scelta di “farsi pecora” ma è la seconda ipotesi da me prospettata: essere pecora.
E con questo santifichiamo il giorno del Signore.
AUGUSTO SINAGRA
RIFLESSIONE DEL VESPRO
"Il pericolo viene da destra. Il nostro nemico è la borghesia" (B.M). AUGUSTO SINAGRA
SECONDA RIFLESSIONE DEL VESPRO
Quando un Popolo, una Nazione, festeggia la ricorrenza di un evento per il quale la decenza impone il silenzio e la meditazione; quando si festeggia la ricorrenza della resa senza condizioni al nemico del 3 settembre 1943, e per di più a distanza ormai di 80 anni, ciò significa che i decisori politici perseverano nel tradimento, le FFAA sono complici morali dello straniero e la Nazione, il Popolo, sono spiritualmente morti. Né la perdita della libertà e della dignità può essere esorcizzata con la violenza della più volgare ipocrisia che nega la verità.
Noi siamo diversi e onoriamo nel chiuso della nostra coscienza e nel nostro ricordo riconoscente, tutti i Caduti per questa nostra sfortunata Patria.
AUGUSTO SINAGRA
TERZA RIFLESSIONE DEL VESPRO
È molto più facile denazificare l'Ucraina che decoglionizzare l'Italia (V.V.P.).
Cosa è più urgente e importante?
AUGUSTO SINAGRA
UN RICORDO SENZA IPOCRISIA
L'8 settembre 1943 Radio Bari "liberata" dava notizia della resa incondizionata dell'Italia del 3 settembre.
Lo Speaker di Radio Bari concludeva, trullero e festante, affermando: "E ora non sentiremo più parlare di B.M. e di Fascismo".
Nel bene o nel male se ne parla tutti i giorni da 80 anni, e se ne continuerà a parlare.
Disse il Comandante
J.V.B.che nella storia delle Nazioni le guerre si vincono o si perdono ma l'importante è che si perdano con onore, aggiungendo che l' Italia aveva perso la guerra con disonore arrendendosi senza condizioni e tradendo il suo alleato.
J.V.B. osservava giustamente che la disonorevole resa avrebbe inciso per decenni sulla vita e sulla coscienza della Nazione.
Così è stato e così continua ad essere.
A proposito di altre purtroppo non celebrate ricorrenze, ricordo le parole di una canzone che cantava Pat Starke tanti, tanti anni fa al famoso "Giardino dei Supplizi" a Roma: "Le fedi spente, le guerre vinte, le date storiche, tutto per niente....".
La nostalgia e la malinconia rendono più acuta la tristezza.
AUGUSTO SINAGRA
LA BESTIA FERITA
Al surreale G20 di New Delhi non è stato inviato il pagliaccio cocainomane.
Non c'è stata la consueta condanna della Russia per tutti i crimini possibili e immaginabili.
Anzi, non si è proprio parlato della guerra USA c/ Russia e c/Unione Europea.
Si son fatte le solite chiacchiere da tea room a proposito delle solite minchiate relative all'inquadramento globale e ai fantastici cambiamenti climatici.
La Signora Wanna Sbarchi - già della Garbatella, ora del Torrino - pare che non abbia aperto bocca. Forse si è occupata del catering.
Probabilmente cova un suo radicale riposizionamento, cosa che - conoscendola - è molto probabile.
Pare che della questione più importante dei BRICS non si sia parlato. Il silenzio conferma che è la questione più importante.
Si respira una strana e benefica aria di grandi cambiamenti.
Con il ridimensionamento militare e politico degli USA potrà forse dirsi conclusa finalmente la seconda guerra mondiale, la " guerra del sangue contro l'oro".
La Francia, finalmente cacciata da quella Africa che volgarmente derubato per più di un secolo, diventerà lo Stato più povero in Europa.
Con la dedollarizzazione della economia mondiale sarà la fine delle psicosi imperialiste a stelle e strisce, che hanno causato milioni e milioni di civili innocenti.
Ed è qui che emerge il pericolo: la bestia è ferita (gli USA), non è ancora morta. E la bestia ferita può reagire nei modi più folli, pur di mantenere il sporco potere.
Ed è una bestia stupida, come stupidi sono gli eredi degli sterminatori dei nativi americani. Dunque, ancora più pericolosa.
Serena notte a tutti.
AUGUSTO SINAGRA
UNA DOMANDA A VANNA SBARCHI
Il pagliaccio cocainomane ha ordinato il rientro in patria dei cittadini ucraini idonei al servizio militare per essere inviati sulla linea di combattimento pur senza il benché minimo necessario addestramento. E cioè inviati al fronte veramente come carne da cannone.
Il pagliaccio cocainomane, infatti, ha esaurito le sue scorte umane e ha disposto anche la mobilitazione generale di donne e disabili.
L’ordine di rientro in patria non è stato rivolto solamente alle centinaia di migliaia di ucraini che si trovano fuori dal territorio nazionale, ma ha rivolto questo “ordine” anche ai governi degli Stati che ospitano cittadini ucraini. Non però al governo russo che ospita ben 12 milioni di cittadini ucraini che vivono e lavorano tranquillamente nella Federazione Russa, perfettamente integrati e protetti dal governo del dittatore sanguinario Vladimir Putin.
Qui in Italia il governo mantiene centinaia di migliaia di cittadini ucraini.
Il governo polacco e il governo tedesco già stanno predisponendo la riconsegna forzata all’Ucraina dei cittadini ucraini presenti sul loro territorio.
A questo punto si pone una domanda a Vanda Sbarchi, alias Nostra Signora della Garbatella (ora Torrino): considerati i suoi rapporti particolarmente confidenziali con il cocainomane di Kiev, e considerate le sue dichiarazioni pur vagamente demenziali, di aiutare l’Ucraina con ogni mezzo (armi e quant’altro) e la sua ferma determinazione di sconfiggere militarmente ed economicamente la Federazione Russa (dichiarazione che si iscrive a pieno titolo nei migliori copioni dell’avanspettacolo)
cosa intende fare? Dovrebbe, per coerenza e per contrastare il feroce dittatore russo, disporre il rimpatrio forzato degli ucraini presenti in Italia e idonei per farsi ammazzare come tordi dalle Forze Armate russe.
Se non lo fa, fa dispiacere il cocainomane e questo non è bello. Ma se lo fa o anche non lo fa, noi la ringraziamo ugualmente per le risate che provoca con queste sue performances espressive di un palese gap cognitivo o di una inveterata attitudine a mentire in danno di chiunque.
AUGUSTO SINAGRA
 
LA VERITÀ ACCECA I MALINTENZIONATI
I decisori politici “atlantisti” domestici o di altri Stati (ma domestici anche loro nel senso di camerieri), si connotano per crassa ignoranza e accecamento dinanzi alla verità dei fatti.
È per questo che stiamo subendo dai mezzi di informazione, anche per la vicenda bellica in Ucraina della NATO contro la Federazione Russa, una quantità inenarrabile di minchiate e gli autori di tali minchiate trovano onorevole posto nella nobile categoria degli “acchiappazazzintallaria”.
I decisori politici se avessero studiato un poco di storia e non fossero accecati dalla loro stessa tracotanza e determinazione bellicistica, avrebbero capito che la Russia non è l’Iraq, né la Siria, né la Serbia, né la Libia e né altri Stati dove esse hanno commesso le peggiori nefandezze.
Dai Soldati russi che combattevano con le pale e che toglievano i chip dalle lavatrici e dalle lavatrici per costruire qualche missile arrangiato, gli “atlantisti” cominciano ora a parlare di pace e il pagliaccio cocainomane non viene più portato in giro per il mondo come la Madonna Pellegrina.
La situazione, però, è cambiata o forse non è mai mutata.
Strategicamente la Russia potrebbe spianare tutta l’Ucraina in 12 ore. L’Esercito russo circonda la capitale Kiev e sono attestati a 15 Km di distanza ma non prendono ulteriori iniziative oltre quelle che già pongono in essere.
La strategia delle FFAA russe è quella di logorare non tanto l’Esercito ucraino (e sono frequenti rese di interi reparti ucraini con carri armati annessi), quanto soprattutto esaurire la capacità bellica di tutti gli Stati della NATO e di altri Stati ancora (la Russia ne fronteggia da sola più di 40). E infatti lo stesso Stoltenberg (i nomi indicano sempre la persona) lo riconosce: i paesi della NATO hanno esaurito le munizioni e bisogna fabbricarne di nuove ma ci vuole tempo, specialmente in Europa dove il servilismo accoppiato al tradimento della figlia di un Ufficiale nazista di rango (il valoroso babbo si chiamava Albrecht), che presiede la Commissione UE, consistente nello stanziare miliardi di euro per la fabbricazione di nuove armi e munizioni da mandare in Ucraina, non va in porto per la meritoria opposizione del leader ungherese (soldi sottratti al PNRR e in esso destinati al settore sociale!).
Gli stolti non capiscono o non vogliono riconoscere che la Russia ha già vinto e non solo in Ucraina sui campi di battaglia.
La Russia ha vinto in Africa scacciando i colonialisti francesi e gli imperialisti a stelle e strisce.
La Russia ha già vinto con il BRICS e se ne strafotte del G20 che, dinanzi alla inevitabile dedolarizzazione, è il simulacro di sé stesso: più patetico che tragico.
La Russia ha vinto nella evidente corrispondenza delle sue azioni alla volontà e ai sentimenti dei suoi Popoli.
La Russia ha vinto nelle coscienze degli uomini liberi e forti (come diceva Luigi Sturzo). Ha vinto nelle coscienze dei lavoratori di tutto il mondo. E come facemmo noi in Spagna, ha rimesso Cristo sugli Altari.
Gli “acchiappacazzintallaria” se ne facciano una ragione.
AUGUSTO SINAGRA