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LETTERA APERTA A SERGIO MATTARELLA
 
Egregio Presidente,
Lei già in passato si è spesso distinto per interpretazioni della Costituzione molto singolari, diciamo “innovative”.
Ora accade che lei in occasione del consueto incontro con i giornalisti per la consegna del “Ventaglio”, abbia colto la circostanza per altre considerazioni fuori contesto e sul presupposto di una ennesima e ancor più singolare interpretazione della Costituzione, “ammonendo” il Parlamento che le Commissioni di inchiesta per il Covid e per la scomparsa della compianta Emanuela Orlandi non possono sovrapporsi ai giudici (meno che mai quelli della Corte costituzionale, ovviamente).
Quanto accaduto ha un precedente illuminante: la onorificenza da lei conferita a quel tal Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (quello che rassicurava il non rimpianto Speranza Roberto che l’IIS non avrebbe diffuso i dati corretti –e non allarmanti-) relativi alla c.d. epidemia da Covid. Ora questa sua nuova e singolare “uscita”.
Egregio Presidente, come sa, sul piano tecnico-giuridico la mia e la sua interpretazione del diritto costituzionale non coincidono.
Lei, tuttavia, deve sapere che al Parlamento che è (rectius, dovrebbe essere) la sede e l’organo espressivo della volontà popolare sovrana, non dovrebbero essere inviati messaggi preventivi e fuori contesto.
Infatti, il procedimento legislativo per la creazione delle due Commissioni parlamentari di inchiesta è ancora in corso.
E lei che fa? Già si pronuncia in corso di dibattito parlamentare influenzandone oggettivamente lo svolgimento. E questo lei fa pur non conoscendo il testo dei relativi disegni di legge (oppure li conosce; e a che titolo?).
Lei poi dovrebbe sapere che l’art. 82 della Costituzione non prevede necessariamente l’atto legislativo (potendo le Commissioni parlamentari di inchiesta essere costituite con provvedimento interno delle Assemblee parlamentari).
Ma lei addirittura si spinge a censurare il merito dei disegni di legge in questione, e lo fa preventivamente consapevole dell’oggettiva influenza che può avere per prevenire la costituzione e il lavoro delle Commissioni di inchiesta.
E questo lei fa senza che dal merito dei relativi disegni di legge emerga alcun profilo di incostituzionalità.
Prima parte
Seconda parte
Ma quel che è sorprendente è che lei faccia dichiarazioni fuori da ogni sede propria e rivolgendosi a soggetti estranei.
Lei ben sa che la sede propria è il suo Ufficio (nel senso fisico e funzionale) e il momento è quello in cui lei è chiamato a promulgare la legge con la sua firma; firma che lei certamente può rifiutare, chiarendo però quali sarebbero i profili di incostituzionalità e richiedendo nella dovuta forma scritta e doverosamente motivata, che il Parlamento deliberi una seconda volta. Cosa che, ove avvenga, la obbliga alla firma e promulgazione della legge.
Lei poi, con parole, accenti e postura da vecchio saggio, ammonisce ancora che la Commissione parlamentare non si può sovrapporre al lavoro della magistratura. E perché?
1. Il Parlamento, e solo il Parlamento, può decidere quale sia l’oggetto di indagine di una Commissione di inchiesta. 2. Fosse anche e direttamente l’attività della magistratura nel suo complesso (compresa la Corte costituzionale); o no? 3. Secondo il suo ammonimento, non dovrebbe esistere neppure la Commissione parlamentare di inchiesta sulla mafia, considerati i tanti, travagliati e discussi processi che al riguardo sono stati celebrati (ovviamente dai giudici). 4. Lei forse non ha adeguatamente considerato il fatto che le sue considerazioni portano ad una sostanziale abrogazione dell’articolo 82 della Costituzione, devitalizzandolo. 5. Ma lei è il garante della Costituzione, non è il modificatore. 6. D’altra parte, seguendo il suo ragionamento, su cosa dovrebbe indagare una Commissione parlamentare di inchiesta che non “tocchi” i magistrati?
Ho riflettuto a lungo: sicuramente sui differenti metodi di coltivazione dei tulipani in Turchia e in Olanda.
Vi è poi un aspetto di politica corrente e ora mi rivolgo alla maggioranza che sostiene il governo e in particolare a “Fratelli d’Italia” (ah, Mameli che hai combinato!...).
Cosa faranno ora i “Fratelli” dopo le chiassose esultanze alla Camera per l’approvazione dei due disegni di legge in questione? Manterranno la loro stessa determinazione al Senato o faranno come fa il Ministro Carlo Nordio che “si inchina dinnanzi agli orientamenti del Capo dello Stato”?
Nessun imbarazzo la Anna Bolena da Garbatella City, adusa a cambiare posizione e idee con la stessa facilità con la quale si cambiano le scarpe. Joe Biden insegna.
Ma quel che più mi accora è che maggiore saggezza politica avrebbe avuto suo padre Bernardo.
Umanamente auguro le migliori cose a lei e famiglia. Politicamente mi auguro che lei vorrà far dono al Popolo italiano delle sue dimissioni.
Augusto Sinagra
DIFESA DELL’UCRAINA O DEL DOLLARO?
Solo ciò che accade è vero. Non le chiacchiere. Si chiama fenomenologia. E i fatti cosa dicono? 1. Già da poco dopo la dichiarazione d’indipendenza di Philadelphia del 4 luglio 1776, gli USA se ne strafottono dei diritti umani e della democrazia, svolgendo sempre politiche rivolte non al benessere della propria popolazione, bensì funzionali alle loro ossessioni imperialiste di potenza globale. 2. È un fatto che da che esistono gli USA hanno avuto solo otto anni di pace più i quattro della presidenza Trump, e ciò senza che mai nessuno li avesse attaccati. Dunque, guerre provocate da loro. 3. E le guerre più importanti e geopoliticamente decisive sono sempre state provocate dagli USA in difesa del loro stramaledetto dollaro. 4. Dopo l’annullamento unilaterale da parte degli USA degli accordi di Bretton Woods e dunque l’abbandono del principio della “parità oro” della loro moneta, essi da un canto hanno messo in funzione le loro tipografie stampando dollari senza alcun limite e accumulando un debito pubblico stratosferico specialmente verso la Cina (e guarda caso insorge ora sempre per mano USA la crisi per Taiwan) e d’altro canto hanno intensificato in modo parossistico il loro bellicismo aggressivo (basti pensare all’Iraq, all’Iran, alla Siria, all’Afghanistan e alla Libia). 5. Gli USA fanno questo per ribadire le loro politiche di dominio globale e imporre il dollaro come unica moneta per scambi internazionali, anche se il dollaro in sé vale meno dei talleri della Slovenia indipendente. 6. Come ben dice il Senatore democratico Robert Kennedy (nipote del compianto presidente Jhon Fitzgerald Kennedy), agli USA non gliene strafrega un cappero di quel che accade in Ucraina (e da loro provocato fin dal 2014) in termini di vite umane ucraine e costi per l’impegno bellico. 7. Gli USA sono costretti a sostenere la marionetta ucraina per riaffermare la loro volontà di dominio globale per sostenere la loro moneta dollaro che non vale assolutamente niente; oltre che per sostenere la loro industria bellica che è, in termini economici, il fattore produttivo più importante dell’economia USA. 8. In Ucraina gli USA difendono i loro laidi interessi e ciò che li preoccupa dell’esito vittorioso della guerra da parte della Russia (la quale “tiene banco” contro gli USA, la NATO e altri Stati fino alla concorrenza di circa 50), è la creazione e il rafforzamento dei c.d. BRICS tra i quali c’è la Russia e la Cina (e scusate se è poco). 9. Essi sono preoccupati della ormai conclamata fine del globalismo e dell’assetto unilaterale del mondo in termini unilateralistici, e vedono nel multilateralismo sostenuto dalla Russia la più grave minaccia.
Gli USA hanno ragione: la fine del dollaro è per loro la vera minaccia che non consentirà più loro di intendere l’emissione della moneta come un semplice lavoro di tipografia. Dunque, la fine della loro artificiosa economia è la fine del loro sanguinario imperialismo.
Gli USA, dunque, sostengono il cocainomane ucraino per difendere, come detto, i loro sporchi interessi. Tuttavia, il nuovo corso avviato da Russia e Cina è inarrestabile e i vari G7 diventeranno incontri di vecchi paranoici dementi. Il dollaro già ora non è più moneta esclusiva per gli scambi internazionali e il suo declino è inarrestabile.
La bestia è mortalmente ferita e questo è il maggiore pericolo per l’umanità.
Le bestie ferite possono reagire nei modi più inconsulti.
Sicuramente il governo garbatellaro prenderà le opportune misure, acquistando le necessarie “partite” di corni rossi anti jella.
Viva Mattarella, viva la Meloni, Tajani, Giorgetti, Nordio, Salvini e gli altri protagonisti di questa tragica recita da avanspettacolo.
Bona domenica a tutti. Ogni pratica scaramantica è consentita.
AUGUSTO SINAGRA
 
DICE SAGGIO SICILIANO
“U sceccu nu linzolu sempri sceccu rimani”.
SECONDA LETTERA APERTA AL PRESIDENTE MATTARELLA
Egregio Presidente, ho ancora riflettuto sulle sue dichiarazioni a proposito dell’“altolà” da lei posto alle Commissioni parlamentari d’inchiesta sul Covid e sul caso Orlandi. Non m’interessano le sue competenze tecnico-giuridiche e né sapere se lei si sia fatto vaccinare o meno.
Correttamente lei vede la Commissione d’inchiesta sulla c.d. epidemia da Covid come uno strumento rivolto ad accertare verità ancora nascoste. Ricordo però le sue ferme sollecitazioni ad adempiere all'obbligo vaccinale in nome della... libertà!
Premesso che, a voler seguire il suo ragionamento, la Commissione d’inchiesta non dovrebbe sovrapporsi in alcun modo all’attività giudiziaria, constato che nulla è stato fatto dalla magistratura che anche in questo caso ha confermato nella quasi totalità la sua attitudine a compiacere il potere governativo anche se a scapito della verità e della giustizia. La posizione da lei assunta che poco si concilia con la Costituzione, conduce oggettivamente a non far luce sulle origini della c.d. epidemia, sulla sicurezza ed efficacia dei c.d. vaccini e sulla loro composizione chimica.
Così pure impedisce di accertare la verità sulle omissioni della magistratura, sulle responsabilità dei governi che si sono succeduti, su chi si è reso responsabile di circa 450 mila morti nel solo anno 2022; numero calcolato in base ai dati ISTAT confrontati con quelli degli anni da 2018 a 2022.
Davvero questo spaventoso numero di morti (equivalente a una strage) è da considerare espressivo di eventi improvvisi e naturali senza correlazione alcuna con i c.d. vaccini? È questo che lei pensa?
Inoltre, perché non far luce sulle responsabilità quantomeno politiche e certamente morali di una classe medica che in larga misura è venuta meno al suo giuramento? O dell’informazione che in pari misura ha stravolto la verità? Lei pensa che questo non sia importante o che il problema non esiste?
E ci sarebbe ancora da accertare (e, si spera, sanzionare) i tanti conflitti di interessi che hanno coinvolto un significativo numero di virologi veri o falsi. Come vi sarebbero da accertare i rapporti corruttivi che hanno reso ancora più maleodorante l’intera vicenda, anche a livello europeo. Mi riferisco alle modalità di acquisto di c.d. vaccini per miliardi e miliardi di euro.
Lei non ritiene importante accertare le intese contrattuali intercorse con le Case farmaceutiche?
Lei, tra le tante altre cose, non ritiene importante che una Commissione parlamentare d’inchiesta si pronunci sul famigerato protocollo del Ministero della Salute della “Tachipirina e vigile attesa” che tante morti ha provocato? Oppure accertare il perché del divieto di autopsie e delle precipitose cremazioni dei Defunti, o quel che c’è di vero nelle tragiche scene bergamasche che mostravano file di camion militari che trasportavano cadaveri? Così è stato detto ma nessun accertamento è stato mai svolto. Lei neppure ritiene importante accertare ed eventualmente sanzionare la responsabilità di quei dirigenti dell’AIFA o dell’Istituto Superiore di Sanità che sono venuti meno alle loro pubbliche responsabilità, contribuendo ad accrescere disperazioni e lutti?
Non posso contestare le sue autonome scelte in materia di conferimento di onorificenze. Ma mi domando: perché una Commissione parlamentare d’inchiesta non dovrebbe accertare eventuali responsabilità anche del Dottor Silvio Brusaferro da lei insignito di un’alta onorificenza nonostante che erano già emersi i di lui contatti telefonici “extra ordinem” con il non rimpianto Ministro della Salute Speranza Roberto?
Perché, egregio Presidente, il Popolo italiano non deve conoscere la verità? Perché la Famiglia Orlandi non deve conoscere la verità sulla tragica sorte di una ragazzina di quindici anni?
Lei, egregio Presidente, sarà ricordato per tante cose e anche per questa sua iniziativa che, Costituzione alla mano, è una prevaricazione sulle funzioni parlamentari e sulla volontà di grandissima parte del Popolo italiano.
AUGUSTO SINAGRA
UNA DIMENTICANZA
Una Commissione parlamentare di inchiesta potrebbe avere ad oggetto non solo la attività della Corte Costituzionale ma anche la attività dello stesso Presidente della Repubblica.
Per la sola ragione che nulla è sovraordinato al Parlamento perché nulla è sovraordinato al Popolo sovrano.
E questo si chiama democrazia, che significa potere del Popolo.
Un caro saluto a tutti.
AUGUSTO SINAGRA
“GIA’ SPUNTA L’ALBA MINACCIOSAMENTE”
L’attenzione del mondo è concentrata sul conflitto USA/NATO e altri Stati contro la Federazione Russa in Ucraina, formalmente “intestato” ad un pagliaccio cocainomane al quale nulla importa dei morti e delle devastazioni nel suo Paese.
Gli USA, come al solito, con la guerra e la violenza pretendono di imporre ancora la loro egemonia e l’unilateralismo. Ma, come ho già detto, la posta in gioco per gli americani è la difesa del dollaro ormai in irreversibile declino.
Gli USA, se perdono lo strumento del dollaro, hanno perso tutto.
È per questo che gli USA e i suoi Stati vassalli descrivono Putin come la ”bestia nera” responsabile di tutto. Non gli perdonano di avere difeso le popolazioni russofone del Donbas e di prevalere militarmente sugli USA e sulla NATO. Soprattutto non gli perdonano il fatto che le sanzioni non hanno funzionato e la Russia è più forte di prima. Non gli perdonano la creazione del c.d. BRICS e l’uso, non più del dollaro, ma delle monete nazionali nelle transazioni internazionali.
Ma nessuno forse si rende conto che il cambiamento epocale viene dall’Africa ed è mosso da un fatto generazionale. I giovani leader africani hanno finalmente preso coscienza dello status coloniale al quale è ancora assoggettata la quasi totalità degli Stati africani e finalmente e imperiosamente stanno dando corpo alle loro sacrosante istanze di indipendenza e di autonomo e libero sfruttamento delle risorse naturali delle quali l’Africa è ricca.
Sembra che lo spirito del Colonnello Mu’ammar Gheddafi aleggi sul Continente africano.
Se questo processo si consoliderà coinvolgendo la totalità degli Stati africani (e poco importa l’appoggio del Presidente russo o il sostegno militare dei Soldati della Wagner) il cambiamento sarà veramente epocale.
A scomparire dalla politica e dalla economia internazionale non sarà solo l’Ucraina debellata, ma sarà soprattutto la Francia che ha biecamente sfruttato per decenni e decenni, prima e dopo il 1960, i Popoli africani.
Dall’Africa sarà espulso anche il Regno Unito, gli USA e anche la Germania.
I dieci milioni di congolesi uccisi o mutilati ad opera di un criminale chiamato Leopoldo del Belgio, saranno vendicati.
Tutto cambierà: gli USA potranno occuparsi di regolare i loro affari interni, non escludendo una nuova guerra civile somigliante a quella del 1865.
Anche gli Stati del Sud America ritroveranno coraggio e dignità e il pieno diritto di godere delle proprie risorse naturali per il benessere dei loro Popoli e non per l’arricchimento dei noti usurai internazionali.
I vari Soros, Bill Gate, i criminali di Big Pharma e le sanguisughe dell’umanità saranno spazzati via.
In questo scenario l’Italia avrà titolo di porsi come interlocutore attendibile delle nuove realtà governative che stanno nascendo in Africa. Il nostro c.d. colonialismo non solo fu “schiavitù d’amore” o voler fare un’unica famiglia. In quelle che furono le nostre colonie portammo non solo benessere ma anche il nostro rispetto. Costruimmo strade, ferrovie, ospedali, infrastrutture, anche funivie (in Eritrea per raggiungere l’Altopiano etiopico). Il primo provvedimento del Vice Re italiano fu l’abolizione immediata della schiavitù millenaria. I nostri soldati lavoravano paritariamente con gli operai locali e la retribuzione e il trattamento era uguale.
Come cantò Pisacane a proposito dei trecento di Sapri, “Non portammo via neppure un pane”.
Con la fine di questo bieco colonialismo avremo benefici molteplici. Cesseranno gli arrivi di clandestini sospinti proprio dalla Francia tramite il Mali e il Niger verso le piane desertiche della Libia per poi giungere in Italia vittime innocenti della più sporca tratta di esseri umani che si ricordi.
La Francia ne è responsabile e finirà nella miseria con la fine del franco africano.
Quando i rivolgimenti politici si saranno compiuti in Africa e nel mondo, qui in Italia si dovrà stare attenti a prevenire i tradizionali trasformismi e riciclaggi. Molti dovranno finalmente tacere.
AUSTO SINAGRA
GLI ALTI SPIRITI AFRICANI
Nel mio scritto di ieri sulla nuova alba che si “annuncia minacciosamente” in Terra d’Africa per i nemici dell’umanità, ho ricordato lo spirito del Colonnello Mu’ammar Gheddafi, ma non intendevo ricordare solo lui. Molti sono gli spiriti di libertà che aleggiano sul Continente africano, e tra questi quello del grande Thomas Sankara che vive nei nostri cuori e nella nostra sacra memoria. E con lui tanti altri leader e Capi di Stato africani barbaramente uccisi dalla sanguinaria violenza dell’imperialismo colonialista occidentale. Uccisi sol perché chiedevano pane e libertà per quelle povere genti.
A tutti questi indimenticati e indimenticabili leader va il nostro grato ricordo.
AUGUSTO SINAGRA
LO STIPENDIO DI PIERO FASSINO
Che il PD, per sua scelta, sia destinato alla estinzione per il peso della sua vergogna, non è cosa che mi interessa.
Ma che un figuro come Piero Fassino possa dichiarare in Parlamento - che è la nostra Casa, non la sua - la infame sconcezza secondo cui uno stipendio mensile di 4.700 euro - ma in realtà è molto di più, quasi il doppio - non sarebbe uno "stipendio d'oro", è cosa che indigna la coscienza dei lavoratori.
Questo personaggio - tragico nella sua inutile esistenza - fa rivoltare nelle Tombe coloro che sacrificarono le loro vite in difesa del lavoro e dei lavoratori, per costruire un mondo migliore e più giusto.
Questo mantenuto dallo Stato, cioè da noi, è riuscito ad oltraggiare secoli di lotte sindacali. È riuscito a oltraggiare in modo stupidamente tracotante la storia del Socialismo italiano e del Sindacalismo rivoluzionario. E' riuscito ad oltraggiare la stessa storia del PCI.
Antonio Gramsci, che pur era un uomo mite, lo prenderebbe a calci nel culo.
L' unica sua esimente è la sua stupidità, ma se così è a che titolo siede in Parlamento?
Ma la sua infingardaggine sociale, la sua sensibilità pari a quella di una capra di alta montagna, non lo esonera dalla condanna al vituperio delle genti. E soprattutto dalla condanna morale in nome dei milioni di poveri che vivono (no, muoiono!) in Italia e, come si usa dire, non riescono a mettere assieme il pranzo con la cena per i propri figli. Vergognati, Fassino Piero!
Viva il lavoro! Viva i lavoratori!
AUGUSTO SINAGRA
LA COSTITUZIONE E IL MAGO OTELMA
Alcuni miei illustri Colleghi costituzionalisti hanno ritenuto corretto l’ammonimento del Capo dello Stato a proposito delle Commissioni parlamentari di inchiesta.
Capisco che taluni, come è pur accaduto nel passato, vogliano richiamare su di se l’attenzione del Capo dello Stato in vista di una pur improbabile nomina a giudice costituzionale.
È evidente che la scelta sottostante mostra che esiste non soltanto una scienzah medica ma anche una scienzah giuridica che conduce alla mia domanda rimasta senza risposta, e cioè di cosa caspita potrebbero e dovrebbero occuparsi in Italia le Commissioni parlamentari di inchiesta.
È evidente che la “scelta” operata da questi miei illustri Colleghi non solo ricorda la rimpianta Vanna Marchi o il grande Mago Otelma, ma si colloca nella aurea prospettiva espressa dal Ministro Carlo Nordio (anche lui aspirante giudice costituzionale?) il quale si “inchina” agli orientamenti espressi dal Signor Capo dello Stato.
Il tutto con buona pace della Costituzione e della volontà popolare.
Se questi miei illustri Colleghi i quali per non commendevoli motivi e interessi vengono meno al dovere didattico di dire la verità ai loro studenti, distogliessero per un momento il loro sguardo rivolto al Quirinale e uscissero dai loro limitati e miserevoli orizzonti e volgessero il loro sguardo al di là dell’Atlantico, scoprirebbero che le Commissioni di inchiesta nordamericane di Senato e Camera dei Rappresentanti (lì le chiamano “Comitati giuridici”), specialmente in questo periodo, operano intensamente in USA Comitati e indagano proprio sulla losca e tragica vicenda della supposta epidemia, ma anche sulla condotta dell’attuale Presidente USA e del di lui nobile figliolo Hunter Biden.
A tale scopo i Comitati giuridici parlamentari in USA sottopongono a interrogatori pressanti i responsabili delle Case farmaceutiche, Procuratori (compreso il Procuratore Generale USA), Dirigenti del Dipartimento della Giustizia, della FBI, e alti esponenti dell’Amministrazione federale; e ciò fanno anche con riguardo a fatti e a condotte costituenti oggetto di indagini giudiziarie e di processi in corso.
Il “motivo” portante di queste indagini è che “il Popolo americano ha diritto di conoscere la verità”.
Evidentemente il Popolo italiano non ha tale diritto che viene negato in spregio della Costituzione.
È dunque legittima la domanda: chi e cosa si vuole nascondere? Chi si vuole proteggere? Lo si fa per colleganza partitica? Lo si fa per solidarietà politica? O lo si fa per coinvolgimento nei delitti a titolo di favoreggiamento personale e reale?
La democrazia americana non è più “la più grande democrazia del mondo”? Noi siamo più “democratici” degli statunitensi?
Una volta accertata in USA la verità sui “vaccini” e i delitti commessi dai Biden padre e figlio, per l’Italia rimarrà soltanto, come ho detto, Vanna Marchi e il Mago Otelma.
Forza Colleghi che ce la farete!
AUGUSTO SINAGRA
EPITAFFIO PER GIORGIA MELONI
Fu capace di vilipendere e di tradire contemporaneamente la Destra sociale e la Sinistra nazionale, offrendo la sua modestia politica, culturale e personale, come migliore garanzia agli oppressori interni ed esterni dell' Italia.
AUGUSTO SINAGRA
AL CAPITANO HIBRAHIM TRAORÉ, PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DEL BURKINA FASO
Caro Capitano, mi rivolgo a lei con il suo grado militare perché tramite questo lei ha ricondotto il Popolo Burkina Faso alla vera libertà e alla vera indipendenza, e la prima libertà é la libertà dal bisogno e dalla oppressione coloniale.
Da italiano sono consapevole che anche il mio Paese condusse una politica coloniale in Africa Orientale, conducendo una guerra di conquista dell’Etiopia ma il primo provvedimento emanato dal Governatore italiano Vice Re di Etiopia, dopo due ore dal suo insediamento, nonostante la contrarietà di molti Ras locali, fu l’abolizione della schiavitù millenaria fino ad allora esistente in Etiopia. Non fu colonialismo predatorio ma un’alleanza tra popoli e Nazioni proletarie.
Ho ascoltato più volte il suo eccellente discorso al meeting di San Pietroburgo.
Dalle sue parole traspariva una ineludibile esigenza di giustizia e di libertà.
L’Occidente ipocrita e sopraffattore contraddice se stesso quando afferma che ogni essere umano nasce libero e uguale. Ipocritamente condanna i “colpi di Stato” quando non sono finalizzati ai suoi interessi e alla sua volontà predatoria. Così é stato per decenni e decenni ma ora le sue parole aprono alla speranza di un mondo più giusto.
Lei ha assunto sulle sue spalle e nonostante la sua giovane età, un carico di responsabilità politiche e morali che poggiano soltanto su di una irrevocabile istanza di giustizia sociale e di libertà.
Lei non è soltanto una speranza per il Burkina Faso ma è soprattutto una speranza per il mondo intero.
Non solo il Continente africano ma anche quello europeo guarda a lei come un faro di luce che infonde speranza.
Lei mi ricorda il Comandante di Fiume d’Italia nel 1919 che volle essere faro di libertà e di giustizia per i Popoli oppressi dell’Oriente e dell’Occidente.
Lei ha preso nelle sue mani e nel suo cuore l’onestà e l’impegno del grande Thomas Sankara. Non defletta dalla sua azione.
Non sono le armi che decidono la Storia ma è la forza di volontà e il rendersi strumento di giustizia.
Non sono i giovani africani a dover lasciare i loro Paesi, ma devono essere gli europei a lasciare l’Africa affinché questa sia libera di decidere il suo destino nel riconosciuto diritto allo sfruttamento delle proprie risorse naturali contro ogni oppressione e volontà predatoria dell’Occidente.
Non vogliamo più vedere in Europa la tratta di esseri umani, di giovani africani che si vogliono schiavi qui in Europa. Non è accoglienza, Signor Capitano, è una forma nuova e più ignobile di schiavitù.
Se sarà libera l’Africa, e lo sarà, sarà libera anche l’Europa. Libera dall‘oppressione e dallo sfruttamento delle demomassoplutacrazie occidentali di qua e di là dell’Oceano Atlantico.
Gli spiriti liberi sono con lei, Signor Capitano.
Le auguro ogni fortuna. Anche Dio è con lei.
AUGUSTO SINAGRA
LA NEMESI DELLA STORIA (PARTE PRIMA)
La Francia storicamente, e anche nella attualità, è sempre stata il nemico dell’Italia più impietoso, subdolo e malvagio. Già dai tempi della Tunisia a stragrande presenza italiana e in violazione degli Accordi.
La Francia ha sempre contrastato nei modi più subdoli e ipocriti non solo i nostri interessi territoriali confinari, ma anche i nostri interessi in Libia e in Africa Orientale. L’aggressione voluta da Sarkozy per impossessarsi del petrolio libico e impedire la moneta unica panafricana voluta da Gheddafi, è cosa nota.
Al tavolo della pace nel 1919, come poi nel 1947, la Francia fu il nostro peggiore nemico tra gli Stati vincitori. Più della Gran Bretagna, ed è quanto dire.
La Francia è quella che nel marzo-aprile 1945 voleva annettersi la Val d’Aosta e fu respinta dai Soldati della Divisione “Littorio” della RSI che combatterono unitamente a formazioni partigiane della Divisione “Garibaldi”.
La Francia è sempre quella che, bombardò le nostre coste liguri e toscane prima ancora della nostra dichiarazione di guerra del 10 giugno 1940. Ed osa parlare di una “pugnalata alla schiena” da parte dell’Italia.
È sempre quella che, debellata facilmente dalle Armate tedesche nel 1941, ebbe il suo governo fantoccio asservito ai tedeschi, a Vichy, presieduto dal Maresciallo Philippe Pétain. Governo di Vichy che rastrellava gli ebrei per mandarli a morire in Germania con maggiore zelo degli stessi tedeschi. Governo di Vichy che ebbe come suo Sottosegretario Francoise Mitterand, poi divenuto il democraticissimo Presidente della Repubblica francese. È proprio vero che anche il supposto e preteso “pulito”, ha la rogna.
È sempre la Francia, finto difensore dei diritti umani, che continua a dare asilo politico ad assassini e terroristi italiani. È la stessa dei massacri commessi in Algeria.
La Francia è un Paese tanto prepotente quanto fortunato: sconfitta nella seconda guerra mondiale e con un governo biecamente collaboratore dei nazisti (altro che governo della RSI!), fu ritenuta sorprendentemente Stato vincitore. Mentre l’Italia fu ritenuta Stato sconfitto.
La presa di coscienza di molti Stati africani dopo più di 60 anni dalla finta indipendenza del 1960, ha posto fine allo sfruttamento coloniale francese. La Francia viene letteralmente cacciata a pedate dall’Africa. Anche l’Italia fu cacciata dalle sue Colonie ma per volontà di forze estranee e non per volontà degli abitanti di quei territori che ancora ricordano con gratitudine e rimpianto la pur breve presenza italiana.
Specialmente dopo i fatti del Niger e dopo una situazione sociale interna ai limiti della guerra civile, la Francia ancora non si rassegna e pretende di continuare il suo sanguinoso sfruttamento coloniale.
La Francia guidata da uno psicopatico colpito all’età di quindici anni da un grave trauma sessuale, pensa ancora di imporre la sua volontà predatoria e non si rende conto che il suo destino è segnato. Sarà il più povero Stato dell’Europa occidentale, centrale e orientale e constaterà sulla pelle dei suoi cittadini che non potrà più far ricorso alle proprie risorse naturali, e cioè all’arroganza e alla prepotenza e dovrà finalmente fare i conti con la propria storia e rispondere delle sue responsabilità.
Sarà ricordata per la mancanza del bidet nei suoi bagni pubblici e privati e per la baguette sotto l’ascella.
AUGUSTO SINAGRA
LE ISTITUZIONI E LE PERSONE
Nessun assetto costituzionale, per quanto formalmente perfetto e bilanciato; nessuna "istituzione" dello Stato, per quanto "garantita" e ben coordinata con le altre, potranno mai rendere effettivi i diritti fondamentali dei cittadini, o assicurare democrazia e buon governo, se chi le impersona è un disonesto o un traditore della volontà sovrana del Popolo o degli irrinunciabili interessi nazionali.
Prima di essere "politico" o di "ingegneria" costituzionale, il problema è di natura etica: ciò che riflette la moralità di chi è chiamato a presiedere le "Istituzioni" dello Stato.
Ciò vale soprattutto per gli organi collegiali dove l'impossibilità di individuare le singole responsabilità individuali, consente che vengano commesse le più insopportabili ingiustizie.
AUGUSTO SINAGRA
IL MINISTRO E IL GENERALE
Il libro "Il mondo al contrario" del Generale di Divisione Roberto Vannacci è per molti aspetti la conferma di un dato acquisito nella situazione di degrado cognitivo, culturale e morale in cui versa la nostra Repubblica: da un lato violenta e da altro lato ridicola.
Violenta perché non tollera un pensiero diverso (anche se condiviso dalla quasi totalità dei cittadini pensanti) da quello imposto specialmente da chi non è in grado di pensare; onde il pensiero diverso diventa eretico e dunque meritevole di immediata censura e persecuzione in danno di chi lo esprime. Violenta perché, come nel caso del Generale Roberto Vannacci, l'esigenza e l' urgenza di difendere le... istituzioni democratiche, porta alla assoluta illegittimità procedimentale delle iniziative volte a reprimere il pensiero... sovversivo!! Ed è così che il noto Crosetto Guido annuncia con un ... Twitter l' "esame" (?) disciplinare del Vannacci-pensiero!!
Una Repubblica, poi, ridicola che proibisce di pensare (prima ancora che di dire e scrivere!) che eterosessuale ed omosessuale sono attitudini e condizioni tra di esse ben diverse. Aggiungendo poi - orribilis dictu - che la eterosessualità è la condizione normale!!!
Una Repubblica ridicola dove, come sempre, la gente parla senza prima leggere una minchia. Ed è quel che è accaduto al citato Crosetto Guido il quale ovviamente non ha letto il libro del Generale Vannacci e nonostante ciò straparla. Oppure - e ciò sarebbe ben più grave ma forse più probabile - lo ha letto e non lo ha capito o fa finta di non averlo capito, ma però annuncia sfracelli!
Vi è, tuttavia, un aspetto positivo in questa vicenda farsesca: vi sono ancora Ufficiali Generali che onorano l'Uniforme e il Grado e sono fedeli al giuramento reso, oltre che pensosi del bene comune e del comune sentire del Popolo italiano (dicendo la verità senza attendere il pensionamento, come di regola fanno i nostri vertici militari), che provocano sommovimenti sfinterici a livello governativo.
Al Signor Generale Roberto Vannacci tutta la nostra solidarietà e stima.
AUGUSTO SINAGRA
IL GIALLO DELL’ESTATE
Il libro del Gen. Roberto Vannacci avrebbe avuto ben poca notorietà sia perché stampato in proprio e sia perché non contiene novità sconvolgenti. Quel che ha scritto il Gen. Vannacci è condiviso da almeno l’80% degli italiani.
Non si capisce, allora, perché tutta questa gazzarra intorno al libro. Il Capo dello Stato, sempre pensoso degli interessi nazionali e la salvezza della Patria, ha subito richiesto urgenti provvedimenti contro il Generale. L’inverosimile Ministro della Difesa Crosetto, pur non avendo letto il libro, in tempo reale (cioè, appena pubblicato il primo articolo su “La Repubblica”) ha accusato il Generale di “farneticazioni”, richiedendo un subitaneo “esame” disciplinare.
Non si sa quale Procura militare abbia iniziato a svolgere indagini e non si capisce su che cosa.
Si dice che il Capo di Stato Maggiore Generale per la Difesa abbia richiesto provvedimenti cautelari ma radicali nei confronti del Gen. Vannacci (si dice che tra i due non sia mai corso buon sangue).
Sarà una coincidenza ma parliamo dello stesso Generale Vannacci che aveva in precedenza denunciato alla Procura della Repubblica militare e alla Procura della Repubblica ordinaria di Roma, l’impiego di materiale bellico ad uranio impoverito che già per le nostre gesta in Bosnia ha causato circa 700 morti per tumore per i nostri militari.
A parte l’art. 21 della Costituzione che ormai non è più di moda, l’Ordinamento Generale Militare prevede esplicitamente la libertà/diritto di ogni militare di parlare e scrivere su qualsiasi argomento senza previa autorizzazione, salvo che si tratti di questioni militari in atto operative o riservate.
Una ignota titolare di cartoleria/libreria del Nord Est si è premurata di avvisare ka sua gentile clientela che non avrebbe venduto il libro del Gen. Vannacci: un fulgido esempio di sensibilità democratica, istituzionale e anche resistenziale (ci sta sempre bene).
I superiori diretti del Gen. Roberto Vannacci hanno disposto la sua cessazione dal servizio presso l’Istituto Geografico Militare di Firenze e la sua destinazione ad altro Ufficio ma sempre a Firenze. Ben strana misura cautelare non solamente perché non cambia la sede ma soprattutto perché la misura punitiva era già stata quella della assegnazione all’Istituto Geografico Militare per un Ufficiale Generale che ha sempre svolto il suo servizio presso Unità operative e di combattimento, come la “Folgore”.
Il Gen. Vannacci per i suoi eccellenti precedenti di carriera e per la sua giovane età (55 anni) era destinato non solo alla nomina a Generale di Corpo d’Armata, ma anche a Capo di Stato di Maggiore dell’Esercito, se non Capo di Stato Maggiore Generale della Difesa.
Escludo un’intenzione autolesionistica da parte del Gen. Roberto Vannacci ma non mi sembra credibile la sua spiegazione secondo cui avrebbe rischiato e perso tutto solo per contrastare il pensiero unico.
Anche perché il libro in questione poteva pubblicarlo in un secondo momento. Meglio dopo il suo pensionamento come fanno d’abitudine i suoi Colleghi Generali e Ammiragli che parlano e straparlano con sprezzo del pericolo ma solo dopo il pensionamento.
In tutto questo si parla di un’occulta manovra in danno della garbatellara attualmente distratta dai suoi rapporti servili verso gli USA e dalle sue preoccupazioni nel pagare 80 euro di ristorante in Albania al posto di quattro avventori italiani che avevano omesso il pagamento.
In tutta questa tragicomica vicenda, poi, si vocifera di strane trame antimeloniste da parte di Gianni Alemanno, Francesco Storace ed altri ex esponenti di Alleanza Nazionale. Né manca Capitan Nutella. Una cosa è certa, le elezioni per il Parlamento europeo sono prossime. Un’altra cosa è certa: la carriera del Gen. Roberto Vannacci è virtualmente conclusa o forse no, ma di sicuro egli non subirà nessuna sanzione disciplinare, se mai sarà iniziato nei suoi confronti un procedimento disciplinare.
Qualcuno pur legittimamente può pensare che il Gen. Roberto Vannacci si sia voluto rendere strumento di qualcuno o per qualcosa.
E questa sarebbe l’ipotesi più triste e più grave.
A chi capisce qualcosa di questa vicenda, per certi aspetti anche farsesca, verrà data in premio una cassetta di pesche e due litri di olio della Sabina.
AUGUSTO SINAGRA
STO PENSANDO A NICOLA SACCO E A BARTOLOMEO VANZETTI
Oggi 23 agosto ricorrono 96 anni (era il 1927) dalla barbara uccisione mediante la sedia elettrica, nello Stato del Massachusetts, di due cittadini italiani accusati di omicidio volontario ma innocenti. Della loro innocenza erano ben consapevoli i "giudici" americani. Da tempo le Autorità USA riconoscono la innocenza di quei nostri concittadini accusati strumentalmente e ingiustamente di un omicidio che, con la loro condanna, in realtà fu commesso dai cosiddetti "giudici" americani.
Furono uccisi sol perché uno manifestava sentimenti anarchici e l'altro sentimenti socialisti. La "giustizia" a stelle e strisce è molto, molto spesso, violenza e crimine legalizzato. E quel che successe anche dopo il 1927 e poi a seguire, e fino alla attualità, ha confermato tragicamente quale tipo di "giustizia" si amministra là dove, per primi, misero piede laidi galeotti provenienti dalle galere inglesi. Oggi nessuno più ricorda Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti. Facciamolo noi in modo veramente corale. Facciamolo per la loro memoria. Facciamolo perché queste infamie non abbiano più a ripetersi. Perché è dovere del cristiano fermare la mano di chi fa del male. E se quella mano fratricida ha già compiuto il suo misfatto, ricordiamo Nicola e Bartolomeo nelle nostre preghiere.
AUGUSTO SINAGRA
GGI PENSO AL COL. ETTORE MUTI
Ottanta anni fa, nella notte del 24 agosto 1943 nella cd "Pinetina" di Fregene vicino Roma, l' Ufficiale più decorato al mondo (decorato dal Regio Governo, non dal Governo della RSI) veniva vigliaccamente ucciso con un colpo alla nuca (è conservato ancora il berretto con il foro presente nella parte posteriore) "Gim dagli occhi verdi", come lo chiamava il "Poeta Armato" Gabriele D'Annunzio.Fu ucciso vigliaccamente da Carabinieri badogliani.
Fu vigliaccamente trucidato perché per il suo grande prestigio militare e personale, sarebbe stato di ostacolo alle trame traditorie del famigerato Pietro Badoglio e del Savoia fellone e con loro la gran pletora di Generali traditori e anch'essi felloni (tutti presenti, scalcianti e in vergognosa fuga, sulla Nave "Baionetta" che li attendeva al porto di Pescara). Forse Ettore Muti sarebbe stato di impedimento alla ignobile resa incondizionata al nemico del 3 settembre successivo. È anche su tali fatti, su tali crimini, che sarebbe poi nata la "Repubblica italiana" all'esito del referendum farlocco del 2 giugno 1946. Io onoro la memoria del Col. Ettore Muti. Gli altri facciano come vogliono.
AUGUSTO SINAGRA
CHI PECORA SI FA IL LUPO SE LA MANGIA
Parlare di Nostra Signora della Garbatella non è certamente un esercizio culturale e nemmeno politico. Ha però un rilievo antropologico che evidenzia, tra le tante altre cose, in capo al soggetto una totale sconoscenza della saggezza popolare (che è anche un fatto di cultura).
È sotto gli occhi di tutti il deplorevole asservimento della Signora in questione agli interessi USA e alle logiche bellicistiche della NATO, senza dimenticare l’asservimento alle politiche iugulatorie dell’Unione europea.
Nonostante tutto ciò, o forse proprio per questo, e nonostante i miliardi di euro buttati nel conflitto USA c. Russia in Ucraina, per sostenere le paranoie e le malefatte di un mal riuscito comico cocainomane, la Signora della Garbatella non solo ha trascurato le larghe fasce di povertà in Italia, ma ha sbagliato completamente i suoi calcoli (se mai la sua testa fosse stata capace di elaborarne uno).
A fronte delle sue assicurazioni (“l’Ucraina vincerà sicuramente”) la situazione è che i circoli bellicistici atlantici, resisi conto della loro grandissima minchiata nello sfidare la Russia, ricercano una soluzione di pace prevedendo che l’Ucraina dovrà cedere alla Russia vasti territori a cominciare dalla Crimea. Da questi colloqui anche con Francia, Inghilterra e Germania, la Signora Meloni è stata radicalmente esclusa. Cioè, è considerata come il due di coppe a briscola se la briscola esce a spade.
Dell’Italia non si parla minimamente del post-guerra in Ucraina (tanto meno per eventuali ricostruzioni) e non le si riconosce alcun peso politico né in Europa e né in Africa, specialmente per quel che riguarda il Niger e la fascia del Sahel.
Dopo il suo totale asservimento e la compromissione delle nostre relazioni con la Federazione Russa, Giorgia Meloni da Garbatella City, cosa ha “portato a casa”?
Qui la citazione di Cetto Laqualunque è d’obbligo: “Una beata minchia”.
Questo succede a chi si fa pecora: il lupo se la mangia. Salvo che l’essere pecora non sia una scelta ma una condizione oggettiva.
AUGUSTO SINAGRA
I “LIBERATORI” AMERICANI
La libertà concessa dall’ex nemico non è vera libertà. La libertà bisogna conquistarla con le proprie forze.
Non c’è libertà quando ad un “padrone” si sostituisce un altro padrone.
L’unica differenza è che quando al nemico ci si è arresi incondizionatamente ed egli diventa il nuovo padrone, resta solo la vergogna e con la “libertà” si è persa anche la dignità.
AUGUSTO SINAGRA