PeaceLink News
147 subscribers
30 photos
2 videos
10 files
264 links
Comunicazioni ufficiali dell'Associazione PeaceLink www.peacelink.it
Download Telegram
COMUNICATO STAMPA ----> VITTORIA. Dal 1° luglio Acciaierie d'Italia ha 10 giorni per fermare la batteria 12 della cokeria perché non messa a norma. Se in 5 giorni (da oggi al 30 giugno) non realizza gli interventi previsti (dopo 7 anni di lavori non fatti) allora scatta il fermo.
#ILVA E' una vittoria del Comitato Cittadino che - dopo aver rilevato l'inottemperanza alle prescrizioni autorizzative - il 15 giugno 2021 scriveva quanto segue:https://lists.peacelink.it/news/2021/06/msg00001.html
Il 15 giugno scrivevamo una PEC al ministro Cingolani concludendo così:"Lei è uno scienziato e le chiediamo di anteporre le ragioni della scienza, consultando in merito l’organo tecnico (Commissione Tecnica di Verifica dell'Impatto Ambientale - CTVIA) per un parere motivato. La batteria va fermata, signor Ministro, il tempo dell'attesa e delle proroghe è finito e - di fronte all'acclarata persistenza di un rischio cancerogeno inaccettabile - è ora di dare un chiaro segnale a chi non mette a norma gli impianti".
Comitato Cittadino per la Salute e l'Ambiente a Taranto
Massimo Castellana Alessandro Marescotti
Appuntamento giovedì 1 luglio alle ore 10 davanti alla Prefettura di Taranto (via Anfiteatro 4). Chi vuole porti da bere per un brindisi collettivo al fermo della batteria 12 (cokeria ILVA). Primo passo per il fermo delle altre batterie e dell'area a caldo dello stabilimento ILVA di Taranto. Perché il rischio cancerogeno è inaccettabile.

https://www.peacelink.it/ecologia/a/48567.html
Domani mattina ore 10 sotto la Prefettura di Taranto sit-in per il fermo della cokeria Ilva. Ore 10.30 incontro con il Prefetto. Ore 12 conferenza stampa. L'iniziativa è stata promossa dal Comitato Cittadino per la Salute e l'ambiente a Taranto. Aderiscono altre associazioni di cui si darà conto nelle prossime ore su www.tarantosociale.org
#ILVA DOMANI SAREMO DAVANTI ALLA PREFETTURA DI TARANTO ORE 10.
Stasera vi illustreremo l'iniziativa dalle ore 21 alle ore 22. Vedremo alcuni aspetti generali e coordineremo i dettagli organizzativi. Collegatevi (senza usare email ALICE, TIM, TIN le altre vanno bene) su www.peacelink.it/riunione
Morselli ha fatto ricorso contro fermo batteria 12 cokeria #ILVA
Mercoledì 21 luglio ore 21 webinar su www.peacelink.it/riunione

Dati satellitari e monitoraggio dell'inquinamento

Relazione di
Massimo Zotti
Esperto di osservazione della Terra
Socio di OnData (associazione per l'accesso libero ai dati)

Intervengono
Vincenzo Patruno
Esperto di Statistica
Socio di OnData

Andrea Borruso
Esperto di Open Data
Presidente di OnData
Batteria 12 della cokeria ILVA. TAR Lazio. PeaceLink ha fatto intervento ad opponendum con il proprio avvocato nei confronti di Acciaierie d'Italia. L'atto è stato depositato e siamo stati invitati a partecipare alla discussione di martedì prossimo. Il contributo unificato per intervenire è di 650 euro.
---
L'IBAN di PeaceLink per contribuire è IT65 A050 1804 0000 0001 1154 580 (su Banca Etica, causale TAR Lazio)
PeaceLink al TAR Lazio perché a Taranto venga fermata la più grande batteria della cokeria ILVA

Oggi PeaceLink interviene al TAR del Lazio in opposizione ad Acciaierie d'Italia che chiede la prosecuzione della produzione della batteria 12 della cokeria ILVA.
Proprio in queste ore PeaceLink si batte perché a Taranto venga reso operativo il fermo produttivo della più grande batteria della cokeria ILVA. L'azienda non ha infatti rispettato il piano ambientale e l'impianto non è stato messa a norma. Tale impianto inquinante per decreto ministeriale doveva essere già fermato da dieci giorni ma l'azienda prosegue la produzione incurante del decreto ministeriale.
Questo impianto va fermato perché non ha adottato nuove tecnologie a protezione dell'ambiente e della salute.
Questa batteria della cokeria (la numero 12) ha emissioni superiori a quelle autorizzate. Quando il carbon coke viene sfornato non c'è un efficace sistema di aspirazione dei fumi. Non sono state installate le valvole PROVEN per limitare le emissioni non convogliate. Il suo inquinamento cancerogeno non è compatibile con la salute pubblica. L'area a caldo dell'ILVA, di cui la cokeria è parte integrante, è stata analizzata con due valutazioni sanitarie (la VDS a 6 milioni di tonn/anno e la VIIAS a 4,7 milioni di tonn/anno di acciaio) che hanno certificato un rischio inaccettabile per la salute della popolazione circostante. Nei quartieri adiacenti all'area industriale la mortalità è in eccesso, come ha potuto constatare il sindaco di Taranto, sulla base dell'anagrafe comunale.
E' pertanto giunto il momento per decretare uno stop dell'area a caldo dell'ILVA a partire dagli impianti che non rispettano le prescrizioni ambientali.
E' giunto il momento di togliere all'ILVA il carbone per ridare alla città l'ossigeno.
La cokeria "cuoce" il carbone in assenza di ossigeno e lo trasforma in carbon coke. In questo processo si liberano nell'atmosfera sostanze cancerogene, vapore e polveri attraverso emissioni non convogliate, diffuse e fuggitive. E' un processo produttivo inventato nel Settecento in Inghilterra e oggi, dopo tre secoli, ha fatto il suo tempo. Vi sono processi siderurgici che non hanno più bisogno della cokeria. Voler tenere attiva la cokeria (chiusa a Genova e a Trieste) significa rimanere legati al carbone e negare a Taranto il diritto alla salute riconosciuto altrove. L'abolizione del carbone si rende necessaria, è il fine del green deal europeo. Pertanto le cokerie andranno chiuse e occorre cominciare con quelle che non sono a norma. A Taranto non si può parlare di nessun futuro green mantenendo in produzione impianti inquinanti basati sul carbone che hanno un enorme impatto sul clima. La strategia per abolire il carbone e contrastare i cambiamenti climatici deve cominciare da Taranto dove l'area a caldo dell'impianto siderurgico emette ogni anno in atmosfera milioni e milioni di gas serra climalteranti.
Alessandro Marescotti
Presidente PeaceLink
Sulla batteria 12 e l'intervento di PeaceLink al TAR Lazio cliccare qui
https://www.tarantosociale.org/tarantosociale/a/48616.html
Sette cose che puoi fare per la pace con PeaceLink, clicca qui e troverai una guida utile https://wke.lt/w/s/Qy6-rb
Ho appena avuto una prima informazione dall'avvocato. Buone notizie! Il TAR ha rigettato la sospensiva richiesta dall'azienda. PeaceLink è costituita al TAR del Lazio "ad opponendum" rispetto ad Acciaierie d'Italia e il nostro avvocato è Michele Macrì. L'avvocato sta ancora leggendo il pronunciamento, è questione di pochi minuti fa.
L'ordinanza del TAR Lazio relativa all'istanza cautelare di Acciaierie d'Italia viene commentata qui https://www.facebook.com/alessandro.marescotti/posts/10159004372063141
IL TAR LAZIO DA' RAGIONE AI CITTADINI: LA BATTERIA 12 DI ILVA VA FERMATA.
Ex Ilva: Peacelink, su batteria 12 Tar ci dà ragione
---
(AGI) - Taranto, 21 lug. - “L'ordinanza del Tar Lazio ci dà sostanzialmente ragione. La batteria 12 dell'Ilva va fermata”. Lo dichiara Alessandro Marescotti, portavoce dell’associazione ambientalista Peacelink che in giudizio si è costituita “ad opponendum” chiedendo il mantenimento del decreto del ministro della Transizione ecologica relativo all’anno fermata della batteria 12 della cokeria dell’ex Ilva di Taranto perchè l’azienda non ha ultimato entro fine giugno scorso le prescrizioni ambientali. Acciaierie d’Italia aveva invece chiesto al Tar Lazio la sospensiva del decreto del ministro Roberto Cingolani. Per Peacelink, “è un importante risultato ottenuto con la mobilitazione dei cittadini che hanno incalzato il ministero della Transizione Ecologica. Fin dall'inizio - dice Marescotti - abbiamo chiesto infatti il rispetto della legge e delle scadenze del piano ambientale”. “La cittadinanza attiva oggi vince - conclude Peacelink -. Vince contro le pretese dell'azienda di continuare a produrre nonostante tutto, nonostante la grave situazione sanitaria dovuta all'inquinamento. Impianti fuori norma, come la cokeria 12, non possono continuare a produrre. Noi continueremo perché la ragione è dalla nostra parte e perché i cittadini hanno diritto alla salute”. (AGI)
TA1/PIT