inviare le rese di conto.
* Per l'invio, la resa deve essere nello stato 'Inserita' e deve essere stato caricato un file firmato digitalmente nel documento "Conto Giudiziale". Solo file PDF o P7M con firma valida sono accettati per il documento Conto Giudiziale.
* È possibile associare ulteriori documenti alla resa.
* La piattaforma permette anche di gestire (ricercare e inserire) le anagrafiche degli agenti contabili.
In sintesi, la Corte dei conti ha evidenziato una mancanza generalizzata nel deposito dei conti giudiziali da parte delle scuole e altre strutture ministeriali nel Lazio per gli anni recenti. L'Ufficio Scolastico Regionale ha quindi sollecitato le scuole a mettersi urgentemente in regola per gli anni 2022-2024, definendo i ruoli interni ed esterni e indicando la piattaforma SiReCo come strumento obbligatorio per il deposito telematico. L'inadempimento può comportare sanzioni.
* Per l'invio, la resa deve essere nello stato 'Inserita' e deve essere stato caricato un file firmato digitalmente nel documento "Conto Giudiziale". Solo file PDF o P7M con firma valida sono accettati per il documento Conto Giudiziale.
* È possibile associare ulteriori documenti alla resa.
* La piattaforma permette anche di gestire (ricercare e inserire) le anagrafiche degli agenti contabili.
In sintesi, la Corte dei conti ha evidenziato una mancanza generalizzata nel deposito dei conti giudiziali da parte delle scuole e altre strutture ministeriali nel Lazio per gli anni recenti. L'Ufficio Scolastico Regionale ha quindi sollecitato le scuole a mettersi urgentemente in regola per gli anni 2022-2024, definendo i ruoli interni ed esterni e indicando la piattaforma SiReCo come strumento obbligatorio per il deposito telematico. L'inadempimento può comportare sanzioni.
📣NUOVE INCOMBENZE PER I DSGA: È ORA DI RICONOSCERE LA DIRIGENZA AMMINISTRATIVA!
La recente nota dell’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio impone ai DSGA nuove e gravose responsabilità: la predisposizione e il deposito dei conti giudiziali per gli ultimi tre esercizi finanziari (2022-2024) tramite la piattaforma SiReCo, come richiesto dalla Corte dei Conti. Un compito complesso, che si aggiunge a un ruolo già cruciale nella gestione amministrativa e contabile delle scuole.
📌Il DSGA è anche l’agente contabile interno, responsabile della redazione dei conti e della gestione economale, ma senza il riconoscimento formale e retributivo adeguato a queste funzioni dirigenziali. Di fatto, operiamo come dirigenti amministrativi, ma senza il profilo e le tutele corrispondenti. Oltre alla gestione economica e amministrazione della scuola, di tutto il personale ATA, della gestione dei beni e delle dichiarazioni fiscali, ma anche avvocato, commercialista, fiscalista, consulente del lavoro, ecc., nuove e ulteriori responsabilità davanti alla Conte dei Conti!
⚠️Non accettiamo ulteriori incombenze senza valorizzazione del nostro ruolo! Chiediamo con forza:
✅Riconoscimento della dirigenza amministrativa per i DSGA, proporzionata alle responsabilità assunte.
✅Risorse e formazione adeguate per gestire piattaforme come SiReCo e adempimenti contabili complessi.
✅Revisione del nostro inquadramento professionale, per allinearlo al ruolo strategico che svolgiamo.
📢Basta carichi di lavoro insostenibili senza equo riconoscimento! Uniamoci per far sentire la nostra voce: i DSGA meritano rispetto e dignità professionale.
🖇️Per dettagli sulla nota: https://t.me/noidsga/5980
#DSGA #DirigenzaAmministrativa #Scuola #Riconoscimento #NoIncombenzeSenzaTutele
La recente nota dell’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio impone ai DSGA nuove e gravose responsabilità: la predisposizione e il deposito dei conti giudiziali per gli ultimi tre esercizi finanziari (2022-2024) tramite la piattaforma SiReCo, come richiesto dalla Corte dei Conti. Un compito complesso, che si aggiunge a un ruolo già cruciale nella gestione amministrativa e contabile delle scuole.
📌Il DSGA è anche l’agente contabile interno, responsabile della redazione dei conti e della gestione economale, ma senza il riconoscimento formale e retributivo adeguato a queste funzioni dirigenziali. Di fatto, operiamo come dirigenti amministrativi, ma senza il profilo e le tutele corrispondenti. Oltre alla gestione economica e amministrazione della scuola, di tutto il personale ATA, della gestione dei beni e delle dichiarazioni fiscali, ma anche avvocato, commercialista, fiscalista, consulente del lavoro, ecc., nuove e ulteriori responsabilità davanti alla Conte dei Conti!
⚠️Non accettiamo ulteriori incombenze senza valorizzazione del nostro ruolo! Chiediamo con forza:
✅Riconoscimento della dirigenza amministrativa per i DSGA, proporzionata alle responsabilità assunte.
✅Risorse e formazione adeguate per gestire piattaforme come SiReCo e adempimenti contabili complessi.
✅Revisione del nostro inquadramento professionale, per allinearlo al ruolo strategico che svolgiamo.
📢Basta carichi di lavoro insostenibili senza equo riconoscimento! Uniamoci per far sentire la nostra voce: i DSGA meritano rispetto e dignità professionale.
🖇️Per dettagli sulla nota: https://t.me/noidsga/5980
#DSGA #DirigenzaAmministrativa #Scuola #Riconoscimento #NoIncombenzeSenzaTutele
Delibera n. 192 del 7 maggio 2025.pdf
491.4 KB
Il documento dell'ANAC (Delibera n. 192 del 7 maggio 2025) fornisce indicazioni in merito alle attestazioni sull'assolvimento degli obblighi di pubblicazione riferiti all'annualità 2024. La delibera è rivolta alle amministrazioni pubbliche, agli enti pubblici economici, agli ordini professionali, alle società e agli enti di diritto privato in controllo pubblico, alle società partecipate e agli enti privati di cui all'art. 2-bis del d.lgs. 33/2013.
Paese che vai...
Tu chiamala se vuoi, mancanza di coerenza!
Nella Scuola si sono opposti alla partecipazione di una OOSS non firmataria costringendo quest'ultima ad impugnare l'esclusione, nella Sanità ricorrono per le stesse ragioni!
https://www.fpcgil.it/2025/05/16/contratti-cgil-e-uil-partiti-ricorsi-per-difendere-democrazia-sindacale/
Tu chiamala se vuoi, mancanza di coerenza!
Nella Scuola si sono opposti alla partecipazione di una OOSS non firmataria costringendo quest'ultima ad impugnare l'esclusione, nella Sanità ricorrono per le stesse ragioni!
https://www.fpcgil.it/2025/05/16/contratti-cgil-e-uil-partiti-ricorsi-per-difendere-democrazia-sindacale/
FP Cgil funzione pubblica
Contratti: Cgil e Uil, “Partiti ricorsi per difendere democrazia sindacale” - FP Cgil funzione pubblica
“Abbiamo depositato i primi ricorsi contro l’esclusione delle nostre organizzazioni rappresentative dai tavoli dopo la non sottoscrizione del CCNL Funzioni Centrali 2022-2024”, dichiarano FP CGIL e UIL PA. “I due […]
La disparità nel riconoscimento dei buoni pasto nella scuola: una questione di equità
La recente proposta di estendere i buoni pasto al personale docente solleva legittime perplessità che meritano una riflessione approfondita. Appare evidente come tale richiesta rappresenti un tentativo di distogliere l'attenzione dalla reale questione: il mancato riconoscimento di un diritto fondamentale al personale ATA e ai DSGA.
È doveroso evidenziare l'incongruenza di tale proposta: si vorrebbe concedere il buono pasto a oltre un milione di docenti che svolgono 18 ore settimanali (equivalenti a 3,5 ore giornaliere) e che, nelle scuole dotate di mensa, già usufruiscono gratuitamente del servizio di refezione.
Nel frattempo, il personale ATA e i DSGA, che prestano servizio per 36 ore settimanali - alla pari di tutti gli altri dipendenti della Pubblica Amministrazione che beneficiano dei buoni pasto da decenni - continuano a vedersi negato questo diritto.
Risulta incomprensibile come il presidente dell'ARAN possa ignorare questa evidente disparità di trattamento, che contraddice i principi di equità e parità di condizioni lavorative all'interno della Pubblica Amministrazione. Sicuramente le OOSS non l'hanno informato adeguatamente di questa stortura del sistema. Ovvio con queste informazioni parziali, le trattative sui buoni pasto non possano iniziare! Ma è nostro dovere chiarire questi aspetti fondamentali, per inquadrare correttamente la questione.
Il rinnovo del contratto 2022-2024 rappresenta l'occasione per sanare questa ingiustificata discriminazione, riconoscendo finalmente al personale ATA e ai DSGA quanto già garantito ad altri lavoratori con analogo impegno orario settimanale.
Non si tratta di negare diritti ad alcune categorie, ma di riconoscere con trasparenza e coerenza che chi svolge un servizio a tempo pieno nella scuola merita le stesse condizioni riservate agli altri dipendenti pubblici.
La recente proposta di estendere i buoni pasto al personale docente solleva legittime perplessità che meritano una riflessione approfondita. Appare evidente come tale richiesta rappresenti un tentativo di distogliere l'attenzione dalla reale questione: il mancato riconoscimento di un diritto fondamentale al personale ATA e ai DSGA.
È doveroso evidenziare l'incongruenza di tale proposta: si vorrebbe concedere il buono pasto a oltre un milione di docenti che svolgono 18 ore settimanali (equivalenti a 3,5 ore giornaliere) e che, nelle scuole dotate di mensa, già usufruiscono gratuitamente del servizio di refezione.
Nel frattempo, il personale ATA e i DSGA, che prestano servizio per 36 ore settimanali - alla pari di tutti gli altri dipendenti della Pubblica Amministrazione che beneficiano dei buoni pasto da decenni - continuano a vedersi negato questo diritto.
Risulta incomprensibile come il presidente dell'ARAN possa ignorare questa evidente disparità di trattamento, che contraddice i principi di equità e parità di condizioni lavorative all'interno della Pubblica Amministrazione. Sicuramente le OOSS non l'hanno informato adeguatamente di questa stortura del sistema. Ovvio con queste informazioni parziali, le trattative sui buoni pasto non possano iniziare! Ma è nostro dovere chiarire questi aspetti fondamentali, per inquadrare correttamente la questione.
Il rinnovo del contratto 2022-2024 rappresenta l'occasione per sanare questa ingiustificata discriminazione, riconoscendo finalmente al personale ATA e ai DSGA quanto già garantito ad altri lavoratori con analogo impegno orario settimanale.
Non si tratta di negare diritti ad alcune categorie, ma di riconoscere con trasparenza e coerenza che chi svolge un servizio a tempo pieno nella scuola merita le stesse condizioni riservate agli altri dipendenti pubblici.
Una sintesi operativa sulle procedure relative ai certificati di malattia telematici e alle visite mediche di controllo, informazioni essenziali per la corretta gestione del personale nelle nostre istituzioni scolastiche.
LA CERTIFICAZIONE TELEMATICA: PROCEDURA E RESPONSABILITÀ
Emissione del certificato:
Il medico curante redige e trasmette all'INPS il certificato telematico immediatamente o entro il giorno successivo in caso di visita domiciliare
Anche i medici liberi professionisti possono rilasciare certificati telematici
Il lavoratore deve annotare il numero di protocollo del certificato (PUC)
Responsabilità del lavoratore:
Verificare la correttezza dei propri dati anagrafici
Controllare l'esattezza dell'indirizzo di reperibilità durante la malattia
Seguire le disposizioni contrattuali per informare il datore di lavoro dell'assenza
Verifica e accesso:
Il lavoratore può visualizzare il certificato sul sito INPS usando le proprie credenziali o il codice fiscale e numero di protocollo
Con il certificato telematico, si è esonerati dall'invio dell'attestato al datore di lavoro, che può visualizzarlo direttamente sul sito INPS
CASI PARTICOLARI
Giorni festivi e prefestivi:
È possibile rivolgersi al medico di Continuità assistenziale (guardia medica) sia per malattie iniziate nei giorni festivi/prefestivi sia per continuare una malattia già certificata
Ricoveri e Pronto Soccorso:
Richiedere alla struttura ospedaliera la certificazione del periodo di degenza e l'eventuale prognosi post-dimissioni
Verificare l'avvenuta trasmissione telematica
Certificati cartacei:
Validi solo in casi eccezionali quando il medico non può redigere il certificato telematico
Devono contenere tutti i dati obbligatori e vanno consegnati all'INPS entro due giorni dalla redazione
L'attestato cartaceo va trasmesso al datore di lavoro entro due giorni
DECORRENZA DELLA MALATTIA
Regola generale:
L'INPS riconosce la prestazione di malattia solo dal giorno di rilascio del certificato
Il medico non può giustificare giorni di assenza precedenti alla visita ambulatoriale
Eccezione:
La tutela viene riconosciuta anche per il giorno precedente solo se:
Il certificato è redatto a seguito di visita domiciliare (espressamente indicato)
Il giorno precedente alla data di redazione è feriale
FASCE DI REPERIBILITÀ E CONTROLLI
Orari di reperibilità:
Per tutti i lavoratori (pubblici e privati): ore 10:00-12:00 e 17:00-19:00
Valide anche nei giorni festivi, sabato e domenica
Esonero dalla reperibilità per i lavoratori pubblici:
Patologie gravi che richiedono terapie salvavita
Causa di servizio riconosciuta con menomazione nelle prime tre categorie della Tabella A (DPR 834/1981)
Stati patologici connessi a invalidità riconosciuta pari o superiore al 67%
Assenza alla visita di controllo:
Il lavoratore riceve un invito a presentarsi presso gli ambulatori INPS
È necessario presentare un giustificativo per l'assenza alla visita domiciliare
In mancanza di giustificazione: sanzioni amministrative e possibili azioni disciplinari
VARIAZIONI E RIENTRO ANTICIPATO
Cambio indirizzo di reperibilità:
Avvisare preventivamente la Struttura territoriale INPS tramite il servizio "Sportello al cittadino per le VMC" sul sito INPS
Informare immediatamente il datore di lavoro
Rientro anticipato:
Richiedere al medico che ha redatto il certificato la rettifica della data di fine prognosi
Per i dipendenti pubblici: in caso di impedimento del medico originario, è possibile rivolgersi ad altro medico per il certificato rettificativo
Nessun certificato può essere rettificato dopo la fine del periodo prognostico originale
Questa guida rappresenta un utile strumento operativo per la gestione delle assenze per malattia del personale scolastico. Vi invito a condividerla con i vostri uffici per garantire una corretta applicazione delle procedure.
LA CERTIFICAZIONE TELEMATICA: PROCEDURA E RESPONSABILITÀ
Emissione del certificato:
Il medico curante redige e trasmette all'INPS il certificato telematico immediatamente o entro il giorno successivo in caso di visita domiciliare
Anche i medici liberi professionisti possono rilasciare certificati telematici
Il lavoratore deve annotare il numero di protocollo del certificato (PUC)
Responsabilità del lavoratore:
Verificare la correttezza dei propri dati anagrafici
Controllare l'esattezza dell'indirizzo di reperibilità durante la malattia
Seguire le disposizioni contrattuali per informare il datore di lavoro dell'assenza
Verifica e accesso:
Il lavoratore può visualizzare il certificato sul sito INPS usando le proprie credenziali o il codice fiscale e numero di protocollo
Con il certificato telematico, si è esonerati dall'invio dell'attestato al datore di lavoro, che può visualizzarlo direttamente sul sito INPS
CASI PARTICOLARI
Giorni festivi e prefestivi:
È possibile rivolgersi al medico di Continuità assistenziale (guardia medica) sia per malattie iniziate nei giorni festivi/prefestivi sia per continuare una malattia già certificata
Ricoveri e Pronto Soccorso:
Richiedere alla struttura ospedaliera la certificazione del periodo di degenza e l'eventuale prognosi post-dimissioni
Verificare l'avvenuta trasmissione telematica
Certificati cartacei:
Validi solo in casi eccezionali quando il medico non può redigere il certificato telematico
Devono contenere tutti i dati obbligatori e vanno consegnati all'INPS entro due giorni dalla redazione
L'attestato cartaceo va trasmesso al datore di lavoro entro due giorni
DECORRENZA DELLA MALATTIA
Regola generale:
L'INPS riconosce la prestazione di malattia solo dal giorno di rilascio del certificato
Il medico non può giustificare giorni di assenza precedenti alla visita ambulatoriale
Eccezione:
La tutela viene riconosciuta anche per il giorno precedente solo se:
Il certificato è redatto a seguito di visita domiciliare (espressamente indicato)
Il giorno precedente alla data di redazione è feriale
FASCE DI REPERIBILITÀ E CONTROLLI
Orari di reperibilità:
Per tutti i lavoratori (pubblici e privati): ore 10:00-12:00 e 17:00-19:00
Valide anche nei giorni festivi, sabato e domenica
Esonero dalla reperibilità per i lavoratori pubblici:
Patologie gravi che richiedono terapie salvavita
Causa di servizio riconosciuta con menomazione nelle prime tre categorie della Tabella A (DPR 834/1981)
Stati patologici connessi a invalidità riconosciuta pari o superiore al 67%
Assenza alla visita di controllo:
Il lavoratore riceve un invito a presentarsi presso gli ambulatori INPS
È necessario presentare un giustificativo per l'assenza alla visita domiciliare
In mancanza di giustificazione: sanzioni amministrative e possibili azioni disciplinari
VARIAZIONI E RIENTRO ANTICIPATO
Cambio indirizzo di reperibilità:
Avvisare preventivamente la Struttura territoriale INPS tramite il servizio "Sportello al cittadino per le VMC" sul sito INPS
Informare immediatamente il datore di lavoro
Rientro anticipato:
Richiedere al medico che ha redatto il certificato la rettifica della data di fine prognosi
Per i dipendenti pubblici: in caso di impedimento del medico originario, è possibile rivolgersi ad altro medico per il certificato rettificativo
Nessun certificato può essere rettificato dopo la fine del periodo prognostico originale
Questa guida rappresenta un utile strumento operativo per la gestione delle assenze per malattia del personale scolastico. Vi invito a condividerla con i vostri uffici per garantire una corretta applicazione delle procedure.
Fondo Espero e Silenzio-Assenso: Un’Imposizione Inaccettabile alla Vigilia dell’Incontro al Ministero sulla circolare
Alla vigilia dell’incontro previsto per domani, 21 maggio 2025, presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito, il tema del Fondo Espero e del meccanismo di adesione tramite silenzio-assenso torna a sollevare forti critiche e preoccupazioni. L’accordo siglato il 16 novembre 2023 tra l’ARAN e i sindacati istitutori del fondo (esclusa Anief) ha introdotto un sistema che prevede l’iscrizione automatica al fondo pensione complementare per i lavoratori della scuola assunti a tempo indeterminato dal 1° gennaio 2019. Questo meccanismo, noto come “silenzio-assenso”, rappresenta una forzatura inaccettabile, che rischia di spingere migliaia di docenti, personale ATA ed educatori a investire il proprio Trattamento di Fine Rapporto (TFR) in un fondo pensione senza un consenso consapevole e informato. Invitiamo tutti i lavoratori a prestare la massima attenzione alle indicazioni che verranno fornite domani dalle organizzazioni sindacali (OOSS), le quali, non dimentichiamolo, gestiscono direttamente il Fondo Espero, con interessi che potrebbero non coincidere con quelli dei lavoratori.
Il Silenzio-Assenso: Un Sistema Pericoloso e Opaco
Il meccanismo del silenzio-assenso prevede che, a seguito di una comunicazione di iscrizione al Fondo Espero, il lavoratore abbia solo 30 giorni per opporsi. In assenza di una risposta esplicita, l’adesione diventa definitiva, con trattenute automatiche dallo stipendio (circa 20 euro al mese, più arretrati stimati in 1.000 euro per chi è stato assunto dal 2019).
Investire il TFR in fondi pensione come Espero comporta rischi significativi. I fondi pensione, infatti, sono soggetti alla volatilità dei mercati finanziari, e le performance passate non garantiscono rendimenti futuri. In un contesto economico instabile, con tassi di inflazione elevati e mercati imprevedibili, il TFR – una somma garantita e sicura – potrebbe essere esposto a perdite consistenti. Inoltre, i costi di gestione di questi fondi, spesso poco trasparenti, possono erodere ulteriormente i rendimenti. È significativo notare che, su circa 1,4 milioni di lavoratori della scuola, solo 150.000 hanno aderito volontariamente a Espero in quasi vent’anni: un segnale chiaro che la fiducia in questo strumento è limitata.
Le Criticità dell’Accordo e il Ruolo delle OOSS
L’accordo sul silenzio-assenso, firmato senza il coinvolgimento di Anief, solleva interrogativi sulla trasparenza e sulla legittimità del processo decisionale. Le organizzazioni sindacali firmatarie non solo promuovono il fondo, ma ne gestiscono gli organi di controllo, creando un potenziale conflitto di interessi. Qual è il reale interesse delle OOSS nel spingere per un’adesione automatica? La gestione dei fondi pensione comporta flussi finanziari rilevanti, e non è irragionevole chiedersi se le scelte siano guidate esclusivamente dal benessere dei lavoratori o anche da logiche di potere e profitto all’interno delle strutture sindacali.
NOI...DSGA ha sempre denunciato l’illegittimità di questo sistema, sottolineando che l’adesione a un fondo pensione dovrebbe essere una scelta libera e informata, non un’imposizione mascherata. Inaccettabile che l’adesione a un fondo pensione avvenga senza un consenso esplicito e consapevole. Inoltre, segnalazioni recenti indicano che le comunicazioni di iscrizione sarebbero state inviate anche a personale a tempo determinato e a lavoratori assunti dopo il 2019, ampliando in modo discutibile la platea interessata e aumentando il rischio di errori amministrativi.
I Rischi del TFR nei Fondi Pensione
Investire il TFR in fondi pensione non è una scelta neutra. A differenza del TFR, che garantisce una somma certa al termine della carriera lavorativa, i fondi pensione sono strumenti speculativi, soggetti a oscillazioni di mercato. In caso di crisi finanziarie, come quelle vissute in passato, i lavoratori potrebbero ritrovarsi con rendimenti inferiori alle aspettative o, nei casi peggiori, con perdite significative.
Alla vigilia dell’incontro previsto per domani, 21 maggio 2025, presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito, il tema del Fondo Espero e del meccanismo di adesione tramite silenzio-assenso torna a sollevare forti critiche e preoccupazioni. L’accordo siglato il 16 novembre 2023 tra l’ARAN e i sindacati istitutori del fondo (esclusa Anief) ha introdotto un sistema che prevede l’iscrizione automatica al fondo pensione complementare per i lavoratori della scuola assunti a tempo indeterminato dal 1° gennaio 2019. Questo meccanismo, noto come “silenzio-assenso”, rappresenta una forzatura inaccettabile, che rischia di spingere migliaia di docenti, personale ATA ed educatori a investire il proprio Trattamento di Fine Rapporto (TFR) in un fondo pensione senza un consenso consapevole e informato. Invitiamo tutti i lavoratori a prestare la massima attenzione alle indicazioni che verranno fornite domani dalle organizzazioni sindacali (OOSS), le quali, non dimentichiamolo, gestiscono direttamente il Fondo Espero, con interessi che potrebbero non coincidere con quelli dei lavoratori.
Il Silenzio-Assenso: Un Sistema Pericoloso e Opaco
Il meccanismo del silenzio-assenso prevede che, a seguito di una comunicazione di iscrizione al Fondo Espero, il lavoratore abbia solo 30 giorni per opporsi. In assenza di una risposta esplicita, l’adesione diventa definitiva, con trattenute automatiche dallo stipendio (circa 20 euro al mese, più arretrati stimati in 1.000 euro per chi è stato assunto dal 2019).
Investire il TFR in fondi pensione come Espero comporta rischi significativi. I fondi pensione, infatti, sono soggetti alla volatilità dei mercati finanziari, e le performance passate non garantiscono rendimenti futuri. In un contesto economico instabile, con tassi di inflazione elevati e mercati imprevedibili, il TFR – una somma garantita e sicura – potrebbe essere esposto a perdite consistenti. Inoltre, i costi di gestione di questi fondi, spesso poco trasparenti, possono erodere ulteriormente i rendimenti. È significativo notare che, su circa 1,4 milioni di lavoratori della scuola, solo 150.000 hanno aderito volontariamente a Espero in quasi vent’anni: un segnale chiaro che la fiducia in questo strumento è limitata.
Le Criticità dell’Accordo e il Ruolo delle OOSS
L’accordo sul silenzio-assenso, firmato senza il coinvolgimento di Anief, solleva interrogativi sulla trasparenza e sulla legittimità del processo decisionale. Le organizzazioni sindacali firmatarie non solo promuovono il fondo, ma ne gestiscono gli organi di controllo, creando un potenziale conflitto di interessi. Qual è il reale interesse delle OOSS nel spingere per un’adesione automatica? La gestione dei fondi pensione comporta flussi finanziari rilevanti, e non è irragionevole chiedersi se le scelte siano guidate esclusivamente dal benessere dei lavoratori o anche da logiche di potere e profitto all’interno delle strutture sindacali.
NOI...DSGA ha sempre denunciato l’illegittimità di questo sistema, sottolineando che l’adesione a un fondo pensione dovrebbe essere una scelta libera e informata, non un’imposizione mascherata. Inaccettabile che l’adesione a un fondo pensione avvenga senza un consenso esplicito e consapevole. Inoltre, segnalazioni recenti indicano che le comunicazioni di iscrizione sarebbero state inviate anche a personale a tempo determinato e a lavoratori assunti dopo il 2019, ampliando in modo discutibile la platea interessata e aumentando il rischio di errori amministrativi.
I Rischi del TFR nei Fondi Pensione
Investire il TFR in fondi pensione non è una scelta neutra. A differenza del TFR, che garantisce una somma certa al termine della carriera lavorativa, i fondi pensione sono strumenti speculativi, soggetti a oscillazioni di mercato. In caso di crisi finanziarie, come quelle vissute in passato, i lavoratori potrebbero ritrovarsi con rendimenti inferiori alle aspettative o, nei casi peggiori, con perdite significative.
Nei suoi numeri libri ed incontri sull'argomento, il professore Beppe Scienza ha sempre evidenziato che i rendimenti di Espero, secondo simulazioni pensionistiche, risultano spesso modesti, rendendo l’adesione poco conveniente per molti lavoratori. Soprattutto in periodi di alta inflazione come questo.
Inoltre, il sistema del silenzio-assenso rischia di penalizzare i lavoratori meno informati o quelli che, per mancanza di tempo o attenzione, non esercitano il diritto di recesso entro i 30 giorni previsti. Questo termine, estremamente breve, non garantisce una valutazione adeguata delle implicazioni finanziarie di una scelta così importante. È poi preoccupante la possibilità che i dati personali dei lavoratori vengano trasferiti automaticamente al fondo senza un’autorizzazione esplicita, sollevando questioni di privacy e gestione etica delle informazioni.
Un Appello ai Lavoratori: Occhi Aperti!
Alla vigilia dell’incontro al Ministero, esortiamo i lavoratori della scuola a non abbassare la guardia. Le informazioni che verranno fornite domani dalle OOSS devono essere analizzate con spirito critico. Non lasciate che il vostro TFR venga automaticamente dirottato verso un fondo pensione senza una valutazione approfondita. Chiedete chiarimenti sulle modalità di gestione di Espero, sui costi associati, sui rischi finanziari e sulle alternative disponibili, come i fondi gestiti da banche o altre istituzioni, che potrebbero offrire condizioni più vantaggiose e trasparenti.
Si può rifiutare l’adesione coatta. È fondamentale agire tempestivamente, entro i 30 giorni dalla comunicazione di iscrizione, per esercitare il diritto di recesso senza costi.
Conclusione: Libertà di Scelta, non Imposizione
Il silenzio-assenso è un meccanismo che mina la libertà di scelta dei lavoratori e li espone a rischi finanziari non trascurabili. La previdenza complementare può essere uno strumento utile, ma solo se adottato con piena consapevolezza e dopo un’analisi approfondita delle alternative. Chiediamo al Ministero e alle OOSS di rivedere questa politica, garantendo un’informativa chiara, capillare e non fuorviante. I lavoratori della scuola meritano rispetto e trasparenza, non forzature che potrebbero compromettere il loro futuro economico.
Per specifiche, vi invito a cercare su internet informazioni neutrali, come quelle del professore Beppe Scienza riguardo i fondi Espero e Perseo che trovate anche su questo gruppo.
Inoltre, il sistema del silenzio-assenso rischia di penalizzare i lavoratori meno informati o quelli che, per mancanza di tempo o attenzione, non esercitano il diritto di recesso entro i 30 giorni previsti. Questo termine, estremamente breve, non garantisce una valutazione adeguata delle implicazioni finanziarie di una scelta così importante. È poi preoccupante la possibilità che i dati personali dei lavoratori vengano trasferiti automaticamente al fondo senza un’autorizzazione esplicita, sollevando questioni di privacy e gestione etica delle informazioni.
Un Appello ai Lavoratori: Occhi Aperti!
Alla vigilia dell’incontro al Ministero, esortiamo i lavoratori della scuola a non abbassare la guardia. Le informazioni che verranno fornite domani dalle OOSS devono essere analizzate con spirito critico. Non lasciate che il vostro TFR venga automaticamente dirottato verso un fondo pensione senza una valutazione approfondita. Chiedete chiarimenti sulle modalità di gestione di Espero, sui costi associati, sui rischi finanziari e sulle alternative disponibili, come i fondi gestiti da banche o altre istituzioni, che potrebbero offrire condizioni più vantaggiose e trasparenti.
Si può rifiutare l’adesione coatta. È fondamentale agire tempestivamente, entro i 30 giorni dalla comunicazione di iscrizione, per esercitare il diritto di recesso senza costi.
Conclusione: Libertà di Scelta, non Imposizione
Il silenzio-assenso è un meccanismo che mina la libertà di scelta dei lavoratori e li espone a rischi finanziari non trascurabili. La previdenza complementare può essere uno strumento utile, ma solo se adottato con piena consapevolezza e dopo un’analisi approfondita delle alternative. Chiediamo al Ministero e alle OOSS di rivedere questa politica, garantendo un’informativa chiara, capillare e non fuorviante. I lavoratori della scuola meritano rispetto e trasparenza, non forzature che potrebbero compromettere il loro futuro economico.
Per specifiche, vi invito a cercare su internet informazioni neutrali, come quelle del professore Beppe Scienza riguardo i fondi Espero e Perseo che trovate anche su questo gruppo.
Funzioni Ata riaperte a sorpresa senza nemmeno comunicazione!
Le OOSS che consigliano alle scuole di controllare solo le posizioni di chi ha inviato alla scuola la CIAD, perché "chi non ha sciolto la riserva verrà depennato automaticamente..." Purtroppo pare che non sia così.
Migliaia di iscritti in graduatoria che non hanno sciolto la riserve entro il termine previsto.
Migliaia di iscritti che non hanno inviato alle scuole il nuovo attestato conforme ad ACCREDIA!
Conseguenza: Controlli a tappetto di tutti quelli che avevano dichiarato la CIAD e Migliaia di Decreti di esclusione e migliaia di decreti di controlli della CIAD il cui lavoro è stato passato alle segreterie già oberate dalle varie attività di fine anno scolastico e di pensionamenti, su richiesta di alcune OOSS!
Quando si poteva benissimo attendere le prime convocazioni per le supplenze per fare i dovuti controlli!
Vergognoso!
Le OOSS che consigliano alle scuole di controllare solo le posizioni di chi ha inviato alla scuola la CIAD, perché "chi non ha sciolto la riserva verrà depennato automaticamente..." Purtroppo pare che non sia così.
Migliaia di iscritti in graduatoria che non hanno sciolto la riserve entro il termine previsto.
Migliaia di iscritti che non hanno inviato alle scuole il nuovo attestato conforme ad ACCREDIA!
Conseguenza: Controlli a tappetto di tutti quelli che avevano dichiarato la CIAD e Migliaia di Decreti di esclusione e migliaia di decreti di controlli della CIAD il cui lavoro è stato passato alle segreterie già oberate dalle varie attività di fine anno scolastico e di pensionamenti, su richiesta di alcune OOSS!
Quando si poteva benissimo attendere le prime convocazioni per le supplenze per fare i dovuti controlli!
Vergognoso!
Noi...DSGA scrive all'USR Lazio in merito ai conti giudiziali
https://www.infoscuola24.it/noidsga-alzano-la-voce-conti-giudiziali-nel-caos-nel-lazio-la-protesta-parte-dal-basso/
https://www.infoscuola24.it/noidsga-alzano-la-voce-conti-giudiziali-nel-caos-nel-lazio-la-protesta-parte-dal-basso/
InfoScuola24
“Noi…DSGA” alzano la voce: conti giudiziali nel caos nel Lazio, la protesta parte dal basso
Il gruppo Facebook “Noi…DSGA” denuncia le criticità della circolare dell’USR Lazio.
Allegato2_Sentenza_2.pdf
193.5 KB
Riconoscimento anno 2013 solo ai fini giuridici, esclusi quelli economici – SENTENZA CASSAZIONE
Vergognoso!
Si vuole contenere la spese pubbliche bloccando le retribuzioni dei lavoratori meno pagati della PA!
Intanto non sono riusciti nemmeno a conoscere il numero delle auto blù in circolazione! Provate a chiedere ai Giudici della Cassazione di sospendere di un anno le loro progressioni di stipendio...
Vergognoso!
Si vuole contenere la spese pubbliche bloccando le retribuzioni dei lavoratori meno pagati della PA!
Intanto non sono riusciti nemmeno a conoscere il numero delle auto blù in circolazione! Provate a chiedere ai Giudici della Cassazione di sospendere di un anno le loro progressioni di stipendio...
Uniti per la giustizia, non per le polemiche: il futuro dei Dsga e del personale ATA
La sentenza della Cassazione sul blocco dell’anzianità del 2013 è un duro colpo per i lavoratori della scuola, in particolare per DSGA e personale ATA, che da anni attendono il riconoscimento di un diritto negato.
Eppure, c’è chi approfitta di questa sconfitta per attaccare chi lotta con passione per la propria dignità professionale, gioendo delle difficoltà altrui e alimentando sterili crociate narcisistiche contro chi rivendica un giusto riconoscimento economico e giuridico.
I lavoratori non hanno bisogno di accuse o di chi punta il dito contro chi ha creduto nei ricorsi. Non serve aspettare un “Messia” che risolva tutto, né cedere a narrazioni divisive che indeboliscono la nostra causa. Ciò di cui abbiamo bisogno sono soluzioni concrete: un sindacalismo che torni ad ascoltare i lavoratori e pronta sia alla lotta che al confronto politico e negoziale, capace di affrontare e risolvere ingiustizie come il blocco del 2013 e risolvere le storture create con CCNL 2019/21 per DSGA e personale ATA.
La delusione è forte, ma la rabbia deve diventare energia positiva. Trasformiamola in impegno per riaprire tavoli di contrattazione, per costruire proposte solide e per ottenere giustizia.
Basta con le polemiche inutili: ignoriamo chi cerca visibilità a scapito dell’unità e isoliamo chi semina discordia nella nostra categoria.
Concentriamoci su ciò che conta davvero: la dignità, i diritti e il futuro di tutti i lavoratori della scuola e dei Dsga.
Torniamo a confrontarci e lavoriamo insieme per un cambiamento reale. La nostra lotta è appena cominciata.
#ScuolaUnita #DirittiLavoratori #BastaPolemiche #isoliamochiremacontro #noainarcisisti
La sentenza della Cassazione sul blocco dell’anzianità del 2013 è un duro colpo per i lavoratori della scuola, in particolare per DSGA e personale ATA, che da anni attendono il riconoscimento di un diritto negato.
Eppure, c’è chi approfitta di questa sconfitta per attaccare chi lotta con passione per la propria dignità professionale, gioendo delle difficoltà altrui e alimentando sterili crociate narcisistiche contro chi rivendica un giusto riconoscimento economico e giuridico.
I lavoratori non hanno bisogno di accuse o di chi punta il dito contro chi ha creduto nei ricorsi. Non serve aspettare un “Messia” che risolva tutto, né cedere a narrazioni divisive che indeboliscono la nostra causa. Ciò di cui abbiamo bisogno sono soluzioni concrete: un sindacalismo che torni ad ascoltare i lavoratori e pronta sia alla lotta che al confronto politico e negoziale, capace di affrontare e risolvere ingiustizie come il blocco del 2013 e risolvere le storture create con CCNL 2019/21 per DSGA e personale ATA.
La delusione è forte, ma la rabbia deve diventare energia positiva. Trasformiamola in impegno per riaprire tavoli di contrattazione, per costruire proposte solide e per ottenere giustizia.
Basta con le polemiche inutili: ignoriamo chi cerca visibilità a scapito dell’unità e isoliamo chi semina discordia nella nostra categoria.
Concentriamoci su ciò che conta davvero: la dignità, i diritti e il futuro di tutti i lavoratori della scuola e dei Dsga.
Torniamo a confrontarci e lavoriamo insieme per un cambiamento reale. La nostra lotta è appena cominciata.
#ScuolaUnita #DirittiLavoratori #BastaPolemiche #isoliamochiremacontro #noainarcisisti
Mobilità docenti 2025: Qui tutti gli esiti dei trasferimenti provinciali e interprovinciali per il prossimo a.s. 2025-26 !
https://www.professionistiscuola.it/mobilita/3891-mobilita-2025-qui-tutti-gli-esiti-dei-trasferimenti-provinciali-e-interprovinciali-per-il-prossimo-a-s-2025-26.html
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Professionisti Scuola
Mobilità 2025: Qui tutti gli esiti dei trasferimenti provinciali e interprovinciali per il prossimo a.s. 2025-26 ! - Professionisti…
PIATTAFORMA CONSIP MEPA ANCORA OBBLIGATORIA PER GLI ACQUISTI DI BENI INFORMATICI. LO CHIARISCE IL MIT.
M.I.T. – 20/05/2025 – Parere n. 3424 del 13/05/2025 – Approvvigionamenti beni e servizi informatici
Fonte: https://www.serviziocontrattipubblici.it/
Quesito:
La legge 28/12/2015 n. 208 all’art.1 comma 512 prevede che le Amministrazione Pubbliche provvedano ai propri approvvigionamenti di beni e servizi informatici e di connettività esclusivamente tramite gli strumenti di acquisto e di negoziazione d Consip Spa o dei Soggetti aggregatori. Alla luce delle novità in materia di digitalizzazione dei contratti pubblici, decreto legislativo 31 marzo 2023 n. 36, che prevedono la digitalizzazione dell’intero ciclo di vita dei contratti pubblici, si chiede, fermi restando gli obblighi di acquisizione attraverso le convenzioni di cui all’art. 26 della legge 23 dicembre 1999 n. 488 stipulate da Consip Spa, se permane l’obbligo di utilizzo degli strumenti di acquisto e di negoziazione di Consip Spa , quindi per Me-Pa la piattaforma e-procurement “acquistiinretepa” o sia possibile ricorrere ad altre piattaforme di approvvigionamento digitale certificate.
Risposta aggiornata
In merito al quesito posto si evidenzia che il comma 512 dell’art.1 della Legge 208/2015 aveva la finalità di ridurre, in linea con le indicazioni derivanti dai processi di spending review, la spesa corrente per informatica ed in particolare prevedeva come modalità di approvvigionamento esclusiva, da parte delle Amministrazioni pubbliche e società, quella dell’utilizzo degli strumenti predisposti nell’ambito del programma di razionalizzazione degli acquisti della pubblica amministrazione da Consip e quelli approntati dai soggetti aggregatori, per i beni e i servizi disponibili presso gli stessi soggetti. Al fine di ottemperare alla finalità dettata dalla norma permane, pertanto, l’obbligo di utilizzo degli strumenti predisposti da Consip e quelli approntati dai soggetti aggregatori.
M.I.T. – 20/05/2025 – Parere n. 3424 del 13/05/2025 – Approvvigionamenti beni e servizi informatici
Fonte: https://www.serviziocontrattipubblici.it/
Quesito:
La legge 28/12/2015 n. 208 all’art.1 comma 512 prevede che le Amministrazione Pubbliche provvedano ai propri approvvigionamenti di beni e servizi informatici e di connettività esclusivamente tramite gli strumenti di acquisto e di negoziazione d Consip Spa o dei Soggetti aggregatori. Alla luce delle novità in materia di digitalizzazione dei contratti pubblici, decreto legislativo 31 marzo 2023 n. 36, che prevedono la digitalizzazione dell’intero ciclo di vita dei contratti pubblici, si chiede, fermi restando gli obblighi di acquisizione attraverso le convenzioni di cui all’art. 26 della legge 23 dicembre 1999 n. 488 stipulate da Consip Spa, se permane l’obbligo di utilizzo degli strumenti di acquisto e di negoziazione di Consip Spa , quindi per Me-Pa la piattaforma e-procurement “acquistiinretepa” o sia possibile ricorrere ad altre piattaforme di approvvigionamento digitale certificate.
Risposta aggiornata
In merito al quesito posto si evidenzia che il comma 512 dell’art.1 della Legge 208/2015 aveva la finalità di ridurre, in linea con le indicazioni derivanti dai processi di spending review, la spesa corrente per informatica ed in particolare prevedeva come modalità di approvvigionamento esclusiva, da parte delle Amministrazioni pubbliche e società, quella dell’utilizzo degli strumenti predisposti nell’ambito del programma di razionalizzazione degli acquisti della pubblica amministrazione da Consip e quelli approntati dai soggetti aggregatori, per i beni e i servizi disponibili presso gli stessi soggetti. Al fine di ottemperare alla finalità dettata dalla norma permane, pertanto, l’obbligo di utilizzo degli strumenti predisposti da Consip e quelli approntati dai soggetti aggregatori.
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