Marco Rizzo
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Il governo spinge sull’acceleratore per le case green. Altro che difesa delle case degli Italiani!
Nella bozza della legge di delegazione europea per il 2024 esaminata da ItaliaOggi, il governo si appresta già a recepire la controversa direttiva sulle case green (Direttiva (UE) 2024/1275 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 aprile 2024, sulla prestazione energetica nell’edilizia), pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’UE solo l’8 maggio scorso. Una insolita solerzia per il recepimento di una direttiva europea, considerando anche il voto contrario del governo italiano, l’unico con quello dell'Ungheria. Una fretta che potrebbe essere spiegata dal blocco agli incentivi statali per le caldaie alimentate a gas già previsto per il 2025.

La tagliola sulle caldaie
Gli Stati membri, infatti, in base all’articolo 35 della direttiva “case green”, entro il 1º gennaio 2025 dovranno mettere in vigore le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi all'articolo 17, paragrafo 15, della medesima direttiva, secondo cui gli stati non potranno più offrire incentivi finanziari per l’installazione di caldaie alimentate a combustibili fossili. Lo stop degli incentivi arriva prima del vero e proprio blocco di installazione di nuove caldaie a gas previsto dal 2040.
Scadenze a tappe
Le successive scadenze, invece, vanno al 2026. In particolare, entro il 2026 dovrà essere redatto il Piano nazionale di ristrutturazione degli edifici. Il piano mira a garantire la ristrutturazione del parco nazionale di edifici residenziali e non residenziali, sia pubblici che privati, al fine di ottenere un parco immobiliare decarbonizzato e ad alta efficienza energetica entro il 2050, trasformando gli edifici esistenti in edifici a emissioni zero.
Gli obiettivi dell’Ue
Secondo l’articolo 9 della direttiva, ciascuno Stato membro adotterà una traiettoria nazionale propria per ridurre il consumo medio di energia primaria degli edifici residenziali del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Per gli edifici non residenziali, il 16% di quelli con le prestazioni peggiori dovrà essere ristrutturato entro il 2030 e il 26% entro il 2033. Gli Stati membri avranno la possibilità di esentare da tali obblighi determinate categorie di edifici residenziali e non residenziali, tra cui quelli storici o le case vacanza, anche i luoghi di culto e gli edifici agricoli. Gli Stati membri potranno scegliere gli edifici da prendere di mira e le misure da adottare, a condizione che il 55% della riduzione energetica sia ottenuta tramite la ristrutturazione degli edifici meno efficienti.

Tra le scadenze indicate dalla direttiva, gli Stati membri devono assicurare che gli edifici di nuova costruzione siano a emissioni zero a partire dal 1º gennaio 2028 per gli edifici di nuova costruzione di proprietà di enti pubblici e dal 1º gennaio 2030 per tutti gli edifici di nuova costruzione.
Energia solare a largo raggio
Gli Stati membri devono inoltre garantire l’installazione di impianti solari adeguati, laddove tecnicamente ed economicamente fattibile: entro il 31 dicembre 2026 su tutti i nuovi edifici pubblici e non residenziali con una superficie coperta utile superiore a 250 m2; su tutti gli edifici pubblici con superficie coperta utile superiore a 2.000 m2 entro il 31 dicembre 2027, 750 m2 entro il 31 dicembre 2028, 250 m2 entro il 31 dicembre 2030; entro il 31 dicembre 2027 sugli edifici non residenziali esistenti con una superficie coperta utile superiore a 500 m2, se l’edificio è sottoposto a una ristrutturazione importante, entro il 31 dicembre 2029 su tutti i nuovi edifici residenziali; entro il 31 dicembre 2029 su tutti i nuovi parcheggi coperti adiacenti agli edifici.
Colonnine per le auto
Per tutti gli edifici non residenziali con più di 20 posti auto, entro il 1º gennaio 2027 gli Stati membri devono installare almeno un punto di ricarica ogni 10 posti auto.
Da Italia oggi.
Hanno sparato a Robert Fico, premier della Slovacchia indipendente.
L’attentato a Robert Fico segna il livello dello scontro internazionale attuale.
Si cerca di uccidere un capo di governo amato dal popolo, che ha stravinto le elezioni su un programma di sovranità popolare e di Pace.
Le prime iniziative del governo slovacco, capitanato da Fico, sono andate infatti nella direzione dell’incontro con Orban per propagandare la Pace nella vicenda Ucraina, così come le critiche alla gestione della cosiddetta pandemia ed il rifiuto ad accettare la perdita della sovranità sanitaria nei confronti dell’OMS, definiscono molto bene quello che, pretestuosamente, i giornali del mainstream italiano rappresentano come un leader controverso, quasi a giustificarne una buona ragione per l’attentato.
Per noi di Democrazia Sovrana Popolare, il Presidente Fico risulta un vero riferimento del proprio Paese e di chi lotta per un mondo multipolare e di Pace.
Speriamo, come memoria italiana, che il leader slovacco non passi alla storia come Enrico Mattei e Aldo Moro.
Ci stringiamo attorno al popolo slovacco, alla famiglia del premier Fico, al partito SMER.
Marco Rizzo e Francesco Toscano. Democrazia Sovrana Popolare.

The attack on Robert Fico marks the level of the current international conflict.
An attempt is being made to kill a head of government loved by the people, who won the elections by a landslide on a program of popular sovereignty and Peace.
The first initiatives of the Slovak government, led by Fico, in fact went in the direction of the meeting with Orban to promote Peace in the Ukraine affair, as well as the criticism of the management of the so-called pandemic and the refusal to accept the loss of health sovereignty towards of the WHO, define very well what the Italian mainstream newspapers speciously represent as a controversial leader, almost as if to justify a good reason for the attack.
For us at Sovereign People's Democracy, President Fico is a true reference for his country and for those who fight for a multipolar and peaceful world.
We hope, as an Italian memory, that the Slovak leader does not go down in history like Enrico Mattei and Aldo Moro.
We rally around the Slovak people, the family of Prime Minister Fico, the SMER party. Marco Rizzo and Francesco Toscano. Sovereign People's Democracy.

Útok na Roberta Fica poznamenáva úroveň súčasného medzinárodného konfliktu.
Uskutočňuje sa pokus zabiť ľudom milovanú hlavu vlády, ktorá s prehľadom vyhrala voľby s programom ľudovej suverenity a mieru.
Prvé iniciatívy slovenskej vlády na čele s Ficom v skutočnosti smerovali k stretnutiu s Orbánom na presadzovanie mieru na Ukrajine, ako aj kritike zvládania pandémie tzv. strata zdravotnej suverenity voči WHO, veľmi dobre definujú to, čo talianske mainstreamové noviny klamlivo predstavujú ako kontroverzného vodcu, takmer ako by chceli ospravedlniť dobrý dôvod na útok.
Pre nás v Zvrchovanej ľudovej demokracii je prezident Fico skutočným odkazom pre svoju krajinu a pre tých, ktorí bojujú za multipolárny a mierový svet.
Dúfame ako talianska pamäť, že slovenský líder sa nezapíše do histórie ako Enrico Mattei a Aldo Moro.
Zhromažďujeme sa okolo slovenského ľudu, rodiny premiéra Fica, strany SMER. Marco Rizzo a Francesco Toscano. Suverénna ľudová demokracia.
Il mio fine settimana di campagna elettorale per Democrazia Sovrana Popolare in Toscana e Umbria: Chianciano (Siena) e Arezzo. Poi Terni.
Stiamo sempre peggio. Serve una alternativa: Democrazia Sovrana Popolare.
Scopri quale Partito è più omogeneo alle Tue idee e opinioni https://www.itamat.it/
Santoro, uomo del sistema.
Lo hanno fatto uscire in prima serata in tutte le televisioni da settimane, gli hanno sanato i problemi con le firme nei tribunali in tutte le circoscrizioni, hanno raccolto le firme per lui in tanti, dal PD al siciliano Cuffaro. Ha solo un compito: quello di incanalare il giusto dissenso contro la guerra, per portarlo poi ad esaurirsi, ad evaporare, come hanno fatto precedentemente con Grillo, il movimento 5 Stelle, ma anche, in un certo senso, con Salvini e la Meloni. Alle elezioni politiche prossime lo troverete alleato col PD.
Il sistema ha bisogno di maschere a cui fare interpretare ogni tanto una finta opposizione.
Per noi di Democrazia Sovrana Popolare, è dura ma cominciamo ad esserci e, statene certi, non parteciperemo mai a nessun carnevale del potere.
l “giornalarismo” di Repubblica è da vetta della “propaganda”. Tra poco finisce che Robert Fico si è sparato da solo.
Vergogna
Parte da Chianciano Terme la campagna elettorale di Democrazia Sovrana Popolare con una conferenza stampa che si è tenuta a Chianciano Terme, alla presenza di Marco Rizzo capolista e coordinatore del Partito e dei rappresentanti dei comitati elettorali provinciali Milena Freni (Arezzo) e Antonio Falcone(Siena). Inizio sofferto, a detta di Rizzo; benché il Governo abbia accolto le richieste del Partito «con un atteggiamento democratico»emanando un DL per mitigare le disposizioni comunitarie che, lo scorso marzo, avevano portato alla modificazione delle norme elettorali, benché «non sia possibile modificare una legge elettorale nell’anno delle votazioni.» Rizzo è capolista in Centro Italia (Toscana, Umbria, Marche e Lazio) dove è stato possibile superare lo sbarramento imposto dalle nuove norme sui procedimenti elettorali per la raccolta firme in caso di elezioni europee, politiche, regionali e comunali.«Siamo una forza diversa, una voce fuori dal coro che vuole ragionare di fatti e non di propaganda in tema di clima, green deal, sviluppo sociale, economia, pace e sviluppo; in un momento in cui le scelte fatte sembrano solo dirette ad inasprire i conflitti e distruggere l’economia» afferma Marco Rizzo. «Partiamo da qui per far sentire la nostra voce e coinvolgere i cittadini consapevoli dell’importanza della partecipazione attiva» aggiunge Milena Freni. Il consenso elettorale è importante per unire le forze nel Parlamento Europeo ove già «esistono collegamenti internazionali con altre forze politiche con le quali parlare di Sovranità e non di guerra; difatti, la prima cosa che faremo sarà far rispettare l’articolo 11 della Costituzione che impone all’Italia di ripudiare la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali» conclude Marco Rizzo.
(Di Giampiero Teodoli)
Il MANIFESTO, foglio fucsia, scrive: “Fra chi si distingue per i toni conflittuali vi è un collega di partito del premier ferito, il vicespeaker del parlamento Luboš Blaha. Era stato lui, nelle primissime ore dopo l’attacco, ad accusare «progressisti» e «media liberali» di esserne corresponsabili.” Nel ‘77 quando eravamo giovani cantavamo: ‘ leggi, leggi il Manifesto, foglio alquanto modesto, foglio di scarso valor’. Avevamo ragione. Quando questi del Manifesto chiuderanno i battenti, i lavoratori ed il popolo potranno brindare.
Ci mancava la macchinetta per lanciare le monetine nella Fontana di Trevi. Funziona, ovviamente, con la carta di credito. È l’amaro frutto della nostra epoca senza valori. Il lancio della monetina era il gesto iconico segno di vita, amore, arte, cinema. Oggi diventa miseria dell’Occidente globalista.
(Marco Rizzo)
Francesco Toscano a Rovereto martedì 21 Maggio a sostegno di Milo Marsili
Mercoledì 22 Maggio a PISA.
Lo ha annunciato il procuratore capo Khan all'emittente Cnn.
Sarebbe la prima volta che la Cpi emette un mandato di arresto internazionale per il leader politico di un Paese alleato degli Stati Uniti
INTERVISTA DI MARCO RIZZO AL TEMPO.
È capolista di Democrazia Sovrana Popolare nella circoscrizione Centro e, da ex pugile, sta lottando con un avversario più forte di lui: superare la soglia del 4%. Tuttavia, Marco Rizzo, è convinto di potersi giocare la partita per un posto al parlamento Ue. Il 6 giugno, chiuderà la campagna elettorale in Piazza dell’Esquilino a Roma.
Rizzo, lista travagliata...
«Il potere ha fatto il suo lavoro. Il parlamento ha cambiato la legge elettorale il 27 marzo, e il cambiamento ha riguardato solo i partiti che avevano rapporti internazionali con altri partiti. Quindi "fuori" noi e la lista di Santoro. Ricorso al Tar del Lazio: a lui ha dato ragione e a noi torto. Santoro è un amico del sistema, noi no. Poi alla faccia della par condicio, Santoro è andato in televisione nell’ultimo mese più di Rizzo».

A proposito di par condicio. Il confronto tv Meloni-Schlein è stato bocciato. Condivide?
«Indifferente, la destra, la sinistra. Tutti i partiti presenti in parlamento sui temi economici, sociali e internazionali la pensano allo stesso modo. Poi litigano su piccole cose. La destra e la sinistra sono due facce della stessa medaglia. Il M5S lo stesso».

Riuscirà a superare il 4%?
«Vediamo, nel Centro ci sono 15 posti da parlamentare e ci sono 12 liste. Nelle ultime elezioni in provincia di Trento, abbiamo battuto Forza Italia, i 5 Stelle, Renzi e Calenda. Basterebbe farlo anche qui, nel Centro. Ce la possiamo giocare».

Ha uno sponsor d’eccezione, l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Quindi adesso anche i voti degli ex missini fanno comodo a un comunista.
«Alemanno è un uomo generoso. Sui temi della guerra ha una posizione simile alla nostra e quindi lui ci ha dato una mano nella raccolta delle firme, questo è un dato importante. Come anche Stefano Bandecchi. Ho preferito prendere le firme di Bandecchi e di Alemanno, che non, come basta leggere i giornali, ha fatto Santoro che ha preferito in Sicilia prenderle da Cuffaro».

Il Pd di Schlein si va spostando sempre più a sinistra, teme concorrenza?
«Il Pd è il partito più conseguente alla globalizzazione capitalistica. La storia della sinistra si rivolta nella tomba, parlando di questi attuali vertici. Io non ce l’ho con Piero Fassino per la vicenda del profumo, per esempio, ma ce l’ho con Fassino perché già ai tempi di quando eravamo giovani, lui stava con la Fiat e non con gli operai. È un processo di mutazione iniziato 40 anni fa e adesso si chiama Pd».

La candidatura alle Europee di Ilaria Salis?
«Una cosa ipocrita. Quelli che hanno candidato la Salis, Bonellie Fratoianni, hanno ricevuto in omaggio la candidatura dal Pd. I due sono quelli che hanno portato in parlamento Soumahoro che è quello che ha fatto più male agli immigrati in Italia di qualunque altra persona».
In un post, circa la morte del presidente iraniano, lei ha parlato di Terza guerra mondiale.
«L’altro ieri c’è stato un tentato golpe in Congo, il primo ministro slovacco Fico l’hanno quasi assassinato. C’è in corso una guerra ibrida, prodromo alla terza Guerra mondiale. La propaganda del mainstream non lo dice».

(Di Gaetano Mineo).
Questo Giovedi 23 Maggio sarò a Rieti.
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