Marco Rizzo
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Come insegnano il Cermis, Meredith e tanti altri casi, se sei americano in Italia la scampi sempre. Anche se uccidi un carabiniere. Dai due ergastoli, inflitti in primo grado, ad una sentenza a 15 anni e due mesi e 11 anni e quattro mesi di pena per Lee Elder e Gabriel Hjorth, accusati della morte di Mario Cerciello Rega ucciso con 11 coltellate nel luglio del 2019 in strada a Roma.
Questa sera sarò a “4 di sera” su Rete 4, dalle ore 20:30, per sostenere le nostre analisi.
Di fronte a una tizia come la Fornero, il disprezzo politico si fonde con quello umano.
Maxi commessa del governo italiano alla tedesca Rheinmetall per 550 carri armati. Pronti 20 miliardi di euro e una joint venture con Leonardo. Alla faccia della Pace, della Costituzione e della Sovranità Nazionale.
E da un lungo periodo che il presidente americano è in queste condizioni di non presentabilità. Però il mainstream internazionale, e qui da noi ancora di più, ha sentenziato come costruttori di fake news tutti coloro che cercavano di segnalare il problema. Ora provano a vergognarsi un poco oppure no?
L’Occidente parla e tratta con Hamas, Iran, Al Sisi, Erdogan,
talebani e varie ed articolate forze del pianeta, ma con Putin non si può.
Orban cerca la pace, e non è solo, con Putin parlano Xi Jin-ping, una parte rilevante degli stessi Stati Uniti, praticamente tutto il resto del mondo. Chissà se chi dirige l’Europa se ne accorge?
Purtroppo l’Italia sta diventando un paese deindustrializzato, privo di qualsiasi sovranità, totalmente diretto dall’estero, con sistemi di controllo e tecnologie non finalizzati al benessere della popolazione bensì al suo dominio. Un futuro terribilmente distopico voluto dal capitalismo della sorveglianza. Provate a darci una mano ad opporsi?
DSP: "NO A VERGOGNOSE DISCRIMINAZIONI PREVIDENZIALI TRA LAVORATORI STRANIERI E ITALIANI, A SCAPITO DI QUESTI ULTIMI”.
La proposta di legge n.69 del 13.10.2022 a firma "Schlein, Cuperlo, Boldrini, Serracchiani , Maggi, Furfaro, ecc." prevede all'art. 3 comma 1, (liquidazione della prestazione pensionistica di vecchiaia) il diritto per i lavoratori extracomunitari che lasciano l'Italia a conservare i diritti previdenziali e di sicurezza sociale maturati, e di poterne goderne indipendentemente da un accordo vigente di reciprocità, anche in deroga al requisito dell'anzianità contributiva minima di vent'anni". Ciò è stabilito dall'art. 24, comma 7, primo periodo del decreto legge del 6 dicembre 2011, n.201, convertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011 n.214 ( legge Fornero). Il nostro sistema previdenziale prevede (ad oggi) per i lavoratori italiani che, per avere diritto alla pensione di vecchiaia, sia necessaria un'anzianità contributiva di almeno vent'anni. Pena il non raggiungimento del diritto a pensione. A questo punto questa norma non sarebbe giusto chiederla anche per i lavoratori italiani di questo nostro Paese. Il PD è contro il popolo italiano e la destra, che oggi governa, è l’altra faccia della stessa medaglia. Sbagliamo?
In questo difficile scontro epocale tra popoli ed élite, serve una visione del mondo (multipolare), una teoria, un progetto politico organizzativo, capacità reale di costruire alleanze tattiche e strategiche, leader riconosciuti. Ogni altro esperimento è destinato alla sconfitta o all’ ininfluenza. A questo serve Democrazia Sovrana Popolare. Andremo a costruire territorio su territorio. Il prossimo fine settimana saremo in Emilia Romagna, Umbria e Toscana.
Franco Prodi: «La grande bufala delle emissioni zero non ci salverà»

L’Italia è divisa tra un Nord che annega e un Sud assetato. E parliamo degli ultimi giorni di giugno. Cosa sta succedendo al nostro clima? Lo chiediamo a Franco Prodi, fisico dell’atmosfera, già professore dell’Università di Ferrara e a lungo direttore dell’Istituto del Cnr su meteorologia e clima (Fisbat ed Isac).
«Bisogna distinguere tra meteorologia e clima. C’è una differenza di fondo. Quello che è successo nella nostra regione in questi giorni, con piogge intense ed esondazioni, è originato da una situazione ciclonica profonda con fenomeni convettivi importanti: siamo cioè in pieno nella meteorologia. Quando parliamo di clima, invece, parliamo della trattazione statistica dei dati meteorologici, e ogni volta bisogna precisare la base temporale sulla quale la facciamo, solitamente un periodo di 30 anni. Poi è importante distinguere se i dati provengono da misure fisiche (come la temperatura dell’aria a due metri dal suolo) o se si deve ragionare su indizi, come si fa per studiare i climi del passato. Abbiamo solo due secoli di misure fisiche su tutto il pianeta. Prima non c’erano. E la temperatura globale è aumentata di sette decimi di grado centigrado per secolo. Da questo dato comincia tutta la diatriba tra catastrofisti e negazionisti: chi ha interpretato questo riscaldamento attribuendolo per il 98% all’uomo, e sono i modelli dell’Ipcc (il gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, ndr) dell’Organizzazione metereologica mondiale, e chi come me (e duecento scienziati italiani, e più di duemila nel mondo) sostiene che non ci sia conoscenza sufficiente del sistema clima, estremamente complesso, per attribuire una percentuale del genere di responsabilità all’uomo».
Quali sono le altre variabili?
«Oltre all’intervento dell’uomo, che nessuno mette in discussione, ma complicatissimo da definire, c’è la variabilità del sole, ci sono le cause astronomiche e infine la variabilità della composizione dell’atmosfera, sia naturale che antropica».
Quindi secondo lei non è possibile immaginare quel che sarà nei prossimi anni?
«Gli scenari di riscaldamento dei modelli dell’Ipcc, fino a 8 gradi ad arrivare a fine secolo, sono appunto scenari, non previsioni sulle quali basare scelte politiche energetiche e industriali per l’umanità intera. Questa mia posizione purtroppo viene fraintesa e vengo insultato come negazionista. Le nubi che vedeva Giulio Cesare non saranno certo quelle di oggi, ma che la responsabilità dell’aumento delle temperature sia tutta dell’uomo e che bisogna arrivare a emissioni zero è una bufala pazzesca che sta portandoci a decisioni sbagliatissime».
Il riferimento è al Green Deal.
«Certamente. Non entro sugli aspetti economici di queste scelte, ma già l’idea di poter soddisfare le esigenze energetiche solo con l’eolico, il solare e le fonti rinnovabili è assurda. Non bastano. Questa focalizzazione sulla C02 è la strada sbagliata».
Perché si sarebbe arrivati a quella che lei definisce una bufala?
«La sua origine è in quella che chiamo “la grande coincidenza”: i due secoli nei quali si è misurato l’aumento della temperatura sono anche i secoli dello sviluppo industriale tumultuoso, con uso del fossile (carbone, petrolio, gas, e minerale per il nucleare). Ma già nei due millenni scorsi abbiamo visto periodo caldo romano, periodo caldo medioevale e piccola glaciazione, tutti in epoche di velieri, e mulini a vento, trasporto con animali, non certamente di uomo industriale».

Ma anche lei concorda sul fatto che l’inquinamento sia da combattere.
«È quello che sto dicendo. L’inquinamento planetario è ben misurabile da satellite e dagli strumenti di remote sensing. Ci sarebbero elementi per fare accordi internazionali sulla sua salvaguardia invece che sulle impossibili “emissioni zero”, a beneficio di tutti i popoli della terra, indipendentemente dal loro sviluppo economico».
Cosa dovrebbe fare la politica?
«Ragionamenti scientifici, dare più retta agli scienziati veri. Serve spirito critico.
Non si possono accettare supinamente le decisioni dell’Ipcc. Le scelte della green economy saranno nefaste».

Dovremo abituarci a grandine, piogge torrenziali e inverni senza neve?
«Non è vero che è aumentata la grandine. Chi lo dice che non nevicherà più? Oggi si fanno confronti con il passato basati su dati non scientifici e si è diffuso quello che io definisco un “terrorismo da bombe d’acqua”, nato per mascherare l’inadeguatezza delle azioni di gestione del rischio meteorologico e delle inondazioni e l’ignoranza degli enormi progressi fatti al mondo nella radar-meteorologia e nel nowcasting».
Corriere di Bologna
UN NUMERO ECCEZIONALE DI VISIONE.
Dalla Prima guerra mondiale a oggi, il Potere ha plasmato e continua a condizionare l’immaginario delle masse esercitando su queste la propria influenza, attraverso il controllo sociale, la manipolazione e la propaganda. Passano i decenni, ma l’obiettivo rimane sempre quello di uniformare il pensiero, livellare le menti, perseguitare i divergenti ed eterodirigere il consenso. 
Da Edward Bernays agli attuali spin doctor, le tecniche di ingegneria sociale sono rimaste immutate e la criminalizzazione di ogni pensiero critico non si è mai interrotta. I padroni delle idee lavorano da dietro le quinte per creare la loro realtà e imporla alle masse, monopolizzando così la verità. Ogni giorno inventano di sana pianta una emergenza – politica o naturale – potenzialmente mortale per lo stile di vita del “mondo libero”, giardino fiorito attorniato dai selvaggi, per usare una sintesi “elegante” proposta non molto tempo fa dal capo della diplomazia europea, Josep Borrell. 
Visione. Le bugie del Potere analizza la genesi della propaganda del Sistema e smaschera la disinformazione dei media di massa, mostrando come i grandi potentati economici sovranazionali che controllano i media usano “pallottole di carta” per tentare pateticamente di salvare un sistema che non regge più. Per quanto ben costruite, le bugie non potranno ancora per molto impedire la crescita di una consapevolezza collettiva destinata a modificare gli attuali rapporti di forza.
EDITORIALE • Salviamo l’Occidente da se stesso di Francesco Toscano
INTRODUZIONE • Avvelenare la verità e omologare il pensiero di Enrica Perucchietti
ALLE ORIGINI DELLA “NOBILE MENZOGNA” • Deformare, intossicare, influenzare di Adriano Segatori • La nobile menzogna: genesi della “ragion di Stato” di Bruno Scapini • Fake news e manipolazione di massa di Valentina Ferranti
PROPAGANDA: LA LEZIONE DI BERNAYS • Il potere mente, sempre di Enzo Pennetta • L’industria del consenso di Giorgio Bianchi • La grande menzogna ai tempi del neoliberismo di Daniela Talarico • La propaganda bellica: dalla Commissione Creel a Colin Powell di Enrica Perucchietti
MISTIFICARE LA REALTÀ IN GUERRA • Il museo della menzogna di Roberto Quaglia • Guerra in Ucraina: la distanza tranarrazione e realtà di Stefano Orsi • Le fake news più grottesche sul conflitto russo-ucraino di Enrica Perucchietti
OMOLOGARE LE MENTI • Non tutto il falso vien per distorcere di Alessandro Bartoloni • Le bugie del potere: il cambiamento climatico è colpa dell’uomo di Franco Battaglia • Una grande bufala culturale: Tolkien “fascista” di Paolo Gulisano.

https://visioneditore.it/prodotto/le-bugie-del-potere-visione-15-2024/
Destra e sinistra vogliono continuare a spender i nostri soldi per inviare armi mentre il popolo soffre.
Vi avevano spiegato i benefici delle privatizzazioni. Ma erano per “loro”. Ma non vi preoccupate, tra poco arriva la guerra. Vi stanno abituando, con notizie false e campagne di propaganda.
Questi del green non solo hanno rotto, sono nocivi. La riduzione del limite di velocità a 30 KM orari provoca non solo un lieve aumento dei tempi di percorrenza, ma anche delle emissioni inquinanti: le emissioni di CO2 aumenterebbero dell'1,5%, mentre quelle di PM, particolarmente nocivi per la salute umana, del 2,7%.