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M A K E D O 🍂 è una piccola enciclopedia portatile dei tanti doni della natura.
Piena di descrizioni, consigli e curiosità.
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ALGHE

🍂🏷 MICROALGHE

Le microalghe o microfite sono ALGHE microscopiche invisibili ad occhio nudo.
Sono fitoplancton che si trovano tipicamente nei sistemi di acqua dolce e marina, che vivono sia nella colonna d'acqua che nei sedimenti.

Guarda anche https://www.tologreen.it/microalghe/

Questi microrganismi sono preziosi per la rimozione di sostanze inquinanti dalle acque di scarico.

Oltre all'utilizzo nel settore farmaceutico ed alimentare, contengono lipidici interessanti anche per la produzione di biocarburanti e polimeri biodegradabili.


🪴🏷 COLTIVAZIONE DI MICROALGHE

L’approccio più comune per coltivare le microalghe è rappresentato dalla foto-autotrofia, o più semplicemente autotrofia, nella quale si utilizza la luce come fonte di energia e l’anidride carbonica (CO2) come fonte di carbonio.
In questa tipologia di bioprocesso, l’ossigeno (O2) viene rilasciato come sottoprodotto del metabolismo.
Questo approccio ha il vantaggio di utilizzare il rifiuto principale del maggior numero delle attività antropiche, ossia la CO2 atmosferica, come materia prima per la produzione di biomassa algale.
https://agronotizie.imagelinenetwork.com/vivaismo-e-sementi/2017/01/27/alghe-un-opportunita-per-i-florovivaisti/52650

I fotobioreattori sono sistemi colturali, ottimali per la crescita di microrganismi fotosintetici come microalghe, cianobatteri e batteri fotosintetici.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Fotobioreattore

La serra è ideale per la produzione di microalghe perché offre un ambiente riparato e controllato.

Le imprese agricole potrebbero utilizzare le strutture già esistenti installando dei fotobioreattori per la produzione di microalghe.
Le serre migliori sono quelle in ferro e vetro perché garantiscono un controllo ottimale dei parametri ambientali, ma anche quelle con coperture plastiche possono essere adattate.
Il problema è proprio quello di assicurare le temperature ottimali durante i mesi più freddi.
Ci sono solo alcune microalghe che riescono a crescere intorno ai 20°C ed a resistere a temperature inferiori.
La serra di per sé mantiene un clima protetto all'interno della struttura e con alcuni accorgimenti, come riscaldare l'acqua di crescita, si può produrre tutto l'anno.

Guarda anche https://www.bertolinifarm.it/produzione-e-fasi-di-lavorazione-dellalga-spirulina/

Le microalghe, al contrario delle piante, una volta essiccate, possono essere stoccate con facilità.

Guarda anche https://designstreet.it/biobombola-alga-spirulina/

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ALGHE

🍂🏷 LO SAI CHE...

🏷UN TETTO DI ALGHE
https://www.architetturaecosostenibile.it/materiali/altri/case-tetti-alghe-962
Può durare fino a 200 anni e risulta essere molto resistente al fuoco.

🏷ISOLANTE TERMICO DALL'ALGA POSIDONIA
https://www.architetturaecosostenibile.it/materiali/isolanti/posidonia-isolante-termico-natura-501
La sua moderna applicazione non è un’innovazione, ma una riscoperta di tecnologie tradizionali di alcuni paesi del Nord Europa.

🏷PANNELLI BIOSOLARI CON ALGHE IN GRADO DI PULIRE L'ARIA
https://www.architetturaecosostenibile.it/green-life/curiosita-ecosostenibili/foglie-biosolari-aria-biosolar-leaves-263
Gli organismi coltivati nei panelli sono microalghe, diatomee e fitoplancton.
Nel processo di fotosintesi, purificano l’aria rilasciando ossigeno e rimuovendo CO2.

🏷POLIMERO DI ALGHE
https://www.greenme.it/informarsi/ambiente/alghe-bioplastica/
Il materiale plastico è il risultato della coltivazione, raccolta, asciugatura e trasformazione delle ALGHE, che vengono, poi, trasformate in una speciale schiuma, chiamata EVA, ossia etilene vinil acetato, che garantisce elasticità e flessibilità ai prodotti.

🏷COLORANTI NATURALI A BASE DI ALGHE
https://www.greenme.it/consumare/mode-e-abbigliamento/coloranti-naturali-tessili-alghe/?amp
È il progetto Algaemy, in cui le microalghe, sostituiscono le sostanze chimiche usate nell'industria tessile.

🏷BIRRA PRODOTTA GRAZIE ALLE ALGHE
https://www.greenbiz.com/article/how-aussie-brewery-incorporates-algae-beer-production
La speranza è che questo sistema, non solo possa ridurre le emissioni di CO2 dalla produzione di birra, ma anche convertirle in ossigeno.
https://www.greenme.it/lifestyle/birrificio-microalghe/

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🌱🏷 NINFEA

Nymphaea è un genere di piante angiosperme appartenenti alla famiglia delle Ninfeacee.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Nymphaea
È una pianta erbacea perenne d’acqua dolce a riposo invernale.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Nymphaeaceae
Alcune specie possono essere considerate palustri in quanto riescono a sopportare facilmente abbassamenti temporanei del livello dell'acqua.

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🍂 NINFEA

La NINFEA è una pianta acquatica ermafrodita.
Ogni fiore ha una brevissima durata, poi si piega sullo stelo, affonda nell’acqua ed emergono i nuovi boccioli.

Il fusto (rizoma), di aspetto rizomatoso, singolo o ramificato, cresce sotto il livello dell’acqua.
https://www.tuttogreen.it/rizoma/amp/
Da questo si sviluppano dei lunghi piccioli a cui sono attaccate le foglie ancora arrotolate, che si schiuderanno solo quando avranno raggiunto la superficie dell’acqua, ricoprendo ampie estensioni.
Possono raggiungere lunghezze sino ai 150 / 200 cm.
Se il picciolo non è presente significa che le foglie sono sessili.

Le foglie sono decidue o sempreverdi.

La radice è un tubercolo ovale spesso circa 15 mm, ricoperto di una corteccia marrone secca e coriacea.

I frutti della NINFEA sono bacche rotonde, coriacee e spugnose, a deiscenza irregolare.

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🍂🏷 CASA DOLCE CASA

I giardini d'acqua sono il regno della Ninfea.

Nei piccoli laghetti scegliamo specie di sviluppo ridotto che si adattano a crescere anche in 15 cm.

Nei grandi stagni scegliamo specie di grande sviluppo che sopportano profondità di 200 cm.
Teniamo presente che a questa profondità la fioritura diminuisce.

Guarda anche https://www.etabeta-ninfee.it/blog/43-la-flora-dei-giardini-d-acqua

Per riuscire a creare un ecosistema autosufficiente e con acqua pulita è necessario rispettare poche regole.

Le piante ossigenanti, per esempio, svolgono una funzione fondamentale per il biotopo acquatico del laghetto, poiché producono ossigeno, assorbono il carico organico presente nell'acqua e limitano la formazione di alghe unicellulari.
Il loro numero deve essere proporzionato alla quantità d’acqua presente nel laghetto.

Guarda anche https://www.etabeta-ninfee.it/blog/42-scelta-dei-materiali-per-costruire-il-laghetto

La superficie dell'acqua esposta alla luce solare deve essere coperta per il 40% da foglie di Ninfee.
Riducendo le radiazioni solari si evita il surriscaldamento dell'acqua e la conseguente crescita di alghe, ma attenzione a non esagerare, perché potresti soffocare le piante, togliendo, inoltre, luce necessaria al resto dell'ecosistema.

Il 40% del fondo deve essere tappezzato da piante ossigenanti.

Un ulteriore 10% della superficie deve essere coperto da piante galleggianti, che contribuiscono con le loro radici fluttuanti a filtrare ulteriormente l'acqua.

Infine, il 20% del perimetro deve essere occupato da piante palustri.
I loro ammassi radicali svolgono una importante azione di fitodepurazione.

Guarda anche https://www.etabeta-ninfee.it/blog/64-il-ricovero-invernale-del-laghetto

Se hai messo la giusta combinazione di piante, ti basterà lasciarle crescere autonomamente, attendendo che si formi l'equilibrio nel laghetto, nell'arco di circa un anno.

Guarda anche https://www.pianteacquatiche.org/come_realizzare_un_laghetto.html

🪴🏷 COLTIVAZIONE DELLE NINFEE
https://t.me/makedolartedelsapere/97

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NINFEA

🪴🏷 COLTIVAZIONE DELLE NINFEE

Le Ninfee possono essere di due tipologie, rustiche e tropicali.
Le prime sono più resistenti e si adattano meglio al clima continentale.

Guarda anche https://www.edendeifiori.it/14545/ninfea.php

Le Ninfee rustiche possono stare nel laghetto anche d'inverno.
Sono piante mediamente robuste che sopportano bene anche temperature poco al di sotto dello zero, purché il ghiaccio non vada a intaccare il rizoma.

Guarda anche https://www.ideegreen.it/come-coltivare-le-piante-acquatiche-11120.html

Sii propagano per divisione dei rizomi, facendo attenzione durante la manipolazione a non rovinare le nuove gemme.
Questa operazione va eseguita a fine Febbraio, prima che la pianta torni a vegetare.
L’operazione consiste nello scindere una pianta in due o tre esemplari più piccoli, che successivamente verranno trapiantati.
Ognuna di queste piantine conserva una porzione dell’apparato radicale originario, del fusto e della vegetazione terminale.
È necessario procedere alla separazione dei fusti con delicatezza, assicurandosi che ognuno di esso conservi una parte del sistema radicale.

Possono essere riprodotte anche da seme, posiziondolo in un vaso, ad una profondità non maggiore di 2 cm.

Quando le piantine avranno emesso le prime foglie, si potrà procedere alla prima divisione del rizoma.

Guarda anche https://www.pianteacquatiche.org/piante_acquatiche_faq.html#ninfee

Le crittogame ed i marciumi rappresentano dei nemici per le Ninfee.

La prevenzione è fondamentale, si deve collocare in un’area soleggiata, evitando di mettere troppi esemplari nella stessa area, e si deve controllare costantemente il pH dell’acqua, che non deve mai essere né troppo acido né troppo alcalino.

Un costante monitoraggio delle piante e la pronta eliminazione di tutte le foglie colpite rappresenta un modo per evitare che l’affezione si diffonda.

Guarda anche https://qualcherisposta.it/come-coltivare-le-ninfee-in-casa

🪴🏷 COLTIVAZIONE DELLE NINFEE IN VASO
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🪴🏷 COLTIVAZIONE DELLE NINFEE IN GIARDINO
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🪴🏷 RACCOLTA DELLA NINFEA
https://t.me/makedolartedelsapere/100

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🪴🏷 COLTIVAZIONE DELLE NINFEE IN VASO

Il periodo ideale per piantare le Ninfee, è quando la temperatura non scende più sotto i 10 °C.

Guarda anche https://www.noisiamoagricoltura.com/vasi-per-ninfee/

I rizomi si pongono direttamente sul fondo del laghetto se il laghetto è naturale, sebbene, coltivare la Ninfea in un contenitore, è consigliato perché può essere ritirata in inverno, e inoltre, non avrà uno sviluppo troppo esuberante del fogliame.

Non è quasi mai necessario estrarle durante la stagione invernale, ma diventa essenziale se lo specchio d’acqua è profondo meno di 30 cm, in quanto potrebbero gelare rapidamente.

Guarda anche https://www.ideegreen.it/coltivare-ninfee-100220.html

Il contenitore da immergere non deve essere forato, altrimenti il contenuto, con il tempo fuoriesce, sparpagliandosi nel laghetto.

È consigliabile foderare i contenitori all’interno, con un telo in plastica robusta, meglio se del tipo da laghetto in plastica non tossica.

Metti un po’ di terra argillosa sul fondo del contenitore, evitando il terriccio universale o la torba.
Alla terra può essere mescolato un po’ di concime granulare a lenta cessione, per piante acquatiche.

Evita l’aggiunta di stallatico, come molti suggeriscono, perché sarebbe rilasciata nell’acqua una quantità così elevata di sostanze azotate da causare una crescita incontrollata di alghe.

Il rizoma dovrà essere piantato in modo obliquo con inclinazione di 30 gradi e immerso fino al colletto nel terriccio.

Assicurati che la corona del rizoma non venga seppellita, ma che affiori sulla terra.

Quindi taglia il rivestimento di plastica in eccesso e immergi il contenitore nel laghetto in base alla profondità richiesta dalla pianta.

È consigliabile aggiungere 2-3 centimetri di sabbia e/o ghiaia per evitare che il terriccio possa sollevarsi durante la fase dell’immersione.

Una Ninfea piantata in un bacino rispetto alla stessa coltivata in un contenitore raggiunge dimensioni maggiori, ma dovrà essere divisa periodicamente.

È importante rispettare le indicazioni tipiche di ogni specie.
Una profondità di 60-80 centimetri, ad ogni modo, soddisfa l’esigenza della maggior parte delle Ninfee.

Guarda anche https://www.portaledelverde.it/blog-giardinaggio/coltivazione-ninfea-nana-balcone/

Può essere coltivata in giardino all’interno di piccoli stagni e fontane, o in terrazzo riempiendo di acqua dei mastelli di dimensioni appropriate.

Per coltivarle in terrazzo è consigliabile scegliere varietà a sviluppo moderato, come le Ninfee nane.
Quest'ultime hanno la corolla che di diametro non supera una moneta di cinque centesimi e che quindi possono stare tranquillamente in una ciotola piena d'acqua.

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🪴🏷 COLTIVAZIONE DELLE NINFEE IN GIARDINO

È importante che ciascuna Ninfea sia dotata del germoglio e dell’apparato radicale.

Guarda anche https://www.guidagiardino.com/come-coltivare-una-ninfea-dentro-casa-o-in-giardino/

Dopo aver messo a dimora le Ninfee, lascia il contenitore a mezz’ombra per qualche giorno, per poi posizionarle, successivamente, in pieno sole.

La temperatura dell’acqua è importante.
Deve essere sempre tra i 18 °C e i 25 °C.

Almeno una volta a settimana si deve controllare il livello dell’acqua del recipiente.
Oltretutto, ogni tanto occorre cambiarla per favorire l’ossigenazione della pianta.

Nel contenitore, ci deve essere almeno una pianta ossigenante.

Un'altra accortezza è quella di tagliare ogni anno le radici e di ripulire la pianta.

Guarda anche https://www.guidagiardino.com/come-realizzare-un-giardino-acquatico-in-un-contenitore/

Ricordati anche di lavare sia il vaso che i rizomi sotto acqua corrente.

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🪴🏷 RACCOLTA DELLA NINFEA

I fiori della Ninfea si raccolgono da Maggio a Luglio, al momento della fioritura più attiva, recidendoli appena sotto il picciolo.
Lasciali essiccare al sole per un giorno, dopodiché spostali all'ombra e termina l'essiccamento.
Si conservano in sacchetti di carta chiusi o in vasi di vetro scuro chiusi.

Le foglie e i frutti vengono raccolti dopo la fine dell'estate.
I semi si raccolgono una volta che la pianta si è seccata.

Il rizoma della Ninfea si raccoglie da Settembre a Novembre, strappandolo dal terreno con l'uso di un attrezzo orticolo, se la profondità lo permette, al termine del periodo vegetativo.
Lavalo accuratamente, taglialo in pezzi da 5 -10 cm e lascialo essiccare al sole per due o tre giorni, poi spostalo all'ombra e termina l'essiccamento.
Anche il rizoma va conservato in sacchetti di carta sigillati o in vasi di vetro scuro chiusi.

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NINFEA

🍂🏷 PROPRIETÀ TERAPEUTICHE

Costituenti la pianta di Ninfea sono tannini, alcaloidi, glucosidi e resine.

La radice, inoltre, contiene amido, oli essenziali, zucchero e proteine.

Nelle pratiche fitoterapiche, vengono impiegati i fiori e il rizoma.

In passato, la Ninfea era conosciuta per le sue proprietà anafrodisiache.

Guarda anche https://www.trapaninfo.it/26_MEDICINA/MEDICINA%20-%20ERBORISTERIA%20-%20NINFEA%20(Nymphaea%20alba%20L.).htm

La fitoterapia odierna le riconosce virtù cardiotoniche, antispasmodiche, emollienti, sedative, bechiche, astringenti, antinfiammatorie e calmanti.

Tali qualità fanno della Ninfea un ottimo rimedio contro catarro, infezioni intestinali, sindrome del colon irritabile, patologie urinarie e malattie renali.

La Ninfea, inoltre, sembra avere effetti radioprotettivi.

Non dev'essere mai assunta cruda.
Si prega di informarsi sulle controindicazioni.

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🍂🏷 TANNINI

Il tannino è una classe di composti contenuti in diverse piante con proprietà analoghe a quelle dell’acido tannico, solubili in acqua.

Il ruolo biologico dei tannini è quello di difendere la pianta.
https://www.cure-naturali.it/enciclopedia-naturale/rimedi-naturali/erboristeria/tannini.html
La loro espressione si ha soprattutto a livello di radici, cortecce, foglie e frutti immaturi che, grazie alla presenta di tannini, assumono un sapore sgradevole e poco appetibile per i predatori.
I tannini hanno la capacità di precipitare alcune proteine della saliva, dando così la tipica sensazione di astringenza.

Guarda anche https://www.tuttogreen.it/tannino-cosa-serve-dove-si-trova/

I tannini, somministrati sia per via topica sia orale, hanno un effetto antibatterico e antifungino.

Somministrati per via orale hanno un effetto antidiarroico.
https://www.erbatisana.it/ultime/la-ninfea
Somministrati per via topica hanno effetto vasocostrittore, sono usati nella rigenerazione dei tessuti affetti da piccole ferite e ustioni, e infine sono usati nel trattamento della dermatite.

I tannini riducono la produzione di sebo.
Sono quindi molto indicati sia per la cura di pelli grasse ed infiammate, sia per la cura dei capelli grassi.

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Tannino
Si combinano in modo aspecifico con le proteine alimentari, formando complessi resistenti alle proteasi gastrointestinali.
I tannini inoltre, inibiscono gli enzimi digestivi.

Guarda anche https://www.tannins.org/it/il-tannino-cosa-e/

Si prega di informarsi sulle eventuali controindicazioni.

🍂🏷 LO SAI CHE
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TANNINI

🍂🏷 LO SAI CHE

I tannini sono una sostanza naturale, del gruppo eterogeneo costituito dai polifenoli, presente in tutto il mondo vegetale, come nel legno, nella corteccia, nei rizomi, nelle radici e nei frutti.

Vi siete mai chiesti perché, dopo un temporale, il legno umido degli alberi non inizia a marcire?
La ragione sono i tannini.
https://www.tannins.org/it/il-tannino-in-natura/

I tannini trovano impiego nella tintura e nella stampa dei tessuti, nella preparazione di lacche e inchiostri, nella chiarificazione del vino, della birra e dei succhi di frutta.

Il tannino è spesso associato al vino, in particolare al vino rosso.
È naturalmente presente sia nell’uva che nel legno delle botti e conferisce quel caratteristico sapore astringente.
Inoltre, durante le diverse fasi di produzione del vino è consentito aggiungere estratti tannici per la chiarifica, per la stabilizzazione del colore o per la riduzione del contenuto di solfiti.

Il tannino viene utilizzato nei processi di chiarificazione della birra.
Viene utilizzato anche per regolarne la schiuma.
Senza l’aggiunta di quest'ultimo, la schiuma continuerebbe a crescere.

Il tannino, inoltre, viene utilizzato come antiossidante ed aromatizzante nei succhi di frutta e persino nelle bevande a base di tè, che già ne contengono naturalmente alte concentrazioni.
https://www.tannins.org/it/applicazioni/
È anche il protagonista del processo di concia al vegetale.

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NINFEA

🍂🏷 USI IN CUCINA

Le Ninfee sono state ampiamente usate come fonte di cibo, e lo sono tutt’ora in diverse regioni dell’Africa e dell’Asia.
https://samorini.it/etnobotanica/varia/etnobotanica-ninfee-psicoattive/

I rizomi della Ninfea contengono un’alta percentuale di fecola e sono tutt'ora usati come alimento da alcune popolazioni del nord Europa.
Hanno un gusto piuttosto amaro a causa della presenza di diversi tannini.

I rizomi sono bolliti o arrostiti, e vengono raccolti durante la stagione secca, quando sono ricchi di amido.

Per quanto riguarda i semi, in Egitto sono usati solo quelli del loto asiatico e della Ninfea azzurra, che vengono macinati per ricavarne una farina.

Guarda anche https://veggiekinsblog.com/2019/06/12/makhana/

In certi casi i semi vengono estratti dai frutti fermentati, e a volte sono seccati e immagazzinati prima dell’uso.

La Ninfea non dev'essere mai assunta cruda.
Si prega di informarsi sulle eventuali controindicazioni.

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🌱🏷 CETERACH OFFICINARUM

Cedracca, Spaccapietre o Erba Ruggine.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Ceterach_officinarum

Si tratta di una felce della famiglia delle Aspleniaceae tipica dell'Europa centrale.

La specie è comune in Eurasia, nelle regioni a clima mite e in stazioni secche e calde.

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🌱🏷 CEDRACCA

La Cedracca cresce sui vecchi muri a secco e sulle rocce in zone umide, soleggiate e calcaree.

In fitoterapia viene utilizzato maggiormente il nome di Erba Spaccapietra.

È una piccola Felce che raggiunge i 15/20 cm di altezza, con foglie disposte a rosetta dalla forma lineare e lanceolata.

La Cedracca è facilmente distinguibile dalle altre Felci grazie all'aspetto più carnoso delle foglie.

Nella pagina inferiore, le foglie contengono gli sporangi detti sori, somiglianti per forma e dimensione a delle lenticchie, che a maturità assumono un colore tra il rosso e il marrone, da qui il nome volgare di Erba Ruggine.

I sori contengono, a loro volta, le spore.

Le foglie si raccolgono nella tarda estate, evitando sempre le zone più inquinate, e possono essere essiccate per un uso successivo.
La radice, invece, si raccoglie in autunno.

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CEDRACCA

🍂🏷 PROPRIETÀ E USI TERAPEUTICI

È utilizzata principalmente per coadiuvare l’eliminazione di calcoli renali e nel trattamento di disturbi dell’apparato urinario.

I componenti attivi includono sali minerali, mucillagini, tannini, flavonoidi, acido caffeico, acido gallico e acido clorogenico.

Ha proprietà terapeutiche, sedative, astringenti, espettoranti e diuretiche.

Guarda anche https://www.vivodibenessere.it/erba-spaccapietra/

È un antinfiammatorio e un analgesico naturale, poiché sfiamma i tessuti e attenua gli spasmi diminuendo così la percezione del dolore.

È un ottimo rimedio in caso di febbre e pressione arteriosa.

È utile anche come blando lassativo, e per contrastare batteri e vermi intestinali.

Per quanto riguarda l’uso cosmetico, viene usata come decongestionante per pelli arrossate, applicata calda per far maturare i foruncoli, o per risciacquare i capelli per fortificarli.

Si prega di informarsi sulle eventuali controindicazioni.

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