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L’ONU ha istituito la giornata di commemorazione per Srebrenica
L’Assemblea Generale dell’ONU ha approvato giovedì una risoluzione che istituisce per l’11 luglio la Giornata internazionale di commemorazione del genocidio di Srebrenica. Il testo è passato con 84 voti a favore, 19 contrari e ben 68 astensioni. A proporre la risoluzione sono stati Germania e Ruanda, mentre Stati Uniti, Regno Unito, diversi Paesi dell’UE e dell’Organizzazione della Cooperazione Islamica e tutta l’ex Jugoslavia (tranne Serbia e Montenegro) hanno sponsorizzato la decisione. Milrorad Dodik, presidente della Republika Srpska, entità serba non riconosciuta a livello nazionale dove si trova Srebrenica e che comprende quasi la metà del territorio bosniaco, ha dichiarato che se la risoluzione fosse passata avrebbe proclamato l’indipendenza dal territorio e l’adesione alla Serbia.

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Buongiorno e buon Venerdì 24 Maggio
Massacro a Gaza, colpita moschea a Gaza City: strage di sfollati
Continuano senza soluzione di continuità i massacri israeliani a Gaza. Ieri l’IDF ha colpito la moschea di Fatima al-Zahra, nel nord di Gaza City, in cui è presente anche una scuola coranica. Tra le 16 vittime, in cui si contano anche 10 bambini, ci sono gli sfollati che avevano trovato rifugio nel luogo di culto. Nella notte sono stati effettuati nuovi bombardamenti aerei e di artiglieria a Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza. 12 i morti, tra cui donne e bambini. L’ultimo bilancio fornito dalle autorità sanitarie palestinesi parla di 35.800 morti e più di 80mila feriti dallo scoppio del conflitto.

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Attacco al Crocus, Mosca riconosce responsabilità dello Stato Islamico
Secondo quanto riporta Ria Novosti, il direttore del Servizio federale per la sicurezza russo (FSB), Alexander Bortnikov, avrebbe dichiarato che «più di 20 persone» sono state arrestate per l’attacco avvenuto alla Crocus City Hall di Mosca lo scorso 22 marzo. Secondo le indagini, l’attacco e la fuga dei terroristi sarebbero stati coordinati via internet da militanti del Wilayat Khorasan, fazione afghano-pakistana dello Stato Islamico. Al termine delle operazioni, «i terroristi hanno ricevuto il chiaro comando di muoversi verso il confine ucraino, dove è stata preparata una “finestra” da quel lato» ha dichiarato Bortnikov, aggiungendo che vi è certezza del ruolo diretto dell’intelligence ucraina nell’attacco.

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Papua Nuova Guinea, frana causa centinaia di vittime: “disastro senza precedenti”
Nella notte tra giovedì 23 e venerdì 24 maggio una frana ha coinvolto sei villaggi nella provincia di Enga, in Papua Nuova Guinea, seppellendo le case con fango e rocce. Ad essere colpito è stato in particolare il villaggio di Kaokalam, a circa 600 km dalla capitale, Port Moresby. Almeno un centinaio di persone sono rimaste uccise, secondo quanto riportato dai media, mentre non si conosce il numero dei dispersi. Peter Ipatas, governatore della provincia, ha definito quanto accaduto un disastro «senza precedenti».

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L’UE riforma il mercato del gas per escludere Russia e Bielorussia
Il Consiglio UE ha approvato una legge che consente ai Paesi del blocco di sospendere le forniture di gas dalla Russia e dalla Bielorussia a partire dal 2026. La direttiva consente agli Stati Membri e alla Commissione di “escludere le forniture” da Russia e Bielorussia per un massimo di 1 anno, con la possibilità di estendere il divieto. Presente anche una clausola sulla non violazione della sicurezza dell’approvvigionamento di gas ai Paesi dell’UE e sulla non violazione degli obblighi nei confronti di terzi. Le norme entreranno in vigore 6 mesi dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE. Viene previsto un periodo di due anni per adeguare le legislazioni nazionali con misure appropriate.

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Francia, oltre 150 arresti a una manifestazione per il clima

Venerdì a Parigi centinaia di attivisti provenienti da diverse realtà ambientaliste si sono riuniti per protestare davanti alla sede della società di gestione di patrimoni francese Amundi, venendo arrestati dalle forze dell’ordine. Da quello che comunica la polizia, gli attivisti avrebbero fatto irruzione nella sede e danneggiato la struttura, motivo per cui sarebbero state arrestate 173 persone. Le proteste sono state organizzate in occasione della assemblea generale della compagnia petrolifera TotalEnergies, di cui Amundi risulta uno dei principali azionisti, e contro cui i manifestanti si sono scagliati lanciandole l’accusa di stare acuendo i problemi relativi alla crisi climatica.

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Tajani, nuovi aiuti a Gaza e all’UNRWA

Oggi, in occasione del proprio incontro con il Primo Ministro palestinese Mohammed Mustafa, il Ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani avrebbe comunicato alla stampa lo stanziamento di 35 milioni di euro in aiuti umanitari per Gaza, di cui 5 milioni dedicati all’UNRWA; verrebbero in questo modo riaperti i finanziamenti all’agenzia umanitaria dell’ONU, dopo la chiusura di qualche mese fa. Nello specifico, inoltre, verrebbe finanziata l’iniziativa Food for Gaza – in passato già oggetto di due diversi pacchetti di finanziamenti da 20 milioni – con un pacchetto dal valore di 30 milioni di euro. Tajani avrebbe inoltre rilanciato il sostegno dell’Italia alla soluzione dei due Stati.

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Frana in Papua Nuova Guinea, almeno 300 persone sotto le macerie

Più di 300 persone e oltre 1.100 abitazioni risultano sepolte dall’enorme frana che nella notte tra giovedì e venerdì ha coinvolto sei villaggi nella provincia di Enga, in Papua Nuova Guinea. Lo riporta il Papua New Guinea Post Courier, citando quanto riferito da un rappresentante del Parlamento del Paese. Il bilancio si aggrava di ora in ora e si temono centinaia di morti. La frana ha bloccato l’accesso all’autostrada, rendendo l’elicottero l’unico mezzo per raggiungere la zona colpita. Alcuni video pubblicati sui social media dopo il disastro hanno mostrato persone che si arrampicavano su rocce, alberi sradicati e cumuli di terra alla ricerca di sopravvissuti.

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