Francia effettua test di un missile con capacità nucleare
La Francia ha effettuato un test di un missile con capacità nucleare, l’ASMPA-R, che è stato lanciato senza testata da un aereo “sopra il territorio nazionale”. Lo riporta il ministro della Difesa francese Sebastien Lecornu che, citato dal The Guardian, ha aggiunto che l’esercitazione mirava a sostenere “la credibilità dell’elemento di deterrenza nucleare aereo” e si è congratulato con «tutte le forze» coinvolte in un’operazione «pianificata da tempo». L’esercitazione è avvenuta il giorno dopo che la Russia ha annunciato di aver effettuato esercitazioni in preparazione per “l’uso di armi nucleari non strategiche” nel distretto militare meridionale.
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La Francia ha effettuato un test di un missile con capacità nucleare, l’ASMPA-R, che è stato lanciato senza testata da un aereo “sopra il territorio nazionale”. Lo riporta il ministro della Difesa francese Sebastien Lecornu che, citato dal The Guardian, ha aggiunto che l’esercitazione mirava a sostenere “la credibilità dell’elemento di deterrenza nucleare aereo” e si è congratulato con «tutte le forze» coinvolte in un’operazione «pianificata da tempo». L’esercitazione è avvenuta il giorno dopo che la Russia ha annunciato di aver effettuato esercitazioni in preparazione per “l’uso di armi nucleari non strategiche” nel distretto militare meridionale.
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L’impressionante produzione legislativa “legge e ordine” dell’Italia negli ultimi 20 anni
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L’impressionante produzione legislativa “legge e ordine” dell’Italia negli ultimi 20 anni
In Italia, da molti anni ormai, la legislazione introduce misure volte a cancellare sempre più i diritti civili, in nome di una supposta “sicurezza” e del mantenimento dell’ordine. Già dagli anni ’70, con la scusa della minaccia terroristica, sono state reintrodotte…
Russia, arrestato per corruzione un alto ufficiale
Stamattina in Russia sarebbe stato arrestato il vice capo di stato maggiore Vadim Shamarin, tenente generale che sta al vertice della direzione principale delle comunicazioni delle forze armate della Federazione. La notizia arriva dall’agenzia di stampa russa Ria Novosti, che comunica che Shamarin, secondo un’indagine della 235° corte militare della guarnigione, sarebbe coinvolto in un caso di corruzione per il presunto ottenimento di «tangenti molto alte». Nello specifico, stando a quanto riporta Ria Novosti, Shamarin sarebbe stato oggetto di una «misura preventiva sotto forma di detenzione». L’arresto di Shamarin segue quello del generale Popov per truffa, riportato meno di 24 ore fa.
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Stamattina in Russia sarebbe stato arrestato il vice capo di stato maggiore Vadim Shamarin, tenente generale che sta al vertice della direzione principale delle comunicazioni delle forze armate della Federazione. La notizia arriva dall’agenzia di stampa russa Ria Novosti, che comunica che Shamarin, secondo un’indagine della 235° corte militare della guarnigione, sarebbe coinvolto in un caso di corruzione per il presunto ottenimento di «tangenti molto alte». Nello specifico, stando a quanto riporta Ria Novosti, Shamarin sarebbe stato oggetto di una «misura preventiva sotto forma di detenzione». L’arresto di Shamarin segue quello del generale Popov per truffa, riportato meno di 24 ore fa.
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Ad aprile più della metà dell'energia elettrica in Italia proveniva da fonti rinnovabili
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Ad aprile più della metà dell'energia elettrica in Italia proveniva da fonti rinnovabili
In Italia, nello scorso mese di aprile, le energie rinnovabili hanno soddisfatto più della metà della domanda elettrica nazionale. Superando il contributo complessivo delle fonti fossili, le fonti pulite hanno soddisfatto il 51,2% del fabbisogno energetico…
Ilaria Salis è uscita dal carcere e ora è ai domiciliari
Ilaria Salis è uscita dal carcere di Gyorskocsi Utca di Budapest, in cui si trovava da oltre un anno e tre mesi in regime di detenzione preventiva. La donna italiana di 39 anni si trova ora ai domiciliari in una casa a Budapest. La scarcerazione arriva dopo l’appello presentato nelle scorse settimane dai legali di Salis, giunto ieri alla giustizia ungherese. Ilaria Salis, attivista e insegnante di Monza, si trovava in carcere da febbraio 2023 con l’accusa di aver aggredito alcuni manifestanti neonazisti.
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Ilaria Salis è uscita dal carcere di Gyorskocsi Utca di Budapest, in cui si trovava da oltre un anno e tre mesi in regime di detenzione preventiva. La donna italiana di 39 anni si trova ora ai domiciliari in una casa a Budapest. La scarcerazione arriva dopo l’appello presentato nelle scorse settimane dai legali di Salis, giunto ieri alla giustizia ungherese. Ilaria Salis, attivista e insegnante di Monza, si trovava in carcere da febbraio 2023 con l’accusa di aver aggredito alcuni manifestanti neonazisti.
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Gaza: Israele intensifica l'offensiva impedendo il rifornimento degli aiuti umanitari
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Gaza: Israele intensifica l'offensiva impedendo il rifornimento degli aiuti umanitari
L’esercito israeliano ha lanciato la scorsa notte una delle offensive più intense sulla città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, costringendo centinaia di migliaia di persone ad abbandonare quello che è stato un rifugio per circa la metà dei 2,3 milioni…
È stata appena scoperta la fusione di buchi neri più lontana mai osservata finora
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È stata appena scoperta la fusione di buchi neri più lontana mai osservata finora
Il telescopio James Webb continua ad effettuare scoperte mozzafiato: dopo stelle di neutroni dentro a supernove, pianeti che hanno diviso in due la comunità scientifica e nane brune che sfidano gli attuali modelli astronomici, questa volta è toccato ad un…
Nuova Caledonia, per sedare la rivolta Macron promette più polizia e repressione
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Nuova Caledonia, per sedare la rivolta Macron promette più polizia e repressione
È arrivato questa mattina in Nuova Caledonia il presidente francese Emmanuel Macron, dopo 11 giorni di rivolte nell’arcipelago del pacifico. Accompagnato dal ministro degli Interni Gerald Darmanin, dal ministro delle Forze Armate Sébastien Lecornu e da Marie…
L’ONU ha istituito la giornata di commemorazione per Srebrenica
L’Assemblea Generale dell’ONU ha approvato giovedì una risoluzione che istituisce per l’11 luglio la Giornata internazionale di commemorazione del genocidio di Srebrenica. Il testo è passato con 84 voti a favore, 19 contrari e ben 68 astensioni. A proporre la risoluzione sono stati Germania e Ruanda, mentre Stati Uniti, Regno Unito, diversi Paesi dell’UE e dell’Organizzazione della Cooperazione Islamica e tutta l’ex Jugoslavia (tranne Serbia e Montenegro) hanno sponsorizzato la decisione. Milrorad Dodik, presidente della Republika Srpska, entità serba non riconosciuta a livello nazionale dove si trova Srebrenica e che comprende quasi la metà del territorio bosniaco, ha dichiarato che se la risoluzione fosse passata avrebbe proclamato l’indipendenza dal territorio e l’adesione alla Serbia.
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L’Assemblea Generale dell’ONU ha approvato giovedì una risoluzione che istituisce per l’11 luglio la Giornata internazionale di commemorazione del genocidio di Srebrenica. Il testo è passato con 84 voti a favore, 19 contrari e ben 68 astensioni. A proporre la risoluzione sono stati Germania e Ruanda, mentre Stati Uniti, Regno Unito, diversi Paesi dell’UE e dell’Organizzazione della Cooperazione Islamica e tutta l’ex Jugoslavia (tranne Serbia e Montenegro) hanno sponsorizzato la decisione. Milrorad Dodik, presidente della Republika Srpska, entità serba non riconosciuta a livello nazionale dove si trova Srebrenica e che comprende quasi la metà del territorio bosniaco, ha dichiarato che se la risoluzione fosse passata avrebbe proclamato l’indipendenza dal territorio e l’adesione alla Serbia.
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Il conflitto in Birmania si aggrava sempre più: migliaia di case incendiate in pochi giorni
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Il conflitto in Birmania si aggrava sempre più: migliaia di case incendiate in pochi giorni
Superati ormai i tre anni dal colpo di Stato militare che ha fatto scoppiare uno dei più sanguinosi conflitti del ventunesimo secolo, la guerra in Birmania non accenna a fermarsi e, anzi, pare aggravarsi sempre di più. Secondo fonti locali, infatti, lo scorso…
Massacro a Gaza, colpita moschea a Gaza City: strage di sfollati
Continuano senza soluzione di continuità i massacri israeliani a Gaza. Ieri l’IDF ha colpito la moschea di Fatima al-Zahra, nel nord di Gaza City, in cui è presente anche una scuola coranica. Tra le 16 vittime, in cui si contano anche 10 bambini, ci sono gli sfollati che avevano trovato rifugio nel luogo di culto. Nella notte sono stati effettuati nuovi bombardamenti aerei e di artiglieria a Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza. 12 i morti, tra cui donne e bambini. L’ultimo bilancio fornito dalle autorità sanitarie palestinesi parla di 35.800 morti e più di 80mila feriti dallo scoppio del conflitto.
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Continuano senza soluzione di continuità i massacri israeliani a Gaza. Ieri l’IDF ha colpito la moschea di Fatima al-Zahra, nel nord di Gaza City, in cui è presente anche una scuola coranica. Tra le 16 vittime, in cui si contano anche 10 bambini, ci sono gli sfollati che avevano trovato rifugio nel luogo di culto. Nella notte sono stati effettuati nuovi bombardamenti aerei e di artiglieria a Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza. 12 i morti, tra cui donne e bambini. L’ultimo bilancio fornito dalle autorità sanitarie palestinesi parla di 35.800 morti e più di 80mila feriti dallo scoppio del conflitto.
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Attacco al Crocus, Mosca riconosce responsabilità dello Stato Islamico
Secondo quanto riporta Ria Novosti, il direttore del Servizio federale per la sicurezza russo (FSB), Alexander Bortnikov, avrebbe dichiarato che «più di 20 persone» sono state arrestate per l’attacco avvenuto alla Crocus City Hall di Mosca lo scorso 22 marzo. Secondo le indagini, l’attacco e la fuga dei terroristi sarebbero stati coordinati via internet da militanti del Wilayat Khorasan, fazione afghano-pakistana dello Stato Islamico. Al termine delle operazioni, «i terroristi hanno ricevuto il chiaro comando di muoversi verso il confine ucraino, dove è stata preparata una “finestra” da quel lato» ha dichiarato Bortnikov, aggiungendo che vi è certezza del ruolo diretto dell’intelligence ucraina nell’attacco.
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Secondo quanto riporta Ria Novosti, il direttore del Servizio federale per la sicurezza russo (FSB), Alexander Bortnikov, avrebbe dichiarato che «più di 20 persone» sono state arrestate per l’attacco avvenuto alla Crocus City Hall di Mosca lo scorso 22 marzo. Secondo le indagini, l’attacco e la fuga dei terroristi sarebbero stati coordinati via internet da militanti del Wilayat Khorasan, fazione afghano-pakistana dello Stato Islamico. Al termine delle operazioni, «i terroristi hanno ricevuto il chiaro comando di muoversi verso il confine ucraino, dove è stata preparata una “finestra” da quel lato» ha dichiarato Bortnikov, aggiungendo che vi è certezza del ruolo diretto dell’intelligence ucraina nell’attacco.
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Papua Nuova Guinea, frana causa centinaia di vittime: “disastro senza precedenti”
Nella notte tra giovedì 23 e venerdì 24 maggio una frana ha coinvolto sei villaggi nella provincia di Enga, in Papua Nuova Guinea, seppellendo le case con fango e rocce. Ad essere colpito è stato in particolare il villaggio di Kaokalam, a circa 600 km dalla capitale, Port Moresby. Almeno un centinaio di persone sono rimaste uccise, secondo quanto riportato dai media, mentre non si conosce il numero dei dispersi. Peter Ipatas, governatore della provincia, ha definito quanto accaduto un disastro «senza precedenti».
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Nella notte tra giovedì 23 e venerdì 24 maggio una frana ha coinvolto sei villaggi nella provincia di Enga, in Papua Nuova Guinea, seppellendo le case con fango e rocce. Ad essere colpito è stato in particolare il villaggio di Kaokalam, a circa 600 km dalla capitale, Port Moresby. Almeno un centinaio di persone sono rimaste uccise, secondo quanto riportato dai media, mentre non si conosce il numero dei dispersi. Peter Ipatas, governatore della provincia, ha definito quanto accaduto un disastro «senza precedenti».
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Puglia: per iscriversi a scuola servirà mostrare il certificato di vaccino anti-HPV
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Puglia: per iscriversi a scuola servirà mostrare il certificato di vaccino anti-HPV
Il Consiglio regionale della Puglia ha dato all’unanimità il semaforo verde alla legge per l’aumento della copertura vaccinale anti Papilloma virus umano, con l'esplicita finalità di potenziare la rete informativa al fine di “ridurre i non vaccinati alla…
Corte Internazionale di Giustizia: "Stop alle operazioni a Rafah, Israele non tutela i civili"
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Corte Internazionale di Giustizia: "Stop alle operazioni a Rafah, Israele non tutela i civili"
La Corte internazionale di giustizia si è espressa sulle richieste urgenti avanzate dal Sudafrica la scorsa settimana, ovvero di imporre a Israele lo stop delle operazioni militari a Rafah. In particolare, la Corte ha riconosciuto il fatto che Israele non…
L’UE riforma il mercato del gas per escludere Russia e Bielorussia
Il Consiglio UE ha approvato una legge che consente ai Paesi del blocco di sospendere le forniture di gas dalla Russia e dalla Bielorussia a partire dal 2026. La direttiva consente agli Stati Membri e alla Commissione di “escludere le forniture” da Russia e Bielorussia per un massimo di 1 anno, con la possibilità di estendere il divieto. Presente anche una clausola sulla non violazione della sicurezza dell’approvvigionamento di gas ai Paesi dell’UE e sulla non violazione degli obblighi nei confronti di terzi. Le norme entreranno in vigore 6 mesi dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE. Viene previsto un periodo di due anni per adeguare le legislazioni nazionali con misure appropriate.
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Il Consiglio UE ha approvato una legge che consente ai Paesi del blocco di sospendere le forniture di gas dalla Russia e dalla Bielorussia a partire dal 2026. La direttiva consente agli Stati Membri e alla Commissione di “escludere le forniture” da Russia e Bielorussia per un massimo di 1 anno, con la possibilità di estendere il divieto. Presente anche una clausola sulla non violazione della sicurezza dell’approvvigionamento di gas ai Paesi dell’UE e sulla non violazione degli obblighi nei confronti di terzi. Le norme entreranno in vigore 6 mesi dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE. Viene previsto un periodo di due anni per adeguare le legislazioni nazionali con misure appropriate.
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