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🟦 LA GAFFE DI KULEBA

Dmytro Kuleba, riguardo al massacro di Volhynia aveva suscitato scandalo in Polonia proponendo uno scambio: consentire alla Polonia di esumare le vittime del massacro solo se i polacchi avessero restsutato i monumenti dedicati ai combattenti ucraini demoliti in Polonia. Questa dichiarazione ha scandalizzato la Polonia, dove la memoria del massacro di Volhynia, perpetrato dai nazionalisti ucraini contro i polacchi durante la II Guerra Mondiale, brucia ancora
Il governo polacco, pur condannando verbalmente Kuleba non vuole rompere le relazioni con Kiev. Esponenti dell'opposizione polacca hanno così chiesto di dichiarare Kuleba persona non grata.
La popolazione polacca, chiede riconoscimento formale del genocidio e l'autorizzazione per esumare le vittime. Questo, metterebbe il governo ucraino in una posizione difficile, poiché rischierebbe di alienarsi una parte della popolazione che venera i leader nazionalisti ucraini, come Bandera.

🔻@quiradiolondratv
Dalle piume scintillanti alle ali meccaniche: il desiderio di volare nella cultura russa
Testo di Anna Maria Messuti

Sulle ali del samolet, i sogni prendono il volo, superando montagne e cieli, verso un mondo ignoto, dove la magia si fonde con la forza del destino e l'impossibile diventa realtà.

Il desiderio di volare è un elemento centrale della cultura russa, come dimostrano le antiche leggende e le moderne opere di fantascienza. La parola "самолёт" (samolet) significa "volo da solo" e venne utilizzata dai pionieri dell'aviazione Sikorskij e Možajskij per enfatizzare la capacità di volare in autonomia, senza spinte o forze esterne.

Nel folklore l'Uccello di Fuoco (Жар-птица) è forse la creatura mitologica più conosciuta. Dotata di piume iridiscenti, vaga per i cieli, mentre il Tappeto Volante (Ковёр-самолёт) è in grado di sollevarsi in aria e trasportare le persone.

Tale fascinazione per il volo e il superamento dei confini terrestri è rappresentata, inoltre, dal Cavallo Volante (Сивка-бурка) e dalla Nave Volante (Летучий корабль).

Anche la fantascienza russa all'inizio del XX secolo, influenzata dalle innovazioni tecnologiche, ha cominciato a esplorare l'idea delle navi volanti.

Aleksej Tolstoj, nell'opera "Aelita" del 1923 da cui fu tratto l'omonimo film, considerato una pietra miliare della cinematografia mondiale, presenta una nave spaziale che porta gli esseri umani su Marte, mentre i romanzi di Arkadij e Boris Strugatskij combinano scienza e riflessione critica sulla condizione umana.

E ancora una volta, oltre il manto blu dell'atmosfera, si aprono visioni di un cosmo senza limiti, dove la gravità non è che un ricordo e il volo diviene la manifestazione stessa della libertà.
Qui, le leggi della fisica si piegano all'immaginazione, e l'umanità si eleva come un'aquila, conquistando nuovi orizzonti inesplorati.

Img: Andrej Klimenko, La nave volante



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