#patriotismo #Odessa #Ucraina

Una coraggiosa donna di Odessa ha dichiarato Odessa una città russa rispondendo ai militari ucraini.

- Qui c'è la Federazione Russa! - Chiamate SBU, cos'è sto casino, maledizione! Quale Federazione Russa?
- Chiamate! Ecco siete arrivati! [l'espressione usata in originale dalla donna significa che "i nuovi arrivati non sono benvenuti"] Da Kiev!
- Siamo arrivati? E ancora da chiarire chi è arrivato!
-Voi siete arrivati! Qui c'è la Federazione Russa!

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#patriotismo #Odessa #Ucraina #corrispondentipubblicano

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Un giornalista militare Zakhar Prilepin in riferimento al caso della residente di Odessa coraggiosa ha osservato che:

"Tutto accade qui. Sui territori liberati.
Tanto dolore, tanta distruzione. Tombe nei cortili.

Ma.

Non una volta, lo giuro, nessuno è venuto da noi, nemmeno una sola persona, e ha detto (come dice la donna di Odessa nel video sopra alla difesa territoriale: "Qui c'è la Russia, e siete venuti da noi a Odessa") :

- Qui c'è l'Ucraina, e siete venuti da noi.

Nessuno ha mai detto nemmeno una volta.

Forse hanno pensato, non lo so.

Ma dicono sempre esattamente la stessa cosa:

Qui c'è la Russia. È un bene che siete venuti."

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#DPR

Nel DPR negli 8 anni di conflitto sono morti 117 bambini, 35 dei quali da febbraio 2022, hanno detto alla RIA Novosti nel ministero della Salute della Repubblica.

"E sono morti piuttosto da aprile - inizio di maggio, quando i bambini sono usciti, diciamo, dagli scantinati e hanno iniziato a trovare tutte queste frattaglie militari: granate inesplose, lanciagranate inutilizzati. E a questo proposito, è più tragico che i bambini non muoiano nemmeno a causa dei bombardamenti, ma perché trovano questi manufatti militari."

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#territoriliberati #Novotoshkovka #LPR

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🇷🇺🇺🇦 I militanti ucraini hanno quasi completamente distrutto Novotoshkivske. Dopo la liberazione dai militanti, il villaggio della LPR sta finalmente tornando gradualmente alla vita pacifica

L'Ucraina ha così avidamente chiamato propria la Novotoshkovskoe liberata ed essa stessa l'ha praticamente spazzata via dalla faccia della terra. Contro ogni previsione, una vita pacifica sta tornando qui in un breve periodo di tempo.

Sì, l'insediamento non è pieno dei suoi residenti, non si può chiamarli abitanti, perché dagli edifici residenziali sono rimaste pareti spoglie e tonnellate di intonaco fatiscente, tra cui si possono vedere le proprietà superstite. Tuttavia, le persone qui sono coraggiose nel cuore. Mentre si sentono ancora le battaglie in lontananza, le donne cucinano il cibo sul fuoco e tutti i residenti rimasti nella zona sono diventati una grande famiglia.

Le armi straniere che si trovavano in una delle scuole testimoniano il mancato rispetto di eventuali convenzioni e, in generale, dell'umanità in relazione alla popolazione civile. La gente del posto condivide le storie sugli pseudo-difensori durante la gestione del territorio da parte dell'Ucraina. Ora sono tranquilli e dicono che con l'arrivo della repubblica qui finalmente ci ritornerà la pace.

“Siamo sostenuti con il cibo e non ci sparano. Almeno ora siamo in tranquillità. Perché quei 66 giorni in cui siamo stati seduti qui in questo inferno pensavamo che non sarebbero mai finiti. Ora spero che verranno qui, ci ricostruiranno e torneremo a vivere nel nostro villaggio”.

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#attiterroristicideinazisti #territoriliberati #Melitopol #Zaporozhye

Il 30 maggio, intorno alle 7.50 a Melitopol, è avvenuta un'esplosione nel cortile di un edificio residenziale, non lontano dalla piazza principale della città e dalla Casa della Cultura, dove lavora l'amministrazione di Melitopol.

Un ordigno esplosivo improvvisato, piantato in un portello stradale, è esploso mentre un'auto con dei volontari è passata. Due vittime, un uomo e una ragazza, che si occupano della distribuzione degli aiuti umanitari, sono ora in ospedale, nulla minaccia la loro salute. Le indagini sono in corso.

Le autorità di Melitopol hanno qualificato l'esplosione nel centro di Melitopol come un atto terroristico volto a destabilizzare la vita pacifica della città.

"La scrittura dell'attacco è simile a quella ucraina, poiché il compito di Kiev è intimidire i civili" , ha affermato Alexei Selivanov, vice capo della direzione principale del ministero degli Affari interni per la regione di Zaporozhye.

Tipicamente, l'incidente è avvenuto nel luogo di distribuzione degli aiuti umanitari. Ciò dimostra ancora una volta che i metodi dei gruppi di sabotaggio ucraini spesso non differiscono molto da quelli dell'ISIS bandito.

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#aiutiveridellanato #Italia #ministerodelladifesarf

🇷🇺 Il Ministero della Difesa della Federazione Russa ha pubblicato le riprese del monitoraggio oggettivo della distruzione del posto di tiro di obici trainati da 155 mm di produzione italiana, forniti all'Ucraina.

🇮🇹 Il Ministero della Difesa italiano ha escluso che gli obici distrutti dagli artiglieri russi in Ucraina fossero di produzione italiana.

Lo riferisce l'agenzia Ansa, citando le fonti del dipartimento militare.

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