Danza della morte, Aleksandr Blok, 1910
Com’è penoso andare fra la gente
e fingere di non essere morto,
e raccontare a chi non ha vissuto
il tragico giuoco delle passioni.
E, contemplando il proprio incubo notturno,
trovare un ordine nel turbinio discorde
di sentimenti, perché nei pallidi bagliori dell’arte
si veda l’incendio rovinoso della vita.
#poesia #russia
Com’è penoso andare fra la gente
e fingere di non essere morto,
e raccontare a chi non ha vissuto
il tragico giuoco delle passioni.
E, contemplando il proprio incubo notturno,
trovare un ordine nel turbinio discorde
di sentimenti, perché nei pallidi bagliori dell’arte
si veda l’incendio rovinoso della vita.
#poesia #russia
Il profeta, Michail Jur'evič Lermontov, 1841
Dal giorno in cui il giudice eterno
Mi ha dato del profeta l’onniscienza,
Negli occhi degli uomini io leggo
Pagine di rabbia e di violenza.
A predicare presi allora i precetti
Della verità e dell’amore alla gente:
Cominciarono a coprirmi d’insulti
E a tirarmi pietre follemente.
Mi cosparsi il capo di cenere,
Come un mendico fuggendo la città,
Ed ora come uccello nel deserto vivo,
Mangiando solo ciò che Dio mi dà;
La creatura terrestre m’è sottomessa,
Le leggi del Signore rispettando,
E le stelle mi ascoltano di notte,
Coi raggi lietamente giocando.
E quando nella città chiassosa
Entro a volte con passo affrettato,
I vecchi dicono ai bambini
Con un sorrisetto malcelato:
«Guardate: ecco un esempio per voi!
Egli superbo da noi è fuggito;
Lo sciocco pensava: ciò che dice Dio
Dalla mia bocca è uscito!
Guardatelo, bambini miei:
Che figura pallida e trista!
Guardate com’è magro e nudo,
E come ridono alla sua vista!»
#poesia #russia
Dal giorno in cui il giudice eterno
Mi ha dato del profeta l’onniscienza,
Negli occhi degli uomini io leggo
Pagine di rabbia e di violenza.
A predicare presi allora i precetti
Della verità e dell’amore alla gente:
Cominciarono a coprirmi d’insulti
E a tirarmi pietre follemente.
Mi cosparsi il capo di cenere,
Come un mendico fuggendo la città,
Ed ora come uccello nel deserto vivo,
Mangiando solo ciò che Dio mi dà;
La creatura terrestre m’è sottomessa,
Le leggi del Signore rispettando,
E le stelle mi ascoltano di notte,
Coi raggi lietamente giocando.
E quando nella città chiassosa
Entro a volte con passo affrettato,
I vecchi dicono ai bambini
Con un sorrisetto malcelato:
«Guardate: ecco un esempio per voi!
Egli superbo da noi è fuggito;
Lo sciocco pensava: ciò che dice Dio
Dalla mia bocca è uscito!
Guardatelo, bambini miei:
Che figura pallida e trista!
Guardate com’è magro e nudo,
E come ridono alla sua vista!»
#poesia #russia
La vela, Lermontov, 1832
Biancheggia una vela solitaria
Nella nebbia azzurra del mare!
Cosa cerca nel paese lontano?
Cos’ha lasciato nel paese natale?
Giocano le onde – il vento sibila,
E l’albero si piega e geme.
Ahimé, – la fortuna non cerca
E dalla fortuna non viene!
Sotto ha la corrente azzurra,
Sopra – del sole l’effige dorata
Ma essa, inquieta, cerca la tempesta,
Come se in questa la quiete fosse data!
#poesia #russia
Biancheggia una vela solitaria
Nella nebbia azzurra del mare!
Cosa cerca nel paese lontano?
Cos’ha lasciato nel paese natale?
Giocano le onde – il vento sibila,
E l’albero si piega e geme.
Ahimé, – la fortuna non cerca
E dalla fortuna non viene!
Sotto ha la corrente azzurra,
Sopra – del sole l’effige dorata
Ma essa, inquieta, cerca la tempesta,
Come se in questa la quiete fosse data!
#poesia #russia
Notte, strada, lampione, farmacia, Aleksandr Blok, 1912
Notte, strada, lampione, farmacia,
luce torbida e insensata.
Vivi pure ancora un quarto di secolo —
sarà sempre così. Non c'è via di scampo.
Morirai — daccapo ricomincerai
e tutto si ripeterà come prima:
notte, il gelido incresparsi del canale,
strada, lampione, farmacia.
#poesia #russia
Notte, strada, lampione, farmacia,
luce torbida e insensata.
Vivi pure ancora un quarto di secolo —
sarà sempre così. Non c'è via di scampo.
Morirai — daccapo ricomincerai
e tutto si ripeterà come prima:
notte, il gelido incresparsi del canale,
strada, lampione, farmacia.
#poesia #russia
Several Circles, Vassily Kandinsky, 1926
«Un quadro ben dipinto non è quello che ha i valori esatti o una distinzione quasi scientifica tra toni caldi e freddi, ma quello che ha una vera vita interiore. E un buon disegno è quello in cui non si può cambiare nulla senza distruggere questa vita interiore, indipendentemente dal fatto che contraddica le regole dell’anatomia, della botanica o di un’altra scienza.»
#pittura #russia
«Un quadro ben dipinto non è quello che ha i valori esatti o una distinzione quasi scientifica tra toni caldi e freddi, ma quello che ha una vera vita interiore. E un buon disegno è quello in cui non si può cambiare nulla senza distruggere questa vita interiore, indipendentemente dal fatto che contraddica le regole dell’anatomia, della botanica o di un’altra scienza.»
#pittura #russia
Wassilly Kandinsky nello studio di Neully-sur-Seine, 1936
Dipinge Cura dominante
#fotografia #pittura #russia
Dipinge Cura dominante
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