End of day nightscape, Louise Nevelson, 1973
« Non penso di aver scelto io il nero. Penso che mi abbia scelto per dire qualcosa. Nel mondo accademico, si diceva che il bianco e nero non sono i colori, ma … il nero per me è il colore totale. Significa la totalità, il nero racchiude tutti i colori, è il colore più nobile di tutti. »
#scultura #ucraina #usa
« Non penso di aver scelto io il nero. Penso che mi abbia scelto per dire qualcosa. Nel mondo accademico, si diceva che il bianco e nero non sono i colori, ma … il nero per me è il colore totale. Significa la totalità, il nero racchiude tutti i colori, è il colore più nobile di tutti. »
#scultura #ucraina #usa
Love, Aleksandr Milov, 2015
«L’uomo e la donna, ormai adulti, si voltano le spalle, ma il loro bambino interiore vuole soltanto avvicinarsi all’altro e amare.
Le due identità sono rappresentate da bambini trasparenti, che uniscono le mani attraverso le grate. Man mano che cala la notte, i bambini si illuminano. Questa luce è un simbolo di purezza e sincerità che unisce le persone e dona speranza nei momenti più bui.»
#scultura #ucraina
«L’uomo e la donna, ormai adulti, si voltano le spalle, ma il loro bambino interiore vuole soltanto avvicinarsi all’altro e amare.
Le due identità sono rappresentate da bambini trasparenti, che uniscono le mani attraverso le grate. Man mano che cala la notte, i bambini si illuminano. Questa luce è un simbolo di purezza e sincerità che unisce le persone e dona speranza nei momenti più bui.»
#scultura #ucraina
Monastero dorato di San Michele, Ivan Grigorovich-Barsky, 1999
Monastero ortodosso situato ulla cima di una collina posta alla destra del fiume Nipro a Kiev. La cattedrale venne demolita dalle autorità sovietiche negli anni 1930, ma in seguito all'indipendenza dell'Ucraina del 1991 l'edificio venne ricostruito e nel 1999 venne riaperto al pubblico.
#architettura #ucraina
Monastero ortodosso situato ulla cima di una collina posta alla destra del fiume Nipro a Kiev. La cattedrale venne demolita dalle autorità sovietiche negli anni 1930, ma in seguito all'indipendenza dell'Ucraina del 1991 l'edificio venne ricostruito e nel 1999 venne riaperto al pubblico.
#architettura #ucraina
Mia cara vita, Arsenij Tarkovskij, 1958
Amo la vita ed ho paura di morire.
Se vedessero come mi contorco sotto la corrente
e mi piego, come una carpa nelle mani del pescatore
quando mi immedesimo nelle parole.
Ma non sono un pesce né un pescatore.
Ed io come angolo tra i viventi
assomiglio d’aspetto a Raskol’nikov .
Come un violino, tengo in mano la mia offesa.
Dilaniami – non cambierò in volto.
La vita è bella, soprattutto alla fine,
anche sotto la pioggia e senza una lira in tasca,
anche nel giorno del giudizio – con un ago in gola.
Ah, questo sogno! Mia cara vita, respira,
prendi i miei ultimi spiccioli,
non lasciare che mi butti a capofitto
nella sferica vastità del mondo.
#poesia #ucraina
Amo la vita ed ho paura di morire.
Se vedessero come mi contorco sotto la corrente
e mi piego, come una carpa nelle mani del pescatore
quando mi immedesimo nelle parole.
Ma non sono un pesce né un pescatore.
Ed io come angolo tra i viventi
assomiglio d’aspetto a Raskol’nikov .
Come un violino, tengo in mano la mia offesa.
Dilaniami – non cambierò in volto.
La vita è bella, soprattutto alla fine,
anche sotto la pioggia e senza una lira in tasca,
anche nel giorno del giudizio – con un ago in gola.
Ah, questo sogno! Mia cara vita, respira,
prendi i miei ultimi spiccioli,
non lasciare che mi butti a capofitto
nella sferica vastità del mondo.
#poesia #ucraina
Il vento, Arsenij Tarkovskij, 1959
La mia anima si rattristò di notte.
Ma io amavo l’oscurità fatta a pezzi, sferzata dal vento
e le stelle che brillano d’estate
sui giardini bagnati di settembre,
come farfalle dagli occhi ciechi
e sull’untuoso fiume zigano
il ponte oscillante e la donna col fazzoletto
che scendeva dalle spalle sulla lenta acqua
e queste mani, come innanzi ad una sciagura.
E sembra che lei sia viva,
viva come prima ma le sue parole
dalle umide elle adesso non esprimevano
né felicità né desideri né dolori
ed il pensiero non le collegava più
come usava al mondo tra i viventi.
Le parole ardevano come candele al vento
e si spegnevano come se sulle sue spalle si stendesse
tutto il dolore di tutti i tempi. Noi camminavamo vicini
ma questo dolore come assenzio della terra
lei già non sfiorava più con i piedi
e a me sembrava più viva.
Un tempo aveva un nome.
Il vento di settembre sulla mia casa
si precipiterà –
a volte sferraglia nelle serrature
a volte mi sfiora i capelli con la mani.
#poesia #ucraina #russia
La mia anima si rattristò di notte.
Ma io amavo l’oscurità fatta a pezzi, sferzata dal vento
e le stelle che brillano d’estate
sui giardini bagnati di settembre,
come farfalle dagli occhi ciechi
e sull’untuoso fiume zigano
il ponte oscillante e la donna col fazzoletto
che scendeva dalle spalle sulla lenta acqua
e queste mani, come innanzi ad una sciagura.
E sembra che lei sia viva,
viva come prima ma le sue parole
dalle umide elle adesso non esprimevano
né felicità né desideri né dolori
ed il pensiero non le collegava più
come usava al mondo tra i viventi.
Le parole ardevano come candele al vento
e si spegnevano come se sulle sue spalle si stendesse
tutto il dolore di tutti i tempi. Noi camminavamo vicini
ma questo dolore come assenzio della terra
lei già non sfiorava più con i piedi
e a me sembrava più viva.
Un tempo aveva un nome.
Il vento di settembre sulla mia casa
si precipiterà –
a volte sferraglia nelle serrature
a volte mi sfiora i capelli con la mani.
#poesia #ucraina #russia