La cancellazione della mia pagina Facebook da oltre 20k utenti avvenne per terrorismo, almeno così mi scrisse Facebook. Che avevo fatto? Avevo scritto la storia dello Spallanzani, senza commenti personali o apologie, scrissi in che anno fu deciso di farlo, quanto tempo impiegarono e si, sottolineai che è ancora in piedi e operativo. Purtroppo per me, la storia del paese è risultata terrorismo perché a farlo furono quei cattivoni dei fascisti! Ipotizzando che Facebook fece bene, cosa feci io di male resta un mistero. Tuttavia in questi giorni apprendiamo che una nota influencer usa i suoi social per frodare le utenze raccontando di falsa beneficenza, insomma una Wanda Marchi moderna che lucra sulla pelle di bambini malati... Tuttavia Facebook non reputa un problema l'uso che la Ferragni fa dei social, niente ban e nemmeno uno shadow ban. Tipo avessero lasciato la Marchi andare in tv dopo i notti fatti giudiziari, Chiara è ancora lì col la pistola fumante in grado di reiterare facilmente. Nemmeno la magistratura sembra aver toccato il tasto, non frega un cazzo a nessuno, il cittadino di serie A rimane tale e i plebei se la devono prendere nel culo ottenendo un ban permanente se scrivono "negro" o "frocio" sulla propria home con 3 amici e 2 follower.
Nemmeno mezzo giornalista he notato che nonostante la condanna e le mail che non lasciano dubbi a questa signora venga tranquillamente lasciato utilizzare i social... Il che stride è non poco coi ban permanenti che distribuisce Meta pure a chi si limita a raccontare la storia del paese a pochi follower.
Certo,la colpa è anche nostra, sotto ad ogni post che parla del caso avrebbero dovuto spuntare centinaia di commenti tipo #banchiaraferragni difficilmente ignorabili dalla piattaforma, ma ci siamo limitati a commentare il delitto e non l'arma che lo ha reso possibile, perché come sempre guardiamo il dito e non la luna.

#banchiaraferragni