Giuseppe Masala Chili 🌶
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Lettore appassionato e scrittore incostante. Topografo degli abissi. Diversamente inabile. A volte manniano tendenza Giuseppe a volte céliniano tendenza Bardamu.
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VIRILITÀ

- Harvey C. Mansfield, Liberilibri, Macerata (2021)

Questo libro di Harvey C. Mansfield è già un classico e, allo stesso tempo, un testo da mettere all'indice. L'Autore, celebre professore di filosofia politica dell'Università di Harvard, avverte la necessità di tessere le lodi di una delle virtù più bistrattate della contemporaneità: la virilità. Passando in rassegna l'intera cultura occidentale dalle sue radici nella Grecia classica fino ai nostri giorni, e chiamandola a testimone della sua tesi, pone in luce la grandezza di questa virtù niente affatto machista ma, al contrario, ricca di nobiltà e di apertura all'altro, di spirito di sacrificio e nobile grandezza. Superando categorie escludenti come il sessismo, Mansfield si contrappone allo scientismo spesso troppo limitante della psicologia sociale e della biologia evoluzionistica. In un mondo che tende a farsi grossolanamente egalitarista, tendendo non alla parità ma a una generale indistinzione, "Virilità" si pone come un solido argine culturale con cui è necessario confrontarsi.

#ConsigliDiLettura
LA CULTURA DEL PIAGNISTEO. La saga del politicamente corretto

- Robert Hughes, Adelphi, Milano (2003)

«La cultura del piagnisteo è il cadavere del liberalismo degli anni Sessanta, è il frutto dell’ossessione per i diritti civili e dell’esaltazione vittimistica delle minoranze. Ma, a ben guardare, le origini di questa cultura sono più antiche. L’America è una nazione fondata sull’emigrazione e da sempre i diversi gruppi di emigranti sono entrati in collisione tra loro ... Nel contempo però questi emigranti volevano costruire una società utopica, parlavano di missione, pensavano a un nuovo mondo che doveva convertire l’Europa degenerata». Della voga del politicamente corretto non poteva esserci miglior evocatore, narratore e interprete di Robert Hughes, polemista formidabile e testimone lucidissimo. Dietro l’occasione, che appartiene ormai alla storia – spesso esilarante – del costume quotidiano, Hughes lascia intravedere una prospettiva non lieta su ciò che la cultura in genere cerca di diventare nel prossimo futuro.

#ConsigliDiLettura
È PERICOLOSO ESSERE FELICI. L'invidia degli dèi in Grecia

- Dino Baldi, Quodlibet, Macerata (2023)

In Omero, Zeus assegna i destini agli uomini attingendo da due orci posti accanto a sé, uno colmo di beni e l’altro di mali. Questa mescolanza determina il corso della vita umana, che non deve, non può essere interamente felice: la felicità è un privilegio esclusivo degli dèi, e l’uomo che supera, anche senza volerlo, il limite invisibile assegnato ai mortali viene colpito con tanta maggiore spietatezza quanto più si è spinto in alto nella scalata al cielo.
È questa la cosiddetta «invidia degli dèi», ben nota come formula, spesso fraintesa nel suo significato profondo. Com’è possibile che gli dèi provino invidia per gli uomini? Come può chi ha tutto e ha potere su tutto nutrire un sentimento così tipico della meschinità umana? Dal confronto con divinità poco compassionevoli, e dal sentirsi fuori posto in cielo e in terra, nasce la saggezza greca arcaica, che ha posto temi e problemi con i quali tutto il pensiero religioso, filosofico e politico dei secoli successivi si è dovuto misurare. Attraverso le vicende esemplari di Prometeo, Creso, Policrate, Serse, Agamennone, si ricompongono le molte facce di una visione etica e sociale inquieta, avvincente per chi crede che il modo migliore per conoscere e comprendere uomini tanto lontani nel tempo sia, prima di tutto, quello di ascoltare le loro storie.

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