Casa Editrice Giuntina
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L'amore – dice una delle protagoniste di questo libro – è «una nascita all’incontrario», un viaggio a ritroso verso il punto di partenza, verso qualcosa di conosciuto e ignoto al tempo stesso. Un ritorno al corpo, all’essenziale, alla vita stessa. Un ritorno a casa. Ed è qui che ci porta Courtney Sender con i suoi racconti: ragazze e donne, ma anche uomini, che giocano con la loro solitudine e se ne assumono la responsabilità. Ora pazzi d’amore, ora piegati dal dolore, esplorano con coraggio le più ardite geometrie sentimentali: c’è chi si lascia e chi si ritrova, chi fugge e chi insegue, chi piange e chi ancora spera. Abilissima nel dosare realismo magico e concretezza, minimalismo formale e prosa poetica, Sender, con i suoi quattordici racconti, riesce a guarire il nostro modo di vedere il mondo: venute meno le apparenze e le ipocrisie, resta solo «la vita in una freschezza abbacinante». Dinah, Bridget, Olivia, Lilith, Kaye, Nonna Itta non sono solo le indimenticabili protagoniste di queste storie, sono anche le voci e le anime alle quali l’autrice affida l’onere di accompagnare il lettore nei recessi più intimi e delicati del suo cuore e della sua storia personale.
Le "Diciannove lettere sul giudaismo", pubblicate nel 1836, che Hirsch firmò con lo pseudonimo Ben Uziel, sono una conversazione, tramite un dialogo epistolare, tra un giovane rabbino-filosofo di nome Naphtali e lo studente ebreo Benjamin, sul valore della religione in generale e sul giudaismo in particolare, sulla perenne attualità delle leggi della Torà e degli insegnamenti dei maestri di Israele, validi sempre pur nel mutare delle epoche e delle culture nelle quali le molte generazioni di ebrei si sono trovate a vivere. Questo è il suo primo libro tradotto in italiano (dalla Introduzione di Massimo Giuliani).
Erri De Luca e Marc-Alain Ouaknin rientrano tra quegli autori la cui lettura procura un benessere fisico, apre in noi uno spazio interiore vitale dimenticato e ogni volta riscoperto che rende la nostra esistenza più ricca, più bella e più intensa. Stabiliscono il nesso, la cucitura tra la nostra vita e le parole su cui la vita si appoggia ed è proprio un esercizio di haute couture, di cucitura raffinata, quello a cui state per assistere. Cucitura in ebraico si dice chibur ed è da questa radice che deriva chaver, “amico”, chevrà, “gruppo”, “società”, e soprattutto chavrutà, termine che indica una forma di studio con un compagno tipica della tradizione ebraica in cui due sguardi, due letture si incontrano, si confrontano e si fecondano intorno a uno stesso testo. Erri De Luca e Marc-Alain Ouaknin riflettono insieme a partire da tre testi biblici: la torre di Babele, la raccolta della manna nel deserto e un passo del libro di Qohelet, o Ecclesiaste. I tre testi non hanno alcun legame apparente, al lettore il compito di seguire l’intreccio comune che verrà a delinearsi nel procedere del dialogo.
Mentre le nubi del secondo conflitto mondiale andavano annunciandosi all’orizzonte, Menachem Wolfovitch Begin e i suoi compagni dell’organizzazione giovanile sionista revisionista Betar si adoperavano per far emigrare quanti più ebrei possibile dalla Polonia in Terra d’Israele. Nel 1939, quando tedeschi e sovietici invasero la Polonia dopo il patto Molotov-Ribbentrop, Begin, colto completamente di sorpresa, lasciò rapidamente Varsavia con la giovane moglie per trovare rifugio a Vilna, in Lituania. Venne arrestato dalla NKVD, la polizia segreta sovietica, il 20 settembre del 1940 in quanto “sionista ed elemento controrivoluzionario”.
Prigioniero in Russia racconta l’arresto, gli interrogatori e la deportazione di Begin in un gulag e rappresenta una testimonianza della tragedia collettiva vissuta dall’ebraismo europeo negli anni della Seconda guerra mondiale. Questa descrizione delle condizioni dei detenuti nei gulag è inoltre la prima testimonianza pubblicata in Occidente sulla realtà concentrazionaria nell’Unione Sovietica. Anticipava di tre anni le rivelazioni del XX Congresso del Partito comunista sovietico (1956) sui crimini di Stalin e di quasi nove anni Una giornata di Ivan Denisovič di Solženicyn.
A ottanta e più anni di distanza dagli eventi narrati, in un mondo in cui i conflitti, tanto in Europa quanto in Medio Oriente, non cessano purtroppo di essere di drammatica attualità, Prigioniero in Russia continua a essere un implacabile atto di accusa contro il totalitarismo e un fortissimo atto di fede nella vita e nella sopravvivenza del popolo ebraico, dentro e fuori lo Stato d’Israele.
📺 "La farfalla impazzita" di Giulia Spizzichino con Roberto Riccardi.

Il libro che ha ispirato il nuovo film tv RAI con Elena Sofia Ricci in onda il 29 gennaio in prima serata su RAI 1

👉https://www.giuntina.it/catalogo/vite/la-farfalla-impazzita-557.html
“Ecco dunque che me ne torno a girare un po’ per il mondo a cercare di capire ciò che le persone pensano e dicono. Questa volta chiederò loro qualcosa sull’antisemitismo. Non per catalogarle tra chi è a favore e chi è contro, cosa che sarebbe scontata e inutile, ma per raccogliere, in questi giorni confusi senza rabbia e senza amore, qualche documento credibile su come la pensino al riguardo le persone istruite appartenenti a popoli e nazioni diverse”.

Le interviste di Hermann Bahr rappresentano un eccezionale documento sullo spirito europeo negli anni di fine ’800 riguardo ai sentimenti nei confronti degli ebrei. In esse è possibile scorgere non solo il radicarsi dei pregiudizi antisemiti, in particolare dell’odiosa convinzione che tutta l’economia sia controllata dagli ebrei, ma anche la sedimentazione di quel decadimento morale la cui ultima espressione sarà la Shoah.
La musica durante la Shoah ha significato talvolta salvezza per chi poteva suonarla nei campi; umiliazione e strazio per chi doveva ascoltarla in quel contesto di morte e crudeltà; musica fu composta in quegli anni per celebrare la retorica nazifascista; altra, da Mendelssohn a Schönberg, fu vietata e censurata come degenerata. In questo libro si racconta di come la musica, oggi, possa ricordare, insegnare e illustrare l’universo di sommersi e salvati della Shoah. Dieci anni di Concerti per la Memoria in un’istituzione pubblica, dove il racconto di storie e persone, vittime e Giusti, è stato accompagnato e guidato da brani musicali legati all’inferno concentrazionario (Terezín) o ad esso associati per analogie, affinità, contrasto e contrappunto. Il ruolo formativo e dialettico della musica, non solo la sua forza espressiva, viene qui sottolineato nel racconto di questi dieci anni di note e parole, con i testi, i documenti, i copioni dei concerti (con link alle migliori esecuzioni) e un preludio di scritti d’autore sulle varie declinazioni del concetto di memoria.

Con contributi di Alessandro Barbero, Saul Friedländer, Carlo Rovelli e altri scritti su musica, memoria e Shoah.
Cari amici,
siamo lieti di invitarvi a Testo [Come si diventa un libro], la fiera dell’editoria che si terrà a Firenze, alla Stazione Leopolda, dal 28 febbraio al 2 marzo.
Per l’occasione abbiamo preparato un evento imperdibile: Isaac Bashevis Singer fa Testo, durante il quale presenteremo Viaggio in Israele, il reportage dello scrittore Premio Nobel per la Letteratura che nel 1955 visitò Israele per la prima volta. Con Enrico Benella, Wlodek Goldkorn e Shulim Vogelmann.
L’incontro si terrà domenica 2 marzo alle ore 11 nella Sala Bazlen. Clicca qui per riservare il tuo posto in sala: https://testo.pittimmagine.com/it/events-calendar/isaac-bashevis-singer-fa-testo-2063
👉https://www.giuntina.it/catalogo/israeliana/il-grande-frastuono-920.html

Questa è la storia di Gabriela, di sua madre Noa e di nonna Tzipora. Una storia che racconta di amori mancati e ritrovati, di grandi silenzi e troppe parole, di misteri insondabili e di un gefilte fish servito al momento giusto.
Quando Gabriela esce di casa con il violoncello sulle spalle non sa che esistono destinazioni che non vogliono farsi raggiungere. E se Noa, che proprio quel giorno compie quarant’anni, si fosse immaginata il regalo a sorpresa di suo marito Nimrod, forse non sarebbe salita in macchina con lui. Nonna Tzipora vive con le sue traduzioni, pacificamente adagiata su un irremovibile disprezzo per l’umanità, finché non comincia a sentire una voce che le parla annunciando qualcosa di straordinario. Su queste tre donne e sul mondo intero sta per incombere un Grande frastuono. Riusciranno - e riusciremo - a uscirne indenni?
Dopo il successo di Anime, Roy Chen ci regala un nuovo, meraviglioso romanzo che commuove e diverte, incantando con l’armonia delle sue verità e delle sue visioni. Ora profonde e mistiche, ora comiche e dissacranti, le vite di queste tre donne - così ordinarie eppure così fuori dal comune - diventano un invito a chiudere gli occhi e ad ascoltare senza timore il battito del mondo.
👉 https://www.giuntina.it/catalogo/vite/gerusalemme-922.html

Una città contesa, una storia senza fine. Gerusalemme è il crocevia di tre grandi fedi, il fulcro di memorie incancellabili e di conflitti insanabili. Per secoli è stata teatro di guerre e devozioni, terra sacra e campo di battaglia, dove politica e religione si sono fuse in un «dramma tragico senza catarsi». Più di un semplice luogo, Gerusalemme è un emblema per l’umanità intera: un punto d’incontro carico di significati religiosi, politici e culturali, dove convivono speranze e ossessioni, sogni di pace e realtà di conflitto.
In queste pagine, Amos Elon esplora il potere della memoria e il suo influsso sulla storia e sull’identità dei popoli. Con una scrittura coinvolgente e appassionata, ci guida tra le strade e i monumenti della città santa, mostrandoci un luogo che è al tempo stesso specchio del passato e proiezione del futuro.
👉https://www.giuntina.it/catalogo/fuori-collana/radio-cora-di-piazza-d-azeglio-e-altre-due-radio-clandestine-923.html

Nel pieno della Resistenza fiorentina, un gruppo di uomini e donne sfidò la violenza dei nazifascisti, rischiando tutto per la libertà. Radio Cora, emittente clandestina, divenne il ponte segreto tra i partigiani e gli Alleati, trasmettendo informazioni decisive per la lotta contro l’occupazione. Gilda Larocca fu una delle protagoniste di questa straordinaria impresa. In questo intenso memoriale racconta la storia della radio, il coraggio dei suoi compagni, l’orrore delle torture subite a Villa Triste e la feroce repressione nazifascista. Ma soprattutto rivendica il valore della libertà e della giustizia, perché il ricordo della Resistenza non sia solo memoria, ma monito per il futuro. Un documento prezioso, una testimonianza necessaria, un inno alla dignità di chi ha combattuto per un’Italia diversa.
🌟 Care amiche, cari amici,
siamo lieti di invitarvi a una serata dedicata al Premio Nobel Isaac Bashevis Singer. L’evento rientra nel ciclo di incontri organizzati dal Pitigliani – Centro Ebraico Italiano per raccontare “Gli innovatori nella cultura ebraica”.

📍 L’incontro si terrà martedì 6 maggio alle ore 19:30, presso Il Pitigliani - Centro Ebraico Italiano, via dell’Arco de’ Tolomei 1, Roma. Con l’occasione si parlerà anche del libro “Viaggio in Israele”, il reportage che I.B. Singer scrisse nel 1955 quando visitò Israele per la prima volta.

Elèna Mortara Di Veroli dialoga con Shulim Vogelmann. Modera Roberta Ascarelli.

➡️ Posti limitati: https://tinyurl.com/Incontro-Singer

Vi aspettiamo!