Giorgio Bianchi Photojournalist
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Forwarded from Tutti i fatti
Elezione diretta del premier. Primo via libera al Senato

✔️Il Senato ha dato il primo via libera alla riforma per l'elezione diretta del presidente del Consiglio, una mossa definita da Giorgia Meloni come "la madre di tutte le riforme". La Lega esprime dubbi sulla governabilità che questa riforma potrebbe garantire, mentre la ministra alle Riforme Elisabetta Casellati apre all'ipotesi di un ballottaggio.

〰️La Commissione Affari costituzionali ha iniziato la discussione sul disegno di legge, che prevede un limite di due mandati consecutivi per il premier, con la possibilità di un premio di maggioranza e il mantenimento del potere di nomina dei ministri al presidente della Repubblica.

🌚L'opposizione critica l'accelerazione della riforma senza una legge elettorale definita, e si teme che la riforma possa non garantire una maggioranza solida. La discussione continua, con la possibilità di un referendum e la formazione di comitati civici a sostegno del premierato.

@tutti_i_fatti
Per chi fosse interessato, ci vediamo giovedì 11 Aprile, alle ore 20.15, al Teatro Comunale di Thiene.

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Forwarded from Giubbe Rosse
🇵🇸 LA GUERRA DI ISRAELE HA CAUSATO DANNI PER 18,5 MILIARDI DI DOLLARI
Un rapporto della Banca Mondiale e delle Nazioni Unite pubblicato martedì ha rivelato il costo della campagna israeliana a Gaza per le infrastrutture critiche, pari al 97% del PIL della Striscia di Gaza e della Cisgiordania dal 2022.
Il rapporto aggiunge che oltre la metà della popolazione di Gaza è sull’orlo della carestia, il 70% è sfollato, l’84% delle infrastrutture sanitarie è stato danneggiato, con il sistema idrico e igienico-sanitario che fornisce solo il 5% della produzione prebellica. (Fonte: France24)

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Forwarded from Giubbe Rosse
LA ROMANIA ELABORA UN DISEGNO DI LEGGE PER ESTENDERE LA PROTEZIONE DEI PROPRI CITTADINI ALL'ESTERO

Il progetto di legge sulla difesa nazionale, presentato al dibattito pubblico dal Ministero della Difesa nazionale, introduce per la prima volta il concetto dell'intervento della Romania per proteggere i cittadini rumeni in pericolo al di fuori del territorio nazionale, secondo G4media.ro citando il documento.
Tra le possibili situazioni di intervento ci sono quelle rivolte ai romeni in Moldavia e Ucraina.
Le leggi esistenti non prevedono tale opzione.
Il nuovo strumento, messo a disposizione del Presidente della Romania, che può decidere in merito a tali interventi, si inserisce in un contesto in cui la Repubblica di Moldavia è sotto la minaccia ibrida della Federazione Russa, e le statistiche ufficiali mostrano che oltre 600.000 moldavi hanno anche nazionalità rumena. cittadinanza.
"Il Presidente della Romania può ordinare, su proposta del Primo Ministro, le misure necessarie per proteggere i cittadini romeni che si trovano in pericolo fuori del territorio nazionale, secondo la legge", si legge nella disposizione redatta dal Ministero della Difesa Nazionale.
Anche la piccola Romania vuole la sua libbra di carne
Fonte: G4media.ro
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Forwarded from la fionda📕
Qualcuno avvisi il Presidente che il primo aprile era due giorni fa 🙄🤦🏻‍♂️

🔴💪🏿👊🏽 @lafionda
Forwarded from Piccolenote
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Forwarded from Laura Ru (Laura Ru)
"La notizia riportata dai media statunitensi secondo cui Washington avrebbe avvertito la Russia dell'attacco terroristico al Crocus City Hall con due settimane di anticipo è falsa", ha detto la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. ▪️ Il Washington Post (WaPo) citando anonimi funzionari americani ha riferito che gli Stati Uniti avevano informato il servizio di sicurezza russo FSB all'inizio di marzo che Crocus sarebbe stato attaccato. Questa affermazione contraddice ciò che altri anonimi funzionari americani hanno raccontato al New York Times (NYT) vale a dire che gli Stati Uniti avrebbero omesso informazioni specifiche riguardanti il piano dei terroristi per non bruciare le loro fonti. ▪️ La narrazione del WaPo, rilanciata da molti media occidentali, aveva il chiaro obiettivo di screditare i servizi di sicurezza russi e fomentare sfiducia nei confronti delle autorità russe all'interno della Russia. La versione dei fatti pubblicata dal NYT potrebbe invece essere spiegata come un tentativo da parte di alcuni funzionari dell'intelligence USA di esprimere il loro disaccordo con la gestione delle informazioni da parte del loro governo - nascondere informazioni specifiche che potevano prevenire la tragedia ha di fatto reso gli Stati Uniti complici di un barbaro attacco terroristico che ha ucciso quasi 150 persone a Mosca. ▪️ Perché i funzionari statunitensi e i media mainstream si contraddicono a vicenda? La ragione più probabile è che ci siano profonde divisioni interne su questa e altre questioni. E siccome gli investigatori russi hanno scoperto una serie di prove che collegano i terroristi del Crocus City Hall all'Ucraina, vale la pena ricordare che il GUR, l'agenzia di spionaggio ucraina, è supervisionato dalla CIA. @LauraRuHK
Dopo aver bandito i media russi dall'UE, vogliono mettere a tacere i parlamentari europei sospettati di diffondere "narrazioni ostili" - Secondo una bozza di documento vista da POLITICO, il gruppo Renew legato al presidente francese Emmanuel Macron presenterà la prossima settimana in Parlamento emendamenti legali che, tra le altre misure, proporre di vietare l'uso delle strutture della Camera allo scopo di indebolire "i valori dell'UE o allo scopo di diffondere informazioni ostili da parte di regimi autoritari". Domanda: chi rileverà queste misteriose “narrazioni statali autoritarie” nei dibattiti e nei discorsi parlamentari? La psicopolizia?

Laura Ruggeri

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DISFATTA IMMINENTE
Kiev collassa, ma la Nato batte cassa: “Soldi e armi per 5 anni”.
UN “FONDO ZELENSKY” - I generali ucraini: “Difese anti-Russia vicine al crollo”. Stoltenberg vuole fondi a oltranza dagli alleati. Le truppe alzano “denti di drago” anti-offensiva russa: “Se Mosca sferra attacchi mirati è la fine”
DI COSIMO CARIDI

I generali ucraini annunciano la catastrofe imminente. I ministri degli Esteri dei 32 Paesi membri della Nato sono riuniti a Bruxelles. Mentre a Mosca il loro corrispettivo ministro russo, Sergej Lavrov, incontra gli ambasciatori di oltre 70 Stati. La guerra in Ucraina è a un punto di svolta. L’esercito di Kiev è in evidente difficoltà, il fronte rischia di collassare. A lanciare l’allarme, in una conversazione con il sito Politico, sono alcuni alti ufficiali che hanno servito sotto l’ex capo delle forze armate ucraine, il generale Valery Zaluzhny. La linea di difesa potrebbe crollare se ai soldati del Cremlino fosse ordinato di concentrare gli attacchi: possono “penetrare la linea del fronte e distruggerla in alcuni punti”. Da mesi Mosca ha iniziato una campagna di logoramento delle truppe ucraine. La Russia non sembra interessata a bucare su un solo punto, ma sta facendo consumare le poche risorse (sia uomini che mezzi) a disposizione di Kiev, su un fronte lungo oltre 500 chilometri. Se continuasse così entro pochi mesi, settimane forse, le truppe del Cremlino potrebbero avanzare per ampie aree senza la minima resistenza, probabilmente fino al fiume Dnipro.

Lo stesso presidente Volodymyr Zelensky ha detto la scorsa settimana che se il pacchetto di aiuti militari da 60 miliardi di dollari, bloccato al Congresso dallo scorso anno, non verrà approvato molto in fretta le sue forze armate dovranno “tornare indietro, ritirarsi, passo dopo passo, a piccoli passi”. Ha anche avvertito che alcune grandi città potrebbero essere a rischio di caduta. Gli ufficiali citati da Politico stimano le necessità minime dell’esercito in 4 milioni di proiettili e 2 milioni di droni. Da mesi la Repubblica Ceca sta rastrellando, con fondi raccolti tra tutti gli alleati, tutti i colpi da 155 mm disponibili. Ne ha trovati 1.5 milioni, al costo di 3 miliardi di euro, ma mancano ancora diverse centinaia di milioni per poter completare la transazione. Ieri il ministro degli Esteri Kuleba ha chiesto all’Occidente: “Dateci tutte le batterie Patriot di cui disponete, siamo l’unico paese che deve far fronte a attacchi con missili ipersonici”. E il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg detta la linea: “Dobbiamo affidarci meno ai contributi volontari e più agli impegni dell’alleanza, meno alle offerte a breve termine e più agli impegni pluriennali” per convertire gli aiuti militari bilaterali dei singoli Stati in un programma metodico controllato direttamente dall’Alleanza. Per far questo ha proposto la creazione di un fondo da 100 miliardi a cui tutti i Paesi membri dovranno contribuire. Non è chiaro in che proporzione, probabilmente in base al proprio Pil. Questi soldi saranno utilizzati per un piano di aiuti alla Difesa di Kiev per un periodo di cinque anni. Stoltenberg è alla fine del suo mandato, già allungato per due volte di un anno, e per il prossimo summit di luglio a Washington dovrebbe essere chiaro il nome del suo successore. Al momento il più quotato è il primo ministro olandese Mark Rutte. L’attuale segretario generale vuole lasciare le cose in ordine, assicurando a Kiev una linea di credito che non possa essere intaccata per scelta di singoli leader.

La sempre più probabile rielezione di Donald Trump ha spinto i vertici della Nato a progettare e mettere in funzione, entro novembre, un meccanismo per la sovvenzione pluriennale della guerra. “L’Ucraina diventerà membro della Nato. La domanda è quando, non se”, ha ribadito ieri a Bruxelles Stoltenberg. Nella sua visione l’unica sicurezza, perché alla fine di questo conflitto non ce ne sia un altro, è l’articolo 5 che garantisce l’intervento militare di tutta l’Alleanza in difesa di uno Stato membro.

Segue...
“Oggi, nei rapporti con la Russia, il blocco nordatlantico è tornato alla Guerra fredda”, ha detto ieri Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo. “Washington e gli alleati stanno conducendo una guerra ibrida con il nostro Paese con l’aiuto dell’Ucraina, versando incondizionatamente miliardi di dollari a sostegno del regime terrorista neonazista di Zelensky. L’obiettivo è uno solo: infliggere, come dicono, una sconfitta strategica alla Russia”. Stoltenberg, dall’altro lato, ha ribadito che Mosca riesce a sviluppare una maggiore forza sul fronte solo perché riceve armi da Nord Corea e Iran.

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“Ora, la Nato è considerata un'alleanza. Certo, è un'alleanza ma un'alleanza sui generis, non come quelle del passato. Le alleanze ottocentesche erano delle promesse reciproche, ci aiuteremo se abbiamo uno stesso nemico, e soprattutto diamoci una mano anche in altre cose, perché no... No, la Nato è un'alleanza politico-militare in cui esiste un esercito permanente, integrato; esiste un comando militare che lavora 24 su 24 con un comandante supremo che è un Capo di Stato maggiore di tutti i paesi dell'alleanza atlantica, ma è sempre americano... E questo capo di stato maggiore fa esattamente quello che fanno tutti i capi di stato maggiore, cioè preparano la prossima guerra. E per preparare la prossima guerra bisogna pur sapere con chi farla, perché se lei prepara una prossima guerra, quale che sia, senza avere un'idea precisa di chi sarebbe il nemico, non riesce a programmare un bel nulla. E allora bisogna che ci sia il nemico, e il nemico c'è, e guarda caso l'establishment militare americano non rinuncia a quel nemico, non ha alcuna intenzione di rinunciare quel nemico. E allora si metta nei panni di un paese che vede avanzare verso le proprie frontiere un'alleanza politica-militare il cui scopo è quello di preparare la guerra. Perché dovremmo continuare a dire che la Nato è un'organizzazione pacifica, in cui come si dice si studia il mondo, si fanno studi... No, non mi sembra che si possa dire, e mi sembra che sia anche ipocrita cercare di farlo credere. Io capisco le reazioni della Russia, perché probabilmente avrei le stesse reazioni.”

Sergio Romano, ex ambasciatore italiano presso la NATO e a Mosca

🗓️📌 Oggi, 4 aprile 2024 - 75esimo anniversario di fondazione dell'alleanza atlantica...
📣 Non un uomo, né un soldo per la guerra - Fuori la NATO dalla nostra terra!
https://t.me/canalemiracolomilano
CI SIAMO!
Tutto è pronto, tranne il mio piede sinistro, per la grande anteprima del mio nuovo documentario “NON E’ ANDATO TUTTO BENE” domani 04 aprile all’UCI Cinemas Bicocca.
E’ stata fatta parecchia strada dalle prime proiezioni di “INVISIBILI” soprattutto grazie a voi e al vostro supporto.
L’evento di domani è sold-out ma sono sicuro che tante altre proiezioni arriveranno e vi terrò costantemente aggiornati.
Ringrazio l’associazione “Le Verità Nascoste” e “Scenario.press” per il grande lavoro organizzativo svolto; ci vediamo domani e alle prossime proiezioni di “NON E’ ANDATO TUTTO BENE”.
Insieme riscriviamo la storia! #PaoloCassina

Per prenotare le anteprime nazionali di “NON E’ ANDATO TUTTO BENE” e per contribuire al recupero di tutte le spese di produzione cliccate il seguente link:
https://playmastermovie.com/

GIOVEDI 04 APRILE - MILANO SOLD OUT
SABATO 06 APRILE - BOLOGNA
DOMENICA 07 APRILE - FIRENZE
VENERDI 12 APRILE - GENOVA
SABATO 13 E 20 APRILE - VERONA SOLD OUT - TERZA DATA PROGRAMMATA 23 APRILE
DOMENICA 14 APRILE – VICENZA

Per organizzare una proiezione scrivete a:
info@playmastermovie.com
Per aggiornamenti iscriviti al canale telegram: https://t.me/playmastermovie
Operatori umanitari dell'associazione statunitense World Central Kitchen: ammazzati "involontariamente"?

• Le auto della ONG portavano segni distintivi lateralmente e sulla capote, perché fossero immediatamente riconoscibili.

• La ONG aveva concordato il percorso con l'IDF.

• Le tre auto del convoglio viaggiavano distanziate: dalla prima all'ultima passavano 2.43 km.

• Con gli ultimi 7 operatori uccisi dal raid israeliano, il loro numero a partire dal 7 Ottobre sale a 196, tra cui 175 membri del personale dell'ONU. Lo ha denunciato anche il segretario dell'ONU Gutierrez.

Si consideri che gli internazionali scelgono di restare a Gaza oltre che per aiutare concretamente i palestinesi anche per fare da interposizione tra loro e le forze di occupazione, nella considerazione che la vita di un occidentale per Israele abbia più peso. Evidentemente non esiste più alcun tipo di deterrente alla furia assassina sionista.

Tra i video, l'ultimo filmato girato dagli operatori nello svolgimento delle loro attività.