Giorgio Bianchi Photojournalist
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Notizie e analisi sull'attualità e la geopolitica.
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I guai di Ursula von der Pfizer – TELERAGIONE

Oggi parleremo di:

1. La procura europea sta indagando sulle accuse di illeciti penali in relazione ai negoziati sui vaccini tra Ursula von der Leyen e l’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla.

2. LA ROMANIA ELABORA UN DISEGNO DI LEGGE PER ESTENDERE LA PROTEZIONE DEI PROPRI CITTADINI ALL’ESTERO

3. TIMES: L’UCRAINA ALIMENTA LE TENSIONI ANTI-IMMIGRATI IN RUSSIA

4. FACEBOOK HA CONCESSO A NETFLIX DI LEGGERE I MESSAGGI PRIVATI DEGLI UTENTI PER $100 MILIONI PER AIUTARLI A PERSONALIZZARE I CONTENUTI

https://www.youtube.com/live/gLw1H6ShpN8?si=kPXWexxxxuufv9dg

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Forwarded from Multipolare News
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CHI SONO I TERRORISTI

🇮🇷 Sono arrivati ​​a Teheran i corpi dei militari e degli ufficiali iraniani uccisi a seguito di un attacco israeliano al consolato iraniano a Damasco.

Una volta i terroristi erano i terribili barbuti che tagliavano la gola ai poveri bianchi infedeli caduti nelle loro mani.

Lanciavano aerei su palazzi a New York City.

Poi è iniziata la famosa guerra al terrorismo del mondo buono contro i barbuti. Poi l’occidente ha capito che questi barbuti potevano essere utili e hanno iniziato a finanziarli armarli e guidarli.

Poi ne hanno inventati di nuovi dunque hanno preso i barbuti li hanno preparati per missioni speciali e li hanno snaturati. Non più fanatici religiosi, ma combattenti.

Vi chiederete quale è la differenza.

Un membro di una organizzazione islamica segue il corano, non uccide altri mussulmani e il suo sogno è immolarsi e andare in paradiso in mezzo a un mare di vergini.

Ma i terroristi di oggi non sono quelli. Sparano ai musulmani, fanno le cose per soldi e scappano.

Quindi chi sono i terroristi oggi.

Un attacco brutale contro una ambasciata in una città pacifica in un paese neutrale, per colpire un nemico non dichiarato non è forse terrorismo?

Attaccare un ospedale civile non è terrorismo?

Fare pulizia etnica a Gaza non è terrorismo?

Mandare armi e finanziare guerre ovunque nel mondo non è terrorismo?

La stessa guerra tra Russia e Ucraina, quando deliberatamente colpisce i civili, non è terrorismo?

Dopo questa riflessione mi viene da pensare che gli Americani nella guerra al terrorismo degli anni 2000 hanno così ben imparato dai terroristi che sono diventati loro i primi TERRORISTI.

E che oggi il potere occidentale vuole restare in piedi con il terrore, la forza, le sanzioni. Forse questo è terrorismo.

MEDITATE GENTE.

MOMO
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Forwarded from Lettera da Mosca
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IRAN - Sono state portate a Teheran le salme degli iraniani uccisi nell’attacco israeliano al consolato iraniano a Damasco. La cerimonia funebre avrà luogo venerdì durante una manifestazione per celebrare l'Al-Quds Day (una giornata di solidarietà con la lotta palestinese), che coincide
con l'ultimo venerdì di Ramadan.
Forwarded from Marco Cosentino (Marco)
I NOVAX DANNEGGIATI DAI VACCINI 🌺🌺🌺
Giorgio Bianchi Photojournalist pinned «I guai di Ursula von der Pfizer – TELERAGIONE Oggi parleremo di: 1. La procura europea sta indagando sulle accuse di illeciti penali in relazione ai negoziati sui vaccini tra Ursula von der Leyen e l’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla. 2.…»
Mentre i nostri analisti ci raccontano ogni giorno delle perdite catastrofiche e invalidanti subite dalle orde russe, "тихо и кротко", come dicono in Bulgaria, la 153a brigata meccanizzata dell'esercito ucraino (una delle cinque brigate "150" create per la prossima controffensiva, precisamente il 27 dicembre 2023) ha cambiato designazione ufficiale e ora è una brigata di fanteria (https://militaryland.net/news/153rd-mechanized-brigade-is-no-longer-mechanized/). I motivi del cambio, già certificato anche nel nuovo nome della pagina Facebook della brigata, di cui allego foto, non sono stati rivelati ma sono abbastanza ovvi: non hanno più materiale meccanizzato, ed è altrettanto ovvio il motivo per cui non ne hanno più.
Una brigata meccanizzata dispone, normalmente, di un centinaio di veicoli blindati e di una trentina di carri armati. Il cambio di designazione significa che non solo li ha persi tutti, ma soprattutto che non ce ne sono più di riserva. Però per carità, continuiamo a parlare del drone che ha colpito il dormitorio a Elabuga.
Ecco cosa accade quando ti professi Organizzazione Non Governativa ma i dindini li ricevi da enti istituzionali. Enti istituzionali filo israeliani, per la precisione.

"È un'immensa tragedia", "hanno perso la vita", tipo si trattasse di calamità naturale. Guai a pronunciare il nome dei responsabili, guai ad indicare chi abbia colpito gli operatori umanitari mentre "stavano salvando vite".
Israele è innominabile e per Save the Children l'omissione è una costante.
Forwarded from Piccolenote
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ISRAELE SPARA SUI "MORTI DI FAME"

LE FORZE DI OCCUPAZIONE ISRAELIANE COLPISCONO SISTEMATICAMENTE LA POPOLAZIONE CHE CERCA DI ACCAPARRARSI GLI AIUTI.

Immagini esclusive ottenute da Al Jazeera mostrano le forze di occupazione israeliane che sparano ai palestinesi nell'atto di raccogliere aiuti umanitari.

Gaza, 4 Aprile 2024
And the winner is...

"Lavorerebbero"... Glielo ha detto suo cugggino.

Questo signore lavora a Rainews 24.

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🇰🇷 Il costo di essere vassallo degli Stati Uniti - Nel 2020, Hanwha Ocean Co., allora ancora chiamata Daewoo Shipbuilding & Marine Engineering (DSME), e Samsung Heavy Industries (SHI) hanno firmato un contratto con la russa "Sovcomflot" per la costruzione di un lotto di navi cisterna per GNL del volume di almeno 172mila metri cubi ciascuna. Ora, a causa delle sanzioni, Hanwha Ocean Co. si ritrova con 6 navi metaniere che non possono più essere vendute alla Russia. I coreani non possono venderli a nessun altro perché sono stati originariamente progettati e costruiti per l’Artico russo.
Nel 2022, il costo di costruzione di una nave metaniera polare di classe Arc7 presso un cantiere navale sudcoreano è stato in media di 290 milioni di dollari, il che significa che i coreani hanno subito una perdita di quasi due miliardi di dollari. Per quanto riguarda la Russia, la costruzione di questo tipo di navi cisterna per GNL è stata intrapresa dai cantieri navali dello stabilimento di Zvezda, anche se il loro costo sarà più elevato.

Laura Ruggeri

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Forwarded from Pino Cabras
NATO, MA NON È TEMPO DI ANDARE IN PENSIONE?
Guardo i festeggiamenti per il 75° compleanno della NATO e questi pazzi vogliono farla lavorare ancora, alla sua età, anziché collocarla in pensione e farle finalmente godere una vacanza tropicale come si deve nella sua amata Guantánamo, dove vedrei bene anche i suoi dirigenti.
Eppure non mancano i segnali delle sue défaillances: da 25 anni in qua, forse per negare a se stessa il proprio inevitabile declino, la NATO è stata presa da un folle stakanovismo in nome di una maggiore sicurezza, tradottosi nondimeno in una drammatica perdita secca di sicurezza per tutti, in nuovi incendi fuori controllo, in disastri finanziari, Jugoslavia, Afghanistan, Libia, sanzioni boomerang, Ucraina. E ora vuole persino inceppare il prossimo presidente USA con un vincolo esterno che - qualunque sia la sua volontà - lo obblighi a sganciare per molti anni a venire una marea di miliardi alla bellissima classe dirigente ipernazionalista di Kiev.
La regola della Splendida Settantacinquenne è che è vietato parlare dei disastri e degli errori. La realtà va semplicemente abolita, e chi non ci sta è un putiniano.
Fra le dichiarazioni più commoventi per il genetliaco dell'Anziana Guerrafondaia, ho sentito quella di colui che nel 1999 era Vicepresidente del Consiglio e Ministro della Difesa. Dice: "l'aggressività è rimasta sempre estranea alla NATO". Ha detto proprio così, rileggete! Ora finalmente capisco perché trasformò l'Italia in una portaerei per bombardare la Jugoslavia: era per rendere "estranea" l'aggressività, una specie di secrezione di uranio impoverito verso i serbi che intanto depurava la NATO e la preservava dalle colpe. Cose che un giorno possono portarti al Quirinale per partecipare al prossimo obiettivo: dopo l'uranio impoverito, le classi medie impoverite.
Molto significativo guardare bene la foto di gruppo dei ministri degli esteri dei paesi NATO per vedervi David Cameron: oggi è al Foreign Office e nel 2011 era primo ministro del Regno Unito, quando guidò l'aggressione alla Libia e causò la creazione di un buco nero geopolitico che menomò catastroficamente lo status, la sicurezza energetica, politica e militare dell'Italia e di altri paesi. Anche lui, anziché stare meritatamente al sole di Guantánamo per meditare su quanto un individuo stupido con inclinazioni criminali possa far enormi danni quando ha molto potere, è accolto invece nell'operoso cantiere della Vecchia per progettare nuove guerre mondiali e sfruculiare potenze nucleari.
La Meloni ci offrirà la sua giacca come rifugio antiatomico, Di Maio proteggerà la nostra sicurezza energetica in Medio Oriente, Calenda continuerà a essere Calenda. Cosa potrà mai andar male, finché la NATO lavora?
Ucraini condannati da chi sabotò l’intesa con Putin
DI ALESSANDRO ORSINI

Voglio parlare della vera storia degli accordi falliti tra Russia e Ucraina di cui i media dominanti parlano tutti i giorni falsificando i fatti. Procederò con ordine giacché la “strategia incrementale” con cui Putin sta distruggendo l’Ucraina è una conseguenza del fallimento degli accordi del marzo 2022.

Secondo Zelensky, Putin sta ammassando circa 150.000 nuovi soldati. È la “strategia incrementale”. In che cosa consiste e quali sono le sue finalità? La strategia incrementale consiste nell’aggiungere armi e soldati un po’ alla volta. Putin ha sfondato il fronte con 180.000 soldati sperando che fossero sufficienti a ottenere una trattativa immediata per evitare di spendere miliardi nella guerra. Putin non avrebbe invaso l’Ucraina con 180.000 soldati se le sue intenzioni fossero state quelle che il Corriere della Sera, Repubblica, La Stampa, il Giornale, Libero e il Foglio, cioè la propaganda della Nato, gli attribuiscono: la conquista dell’Europa. Quando, a marzo 2022, Putin e Zelensky si accordarono per porre fine alla guerra, Biden e Johnson, l’allora premier inglese, fecero saltare gli accordi convinti che la Russia fosse debolissima riassumendo strategia della Nato nella formula seguente: “Esecrazione della diplomazia, guerra a oltranza”. Falliti gli accordi, Putin ha fatto un investimento enorme nella guerra abbracciando la strategia incrementale che ha svolto una funzione interna e una funzione internazionale. Sul piano interno, è servita a non turbare la società civile in vista delle elezioni. Come un ragno nella tela, Putin ha evitato di mobilitare un milione di soldati tutti insieme aspettando che il nazionalismo, esasperato dalle minacce della Nato, spingesse i russi all’arruolamento volontario. Sul piano internazionale, la strategia incrementale è servita a impedire che l’Occidente cadesse nel panico favorendo i falchi come Mario Draghi. I soldati russi sono passati dai 180.000 iniziali ai 617.000 dichiarati da Putin in una conferenza del 14 dicembre 2023. Putin ha aggiunto 437.000 soldati in un anno e mezzo circa. Questi 617.000 soldati saranno presto affiancati da altri 150.000 commilitoni. Ci avviciniamo al milione di soldati russi. Putin ha iniziato a fare grandi investimenti in Ucraina dopo il fallimento degli accordi e non prima.

Il Corriere della Sera e i suoi figli minori, per coprire gli errori della Nato pagati dagli ucraini con la vita, continuano a ripetere che Putin è sempre stato contrario al cessate il fuoco. Ma i documenti storici dicono il contrario. Quando la battaglia di Bakhmut infuriava nel marzo 2023, Biden rifiutò, per bocca di John Kirby, il cessate il fuoco che Xi Jinping, presidente della Cina, stava mediando con Putin. Secondo Biden, il cessate il fuoco avrebbe favorito il debolissimo esercito russo. Il 16 marzo 2023, Kirby pronunciava queste parole a nome della Casa Bianca: “La Russia sarebbe sostanzialmente libera di utilizzare il cessate il fuoco per rafforzare ulteriormente le proprie posizioni in Ucraina, per ricostruire le proprie forze, riorganizzarle, mantenerle, trattenerle in modo che possano poi riprendere gli attacchi nel momento che preferiscono. E francamente non è proprio un passo che noi reputiamo in direzione di una pace giusta e duratura”.

Torniamo al marzo 2022. Quando Biden e Johnson fecero saltare gli accordi, dissi che l’esecrazione della diplomazia e l’investimento totale nella guerra avrebbero innalzato gli obiettivi territoriali di Putin causando la distruzione dell’Ucraina. È accaduto. All’inizio del conflitto, l’Ucraina non bombardava il territorio russo da Kharkiv. Dopo avere iniziato a cannoneggiare Belgorod, Putin ha deciso di conquistare anche Kharkiv, o una sua parte, per allontanare le armi ucraine dai civili russi. Mentre scrivo, la Russia sta devastando quell’oblast, probabilmente perché intende indebolirlo prima di assaltarlo.

Segue...
Putin ha quasi interamente distrutto l’infrastruttura energetica di Kharkiv, secondo le dichiarazioni del suo sindaco, come dimostra anche l’esodo di massa che ha colpito la città. Riassumo in tre punti la vera storia degli accordi mancati tra Russia e Ucraina: 1) Nel marzo 2022, Putin agognava un accordo per evitare di investire miliardi di dollari nella guerra; 2) L’Occidente si è opposto agli accordi perché pensava che l’Ucraina avrebbe distrutto la Russia; 3) Putin ha reagito investendo nella guerra e adesso l’Ucraina è spacciata. Mario Draghi ha messo l’Italia sulla strada della guerra in Ucraina; Draghi è tra coloro che hanno proposto di sconfiggere l’esercito più forte del mondo usando il più debole dell’universo. In una società con un’informazione libera, verrebbe criticato per il suo errore disastroso e non proposto per nuovi e più alti incarichi.

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Nato: il “fondo per Zelensky” è già rimandato
I 100 MILIARDI RIMANGONO PROMESSA - Parole belliche. Allarme di Macron: “Le Olimpiadi di Parigi nel mirino dei russi”
DI COSIMO CARIDI

Berlino. “Non abbiamo piani per inviare truppe Nato in Ucraina, non abbiamo ricevuto richieste su questo punto”. Il segretario generale dell’Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg, cerca di allontanare la possibilità di uno scontro diretto con la Russia, ma tutti i membri dell’Alleanza sembrano prepararsi al conflitto. Ieri a Bruxelles si è tenuta la cerimonia per il 75º anniversario della Nato. Hanno preso la parola molti dei ministri degli Esteri presenti e tutti hanno ricordato la natura dell’Alleanza: contrapposizione a Mosca. “Sfortunatamente potrebbe essere che le più grandi battaglie e conflitti della Nato siano nel futuro, dobbiamo essere pronti”, ha detto il ministro lituano Gabrielius Landsbergis. “Quando la Nato fu fondata il mio Paese, la Polonia, era intrappolato nel lato sbagliato – ha spiegato il capo della diplomazia di Varsavia, Radoslaw Sikorski –, sfortunatamente la Russia è di nuovo all’attacco, ma noi siamo felicemente nel posto a cui apparteniamo: tra le democrazie”. Ancora più chiaro l’estone Margus Tsahkna: “La neutralità vicino alla Russia significa una luce verde per un’aggressione”.

Il messaggio non può essere frainteso: l’Est Europa vuole che Kiev entri nell’Alleanza. “L’Ucraina diventerà membro della Nato – ha detto ieri il segretario di Stato statunitense, Antony Blinken –, il nostro scopo al vertice è quello di contribuire a costruire un ponte verso tale adesione”. Il problema di Kiev è però molto più impellente. Ha bisogno di armi, ora. “Non voglio rovinare la festa – ha dichiarato il ministro Dmytro Kuleba – ma la vita degli ucraini dipende dai missili Patriot, gli alleati ne hanno molti e noi ne abbiamo bisogno”. Stoltenberg ha cercato tra i partecipanti quelli disposti a inviare sistemi e missili intercettori a Kiev: “Entro qualche giorno ci saranno degli annunci”. I Patriot sono estremamente costosi, 1 milione di dollari a colpo, e i lanciatori sono uno degli obiettivi prioritari dell’esercito russo. Lo scorso anno la Germania inviò due di questi sistemi all’Ucraina e, seppur non ci siano conferme militari, gli analisti ritengono che siano stati entrambi distrutti. L’obiettivo del summit Nato era dotare l’Alleanza di un fondo da 100 miliardi di euro per il finanziamento quinquennale della Difesa ucraina. Secondo alcune fonti diplomatiche dell’agenzia Ansa il progetto difficilmente prenderà forma. Ci sono infatti già in essere diversi strumenti per gli aiuti militari: formato Ramstein (che comprende 50 Paesi) e fondo dedicato dell’Ue. Gli Stati dovrebbero decidere di abbandonare l’aiuto bilaterale, più flessibile, per adottare una pianificazione fatta dall’Alleanza.

Cremlino “Con l’Occidente ormai è scontro diretto”
“Di fatto” le “relazioni” tra Russia e Nato “sono ormai scivolate al livello di un confronto diretto”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. Oltre al summit di Bruxelles, a inacidire i rapporti c’è una telefonata tra il ministro delle Forze armate francese, Sébastien Lecornu, e il ministro della Difesa russo Serghej Shoigu. Quest’ultimo avrebbe collegato Parigi all’attentato dello scorso mese a Mosca. “Il regime di Kiev non fa nulla senza l’approvazione dei suoi responsabili occidentali – ha detto il russo al suo omologo –, speriamo che i servizi speciali francesi non siano coinvolti”. Il presidente Emmanuel Macron, che per primo ha ventilato il dispiegamento di soldati Nato in Ucraina, ha bollato come “ridicole” le accuse e ha subito rilanciato: “Non ho dubbi” che la Russia abbia i Giochi olimpici di Parigi nel mirino “anche dal punto di vista dell’informazione”.

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UCI cinema Milano, 4 aprile 2024
Prima di NON È ANDATO TUTTO BENE di Paolo Cassina.

Tante le lacrime di chi ha assistito alla proiezione, ma lacrime che poi alla fine hanno fatto sorgere sorrisi, perché senza questa immane tragedia programmata e voluta, tanti di noi non si sarebbero, forse, mai incontrati.
Invece ci siamo riconosciuti, nella tragedia e nelle tenebre si sono accese tante piccole luci, le nostre scintille divine si sono sintonizzate e alimentate l'una con l'altra, permettendoci di non soccombere e di non cedere alla paura, cibo del quale si nutrono coloro che si trovano a decidere della nostra vita e della nostra morte. E così si sono tagliati rami secchi, spezzati legami che evidentemente avevano esaurito la loro funzione di insegnamento, ma se ne sono creati di nuovi, profondi, veri, importanti, e rafforzato alcuni di quelli che già c'erano.
Io sono grata per tutto ciò.
E sono grata a Paolo per il suo coraggio e per il suo sforzo, per cercare di portare alla luce questi crimini e per aver permesso che noi tutti potessimo veder riconosciuto il nostro dolore.
Ha lavorato a questo lavoro per oltre un anno, girando in solitaria l'Italia da nord a sud, tra mille difficoltà e con il suo personale dolore, un lavoro politico e umano, enorme, ma necessario per marchiare a fuoco ciò che realmente è stato e cosa si è abbattuto sul nostro paese da quel febbraio 2020

Non perdete le prossime proiezioni, ne vale davvero la pena.

Qui la mail ( info@playmastermovie.com ) per chiunque volesse organizzare una proiezione e qui per prenotare o contribuire alla raccolta fondi