Gerardo Paterna
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Consulente e Blogger immobiliare | Aiuto imprenditori e aziende a sviluppare progetti, prodotti e servizi per l'immobiliare. Qui troverai novità e informazioni su modelli, tecnologie e curiosità legate al mondo immobiliare.
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#cosedasapere

Knock, iBuyer, Opendoor e OfferPad sono aziende presenti negli Stati Uniti d'America e stanno cambiando il mondo dell'intermediazione immobiliare. I modelli adottati, molto diversi tra loro, hanno una sola cosa in comune: la vendita finale dell'immobile avviene attraverso l'MLS (Multiple Listing Service).

Partiamo col dire che i soggetti sono molto capitalizzati, stiamo parlando di milioni di dollari. Tutti i brand fanno parte di una nuova generazione di società che desiderano scalzare i tradizionali marchi immobiliari con un modello di forte appeal.

Per esempio, nel caso di Knock, ti aiutano a cercare casa e quando l'hai scelta effettuano per te le eventuali migliorie per renderla subito abitabile e in più....la acquistano per te! Si occupano di migliorare e vendere al massimo prezzo la tua vecchia casa utilizzando reti agenziali tradizionali e, concluso il deal, ti trasferiscono la proprietà della nuova casa. Il compenso per Knock è commissionale (3% calcolato sul valore di vendita della tua vecchia casa). Ovviamente Knock si preoccupa anche di trovare un mutuo, dando quindi assistenza finanziaria ed inserendo all'interno dell'importo finanziato i costi sostenuti per l'investimento iniziale (migliorie agli immobili).

Gli altri modelli si rivolgono al venditore (proprietario di casa), investendo direttamente nell'upgrade dell'immobile per velocizzare i tempi di vendita e massimizzare il prezzo ottenuto. Anche questo servizio viene retribuito con una commissione del 6% oltre ad un costo del servizio compreso tra l'1% ed il 7%.

La missione per tutte è quella di semplificare la compravendita immobiliare rimuovendo i tipici ostacoli: "acquisto se vendo prima la mia casa" oppure se l'immobile non si vende o si deprezza perchè necessita di un restyling.

E' chiaro che modelli di questo tipo funzionano in mercati molto dinamici, chissà, però, che non venga realizzata una versione europea 😃
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Mentre in Italia ed Europa gli agenti immobiliari continuano a domandarsi se c'è valore nella collaborazione e se vale la pena utiizzare l'MLS (multiple listing service), negli Stati Uniti d'America, dove ad oggi sono circa 700 i sistemi MLS attivi, ci si domanda se non varrebbe la pena di confluire verso uno standard comune.

Durante un un convegno promosso dalla California Association of Realtors (CAR), il suo CEO, CAR Joel Singer ha portato la questione sul tavolo: "non è forse vero che un backend nazionale basato su uno standard comune oltre ad essere tecnicamente possibile è anche più efficiente?".

Negli USA la conservazione del dato all'interno del sistema MLS è una cosa seria. Questo permette agli agenti immobiliari di chiudere il 75% delle compravendite in collaborazione ancora prima ancora di arrivare a fare pubblicità sui portali di annunci immobiliari. La collaborazione sistematica aumenta la velocità delle transazioni.

Le sfide sul tavolo del cambiamento sono molte anche anche negli States. Ci si domanda come aggregare le centinaia di MLS presenti, la maggior parte "molto locali" e con un forte appeal verso gli agenti, oppure se perseguire uno standard unico come si propone il progetto Upstream, o ancora se immaginare uno scenario diverso dove un nuovo modello tecnologico possa sostituire l'MLS.

Ci sono nuove tendenze nel mercato americano: esistono broker off-MLS come Rex Real Estate, che puntano sulla tecnologia per abbassare le provvigioni (che sono alte proprio a causa degli elevati costi di appartenenza al MLS). Tuttavia la maggioranza degli operatori ritiene fondamentale che la raccolta e l'accentramento di dati costituiscano un valore riservato alle comunità di agenti immobiliari. Insomma, ne vedremo delle belle.

In Italia lo scenario è incerto e sarebbe un bel successo arrivare ad un livello significativo di condivisione e collaborazione attiva attraverso l'MLS, che qui da noi rappresenta lo strumento più rapido, efficace ed economicamente sostenibile per creare valore tra gli operatori.

Oggi è lunedì, un buon momento per cominciare a pensarci 😎
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Anche se il prezzo del bitcoin ha subìto forti ribassi (puoi seguire le quotazioni qui > https://www.coindesk.com/price/), negli USA i proprietari di case, gli acquirenti e gli affittuari continuano ad accettare ed offrire in pagamento il bitcoin. La società di gestione patrimoniale immobiliare Hubilu Venture Corporation di Los Angeles, sostiene che il concetto di "criptovaluta" è una partita da giocare nel lungo termine. Servono fiducia e tempo.

Qualunque cosa pensiate al riguardo, in Italia, Paolo Barletta, dell'omonima impresa di costruzioni con sede a Roma, alcuni mesi fa ha effettuato la prima vendita immobiliare in bitcoin nel complesso "De Lollis 12", nel cuore della capitale (quartiere San Lorenzo). L'Agenzia delle Entrate italiana è stata tra le prime agenzie fiscali al mondo a riconoscere il bitcoin al pari di una valuta straniera.

L'aspetto più interessante, rispetto al destino delle criptovalute, è legato alla "digitalizzazione del processo di compravendita" (incarico-proposta-preliminare-atto definitivo-atto di mutuo) e alla memorizzazione della transazione immobiliare in un sistema sicuro e decentralizzato. Ecco in sintesi estrema il concetto di❗️Blockchain❗️, più vicino allo "smart-contract" che alla criptovaluta in sè.

Premesso che in Italia, abbiamo un sistema di garanzia della proprietà che funziona, sarà curioso vedere in quanto tempo la "catena di blocchi digitale" soppianterà il vecchio sistema (notaio ➡️ conservatoria dei registri immobiliari) aprendo nuovi scenari.
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A proposito di standard comuni e tecnologia, negli USA c'è un'organizzazione senza scopo di lucro che si chiama RESO (Real Estate Standards Organization - https://www.reso.org).

RESO nasce da una costola di NAR (National Association of Realtors) per diventare nel 2011 un organismo indipendente con lo scopo di "creare e promuovere l'adozione e l'utilizzo di standard che favoriscano l'efficienza in tutto il settore immobiliare". Oggi il 93% di tutti gli agenti immobiliari americani lavora con MLS (Multiple Listing Service) certificati RESO.

Cosa ci racconta questa storia? Che anche in Italia i settori della mediazione e dei servizi immobiliari devono necessariamente perseguire unità (c'è troppa frammentazione) ed efficienza lavorando su questi 3 aspetti:

➡️ Standard operativo comune

➡️ Incremento della collaborazione via MLS

➡️ Aggregazione di dati e loro utilizzo da parte degli operatori professionali

Marilyn Wilson, socio fondatore di Wav Group, e David Charron, chief strategy officer di Bright MLS sostengono che "...una serie di informazioni standardizzate permetterà alle aziende tecnologiche di muoversi più velocemente verso nuovi mercati; permetterà ai broker di espandersi ed innovare" e ancora "...l'uso di big data aiuterà i professionisti del settore immobiliare a capire meglio l'intento di compratori e venditori".

A voi ogni riflessione. Buon giovedì! 😄
Esiste un filo rosso che unisce il destino di chi acquista e vende #casa 🏠. Qualunque sia il ruolo che giocherai in questa partita, conoscere il backstage della compravendita #immobiliare, metterà in salvo i tuoi interessi. Ecco il mio contributo per il magazine di Dario Flaccovio Editore ➡️ https://goo.gl/3DtrrJ ⬅️
Il cliente ha sempre ragione, oppure no? E' possibile coniugare l'attenzione alla persona con la necessità di farsi rispettare? Anche per l' #agenteimmobiliare, trovare il giusto equilibrio nei rapporti con le persone, è una sfida quotidiana alla quale dedicarsi.
Cosa ne pensi? Buona lettura ▶️ https://goo.gl/gedMGh ◀️
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Europa VS USA, l'intermediazione #immobiliare targata USA incorpora alcuni aspetti che in Europa non sono comuni:

- l'aggressività commerciale tipica americana
- l'apprendimento obbligatorio costante
- il networking "genetico"

Laurent Demeure, CEO di Coldwell Banker France e Monaco, sostiene che l' MLS (multiple listing service) è parte originaria e fondamentale della struttura di servizio americana. In Europa no e questo limita il prestigio e l'efficienza della professione.

In Europa lo spirito imprenditoriale e l'ambizione latitano: piccole agenzie che concludono deal modesti, mercato frammentato che lascia spazio ai grandi network internazionali che devono garantire, diversamente dalla singola struttura, modelli ad alta redditività per sè e per gli agenti che lavorano con loro.

Non ci sono agenti immobiliari "rockstar" in Europa. Gli agenti immobiliari non lavorano sul proprio #personalbrand, tendono ad appiattire la propria immagine sullo stile dei vecchi venditori IBM: stesso abito, stessa camicia, stessa cravatta. Non c'è differenziazione. Gli agenti immobiliari "non vendono" loro stessi.

Non so come la vedete voi, mi pare che non sia un quadro troppo distante dalla realtà italiana. Sapremo cogliere queste critiche come stimolo per fare meglio?

Fatevi sentire o "vedere" con una "reaction", oppure scrivetemi via messenger dalla fan page di Facebook (facebook.com/gerardopaternacom). Prometto di ripostare qui i commenti più rilevanti! Alla prossima 😀
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Ai profeti di sventura che vedevano il modello di business dei portali di annunci immobiliari americani in difficoltà, si oppone la risposta miliardaria della quotata Zillow.

Il network composto per l'appunto da Zillow, Trulia, StreetEasy e RealEstate.com, ha superato il miliardo di dollari di fatturato nel 2017, attestandosi a 1,077 miliardi. L'attesa per il 2018 è di superare 1,3 miliardi di dollari, azzerare le perdite e chiudere con un utile compreso tra i 38 milioni e i 53 milioni di dollari.

Zillow Group sostiene che il traffico verso le app e i siti web "mobile" ha raggiunto oltre 151 milioni di utenti unici nel quarto trimestre 2017, in aumento dell'8% rispetto all'anno precedente. La crescita del pubblico ed il suo coinvolgimento lascia lo spazio all'espansione internazionale.

La sfida di Zillow è quella di far evolvere il proprio modello reddituale allineandolo alle commisioni prodotte dai propri inserzionisti e partner, superando quindi il concetto di "lead generation".
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Keller Williams, il noto brand internazionale con oltre 173.000 agenti immobiliari affiliati al mondo, ha superato il concetto di chatbot adottando una piattaforma basata sull'intelligenza artificiale che supporterà i propri affiliati.

Tutti i dati che fino a ieri venivano conservati in vari database, confluiranno in questa piattaforma che accrescerà in conoscenza e interazione grazie al "dialogo" con gli agenti immobiliari affiliati.

Ecco alcune anticipazioni:

- Aggiungi Mario Rossi al mio database
- Quanti contatti ho ricevuto questo mese?
- Mostrami lo stato dei clienti non ancora aggiornati negli ultimi 3 mesi
- Trova e segui le attività dell'agente Giuseppe Verdi
- Quali sono le negoziazioni più frequenti nel mio quartiere?
- Devo migliorare la tecnica di acquisizione, mi suggerisci un video di formazione?
- Costruisci una rete di riferimento in base alle collaborazioni realizzate più frequentemente
-...

Non male, vero?
Kelle, questo è il nome della piattaforma, è progettato per consentire agli agenti di gestire "vocalmente" la propria attività da un dispositivo mobile, reperire contenuti formativi e best practice, verificare i loro singoli progressi rispetto agli obiettivi aziendali, far crescere la propria rete di referral, creare e gestire un programma di lavoro e molto altro.

La tecnologia nel settore immobiliare sta sconvolgendo il quotidiano degli agenti e questa "nouvelle vague" non lascerà intatta nemmeno la nostra Europa.
Saremo pronti?
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E se da domani le commissioni dell'agente immobiliare fossero pagate in una modalità mista, magari l'1% in euro ed il resto attraverso una criptovaluta? E' quello che sta per capitare negli USA grazie a Deedcoin (https://www.deedcoinlaunch.com), una criptovaluta basata sulla blockchain ethereum.

Criptovalute, smart contract e blockchain: termini sempre più frequenti anche nell'immobiliare italiano, ma che sono spesso confusi tra loro, generando false attese e paure collettive infondate. In questo momento di grande cambiamenti, osservare ciò che accade fuori i nostri confini nazionali può aiutarci ad immaginare e comprendere scenari e tendenze che presto faranno parte del nostro quotidiano.

#staytuned 😎
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Realogy, gigante dell'immobiliare 🏬 (Better Homes and Gardens Real Estate, CENTURY 21, Coldwell Banker, Coldwell Banker Commercial, Corcoran, ERA, Sotheby's International Realty...) punta sull'analisi predittiva con la sua Cartus Corporation.

In pratica, fornirà alle aziende sue clienti un modello in grado di prevedere i rischi e i benefici derivanti dal trasferimento ✈️ (relocation) dei dipendenti prima ancora che lo intraprendano effettivamente, compreso tutto, dal costo totale al loro grado di soddisfazione e fidelizzazione 🏌️.

Con uno storico di 2,3 milioni di trasferimenti gestiti, 80 milioni di rapporti di spesa online e 7.700 diverse combinazioni di spostamenti nazionali, Cartus svilupperà prodotti e servizi tecnologici per i marchi del gruppo e restare al passo con la concorrenza 🗽.

Big data e previsioni 📈 sono parte integrante del mercato immobiliare USA. Questo anche grazie al più facile accesso ai dati e ad una normativa di "trattamento" meno complessa di quella europea. Ecco il link all'articolo originale ➡️ https://goo.gl/nYCvz3
#formazione e #immobiliare: oggi prendo due piccioni con una fava. Condivido questo video perchè: 1) credo in un approccio alla formazione professionale dal tratto umano e Fabrizio (Faber Cotza) ne è ambasciatore coerente; 2) sono molto felice di aver ottenuto un suo contributo nel mio libro "Comprare e Vendere Casa".

Nel capitolo dedicato alla formazione, Fabrizio sostiene che: "Il venditore mediocre, nel settore immobiliare come in qualunque altro, cerca sempre la scorciatoia. Cerca le formule magiche, il metodo vincente, i 5 passi per la vendita ipnotica. E semplicemente diventa preda di chi è più scafato o cinico di lui...".

🏠 "COMPRARE E VENDERE CASA - Luoghi comuni, protagonisti e verità di un mercato in continua evoluzione" 🏠
lo puoi trovare qui ➡️ https://goo.gl/PQvTb2 ⬅️
Ecco le immagini del post che segue...
A proposito di pubblicità comparativa, vi ricordate quella di Alitalia e Norwegian? Anche nell'#immobiliare non ci facciamo mancare nulla con la replica di RE/MAX Italia (Ilaria Profumi) ad un'infografica del competitor #TreeRealEstate che comprende i marchi #gabetti, #professionecasa, #grimaldi.
Comprate i popcorn e occhio alle potenzialità dell'#instantmarketing!

Ecco le immagini e, di seguito, i link originali al "botta e risposta":

> https://goo.gl/4wenH9
> https://goo.gl/cfgaf4
#agenteimmobiliare e #personalbrand: serve un modello di rottura sulla scorta dello stile americano? Distinguersi dai concorrenti e conquistare la fiducia delle persone rimangono i due obiettivi principali. Ho scritto un post sul blog di Realisti.co per sviluppare questo argomento. Mi piacerebbe conoscere la tua opinione 🤔 e la tua esperienza 👉 https://goo.gl/BJCJp7 👈
#cosedasapere

Se in Italia il notariato e la conservatoria dei registri immobiliari rendono il sistema della compravendita sicura, con un tasso di contenzioso dello 0,003%, nei mercati anglosassoni errori e truffe fanno alzare questa percentuale di svariati punti percentuali (c'è chi stima addirittura fino al 12%).

In questo contesto trova spazio di applicabilità la blockchain, il cui utilizzo può rendere sicura la transazione immobiliare.

La società #Propy si propone come marketplace globale per l'immobiliare, che utilizza un registro decentralizzato, consentendo transazioni internazionali sicure. La notizia è che in alcuni stati americani sono in corso dei test. Vermont e California, a cui seguiranno Arizona e Colorado, potrebbero utilizzare il token fornito da Propy, basato sulla blockchain di Ethereum.

Link:
fonte della notizia > https://goo.gl/Tj7RQa
sito web di Propy > https://propy.com/