La portaerei americana Ford è prossima all’ingresso nel Mediterraneo. Opererà insieme al suo gruppo di attacco nel Mediterraneo stesso, e nell’area di responsabilità del Comando Centrale Americano (Mar Rosso, Mare Arabico, Golfo Persico).
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Israele sta allestendo tre zone umanitarie dove distribuire con l’assistenza americana (probabilmente privata) gli aiuti alimentari a Gaza senza che Hamas li rubi e li utilizzi come strumento di potere e ricatto. Le aree sono in fase avanzata di completamento.
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Il ministro degli esteri Antonio Tajani ha convocato alla Farnesina l’ambasciatore israeliano in Italia in relazione ad un episodio avvenuto poche ore fa presso il campo profughi di Jenin. Una pattuglia israeliana avrebbe sparato colpi di avvertimento in aria durante la visita in loco di una delegazione diplomatica internazionale nella quale era presente il vice console Italiano.
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Due addetti dell’ambasciata israeliana a Washington sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco. L’assassino, arrestato poco dopo, ha scandito “free free Palestine”.
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L’Iran ha affermato che riterrà gli Stati Uniti responsabili nel caso di un attacco israeliano a siti strategici dell’Iran. Trump ha risposto a stretto giro riterrà l’Iran responsabile per gli attacchi che compieranno gli Houti yemeniti nella regione.
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Abbas Araqchi, Ministro degli Esteri iraniano: “possiamo costruire armi nucleari, ma non vogliamo."
Voce di spicco nei negoziati sul nucleare (JCPOA), Araqchi riafferma la posizione di Teheran: capacità tecnica, ma scelta di non armarsi. Un messaggio che deve essere ascoltato con attenzione in un clima di tensioni con Israele e pressioni occidentali.
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Voce di spicco nei negoziati sul nucleare (JCPOA), Araqchi riafferma la posizione di Teheran: capacità tecnica, ma scelta di non armarsi. Un messaggio che deve essere ascoltato con attenzione in un clima di tensioni con Israele e pressioni occidentali.
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Lo sforzo diplomatico americano, unito alla forte pressione militare di Israele, sembra aver raggiunto l'impensabile: le trattative per la fine della guerra di Gaza e la liberazione di tutti gli ostaggi israeliani sono a un passo dall'essere finalizzate.
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Elon Musk lascia il proprio incarico al governo degli Stati Uniti. Deluso dalla legge di bilancio che aumenta il debito pubblico.
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Il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti afferma che la Cina è pronta all’uso della forza militare per cambiare lo status quo in Asia. La minaccia cinese è “reale”, l’obiettivo sarebbe Taiwan.
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L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA) ha concluso che l’Iran ha condotto attività nucleari utilizzando materiali non dichiarati in tre siti precedentemente non segnalati: Lavisan-Shian, Varamin e Turquzabad, secondo un rapporto confidenziale distribuito agli Stati membri sabato.
L’Agenzia ha rilevato che l’Iran ha ripetutamente omesso di fornire risposte credibili e ha bonificato i siti sotto esame. È stata inoltre riscontrata evidenza che l’Iran abbia conservato materiali nucleari sconosciuti o attrezzature contaminate a Turquzabad almeno fino al 2018.
Il Direttore Generale dell’IAEA, Rafael Grossi, ha rinnovato il suo urgente appello affinché l’Iran cooperi pienamente, sottolineando le persistenti preoccupazioni relative alle attività passate e alle dichiarazioni pubbliche di ex funzionari iraniani che hanno fatto riferimento a capacità di armamento nucleare. Tuttavia, il rapporto ha evidenziato che l’Agenzia non dispone di indicazioni credibili di un programma strutturato di armi nucleari non dichiarato attualmente in corso in Iran.
Separatamente, la scorta complessiva di uranio arricchito dell’Iran è aumentata a 9.247,6 kg, con quantità di uranio arricchito al 60% che superano ora i 400 kg, ben al di sopra della soglia definita dall’IAEA come sufficiente per la produzione di un’arma nucleare, se ulteriormente arricchito.
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L’Agenzia ha rilevato che l’Iran ha ripetutamente omesso di fornire risposte credibili e ha bonificato i siti sotto esame. È stata inoltre riscontrata evidenza che l’Iran abbia conservato materiali nucleari sconosciuti o attrezzature contaminate a Turquzabad almeno fino al 2018.
Il Direttore Generale dell’IAEA, Rafael Grossi, ha rinnovato il suo urgente appello affinché l’Iran cooperi pienamente, sottolineando le persistenti preoccupazioni relative alle attività passate e alle dichiarazioni pubbliche di ex funzionari iraniani che hanno fatto riferimento a capacità di armamento nucleare. Tuttavia, il rapporto ha evidenziato che l’Agenzia non dispone di indicazioni credibili di un programma strutturato di armi nucleari non dichiarato attualmente in corso in Iran.
Separatamente, la scorta complessiva di uranio arricchito dell’Iran è aumentata a 9.247,6 kg, con quantità di uranio arricchito al 60% che superano ora i 400 kg, ben al di sopra della soglia definita dall’IAEA come sufficiente per la produzione di un’arma nucleare, se ulteriormente arricchito.
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La Casa Bianca ha inviato all’Iran la bozza formale per l’accordo sul programma nucleare.
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Per la terza volta in meno di un anno questa notte potrebbe essere possibile osservare l’aurora boreale alle nostre latitudini. La previsione è ancora incerta. Vi terremo informati.
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Un devastante attacco aereo compiuto con Droni ha colpito una o più basi aeree delle forze strategiche della Federazione Russa. Aggiornamenti a breve.
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Le delegazioni di Russia e Ucraina terranno il secondo round di negoziati diretti a Istanbul il 2 giugno. L'incontro è previsto presso il Palazzo Čiragan.
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L’Iran ha di fatto respinto la proposta americana riguardante il controllo del programma atomico della Repubblica Islamica. La riduzione della capacità offensiva americana nella regione potrebbe aver contribuito al rifiuto iraniano. Non secondaria è la posizione di difficoltà internazionale in cui si trova lo Stato di Israele, storico alleato di Washington.
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Riteniamo che, qualora i negoziati di Istanbul non dovessero giungere a una conclusione positiva, la Federazione Russa possa valutare l'impiego di un'arma semi-strategica, quale il vettore balistico convenzionale Oreshnik, contro un obiettivo di elevata rilevanza. Non intendiamo formulare ipotesi circa i possibili obiettivi di tale azione, ma consideriamo l'evento occorso ieri, relativo alle flotte di bombardieri strategici russi (a prescindere dal numero di vettori aerei colpiti), un momento cruciale nell'evoluzione del conflitto.
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Terminati dopo circa un’ora i colloqui Russia-Ucraina a Istanbul. Attendiamo i comunicati delle due parti in conflitto.
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Un ordigno sottomarino sarebbe detonato alla base di un pilone del ponte di Crimea. Incerti i danni alla struttura. Vi informeremo.
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