Frosinone
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notizie ed eventi da Frosinone e provincia
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Il giovane Vural (Foto © Mario Salati)
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In questi giorni sono circolate parecchie indiscrezioni sul conto del centrocampista Vural del 2006. Il turco è stato protagonista di un buon finale di stagione (23 gare e 2 assist). E' un giovane molto apprezzato sul mercato, si ritiene che abbia enormi potenzialità e margini di crescita. Già a gennaio era stato attenzionato dall'Atalanta che sarebbe tornata alla carica e potrebbe farlo maturare nell'Under 23.
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Ma il club nerazzurro deve battere la concorrenza del Real Betis in Spagna che avrebbe offerto circa 4 milioni. Un sondaggio è stato effettuato anche dalla Juventus in ottimi rapporti col Frosinone e anch'essa presente in Serie C con l'Under 23. Spifferi di mercato anche su capitan Marchizza. Il Pisa, neo promosso in Serie A, avrebbe sondato il terzino sinistro come detto in scadenza nel 2026.
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La nuova Serie B
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L'allenatore dello Spezia Luca D'Angelo
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Prende forma il nuovo campionato cadetto dopo la finale di ritorno playoff che ha promosso la terza squadra (la Cremonese ai danni dello Spezia). Dunque restano vuote due caselle e poi il quadro sarà definito. La 19^ e la 20^ squadra usciranno dal playoff di Serie C Ternana-Pescara e dal playout di B (ad oggi Salernitana-Sampdoria).
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Padova, Entella ed Avellino sono le neo promosse. Dalla Serie A sono scivolate Empoli, Venezia e Monza. Conferme per Carrarese, Catanzaro, Cesena, Frosinone, Juve Stabia, Mantova, Palermo, Reggiana, Spezia e Sudtirol.
Per il resto il futuro è la Corte Federale.
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Incontinenza. Non credo possa esserci un altro termine per definire ciò che fa di un adulto, sia esso giovane o parzialmente maturo, un essere incapace di trattenere i propri istinti. E non è solo una questione urinaria. Se così fosse, cure e palliativi potrebbero comunque alleviare la situazione.
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Quando ad andare fuori argini è la parte emotiva, la psiche o, come direbbero gli esperti il Sé, allora è tutta un’altra storia. E dobbiamo davvero preoccuparci.
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Le chiavi di lettura e di sciagura ce le forniscono l’attualità e la cronaca, dalle quali sembriamo non imparare mai granché. Tanto, di fatto, ci sentiamo tutti fieri di essere immuni. Planando come corvi sui nuovi e sempre appetibili particolari macabri altrui, distribuiti a iosa e scaltramente diluiti a puntate.
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L'omicidio di Martina e l'avvilente circo mediatico
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Martina Carbonaro
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Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Le notizie degli ultimi giorni parlano una lingua affine alla nostra. Ma incomprensibile ai più. Una 14enne viene uccisa a sassate dal suo ex fidanzato Alessio che, more solito, partecipa senza far trasparire emozioni di sorta alle ricerche della ragazza che lui stesso ha provveduto a far scomparire. Sopprimendola e coprendola anche di rifiuti. I rispettivi genitori rilasciano ampie dichiarazioni ai giornalisti che, del resto, in gran parte non brillano per sensibilità.
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Le domande diventano sempre più personali, le risposte fluide. Anche troppo. I video si rincorrono da un social all’altro. Ad aggravare la situazione anche la preparazione di un panino con hamburger ‘per ricordare Martina’. Compaiono magliette e palloncini per il sit-in, il drammatico rituale si ripropone nella sua immancabile sequenza di video da condividere senza interruzione.
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Si costituisce il consueto collegio mediatico per istruire un processo sommario e inneggiare alle pene più medievali che si possano concepire. E dal delitto di Garlasco ci si sposta su quello di Afragola. Rendendo purtroppo celebre un altro delle migliaia di comuni italiani associati ad un crimine.
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Dall'overdose da smartphone ai post deliranti
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Dipendenza da smarphone
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Nel frattempo, a Torino un 15enne viene portato in ospedale dai genitori. Non è in overdose da stupefacenti. Ma in crisi di astinenza da internet. Mamma e papà gli hanno tolto lo smartphone e lui ha avuto le stesse reazioni di un tossicodipendente senza sostanze. Incontinente a suo modo, non riesce ad immaginare la sua vita senza social, senza like, senza giochi e chat.
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Come il docente ultra 60enne che ama scrivere post minacciosi contro i politici. Fino ad augurare la stessa sorte di Martina ad una bambina di sette anni. Che è anche la figlia di Giorgia Meloni. E’ un professore, Stefano, dovrebbe educare e formare attraverso l’educazione civica. Non la barbarie. Eppure è così. Nelle ultime ore ha tentato il suicidio perché non ha retto alla pressione del caso.
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Ed è in buona compagnia. Di tanti stimati professionisti, uomini e donne cosiddetti perbene, che non riescono proprio a trattenersi. Inviano messaggi trasversali pubblici pensando di trovare il giusto riscatto alle proprie frustrazioni private.
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Quelle, sì, da contenere in modo specifico e mirato. Prima che diventino ben altro. 
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Rally di Roma 2025: velocità, coscienza e passione all’ombra del Colosseo
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Trenta giorni. A Roma la fretta non è mai stata una virtù. Ma se parli di Rally, tutto cambia. Qui, dal 4 al 6 luglio, il rombo dei motori torna a spezzare la calma apparente, a fare da controcanto al traffico distratto, alle Vespe stanche, ai clacson frustrati. Torna il Rally di Roma Capitale, quinta tappa del FIA European Rally Championship e cuore pulsante del Campionato Italiano Assoluto Rally Sparco. Un evento firmato Motorsport Italia e Max Rendina, l’uomo che parla con le curve e ragiona in tornanti.
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Faccenda di coscienza
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Ma non è solo questione di asfalto e cronometri. Il Rally di Roma è anche – e sempre più – una faccenda di coscienza. Perché correre non vuol dire distruggere. Vuol dire scegliere come si corre. Roma, per il terzo anno di fila, ci mette la faccia (e l’ambizione): sarà sottoposta a un nuovo audit per rinnovare le tre stelle del FIA Environmental Accreditation Programme. Tradotto: il massimo riconoscimento per chi sa far convivere sport e sostenibilità. E non è un premio da salotto. È roba seria. Una patente verde che pochi si possono permettere.
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E allora via di isole ecologiche rafforzate, raccolta differenziata spinta, messaggi ovunque per insegnare – con discrezione – che l’ambiente non è uno slogan. È una responsabilità. A Fiuggi, nel paddock, o lungo le prove speciali in Ciociaria e nel Frusinate, il messaggio è chiaro: guardate lo spettacolo, ma lasciate tutto com’era. Meglio di com’era, se possibile.
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Tifare è partecipare
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Anche il pubblico è chiamato in causa. Non solo a tifare, ma a partecipare. A capire che ogni bottiglia riciclata è un tempo guadagnato sul futuro. Che ogni bus preso – grazie alla collaborazione con ATAC, Official Mobility Partner – è una curva in meno sul consumo di risorse. Roma ci mette le sue bellezze, voi metteteci attenzione.
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In gara si corre, ma nei box si pensa. La logistica sarà leggera, con mezzi a basso impatto e generatori che bevono poco. Il plastic-free non è un vezzo modaiolo: è una regola. Il cibo c’è, ma senza plastica. Le auto si sporcano, ma non si lavano. Gli oli esausti finiscono dove devono, grazie a operatori certificati. Qui anche lo sporco ha un senso. E un posto.
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Parola di Max
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Max Rendina
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Max Rendina lo dice senza giri di parole: “Il Rally di Roma non è solo una gara. È un laboratorio, un esempio, una sfida. Vogliamo insegnare che si può correre forte senza lasciare indietro niente. Nemmeno il rispetto.”
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E allora eccoci. A un mese dal via, Roma si prepara. Non solo a sentire i motori, ma a dimostrare che la velocità, quella vera, è saper cambiare direzione. Senza perdere il controllo.
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