Totogiunta a Ceccano: chi sale, chi scende e chi si sacrifica
https://www.alessioporcu.it/politica/totogiunta-a-ceccano-chi-sale-chi-scende-e-chi-si-sacrifica/
https://www.alessioporcu.it/politica/totogiunta-a-ceccano-chi-sale-chi-scende-e-chi-si-sacrifica/
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“La parte difficile non è vincere. È governare.”
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La frase è di Giulio Andreotti. Ma stavolta l’ha pronunciata con lo sguardo Andrea Querqui: mercoledì 29 maggio, ore 12:05, mentre varcava la soglia del Municipio come nuovo sindaco di Ceccano. Con la fascia tricolore ancora fresca di ferro da stiro, ha firmato la sua prima ordinanza. Alle 13:00 aveva già chiuso una scuola per carenza idrica. Altro che “i primi cento giorni”: qui si parte dal primo minuto. La rivoluzione, questa volta, non è annunciata: è operativa.
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“La parte difficile non è vincere. È governare.”
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La frase è di Giulio Andreotti. Ma stavolta l’ha pronunciata con lo sguardo Andrea Querqui: mercoledì 29 maggio, ore 12:05, mentre varcava la soglia del Municipio come nuovo sindaco di Ceccano. Con la fascia tricolore ancora fresca di ferro da stiro, ha firmato la sua prima ordinanza. Alle 13:00 aveva già chiuso una scuola per carenza idrica. Altro che “i primi cento giorni”: qui si parte dal primo minuto. La rivoluzione, questa volta, non è annunciata: è operativa.
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Giulio Andreotti all'inaugurazione della Permaflex di Frosinone
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Il suo predecessore nove anni fa si affacciò dalla finestra del municipio come un pontefice dopo la fumata bianca. Querqui non ha avuto nemmeno il tempo di fare una dichiarazione, zero proclami. Ma si è portato in ufficio molte cartelline. Come quella che ha fatto recapitare alla riunione dell’Area Vasta fissata di lì a poco a Frosinone, quella per varare l'alleanza tra dieci Comuni. Per anni Ceccano aveva ignorato, disertato, persino deriso quel progetto. Invece lui no: ha spedito un dirigente comunale con delega ufficiale. Sorpresa: “Finalmente anche Ceccano”, ha sussurrato qualcuno a Frosinone. E ora Ceccano siede al tavolo con altri nove Comuni, per intercettare fondi europei e sognare l’Alta Velocità a Ferentino. È finita l’era del “Ceccano primo attore”. Ora è parte di un’orchestra. Con spartito europeo. (Leggi qui: Frosinone oltre il campanile: nasce l’Area Vasta e parte la corsa all’Europa (https://www.alessioporcu.it/politica/frosinone-oltre-il-campanile-nasce-larea-vasta-e-parte-la-corsa-alleuropa/)).
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Il film si trasforma in commedia: la Totogiunta
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Il suo predecessore nove anni fa si affacciò dalla finestra del municipio come un pontefice dopo la fumata bianca. Querqui non ha avuto nemmeno il tempo di fare una dichiarazione, zero proclami. Ma si è portato in ufficio molte cartelline. Come quella che ha fatto recapitare alla riunione dell’Area Vasta fissata di lì a poco a Frosinone, quella per varare l'alleanza tra dieci Comuni. Per anni Ceccano aveva ignorato, disertato, persino deriso quel progetto. Invece lui no: ha spedito un dirigente comunale con delega ufficiale. Sorpresa: “Finalmente anche Ceccano”, ha sussurrato qualcuno a Frosinone. E ora Ceccano siede al tavolo con altri nove Comuni, per intercettare fondi europei e sognare l’Alta Velocità a Ferentino. È finita l’era del “Ceccano primo attore”. Ora è parte di un’orchestra. Con spartito europeo. (Leggi qui: Frosinone oltre il campanile: nasce l’Area Vasta e parte la corsa all’Europa (https://www.alessioporcu.it/politica/frosinone-oltre-il-campanile-nasce-larea-vasta-e-parte-la-corsa-alleuropa/)).
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Il film si trasforma in commedia: la Totogiunta
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Andrea Querqui con la fascia appena stirata
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Archiviato l’entusiasmo dell’insediamento, si apre il capitolo più delicato: la formazione della Giunta. È lì che la politica vera si mette il vestito da sera… o si strappa le calze. Otto liste, otto identità, otto legittime aspettative. Ma solo cinque posti da assessore. Più la presidenza del Consiglio Comunale. Il manuale Cencelli non basta più. Servirebbe David Copperfield.
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Ecco le forze in campo:
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PartitoVotiConsiglieriPD1.5903Lista Querqui1.2222Progresso Fabraterno9351Nuova Vita7981Ceccano in Comune6311PSI6091Verdi/Sinistra5301M5S2340
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Numeri, non chiacchiere. Ma a Palazzo Antonelli, oggi, valgono anche le sfumature. Perché la vera politica è l’arte del compromesso… e della pazienza.
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Il potere di chi sa aspettare
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Archiviato l’entusiasmo dell’insediamento, si apre il capitolo più delicato: la formazione della Giunta. È lì che la politica vera si mette il vestito da sera… o si strappa le calze. Otto liste, otto identità, otto legittime aspettative. Ma solo cinque posti da assessore. Più la presidenza del Consiglio Comunale. Il manuale Cencelli non basta più. Servirebbe David Copperfield.
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Ecco le forze in campo:
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Numeri, non chiacchiere. Ma a Palazzo Antonelli, oggi, valgono anche le sfumature. Perché la vera politica è l’arte del compromesso… e della pazienza.
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Il potere di chi sa aspettare
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Francesco Ruggiero
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Francesco Ruggiero è uno dei vincitori morali di queste elezioni. Ha messo in campo una lista di giovani in cui l'età media è 26 anni: ha eletto, raccogliendo una marea di voti che fanno della sua Progresso Fabraterno la terza forza della coalizione. Ed è tra i più vicini al sindaco. Per questo tutti lo davano già vice sindaco, il più giovane della storia di Ceccano, premiando così averci messo la faccia, le idee e anche le gambe, nei mesi più intensi della campagna elettorale. L’uomo più votato della coalizione, tra i più votati in assoluto. Sbagliato. In politica l'amicizia funziona al contrario: è ciò che nell'ippica è un handicap, gli amici possono aspettare perché comprendono, gli alleati hanno la precedenza.
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Infatti Francesco Ruggiero non ha avanzato pretese da alleato e potrebbe fare un passo di lato semplificando il lavoro all'amico sindaco. Significa: nessun ostacolo sulla strada per Mariangela De Santis. Piacerebbe a Tony Stark, il personaggio dei fumetti Marvel che sta dietro ad Iron Man: “A volte, per vincere davvero, bisogna saper perdere qualcosa”.
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Francesco Ruggiero è uno dei vincitori morali di queste elezioni. Ha messo in campo una lista di giovani in cui l'età media è 26 anni: ha eletto, raccogliendo una marea di voti che fanno della sua Progresso Fabraterno la terza forza della coalizione. Ed è tra i più vicini al sindaco. Per questo tutti lo davano già vice sindaco, il più giovane della storia di Ceccano, premiando così averci messo la faccia, le idee e anche le gambe, nei mesi più intensi della campagna elettorale. L’uomo più votato della coalizione, tra i più votati in assoluto. Sbagliato. In politica l'amicizia funziona al contrario: è ciò che nell'ippica è un handicap, gli amici possono aspettare perché comprendono, gli alleati hanno la precedenza.
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Infatti Francesco Ruggiero non ha avanzato pretese da alleato e potrebbe fare un passo di lato semplificando il lavoro all'amico sindaco. Significa: nessun ostacolo sulla strada per Mariangela De Santis. Piacerebbe a Tony Stark, il personaggio dei fumetti Marvel che sta dietro ad Iron Man: “A volte, per vincere davvero, bisogna saper perdere qualcosa”.
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Andrea Querqui con Francesco Ruggiero
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Ci sono vari elementi per poter cancellare Ruggiero dalla casella di vicesindaco che più di qualcuno ritiene giusto assegnargli. Il primo: non ha esperienza d'Aula e non ne ha sul campo amministrativo, troppo rischioso per lui cominciare il cammino politico partendo dall'alto: perché da lì si può solo scendere; tra due anni e mezzo la situazione potrebbe essere diversa. Il secondo: è nella posizione strategica migliore per rinunciare: perché non ha bisogno di una carica per contare, ha tempo, non deve correre. Deve durare. Come dice Michael Corleone nel romanzo di Puzo Il Padrino: “La politica non è solo colpire al momento giusto. È saper aspettare, e farlo con pazienza.”
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De Santis: la forza tranquilla che piace a tutti
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Ci sono vari elementi per poter cancellare Ruggiero dalla casella di vicesindaco che più di qualcuno ritiene giusto assegnargli. Il primo: non ha esperienza d'Aula e non ne ha sul campo amministrativo, troppo rischioso per lui cominciare il cammino politico partendo dall'alto: perché da lì si può solo scendere; tra due anni e mezzo la situazione potrebbe essere diversa. Il secondo: è nella posizione strategica migliore per rinunciare: perché non ha bisogno di una carica per contare, ha tempo, non deve correre. Deve durare. Come dice Michael Corleone nel romanzo di Puzo Il Padrino: “La politica non è solo colpire al momento giusto. È saper aspettare, e farlo con pazienza.”
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De Santis: la forza tranquilla che piace a tutti
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Mariangela De Santis con Andrea Querqui
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Mariangela De Santis è l’asso che può mettere d’accordo tutti. Ha stoffa, presenza, solidità. Sempre sul pezzo, mai sopra le righe. È quella sinistra composta e concreta, che costruisce invece di gridare, che sceglie il lavoro silenzioso alla scena. Il ruolo da vicesindaco andrebbe ad una delle bandiere dell'opposizione al centrodestra di Roberto Caligiore. Sul piano politico, motiverebbe a pieno la sua scelta di non candidarsi a sindaco ma sostenere Andrea Querqui: convergere per vincere e diventare il numero 2 dell'amministrazione.
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<!-- wp:paragraph -->
Negli equilibri delicati della giunta, Mariangela De Santis è una delle figure più trasversali e apprezzate. Non divide, unisce. Lei ora aspetta. Ma non passivamente. Aspetta con la fermezza di chi sa che i colpi buoni arrivano a chi è rimasto solido quando gli altri si muovevano troppo in fretta.
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Il giallo-Piroli e il rebus-Provincia
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Mariangela De Santis è l’asso che può mettere d’accordo tutti. Ha stoffa, presenza, solidità. Sempre sul pezzo, mai sopra le righe. È quella sinistra composta e concreta, che costruisce invece di gridare, che sceglie il lavoro silenzioso alla scena. Il ruolo da vicesindaco andrebbe ad una delle bandiere dell'opposizione al centrodestra di Roberto Caligiore. Sul piano politico, motiverebbe a pieno la sua scelta di non candidarsi a sindaco ma sostenere Andrea Querqui: convergere per vincere e diventare il numero 2 dell'amministrazione.
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Negli equilibri delicati della giunta, Mariangela De Santis è una delle figure più trasversali e apprezzate. Non divide, unisce. Lei ora aspetta. Ma non passivamente. Aspetta con la fermezza di chi sa che i colpi buoni arrivano a chi è rimasto solido quando gli altri si muovevano troppo in fretta.
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Il giallo-Piroli e il rebus-Provincia
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Elly Schlein ed Emanuela Piroli
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Poi c’è Emanuela Piroli, ex candidata a sindaco nel 2020, prima eletta del Pd. È stata la più votata dell’intera coalizione. Un risultato che non ha bisogno di titoli, ma che parla chiaro: è la conferma di una fiducia personale costruita sul campo. Senza slogan, senza clamore. Solo presenza, ascolto, lavoro. Quello vero.
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Un consenso largo e trasversale, maturato in anni di impegno amministrativo, che oggi le consegna il borsino più alto della coalizione. E che, salvo sorprese, la porterà a presiedere il Consiglio comunale. Ma il vero traguardo, si dice, è un altro: la Provincia. Ceccano, con il centrodestra esprimeva un consigliere provinciale, il centrosinistra ora non può permettersi di non tentare la rielezione di un esponente della sua nuova squadra.
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La strategia di Vacana
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Poi c’è Emanuela Piroli, ex candidata a sindaco nel 2020, prima eletta del Pd. È stata la più votata dell’intera coalizione. Un risultato che non ha bisogno di titoli, ma che parla chiaro: è la conferma di una fiducia personale costruita sul campo. Senza slogan, senza clamore. Solo presenza, ascolto, lavoro. Quello vero.
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Un consenso largo e trasversale, maturato in anni di impegno amministrativo, che oggi le consegna il borsino più alto della coalizione. E che, salvo sorprese, la porterà a presiedere il Consiglio comunale. Ma il vero traguardo, si dice, è un altro: la Provincia. Ceccano, con il centrodestra esprimeva un consigliere provinciale, il centrosinistra ora non può permettersi di non tentare la rielezione di un esponente della sua nuova squadra.
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Guglielmo che cinque anni fa andò ad aspettare la Legge assieme a Serena
https://www.alessioporcu.it/rubriche/opinioni/guglielmo-che-cinque-anni-fa-ando-ad-aspettare-la-legge-assieme-a-serena/
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Aspettava la Signora con la Bilancia, alla fine lo ha trovato quella con la falce. Cinque anni fa. La vita di Guglielmo Mollicone, la vita e la morte, stanno tutte qui, condensate nel lasso di tempo intercorso fra ciò che aspettava e ciò che gli toccò quando era ancora in attesa.
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Tra la speranza di trovare pace e la doccia fredda di una vita che pace lo diventa solo quando cessa. Quello di queste ore nel 2020 fu amarissimo epilogo di una storia meschina, per come è cominciata e per i troppi giri di clessidra che ha fatto.
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E poi per come finirà, con una sentenza che non avrà ad ascoltarla orecchie ansiose, orecchie di padre attaccate ad un cuore frullato. Perché Guglielmo Mollicone alla vita ci teneva, e ci teneva soprattutto per esserci in un dato momento della stessa, il momento della verità giudiziaria sull’assassinio di sua figlia.
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La tragedia e la speranza
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Aspettava la Signora con la Bilancia, alla fine lo ha trovato quella con la falce. Cinque anni fa. La vita di Guglielmo Mollicone, la vita e la morte, stanno tutte qui, condensate nel lasso di tempo intercorso fra ciò che aspettava e ciò che gli toccò quando era ancora in attesa.
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Tra la speranza di trovare pace e la doccia fredda di una vita che pace lo diventa solo quando cessa. Quello di queste ore nel 2020 fu amarissimo epilogo di una storia meschina, per come è cominciata e per i troppi giri di clessidra che ha fatto.
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E poi per come finirà, con una sentenza che non avrà ad ascoltarla orecchie ansiose, orecchie di padre attaccate ad un cuore frullato. Perché Guglielmo Mollicone alla vita ci teneva, e ci teneva soprattutto per esserci in un dato momento della stessa, il momento della verità giudiziaria sull’assassinio di sua figlia.
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La tragedia e la speranza
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