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Un ragazzo che va via quando è ancora al mattino della sua esistenza. E nonostante i suoi pochi anni ha lasciato un segno nella vita che ha fatto in tempo a vivere. Una partenza contro ogni logica, intollerabile. Ma dopo poco capisci che quella partenza è un seme e dall'assenza innaturale comincia a germogliare qualcosa che respira, canta, suona. Da sedici anni, il Festival Francesco Alviti è la risposta viva e coraggiosa alla scomparsa di un ragazzo speciale.
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Francesco, per tutti Cesko, era un giovane percussionista di talento, con il sorriso aperto e le bacchette sempre in mano. A soli 22 anni, nel febbraio 2009, una malattia implacabile lo ha portato via (https://www.alessioporcu.it/rubriche/ce-bisogno-di-parola/alviti-noemi-emanuele-francesco-amore-mamma/). Ma non è bastata a spegnere la luce che lasciava dietro di sé. Quella luce è diventata musica, amicizia, impegno. È diventata un Festival.
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<!-- wp:paragraph -->
Non un memoriale in bianco e nero, ma una festa piena di colori. Non un appuntamento per ricordare la morte, ma un modo per onorare la vita. La sua.
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Il fiume benevolo di Ceccano
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Un ragazzo che va via quando è ancora al mattino della sua esistenza. E nonostante i suoi pochi anni ha lasciato un segno nella vita che ha fatto in tempo a vivere. Una partenza contro ogni logica, intollerabile. Ma dopo poco capisci che quella partenza è un seme e dall'assenza innaturale comincia a germogliare qualcosa che respira, canta, suona. Da sedici anni, il Festival Francesco Alviti è la risposta viva e coraggiosa alla scomparsa di un ragazzo speciale.
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Francesco, per tutti Cesko, era un giovane percussionista di talento, con il sorriso aperto e le bacchette sempre in mano. A soli 22 anni, nel febbraio 2009, una malattia implacabile lo ha portato via (https://www.alessioporcu.it/rubriche/ce-bisogno-di-parola/alviti-noemi-emanuele-francesco-amore-mamma/). Ma non è bastata a spegnere la luce che lasciava dietro di sé. Quella luce è diventata musica, amicizia, impegno. È diventata un Festival.
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Non un memoriale in bianco e nero, ma una festa piena di colori. Non un appuntamento per ricordare la morte, ma un modo per onorare la vita. La sua.
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Il fiume benevolo di Ceccano
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Anche quest’anno, dal 3 giugno al 4 luglio, Ceccano sarà attraversata da un fiume di musica, parole, teatro, emozioni. Oltre 400 artisti animeranno 18 appuntamenti distribuiti in un mese di eventi, nel segno dell’amicizia, della comunità e dell’arte.
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<!-- wp:paragraph -->
Il Festival si apre con un omaggio a Fabrizio De André, voce degli ultimi e cantore della Repubblica. Sul palco di Piazza San Giovanni saliranno Federico Palladini, Manuel Muzzone e Oreste Cerroni per una serata che unirà musica e valori civili.
<!-- /wp:paragraph -->
<!-- wp:paragraph -->
Poi toccherà ai complessi musicali del Liceo di Ceccano, alla Trilogia della villeggiatura di Goldoni, all’intensità dell’attrice Claudia Koll. Arriveranno cori da tutta Italia, come il Coro Città di Ala o il Josquin Des Pres, che regalerà al pubblico il maestoso Te Deum di Charpentier.
<!-- /wp:paragraph -->
<!-- wp:heading -->
Musiche antiche per un rimpianto moderno
<!-- /wp:heading -->
<!-- wp:paragraph -->
E ancora: antiche musiche ritrovate nelle pergamene medievali della Corte dei De Ceccano suonate per la prima volta in epoca moderna. Storia, poesia, spiritualità, e naturalmente, tanta, tanta musica.
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Anche quest’anno, dal 3 giugno al 4 luglio, Ceccano sarà attraversata da un fiume di musica, parole, teatro, emozioni. Oltre 400 artisti animeranno 18 appuntamenti distribuiti in un mese di eventi, nel segno dell’amicizia, della comunità e dell’arte.
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Il Festival si apre con un omaggio a Fabrizio De André, voce degli ultimi e cantore della Repubblica. Sul palco di Piazza San Giovanni saliranno Federico Palladini, Manuel Muzzone e Oreste Cerroni per una serata che unirà musica e valori civili.
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Poi toccherà ai complessi musicali del Liceo di Ceccano, alla Trilogia della villeggiatura di Goldoni, all’intensità dell’attrice Claudia Koll. Arriveranno cori da tutta Italia, come il Coro Città di Ala o il Josquin Des Pres, che regalerà al pubblico il maestoso Te Deum di Charpentier.
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Musiche antiche per un rimpianto moderno
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E ancora: antiche musiche ritrovate nelle pergamene medievali della Corte dei De Ceccano suonate per la prima volta in epoca moderna. Storia, poesia, spiritualità, e naturalmente, tanta, tanta musica.
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Questo Festival è un miracolo costruito ogni anno da chi amava Francesco. I suoi amici, tutti musicisti, hanno trasformato il vuoto in qualcosa che unisce. Attorno a loro, la Rete delle Associazioni di Ceccano e centinaia di volontari, con l’aiuto del Conservatorio Licinio Refice, della Pro Loco, del Comune di Ceccano e della Provincia di Frosinone.
<!-- /wp:paragraph -->
<!-- wp:paragraph -->
Ogni nota suonata è un abbraccio che continua. Ogni applauso è un segno che Francesco è ancora qui, tra i suoi amici (https://www.alessioporcu.it/rubriche/ce-bisogno-di-parola/rivolgi-a-noi-gli-occhi-tuoi-misericordiosi-sguardo/), tra le mura del liceo e del conservatorio, nei cuori di chi lo ha conosciuto e di chi continua a scoprirlo attraverso il Festival.
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<!-- wp:heading -->
Il dolore come seme
<!-- /wp:heading -->
<!-- wp:paragraph -->
Il Festival Francesco Alviti non è solo un evento culturale. È la prova che il dolore può diventare seme. E che la musica, quando nasce dall’amore, non muore mai.
<!-- /wp:paragraph -->
<!-- wp:paragraph -->
Il calendario completo.
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<!-- wp:paragraph -->
Il 3 giugno, alle 21,30, in Piazza S. Giovanni, saranno le chitarre e le voci di Federico Palladini, Manuel Muzzone e Oreste Cerroni a raccontarci i valori della Repubblica Italiana e della sua Costituzione, il giorno dopo della sua festa.
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Questo Festival è un miracolo costruito ogni anno da chi amava Francesco. I suoi amici, tutti musicisti, hanno trasformato il vuoto in qualcosa che unisce. Attorno a loro, la Rete delle Associazioni di Ceccano e centinaia di volontari, con l’aiuto del Conservatorio Licinio Refice, della Pro Loco, del Comune di Ceccano e della Provincia di Frosinone.
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Il 3 giugno, alle 21,30, in Piazza S. Giovanni, saranno le chitarre e le voci di Federico Palladini, Manuel Muzzone e Oreste Cerroni a raccontarci i valori della Repubblica Italiana e della sua Costituzione, il giorno dopo della sua festa.
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Gli insegnanti del Liceo di Ceccano apriranno la tre giorni animata dai complessi della scuola fabraterna che il giorno dopo, 4 giugno, presenterà il Concerto del Coro e dell'Orchestra, diretti da Vittoria D'Annibale e Massimiliano Malizia, che vantano il secondo posto conquistato nel Concorso Nazionale di Verona, qualche settimana fa. La tre giorni sarà completata dalla Trilogia della villeggiatura di Carlo Goldoni, presentato dal Laboratorio teatrale diretto da Andrea Di Palma, con la collaborazione di Roberta Fumarola.
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<!-- wp:paragraph -->
Il quarto appuntamento ci sarà domenica 8 giugno: sarà ospite del festival l'attrice Claudia Koll, che presenterà il suo ultimo libro. La presentazione avverrà al caffè letterario Sinestesia, con inizio alle ore 18.
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Cosa ci sarà da percepire
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Venerdì 13 giugno si tornerà in Piazza S. Giovanni con il Concerto del Coro Città di Ala, in provincia di Trento, mentre domenica 15 giugno, nella collegiata di S. Giovanni, alle ore 18, il Coro Josquin Des Pres, diretto da Guido Iorio, in occasione dell'intronizzazione della statua di S. Giovanni Battista, per la festa patronale, eseguirà il Te Deum di Marc Antoine Charpentier, per soli, coro e orchestra.
<!-- /wp:paragraph -->
<!-- wp:paragraph -->
Il giorno successivo, 16 giugno, in piazza S. Giovanni, alle 21,30, toccherà alla musica antica, con il quintetto pianoforte ed archi del Conservatorio Licinio Refice di Frosinone. Il 17, i ragazzi dell'Oratorio del Sorriso debutteranno al festival con Il Viaggio della Felicità. La formazione è stata recentemente premiata dal Movimento Apostolico Ciechi per le attività di integrazione e solidarietà che sta alla base dell'esperienza ceccanese.
<!-- /wp:paragraph -->
<!-- wp:paragraph -->
Il 18 giugno ci sarà una prima assoluta mondiale: per la prima volta, in epoca moderna, saranno eseguite le musiche scritte alla Corte dei de Ceccano. Si tratta di composizioni ritrovate nelle pergamene dei secoli XIII e XIV, poi utilizzate dai notai di Ceccano come cartelle per i documenti.
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Appuntamenti di nicchia
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<!-- wp:paragraph -->
Saranno eseguite dal liuto di Andrea Micheli e la voce di Federica Carducci, mentre gli storici Matteo Limongi e Vincenzo Angeletti Latini racconteranno la storia dei De Ceccano, con la presentazione del più antico esemplare manoscritto degli Annales, risalente al secolo XV. Una serata tutta dedicata alla storia, che sarà preceduta dalla premiazione del Concorso poetico dedicato a Carmelina Spada.
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Cosa ci sarà da percepire
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Venerdì 13 giugno si tornerà in Piazza S. Giovanni con il Concerto del Coro Città di Ala, in provincia di Trento, mentre domenica 15 giugno, nella collegiata di S. Giovanni, alle ore 18, il Coro Josquin Des Pres, diretto da Guido Iorio, in occasione dell'intronizzazione della statua di S. Giovanni Battista, per la festa patronale, eseguirà il Te Deum di Marc Antoine Charpentier, per soli, coro e orchestra.
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Il giorno successivo, 16 giugno, in piazza S. Giovanni, alle 21,30, toccherà alla musica antica, con il quintetto pianoforte ed archi del Conservatorio Licinio Refice di Frosinone. Il 17, i ragazzi dell'Oratorio del Sorriso debutteranno al festival con Il Viaggio della Felicità. La formazione è stata recentemente premiata dal Movimento Apostolico Ciechi per le attività di integrazione e solidarietà che sta alla base dell'esperienza ceccanese.
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Appuntamenti di nicchia
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Saranno eseguite dal liuto di Andrea Micheli e la voce di Federica Carducci, mentre gli storici Matteo Limongi e Vincenzo Angeletti Latini racconteranno la storia dei De Ceccano, con la presentazione del più antico esemplare manoscritto degli Annales, risalente al secolo XV. Una serata tutta dedicata alla storia, che sarà preceduta dalla premiazione del Concorso poetico dedicato a Carmelina Spada.
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Il giorno dopo, il 19, ancora cultura e musica con un intervento di don Italo Cardarilli, arciprete di Ceccano e storico dell'arte, sul rapporto tra il Caravaggio e la devozione a S. Giovanni battista. Con lui il Trio Le Muse, che riempiranno la serata con le loro voci. Il giorno successivo, 21 giugno, Festa Europea della Musica, sarà la volta di Federico Palladini e della banda della Scolopendra, che presenteranno le loro canzoni originali, legate al nostro territorio e alla nostra storia.
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<!-- wp:paragraph -->
La Musica per Catarinozzi 1736 riempirà le volte della Collegiata di S. Giovanni battista nella Festa patronale del 24 giugno con il concerto dell'organista Juan Paradell Solè con la flautista Camilla Refice che, alle ore 18, faranno risuonare quello strumento che da quasi tre secoli accompagna le liturgie solenni della Collegiata.
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Fine mese con la banda
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Il giorno dopo, il 19, ancora cultura e musica con un intervento di don Italo Cardarilli, arciprete di Ceccano e storico dell'arte, sul rapporto tra il Caravaggio e la devozione a S. Giovanni battista. Con lui il Trio Le Muse, che riempiranno la serata con le loro voci. Il giorno successivo, 21 giugno, Festa Europea della Musica, sarà la volta di Federico Palladini e della banda della Scolopendra, che presenteranno le loro canzoni originali, legate al nostro territorio e alla nostra storia.
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Il 30 giugno sarà la volta della Banda Giovanile di Ferentino, diretta da Luigi Bartolini e il giorno dopo, 1 luglio, dell'Orchestra di Fiati di Ferentino, diretta da Alessandro Celardi.
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Il 2 luglio saranno di scena i percussionisti dell'Ensemble del Conservatorio Licinio Refice di Frosinone cui seguirà, il 3, la serata dedicata all'opera con i solisti e il Coro Josquin Des Pres. Conclusione il 4 Luglio con l'Amaseno Harmony Show Band, diretta da Natalino Como.
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La direzione artistica del Festival è affidata a Mauro Gizzi, direttore del Conservatorio di Frosinone.
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Il 30 giugno sarà la volta della Banda Giovanile di Ferentino, diretta da Luigi Bartolini e il giorno dopo, 1 luglio, dell'Orchestra di Fiati di Ferentino, diretta da Alessandro Celardi.
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Frosinone – “Valle del Sacco”, il punto di Aldo Mattia
https://www.teleuniverso.it/frosinone-valle-del-sacco-il-punto-di-aldo-mattia/
L’ Ononorevole Aldo Mattia, capogruppo di FdI alla Commissione Ambiente della Camera dei deputati, ha presentato un’interpellanza al Ministro dell’Ambiente
L'articolo Frosinone – “Valle del Sacco”, il punto di Aldo Mattia (https://www.teleuniverso.it/frosinone-valle-del-sacco-il-punto-di-aldo-mattia/) proviene da Teleuniverso (https://www.teleuniverso.it/).
https://www.teleuniverso.it/frosinone-valle-del-sacco-il-punto-di-aldo-mattia/
L’ Ononorevole Aldo Mattia, capogruppo di FdI alla Commissione Ambiente della Camera dei deputati, ha presentato un’interpellanza al Ministro dell’Ambiente
L'articolo Frosinone – “Valle del Sacco”, il punto di Aldo Mattia (https://www.teleuniverso.it/frosinone-valle-del-sacco-il-punto-di-aldo-mattia/) proviene da Teleuniverso (https://www.teleuniverso.it/).
Quelli che giocano con le primarie e quelli che giocano a traversone
https://www.alessioporcu.it/politica/quelli-che-giocano-con-le-primarie-e-quelli-che-giocano-a-traversone/
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Ormai è chiaro come Sirio, la stella più luminosa del firmamento celeste, osservabile benissimo anche a occhio nudo: la ricandidatura a sindaco nel 2027 per Riccardo Mastrangeli non sarà una passeggiata di salute. E nemmeno una formalità. Tutt’altro. Glielo stanno facendo capire in tutti i modi: Fratelli d’Italia e Forza Italia, ma anche forze civiche alleate, sicuramente la lista Marini. Anche la lista del vice sindaco Antonio Scaccia non sarebbe per nulla contraria a questa soluzione. Specialmente se Scaccia vuole giocarsi fino in fondo la carta dello scranno più alto in Comune.
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La domanda delle cento pistole: perché?
<!-- /wp:heading -->
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Una legge non scritta della politica dice che, per il sindaco uscente, la ricandidatura alla fascia tricolore, se non è automatica, poco ci manca. Gli vengono riconosciuti comunque tutti i “riguardi” dell’uscente. La ricandidatura, anche se passa per le Primarie, diventa un esercizio, più di forma che di vera sostanza. Le Primarie in quel caso, si celebrano solo per dare una veste di ufficialità e di partecipazione alla decisione, presa dal basso dai cittadini.
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Ormai è chiaro come Sirio, la stella più luminosa del firmamento celeste, osservabile benissimo anche a occhio nudo: la ricandidatura a sindaco nel 2027 per Riccardo Mastrangeli non sarà una passeggiata di salute. E nemmeno una formalità. Tutt’altro. Glielo stanno facendo capire in tutti i modi: Fratelli d’Italia e Forza Italia, ma anche forze civiche alleate, sicuramente la lista Marini. Anche la lista del vice sindaco Antonio Scaccia non sarebbe per nulla contraria a questa soluzione. Specialmente se Scaccia vuole giocarsi fino in fondo la carta dello scranno più alto in Comune.
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La domanda delle cento pistole: perché?
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Una legge non scritta della politica dice che, per il sindaco uscente, la ricandidatura alla fascia tricolore, se non è automatica, poco ci manca. Gli vengono riconosciuti comunque tutti i “riguardi” dell’uscente. La ricandidatura, anche se passa per le Primarie, diventa un esercizio, più di forma che di vera sostanza. Le Primarie in quel caso, si celebrano solo per dare una veste di ufficialità e di partecipazione alla decisione, presa dal basso dai cittadini.
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Il Comune di Frosinone
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Per dare un senso di democrazia, condivisione e unità della coalizione, accanto al sindaco uscente, Partiti e liste fanno concorrere Pippo, Paperino e Topolino. Quindi con esito scontato, sul chi sarà il vincitore e quindi il candidato sindaco, prima ancora di iniziare. Tra due anni a Frosinone per il centrodestra, sembra proprio che non sarà più cosi. Tutti reclamano Primarie “vere” questa volta. (Leggi qui: Il significato delle elezioni di Ceccano per Frosinone (https://www.alessioporcu.it/politica/il-significato-delle-elezioni-di-ceccano-per-frosinone/)).
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Primarie contendibili, con vittoria non blindata decisa a tavolino e con candidature vere. Anche con la partecipazione di veri aspiranti sindaci. Questo new deal, per certi aspetti positivo, si presta però ad una duplice interpretazione. (Leggi qui: Mastrangeli al bivio: Primarie o trappolone. Mentre il Pd ribolle ancora (https://www.alessioporcu.it/politica/mastrangeli-al-bivio-primarie-o-trappolone-mentre-il-pd-ribolle-ancora/)).
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Lo spiegone
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Per dare un senso di democrazia, condivisione e unità della coalizione, accanto al sindaco uscente, Partiti e liste fanno concorrere Pippo, Paperino e Topolino. Quindi con esito scontato, sul chi sarà il vincitore e quindi il candidato sindaco, prima ancora di iniziare. Tra due anni a Frosinone per il centrodestra, sembra proprio che non sarà più cosi. Tutti reclamano Primarie “vere” questa volta. (Leggi qui: Il significato delle elezioni di Ceccano per Frosinone (https://www.alessioporcu.it/politica/il-significato-delle-elezioni-di-ceccano-per-frosinone/)).
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Primarie contendibili, con vittoria non blindata decisa a tavolino e con candidature vere. Anche con la partecipazione di veri aspiranti sindaci. Questo new deal, per certi aspetti positivo, si presta però ad una duplice interpretazione. (Leggi qui: Mastrangeli al bivio: Primarie o trappolone. Mentre il Pd ribolle ancora (https://www.alessioporcu.it/politica/mastrangeli-al-bivio-primarie-o-trappolone-mentre-il-pd-ribolle-ancora/)).
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Lo spiegone
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Salvini alla presentazione di Mastrangeli
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Si tenta in questo modo di ricomporre il quadro del centrodestra, oggi realisticamente frammentato. Facendo partecipare alla competizione tutti e con gli “atleti” migliori di ogni squadra. Chi perde non potrà sfilarsi dopo nella campagna elettorale. Tutti uniti a sostegno e a chiedere il voto per il candidato che ha vinto le primarie.
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L’altra interpretazione è che si voglia stringere d’assedio Mastrangeli, fino alla fine della consiliatura. Prima della scadenza naturale non si dimetterà comunque nessuno. Ci sono le elezioni per la Provincia prima a marzo 2026 (importantissime per tutti i Partiti perché servono a placare gli “appetiti” e lanciare i loro candidati). Mentre l’ultimo anno la consiliatura sta in cassaforte da sola. E’ già campagna elettorale. Quindi creargli pressione, facendo capire a tutti che per il momento non c’è la volontà comune, nel centrodestra cittadino, di ricandidarlo al vertice dell’amministrazione. Forse per indurlo a non partecipare o a farsi da parte?
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Si tenta in questo modo di ricomporre il quadro del centrodestra, oggi realisticamente frammentato. Facendo partecipare alla competizione tutti e con gli “atleti” migliori di ogni squadra. Chi perde non potrà sfilarsi dopo nella campagna elettorale. Tutti uniti a sostegno e a chiedere il voto per il candidato che ha vinto le primarie.
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L’altra interpretazione è che si voglia stringere d’assedio Mastrangeli, fino alla fine della consiliatura. Prima della scadenza naturale non si dimetterà comunque nessuno. Ci sono le elezioni per la Provincia prima a marzo 2026 (importantissime per tutti i Partiti perché servono a placare gli “appetiti” e lanciare i loro candidati). Mentre l’ultimo anno la consiliatura sta in cassaforte da sola. E’ già campagna elettorale. Quindi creargli pressione, facendo capire a tutti che per il momento non c’è la volontà comune, nel centrodestra cittadino, di ricandidarlo al vertice dell’amministrazione. Forse per indurlo a non partecipare o a farsi da parte?
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