Frosinone
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notizie ed eventi da Frosinone e provincia
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Il cardinale Matteo Maria Zuppi (Foto: Canio Romaniello © Imagoeconomica)
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C’è un trait d’union, tra questo concetto, chi lo ha recentemente espresso e l’azione diplomatica di Zuppi, ed è Veroli. Il primo, cardinale considerato papabile dopo la morte di Francesco, ha ascendenti ernici. Il secondo, Ambrogio Spreafico, di Veroli (e con essa di Frosinone, Ferentino e dal 2022 di Anagni-Alatri, è il vescovo.
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Un Pastore di rango che, in occasione della festività della Patrona Santa Salome, ha messo a registro in omelia fede locale e respiro ampio di una storia che abbisogna sempre più di una fede militante.
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Una fede che non sappia chiudere gli occhi e che faccia “rimanere con Gesù”. Perché “è ciò che cambia la vita, ciò che ci rende felici, perché da lui impariamo ad amare. Rimanere con Gesù nel momento del dolore e nel momento della gioia. Ecco la via che Maria Salome e altre donne menzionate nei Vangeli ci hanno lasciato”.
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Teologia e tragedie temporali
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Spreafico ha questo immenso dono di saper mettere a crasi teologia e grandi tragedie temporali, speculazioni morali e drammi terrigeni. E non ha avuto remore nel dire che “noi siamo in un mondo sfilacciato, dove le relazioni sono spesso passeggere, perché prevale la solitudine”.
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Veroli, Piazza Mazzoli (Foto © Ciociaria Turismo)
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Un mondo dove prevale “l’io sul noi, sulla scelta di condividere la propria umanità”. E sulla bellezza di accettare “la diversità come una ricchezza con cui convivere”. E’ un concetto forte, cardinale ma difficile da digerire in un mondo egotico come quello in cui viviamo. Perché “il mondo è pieno di io, che non accettano di vivere con gli altri, di amare come il Signore ama noi, giudicando ed escludendo sempre qualcuno”.
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E sì, ci sono conseguenze. “Per questo non si porta frutto, perché i frutti sono opera di una sinergia di amore, di ricchezze che si intrecciano e fanno maturare la propria umanità e il mondo”. Poi un paragone calzantissimo, di quelli che attualizzano i Vangeli e che soprattutto danno la cifra di quanto sia moderno questo Cristianesimo millenario (https://www.alessioporcu.it/rubriche/ce-bisogno-di-parola/se-lorenzo-e-un-esempio-anche-per-i-giorni-nostri/).
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Maria Salome e “l’egoismo” materno
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“Maria Salome, la madre dei figli di Zebedeo, non lo capì subito. Pensava che il problema fosse portare avanti i suoi figli, assicurare loro i primi posti nel regno di Dio”. E purtroppo “così è spesso la vita: occupare posti, pretendere e comprare posti, ovviamente eliminando gli altri”.
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“Se ne vedono ogni giorno nel mondo ma anche nelle nostre città e persino nelle nostre comunità. Altro che servizio, altro che ricerca del bene di tutti. Ciò che interessa anzitutto è il proprio interesse e il proprio guadagno”.
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Come quando fin da piccolo e secondo una sub cultura di eugenetica sociale e farcita di bona fides genitoriale ci viene detto: “Fatti valere! Non cedere mai! Mostra chi sei!”
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La bellezza del servire
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Foto: Paola Onofri © Imagoeconomica
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Ciò provoca spesso “liti, risse, violenza e odio (https://www.alessioporcu.it/politica/spreafico-e-la-responsabilita-di-ognuno-sulla-frosinone-dal-cielo-nero/), che si diffondono a volte a partire dai social e dall’abitudine a giochi violenti, in cui si deve sempre vincere ed eliminare l’avversario. Si cresce a volte circondati più da estranei o avversari che da amici!”.
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Ecco perché la servitù nella sua accezione più alta è la salvezza. “Il servo è l’opposto del padrone, di quella prepotenza che vuole dominare e imporsi. Essere servo indica una dimensione del vivere, una cultura del vivere, in cui non si rivaleggia per eliminare qualcuno o per dominare, ma per occuparsi degli altri, per imparare a venire incontro al bisogno di qualcuno”.
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E soprattutto venire incontro la bisogno di ritrovare noi stessi nella sola dimensione che ci completa: quella di guadare al prossimo che ci piange accanto.
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Fiuggi accende Cannes. Il marchio dell'acqua fiuggina si affaccia senza timore sulla Croisette che vibra dell’adrenalina da première: cuore pulsante del Festival di Cannes. La Square de Verdun si trasforma in un palcoscenico d’eccezione per una causa che va oltre lo scintillio: il diritto universale all’acqua potabile. Nasce qui Fiuggi for One Drop, la serata di gala ideata da Acqua Fiuggi in collaborazione con la One Drop Foundation del visionario Guy Laliberté. Con un obiettivo chiaro: accendere i riflettori su una delle urgenze più drammatiche del nostro tempo, l’accesso all’acqua e ai servizi igienici in ogni angolo del pianeta.
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A guidare l’iniziativa, Leonardo Maria Del Vecchio, presidente di LMDV Capital e anima del rilancio di Acqua Fiuggi, che commenta con orgoglio: «Non è stata solo una serata di gala, ma un gesto collettivo, un’azione concreta in un luogo simbolico dove la bellezza serve cause reali».
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Red carpet solidale
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La guest list? Uno sfilare di icone da far girare la testa: Shanina Shaik, Barbara Palvin, Ginevra Mavilla, Toni Garrn, Fedez, Elisabetta Gregoraci, Odell Beckham Jr., Simone Susinna. E poi ancora: Camila Cabello, Vittoria Ceretti, Edward Enninful, Scott Eastwood, Sofia Vergara, Karolina Kurkova, Robin Thicke, solo per citarne alcuni. L’effetto: una costellazione di celebrità sotto il cielo della Costa Azzurra, unite da uno scopo comune. E per una volta, i flash non hanno immortalato solo abiti da sogno, ma anche impegno e consapevolezza.
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Fiuggi ha scelto la via dell’arte partecipativa per veicolare il messaggio: installazioni interattive, momenti performativi, speech coinvolgenti, tutti pensati per ispirare riflessione e cambiamento. La serata ha coniugato spettacolo e sostanza, glamour e azione concreta. Il tutto, a sostegno di progetti idrici sostenibili firmati One Drop, la fondazione che da anni lavora per rendere l’accesso all’acqua potabile un diritto garantito, non un privilegio.
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Laliberté stesso ha sottolineato: «La collaborazione con Fiuggi è una sinergia naturale: due realtà che condividono un impegno profondo verso la salute, il benessere e il pianeta».
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Fiuggi, tra cinema e responsabilità
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Leonardo Maria Del Vecchio
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Signori si cambia. Scordatevi il passato: Fiuggi non è più la città dei ministeriali alle cure termali, non è più il luogo destinato ai pensionati. È sempre più luogo del benessere, del beauty, del fashion e del glamour. La nuova era inaugurata dal fondo di Leonardo Maria Del Vecchio proietta l'acqua e le terme nel mondo del cinema. Ora è l'acqua del benessere, della remise en forme.
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La bottiglia verde rimane nel portafoglio prodotti per il suo legame con la storia e la tradizione ma i designer hanno tratteggiato le nuove iconiche opere in vetro destinate a contenere l'acqua. È un cambio di brand, un cambio di packaging, un cambio di mentalità. Ed anche un cambio di stabilimento e di produzione: nell'impianto dell'imbottigliamento di Fiuggi il nuovo managemente ha voluto architetti e designer per rivoluzionare tutto. Il verbo è: siamo a Fiuggi per restarci e vogliamo un ambiente di lavoro nel quale sia bello stare, sia stimolante lavorare.
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Due delle nuove bottiglie
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Acqua per il mondo del cinema, per le star. Il legame tra Fiuggi e la settima arte non è improvvisato: dal 2024, LMDV Capital ha acquisito una quota di Leone Film Group, confermando l’interesse strategico di Del Vecchio verso la produzione cinematografica. Un investimento che rende ancora più logica la scelta di Cannes come trampolino per la visione globale del marchio. Una visione che unisce acqua, arte e azione in un progetto ambizioso: rendere Fiuggi ambasciatore internazionale di sostenibilità e cultura.
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La bellezza che cambia il mondo
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“Fiuggi for One Drop” ha dimostrato che non serve rinunciare al glamour per fare la differenza. Basta solo cambiare la narrativa: dal consumo al contributo, dall’apparenza all’influenza positiva. Un red carpet può anche diventare una diga contro l’indifferenza. E sotto le luci di Cannes, ha cominciato a farlo. Con stile.
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I dati usciti dalle urne da mettere in fila sono due. Il primo è quello arrivato da Ceccano con la vittoria di Andrea Querqui alla testa di un rinnovato Campo Largo. Il secondo è quello arrivato da Fonte Nuova alle porte di Roma, quasi 33mila abitanti: la vittoria schiacciante del Centrodestra unito che mette fine ad un'esperienza di governo nella quale Fratelli d'Italia ha avuto il sostegno di una parte del Partito Democratico.
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Due risultati che riaprono il dibattito sulle coalizioni anomale che nascono nei Comuni. Come a Sora, a Veroli, a Ferentino: pezzi autorevoli di centrosinistra e centrodestra governano insieme. Una situazione che fa bollire il sangue ad Antonio Pompeo, due volte sindaco di Ferentino e due volte Presidente della Provincia di Frosinone, oggi coordinatore regionale della componente Pd Energia Popolare.
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Lo ha detto con ruvida chiarezza lunedì durante la Diretta Elettorale di Teleuniverso. Con un chiaro riferimento proprio a Ferentino.
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D: Presidente Pompeo, i risultati di Ceccano e Fonte Nuova riaccendono i riflettori sulle cosiddette “coalizioni anomale”. Lei ha usato parole forti in diretta televisiva. Cosa non va in queste alleanze ibride?
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