Foto © DepositPhotos.com (https://it.depositphotos.com/stock-photography.html)
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Bolzano svetta nella graduatoria sulla Qualità della vita degli over 65, seguita da Treviso e Trento. In particolare la provincia altoatesina si distingue per il benessere degli “over” con il più basso consumo di farmaci per malattie croniche, la più elevata spesa sociale per gli anziani e l’alta incidenza di biblioteche.
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Gorizia si trova, per il secondo anno consecutivo, in testa nell’indice rivolto ai giovani, che fotografa le opportunità offerte dai territori ai residenti tra 18 e 35 anni, inseguita proprio da Bolzano, Cuneo e Trieste.
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Gorizia, quest’anno Capitale europea della cultura transfrontaliera 2025, è una città di frontiera e universitaria: le sue performance migliori sono legate al numero di locali e organizzatori di eventi Siae in rapporto ai giovani residenti (seconda su 107 province). Poi al lavoro (è quarta nelle trasformazioni contrattuali a tempo indeterminato) e vanta una delle più basse età medie della donna al parto del primo figlio (31,6 anni, rispetto alla media nazionale di 32,6)
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Lecco, Siena ed Aosta
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Bolzano svetta nella graduatoria sulla Qualità della vita degli over 65, seguita da Treviso e Trento. In particolare la provincia altoatesina si distingue per il benessere degli “over” con il più basso consumo di farmaci per malattie croniche, la più elevata spesa sociale per gli anziani e l’alta incidenza di biblioteche.
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Gorizia si trova, per il secondo anno consecutivo, in testa nell’indice rivolto ai giovani, che fotografa le opportunità offerte dai territori ai residenti tra 18 e 35 anni, inseguita proprio da Bolzano, Cuneo e Trieste.
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Gorizia, quest’anno Capitale europea della cultura transfrontaliera 2025, è una città di frontiera e universitaria: le sue performance migliori sono legate al numero di locali e organizzatori di eventi Siae in rapporto ai giovani residenti (seconda su 107 province). Poi al lavoro (è quarta nelle trasformazioni contrattuali a tempo indeterminato) e vanta una delle più basse età medie della donna al parto del primo figlio (31,6 anni, rispetto alla media nazionale di 32,6)
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Lecco, Siena ed Aosta
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Infine, Lecco, Siena e Aosta occupano il podio della graduatoria che misura il benessere dei bambini. La provincia di Lecco conquista la Qualità della vita dei bambini grazie al primato nell’indice Sport e bambini (praticanti, scuole e risultati, fonte Pts).
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Ed eccelle sul podio delle competenze scolastiche fotografate dai test Invalsi e ha una bassa incidenza di delitti a danno dei minori.
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Come sta la provincia di Frosinone
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Infine, Lecco, Siena e Aosta occupano il podio della graduatoria che misura il benessere dei bambini. La provincia di Lecco conquista la Qualità della vita dei bambini grazie al primato nell’indice Sport e bambini (praticanti, scuole e risultati, fonte Pts).
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Ed eccelle sul podio delle competenze scolastiche fotografate dai test Invalsi e ha una bassa incidenza di delitti a danno dei minori.
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Come sta la provincia di Frosinone
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(Foto © DepositPhotos.com (https://it.depositphotos.com/stock-photography.html))
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La provincia di Frosinone si posiziona all’86° posto su 107 nell’indice 2025 del Sole 24 Ore dedicato alla qualità della vita dei bambini, con un punteggio complessivo di 379 su 1000. Il dato segnala una situazione critica, con numerosi indicatori sotto la media nazionale e solo alcune eccezioni positive. Ecco un’analisi dettagliata dei 15 parametri considerati.
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IndicatoreRankValoreTasso di fecondità82°1,1Spesa sociale per famiglie e minori85°205,0Verde attrezzato24°49,9Bambini che hanno usufruito dei servizi comunali per l'infanzia82°10,2Competenza numerica non adeguata77°48,8Competenza alfabetica non adeguata58°38,9Retta mensa scolastica101°4,2Edifici scolastici con la mensa87°22,2Edifici scolastici con la palestra67°32,7Progetti pnrr per l'istruzione16°10,7Spazio abitativo27°82,9Relazioni sociali69°86,6Pediatri75°1,9Indice sport e bambini76°0,7Delitti denunciati a danno di minori57°40,2
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<!-- wp:heading {"level":3} -->
📉 Le maggiori criticità
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Retta della mensa scolastica (101°) – Con un valore molto basso (4,2), la provincia è tra le ultime in Italia, a indicare probabilmente una scarsa offerta o costi elevati non compensati da servizi adeguati.
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Spesa sociale per famiglie e minori (85°) – L’investimento pubblico (205 euro) è tra i più bassi del Paese, segnale di un welfare locale debole verso l’infanzia.
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Accesso ai servizi per l’infanzia (82°) – Solo il 10,2% dei bambini ha usufruito di servizi comunali, un dato molto distante dagli standard europei.
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Tasso di fecondità (82°) – Con 1,1 figli per donna, Frosinone si conferma una provincia poco attrattiva per le giovani famiglie.
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Indice sport e bambini (76°) – Bassa disponibilità di attività sportive dedicate all’infanzia (0,7 su scala nazionale).
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Pediatri (75°) – Un rapporto pediatri-popolazione molto basso (1,9), che può tradursi in carenze assistenziali.
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🟡 Situazioni intermedie
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Competenze scolastiche: Frosinone è 77° per competenze numeriche inadeguate (48,8%) e 58° per quelle alfabetiche (38,9%). Siamo di fronte a dati preoccupanti, ma non i peggiori.
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Edifici scolastici: solo 22,2% con mensa (87°) e 32,7% con palestra (67°): strutture carenti e poco attrezzate.
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Relazioni sociali (69°) e delitti contro minori (57°): performance sotto la media, con possibili implicazioni sul benessere psico-sociale giovanile.
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<!-- wp:heading {"level":3} -->
✅ Punti di forza
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Progetti PNRR per l’istruzione (16°) – Unico vero fiore all’occhiello: Frosinone ha intercettato risorse significative (10,7), segno di buona progettualità locale.
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Spazio abitativo (27°) – Buona disponibilità di metri quadri per i giovani (82,9), un aspetto positivo in termini di qualità dell’abitare.
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Verde attrezzato (24°) – 49,9 metri quadrati pro capite: un valore elevato che favorisce socialità e benessere.
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La provincia di Frosinone si posiziona all’86° posto su 107 nell’indice 2025 del Sole 24 Ore dedicato alla qualità della vita dei bambini, con un punteggio complessivo di 379 su 1000. Il dato segnala una situazione critica, con numerosi indicatori sotto la media nazionale e solo alcune eccezioni positive. Ecco un’analisi dettagliata dei 15 parametri considerati.
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📉 Le maggiori criticità
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🟡 Situazioni intermedie
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✅ Punti di forza
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La provincia di Frosinone mostra un quadro complessivamente debole per quanto riguarda la qualità della vita dei bambini. Le carenze strutturali nei servizi scolastici e sociali, insieme alla scarsa disponibilità di pediatri e alla bassa natalità, evidenziano una scarsa attenzione alle nuove generazioni. L’unico segnale positivo è la capacità di intercettare fondi del PNRR per l’istruzione, che potrebbe rappresentare un punto di ripartenza, se accompagnato da investimenti stabili e continui. Frosinone ha bisogno di un cambio di passo concreto per diventare un territorio dove crescere sia una scelta, non una sfida.
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Giovani
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Giovani
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Con un 95° posto su 107 province e un punteggio di 434 su 1000, Frosinone mostra una performance preoccupante nell’indice 2025 del Sole 24 Ore dedicato alla qualità della vita dei giovani. I dati confermano un contesto poco attrattivo e carente sotto il profilo sociale, culturale e delle opportunità, soprattutto per chi è in cerca di realizzazione personale e professionale.
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RANKINDICATOREVALOREMEDIA60°Disoccupazione giovanile10,612,071°Trasformazioni a tempo indeterminato11,913,934°Soddisfazione per il proprio lavoro7,97,833°Imprenditorialità giovanile8,07,457°Gap affitti tra centro e periferia150,0153,747°Laureati28,628,023°Canone di locazione14,522,496°Quoziente di nuzialità2,53,079°Età media al parto32,932,689°Aree sportive1,512,389°Spettacoli - locali e organizzatori215,2328,775°Concerti42,159,481°Amministratori comunali under 4020,623,873°Percezione di insicurezza32,729,676°Incidenti stradali notturni3,73,2
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📉 I punti deboli
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Spettacoli (89°) – Solo 215,2 eventi tra locali e organizzatori, contro una media nazionale di 328,7: una proposta culturale molto povera.
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Aree sportive (89°) – 1,5 aree ogni 10 mila abitanti contro una media di 12,3: pochissimi spazi dove fare sport, segnale di scarsa attenzione al benessere giovanile.
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Quoziente di nuzialità (96°) – Solo 2,5 matrimoni ogni mille abitanti, sotto la già bassa media nazionale: sintomo di incertezza e instabilità sociale.
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Concerti (75°) – Anche qui l’offerta è sotto la media: 42,1 eventi contro i 59,4 a livello nazionale.
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Amministratori under 40 (81°) – Solo il 20,6% dei rappresentanti nei comuni è giovane: scarsa rappresentanza politica.
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Percezione di insicurezza (73°) e incidenti stradali notturni (76°) – Numeri che indicano un ambiente percepito come poco sicuro o rischioso per i giovani.
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🟡 Tra luci e ombre
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Trasformazioni a tempo indeterminato (71°) – Il tasso di stabilizzazione al lavoro è basso (11,9%) rispetto alla media (13,9%), ma la disoccupazione giovanile (60°) è leggermente sotto la media nazionale, segno di un mercato del lavoro fragile ma non statico.
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Gap affitti centro-periferia (57°) – Leggera disparità nei costi abitativi tra centro e periferie (150 euro), allineata alla media.
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Età media al parto (79°) – Con 32,9 anni, le donne frusinati partoriscono leggermente più tardi della media italiana (32,6).
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<!-- wp:heading {"level":3} -->
✅ Le note positive
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Soddisfazione per il proprio lavoro (34°) – Un dato sorprendentemente positivo: 7,9 su 10, sopra la media nazionale. Chi lavora, evidentemente, è mediamente soddisfatto.
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Imprenditorialità giovanile (33°) – 8 giovani imprenditori ogni 1.000, più della media (7,4): un segnale di iniziativa, malgrado l’ambiente difficile.
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Laureati (47°) – La percentuale di giovani laureati (28,6%) è in linea con la media italiana (28%).
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📉 I punti deboli
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Spettacoli (89°) – Solo 215,2 eventi tra locali e organizzatori, contro una media nazionale di 328,7: una proposta culturale molto povera.
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Aree sportive (89°) – 1,5 aree ogni 10 mila abitanti contro una media di 12,3: pochissimi spazi dove fare sport, segnale di scarsa attenzione al benessere giovanile.
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🟡 Tra luci e ombre
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✅ Le note positive
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Imprenditorialità giovanile (33°) – 8 giovani imprenditori ogni 1.000, più della media (7,4): un segnale di iniziativa, malgrado l’ambiente difficile.
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Laureati (47°) – La percentuale di giovani laureati (28,6%) è in linea con la media italiana (28%).
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Canone di locazione (23°) – Con un affitto medio di 14,5 euro al metro quadro, Frosinone è tra le province più accessibili per i giovani in cerca di casa.
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<!-- wp:paragraph -->
Frosinone appare in affanno nel creare un contesto di vita dinamico, stimolante e sicuro per i giovani. Le carenze nel tempo libero, nella cultura e nello sport sono marcate, così come la debole rappresentanza giovanile nelle istituzioni. Tuttavia, non mancano spiragli: giovani imprenditori attivi, costi della vita accessibili e una certa soddisfazione lavorativa indicano che il potenziale c’è. Serve una strategia mirata per trattenere i giovani e rendere il territorio competitivo anche sul piano delle opportunità e della qualità della vita. I giovani a Frosinone resistono, ma da soli. Ora serve una città che giochi al loro fianco.
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Anziani
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Frosinone appare in affanno nel creare un contesto di vita dinamico, stimolante e sicuro per i giovani. Le carenze nel tempo libero, nella cultura e nello sport sono marcate, così come la debole rappresentanza giovanile nelle istituzioni. Tuttavia, non mancano spiragli: giovani imprenditori attivi, costi della vita accessibili e una certa soddisfazione lavorativa indicano che il potenziale c’è. Serve una strategia mirata per trattenere i giovani e rendere il territorio competitivo anche sul piano delle opportunità e della qualità della vita. I giovani a Frosinone resistono, ma da soli. Ora serve una città che giochi al loro fianco.
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Anziani
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Con un 72° posto su 107 province e un punteggio di 429 su 1000, Frosinone si colloca nella fascia bassa della classifica 2025 del Sole 24 Ore per la qualità della vita degli anziani. Un dato che riflette un quadro in chiaroscuro: eccellenze in campo sanitario convivono con gravi lacune nei servizi di assistenza e inclusione.
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RANKINDICATOREVALOREMEDIA88°Speranza di vita a 65 anni20,821,395°Consumo di farmaci per malattie croniche227,1201,836°Consumo di farmaci per depressione17,920,629°Consumo di farmaci per obesità0,10,112°Infermieri (non pediatrici)114,590,385°Geriatri1,83,384°Posti letto nelle rsa6,419,027°Spesa sociale per anziani101,0103,064°Utenti dei servizi sociali comunali1,11,932°Persone sole35,437,776°Importo medio pensioni di vecchiaia1.160,81.278,672°Pensionati con reddito pens. di basso importo10,59,250°Orti urbani0,30,651°Biblioteche5,66,32°Esposti per inquinamento acustico0,014,7
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✅ I punti di forza
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Esposizione al rumore (2°) – Il dato ambientale è eccellente: zero esposti all’inquinamento acustico, contro una media nazionale di 14,7. Un fattore di benessere importante, specie in età avanzata.
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Infermieri non pediatrici (12°) – Con 114,5 professionisti ogni 10.000 abitanti, Frosinone offre una copertura infermieristica di alto livello (media nazionale: 90,3), elemento chiave per l’assistenza geriatrica.
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Uso contenuto di farmaci per depressione (36°) – Solo 17,9 utilizzatori ogni 100 abitanti over 65, sotto la media (20,6): segnale potenzialmente positivo, se non dovuto a sottodiagnosi.
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Farmaci per obesità (29°) – Con valori in linea con la media nazionale, riflette un indice stabile sulle problematiche legate al peso nella popolazione anziana.
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Spesa sociale per anziani (27°) – Con 101 euro pro capite, Frosinone investe quasi quanto la media italiana, mostrando un impegno parziale nel welfare per la terza età.
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📉 Le criticità più gravi
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Posti letto nelle RSA (84°) – Solo 6,4 ogni 10.000 abitanti, contro una media di 19: una carenza grave nelle strutture residenziali assistite.
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Geriatri (85°) – Con appena 1,8 specialisti ogni 10.000 abitanti, il territorio è tra gli ultimi in Italia per assistenza specialistica.
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Consumo di farmaci per malattie croniche (95°) – Un valore molto alto (227,1), ben sopra la media (201,8): indice di una popolazione anziana fragile, affetta da molteplici patologie.
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Speranza di vita a 65 anni (88°) – Con 20,8 anni, è una delle più basse del Paese (media: 21,3), segnale diretto del livello di benessere e assistenza.
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Utenti dei servizi sociali comunali (64°) – Solo l’1,1% degli anziani usufruisce dei servizi offerti dai Comuni: un dato preoccupante.
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Importo medio pensioni (76°) – L’importo medio di 1.160,8 euro è significativamente inferiore alla media nazionale (1.278,6).
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Pensionati a basso reddito (72°) – Il 10,5% percepisce pensioni sotto la soglia di povertà, contro una media del 9,2%.
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🟡 Indicatori nella media
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Con un 72° posto su 107 province e un punteggio di 429 su 1000, Frosinone si colloca nella fascia bassa della classifica 2025 del Sole 24 Ore per la qualità della vita degli anziani. Un dato che riflette un quadro in chiaroscuro: eccellenze in campo sanitario convivono con gravi lacune nei servizi di assistenza e inclusione.
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RANKINDICATOREVALOREMEDIA88°Speranza di vita a 65 anni20,821,395°Consumo di farmaci per malattie croniche227,1201,836°Consumo di farmaci per depressione17,920,629°Consumo di farmaci per obesità0,10,112°Infermieri (non pediatrici)114,590,385°Geriatri1,83,384°Posti letto nelle rsa6,419,027°Spesa sociale per anziani101,0103,064°Utenti dei servizi sociali comunali1,11,932°Persone sole35,437,776°Importo medio pensioni di vecchiaia1.160,81.278,672°Pensionati con reddito pens. di basso importo10,59,250°Orti urbani0,30,651°Biblioteche5,66,32°Esposti per inquinamento acustico0,014,7
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✅ I punti di forza
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Esposizione al rumore (2°) – Il dato ambientale è eccellente: zero esposti all’inquinamento acustico, contro una media nazionale di 14,7. Un fattore di benessere importante, specie in età avanzata.
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Infermieri non pediatrici (12°) – Con 114,5 professionisti ogni 10.000 abitanti, Frosinone offre una copertura infermieristica di alto livello (media nazionale: 90,3), elemento chiave per l’assistenza geriatrica.
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Uso contenuto di farmaci per depressione (36°) – Solo 17,9 utilizzatori ogni 100 abitanti over 65, sotto la media (20,6): segnale potenzialmente positivo, se non dovuto a sottodiagnosi.
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Farmaci per obesità (29°) – Con valori in linea con la media nazionale, riflette un indice stabile sulle problematiche legate al peso nella popolazione anziana.
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Spesa sociale per anziani (27°) – Con 101 euro pro capite, Frosinone investe quasi quanto la media italiana, mostrando un impegno parziale nel welfare per la terza età.
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📉 Le criticità più gravi
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Posti letto nelle RSA (84°) – Solo 6,4 ogni 10.000 abitanti, contro una media di 19: una carenza grave nelle strutture residenziali assistite.
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Geriatri (85°) – Con appena 1,8 specialisti ogni 10.000 abitanti, il territorio è tra gli ultimi in Italia per assistenza specialistica.
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Consumo di farmaci per malattie croniche (95°) – Un valore molto alto (227,1), ben sopra la media (201,8): indice di una popolazione anziana fragile, affetta da molteplici patologie.
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Speranza di vita a 65 anni (88°) – Con 20,8 anni, è una delle più basse del Paese (media: 21,3), segnale diretto del livello di benessere e assistenza.
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Utenti dei servizi sociali comunali (64°) – Solo l’1,1% degli anziani usufruisce dei servizi offerti dai Comuni: un dato preoccupante.
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Importo medio pensioni (76°) – L’importo medio di 1.160,8 euro è significativamente inferiore alla media nazionale (1.278,6).
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Pensionati a basso reddito (72°) – Il 10,5% percepisce pensioni sotto la soglia di povertà, contro una media del 9,2%.
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🟡 Indicatori nella media
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Persone sole (32°) – Il 35,4% degli anziani vive solo, leggermente sotto la media (37,7).
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Biblioteche (51°) e orti urbani (50°) – Presenze nella media, ma troppo basse per offrire un vero supporto alla socialità e al tempo libero in terza età.
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La provincia di Frosinone presenta un sistema sanitario territoriale efficiente, soprattutto per quanto riguarda l’assistenza infermieristica e la qualità ambientale, ma mostra gravi carenze nella rete di servizi per gli anziani, sia residenziali che sociali. L’assenza di geriatria strutturata, i pochi posti letto nelle RSA, il basso potere d’acquisto pensionistico e la scarsa fruizione dei servizi comunali compongono un quadro fragile che espone la popolazione anziana a isolamento e difficoltà crescenti.
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Frosinone tutela la salute, ma dimentica la cura quotidiana. Gli anziani non hanno bisogno solo di infermieri, ma di comunità che li includano.
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I risultati delle altre province laziali
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BAMBINI
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CittàPosizioneROMA46RIETI73VITERBO79FROSINONE86LATINA96
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GIOVANI
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CittàPosizioneRIETI33VITERBO91FROSINONE95LATINA103ROMA107
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ANZIANI
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CittàPosizioneROMA63^VITERBO67^FROSINONE72^RIETI77^LATINA87^
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La provincia di Frosinone presenta un sistema sanitario territoriale efficiente, soprattutto per quanto riguarda l’assistenza infermieristica e la qualità ambientale, ma mostra gravi carenze nella rete di servizi per gli anziani, sia residenziali che sociali. L’assenza di geriatria strutturata, i pochi posti letto nelle RSA, il basso potere d’acquisto pensionistico e la scarsa fruizione dei servizi comunali compongono un quadro fragile che espone la popolazione anziana a isolamento e difficoltà crescenti.
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Pizzuti eletto vicepresidente della ‘File’: la piccola editoria alza la voce
https://www.alessioporcu.it/economia/pizzuti-eletto-vicepresidente-della-file-la-piccola-editoria-alza-la-voce/
https://www.alessioporcu.it/economia/pizzuti-eletto-vicepresidente-della-file-la-piccola-editoria-alza-la-voce/
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Un lungo applauso, un messaggio forte. Molto più forte della carta sulla quale è appoggiato. L’assemblea della FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) si è appena conclusa e porta con sé un segnale forte dal mondo della piccola editoria italiana: Massimo Pizzuti, direttore generale dei quotidiani Ciociaria Oggi e Latina Oggi, è stato eletto vicepresidente nazionale dell’organizzazione. Un incarico che riconosce il peso crescente dell’editoria di provincia nel panorama nazionale.
<!-- /wp:paragraph -->
<!-- wp:paragraph -->
Con Pizzuti, sale alla vicepresidenza anche Franco Lazzari, firma autorevole della RID - Rivista Italiana di Difesa, mentre è stato confermato presidente Roberto Paolo, direttore del quotidiano Il Roma, storico giornale napoletano. La nuova squadra guida una federazione che rappresenta circa quaranta testate, tra quotidiani, periodici e testate digitali, diffuse in tutta Italia. Realtà indipendenti, spesso radicate nel territorio, che portano avanti ogni giorno l’informazione con passione, rigore e un pizzico di eroismo.
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Piccola editoria, viva ma sotto pressione
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Un lungo applauso, un messaggio forte. Molto più forte della carta sulla quale è appoggiato. L’assemblea della FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) si è appena conclusa e porta con sé un segnale forte dal mondo della piccola editoria italiana: Massimo Pizzuti, direttore generale dei quotidiani Ciociaria Oggi e Latina Oggi, è stato eletto vicepresidente nazionale dell’organizzazione. Un incarico che riconosce il peso crescente dell’editoria di provincia nel panorama nazionale.
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Con Pizzuti, sale alla vicepresidenza anche Franco Lazzari, firma autorevole della RID - Rivista Italiana di Difesa, mentre è stato confermato presidente Roberto Paolo, direttore del quotidiano Il Roma, storico giornale napoletano. La nuova squadra guida una federazione che rappresenta circa quaranta testate, tra quotidiani, periodici e testate digitali, diffuse in tutta Italia. Realtà indipendenti, spesso radicate nel territorio, che portano avanti ogni giorno l’informazione con passione, rigore e un pizzico di eroismo.
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Piccola editoria, viva ma sotto pressione
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(Foto © DepositPhotos.com (https://it.depositphotos.com/stock-photography.html))
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In un’Italia editoriale sempre più segnata dalle concentrazioni industriali e dalla crisi della carta stampata, la piccola editoria continua a resistere, ma non senza fatica. Le difficoltà strutturali non mancano: costi crescenti di produzione, calo della pubblicità, e una transizione digitale che premia solo chi ha risorse per innovare. Eppure, proprio i piccoli editori sono spesso quelli più vicini ai lettori, quelli che raccontano ciò che le grandi testate ignorano: le cronache locali, le storie dimenticate, i volti del territorio.
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Non a caso, la FILE è diventata negli anni una voce autorevole nei rapporti con le istituzioni, portando avanti battaglie in difesa dell’indipendenza editoriale, del pluralismo, del diritto d’autore e della dignità della professione giornalistica. Per questo è interlocutore del Governo nel dibattito sulla riforma dell'editoria.
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<!-- wp:heading -->
In Europa la sfida è la stessa
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In un’Italia editoriale sempre più segnata dalle concentrazioni industriali e dalla crisi della carta stampata, la piccola editoria continua a resistere, ma non senza fatica. Le difficoltà strutturali non mancano: costi crescenti di produzione, calo della pubblicità, e una transizione digitale che premia solo chi ha risorse per innovare. Eppure, proprio i piccoli editori sono spesso quelli più vicini ai lettori, quelli che raccontano ciò che le grandi testate ignorano: le cronache locali, le storie dimenticate, i volti del territorio.
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Non a caso, la FILE è diventata negli anni una voce autorevole nei rapporti con le istituzioni, portando avanti battaglie in difesa dell’indipendenza editoriale, del pluralismo, del diritto d’autore e della dignità della professione giornalistica. Per questo è interlocutore del Governo nel dibattito sulla riforma dell'editoria.
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In Europa la sfida è la stessa
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(Foto © DepositPhotos.com (https://it.depositphotos.com/stock-photography.html))
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Anche in Europa, la piccola editoria condivide un destino simile: frammentata ma fondamentale, minacciata dai colossi del web ma ancora capace di innovare. In Francia, Spagna e Germania si moltiplicano le iniziative di cooperazione tra piccoli editori, si rafforzano le reti locali, si sperimentano nuovi modelli editoriali ibridi tra carta, digitale e community.
<!-- /wp:paragraph -->
<!-- wp:paragraph -->
Ma anche lì, il nodo resta lo stesso: sostenibilità economica e indipendenza editoriale.
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<!-- wp:heading -->
Una vicepresidenza con visione
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Anche in Europa, la piccola editoria condivide un destino simile: frammentata ma fondamentale, minacciata dai colossi del web ma ancora capace di innovare. In Francia, Spagna e Germania si moltiplicano le iniziative di cooperazione tra piccoli editori, si rafforzano le reti locali, si sperimentano nuovi modelli editoriali ibridi tra carta, digitale e community.
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Ma anche lì, il nodo resta lo stesso: sostenibilità economica e indipendenza editoriale.
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Una vicepresidenza con visione
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