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Nel caos tutt'altro che calmo della Serie B, dopo la bufera-Brescia, orientarsi è diventata un'impresa a dir poco ardua. A tre giorni dall'esplosione del caso che riscriverà la classifica (Frosinone salvo e Brescia retrocesso), stiamo in mezzo ad un mare in tempesta dove sta succedendo di tutto ed il contrario di tutto. In attesa delle sentenze che come capita sempre in queste storie non placheranno gli animi, le polemiche e le proteste ma incendieranno ancor di più la piazza mediatica e non. Ma non mancano delle certezze anche se in tanti per interessi di parte fanno finta di ignorarle. Ecco cosa sappiamo.
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"Il Brescia è nei guai"
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Il titolo lo ha dato lo stesso presidente Massimo Cellino. Il club lombardo, secondo la procura federale che ha chiuso le indagini domenica, è accusato di non aver provveduto al regolare pagamento dell'Irpef e dei contributi Inps dei suoi tesserati alle scadenze di febbraio e aprile. In pratica il Brescia ha fatto ricorso ai crediti d’imposta per compensare i suoi debiti fiscali e contributivi (gli stipendi invece sono stati versati regolarmente). Ma il pagamento non è andato a buon fine. L'Agenzia delle Entrate, in risposta al quesito di prassi della Covisoc, ha certificato che questi crediti sono fantasma. Un dato oggettivo, il primo, di questa vicenda.
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Nel caos tutt'altro che calmo della Serie B, dopo la bufera-Brescia, orientarsi è diventata un'impresa a dir poco ardua. A tre giorni dall'esplosione del caso che riscriverà la classifica (Frosinone salvo e Brescia retrocesso), stiamo in mezzo ad un mare in tempesta dove sta succedendo di tutto ed il contrario di tutto. In attesa delle sentenze che come capita sempre in queste storie non placheranno gli animi, le polemiche e le proteste ma incendieranno ancor di più la piazza mediatica e non. Ma non mancano delle certezze anche se in tanti per interessi di parte fanno finta di ignorarle. Ecco cosa sappiamo.
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"Il Brescia è nei guai"
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Il titolo lo ha dato lo stesso presidente Massimo Cellino. Il club lombardo, secondo la procura federale che ha chiuso le indagini domenica, è accusato di non aver provveduto al regolare pagamento dell'Irpef e dei contributi Inps dei suoi tesserati alle scadenze di febbraio e aprile. In pratica il Brescia ha fatto ricorso ai crediti d’imposta per compensare i suoi debiti fiscali e contributivi (gli stipendi invece sono stati versati regolarmente). Ma il pagamento non è andato a buon fine. L'Agenzia delle Entrate, in risposta al quesito di prassi della Covisoc, ha certificato che questi crediti sono fantasma. Un dato oggettivo, il primo, di questa vicenda.
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Massimo Cellino
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Cosa è successo? Un mistero. Cellino sostiene di essere stato truffato (c'è una denuncia alla Procura di Milano) dall'agenzia che ha ceduto alla società lombarda i crediti d'imposta per 2,4 milioni con uno sconto del 15 %, pagando circa 2 milioni. Transazione condotta il 17 febbraio, al limite della scadenza. Con quei crediti nel cassetto fiscale il Brescia ha potuto emettere i suoi F24: 1.439.676 euro per febbraio, 445.485 per quella di aprile. Ma per l'Agenzia delle Entrate quei crediti non esistono e quindi niente pagamento regolare.
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Il profilo di responsabilità
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Cosa è successo? Un mistero. Cellino sostiene di essere stato truffato (c'è una denuncia alla Procura di Milano) dall'agenzia che ha ceduto alla società lombarda i crediti d'imposta per 2,4 milioni con uno sconto del 15 %, pagando circa 2 milioni. Transazione condotta il 17 febbraio, al limite della scadenza. Con quei crediti nel cassetto fiscale il Brescia ha potuto emettere i suoi F24: 1.439.676 euro per febbraio, 445.485 per quella di aprile. Ma per l'Agenzia delle Entrate quei crediti non esistono e quindi niente pagamento regolare.
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Il profilo di responsabilità
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La tifoseria del Brescia in subbuglio
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Il Brescia dal punto di vista sportivo non sembra avere margini di manovra. Il deferimento, la condanna e la penalizzazione sono scontati salvo colpi di scena che sarebbero clamorosi. Discorso diverso per quanto concerne la giustizia ordinaria penale e civile. Cellino dovrà dimostrare di essere stato truffato e poi potrà far valere le sue ragioni con l'Agenzia delle Entrate. Ma la strada è lunga ed in salita. Tempi incompatibili con il calcio e le sue dinamiche. Intanto la tifoseria è in subbuglio e l'altra sera in 700 si sono radunati in piazza della Loggia per contestare lo stesso Cellino e la Federcalcio.
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Il percorso
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Giovedì o venerdì il Brescia ed i suoi dirigenti saranno ascoltati dalla Procura Federale. In quella sede potranno illustrare la posizione della società e produrre la documentazione che riterranno necessaria. Dopodiché la Procura deciderà per il deferimento o l'archiviazione. Nel caso della prima ipotesi (quasi certa) verrà subito fissata l'udienza di primo grado al Tribunale Federale Nazionale. Il 30 maggio o il 3 giugno.
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Il Brescia dal punto di vista sportivo non sembra avere margini di manovra. Il deferimento, la condanna e la penalizzazione sono scontati salvo colpi di scena che sarebbero clamorosi. Discorso diverso per quanto concerne la giustizia ordinaria penale e civile. Cellino dovrà dimostrare di essere stato truffato e poi potrà far valere le sue ragioni con l'Agenzia delle Entrate. Ma la strada è lunga ed in salita. Tempi incompatibili con il calcio e le sue dinamiche. Intanto la tifoseria è in subbuglio e l'altra sera in 700 si sono radunati in piazza della Loggia per contestare lo stesso Cellino e la Federcalcio.
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Giovedì o venerdì il Brescia ed i suoi dirigenti saranno ascoltati dalla Procura Federale. In quella sede potranno illustrare la posizione della società e produrre la documentazione che riterranno necessaria. Dopodiché la Procura deciderà per il deferimento o l'archiviazione. Nel caso della prima ipotesi (quasi certa) verrà subito fissata l'udienza di primo grado al Tribunale Federale Nazionale. Il 30 maggio o il 3 giugno.
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Cosa rischia il Brescia? Secondo le sanzioni vigenti, 2 punti per l’Irpef e 2 per l’Inps. Quattro in totale per la scadenza di febbraio da scontare in questa stagione e altri 4 per i pagamenti di aprile da computare nel prossimo campionato. Si parla di un eventuale patteggiamento. Difficile ma non impossibile. Prima di tutto però il Brescia dovrebbe riconoscere le sue responsabilità e poi esistono recenti sentenze che per casi del genere hanno negato il patteggiamento.
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Questione playout e coperture politiche
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Cosa rischia il Brescia? Secondo le sanzioni vigenti, 2 punti per l’Irpef e 2 per l’Inps. Quattro in totale per la scadenza di febbraio da scontare in questa stagione e altri 4 per i pagamenti di aprile da computare nel prossimo campionato. Si parla di un eventuale patteggiamento. Difficile ma non impossibile. Prima di tutto però il Brescia dovrebbe riconoscere le sue responsabilità e poi esistono recenti sentenze che per casi del genere hanno negato il patteggiamento.
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Questione playout e coperture politiche
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Andrea Abodi, Ministro dello Sport
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Il rinvio degli spareggi tra Salernitana e Frosinone ha scatenato forti polemiche soprattutto nel capoluogo campano dove la società vuole giocare la sfida con i ciociari e minacciato di non scendere in campo con la Sampdoria quando verrà riscritta la classifica. Uno scontro con la Lega Serie B che è finito pure sui tavoli della politica con tanto d'interrogazione parlamentare. Ma decisione della Lega non è stata presa a cuor leggero. Chiara la copertura politica che Andrea Abodi, Ministro dello Sport ed ex presidente della Lega di Serie B, ha dato al presidente Paolo Bedin. Stesso discorso per la Figc con Gabriele Gravina che ha condiviso la scelta dei vertici della B. "La Federazione ha il dovere di garantire il rispetto delle norme e l’equilibrio competitivo - ha osservato Gravina - Sarebbe stato irresponsabile far disputare partite che potrebbero perdere validità nel giro di pochi giorni. Il nostro compito è tutelare l’integrità del campionato".
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Il rinvio degli spareggi tra Salernitana e Frosinone ha scatenato forti polemiche soprattutto nel capoluogo campano dove la società vuole giocare la sfida con i ciociari e minacciato di non scendere in campo con la Sampdoria quando verrà riscritta la classifica. Uno scontro con la Lega Serie B che è finito pure sui tavoli della politica con tanto d'interrogazione parlamentare. Ma decisione della Lega non è stata presa a cuor leggero. Chiara la copertura politica che Andrea Abodi, Ministro dello Sport ed ex presidente della Lega di Serie B, ha dato al presidente Paolo Bedin. Stesso discorso per la Figc con Gabriele Gravina che ha condiviso la scelta dei vertici della B. "La Federazione ha il dovere di garantire il rispetto delle norme e l’equilibrio competitivo - ha osservato Gravina - Sarebbe stato irresponsabile far disputare partite che potrebbero perdere validità nel giro di pochi giorni. Il nostro compito è tutelare l’integrità del campionato".
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Gabriele Gravina, presidente della Figc
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"Credo che il rinvio sia stato saggio ed equilibrato - ha dichiarato Abodi - Mi confronterò con la Lega, ma mi pare di capire che sia stata una decisione cautelativa nella misura in cui, per quanto sia soltanto l'apertura di un procedimento, si tratta di un accertamento effettuato da Covisoc e dall'Agenzia delle Entrate, che ha prodotto una rilevanza oggettiva e che sembra possa determinare una penalizzazione. Sarebbe stato paradossale giocare i playout e poi eventualmente doverli ripetere o modificare in maniera traumatica l'assetto del campionato".
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Quando si giocheranno il playout?
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"Credo che il rinvio sia stato saggio ed equilibrato - ha dichiarato Abodi - Mi confronterò con la Lega, ma mi pare di capire che sia stata una decisione cautelativa nella misura in cui, per quanto sia soltanto l'apertura di un procedimento, si tratta di un accertamento effettuato da Covisoc e dall'Agenzia delle Entrate, che ha prodotto una rilevanza oggettiva e che sembra possa determinare una penalizzazione. Sarebbe stato paradossale giocare i playout e poi eventualmente doverli ripetere o modificare in maniera traumatica l'assetto del campionato".
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Quando si giocheranno il playout?
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Paolo Bedin, presidente della Lega Serie B
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Se sarà confermato il -4 al Brescia e gli avvocati della Lega riterranno la sentenza solida, Figc e Lega potrebbero decidere di far giocare lo spareggio senza aspettare l'eventuale appello. A quel punto la classifica sarebbe riscritta con il Frosinone salvo a 43, playout tra Salernitana e Sampdoria con i campani in situazione favorevole e Brescia retrocessa. Il playout si giocherebbe a metà giugno con il problema dei giocatori convocati in Nazionale che potrebbero dare forfait.
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<!-- wp:paragraph -->
Il Brescia ovviamente continuerà la sua battaglia nei vari gradi del giudizio sportivo e se non avrà soddisfazione potrebbe ricorrere al Tar. Se avrà ragione, l'esito del campionato non cambierebbe ma il club lombardo potrebbe gettare le basi per una complicata riammissione in sovrannumero.
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Allargamento della Serie B?
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Se sarà confermato il -4 al Brescia e gli avvocati della Lega riterranno la sentenza solida, Figc e Lega potrebbero decidere di far giocare lo spareggio senza aspettare l'eventuale appello. A quel punto la classifica sarebbe riscritta con il Frosinone salvo a 43, playout tra Salernitana e Sampdoria con i campani in situazione favorevole e Brescia retrocessa. Il playout si giocherebbe a metà giugno con il problema dei giocatori convocati in Nazionale che potrebbero dare forfait.
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Il Brescia ovviamente continuerà la sua battaglia nei vari gradi del giudizio sportivo e se non avrà soddisfazione potrebbe ricorrere al Tar. Se avrà ragione, l'esito del campionato non cambierebbe ma il club lombardo potrebbe gettare le basi per una complicata riammissione in sovrannumero.
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In questi giorni si è parlato molto di un cambio di format del torneo. Da 20 a 21 o addirittura 22 squadre. Qualche società come la Sampdoria spingerebbe per questo scenario. Un'ipotesi comunque prematura e soprattutto improbabile per vari motivi. Anche a livello normativo (l'articolo 49 delle Noif modificato): si può scendere fino a 18 ma non andare oltre le 20. Insomma servirebbe un'ulteriore rettifica regolamentare da parte del Consiglio federale.
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<!-- wp:paragraph -->
Senza parlare poi della sostenibilità economica di un campionato già in sofferenza con 20 squadre grazie soprattutto ad una contrazione degli introiti derivanti dei diritti tv. Una o più squadre in lizza significherebbe meno risorse per tutte ed un grosso problema.
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In questi giorni si è parlato molto di un cambio di format del torneo. Da 20 a 21 o addirittura 22 squadre. Qualche società come la Sampdoria spingerebbe per questo scenario. Un'ipotesi comunque prematura e soprattutto improbabile per vari motivi. Anche a livello normativo (l'articolo 49 delle Noif modificato): si può scendere fino a 18 ma non andare oltre le 20. Insomma servirebbe un'ulteriore rettifica regolamentare da parte del Consiglio federale.
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Senza parlare poi della sostenibilità economica di un campionato già in sofferenza con 20 squadre grazie soprattutto ad una contrazione degli introiti derivanti dei diritti tv. Una o più squadre in lizza significherebbe meno risorse per tutte ed un grosso problema.
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Gli studenti Unicas tentano la spallata “a Roma”, e quasi ci riescono
https://www.alessioporcu.it/politica/gli-studenti-unicas-tentano-la-spallata-a-roma-e-quasi-ci-riescono/
https://www.alessioporcu.it/politica/gli-studenti-unicas-tentano-la-spallata-a-roma-e-quasi-ci-riescono/
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Una manciata di voti. Tanto è mancato alle associazioni studentesche dell’Università di Cassino per rompere il monopolio romano negli organi centrali della rappresentanza universitaria italiana e regionale.
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Ma il solo fatto di essere stati in partita, di aver seminato sulla tortuosa strada del voto intere realtà capitoline e laziali, è di per se già un segno tangibile di come in questi anni Primavera Studentesca e Guardiani University siano stati capaci di proiettarsi al di là dei confini della provincia di Frosinone e sedersi con pari dignità nei tavoli che contano.
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<!-- wp:heading -->
Derby cassinate, Cardillo Stagno eletta a DiscoLazio
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Una manciata di voti. Tanto è mancato alle associazioni studentesche dell’Università di Cassino per rompere il monopolio romano negli organi centrali della rappresentanza universitaria italiana e regionale.
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Ma il solo fatto di essere stati in partita, di aver seminato sulla tortuosa strada del voto intere realtà capitoline e laziali, è di per se già un segno tangibile di come in questi anni Primavera Studentesca e Guardiani University siano stati capaci di proiettarsi al di là dei confini della provincia di Frosinone e sedersi con pari dignità nei tavoli che contano.
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Derby cassinate, Cardillo Stagno eletta a DiscoLazio
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