Frosinone
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notizie ed eventi da Frosinone e provincia
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Paolo Bianco
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Fino al gol di Meister, una partita impostata nella maniera giusta. La scelta coraggiosa di schierare una formazione giovanissima gli dà ragione soprattutto nel primo tempo. Paga ancora una volta i cambi che non incidono ed errori individuali. Da rivedere la gestione della punizione da cui nasce il gol pisano: inconcepibile portare tutti avanti a 10 ' dalla fine senza lasciare nessun calciatore in copertura. Prima sconfitta per il tecnico che non inficia il suo ottimo percorso (16 punti in 9 gare) alla guida del Frosinone. Certo la classifica si è accorciata con i playout ad 1 punto e la retrocessione diretta a 3. Domenica comunque contro il Cittadella uno spareggio che potrebbe regalare la spinta decisiva verso la salvezza.
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Voto: 6
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Via con i ricorsi. Anche la discussione avvenuta l'altro giorno all'interno della Direzione Regionale del Partito Democratico è finita con le carte bollate. Esattamente come il dibattito che doveva portare il Pd della provincia di Frosinone verso il Congresso e che invece è finito sepolto sotto una valanga di contestazioni. (Leggi qui: Cinquanta minuti e poi il rinvio: Frosinone infiamma la Direzione Pd (https://www.alessioporcu.it/politica/cinquanta-minuti-e-poi-il-rinvio-frosinone-infiamma-la-direzione-pd/). E leggi anche: La Direzione Pd vota il regolamento (https://www.alessioporcu.it/politica/la-direzione-pd-vota-il-regolamento/)).
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Ad impugnare le decisioni prese martedì dalla Direzione Regionale del Lazio sono stati i componenti di Energia Popolare, l'area nella quale sono confluiti i post renziani di Base Riformista ed il comitato Bonaccini. Stanno fuori dal gruppone di maggioranza del Partito nel Lazio e non accettano l'operazione che in qualche modo vede insieme Area Dem con il Comitato Schlein e Rete Democratica (Leggi qui: Top e Flop, i protagonisti di sabato 8 febbraio 2025 (https://www.alessioporcu.it/top-flop/top-e-flop-i-protagonisti-di-sabato-8-febbraio-2025/)).
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I tre punti chiave
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Antonio Pompeo e Roberto Gualtieri
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Un ricorso fitto, articolato, indirizzato alla Commissione Nazionale di Garanzia. Dove i punti chiave sono essenzialmente 3 seguiti da una serie di punti minori. Il primo prende di mira il Regolamento per i Congressi: per Energia Popolare la Direzione Pd del Lazio ha debordato, andando oltre le sue competenze. Ritengono che poteva occuparsi di aspetti organizzativi e invece si è andati oltre.
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Il secondo punto centrale del ricorso è quello che prende di mira la possibilità di anticipare il Congresso Provinciale di Latina. Energia Popolare denuncia una palese violazione dello Statuto. Sostiene che non è possibile anticipare di un anno quell'appuntamento elettorale, semmai è possibile per le Federazioni che vanno in scadenza entro il 2025 ma Latina scade il 2026. Perché la Direzione ha proposto di dare anche a Latina la possibilità di anticipare il suo congresso, tenendolo assieme alla federazione provinciale di Roma ed a quella di Rieti?
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Elly Schlein (Foto: Andrea Panegrossi © Imagoeconomica)
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La chiave di lettura accreditata vuole che la Segretaria Elly Schlein punti a vincere le elezioni regionali nelle Marche e da quella posizione di forza anticipare il Congresso nazionale. Da lì può accadere di tutto. Allora nel Lazio Area Dem (la componente del Segretario Regionale Daniele Leodori) si è mossa per blindare la Federazione della provincia di Roma ed al tempo stesso ha dato la possibilità di fare altrettanto ai suoi avversari di Rete Democratica consentendogli di blindare la Federazione di Latina in cui l'area di Claudio Mancini è maggioritaria. Energia Popolare è tagliata fuori, nel primo e nel secondo caso.
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L'altro punto principale del ricorso è sul metodo con cui la Direzione ha fatto votare gli emendamenti al Regolamento per i Congressi. Un voto avvenuto on line, non su una piattaforma ma compilando un modulo di testo ed ora i conteggi sono in corso.
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Il Congresso infinito
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Luca Fantini e Achille Migliorelli, candidati alla Segreteria provinciale di Frosinone
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Per sbloccare la situazione di Frosinone si attende invece la nomina di un commissario ad acta che dovrà definire la base elettorale e far ripartire la procedura arenatasi lo scorso 23 dicembre. Cioè quando Energia Popolare e Base Riformista hanno denunciato irregolarità nel tesseramento, certificate poi dalla Commissione Regionale di Garanzia che ha ritenuto inefficace il tesseramento ai fini del Congresso.
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La finestra per celebrare i Congressi provinciali sta per chiudersi e difficilmente il Commissario avrà il tempo per sbrogliare la matassa. Si rischia di restare in un limbo indeterminato. Ed anche il dibattito al Regionale potrebbe avviarsi sullo stesso percorso.
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I quotidiani cartacei oggi non sono in edicola. Il 2 Maggio, insieme al 25 e 26 dicembre, il giorno di Capodanno, della Pasquetta ed il 16 agosto sono le uniche sei giornate in cui la carta stampata si ferma.
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I giornali torneranno regolarme in edicola domani.
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(Foto © DepositPhotos.com (https://it.depositphotos.com/stock-photography.html)).
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I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di giovedì due maggio 2025.
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TOP
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LORENZA ROIATI
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Lorenza Roiati e lo striscione delle polemiche
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A volte la libertà è fragrante come una pagnotta appena sfornata. Succede, ad esempio, quando il 25 aprile una fornaia di Ascoli Piceno decide di appendere fuori dal suo forno un manifesto con scritto: «25 aprile, buono come il pane, bello come l’antifascismo». Un messaggio semplice, gentile, perfino poetico. Ma, a quanto pare, capace di provocare un fermento istituzionale degno di un’indagine antiterrorismo.
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La fornaia in questione si chiama Lorenza Roiati ed a quattro giorni dai fatti ancora ci si domanda: perché due pattuglie, due corpi diversi delle Forze dell’Ordine, siano andati a controllare un messaggio antifascista proprio nel giorno della Liberazione. E soprattutto: da chi è partita l’idea che un simile messaggio meritasse non uno, ma due sopralluoghi.
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Potenza dei social
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Lorenza Roiati
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La faccenda è diventata di dominio pubblico grazie ai video diffusi da Roiati sui social. Nel primo, si vedono agenti della Polizia di Stato fermarsi davanti al manifesto. Dalla Questura dicono che si trattava di un normale controllo, nato per caso. Visto, verificato, archiviato. Nessuna registrazione del nome, nessun verbale. Però, a scanso di equivoci: si erano presi la briga di chiamare in centrale per chiedere che fare. Quando si dice la spontaneità.
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Nel secondo video, la scena è già un po’ più grottesca: arrivano i vigili urbani in borghese, si presentano, chiedono alla fornaia se “rivendica la paternità dello striscione”, come se avesse appena confessato un colpo alle Poste. Identificazione formale. Nessuna spiegazione precisa. Solo un vago riferimento a una «segnalazione telefonica». Che puzza di scusa arrangiata e che, in ogni caso, non chiarisce perché tre agenti siano stati dirottati da una celebrazione pubblica per indagare su una frase che in qualunque democrazia degna del nome dovrebbe essere considerata… normale.
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