Frosinone
61 subscribers
102K photos
139K links
notizie ed eventi da Frosinone e provincia
Download Telegram
Il Presidente del Circolo FdI di Frosinone Alessia Turriziani
<!-- /wp:image -->

<!-- wp:paragraph -->
Nel lungo Conclave del Capoluogo, bisogna anche registrare la posizione di "vigile attesa" che ha assunto FdI dal giorno dell'approvazione del bilancio. E' il gruppo consiliare più numeroso, nonché primo Partito a Frosinone.
<!-- /wp:paragraph -->

<!-- wp:paragraph -->
Ha chiesto discontinuità al sindaco sulle politiche ambientali e sulla mobilità sostenibile. Nonché condivisione delle scelte amministrative. Per rendere il Conclave laico del Capoluogo, ancora più incerto e intrigante di quello che si volgerà nella Cappella Sistina, alla "missiva meloniana" non c'è stata alcuna risposta da parte di Mastrangeli. Nell'immediato probabilmente non accadrà nulla, ma i Fratelli hanno la memoria lunga. Non dimenticheranno nel 2027.
<!-- /wp:paragraph -->

<!-- wp:paragraph -->
Prima però dovranno risolvere un problema al loro interno: il silenzio dirompente. Quello che sta caratterizzando il Circolo cittadino del Partito. Poco dopo la metà dello scorso mese di marzo, in via Della Scrofa a Roma hanno convocato separatamente Fabio Tagliaferri (Segretario uscente, già vicesindaco di Frosinone, ora presidente ed amministratore delegato della partecipata ALeS SpA braccio operativo del Ministero della Cultura). Ed Aldo Mattia (tra i più esperti amministratori regionali di Coldiretti che ha guidato in Sardegna, Sicilia, Basilicata, Lazio e Roma, ora deputato alla Camera). Rappresentano le due sensibilità del Partito a Frosinone. Ed in quell'incontro a Roma il Partito gli ha detto: "Dovete mettervi d'accordo”.
<!-- /wp:paragraph -->

<!-- wp:heading -->
Il silenzio dirompente
<!-- /wp:heading -->

<!-- wp:image {"id":216875,"sizeSlug":"thumbnail","linkDestination":"none","align":"right"} -->
Aldo Mattia (Foto: Stefano Carofei © Imagoeconomica)
<!-- /wp:image -->

<!-- wp:paragraph -->
Così, per disciplina di Partito, Fabio Tagliaferri ha ritirato il nome del suo candidato, Corrado Falcidia. Lo ha sostituito con quello di Alessia Turriziani. Al tempo stesso, Aldo Mattia ha ritirato il suo candidato Armando Simoni e spiana la strada alla Turriziani. (Leggi qui: Si all’intesa anche a Frosinone: Turriziani Coordinatrice, Simoni assessore (https://www.alessioporcu.it/politica/si-allintesa-anche-a-frosinone-turriziani-coordinatrice-simoni-assessore/)).
<!-- /wp:paragraph -->

<!-- wp:paragraph -->
Ma una volta stabilita la guida e la Segreteria... più nulla. Silenzio assordante. Non più una riunione per tracciare la rotta politica, decidere come affrontare le prossime elezioni. Se preparare il terreno ad un candidato interno oppure lasciare il diritto di prelazione alla Lega. Come se le due sensibilità fossero evaporate e non ci fosse più bisogno di un confronto per fare la sintesi. Forse quel Congresso ha portato un equilibrio tale per cui non c'è più bisogno di vedersi e riunirsi.
<!-- /wp:paragraph -->

<!-- wp:heading -->
La diplomazia del risultato
<!-- /wp:heading -->

<!-- wp:image {"id":309834,"sizeSlug":"thumbnail","linkDestination":"none","align":"left"} -->
Foto © Massimo Scaccia
<!-- /wp:image -->

<!-- wp:paragraph -->
Anche perché nel cuore della politica cittadina si sta preparando, per i prossimi mesi, un vero e proprio "conclave" laico: quello per scegliere il successore di Riccardo Mastrangeli, che ovviamente lavora per succedere a se stesso.
<!-- /wp:paragraph -->

<!-- wp:paragraph -->
Come nell'elezione del Papa, anche qui si agiteranno, - tanto a destra che a sinistra, passando inevitabilmente per un centro, molto civico e poco politico, - strategie, trappole, alleanze (vere o farlocche), candidature e manovre dietro le quinte.
<!-- /wp:paragraph -->

<!-- wp:paragraph -->
La similitudine non è forzata: sia nel conclave vaticano, che nella politica locale, conta la capacità di costruire consenso, mediare interessi e arrivare a una "fumata bianca" che metta d'accordo una maggioranza di persone.
<!-- /wp:paragraph -->

<!-- wp:image {"id":290210,"sizeSlug":"thumbnail","linkDestination":"none","align":"right"} -->
(Foto: Saverio De Giglio © Imagoeconomica)
<!-- /wp:image -->

<!-- wp:paragraph -->
Il prossimo sindaco di Frosinone sarà, come il nuovo Papa, il risultato di un lungo lavoro di diplomazia, compromessi e visione strategica. Non basterà essere bravi o addirittura "noti" alla gente. Bisognerà essere accettabili a più mondi diversi, cucire alleanze e offrire una proposta politica che sia, nella sua essenza, una promessa di stabilità, e di migliorabilità della situazione attuale del Capoluogo.
<!-- /wp:paragraph -->

<!-- wp:paragraph -->
Nella politica locale come in un conclave, il vero talento è uno solo: saper trasformare il proprio nome da possibilità, a inevitabilità.
<!-- /wp:paragraph -->

<!-- wp:paragraph -->
"Habemus Papam".
<!-- /wp:paragraph -->
<!-- wp:paragraph {"dropCap":true} -->
Divisi, senza coltello tra i denti ma con lo Statuto in mano: la Direzione Regionale del Partito Democratico del Lazio si è riunita 'on line'. E dopo 50 minuti di discussione ha deciso di aggiornarsi a domani. Non è stato un modo di calciare il pallone in tribuna: l'ipotesi di soluzione c'è. Ma il vero punto di divisione resta ancora una volta la situazione della Federazione di Frosinone.
<!-- /wp:paragraph -->

<!-- wp:paragraph -->
Lì il Congresso che doveva rinnovare il gruppo dirigente è finito insabbiato nelle paludi: il Segretario provinciale uscente Luca Fantini ha esaurito il proprio mandato, la Commissione Congresso che ne ha assorbito le funzioni si è dimessa, non c'è - in questo momento - un rappresentante legittimo del Pd provinciale. E le soluzioni proposte oggi dalla Direzione rischiano di accendere un nuovo incendio, stavolta di dimensione Regionale.
<!-- /wp:paragraph -->

<!-- wp:heading -->
La Direzione
<!-- /wp:heading -->

<!-- wp:image {"id":311521,"sizeSlug":"thumbnail","linkDestination":"none","align":"right"} -->
Francesco De Angelis
<!-- /wp:image -->

<!-- wp:paragraph -->
Nel suo intervento il Segretario regionale Daniele Leodori ha proposto una bozza di regolamento sulla base del quale tenere i prossimi congressi di Federazione. Sono in scadenza la Provincia di Roma e quella di Rieti. Inoltre, il Segretario propone di anticipare il Congresso provinciale di Latina. Una soluzione di equilibrio che potrebbe convenire sia alla sua componente AreaDem e sia a quella contrapposta Rete Democratica. (Leggi qu perché: Pd, Leodori prepara la strada per i Congressi (https://www.alessioporcu.it/politica/pd-leodori-prepara-la-strada-per-i-congressi/)).
<!-- /wp:paragraph -->

<!-- wp:paragraph -->
Su questi punti la discussione c'è stata ma è stata blanda, senza grossi assalti. Il vero problema è la situazione di Frosinone. Perché quel Regolamento non si applicherà alla Federazione di Frosinone: lì la matassa dovrà essere sbrogliata dal Commissario ad acta che verrà indicato dal Nazionale.
<!-- /wp:paragraph -->

<!-- wp:paragraph -->
Nessuno finora ha detto che debba essere nominato un Commissario: ma tutti lo danno per scontato. Proprio per il fatto che in assenza di un qualunque quadro legittimato, solo un Commissario potrà rimettere in moto l'iter congressuale. Ne sono convinti dalle file di AreaDem (lo stesso Segretario Daniele Leodori ed il presidente Pd del Lazio Francesco De Angelis), di Rete Democratica (Claudio Mancini e Sara Battisti) e tutto sommato anche da Energia Popolare (Antonio Pompeo).
<!-- /wp:paragraph -->

<!-- wp:heading -->
Lo scambio di battute
<!-- /wp:heading -->

<!-- wp:image {"id":307476,"sizeSlug":"thumbnail","linkDestination":"none","align":"left"} -->
Antonio Pompeo
<!-- /wp:image -->

<!-- wp:paragraph -->
Il confronto dura poco meno di un'ora. On line non s'è collegato Luca Fantini, il Segretario Provinciale di Frosinone giunto a fine mandato. Non ha acceso la connessione perché, a norma di Statuto, ritiene di non avere alcuna legittimità a partecipare. È nel limbo.
<!-- /wp:paragraph -->

<!-- wp:paragraph -->
Daniele Leodori spiega la ratio di questo Regolamento. C'è uno scambio di battute con Rete Democratica, che nella sostanza gli dice "Danie', ci hai convocato per discutere un Regolamento ma poi questo testo non ce lo fai vedere. Dove sta?”. Si scopre così che nella mail di convocazione mancava il Regolamento in allegato. Il Segretario è uno che pensa in modo concreto e dice: "Ragazzi, se qualcuno non lo ha ricevuto mica vorrete farmi credere che non ve lo siete passati tra di voi?”.
<!-- /wp:paragraph -->

<!-- wp:paragraph -->
E qui inizia l'atto d'ccusa di Antonio Pompeo, che di Energia Popolare è il coordinatore regionale: "Danie' ma io che ne so se il testo che mi hanno mandato è quello originale o no? Che ne so se qualcuno ci ha annotato i suoi emendamenti?”. Poi i niet: per Pompeo non se ne parla proprio di saltare il secondo grado di giudizio per le Federazioni commissariate. Lo dice con chiarezza: non si può fare, sarebbe un trappolone per Frosinone. Perché?
<!-- /wp:paragraph -->

<!-- wp:heading -->
Il rinvio di 24 ore
<!-- /wp:heading -->

<!-- wp:image {"id":311477,"sizeSlug":"thumbnail","linkDestination":"none","align":"right"} -->
Sara Battisti
<!-- /wp:image -->

<!-- wp:paragraph -->
Il 23 dicembre scorso a Frosinone è saltato tutto. Mezza Commissione Congresso (Rete Democratica ed Energia Popolare) s'è alzata e si è dimessa, denunciando brogli sul tesseramento, tali da alterare la base degli elettori per il Congresso. Sono partiti i ricorsi e li ha esaminati la Commissione di Garanzia del Lazio: ha riconosciuto che quel tesseramento era viziato. Lo ha dichiarato valido ai fini dell'iscrizione al Partito e non valido poer andare a votare il Segretario provinciale. Decisione appellata al Nazionale. Ma se passasse il principio proposto ora con il regolamento, il Nazionale verrebbe spogliato del compito e tutto passerebbe ad un Commissario.
<!-- /wp:paragraph -->

<!-- wp:paragraph -->
Per Antonio Pompeo non si può fare a norma di Statuto. E poi chi nomina il Commissario e con quali limiti? Leodori fa notare che un commissario è un commissario e quindi potrebbe andare in direzione diversa dalla decisione presa dalla Commissione di Garanzia. Pompeo ribatte che non si può andare contro un deliberato preso dai Garanti, solo la Commissione Nazionale di garanzia è legittimata.
<!-- /wp:paragraph -->

<!-- wp:paragraph -->
E poi solleva un'altra questione: avete chiesto il parere obbligatorio della Commissione Regionale di Garanzia sulla proposta di regolamento che ci proponete? Nessuno risponde.
<!-- /wp:paragraph -->

<!-- wp:heading -->
Pronti al ricorso
<!-- /wp:heading -->

<!-- wp:image {"id":216123,"sizeSlug":"thumbnail","linkDestination":"none","align":"left"} -->
Foto: Sara Minelli © Imagoeconomica
<!-- /wp:image -->

<!-- wp:paragraph -->
Si decide di rinviare alle ore 16 di martedì. Fino alle 10 del mattino c'è la possibilità di presentare emendamenti al Regolamento e poi domani pomeriggio si esaminano. Ventiquattrore per stemperare e decantare. Intanto Sara Battisti s'è ritirata in clausura per preparare una serie di emendamenti, Antonio Pompeo altrettanto, Francesco De Angelis evita di alzare i toni anzi cerca di raffreddarli.
<!-- /wp:paragraph -->

<!-- wp:paragraph -->
La realtà è che si andrà ad uno scontro muscolare. Per evitarlo sarebbe bastato convocare una riunione dei capi corrente e preparare il terreno intorno ad un tavolo con 8 o 9 persone. Non farlo significa voler andare avanti ciascuno per la propria strada, convinti di avere la forza per farlo.
<!-- /wp:paragraph -->

<!-- wp:paragraph -->
L'ipotesi di un ulteriore ricorso è tra quelle che in queste ore viene ponderata. Domani Daniele Leodori sa benissimo di dover maneggiare una cassa di nitroglicerina politica: l'abilità sarà quella di riucire a non farla esplodere. A prescindere dai risultati.
<!-- /wp:paragraph -->

<!-- wp:paragraph -->

<!-- /wp:paragraph -->