Dario Bellini
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Per l’opposizione, invece, il problema è tutto politico. Dario Bellini (Lbc) ha puntato il dito: «Il Comune ha caricato il massimo consentito per legge, l’80% della Tari evasa. Non era obbligatorio: è stata una precisa scelta politica». E ha rincarato: «Per garantire quell’aumento, sono stati congelati altri 6 milioni di euro, pur sapendo che l’aumento del 30% era fuori soglia».
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Risultato? Per il 2025 si prevedono nuove stangate: un +6% medio sulle utenze domestiche, molto di più su quelle commerciali. E tutto questo, accusa Lbc, a fronte di un servizio di raccolta rifiuti «sempre più inefficiente», con un porta a porta ridotto ai minimi termini.
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Nonostante il clima teso, la commissione ha approvato a maggioranza il Rendiconto di bilancio 2024. Per Nasti, il documento «rispetta le previsioni e mostra un risultato positivo». È stato invece rinviato il voto sulle bollette Tari 2025, complice anche un emendamento parlamentare che ha spostato dal 30 aprile al 30 giugno la scadenza per approvare il nuovo Pef.
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Il Consiglio comunale del 30 aprile, dunque, si occuperà di altro. Ma la partita sulle tariffe è solo rimandata: i cittadini di Latina dovranno tenere d’occhio la prossima bolletta. Potrebbero trovarci dentro una brutta sorpresa. O, chissà, un inaspettato rimborso.
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Per l’opposizione, invece, il problema è tutto politico. Dario Bellini (Lbc) ha puntato il dito: «Il Comune ha caricato il massimo consentito per legge, l’80% della Tari evasa. Non era obbligatorio: è stata una precisa scelta politica». E ha rincarato: «Per garantire quell’aumento, sono stati congelati altri 6 milioni di euro, pur sapendo che l’aumento del 30% era fuori soglia».
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Risultato? Per il 2025 si prevedono nuove stangate: un +6% medio sulle utenze domestiche, molto di più su quelle commerciali. E tutto questo, accusa Lbc, a fronte di un servizio di raccolta rifiuti «sempre più inefficiente», con un porta a porta ridotto ai minimi termini.
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Nonostante il clima teso, la commissione ha approvato a maggioranza il Rendiconto di bilancio 2024. Per Nasti, il documento «rispetta le previsioni e mostra un risultato positivo». È stato invece rinviato il voto sulle bollette Tari 2025, complice anche un emendamento parlamentare che ha spostato dal 30 aprile al 30 giugno la scadenza per approvare il nuovo Pef.
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Il Consiglio comunale del 30 aprile, dunque, si occuperà di altro. Ma la partita sulle tariffe è solo rimandata: i cittadini di Latina dovranno tenere d’occhio la prossima bolletta. Potrebbero trovarci dentro una brutta sorpresa. O, chissà, un inaspettato rimborso.
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Ceccano al voto: troppi candidati, pochi elettori e tante contraddizioni
https://www.alessioporcu.it/politica/ceccano-al-voto-troppi-candidati-pochi-elettori-e-tante-contraddizioni/
https://www.alessioporcu.it/politica/ceccano-al-voto-troppi-candidati-pochi-elettori-e-tante-contraddizioni/
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Troppi candidati. A furia di annunci roboanti, promesse di intere legioni zeppe di aspiranti Consiglieri, gli schieramenti ora si trovano a dover riempire le liste a sostegno dei candidati sindaco di Ceccano. Il che si sta rivelando un enorme problema.
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<!-- wp:paragraph -->
Sono 23 le liste annunciate. Un numero che suona quasi grottesco se si tiene conto del fatto che Ceccano è una città con meno di 19mila elettori. Facendo due conti, si parla di circa 368 candidati al Consiglio comunale. Tradotto: un candidato ogni 50 elettori, o meglio ancora, uno ogni 62 abitanti. Praticamente un incrocio tra il Festival delle Liste e un casting di massa per un reality show civico.
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<!-- wp:paragraph -->
Ma è davvero possibile completare tutte le 23 liste? I retroscena raccontano di telefonate last-minute, cene persuasive e inviti insistenti a “metterci la faccia” (o almeno il nome). E mentre si rincorrono voci di difficoltà e rinunce, la sensazione è che si stia raschiando il fondo del barile del consenso attivo. Anche perché all’ultima tornata elettorale votarono appena 13.900 persone.
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Guanti bianchi e stoccate
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Troppi candidati. A furia di annunci roboanti, promesse di intere legioni zeppe di aspiranti Consiglieri, gli schieramenti ora si trovano a dover riempire le liste a sostegno dei candidati sindaco di Ceccano. Il che si sta rivelando un enorme problema.
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Sono 23 le liste annunciate. Un numero che suona quasi grottesco se si tiene conto del fatto che Ceccano è una città con meno di 19mila elettori. Facendo due conti, si parla di circa 368 candidati al Consiglio comunale. Tradotto: un candidato ogni 50 elettori, o meglio ancora, uno ogni 62 abitanti. Praticamente un incrocio tra il Festival delle Liste e un casting di massa per un reality show civico.
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Ma è davvero possibile completare tutte le 23 liste? I retroscena raccontano di telefonate last-minute, cene persuasive e inviti insistenti a “metterci la faccia” (o almeno il nome). E mentre si rincorrono voci di difficoltà e rinunce, la sensazione è che si stia raschiando il fondo del barile del consenso attivo. Anche perché all’ultima tornata elettorale votarono appena 13.900 persone.
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Guanti bianchi e stoccate
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Andrea Querqui
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Sul fronte politico la sfida ha dinamiche da romanzo. Nel centrosinistra Andrea Querqui, candidato del polo progressista, ha adottato una linea soft verso il suo principale avversario: Ugo di Pofi, sostenuto dal centrodestra ufficiale. Niente attacchi personali, niente slogan da rissa. Una scelta che ha diviso: c’è chi vorrebbe vederlo più battagliero e chi, al contrario, apprezza lo stile sobrio e i toni da “politica adulta”.
<!-- /wp:paragraph -->
<!-- wp:paragraph -->
Ma la calma apparente è stata rotta nei giorni scorsi dal video girato da Di Pofi in una chiesa. Un gesto che ha fatto storcere il naso a molti fedeli, per i quali un luogo sacro non dovrebbe essere usato come set per propaganda elettorale. A questo si è aggiunto il video sui parcheggi a pagamento, dove Di Pofi prende le distanze dalle famigerate strisce blu. Peccato che furono proprio i suoi compagni di coalizione, nella precedente amministrazione Caligiore, a inserirle nel Piano di Riequilibrio Finanziario con il quale azzerare nei prossimi debiti storici del Comune. Piano che prevedeva quasi 800 stalli a pagamento, malgrado le proteste e persino una segnalazione all’ANAC da parte dell’allora opposizione di centrosinistra.
<!-- /wp:paragraph -->
<!-- wp:paragraph -->
Toglierli, a questo punto vorrebbe dire indicare entrate alternative con le quali fare fronte alle somme che non deriveranno dai parcheggi. Cosa che Di Pofi non ha fatto. E nemmeno molti firmatari di quel piano durante il governo Caligiore: oggi sono gli stessi che cercano di raccontarsi come “nuova destra”.
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<!-- wp:heading -->
Silenzi strategici e accordi non detti
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Sul fronte politico la sfida ha dinamiche da romanzo. Nel centrosinistra Andrea Querqui, candidato del polo progressista, ha adottato una linea soft verso il suo principale avversario: Ugo di Pofi, sostenuto dal centrodestra ufficiale. Niente attacchi personali, niente slogan da rissa. Una scelta che ha diviso: c’è chi vorrebbe vederlo più battagliero e chi, al contrario, apprezza lo stile sobrio e i toni da “politica adulta”.
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Ma la calma apparente è stata rotta nei giorni scorsi dal video girato da Di Pofi in una chiesa. Un gesto che ha fatto storcere il naso a molti fedeli, per i quali un luogo sacro non dovrebbe essere usato come set per propaganda elettorale. A questo si è aggiunto il video sui parcheggi a pagamento, dove Di Pofi prende le distanze dalle famigerate strisce blu. Peccato che furono proprio i suoi compagni di coalizione, nella precedente amministrazione Caligiore, a inserirle nel Piano di Riequilibrio Finanziario con il quale azzerare nei prossimi debiti storici del Comune. Piano che prevedeva quasi 800 stalli a pagamento, malgrado le proteste e persino una segnalazione all’ANAC da parte dell’allora opposizione di centrosinistra.
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Toglierli, a questo punto vorrebbe dire indicare entrate alternative con le quali fare fronte alle somme che non deriveranno dai parcheggi. Cosa che Di Pofi non ha fatto. E nemmeno molti firmatari di quel piano durante il governo Caligiore: oggi sono gli stessi che cercano di raccontarsi come “nuova destra”.
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Silenzi strategici e accordi non detti
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Fabio Giovannone
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Un elemento che il centrosinistra sta contestando a Di Pofi. Invece non glielo sta contestando Fabio Giovannone, candidato sindaco civico sempre nell’area di centrodestra. Il suo silenzio su Di Pofi è più rumoroso di mille comizi. Nessuna polemica, nessun attacco, solo un elegante mutismo. Mentre con Querqui invece le stilettate volano. Questo ha fatto sospettare a molti un possibile patto di desistenza: tu non attacchi me, io non attacco te, vediamo chi arriva al ballottaggio. Una danza silenziosa ma attentissima.
<!-- /wp:paragraph -->
<!-- wp:paragraph -->
Intanto, sullo sfondo, la cronaca irrompe nel quadro politico: Roberto Caligiore, l’ex sindaco decaduto di Fratelli d’Italia, nei giorni scorsi è tornato torna libero dai domiciliari. Ha l'obbligo di dimora in città, fino a quando non sarà conclusa l'inchiesta del Servizio Centrale Operativo della Polizia e della Squadra Mobile di Frosinone sull'accusa di avere preso tangenti legate agli appalti cittadini finanziati con fondi europei.
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Un elemento che il centrosinistra sta contestando a Di Pofi. Invece non glielo sta contestando Fabio Giovannone, candidato sindaco civico sempre nell’area di centrodestra. Il suo silenzio su Di Pofi è più rumoroso di mille comizi. Nessuna polemica, nessun attacco, solo un elegante mutismo. Mentre con Querqui invece le stilettate volano. Questo ha fatto sospettare a molti un possibile patto di desistenza: tu non attacchi me, io non attacco te, vediamo chi arriva al ballottaggio. Una danza silenziosa ma attentissima.
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Intanto, sullo sfondo, la cronaca irrompe nel quadro politico: Roberto Caligiore, l’ex sindaco decaduto di Fratelli d’Italia, nei giorni scorsi è tornato torna libero dai domiciliari. Ha l'obbligo di dimora in città, fino a quando non sarà conclusa l'inchiesta del Servizio Centrale Operativo della Polizia e della Squadra Mobile di Frosinone sull'accusa di avere preso tangenti legate agli appalti cittadini finanziati con fondi europei.
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Riccardo Del Brocco (Foto: Erica Del Vecchio © Teleuniverso)
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Il suo ex assessore all'Ambiente Riccardo Del Brocco, ha mostrato il frontespizio di una querela per diffamazione. È la risposta alle critiche seguite alla notizia che anche lui sia indagato: alcune - ritiene - sono andate oltre il limite della continenza e del buon gusto. Insomma, la tensione si taglia con il coltello, anche se il processo elettorale resta, per ora, l’unico tribunale attivo.
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Più guerre interne che esterne
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<!-- wp:paragraph -->
Nel campo di Querqui, la sfida più dura sembra essere interna. Nel Partito Democratico si agitano tre correnti, tutte determinate a far eleggere il proprio consigliere. Se scattano solo due seggi, uno rimane fuori: ed è lì che si giocherà la vera partita, tra sorrisi di facciata e coltelli sotto al tavolo. Le tensioni tra Querqui ed il segretario cittadino Giulio Conti, mai realmente superate, rischiano di esplodere se il risultato sarà incerto.
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Il suo ex assessore all'Ambiente Riccardo Del Brocco, ha mostrato il frontespizio di una querela per diffamazione. È la risposta alle critiche seguite alla notizia che anche lui sia indagato: alcune - ritiene - sono andate oltre il limite della continenza e del buon gusto. Insomma, la tensione si taglia con il coltello, anche se il processo elettorale resta, per ora, l’unico tribunale attivo.
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Più guerre interne che esterne
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Nel campo di Querqui, la sfida più dura sembra essere interna. Nel Partito Democratico si agitano tre correnti, tutte determinate a far eleggere il proprio consigliere. Se scattano solo due seggi, uno rimane fuori: ed è lì che si giocherà la vera partita, tra sorrisi di facciata e coltelli sotto al tavolo. Le tensioni tra Querqui ed il segretario cittadino Giulio Conti, mai realmente superate, rischiano di esplodere se il risultato sarà incerto.
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Francesco Ruggiero, presidente di Progresso Fabraterno
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In quel campo è interessante il percorso di Progresso Fabraterno: contrariamente alle aspettative il gruppo di giovani si è rivelato sorprendentemente disciplinato. Senza sponsor ingombranti né scorciatoie, si stanno giocando le loro carte con la presenza sul territorio. Se c’è una sorpresa da tenere d’occhio, potrebbe essere proprio questa.
<!-- /wp:paragraph -->
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Le elezioni saranno un esame fondamentale per Francesco Ruggiero, che a 22 anni ha messo in piedi un movimento e a 27 guida una lista. Finora ha evitato di rispondere alle provocazioni: il suo silenzio è eloquente: “provateci voi”. Ma intanto è lì, in campo, senza paracadute.
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Il toto-vicesindaco e le tensioni future
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Infine, un retroscena da non trascurare: se Querqui dovesse vincere, stando ai rumors il ruolo di vicesindaco potrebbe andare a Mariangela De Santis, in segno di riconoscenza politica. Ma nella stessa area convivono malamente personalità forti come Gaspare Ferri e Antonio Ciotoli. Come gestire questa convivenza senza farla esplodere sarà una delle prime prove di equilibrio della nuova eventuale amministrazione.
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In quel campo è interessante il percorso di Progresso Fabraterno: contrariamente alle aspettative il gruppo di giovani si è rivelato sorprendentemente disciplinato. Senza sponsor ingombranti né scorciatoie, si stanno giocando le loro carte con la presenza sul territorio. Se c’è una sorpresa da tenere d’occhio, potrebbe essere proprio questa.
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Le elezioni saranno un esame fondamentale per Francesco Ruggiero, che a 22 anni ha messo in piedi un movimento e a 27 guida una lista. Finora ha evitato di rispondere alle provocazioni: il suo silenzio è eloquente: “provateci voi”. Ma intanto è lì, in campo, senza paracadute.
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Frosinone – La denuncia del sindacato Fials: “Armadietti forzati ed un’auto rubata allo Spaziani”
https://www.teleuniverso.it/frosinone-la-denuncia-del-sindacato-fials-armadietti-forzati-ed-unauto-rubata-allo-spaziani/
Dopo l’episodio dell’auto vandalizzata nella notte di Pasqua, altri due episodi di cronaca allo “Spaziani” di Frosinone. A denunciarli il
L'articolo Frosinone – La denuncia del sindacato Fials: “Armadietti forzati ed un’auto rubata allo Spaziani” (https://www.teleuniverso.it/frosinone-la-denuncia-del-sindacato-fials-armadietti-forzati-ed-unauto-rubata-allo-spaziani/) proviene da Teleuniverso (https://www.teleuniverso.it/).
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Dopo l’episodio dell’auto vandalizzata nella notte di Pasqua, altri due episodi di cronaca allo “Spaziani” di Frosinone. A denunciarli il
L'articolo Frosinone – La denuncia del sindacato Fials: “Armadietti forzati ed un’auto rubata allo Spaziani” (https://www.teleuniverso.it/frosinone-la-denuncia-del-sindacato-fials-armadietti-forzati-ed-unauto-rubata-allo-spaziani/) proviene da Teleuniverso (https://www.teleuniverso.it/).
Ceccano, si accendono i motori: 5 candidati in corsa per Palazzo Antonelli
https://www.alessioporcu.it/politica/ceccano-si-accendono-i-motori-5-candidati-in-corsa-per-palazzo-antonelli/
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Inizia con il piede sull’acceleratore la campagna elettorale a Ceccano. Niente corse all’ultimo minuto: i cinque candidati alla carica di sindaco si sono presentati oggi puntuali al Comune, con simboli e liste al seguito, evitando il rischio dell’ultimo secondo. Un segnale chiaro: qui si fa sul serio.
<!-- /wp:paragraph -->
<!-- wp:paragraph -->
La sala dell’Ufficio Elettorale sembrava una stazione centrale in ora di punta: faldoni, strette di mano, sorrisi tirati e qualche occhiata di sfida tra avversari. Tutti hanno deciso di anticipare la scadenza ufficiale, fissata per domani a mezzogiorno: per mettersi al riparo da intoppi e incertezze. Se spunta qualche problema, ci sono 48 ore di tempo per sistemarlo. Meglio non rischiare.
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Due liste in meno
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Inizia con il piede sull’acceleratore la campagna elettorale a Ceccano. Niente corse all’ultimo minuto: i cinque candidati alla carica di sindaco si sono presentati oggi puntuali al Comune, con simboli e liste al seguito, evitando il rischio dell’ultimo secondo. Un segnale chiaro: qui si fa sul serio.
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La sala dell’Ufficio Elettorale sembrava una stazione centrale in ora di punta: faldoni, strette di mano, sorrisi tirati e qualche occhiata di sfida tra avversari. Tutti hanno deciso di anticipare la scadenza ufficiale, fissata per domani a mezzogiorno: per mettersi al riparo da intoppi e incertezze. Se spunta qualche problema, ci sono 48 ore di tempo per sistemarlo. Meglio non rischiare.
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Sul tavolo, i numeri parlano chiaro: Ceccano sarà campo di battaglia per 21 liste e cinque candidati sindaco, ognuno con la sua visione per la città. E un esercito di sostenitori. In tutto i candidati al Consiglio sono 336. Le liste sono due in meno di quelle annunciate nei giorni scorsi.
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Una la perde il candidato civico del centrodestra Fabio Giovannone che resta competitivo grazie all'alleanza con l'ex presidente del Consiglio Comunale di Centrodestra ed ex candidato sindaco del centrosinistra Marco Corsi.
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<!-- wp:paragraph -->
Un'altra lista la perde il blocco di centrodestra: dovevano realizzarla gli ex di Forza Italia ma alla fine è stato ritenuto più strategico andare divisi tra le varie liste, per colpire insieme il centrosinistra evitando una eccessiva frammentazione del fronte.
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Centrodestra diviso, ma agguerrito
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Sul tavolo, i numeri parlano chiaro: Ceccano sarà campo di battaglia per 21 liste e cinque candidati sindaco, ognuno con la sua visione per la città. E un esercito di sostenitori. In tutto i candidati al Consiglio sono 336. Le liste sono due in meno di quelle annunciate nei giorni scorsi.
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Una la perde il candidato civico del centrodestra Fabio Giovannone che resta competitivo grazie all'alleanza con l'ex presidente del Consiglio Comunale di Centrodestra ed ex candidato sindaco del centrosinistra Marco Corsi.
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Un'altra lista la perde il blocco di centrodestra: dovevano realizzarla gli ex di Forza Italia ma alla fine è stato ritenuto più strategico andare divisi tra le varie liste, per colpire insieme il centrosinistra evitando una eccessiva frammentazione del fronte.
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Centrodestra diviso, ma agguerrito
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Ugo Di Pofi
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Il candidato sindaco Ugo Di Pofi scende in campo con la corazzata ufficiale del centrodestra: Fratelli d’Italia, Lega, Grande Ceccano, Ceccano più Forte e Sempre con Ceccano. Cinque liste per un fronte compatto e dal marchio riconoscibile, con l’obiettivo di far pesare l’organizzazione e il radicamento.
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Basta scorrere i nomi per capire che la nave ammiraglia Grande Ceccano, allestita dall'ex assessore all'Ambiente Riccardo Del Brocco. Se non ci fosse stata la caduta dell'amministrazione del sindaco Roberto Caligiore, il suo arresto e le indagini sulle tangenti legate agli appalti finanziati con fondi Ue, sarebbe stato Del Brocco il candidato sindaco del centrodestra. La mano di Del Brocco si vede anche in una seconda lista: Ceccano più Forte. L'obiettivo è quello di spostare circa 2mila voti in totale.
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Il candidato sindaco Ugo Di Pofi scende in campo con la corazzata ufficiale del centrodestra: Fratelli d’Italia, Lega, Grande Ceccano, Ceccano più Forte e Sempre con Ceccano. Cinque liste per un fronte compatto e dal marchio riconoscibile, con l’obiettivo di far pesare l’organizzazione e il radicamento.
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