La Liberazione di Gualtieri tra “sobrietà” e pragmatismo
https://www.alessioporcu.it/politica/la-liberazione-di-gualtieri-tra-sobrieta-e-pragmatismo/
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Tra Scilla Cariddi è roba antica, di sapore epico netto e che richiama scene truci a metà strada tra Omero e Godzilla. Situazioni che, in metafora, indicano una posizione per la quale qualunque cosa si faccia, dovunque si viri, babordo o tribordo, saranno grane. E come in tutte le faccende che hanno il dono-maledizione della simbologia non mancano i richiami, neanche quelli con la realtà di oggi, in cui a leggere l’epos classico in Italia saranno rimasti in cento.
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Scilla e Cariddi indicavano le sue sponde del futuro stretto di Messina. Quello del Ponte di Salvini, quello che separa la Calabria dalla Sicilia di Nello Musumeci. Che è ministro per la Protezione Civile e che, in occasione di questo solenne e strambo 25 Aprile che prelude i funerali di Papa Francesco, ha declinato il concetto di “sobrietà”. In cosa?
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La circostanza molto delicata
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Tra Scilla Cariddi è roba antica, di sapore epico netto e che richiama scene truci a metà strada tra Omero e Godzilla. Situazioni che, in metafora, indicano una posizione per la quale qualunque cosa si faccia, dovunque si viri, babordo o tribordo, saranno grane. E come in tutte le faccende che hanno il dono-maledizione della simbologia non mancano i richiami, neanche quelli con la realtà di oggi, in cui a leggere l’epos classico in Italia saranno rimasti in cento.
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Scilla e Cariddi indicavano le sue sponde del futuro stretto di Messina. Quello del Ponte di Salvini, quello che separa la Calabria dalla Sicilia di Nello Musumeci. Che è ministro per la Protezione Civile e che, in occasione di questo solenne e strambo 25 Aprile che prelude i funerali di Papa Francesco, ha declinato il concetto di “sobrietà”. In cosa?
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La circostanza molto delicata
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Foto: Carlo Lannutti / Imagoeconomica
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Nelle celebrazioni, le ottantesime, della Liberazione più iconica dell’ultimo mezzo secolo ed al contempo più delicata. Perché a Palazzo Chigi c’è un destracentro che con quella sobrietà vorrebbe dare dello Xanax ad una faccenda non graditissima e perché “versus” Palazzo Chigi c’è una sinistra che vorrebbe usare una data iconica come “ariete”. In mezzo ci sono quelli che il 25 aprile lo considerano semplicemente una data fondante della Repubblica, ma stavolta non sono soli.
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In mezzo a questa tenaglia ideologica, “tra Scilla e Cariddi” appunto, ci sta lui, Roberto Gualtieri. Che è sindaco di Roma, cioè della città che con Genova e Milano è la più iconica per la bisogna di calendario. Che è del Pd, di un partito che alla mistica del 25 aprile ci si deve abbeverare fino alla fine.
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E che è uomo delle istituzioni quale primo cittadino della Capitale d’Italia. Cioè del posto in cui le frizioni tra il format Musumeci e quello, per dire, dell’Anpi, sono più evidenti e fanno più scintille. Un guaio grosso insomma, per il sindaco “umarèl” che si è sperticato in questi mesi a mostrare sui social centinaia di cantieri in ottica Giubileo e possibile rielezione nel 2027.
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Massimiliano pensaci tu…
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Nelle celebrazioni, le ottantesime, della Liberazione più iconica dell’ultimo mezzo secolo ed al contempo più delicata. Perché a Palazzo Chigi c’è un destracentro che con quella sobrietà vorrebbe dare dello Xanax ad una faccenda non graditissima e perché “versus” Palazzo Chigi c’è una sinistra che vorrebbe usare una data iconica come “ariete”. In mezzo ci sono quelli che il 25 aprile lo considerano semplicemente una data fondante della Repubblica, ma stavolta non sono soli.
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In mezzo a questa tenaglia ideologica, “tra Scilla e Cariddi” appunto, ci sta lui, Roberto Gualtieri. Che è sindaco di Roma, cioè della città che con Genova e Milano è la più iconica per la bisogna di calendario. Che è del Pd, di un partito che alla mistica del 25 aprile ci si deve abbeverare fino alla fine.
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E che è uomo delle istituzioni quale primo cittadino della Capitale d’Italia. Cioè del posto in cui le frizioni tra il format Musumeci e quello, per dire, dell’Anpi, sono più evidenti e fanno più scintille. Un guaio grosso insomma, per il sindaco “umarèl” che si è sperticato in questi mesi a mostrare sui social centinaia di cantieri in ottica Giubileo e possibile rielezione nel 2027.
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Massimiliano pensaci tu…
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Massimiliano Smeriglio (Foto: Andrea Panegrossi © Imagoeconomica)
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Come la sta sbrogliando, la matassa, l’inquilino numero uno del Campidoglio? Con Massimiliano Smeriglio, ex corridore per le Europee 2024, nominato assessore alla Cultura da Gualtieri nel mega rimpasto dell’ottobre (https://www.alessioporcu.it/politica/gualtieri-nomina-smeriglio-alla-cultura-ruberti-capo-segreteria/) di quello stesso anno al posto di Miguel Gotor.
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Tratteggiamo lo scenario di questa lunga giornata per la Città Eterna ma perennemente ossidabile dalle sue grane ataviche. Domani ci saranno i funerali di Papa Francesco con i cinque giorni di lutto nazionale annessi. Il che presuppone che oggi sia il giorno di maggior afflusso di decine di migliaia di pellegrini. Ci sono i pellegrini che già avevano messo in cantiere una puntata romana per il Giubileo incentivati dall’upgrade triste della morte del Pontefice.
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Poi ci sono, oltre a quelle 250mila persone attese, le 170 delegazioni che stanno arrivando da tutto il mondo per le esequie a San Pietro. Poi c’è il nodo Porta San Paolo, dove si profila il rischio di scontri sul cardine ideologico del 25 Aprile e non solo. Tra chi? In particolare tra Brigata Ebraica e movimenti pro Palestina, con la polizia in mezzo a fare da cordone sanitario e muscolare.
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Da Porta San Paolo all’Anpi
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Come la sta sbrogliando, la matassa, l’inquilino numero uno del Campidoglio? Con Massimiliano Smeriglio, ex corridore per le Europee 2024, nominato assessore alla Cultura da Gualtieri nel mega rimpasto dell’ottobre (https://www.alessioporcu.it/politica/gualtieri-nomina-smeriglio-alla-cultura-ruberti-capo-segreteria/) di quello stesso anno al posto di Miguel Gotor.
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Da Porta San Paolo all’Anpi
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Nello Musumeci. Foto © Marco Cremonesi / Imagoeconomica
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E Musumeci? Lui, come ministro titolato sul tema, era stato chiaro. Così: “Tutte le cerimonie sono consentite naturalmente, tenuto conto del contesto e quindi con la sobrietà che la circostanza impone a ciascuno”. Ora, coniugare il concetto di “sobrietà” con l’enfasi di manifestazioni pubblica dall’imprinting così sentito e solenne è un po’ come centrare il momento esatto in cui un colibrì sbatte le ali verso l’alto, da qui le grane di Gualtieri.
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Che è prima sindaco e poi sindaco dem, non dimentichiamolo. I programma originario del Campidoglio prevedeva una tre giorni di eventi, dal 25 al 27, a San Lorenzo. E con più di 80 appuntamenti. Il dato è uno, dato che è una domanda: quanto sono riusciti a salvare Gualtieri e Smeriglio di quel carnet originario?
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Il summit e le prime decisioni
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C’è già stato un summit ufficiale tra i due, ma sull’esito non trapelano notizie fresche, se non quella per cui tutti gli eventi in calendario per domani, giorno delle esequie del Pontefice, sono stati cancellati. Resta il nodo del Corteo Anpi, che ha confermato le iniziative programmate per oggi, 25 aprile.
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Che è prima sindaco e poi sindaco dem, non dimentichiamolo. I programma originario del Campidoglio prevedeva una tre giorni di eventi, dal 25 al 27, a San Lorenzo. E con più di 80 appuntamenti. Il dato è uno, dato che è una domanda: quanto sono riusciti a salvare Gualtieri e Smeriglio di quel carnet originario?
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C’è già stato un summit ufficiale tra i due, ma sull’esito non trapelano notizie fresche, se non quella per cui tutti gli eventi in calendario per domani, giorno delle esequie del Pontefice, sono stati cancellati. Resta il nodo del Corteo Anpi, che ha confermato le iniziative programmate per oggi, 25 aprile.
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Papa Francesco (Foto: Imagoeconomica via Social Vatica)
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Con questi termini: “La scomparsa di papa Francesco è una gravissima perdita per tutti, laici e cattolici, e in particolare per gli antifascisti che hanno condiviso le sue parole di pace e di fratellanza su scala universale. Condividiamo perciò il lutto nazionale”.
<!-- /wp:paragraph -->
<!-- wp:paragraph -->
“Ricordiamo peraltro che il 25 aprile di quest'anno è l'80esimo anniversario della Liberazione. Si tratta di un appuntamento di straordinaria rilevanza, perché celebra il giorno della Liberazione dal nazifascismo e della fine della guerra".
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Insomma, tutte le iniziative sono state confermate. E ad esse si aggiungono quelle official delle Massime Istituzioni presso l’Altare della Patria. Quanto basta per fare sentire Gualtieri libero, ma solo in iperbole, a Liberazione cassata.
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Con questi termini: “La scomparsa di papa Francesco è una gravissima perdita per tutti, laici e cattolici, e in particolare per gli antifascisti che hanno condiviso le sue parole di pace e di fratellanza su scala universale. Condividiamo perciò il lutto nazionale”.
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Insomma, tutte le iniziative sono state confermate. E ad esse si aggiungono quelle official delle Massime Istituzioni presso l’Altare della Patria. Quanto basta per fare sentire Gualtieri libero, ma solo in iperbole, a Liberazione cassata.
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Pizzutelli & Pizzutelli, il pranzo che agita i Poli
https://www.alessioporcu.it/politica/pizzutelli-pizzutelli-il-pranzo-che-agita-i-poli/
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Il selfie lo hanno scattato mentre sono ad un tavolo della trattoria Savo sulla Monti Lepini a Frosinone. È sufficiente per agitare gli equilibri politici all'interno dei Poli del centrosinistra e del centrodestra. A tavola sereni, tutt'altro che nascosti, ci sono Angelo e Anselmo Pizzutelli. Stessi cognomi, storie politiche diverse, ruoli agli antipodi. Ed è un pranzo dirompente. Per il semplice fatto che sia avvenuto.
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Il primo Pizzutelli (Angelo) è il capogruppo dimissionario del Partito Democratico, volto storico del centrosinistra frusinate, l'uomo che da anni ad ogni èelezione è o il più votato in assoluto o il più votato del centrosinistra. L’altro Pizzutelli (Anselmo) è consigliere eletto nella lista civica del sindaco Riccardo Mastrangeli (civico d'indicazione leghista) ma da tempo in rotta col primo cittadino. Il loro pranzo pre-pasquale è tutto fuorché casuale.
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Non si nascondono, non temono gli sguardi. Al contrario: sembrano dire “prendete nota”. Perché è evidente che qualcosa si muove e non nei canali consueti. A Frosinone le regole stanno cambiando. Le alleanze pure.
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Angelo Pizzutelli, l’eterno candidato mancato
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Il selfie lo hanno scattato mentre sono ad un tavolo della trattoria Savo sulla Monti Lepini a Frosinone. È sufficiente per agitare gli equilibri politici all'interno dei Poli del centrosinistra e del centrodestra. A tavola sereni, tutt'altro che nascosti, ci sono Angelo e Anselmo Pizzutelli. Stessi cognomi, storie politiche diverse, ruoli agli antipodi. Ed è un pranzo dirompente. Per il semplice fatto che sia avvenuto.
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Il primo Pizzutelli (Angelo) è il capogruppo dimissionario del Partito Democratico, volto storico del centrosinistra frusinate, l'uomo che da anni ad ogni èelezione è o il più votato in assoluto o il più votato del centrosinistra. L’altro Pizzutelli (Anselmo) è consigliere eletto nella lista civica del sindaco Riccardo Mastrangeli (civico d'indicazione leghista) ma da tempo in rotta col primo cittadino. Il loro pranzo pre-pasquale è tutto fuorché casuale.
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Angelo Pizzutelli, l’eterno candidato mancato
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Angelo Pizzutelli
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Angelo Pizzutelli è il classico esempio di politico che fa un passo indietro per il bene della coalizione: formazione Socialista. Ha rinunciato più volte alla candidatura a sindaco ma ogni volta ha trainato la coalizione. E non ha mai fatto mistero delle sue ambizioni: la poltrona da consigliere provinciale come tappa obbligata verso quella da primo cittadino. Ora, dopo l’ennesimo passo indietro e con un Pd in stato confusionale, il momento potrebbe essere arrivato. Ma non necessariamente sotto le insegne del Partito Democratico. (Leggi qui: Frosinone, cosa c’è dietro alla mossa di Angelo Pizzutelli (https://www.alessioporcu.it/politica/frosinone-cosa-ce-dietro-alla-mossa-di-angelo-pizzutelli/)).
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Nelle sue ultime dichiarazioni c’è già una base di programma elettorale: mobilità, trasporti, pendolari, infrastrutture. E soprattutto: coinvolgimento pieno del Consiglio comunale. Un messaggio chiaro: basta giochi di palazzo, serve un progetto che metta la città davanti agli schieramenti.
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Anselmo Pizzutelli, il dissidente con radici profonde
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Angelo Pizzutelli è il classico esempio di politico che fa un passo indietro per il bene della coalizione: formazione Socialista. Ha rinunciato più volte alla candidatura a sindaco ma ogni volta ha trainato la coalizione. E non ha mai fatto mistero delle sue ambizioni: la poltrona da consigliere provinciale come tappa obbligata verso quella da primo cittadino. Ora, dopo l’ennesimo passo indietro e con un Pd in stato confusionale, il momento potrebbe essere arrivato. Ma non necessariamente sotto le insegne del Partito Democratico. (Leggi qui: Frosinone, cosa c’è dietro alla mossa di Angelo Pizzutelli (https://www.alessioporcu.it/politica/frosinone-cosa-ce-dietro-alla-mossa-di-angelo-pizzutelli/)).
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Anselmo Pizzutelli, il dissidente con radici profonde
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Anselmo Pizzutelli (Foto © Massimo Scaccia)
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Dall’altro lato del tavolo, Anselmo Pizzutelli. È il capogruppo della lista civica del sindaco Mastrangeli ma con il sindaco ha rotto da due anni. Finora si è mosso più come tecnico che come politico ma adesso qualcosa è cambiato.
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La presenza accanto ad Angelo non è una provocazione: è un segnale. Perché se un giorno i due Pizzutelli dovessero presentarsi insieme alle urne, metterebbero insieme preferenze, esperienza, visione e radicamento. Un mix che nessuna coalizione oggi può permettersi di ignorare.
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Mastrangeli e il silenzio che pesa
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Dall’altro lato del tavolo, Anselmo Pizzutelli. È il capogruppo della lista civica del sindaco Mastrangeli ma con il sindaco ha rotto da due anni. Finora si è mosso più come tecnico che come politico ma adesso qualcosa è cambiato.
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La presenza accanto ad Angelo non è una provocazione: è un segnale. Perché se un giorno i due Pizzutelli dovessero presentarsi insieme alle urne, metterebbero insieme preferenze, esperienza, visione e radicamento. Un mix che nessuna coalizione oggi può permettersi di ignorare.
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Mastrangeli e il silenzio che pesa
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Riccardo Mastrangeli
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E il sindaco? Riccardo Mastrangeli per ora osserva in silenzio. Ma è un silenzio che pesa. Non risponde nemmeno alle sollecitazioni di Franco Carfagna, capogruppo di Fratelli d’Italia, il primo Partito della sua coalizione. Sul tema della mobilità urbana – Bus Rapid Transit, parcheggi, ascensore inclinato – Mastrangeli non arretra di un millimetro. Anzi, blinda la sua linea e tiene il punto.
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Intanto però, metà dell’ex coalizione di centrosinistra che nel 2022 sostenne l'ex sindaco Dem Domenico Marzi oggi lo sostiene in Aula. Il Pd è all’opposizione ma vive una fase di stallo. Il Psi sogna una corsa autonoma. E in mezzo a questo caos, la città resta a guardare.
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Verso il 2027: nulla è scontato
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E il sindaco? Riccardo Mastrangeli per ora osserva in silenzio. Ma è un silenzio che pesa. Non risponde nemmeno alle sollecitazioni di Franco Carfagna, capogruppo di Fratelli d’Italia, il primo Partito della sua coalizione. Sul tema della mobilità urbana – Bus Rapid Transit, parcheggi, ascensore inclinato – Mastrangeli non arretra di un millimetro. Anzi, blinda la sua linea e tiene il punto.
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Intanto però, metà dell’ex coalizione di centrosinistra che nel 2022 sostenne l'ex sindaco Dem Domenico Marzi oggi lo sostiene in Aula. Il Pd è all’opposizione ma vive una fase di stallo. Il Psi sogna una corsa autonoma. E in mezzo a questo caos, la città resta a guardare.
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Verso il 2027: nulla è scontato
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