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TORINO-LIONE: IL SENATO AUTORIZZA UN CRIMINE CLIMATICO

📆 Il 28 dicembre si è tenuto al #Senato il voto sul contratto di programma sulla sezione transfrontaliera della Nuova Linea Torino-Lione - il nuovo collegamento ferroviario in costruzione tra Italia e Francia, meglio noto come #TAV. In poche parole, i senatori hanno votato a maggioranza per dare i soldi a Telt - l'ente incaricato per la realizzazione dell'opera - per continuare i lavori.

👀 Ancora una volta, la politica si dimostra cieca davanti ai dati scientifici e sorda rispetto alle valutazioni tecniche, tra cui la recente bocciatura da parte della Corte dei Conti Europea, che ha anche denunciato l'incompatibilità dell'opera con i target climatici.

🚛 Il progetto prevede di spostare il traffico merci dalla gomma alla rotaia, dopo lo scavo del #tunnel transfrontaliero di 57km, che causerà l'emissione in atmosfera di circa 10 milioni di tonnellate di CO2, oltre a quantità rilevanti di polveri sottili ed altri inquinanti che comprometteranno l'aria della Val di Susa.

📊 I dati parlano chiaro: qualora tutto proceda secondo i piani di Telt e considerando la tratta interamente costruita da Torino a Lione, la #compensazione delle emissioni di CO2 prodotte dai lavori non avverrebbe prima del 2055, ben 5 anni dopo rispetto a quando dovremmo azzerare le emissioni a livello globale (l'UE dovrebbe farlo entro il 2035!)

⚠️ Ma se malauguratamente si raggiungesse soltanto la metà dei volumi di #traffico previsti la compensazione della CO2 emessa non avverrebbe prima del 2080, trent'anni dopo la scadenza massima stabilita dall'IPCC!

📉 Quest'ultimo scenario risulta molto probabile, in quanto le #previsioni di traffico sono sovradimensionate, come denunciato anche dalla stessa Corte Europea, e il traffico merci lungo la direttrice della Val di Susa risulta da più di vent'anni in calo, sia su gomma che su rotaia.

L'alternativa? Incentivare il passaggio dalla gomma alla rotaia sulla linea ferroviaria già esistente e perfettamente funzionante, ad oggi utilizzata solo al 15% della sua capienza. Investiamo i soldi in una reale #TransizioneEcologica e non in opere che di green hanno ben poco.

🖇 Credits: @fff_valsusa

📖 Fonti:
🔸Relazione Corte dei Conti UE (2020)
🔸Previsioni di traffico, Commissario di Governo/Osservatorio Torino Lione, Quaderno 8 (2011)
🔸Capacità della linea esistente, Commissario di Governo/Osservatorio Torino Lione, Quaderno 1 (2006)
🔸Dati di traffico Commissione Europea
++SHELL CONDANNATA PER I SUOI CRIMINI NEL DELTA DEL NIGER++

La Shell, compagnia petrolifera anglo-olandese, è attiva in Nigeria dal 1937, dove ha provocato ingenti danni ai suoi abitanti e alle aree circostanti al Delta del Niger.

👨‍🌾Molt* sono le/gli agricoltor* che hanno provato a lottare contro questa multinazionale, e finalmente la loro voce è stata ascoltata. Dopo una causa durata 13 anni la Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia ha riconosciuto l'azienda responsabile dei danni causati alla popolazione e al territorio.

💵Dovrà quindi risarcire le/i contadin* per aver inquinato ben 400 mila metri quadrati di territorio. Inoltre dovrà occuparsi della bonifica delle zone colpite. Questa non è la prima causa alla quale è soggetta questa multinazionale; sono molte, le critiche mosse per scarsa manutenzione e sicurezza degli oleodotti. Una delle richieste dell’Ong Friends of the Earth, che ha intentato la causa, è stata proprio quella dell’installazione di un sistema di rilevamento delle perdite.

🎉È la prima volta, però, che si arriva ad una conclusione simile. Si tratta di una sentenza storica, e vogliamo che questo non resti un caso isolato, ma porti a definire norme internazionali per impedire alle multinazionali di devastare interi territori restando impunite. Nelle aree colpite l’aspettativa di vita degli abitanti è ben 10 anni sotto la media. Come è possibile che ingiustizie simili siano ancora tollerate?

@fridaysforfutureroma

👉Per approfondire: https://www.recommon.org/la-shell-dovra-rispondere-per-linquinamento-in-nigeria-anche-davanti-ai-tribunali-britannici/

Fonte:
https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/01/30/shell-colpevole-di-inquinamento-da-petrolio-dovra-risarcire-gli-agricoltori-nigeriani-ora-le-vittime-dello-sfruttamento-possono-vincere/6084295/
E ci abbiamo provato pure col binocolo

#memercoledì
Avete mai sentito parlare della Standard Chartered Bank (SCB)?

Se la risposta è NO potete ritenervi fortunat*, probabilmente il vostro non è un paese tra i più colpiti dalla crisi climatica sul quale questa banca sta speculando 🤭

A partire dagli Accordi di Parigi la società finanziaria Standard Chartered Bank, si è impegnata a diventare "verde", investendo grandi somme in pubblicità di greenwashing.

Verdi sono anche i 24 miliardi di dollari che in 6 anni ha continuato ad investire in carbone, petrolio e gas, finanziando progetti per la maggior parte situati nei paesi più colpiti dalla crisi climatica, come Filippine o Indonesia.
È ora di cambiare! I gruppi di FridaysForFuture da tutto il mondo stanno chiedendo al più grande finanziatore dell'espansione del carbone dal 2015 lo STOP definitivo a qualsiasi finanziamento fossile. Puoi sostenerli anche tu partecipando alle azioni delle 14:00:

🔥TWEETSTORM & SOCIAL BOMBING - commenta i post dei profili social di SCB usando gli HASHTAG #RaiseYourStandards e #CleanUpStandardChartered e i TAG e i MESSAGGI in inglese che abbiamo preparato in fondo alla pagina dedicata sul nostro sito, dove trovi anche maggiori info sulla campagna!

👉🏽SEGUI LE ISTRUZIONI per l'Italia QUI

🔥 ACTION CALL (in inglese): registrati a questo link ed entra nella stanza alle 14:00 in punto insieme alle/gli attivist* di tutto il mondo, potrai ricevere nuove istruzioni sull'azione!
🌍 Il nuovo presidente del consiglio Mario Draghi ha dedicato spazio alla questione climatica nel suo discorso al Senato. “Non si potrà tornare al passato”

Ma dietro i proclami, quanti impegni concreti sono stati presi? Ancora pochissimi rispetto a quanto è necessario. E la squadra di governo non lascia ben sperare.

👉🏽Ne parliamo su Domani: https://www.editorialedomani.it/idee/voci/draghi-fa-sperare-un-cambio-di-passo-sul-clima-i-ministri-no-qxyhab34
🌍 Sciopero per il clima N.131 #LaTransizioneCheVogliamo

Il nuovo primo ministro Draghi ha nominato più volte il #clima nei suoi discorsi e ha promesso di fare della sostenibilità il presupposto della sua azione di governo.

Ma per il momento nessun obiettivo concreto è stato dichiarato, e la scelta della squadra di governo non ci lascia ben sperare. Affinché le parole diventino fatti, dobbiamo continuare a fare pressione sulla politica! Proprio ora che si decide come spendere gli enormi fondi del #NextGenerationEU, non possiamo abbassare la guardia!

📸 Oggi unisciti a noi con un #DigitalStrike (o protesta dal vivo se puoi!). Che cosa chiedi al nuovo governo? Cosa ti aspetti dal Ministero della Transizione Ecologica? Scrivilo su un cartello, scattati una foto e pubblicala sui tuoi Social taggando @fridaysforfutureitalia e usando gli hashtag #scioperoperilclima e #LaTransizioneCheVogliamo.

💪 Manca un mese esatto al prossimo Sciopero Globale per il Clima: noi ci stiamo preparando, e tu?

Foto della settimana: Giovanni di Fridays For Future Chieri
L’Amazzonia è una delle più grandi riserve di carbonio e la più grande culla di biodiversità al mondo. Gli scienziati avvisano che si sta già avvicinando a un punto di non ritorno, che verrà superato se gli incendi continuassero.

🔥I tagli e gli incendi nell’Amazzonia sono causati dall’uomo e supportati dalla politica ecocida di Bolsonaro, che porterà a distruggere 43 milioni di ettari, con un aumento negli ultimi due anni (per capirci, la Germania ha un’area totale di 35,7 milioni di ettari).

L'accordo EU-Mercosur aumenterebbe le importazioni europee e italiane di carne, soia e biocarburanti ottenuti con la deforestazione e la cacciata dei popoli indigeni!

📢 Oggi unisciti alla tweetstorm internazionale alle h.17 per dire no al Ue-Mercosur.
Puoi postare su IG e Twitter una tua foto o usare una delle grafiche già pronte e taggare i ministri EU del commercio, i commissari europei e i capi di governo.
L’hashtag è #SayNoEUMercosur.

- Tweet esempio e account dei politici più importanti del tuo Paese
- Grafiche pronte

Chiedi anche tu ai nostri leader di dire NO al trattato!