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++ 2 ANNI FA IL PRIMO SCIOPERO PER IL CLIMA. MA ANCORA NON SI AGISCE: DA MERKEL PER INIZIARE A FARLO ++

🌍Il 20 agosto del 2018 si è tenuto il primo sciopero per il clima, grazie all'iniziativa di una quindicenne, Greta Thunberg. Da allora milioni di persone sono scese in piazza in più occasioni ovunque nel mondo.

🚨L’anno scorso, il 28 novembre 2019, il Parlamento Europeo ha dichiarato “Emergenza Climatica e Ambientale”.

💀Ma in questi 2 anni nel mondo abbiamo emesso più di 80 gigatonnellate di CO2. Abbiamo assistito a un susseguirsi di disastri naturali ovunque: incendi, ondate di calore, alluvioni, uragani, tempeste, fusione del permafrost, collasso dei ghiacchi e di interi ecosistemi. Molte vite, umane e non, sono andate perse. E questo è soltanto l'inizio.

🗣️I leader mondiali parlano di "crisi esistenziale", discutono di emergenza climatica in innumerevoli summit e riunioni, assumono impegni, fanno discorsi altisonanti. Ma, quando si tratta di agire concretamente siamo ancora a un livello di rifiuto, di negazionismo. La crisi climatica ed ecologica ad oggi non è ancora stata trattata come una vera crisi.

Il divario tra ciò che occorre fare e ciò che si sta davvero facendo aumenta di minuto in minuto. La realtà è che abbiamo perso altri 2 anni... 2 anni sprecati in assenza di azione politica.

💪Il mese scorso, in occasione del summit del Consiglio Europeo, abbiamo pubblicato la lettera aperta "Face The Climate Emergency - Richieste ai leader europei e mondiali" con cui abbiamo raccolto più di 125 mila firme. E oggi, alcune di noi (Greta Thunberg, Anuna De Wever, Adélaïde Charlier e Luisa Neubauer) incontreranno Angela Merkel per consegnarle la lettera con le richieste e tutte le firme raccolte. Diremo a Merkel che deve affrontare l'emergenza climatica - dal momento che la Germania ora presiede il Consiglio Europeo. L'Europa ha la responsabilità di agire. L'Europa e il Regno Unito sono responsabili del 22% delle emissioni globali prodotte finora, secondi solo agli Stati Uniti. È profondamente immorale che i paesi che hanno causato in minima parte il problema debbano soffrire per primi e di più. L'Europa deve agire ora, come si è impegnata a fare firmando gli Accordi di Parigi.

🧾Le nostre richieste sono di bloccare tutti gli investimenti e i sussidi alle fonti fossili; disinvestire dal settore fossile, rendere l'ecocidio un crimine internazionale, progettare politiche che proteggano i lavoratori e i soggetti più vulnerabili, salvaguardare la democrazia e stabilire dei bilanci di CO2 (carbon budget) annuali vincolanti basati sulla migliore scienza oggi disponibile.

‼️Ci rendiamo conto che il mondo è complicato e che non stiamo chiedendo cose semplici e possono apparire irrealistiche. Ma sarebbe più irrealistico credere che le nostre società riusciranno a sopravvivere al riscaldamento globale in continuo aumento - e ad altre disastrose conseguenze ecologiche causate dal nostro attuale business as usual.
Che lo vogliamo o no, saremo costretti a cambiare radicalmente. Il punto cruciale è: decidiamo noi di cambiare o aspettiamo che sia la natura a imporcelo?

🌡Negli Accordi di Parigi i leader mondiali si sono impegnati a mantenere l'aumento medio di temperatura globale ben al di sotto dei 2°C, puntando agli 1,5°C. Le nostre richieste non sono altro che la dimostrazione di ciò che nella pratica occorre fare per impegnarsi davvero. Eppure rappresentano solo il minimo necessario per rispettare quelle promesse.

👎Se i nostri leader non hanno intenzione di agire, devono iniziare a spiegarci perché stanno rinunciando agli Accordi di Parigi, perché stanno rinunciando a mantenere le loro promesse, perché stanno rinunciando ad aiutare le persone che vivono nelle zone già più colpite dalla crisi climatica, perché stanno rinunciando alla possibilità di consegnare un futuro vivibile ai loro figli, perché stanno rinunciando senza averci neanche provato.

⁉️La scienza non ci dice cosa dobbiamo fare, semplicemente raccoglie e presenta dati verificati. È nostro compito studiarli e unire i punti.
Quando leggiamo il rapporto speciale dell'IPCC - Riscaldamento globale di 1,5°C e il rapporto Production Gap dell'UNEP (United Nations Environment Programme) insieme a quello che hanno effettivamente sottoscritto i nostri leader negli Accordi di Parigi, è evidente che la crisi climatica ed ecologica non può essere risolta mantenendo intatto il nostro attuale sistema. Persino un bambino si può rendere conto che le politiche attuali non sono in linea con la migliore scienza oggi disponibile.

🛑Dobbiamo porre fine alla devastazione, allo sfruttamento e alla distruzione continua di sistemi che ci garantiscono la sopravvivenza e dobbiamo muoverci verso la completa decarbonizzazione dell'economia che metta al centro il benessere delle persone, la democrazia e il mondo naturale.

🧠 Per avere una possibilità di restare sotto gli 1,5°C di riscaldamento, le nostre emissioni devono iniziare nell'immediato a ridursi rapidamente fino ad azzerarsi e poi scendere sotto lo zero. È un dato di fatto. E dal momento che non disponiamo di tutte le soluzioni tecniche per raggiungere questo obiettivo, dobbiamo usare quelle che abbiamo a disposizione oggi. Ciò significa anche smettere di fare certe cose. E questo è un altro dato di fatto. Eppure è un fatto che la maggioranza delle persone rifiuta di accettare. Il solo pensiero di essere in una crisi per la quale non possiamo comprare, costruire o investire in una soluzione sembra causarci una sorta di corto circuito mentale collettivo.

👀Questo mix di ignoranza, rifiuto e incoscienza è il vero cuore del problema.
Possiamo fare, come ora, tutte le riunioni e le conferenze sul clima che vogliamo. Non porteranno a nessun cambiamento necessario, perché la volontà di agire e il livello di consapevolezza richiesti non si vedono ancora. L'unico modo di procedere è che la società umana inizi a trattare questa crisi come una crisi.

🤲Il futuro è ancora nelle nostre mani. Ma il tempo ci sta rapidamente scivolando tra le dita. Possiamo ancora evitare le conseguenze peggiori. Ma per farlo dobbiamo affrontare l'emergenza climatica e cambiare i nostri modi. E questa è la scomoda verità dalla quale non possiamo fuggire.


#EUFaceTheClimateEmergency
#EUActNow

ℹ️ Fonti e approfondimenti:
- Guardian
- Oltre 80 gigatonnellate emesse in questi 2 anni di inazione
- Europa e Regno Unito responsabili del 22% di emissioni (e chi sta emettendo di più)
- Lettera e campagna "Face the Climate Emergency - Richieste ai leader europei e mondiali"
- Dichiarazione di Emergenza Climatica del Parlamento Europeo
- Rapporto speciale IPCC - Riscaldamento globale di 1,5°C
- Rapporto UNEP Production Gap
- Accordi di Parigi
🌍 #ScioperoPerIlClima N.105 Fridays For Future🌏

⛰️ Anche dallo "Sciopero per il clima più alto d'Europa" facciamo sentire la nostra voce! ⠀

🤒 La crisi climatica non va in vacanza. E continua a colpire ovunque, anche le nostre montagne. Perché dovremmo preoccuparci? ⠀

🏔️ Le montagne sono le riserve d’acqua dolce del nostro pianeta, forniscono tra il 60 e l’80% dell’acqua utilizzata per il consumo domestico, agricolo e industriale mondiale. Ma il riscaldamento globale e la deforestazione minacciano tutto questo. In tutto il mondo gli ambienti in alta quota reagiscono al riscaldamento globale in anticipo e più velocemente, con conseguenze drammatiche.⠀

👎 Le comunità montane sono tra le prime a subire le conseguenze del cambiamento climatico: minori nevicate si traducono in drastiche riduzioni della portata dei fiumi che forniscono ai contadini l’acqua per l’irrigazione. La fusione dei ghiacciai sta mettendo a rischio l'approvvigionamento idrico e facendo riscaldare il terreno sempre più in fretta, man mano che la copertura di neve e ghiaccio si ritira.⠀

🌡️Temperature mediamente più alte consentono la propagazione di #parassiti e #malattie ad altitudini a cui prima non potevano proliferare. ⠀

🆘La frequenza di slavine, valanghe, frane e inondazioni dovute allo scioglimento dei laghi glaciali è in aumento. ⠀

🔃La tutela degli ecosistemi montani è direttamente collegata ad approvvigionamento idrico, rischio idrogeologico, diritti umani, sicurezza e sovranità alimentare. Possiamo ancora limitare i danni della crisi climatica ma servono azioni politiche ORA!⠀

🖼️ Il tema di questo Venerdì è "AMAZONIZATE - Noi siamo l'Amazzonia!” Dalla salvaguardia dell'#Amazzonia dipende anche la nostra sopravvivenza! Il 14 agosto è iniziata infatti una mobilitazione globale per l'Amazzonia di movimenti sociali, organizzazioni e popoli indigeni in difesa della grande foresta pluviale, sotto attacco di governi corrotti, imprese estrattive, allevatori e speculatori. (Per saperne di più leggi gli altri nostri post!)

📸Partecipa postando una tua foto con un cartello e gli hashtag: #Scioperoperilclima #Amazonizate #SosAmazonia. Venerdì prossimo pubblicheremo quella che ci colpirà di più.⠀

😍 Cartello della settimana: @sebamichelotti
❗️22 agosto 2020 ❗️
🌍 OGGI È OVERSHOOT DAY. Cosa significa? Che conseguenze avrà?⠀


Con l'arrivo del cosiddetto #OvershootDay entriamo in debito ecologico con la Terra e con le future generazioni. Ad oggi, abbiamo consumato tutte le risorse che il nostro pianeta è in grado di rigenerare in un anno.⠀

🍃 Da qui alla fine dell’anno consumeremo più di quello che gli ecosistemi naturali sono in grado di rigenerare ed emetteremo più CO2 di quanta gli oceani e le foreste ne possano assorbire. Vivremo sfruttando risorse che di fatto stiamo sottraendo al nostro #futuro.⠀

Ai ritmi di consumo attuali infatti, l’umanità utilizza l’equivalente delle risorse di 1,7 pianeti terra. Trend totalmente insostenibile.⠀

🗓 Nel 2020 a causa del lockdown, abbiamo assistito ad un calo delle emissioni di carbonio che ha permesso di spostare questa fatidica data in avanti. ⠀
Ma non possiamo accontentarci di questa flessione dell’impronta ecologica.⠀

👉🏻 Chiediamo un’inversione di tendenza intenzionale, una ripartenza post-Covid che guardi al futuro. Dobbiamo iniziare a investire nella #transizioneecologica per una completa decarbonizzazione del nostro sistema energetico mediante l’utilizzo di fonti rinnovabili, POSSIAMO CAMBIARE ROTTA, ripartiamo nel verso giusto! 🌱

📝 Credits: @fridaysforfuture_verona @fridaysforfuturebrescia

#earthovershootday2020 #movethedate
⁉️ COS'È IL CARBON BUDGET? ⁉️

🛁 Per capire il legame tra emissioni di CO2, concentrazione di anidride carbonica in atmosfera e surriscaldamento globale, proviamo a pensare ad una vasca da bagno: dal rubinetto sgorga l'acqua, che si accumula nella vasca. Questa ovviamente ha un limite di capienza massima, un "budget" oltre il quale non può contenere più acqua.⠀

💦 Lo stesso vale per le nostre emissioni climalteranti: ogni anno produciamo CO2 che si accumula in atmosfera. Il problema è che ne stiamo emettendo tanta, troppa, ben più di quanto il Pianeta sia in grado di riassorbirne. Più gas ad effetto serra emettiamo in atmosfera, più velocemente si surriscalda il pianeta. Se non chiudiamo subito il "rubinetto", metteremo a rischio la nostra stessa sopravvivenza sulla Terra. ⠀

🧮 I climatologi hanno infatti calcolato che esiste un "carbon budget", ovvero un bilancio di CO2 che l'umanità può ancora immettere in atmosfera prima di superare il limite di +1.5°C. Si tratta di un dato approssimativo stimato ad oggi intorno a 310Gt di CO2. Quello è il limite: non possiamo assolutamente superarlo, o le conseguenze saranno devastanti.⠀

La cattiva notizia? Ci rimangono poco più di 7 ANNI E MEZZO, considerando i ritmi attuali di emissioni, poi avremo esaurito il budget che ci garantisce di percorrere la strada più sicura per avere il 66% di possibilità di rimanere sotto +1.5°C.⠀

🕚 La buona notizia? Se iniziamo oggi a mettere in pratica le soluzioni e affrontiamo questa crisi trattandola come tale, siamo ancora in tempo per chiudere il rubinetto prima che sia troppo tardi.⠀

🇪🇺 L'Europa deve abbattere le emissioni climalteranti dell'80% entro il 2030, e del 100% entro il 2035, per rispettare gli Accordi sul clima di Parigi.⠀

⭕️ I restanti mesi del 2020 sono cruciali per imboccare la giusta strada. Quando in gioco è il nostro futuro, non possiamo permetterci il lusso di fallire! ⠀

Per approfondire: ⠀
Carbon Tracker
Global Carbon Project