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⚠️UN PIANETA CON UMIDITÀ E TEMPERATURE ESTREME INCOMPATIBILI CON LA VITA UMANA⚠️

🔎Un recentissimo studio (nell'ultimo numero di Science Advances) svolto da scienziati statunitensi, europei e cinesi, ha tentato di mappare la ”nicchia climatica umana", quella zona della Terra in cui il clima permette la #sopravvivenza della nostra specie.

😱Ma quello che hanno trovato li ha scioccati: dai dati emerge che si è già estesa quella che si potrebbe definire una #NicchiaClimatica "anti-umana", ovvero il numero di regioni in cui il surriscaldamento globale ha già oltrepassato le condizioni meteo che permettano agli umani di sopravvivere.

Grazie ad un uso più avanzato di modelli e a partire da dati più dettagliati sulla combinazione di temperature e gradi di umidità estremi, lo studio rivela già l'esistenza di #migliaia di #focolai locali dalla combinazione meteorologica letale non rilevati in precedenza, in alcune parti dell'Asia, dell'Africa, dell'Australia, del Sud America e del Nord America, e che il loro numero è raddoppiato tra il 1979 e il 2017.

🥵Questa condizione meteo micidiale finora ha interessato in gran parte località la cui popolazione ha la capacità di farvi fronte, per esempio investendo risorse nel condizionamento dell'aria. Ma all'attuale tasso di #emissioni e il conseguente ulteriore surriscaldamento, queste condizioni estreme colpiranno progressivamente parti del Pakistan, e anche l'India, che non possiedono simile capacità di adattamento. Tra l'altro, lo studio ha scelto come soglia i 35°C TW (wet-bulb temperature - temperatura di bulbo umido), ai quali il corpo non è più in grado di raffreddarsi con la sudorazione - ma in realtà già livelli molto più bassi possono essere letali, come ha dimostrato l'ondata di caldo nell'estate del 2003 in Europa che, nonostante non abbia superato la media di temperatura di bulbo umido pari a 28°C, uccise più di 50.000 persone.

🚫A meno di #azioni drastiche che azzerino le emissioni, così da abbassare la curva di surriscaldamento globale, entro i prossimi 50 anni zone invivibili come le parti più inospitali del Sahara, che ora costituiscono lo 0,8% della superficie terrestre, si moltiplicheranno ed estenderanno fino ad un quinto dell'intera superficie emersa della Terra, quanto l'intero continente nordamericano. Subiranno per primi questi impatti alcuni paesi densamente popolati come l’#India - dove più di 1,2 miliardi di persone si troverebbe a vivere con temperature come quelle del Sahara - poi il Pakistan, l’Indonesia, la Nigeria ed il Sudan.

🚶🏼‍♂️🚶🏽‍♂️🚶🏾‍♂️La nicchia climatica umana si sta ritraendo rapidamente, e più di quanto abbia mai fatto negli ultimi seimila anni di esistenza della nostra specie. E gli umani, per sopravvivere, si sposteranno con essa.

⚠️Come dimostra questo ulteriore studio, gli avvertimenti sul riscaldamento globale si stanno già avverando, con decenni di anticipo, e stanno impattando zone molto più vaste e numerose del previsto.

Che cosa stiamo aspettando per invertire rotta?

#ClimateEmergency #ClimateCrisis #GlobalWarming
#NicchiaClimatica #MigrantiClimatici
#GiustiziaClimatica #ClimateNiche #ActNow

ℹ️Fonti:
red. GreenReport: Clima, entro 50 anni il 30% dell’umanità potrebbe vivere in condizioni simili al Sahara

Lo studio:
PNAS: The emergence of heat and humidity too severe for human tolerance
🌫 RIDUZIONE DELL'80% DELLE EMISSIONI DI GAS SERRA ENTRO IL 2030 🌫

🔥 Per far fronte all'emergenza climatica è FONDAMENTALE azzerare le #emissioni di gas serra nel minor tempo possibile. È una questione di vita o di morte!

🇪🇺 Dopo la presentazione del #GreenNewDeal, l'Unione Europea, nella migliore delle aspettative, punta ad una riduzione del 55% delle emissioni entro il 2030 e ad un loro azzeramento al 2050.

Non solo tali obiettivi risultano INSUFFICIENTI ed INCOMPATIBILI con la dichiarazione di #EmergenzaClimatica, ma gli attuali piani dell'UE e degli stati membri sono comunque insufficienti anche per raggiungere questi target!

📣 Chiediamo quindi all'UE di adeguare i suoi obiettivi climatici andando oltre l'Accordo di Parigi:

- 80% di emissioni di gas climalteranti entro il 2030

Azzeramento delle emissioni nette entro il 2035

Come?

📝 Firma e diffondi ai tuoi amici l'Iniziativa dei Cittadini Europei: https://eci.fridaysforfuture.org/it/

#ECI
#FridaysForFuture
🏭 AGGIUNTA DI IMPOSTE SUL CARBONIO ALLE FRONTIERE 🏭

🤔 Come evitare una paralisi dell'intero sistema #economico

La domanda sorge spontanea… e qualcosa può essere fatto!

📉 Perché il taglio delle #emissioni non vada a impattare negativamente sull’economia, c’è bisogno che l'industria resti competitiva durante la transizione ecologica‼️

Per questo chiediamo:

Un meccanismo di adeguamento delle emissioni di gas serra alle #frontiere, grazie al quale i prodotti importati verrebbero tassati in base alla quantità di gas climalteranti emessi per la loro #produzione.

♻️ Così si favorirebbe l'acquisto di prodotti con un #impatto ambientale inferiore.

⚖️ Tutto ciò deve avvenire secondo il principio di GIUSTIZIA CLIMATICA, per cui a pagare il costo della transizione #ecologica nelle industrie non possono essere lavoratori e lavoratrici, ma deve essere tassato soprattutto chi fino ad oggi ha contribuito maggiormente alle emissioni di CO2.

Come richiederlo

📝 Firma l'Iniziativa dei Cittadini Europei!!
🛑 STOP AI PERICOLOSI TRATTATI COMMERCIALI 🛑

🚫 Nessun trattato di LIBERO SCAMBIO deve essere PIÙ FIRMATO dall'UE con paesi partner che non seguono un percorso compatibile per mantenere l'aumento medio della temperatura globale SOTTO gli 1,5°C rispetto all'era preindustriale, in conformità con il #ClimateActionTracker.

Non possiamo accettare di rischiare la catastrofe climatica a causa di governi IRRESPONSABILI, come USA, Australia e Brasile, che non intendono minimamente rispettare gli ACCORDI DI PARIGI, investendo ancora su #carbone e fonti #fossili❗️

⛔️ Chiediamo lo STOP a pericolosi trattati commerciali, come il TTIP, sul quale il governo italiano e l'Europa stanno accelerando all'oscuro dei cittadini, o quello fra UE e #Mercosur, con il quale viene favorita l'importazione di immense quantità di carne bovina dall'#Amazzonia, in cambio dell'esportazione di inquinanti SUV tedeschi.

📉 Se vogliamo ridurre le #emissioni di CO2 dobbiamo diminuire il traffico di merci tra stati, a partire da quelle nazioni che, in nome della #crescita, stanno condannando l'umanità all'estinzione.

Come richiederlo

📝 Basta una firma per l'Iniziativa dei Cittadini Europei. Trovi la petizione in bio!


https://eci.fridaysforfuture.org/it/
🦠L’emergenza sanitaria è solo la punta dell’iceberg di un sistema in #crisi. L’uomo sta distruggendo e devastando gli ecosistemi, modificando gli equilibri naturali per sempre.

🆘 Nuovi virus, nuove pandemie sono in agguato. La peggiore? La #CrisiClimatica. Il suo vaccino? L’azzeramento delle #emissioni di CO2 a livello europeo entro il 2030 e a livello mondiale entro il 2050.

#memercoledì #fridaysforfutureitalia #pandemia
🌊 "FUTURE ON THE ROAD", perché la crisi climatica non va in vacanza 🌊

🔥 Noi attivisti non ci fermiamo neanche in estate, perché come ci dice la scienza rimangono poco più di 7 anni per agire in maniera decisa nel contrasto alla #CrisiClimatica e per rimanere al di sotto di +1,5°C, come deciso negli Accordi di Parigi.

🇪🇺 L'Europa, per rispettarli, deve azzerare le emissioni di gas climateranti al 2035. Ma attualmente è ben lontana dal raggiungere questo obiettivo.

🗾 Perciò è iniziato questo martedì "Future on the Road", il road trip di Fridays For Future Forlì partito dalla Romagna, con direzione... Sicilia! Un'iniziativa diversa dal solito per non lasciarsi alle spalle il clima, anche in #vacanza.

🚙 I sei attivisti partecipanti hanno scelto di viaggiare a bordo di un'auto noleggiata 100% elettrica!

🎯 L'obiettivo? Viaggiare parlando di #futuro, documentando di giorno in giorno le varie avventure sulle loro pagine social.

🗯 "Siamo attivisti, siamo amici, e ciò che ci unisce è la causa per cui ci battiamo. La crisi climatica non va in vacanza, ecco perché sarà la vera #protagonista di ogni tappa durante il nostro viaggio.

🌅 Mare, collina, città, cibi, tradizioni, curiosità. Tutto "condito" da pillole informative sui temi di #FridaysForFuture. Parleremo di futuro, in un'isola che sembra faticare a intravederlo, ma che ha enormi potenzialità."

Ogni giorno esploreranno la Sicilia con le sue bellezze e parleranno dei temi per i quali il movimento si è sempre battuto: il #clima, le #rinnovabili, l'azzeramento delle #emissioni climalteranti entro il 2030, la #mobilità sostenibile e uno stile di vita che abbandona il vecchio #BusinessAsUsual per il futuro delle nuove generazioni.

🔴 "Queste devono diventare la priorità per tutti gli schieramenti politici, di destra e di sinistra. Perché il futuro non può aspettare."

📲 Seguite virtualmente il loro viaggio! Trovate tutto su @FridaysforFuture_Forlì
OTTOBRE 2020 È STATO IL TERZO PIÙ CALDO DELLA STORIA

🌡 Il 2020 presenta un altro #record mondiale: secondo il Copernicus Climate Change Service (C3) l'ottobre del 2020 è il terzo mese di ottobre più caldo mai registrato e i sei mesi di ottobre più caldi di sempre si sono verificati negli ULTIMI SEI ANNI.

😱 Questa notizia dovrebbe riempire le prime pagine dei giornali, ma la #crisiclimatica è ancora un tema marginale.

⚠️ Il cambiamento climatico sta accelerando, e noi no!
Si devono tagliare le #emissioni e garantire un futuro a noi e alle prossime generazioni.

📚 Per approfondire
Tutti parlano di una soluzione alla crisi climatica nel campo energetico: l'idrogeno, la nuova sfida dell'energia pulita. L'idrogeno con costi adeguati potrebbe essere impiegato soprattutto nei settori che ancora oggi contribuiscono maggiormente alle #emissioni, dall’industria pesante al trasporto fino all'uso residenziale.

Tuttavia ad oggi la produzione di #idrogeno (che di per sé è un vettore e non una fonte energetica) proviene per il 99% dalle fonti #fossili tramite la gassificazione di carbone o il processo di steam reforming del gas naturale, cioè un processo di interesse industriale per la produzione di #gas a partire da idrocarburi (spesso metano) e vapore acqueo. Se a questo "idrogeno grigio" abbiniamo tecnologie per catturare le emissioni di CO2 (#CCS), si crea l’"idrogeno blu", generato utilizzando fonti non rinnovabili.

La Corte dei Conti europea in una relazione ha rilevato l’insostenibilità economica della tecnologia di cattura delle emissioni di #CO2, dovuta alla mancanza di un quadro normativo adatto e all'aumento dei costi rispetto alle stime iniziali.

Il vantaggio di usare l’idrogeno come fonte energetica sta nel fatto che la sua combustione non causa l’emissione di anidride carbonica (CO2), il principale tra i gas responsabili del cambiamento climatico, ma solo di vapore acqueo. L’idrogeno verde è invece quello ottenuto usando solo energia prodotta da fonti #rinnovabili, come l’energia solare, quella eolica o quella da riciclo ed è a questo che si deve puntare.

Repost da @will_ita
NUOVO STUDIO: LE ESTINZIONI DEL PASSATO SONO STATE CAUSATE DAI COMBUSTIBILI FOSSILI?

🦖 Circa 252 milioni di anni fa, nel corso di qualche decina di migliaia di anni, il 96% di tutta la vita negli oceani e circa il 70% della vita terrestre scomparvero per sempre. I paleontologi la chiamano #estinzione di massa del Permiano-Triassico.

🌋 La pistola fumante era l'antico vulcanismo nell'attuale Siberia, dove i vulcani vomitarono abbastanza magma e lava da coprire - in circa un milione di anni - una quantità di terra equivalente a un terzo o addirittura la metà della superficie degli Stati Uniti. Ma il vulcanismo da solo non ha causato l'estinzione.

🔥 Secondo ricercatori della Tohoku University di Sendai, in Giappone, la grande estinzione è stata causata in realtà dalla combustione da parte del magma di vasti depositi di petrolio e carbone, che ha rilasciato gas serra come anidride carbonica e metano. La prova è il ritrovamento di una molecola chiamata coronene, una sostanza prodotta solo quando i combustibili #fossili bruciano a temperature estremamente elevate.

🌊 Un altro #studio dimostra che nello stesso periodo c'è stata un'acidificazione degli oceani. Proprio come sta accadendo ora, man mano che il Pianeta si scalda gli #oceani assorbono più anidride carbonica, si acidificano, e gli organismi, primi tra tutti i coralli, si dissolvono.

⚠️ La quantità di carbonio rilasciata nell'atmosfera per anno all'epoca della grande estinzione era 14 volte più bassa di quella che stiamo producendo in questo momento. Le #emissioni prodotte all'epoca sono state complessivamente di più, ma se non cambiamo immediatamente rotta, rischiamo di arrivare presto a quei livelli. E le conseguenze sono incise nelle rocce fossili.

Fonti qui e qui
TAGLIARE LE EMISSIONI: BASTA SOLDI AGLI ALLEVAMENTI INTENSIVI - #nontirateciunPACco

🐮 In Italia le #emissioni agricole di gas serra dipendono per circa l’80% dal settore zootecnico. L’Europa ci dice che dal 2006 il loro trend di diminuzione è “stagnante”, mentre alcune componenti sono addirittura aumentate o sono sopra la media europea.

Attualmente circa due terzi dei fondi #PAC sono spesi a sostegno del sistema degli allevamenti intensivi, ma una politica agricola davvero verde dovrebbe usare i fondi per riconvertire completamente il settore, riducendo di almeno il 70% la produzione e il consumo di #carne a favore di diete a base #vegetale e privilegiando le realtà locali ai circuiti dell'agribusiness.

🐲 Facciamo sentire la nostra voce! Venerdì 19 marzo unisciti allo sciopero anche per questo. #BastaFalsePromesse, la politica deve agire ORA. Il #NextGenerationEU è la nostra ultima possibilità. Scopri come partecipare!

Fonti
LEGGE SUL CLIMA EUROPEA: I NEGOZIATI STANNO PER TERMINARE 🌎🔥

Purtroppo, però, le proposte al tavolo non considerano le evidenze dell'IPCC, barano con i numeri, e non rispettano i principi di equità e giustizia alla base degli #AccordidiParigi.

Il #ClimateClock si basa sui dati dell'IPCC e mostra in quanto tempo esauriremo il #CarbonBudget se continueremo con gli attuali livelli di emissioni. Per avere il 66% di probabilità di rimanere entro gli 1.5°C di riscaldamento globale, ci rimangono meno di sette anni prima di esaurirlo.

🇪🇺 Gli Stati Europei però, nel fissare i target climatici, si rifiutano di tenere in considerazione il Carbon Budget e stanno invece proponendo di cambiarne il significato. Secondo loro il Carbon Budget non dovrebbe mostrare quanta "spesa" in termini di #gas serra abbiamo ancora a disposizione (il significato che gli attribuisce la scienza), ma indicare quante #emissioni ci si aspetta che emetteremo in un determinato periodo.

🔴 Così facendo stanno fissando dei target insufficienti!
La neutralità climatica al 2050 non garantirà
#equità e #giustizia.

Come se non bastasse stanno anche barando con i numeri.
Il #target di riduzione delle emissioni nette al 2030 - sia 55% sia 60% - si riferisce ai livelli del 1990, e non a quelli pre-industriali. Questo presuppone che l'UE abbia iniziato a diminuire le emissioni trent'anni fa, quando invece le abbiamo semplicemente #delocalizzate all'estero ed escluso dai numeri ufficiali una buona parte di quelle rimanenti (come l'aviazione e il commercio marittimo).

📌 Una nota positiva è che il #Parlamento ha proposto di istituire un Consiglio sui Cambiamenti Climatici, un organo scientifico indipendente che vagli e consigli sulle #politiche climatiche. Ma anche questo è in fase di negoziazione e alcuni Stati si stanno mettendo di traverso.

Ricordatevi di tutto ciò quando tra qualche giorno, per la #GiornataDellaTerra, vi racconteranno quanto sono green(washing) e ambiziosi i loro piani.

🗞Fonti:
Carbon Budget IPCC

Lettera dei 'pensatori' del concetto del zero-netto

L'UE sta barando con i numeri by Greta&Co

Lettera a Timmermans sul Carbon Budget
Il piano industriale di #ENI è disastroso per il clima, ma il suo #Greenwashing aumenta e nasconde la sua vera immagine.

Non possiamo più permetterlo

Assieme a un gruppo di associazioni e movimenti abbiamo presentato istanza al Punto di Contatto Nazionale dell’OCSE per denunciare l’inadeguatezza del piano industriale di ENI rispetto agli impegni internazionali contro l’#emergenzaclimatica.

Cosa contestiamo a ENI?
• un piano strategico che non prevede un sufficiente taglio delle #emissioni nei prossimi anni ma anzi, programma di aumentare la quantità di petrolio e gas estratto;

• la mancanza di una valutazione di impatto climatico delle attività d’impresa;

• l’assenza di informazioni trasparenti e adeguate e di un piano di prevenzione e mitigazione dei rischi.

La multinazionale petrolifera, principale inquinatore italiano, 30° emettitore mondiale, che ha lo Stato italiano come azionista di maggioranza, ha il dovere di contribuire alla battaglia contro il caos climatico. Ma soprattutto ha il dovere di non alimentare ulteriormente questa crisi.

Il Greenwashing di Eni è l'ultima goccia.
Fermeremo insieme il #greENIwashing 🔥

👉Clicca qui per il comunicato stampa completo👈