GESU' EBREO: PERCHE' BISOGNA RIBADIRE L'OVVIO CONTRO LA MARTELLANTE PROPAGANDA PROPAL | di Alberto Giannoni
Dopo cento volte che leggo di presepi popolati di arabi vorrei sommessamente ricordare che, salvo macchine del tempo, gli arabi a Betlemme sono arrivati circa sei secoli dopo.
GesĂą era ebreo. Ovviamente e inconfutabilmente ebreo. Era circonciso, celebrava la Pasqua ebraica, pregava in sinagoga.
Mi dispiace per il pugile triestino, ma anche nel catechismo della Chiesa cattolica, che cita Luca, si legge che Maria era “una figlia d’Israele, una giovane ebrea di Nazaret in Galilea, «una vergine promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe».
Quanto al “Gesù palestinese”, bisogna tener presente che il nome Palestina fu ufficialmente dato alla regione oltre un secolo dopo, dai Romani. E quando in seguito è stato usato, nella storia, il nome palestinese stava a indicare chiunque abitasse in Palestina, senza connotazioni etniche o religiose. Quindi “palestinesi” erano considerati e chiamati (oltre agli arabi) anche gli ebrei, e questo almeno fino alla fine degli anni Sessanta.
A questo proposito, nella sinagoga di Porta Romana, è conservato il documento d’identità rilasciato dalle autorità britanniche alla moglie di un soldato della Brigata ebraica, che dagli inglesi viene qualificata come moglie di “soldato palestinese”, e lui era chiaramente ebreo. Ancora: il “Palestine regiment” inquadrato nell’esercito di Sua Maestà britannica era composto da tre battaglioni di ebrei e uno di arabi. E il giornale sionista che il 16 maggio 1948 titolò “State of Israel is born”, si chiamava “Palestine post”. C’è bisogno di andare oltre?
Fino a 50 anni fa, insomma, non esisteva l’equazione esclusiva palestinese=arabo. Poi è subentrata la narrazione della Palestina come nazione araba distinta dagli altri Paesi arabi.
Tutto ciò per dire che Gesù quando è vissuto era ebreo, e dal 130 al 1967 sarebbe stato considerato un ebreo-palestinese.
#GesĂą #palestinese #fakenews #palestina #palestinesi #propaganda #propal #ebreo #Giudea #lastoria
Dopo cento volte che leggo di presepi popolati di arabi vorrei sommessamente ricordare che, salvo macchine del tempo, gli arabi a Betlemme sono arrivati circa sei secoli dopo.
GesĂą era ebreo. Ovviamente e inconfutabilmente ebreo. Era circonciso, celebrava la Pasqua ebraica, pregava in sinagoga.
Mi dispiace per il pugile triestino, ma anche nel catechismo della Chiesa cattolica, che cita Luca, si legge che Maria era “una figlia d’Israele, una giovane ebrea di Nazaret in Galilea, «una vergine promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe».
Quanto al “Gesù palestinese”, bisogna tener presente che il nome Palestina fu ufficialmente dato alla regione oltre un secolo dopo, dai Romani. E quando in seguito è stato usato, nella storia, il nome palestinese stava a indicare chiunque abitasse in Palestina, senza connotazioni etniche o religiose. Quindi “palestinesi” erano considerati e chiamati (oltre agli arabi) anche gli ebrei, e questo almeno fino alla fine degli anni Sessanta.
A questo proposito, nella sinagoga di Porta Romana, è conservato il documento d’identità rilasciato dalle autorità britanniche alla moglie di un soldato della Brigata ebraica, che dagli inglesi viene qualificata come moglie di “soldato palestinese”, e lui era chiaramente ebreo. Ancora: il “Palestine regiment” inquadrato nell’esercito di Sua Maestà britannica era composto da tre battaglioni di ebrei e uno di arabi. E il giornale sionista che il 16 maggio 1948 titolò “State of Israel is born”, si chiamava “Palestine post”. C’è bisogno di andare oltre?
Fino a 50 anni fa, insomma, non esisteva l’equazione esclusiva palestinese=arabo. Poi è subentrata la narrazione della Palestina come nazione araba distinta dagli altri Paesi arabi.
Tutto ciò per dire che Gesù quando è vissuto era ebreo, e dal 130 al 1967 sarebbe stato considerato un ebreo-palestinese.
#GesĂą #palestinese #fakenews #palestina #palestinesi #propaganda #propal #ebreo #Giudea #lastoria
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#Israele #Gaza
Il Primo Ministro Benjamin #Netanyahu:
"L'intenzione di diversi Paesi europei di riconoscere uno Stato palestinese è una ricompensa per il terrorismo.
L'80% dei palestinesi in #Giudea e #Samaria sostiene il terribile massacro del 7 ottobre.
A questo male non bisogna dare uno Stato.
Questo sarà uno Stato terrorista, tenterà di ripetere ripetutamente il massacro del 7 ottobre e noi non saremmo d’accordo.
Un premio al terrorismo non porterà la Pace e non ci impedirà nemmeno di sconfiggere #Hamas”.
Il Primo Ministro Benjamin #Netanyahu:
"L'intenzione di diversi Paesi europei di riconoscere uno Stato palestinese è una ricompensa per il terrorismo.
L'80% dei palestinesi in #Giudea e #Samaria sostiene il terribile massacro del 7 ottobre.
A questo male non bisogna dare uno Stato.
Questo sarà uno Stato terrorista, tenterà di ripetere ripetutamente il massacro del 7 ottobre e noi non saremmo d’accordo.
Un premio al terrorismo non porterà la Pace e non ci impedirà nemmeno di sconfiggere #Hamas”.
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#Israele #Gaza
Propaganda Time
Durante la notte, poco dopo la mezzanotte, un orario anomalo, il portavoce dell'ala militare dell'organizzazione terroristica di #Hamas, Abu #Ubeida, ha dichiarato che a #Jabaliya l'organizzazione terroristica è riuscita a rapire un soldato dell'#IDF in un tunnel terroristico, pubblicando un filmato che mostra il trascinamento di una persona in un tunnel e la foto di equipaggiamento militare con fucili d'assalto CZ Scorpion Evo (Repubblica #Ceca), l'autenticità del filmato non è chiara, il tipo di fucile d'assalto non è in dotazione dell'IDF.
Subito dopo il portavoce dell'IDF ha smentito la dichiarazione informando che non c'è stato alcun evento di rapimento a Gaza.
La smentita non è stata pubblicata sui canali propagandisti e ha portato la folla a Gaza, #Giudea, #Samaria e in #Libano a festeggiare nelle strade un evento mai accaduto.
Propaganda Time
Durante la notte, poco dopo la mezzanotte, un orario anomalo, il portavoce dell'ala militare dell'organizzazione terroristica di #Hamas, Abu #Ubeida, ha dichiarato che a #Jabaliya l'organizzazione terroristica è riuscita a rapire un soldato dell'#IDF in un tunnel terroristico, pubblicando un filmato che mostra il trascinamento di una persona in un tunnel e la foto di equipaggiamento militare con fucili d'assalto CZ Scorpion Evo (Repubblica #Ceca), l'autenticità del filmato non è chiara, il tipo di fucile d'assalto non è in dotazione dell'IDF.
Subito dopo il portavoce dell'IDF ha smentito la dichiarazione informando che non c'è stato alcun evento di rapimento a Gaza.
La smentita non è stata pubblicata sui canali propagandisti e ha portato la folla a Gaza, #Giudea, #Samaria e in #Libano a festeggiare nelle strade un evento mai accaduto.
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#Israele #ANP
Il Ministero degli Affari Esteri dell'AutoritĂ Nazionale Palestinese ha chiesto al Regno della #Giordania, che dominava #Gerusalemme Est dal 1949 al 1967, i documenti per registrare la proprietĂ delle case nel quartiere Shimon Hatzadik a Gerusalemme (Sheikh Jarrah per i palestinesi), ma in un documento del 1954 risulta che "le case e le proprietĂ sono di proprietĂ di ebrei".
Dunque, i documenti giordani dimostrano la proprietĂ degli ebrei, nessun furto in #Giudea e #Samaria come vorrebbero far credere i palestinesi.
Il Ministero degli Affari Esteri dell'AutoritĂ Nazionale Palestinese ha chiesto al Regno della #Giordania, che dominava #Gerusalemme Est dal 1949 al 1967, i documenti per registrare la proprietĂ delle case nel quartiere Shimon Hatzadik a Gerusalemme (Sheikh Jarrah per i palestinesi), ma in un documento del 1954 risulta che "le case e le proprietĂ sono di proprietĂ di ebrei".
Dunque, i documenti giordani dimostrano la proprietĂ degli ebrei, nessun furto in #Giudea e #Samaria come vorrebbero far credere i palestinesi.
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#Francia
La procura francese ha presentato un atto d'accusa contro un palestinese di 30 anni che ha vissuto nel Paese negli ultimi anni, per finanziamento del terrorismo e favoreggiamento degli attacchi delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa dell'organizzazione terroristica di Al #Fatah contro cittadini israeliani nei territori della #Giudea e #Samaria nel 2023. Oltre a finanziare e sostenere il terrorismo, è stato accusato di coinvolgimento in tentato omicidio.
Attualmente è detenuto, l'agenzia di stampa #AFP ha riferito che l'indagine contro di lui in Francia è stata aperta dopo che un rapporto sul suo caso è stato trasferito da #Gerusalemme a #Parigi
La procura francese ha presentato un atto d'accusa contro un palestinese di 30 anni che ha vissuto nel Paese negli ultimi anni, per finanziamento del terrorismo e favoreggiamento degli attacchi delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa dell'organizzazione terroristica di Al #Fatah contro cittadini israeliani nei territori della #Giudea e #Samaria nel 2023. Oltre a finanziare e sostenere il terrorismo, è stato accusato di coinvolgimento in tentato omicidio.
Attualmente è detenuto, l'agenzia di stampa #AFP ha riferito che l'indagine contro di lui in Francia è stata aperta dopo che un rapporto sul suo caso è stato trasferito da #Gerusalemme a #Parigi
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Strategicamente è ottimale per l'Iran farlo ora con il relativo vuoto che lascia #Biden per i prossimi 6 mesi, mentre sarà un rischio con il Presidente Trump alla Casa Bianca, quel Presidente che ha eliminato ❌ Qassem #Soleimani potrebbe essere lo stesso che eliminerà il progetto nucleare iraniano, è un Presidente diverso, che a differenza di Biden, che non ha mai attaccato l'Iran o ufficiali iraniani, ma solo i loro delegati nello #Yemen e in #Iraq, è un Presidente che non si farà il problema di attaccare in Iran.
Tutto quanto sopra è a conoscenza del regime iraniano, mentre in #Occidente l'attenzione è mirata sulla Striscia di #Gaza, bisogna fare attenzione che la guerra è nel Medio Oriente e non solo a Gaza, una guerra orchestrata dall'Iran che ha attivato i suoi delegati in Iraq, Yemen, #Siria, #Libano, #Giudea e #Samaria e a Gaza, una guerra comoda per l'Iran, anche per distogliere l'attenzione dal suo progetto nucleare.
Se credevamo di aver visto il peggio ci siamo sbagliati, il peggio deve ancora arrivare.
Tutto quanto sopra è a conoscenza del regime iraniano, mentre in #Occidente l'attenzione è mirata sulla Striscia di #Gaza, bisogna fare attenzione che la guerra è nel Medio Oriente e non solo a Gaza, una guerra orchestrata dall'Iran che ha attivato i suoi delegati in Iraq, Yemen, #Siria, #Libano, #Giudea e #Samaria e a Gaza, una guerra comoda per l'Iran, anche per distogliere l'attenzione dal suo progetto nucleare.
Se credevamo di aver visto il peggio ci siamo sbagliati, il peggio deve ancora arrivare.