Diego Perfettibile
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Sono il Signore delle Ventole e progetto ventole ATEX e per Forni Industriali.

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7 💣 MARCATURA ATEX: COSA SIGNIFICA “ASSIEME”?
#ATEX

La domanda è tutt’altro che retorica. Parlando tempo fa con il mio amico @ClaudioDelaini abbiamo passato 5 minuti buoni a controbattere l’uno contro l’altro. Lui sosteneva che non esiste un assieme nella Direttiva ATEX. Si parla di combinazioni. Io gli rispondevo che nella norma tecnica (la UNI CEI EN ISO 80079-36) si parla proprio di Assemblies, che tradotto in Italiano indica appunto degli assiemi.

Chi aveva ragione?

Entrambi. Una combinazione di apparecchiature non è uguale ad un assieme. Come dice Claudio la combinazione è più ampia. (e quindi più rognosa)

In un assieme le singole apparecchiature, componenti e/o sistemi di protezione, sono assemblati per uno scopo comune.
Un esempio è dato da un ventilatore ATEX, che di per sé rientra nella definizione di apparecchiatura non elettrica. Per raggiungere il suo scopo viene poi assemblato con un motore elettrico, un giunto di trasmissione, delle serrande attuate, etc.

Due cose sono fondamentali quando viene marcato un assieme.

🔰 Tanti ATEX. Ogni apparecchiatura, componente o sistema di protezione deve avere la sua marcatura ATEX ed il relativo certificato o dichiarazione UE. Se di una delle parti il fornitore non provvede alla marcatura, ti tocca fartela da solo.
🔰 Due ATEX non fanno un’ATEX grande. Non ti basta semplicemente mettere insieme tutti i certificati e le dichiarazioni UE che hai raccolto dai fornitori. Devi anche eseguire una valutazione del rischio di esplosione dell’assieme che stai creando. Un motore installato in maniera errata - o sottodimensionato - può generare una possibile sorgente di innesco, anche se è correttamente marcato ATEX.

Per aiutarti a meglio comprendere come muoverti nel caso di un assieme o di una combinazione – come può essere se installi uno dei miei ventilatori in una parte di impianto – oggi ti consiglio come risorsa il libro scritto da Renato e Claudio Delaini.

Puoi anche seguire questa coppia un po’ anomala nel mondo delle norme e delle scartoffie, unendoti al loro canale Telegram.

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Risorsa consigliata: La direttiva ATEx sui macchinari. Guida per consulenti: esplosione di problemi?

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8 💣 VENTILATORI ATEX SENZA MOTORE. COSA CAMBIA?
#ATEX

Capita a volte che chi mi ordina un ventilatore ATEX decide di occuparsi in prima persona dell’acquisto e del montaggio del motore elettrico.
Sconsiglio sempre questa strategia per risparmiare poche centinaia di euro. (che poi spesso ne spendi più in logistica rispetto al ricarico che posso mettere io sul costo del motore)

Installare il motore elettrico su un ventilatore non è infatti solo una questione di avvitare due viti. Dal punto di vista della direttiva macchine – e peggio ancora per quanto riguarda l’ATEX – equivale ad assumerti una grande responsabilità: diventi un costruttore a tutti gli effetti.

Come costruttore ti ritrovi una serie di responsabilità – civili e penali – sulle tue spalle.

1️⃣ Scelta motore. Spetta a te scegliere la giusta taglia del motore elettrico, oltre alla corretta marcatura ATEX che deve avere. Un motore sottodimensionato – o peggio ancora con una marcatura ATEX errata – è uno dei principali rischi di esplosione che esamino quando progetto un ventilatore ATEX.
2️⃣ Installazione motore. Se tu o i tuoi tecnici sono esperti nel montaggio e allineamento di un motore elettrico su un ventilatore, allora non hai nessun problema. Se invece pensi che installate un motore equivalga a stringere quattro bulloni, il discorso cambia completamente. Un errore di qualche centesimo di millimetro sull’allineamento dell’albero motore, può causare forti vibrazioni e danneggiamenti dei cuscinetti.
3️⃣ Marcatura ATEX. Se compri un ventilatore senza motore – e se ti sei rivolto ad un fornitore onesto – la marcatura ATEX e la relativa dichiarazione UE è relativa alla sola ventola. Il motore elettrico ha poi la sua marcatura ATEX ed il relativo certificato. Ma quando monti questi due componenti stai creando un assieme. (come ti ho detto nell’ultima mini guida). E indovina un po’ chi si deve prendere la rogna di certificare e marcare questo assieme? La patata bollente passa nelle tue mani. Sei tu che poi ne rispondi dal punto di vista civile e penale.

Come vedi, il piccolo risparmio che puoi avere nell’arrangiarti da solo, non giustifica le responsabilità ed i rischi che ti porti in casa decidendo di montare da solo il motore sul ventilatore ATEX.

Il consiglio che ti do – se proprio vuoi acquistare tu il motore elettrico – è almeno di chiedere al fornitore che si occupi lui del montaggio e che ti certifichi tutto l’assieme. In questo modo la responsabilità cade su di lui, non sulle tue spalle.

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Risorsa consigliata: Come ordinare un ventilatore ATEX, SENZA spendere inutilmente i tuoi soldi ritrovandoti con un macchinario inutilizzabile.

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9 💣 3 RISCHI ATEX DURANTE L’INSTALLAZIONE
#ATEX

Una domanda che ricevo di frequente è “Come faccio a certificare tutto l’impianto ATEX dentro al quale installo il tuo ventilatore?

Purtroppo non posso dare una risposta esaustiva a questa domanda. Mi piace sempre essere onesto ed ammettere fino a dove si spinge il mio sapere.
Sui ventilatori ATEX sono discretamente bravo. Ma sulla certificazione degli impianti, ammetto di non essere esperto.

Però voglio comunque darti l’indicazione di 3 rischi dovuti all’installazione, che devi valutare nell’analisi dei rischi di esplosione che farai (perché devi farla) per tutto l’impianto.

1️⃣ Cariche elettrostatiche. Sembra banale sottolineare questo aspetto, ma credimi se ti dico che è uno degli errori più frequenti che vedo. Quando installi il ventilatore, devi provvedere a collegarlo alla messa a terra. I miei ventilatori sono sempre dotati di appositi occhielli in acciaio inossidabile alle quali puoi collegare la messa a terra.
2️⃣ Carichi tubazioni. Le tubazioni alle quali colleghi il ventilatore, non devono creare sforzi o deformazioni sulla chiocciola del ventilatore. Le deformazioni potrebbero infatti portare ad uno sfregamento tra la girante e le parti fisse del ventilatore. Buona norma è quella di introdurre dei raccordi flessibili – detti raccordi antivibranti – e fare in modo che le tubazioni siano sostenute da una struttura indipendente.
3️⃣ Guarnizioni sbagliate. Le guarnizioni che vai ad interporre tra le flange del ventilatore e quelle delle tubazioni, devono essere idonee al fluido trattato, alle condizioni di lavoro ed al grado di tenuta che vuoi ottenere. Il rischio in questo caso è di avere delle fuoriuscite di gas dall’interno verso l’esterno, che può rappresentare un enorme rischio di esplosione. (gas caldi, gas infiammabili, etc.)

Questi sono 3 piccoli consigli che mi sento di darti sia per eseguire una corretta installazione, sia per effettuare una completa analisi del rischio di esplosione.

Per approfondire il tema della certificazione ATEX di linee di produzione, ti consiglio di leggere il libro che ho messo come risorsa consigliata, scritto da Renato e Claudio Delaini.

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Risorsa consigliata: La direttiva ATEx sui macchinari. Guida per consulenti: esplosione di problemi?

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10 💣 SCONFIGGERE LE CARICHE ELETTROSTATICHE
#ATEX

Nell’ultima mini guida che ho pubblicato, ti ho parlato dei 3 rischi di esplosione che possono emergere da un’installazione non corretta. Se hai letto lo scorso post, saprai che uno di questi rischi è rappresentato dalle cariche elettrostatiche.

Ecco allora 3 dettagli che devi curare per sconfiggere questo rischio:

⭕️ Messa a terra. Come già detto nella scorsa mini guida, devi collegare il ventilatore alla messa a terra. Fai attenzione anche alle flange di connessione. Spesso infatti la guarnizione che vi è interposta è fatta con materiali poco conduttori. Per questo ti consiglio di realizzare un “cavallotto” che colleghi elettricamente le due flange.
⭕️ Verniciatura. Rivestire il ventilatore e l’impianto con grandi spessori di vernice, può darti la tranquillità di evitare la corrosione del metallo. La maggior parte delle vernici sono però poco conduttrici, se non addirittura isolanti. La norma UNI EN 14986 stabilisce alcuni limiti. Innanzitutto le vernici che utilizzi non devono contenere ossidi di ferro o ossidi di alluminio. Inoltre lo spessore massimo deve essere inferiore ai 200 micron nel caso di gruppo di esplosione IIC. Per tutti gli altri gruppi non devi superare i 2 mm.
⭕️ Gomme e plastiche. I materiali plastici sono famosi per il loro potere isolante nei confronti dell’elettricità. Per questo motivo il loro utilizzo nella costruzione e nell’installazione di un ventilatore ATEX deve essere ridotto al minimo. Tuttavia ci sono dei componenti che è necessario utilizzare, come ad esempio gli ammortizzatori in gomma. La UNI EN 80079-36 ti fornisce dei limiti sulla superficie totale di materiale in gomma o plastica che puoi utilizzare nel tuo impianto. Sempre in questa norma trovi inoltre il valore di resistenza elettrica sotto al quale può considerare sicuro l’utilizzo di un certo materiale.

Come vedi questi 3 dettagli non comportano grandi rivoluzioni nel tuo progetto. Ma è fondamentale che ci stai attento quando progetti ed installi un impianto – o un macchinario – ATEX.

Nella valutazione dei rischi di esplosione dei tuoi progetti, valuti correttamente questi 3 aspetti?

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11 💣 COME EVITARE DEFORMAZIONI DA CARICHI TUBAZIONI
#ATEX

Una delle più banali cause di scintille meccaniche in un ventilator, è lo sfregamento della girante contro una delle parti fisse. (chiocciola o boccaglio di aspirazione)

Oltre alla rottura dei cuscinetti, gli sfregamenti possono verificarsi anche a causa di deformazioni della chiocciola imposte dal peso o da forze che le tubazioni esercitano sul ventilatore.
Per questo motivo consiglio sempre l’installazione di “giunti antiivibranti” tra il ventilatore e le tubazioni. Questi componenti possono essere di due tipi:

👌 Giunti tessili. Sono realizzati in fibra di vetro spalmata di PVC o Teflon. Non essendo rigidi, consentono dei disallineamenti maggiori tra la bocca del ventilatore e la flangia della tubazione, oltre a tagliare completamente le vibrazioni. In questo caso ovviamente la tubazione non può essere sostenuta dal giunto tessile. Devi fissarla ad una struttura o ad una parete.
👌 Giunti metallici o in gomma. Sono dei giunti più rigidi, generalmente pensati per resistere a pressioni elevate e garantire una tenuta al 100%. Devi stare attento quando installi un ventilatore con questa tipologia di giunti, in quanto funzionano come delle molle. Se ci sono dei disallineamenti eccessivi tra le flange, o in caso di dilatazioni termiche, questi giunti riportano delle forze e dei momenti sul ventilatore. Fai quindi in modo che nel punto di collegamento, la tubazione sia abbastanza allineata e che le dilatazioni termiche non si verifichino nella direzione verso il ventilatore.

Poni particolare attenzione al pericolo di deformazioni, soprattutto se acquisti ventilatori standard a catalogo. I bassi spessori con cui sono costruiti e la mancanza di rinforzi di irrigidimento, rendono questi ventilatori molto deformabili.

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Risorsa consigliata: Ventilatori ATEX: come essere sicuri di rispettare i RESS?
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12 💣 VENTILATORI ATEX: QUALI GUARNIZIONI PUOI UTILIZZARE?
#ATEX

Quando devi installare un ventilatore ATEX la scelta della guarnizione da inserire tra le flange si fa più complicata.
Devi infatti garantire – oltre alla compatibilità con il fluido di lavoro – il grado di tenuta richiesto e la conducibilità elettrica.

Soprattutto quando la zona interna al ventilatore è diversa rispetto a quella esterna, le guarnizioni devono evitare la fuoriuscita del gas dall’interno verso l’esterno. (o viceversa)

Esistono fondamentalmente 3 tipi di guarnizioni che si possono utilizzare per ventilatori ATEX

1️⃣ PTFE antistatico: Queste guarnizioni sono realizzate in PTFE “caricato” con grafite, così da garantire la conducibilità elettrica. Il PTFE è praticamente inerte con quasi qualsiasi tipologia di gas, ma ha un limite sulle temperature di utilizzo (-200°C - +260°C)
2️⃣ Grafite: Materiale dalle ottime caratteristiche di conducibilità e forte resistenza all’aggressione chimica. Può essere impiegato anche a temperature elevate.
3️⃣ Metalliche: Anelli di tenuta metallici largamente impiegati in ogni applicazione gravosa; sono infatti idonei all’uso laddove sono richieste alte pressioni e temperature di servizio. Vengono utilizzati su apposite flange.

Quelle che ti ho appena descritto sono le tre tipologie di guarnizioni usate più spesso per dei ventilatori ATEX.

Nulla esclude di utilizzare altri materiali. L’importante è che venga garantita la conducibilità elettrica e che la guarnizione resista alle condizioni massime di lavoro del ventilatore.

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Risorsa consigliata: ATEX interno esterno. Caso pratico ventilatore per trasporto polveri di legno.
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LA TUA PRIVACY SEMPRE PIÙ PROTETTA

Lo scorso 24 Marzo i fondatori di Telegram hanno rilasciato un importante aggiornamento.

Dato che ci sono importanti miglioramenti nella tutela della tua privacy, ho chiesto a Marta Pellizzi di creare una breve guida per te.

Ecco quello che ha da dirti Marta. (Le ho detto che noi del mondo industriale siamo un po' dei cinghialotti, ruspanti e veraci)

Caro cinghiale,

sono Marta Pellizzi. Dicono (non si sa bene chi) che sia una delle massime esperte di Telegram e oggi vorrei proprio parlartene.

Telegram è l'opportunità che non devi farti sfuggire. Telegram non usa algoritmi, né ti profila o usa i tuoi dati. Ti accorgerai utilizzandolo che la tua privacy è al sicuro e che nessuno potrà accedere alle tue attività condotte sull'applicazione.

Come funziona Telegram

Telegram è una piattaforma cloud che integra al suo interno la funzione di messaggistica istantanea, la possibilità di usare un archivio con spazio illimitato per il salvataggio di documenti e media e l'opportunità di creare gruppi (fino a 200.000 persone) o canali con numero di iscritti illimitato.

Puoi creare un tuo profilo senza mostrare il numero pubblicamente, usando un username. Non vengono richieste informazioni per la registrazione e puoi contattare tutti gli altri iscritti tramite username. Su Telegram, in sostanza, puoi chattare privatamente con chiunque sia iscritto, effettuare chiamate criptate, creare o partecipare a mega gruppi o creare canali pubblici. Gruppi e canali pubblici possono avere un link così li puoi condividere facilmente.

Tipi di chat Telegram

Telegram consente di creare due tipi di chat: chat segrete e chat normali.

Le chat segrete si creano solo da telefonino. Permettono di proteggere la conversazione con una particolare forma di crittografia detta crittografia ned to end (punto a punto). Non si possono creare da PC. Sì, Telegram si può usare anche da PC, basta che lo scarichi sul tuo computer tramite il link desktop.telegram.org oppure da macos.telegram.org (mi raccomando: per Mac usa il secondo link, non quello generico).

Le chat segrete supportano il timer di autodistruzione. Se attivi il timer di autodistruzione i messaggi "spariranno" istantaneamente - come per magia - da entrambi i dispositivi.

Le chat normali sono anch'esse protette, ma stavolta la crittografia è detta server-client. Fino a ieri erano limitate a livello di privacy, ma una nuova introduzione le ha rese molto similari a quelle segrete con la possibilità di poterle sfruttare anche da PC (come detto, quelle segrete, non si possono creare da computer).

Chat segrete

Le chat segrete di Telegram sono coperte dalla crittografia punto a punto, le crei in qualsiasi momento con chiunque solo con lo smartphone. Sono caratterizzate da un licchetto, contengono un timer che puoi preimpostare così i messaggi che invii e ricevi si autodistruggono dopo quell'arco temporale. Non sono ammessi screenshot e la funzione di inoltro dei messaggi è bloccata.

Nuove chat normali

Con l'aggiornamento del 24 marzo Telegram ha impostato la cancellazione bilaterale dei messaggi anche nelle normali chat. Questo significa che qualsiasi cosa scriverai o riceverai può da te essere distrutta in un istante. Con queste chat hai attualmente la possibilità di eliminare tuoi singoli messaggi, singoli messaggi del mittente oppure di cancellare tutta la conversazione per entrambi. Se cancelli la conversazione elimini i messaggi anche per l'altra persone. Questa nuova dimensione di chat privata compare per la prima volta grazie a Telegram: ora puoi cancellare tutto ciò che ricevi anche dal telefonino o computer del mittente senza limiti temporali.

Grazie per aver letto questa guida e ti invito a seguirmi su Telegram tramite il link t.me/martapellizzi (non ho Facebook, ma puoi cercarmi su LinkedIn.). 😉

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1 🛠 COSA SONO LE RISONANZE?
#ManutenzioneVentilatori

Lo scorso lunedì ho pubblicato l’ultima mini-guida sui ventilatori ATEX. Da oggi inauguro una serie di post sulla manutenzione dei ventilatori industriali.
Per partire col botto, ti voglio di parlare di uno dei temi più fumosi nel campo della manutenzione: le risonanze.

Forse ti sarà capitato – a te direttamente o a chi esegue le manutenzioni sui tuoi ventilatori – di avere problemi di vibrazioni che non si risolvono né con equilibrature né con la sostituzione dei cuscinetti.
Nove volte su dieci, una situazione di questo tipo è dovuta ad una risonanza.

La risonanza è un fenomeno che si manifesta quando sono presenti delle onde oscillatorie – come ad esempio le vibrazioni – ed una struttura che le “riceve”. Quando il sistema entra in risonanza, queste onde vengono amplificate aumentandone l’ampiezza fino all’infinito. (in teoria, poiché nella realtà si arriva ad una rottura molto prima)

Se un ventilatore è mal progettato o ha una struttura troppo debole – come nel caso dei ventilatori standard che hanno una sedia di appoggio del motore ridotta al minimo – potresti avere dei seri problemi legati a delle risonanze.

I sintomi principali sono:

🤒 Effetto della velocità: Se vari la velocità di funzionamento del ventilatore, ti accorgi che intorno ad un certo valore le vibrazioni salgono improvvisamente a valori molto alti per poi tornare a scendere quando superi quella velocità.
🤒 Fase impazzita. Se analizzi le vibrazioni con un analizzatore professionale, ti accorgi che la “fase” delle vibrazioni non è stabile, ma continua a variare nel tempo. Anche in questo caso, cambiando la velocità di funzionamento del ventilatore, la fase torna ad essere stabile.

Risolvere un problema di risonanze è una vera gatta da pelare. Serve eseguire prima una precisa analisi e valutare quale strada sia meglio perseguire: irrigidire la struttura o renderla ancora più debole.

Nella risorsa consigliata di oggi ti parlo proprio di un caso reale di risonanza che ho gestito tempo fa.

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Risorsa consigliata: CASO STUDIO: L’odissea di Luigi, finito vittima delle vibrazioni indomabili di un ventilatore per bruciatori installato su un vecchio forno di un suo cliente.
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2 🛠 3 CAUSE DI RISONANZE DEL VENTILATORE
#ManutenzioneVentilatori

Settimana scorsa ti ho parlato del fenomeno di risonanza di un ventilatore. Ma quali possono essere le cause di questo fenomeno disastroso?

Ti svelo di seguito le tre principali.

Albero flessibile. L’albero di un ventilatore si comporta come una corda legata ad un estremo e mossa con la mano all’estremo opposto. Più è spessa la corda, più è difficile farla oscillare. L’albero del ventilatore dovrebbe essere progettato per avere una velocità critica – cioè la velocità alla quale entra in risonanza – abbastanza lontana dalla massima velocità di funzionamento. (almeno 1,25 volte)
Struttura debole. La struttura che sostiene l’albero e/o il motore del ventilatore, di solito è realizzata in lamiera saldata o piegata. Se gli spessori sono troppo sottili e se non sono presenti dei rinforzi strutturali, la lamiera si comporta come la tovaglia quando la sbatti per togliere le briciole. Attenzione perché in questo caso possono co-esistere più velocità critiche e gli effetti potrebbero essere davvero devastanti.
Fissaggio ballerino. Quando il ventilatore non viene fissato a terra, ma è installato su una struttura in acciaio, quest’ultima se non correttamente progettata può funzionare come un amplificatore di vibrazioni. Fai molta attenzione, perché questo è un aspetto molto delicato che noi costruttori di ventilatori non possiamo sapere a priori. A meno che non ci coinvolgi nella progettazione della struttura di sostegno.

Ovviamente queste tre cause possono essere presenti tutte insieme, se sei stato particolarmente sfortunato nell’acquisto del ventilatore. (ad esempio acquistandone uno standard a catalogo, non progettato per il tuo caso specifico)

La soluzione in questo caso è molto lunga e laboriosa. Bisogna procedere passo dopo passo eliminando via via le varie cause.

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Risorsa consigliata: CASO STUDIO: L’odissea di Luigi, finito vittima delle vibrazioni indomabili di un ventilatore per bruciatori installato su un vecchio forno di un suo cliente.
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3 🛠 4 ERRORI DI INSTALLAZIONE DEL ROTORE
#ManutenzioneVentilatori

Spesso per risolvere problemi di vibrazioni dei ventilatori o malfunzionamenti vari, la soluzione migliore è smontare e rimontare – in maniera corretta – l’intero rotore, cioè l’insieme girante-albero-cuscinetti.
Se infatti chi esegue il montaggio del ventilatore non prende questi piccoli accorgimenti, poi non è più possibile eliminare le cause dei malfunzionamenti.

Ecco allora 5 errori che devi evitare quando installi – o ti fai installare – un nuovo ventilatore nel tuo impianto.

⚙️ Allineamento albero. Se dopo aver montato il rotore l’albero non è centrato rispetto al foro della tenuta e/o risulta inclinato rispetto all’asse teorico di rotazione, puoi andare incontro a due problemi: un’usura prematura della tenuta, con conseguenti perdite di prestazioni del ventilatore, ed eventuali sfregamenti della girante contro la chiocciola o il boccaglio.
⚙️ Traferri boccagli. Questo errore può essere anche una conseguenza di quello precedente. Il “traferro” è la distanza tra l’estremità del boccaglio e l’ingresso della girante. Questo è un parametro molto importante, in grado di modificare anche del 20% la pressione che il ventilatore è in grado di fornire. Rispetta sempre quanto indicato dal costruttore. Inoltre, nel caso di ventilatori ad alta temperatura, considera che le dilatazioni termiche fanno muovere il boccaglio rispetto alla girante. Considerale quando posizioni il boccaglio rispetto alla girante.
⚙️ Appoggi non piani. Se i supporti dei cuscinetti non appoggiano su superfici piane, quando vai stringere le viti che li collegano alla base si possono creare delle deformazioni che comprimono i cuscinetti stessi. Oltre ad avere temperature di funzionamento dei cuscinetti più elevate, potresti notare vibrazioni molto elevate che non riesci a ridurre con un’equilibratura.
⚙️ Gioco cuscinetti. I cuscinetti per funzionare correttamente devono avere determinati giochi tra le sfere – o rulli – e i due anelli esterni. Se l’albero o la sede nel supporto sono fuori tolleranza – oppure se hai stretto male la ghiera sulla bussola di trazione – il cuscinetto lavora con dei giochi troppo alti o troppo bassi. Temperature elevate e forti vibrazioni sono il sintomo di questo errore.
⚙️ Turbolenze. L’installazione sulla bocca di aspirazione di serrande a farfalla, curve, deviazioni o altri componenti che deviano o riducono il flusso di aria, producono turbolenze all’ingresso della girante. Questi vortici che si formano producono delle forti vibrazioni, spesso in direzione assiale, che possono portare alla rottura dei cuscinetti oltre che della girante stessa. L’installazione di un tratto rettilineo lungo almeno due volte il diametro è un ottimo modo per eliminare queste turbolenze.

Come vedi, installare un ventilatore non è un’attività così banale. Scrivimi pure a @perfettibilediego se ritieni di aver bisogno di un mio aiuto quando devi montare un nuovo ventilatore nel tuo impianto.

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Risorsa consigliata: Misura vibrazioni cuscinetti: scopri come ANNULLARE le fermate di impianto – imparando a decifrare e leggere questi strani grafici - come se fossi un moderno Indiana Jones, in grado di evitare tutte le trappole nascoste nei tuoi ventilatori.
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4 🛠 VIBRAZIONI VENTILATORE: COME MISURARLE?
#ManutenzioneVentilatori

Le vibrazioni trasmesse ai cuscinetti di un ventilatore – oltre ad essere una delle principali cause di guasto – sono una miniera di informazioni sullo stato di salute del ventilatore.

Se però le misuri in maniera non corretta, avrai solo delle informazioni scadenti – se non addirittura fuorvianti – sui problemi che stanno emergendo sul ventilatore.

Ecco perché sto scrivendo questa mini-guida per te.

Una premessa. Il modo sbagliato per misurare le vibrazioni è quello che io chiamo “la tecnica della sigaretta”. Il nome deriva da come – diversi decenni fa – si procedeva per valutare il valore di vibrazione di un ventilatore. Si metteva una sigaretta appoggiata per il filtro su un cuscinetto. Se questa non cadeva, allora il ventilatore non vibrava.

Ecco, metodi così folkloristici vanno assolutamente evitati. Segui invece i due approcci più scientifici che ti mostro ora.

📏Valore Globale. Con un comune vibrometro, puoi misurare il valore complessivo di vibrazione. Di solito è espresso in velocità (mm/s) oppure può essere espresso in accelerazione (mm/s²). Questa misura è la più semplice, ti fornisce un dato complessivo che puoi paragonare con i limiti di vibrazione imposti dalla ISO 10816-3 e che ritrovi nella risorsa consigliata di oggi.
📏 Spettro in frequenza. Per questo tipo di misura serve un analizzatore di vibrazione. Quello che ottieni è un grafico con tutta una serie di picchi e di valli, corrispondenti a diverse frequenze. Questo tipo di grafico è un po’ come una goccia d’acqua che – attraversata dalla luce – scompone la luce in tutte le sue componenti, creando un fantastico arcobaleno. Grazie a questo tipo di grafico, è possibile andare a fondo nell’analisi ed individuare le singole cause di vibrazione e quindi sapere come intervenire per risolverle.

Scrivimi pure a @perfettibilediego se ritieni di aver bisogno di un mio aiuto per miusrare e controllare le vibrazioni dei tuoi ventilatori.

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Risorsa consigliata: Misura vibrazioni cuscinetti: scopri come ANNULLARE le fermate di impianto decifrando gli spettri di vibrazione.
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5 🛠 VIBRAZIONI VENTILATORE: DOVE MISURARLE?
#ManutenzioneVentilatori

Nella scorsa mini-guida, ti ho dato delle indicazioni su come si possono misurare le vibrazioni di un ventilatore.
Altrettanto importante è però DOVE vai a mettere i sensori per eseguire le misure.

Misurare le vibrazioni in un punto errato, può infatti fornirti dei valori del tutto inutili per capire se il ventilatore sta funzionando correttamente.

Ecco quindi alcuni punti dove puoi eseguire correttamente le misure.

Carcassa esterna dei cuscinetti. Questa è la soluzione migliore. I cuscinetti sono infatti contenuti da un supporto in ghisa. Se posizioni il sensore su questo supporto, sei sicuro che le vibrazioni che leggi sono rigidamente collegate con quelle che il cuscinetto subisce. Stesso discorso per il motore elettrico: cerca di mettere il sensore in linea con i cuscinetti, sulla carcassa esterna. Evita le misure sullo scudo che protegge la ventola di raffreddamento. Questo è infatti sottile e poco rigido, le misure in questo punto sarebbero completamente falsate.
Piedi di appoggio. Se non puoi accedere al supporto (magari a causa dei carter o della struttura del ventilatore) il secondo punto in ordine di affidabilità delle misure è il piede di appoggio del cuscinetto o del motore. Ovviamente in questo caso fai attenzione che i bulloni che lo fissano alla sedia siano correttamente serrati e che non ci siano crepe tra il piedino e la carcassa.
Sedia del ventilatore. Se proprio sei sfortunato, e non puoi misurare le vibrazioni nei due punti appena citati, non ti resta che collegare il sensore alla sedia che sostiene il cuscinetto o il motore. Cerca di stare con il sensore il più vicino possibile al punto di collegamento tra cuscinetto e sedia. Non misurare le vibrazioni su una parte dove la lamiera è libera e senza rinforzi. Le risonanze e vibrazioni della lamiera stessa inquinerebbero i valori misurati.

Mi raccomando. Non fare il pigrone. Ho messo i tre punti in ordine di affidabilità nelle misure. Cerca sempre di misurare le vibrazioni sulla carcassa dei cuscinetti. Solo se non è veramente possibile, passa al secondo punto. E così via.

Nella risorsa consigliata di oggi, scoprirai come creare un piano di manutenzione per i tuoi ventilatori e come gestire le misure di vibrazioni che periodicamente esegui.

Scrivimi pure a @perfettibilediego se ritieni di aver bisogno di un mio aiuto per misurare e controllare le vibrazioni dei tuoi ventilatori.

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Risorsa consigliata: 4 Tattiche Dei Più Grandi Strateghi Per Vincere La Guerra Ai Guasti Improvvisi Dei Tuoi Ventilatori Industriali
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6 🛠 VIBRAZIONI VENTILATORE: QUANDO INTERVENIRE?
#ManutenzioneVentilatori

Nelle ultime due mini-guide, ti ho dato dei suggerimenti su come misurare – ed in quali punti – le vibrazioni di un ventilatore.
Ora che sai perfettamente come ottenere delle misure affidabili, cosa te ne fai di questi strani numeri?

Lo scopo di un controllo periodico delle vibrazioni è quello di intercettare per tempo l’inizio di un probabile guasto e programmare così le varie attività di manutenzione.

Per poter intervenire per tempo, devi però impostare delle soglie di allarme corrette, in modo da saper distinguere il buon funzionamento dal probabile guasto.

Consiglio due valori per le soglie di allarme:

📣 Primo allarme. Quando raggiungi questo valore di vibrazione, il ventilatore è ancora in condizione di funzionare per un periodo abbastanza lungo, ma devi mettere in programma una manutenzione. Come valore indicativo per questo primo allarme puoi considerare una velocità di vibrazione pari a 7,5 mm/s. Fai attenzione. È vero che il ventilatore può ancora funzionare, ma più aspetti ad intervenire più il guasto potrebbe diventare importante. Ti consiglio di provvedere almeno ad un controllo di un esperto così da diagnosticare la causa delle vibrazioni e decidere come intervenire. Puoi ad esempio contattare me per farti inviare uno dei miei tecnici nel giro di poche ore.
🆘 Allarme di blocco. Quando raggiungi questo valore di vibrazione, la frittata è fatta. Devi spegnere il ventilatore e intervenire immediatamente con una manutenzione, Oltre questa soglia infatti il ventilatore non funziona più in condizioni di sicurezza, corri il rischio di avere la rottura di uno dei cuscinetti o peggio ancora della girante. Oltre al danno economico non indifferente, corri anche un grande rischio per la salute di chi lavora intorno al ventilatore. Come soglia di blocco di solito consiglio una velocità di vibrazione pari a 11 mm/s.

Nella risorsa consigliata di oggi, ti parlo di come utilizzare al meglio queste due soglie, soprattutto quando hai fatto la scelta intelligente di installare sui tuoi ventilatori dei sensori che controllano vibrazioni e temperatura in continuo.

Scrivimi pure a @perfettibilediego se ritieni di aver bisogno di un mio aiuto per misurare e controllare le vibrazioni dei tuoi ventilatori.

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Risorsa consigliata: Ventilatori 4.0 Quali soglie di allarme e di blocco impostare?
🤓 @diegoperfettibile
7 🛠 3 ERRORI DA EVITARE QUANDO METTI IL GRASSO AI CUSCINETTI
#ManutenzioneVentilatori

Non smetto mai di ribadire quanto sia importante mantenere la corretta lubrificazione dei cuscinetti di un ventilatore.

Girando di azienda in azienda, ho notato però alcuni errori frequenti commessi da chi – con lungimiranza – ha deciso di seguire il mio consiglio di seguire un piano di lubrificazione.

Sporcizia. Gli ingrassatori sui supporti sono spesso esposti all’ambiente esterno. Sono inoltre sporchi di grasso rimasto dalla precedente lubrificazione. Per questo motivo si ricoprono velocemente di polvere e sporcizia. Se prima di mettere il grasso nuovo non pulisci bene gli ingrassatori, tutta quella sporcizia finirà dritta dentro al cuscinetto. Invece di fare del bene, stai ammazzando i cuscinetti.
Esagerare. Come recita il proverbio “il troppo stroppia”. Mettere più grasso di quello necessario non è solo una questione di spreco. Un eccesso di lubrificante genera infatti l’effetto contrario di quello desiderato. I cuscinetti si ritrovano senza spazi liberi, quindi l’attrito invece che diminuire aumenta. Avresti così un surriscaldamento dei cuscinetti, che potrebbe anche portare ad una rottura degli stessi.
Mischiare. Non tutti i grassi - o olii - sono uguali. E non tutti vanno bene per il tuo ventilatore. Per questo è fondamentale utilizzare sempre lo stesso lubrificante ogni volta che procedi all’ingrassaggio. Se poi per esigenze particolari hai bisogno di utilizzare un nuovo grasso, prima smonta i cuscinetti e ripuliscili da quello che presente.

Segui un corretto piano di lubrificazione e – evitando questi 3 errori – prolungherai di molto la vita dei cuscinetti sui tuoi ventilatori.

Ovviamente, è importante seguire anche le altre attività di manutenzione che trovi all’interno della risorsa consigliata di oggi.

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Risorsa consigliata: Manutenzione Ventilatori Industriali: 4 Tattiche Dei Più Grandi Strateghi Per Vincere La Guerra Ai Guasti Improvvisi Dei Tuoi Ventilatori Industriali
🤓 @diegoperfettibile
🎙Comprare un ventilatore ATEX è solo il primo passo…

Se sei una persona che ci tiene a fare le cose per bene e soprattutto che tiene alla sicurezza dei clienti o dei colleghi, allora non ti puoi accontentare di un simbolino Ex appiccicato sul ventilatore.

Le due fasi di installazione e di manutenzione sono infatti critiche dal punto di vista della sicurezza.

Ecco perché domani – in occasione del convegno mcT ATEX – ho deciso di dedicare il mio workshop agli errori più comuni in queste due fasi.

Perché?

Quando si parla di ventilatori ATEX, un errore nell’installazione o nella manutenzione non ha solo effetto sul buon funzionamento o sulla durata della ventola.

Spesso a seguito di una semplice svista o a causa del desiderio di finire il prima possibile il lavoro, si creano le condizioni per le quali il rischio di esplosione diventa reale e attivo.

Se vuoi scoprire quali errori – solo dei più importanti ne ho contati 20 – possono trasformare un ventilatore in un candelotto di dinamite acceso, registrati al mio workshop che terrò domani alle 14.30 circa.

L’evento è gratuito e ti basta compilare il modulo che ti appare cliccando questo link:

http://www.eiomsrl.it/mctatex/preregistrazione.asp?custom=b0u6cmdk
8 🛠 3 ERRORI NELLA MANUTENZIONE CINGHIE
#ManutenzioneVentilatori

Roberto, mio cliente e persona con la quale è nata una bellissima relazione professionale di stima, mi ha consigliato questa mini-guida. Rimproverandomi perché da tempo non ne stavo più pubblicando.

La trasmissione a cinghie è erroneamente vista da molti come poco affidabile e soggetta a continui guasti. In realtà questa nomea dipende in parte dai bassi coefficienti di sicurezza usati per dimensionarla da alcuni costruttori. Una buona dose di responsabilità è anche in chi ne esegue la manutenzione, incappando in questi 3 errori molto comuni.

🚫 Sostituzione parziale. Le cinghie si rompono magari nel week end e a magazzino non ne hai abbastanza per sostituirle tutte. Monti così quelle che hai a disposizione dicendoti che appena arrivano le altre le andrai a installare. Quel giorno però non arriverà mai. Il ventilatore funzionerà così con alcune cinghie nuove, che richiedono un tensionamento minore ed altre invece che si sono allungate durante il funzionamento. Per forza di cose la tensione nelle cinghie sarà quindi troppo bassa per quelle vecchie o troppo alta per quelle nuove. In breve tempo dovrai mettere mano nuovamente alla trasmissione.
🚫 Pulegge usurate. Le cinghie per lavorare correttamente hanno bisogno di alloggiare in una sede con opportune dimensioni. La prima volta puoi permetterti di sostituire solo le cinghie, ma prima o poi anche le pulegge vanno cambiate. Tendenzialmente il dorso della cinghia deve essere leggermente fuori o al massimo al pari del bordo della gola, in caso contrario le pulegge vanno sostituite.
🚫 Tensione bassa. Se le cinghie non sono ben tese, tendono a slittare sulle pulegge. Questo comporta un surriscaldamento della trasmissione, rumore ed un usura precoce delle cinghie. Ogni volta che sostituisci le cinghie, ricordati di tenderle in maniera corretta. Ripeti poi l’operazione dopo qualche giorno in modo da recuperare il normale allungamento che le cinghie subiscono durante il funzionamento.

Se evitando questi 3 errori la trasmissione di un tuo ventilatore continua a rompersi, allora potrebbe esserci un problema di dimensionamento della stessa.

Scrivimi pure a @perfettibilediego e vedremo insieme come risolvere questa rogna.

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Risorsa consigliata: Come eseguire la manutenzione di una trasmissione a cinghie
🤓 @diegoperfettibile
9 🛠 COME ALLINEARE LA TRASMISSIONE A CINGHIE?
#ManutenzioneVentilatori

Nella scorsa mini-guida ti ho parlato dei 3 errori più comuni nella manutenzione delle cinghie che possono compromettere notevolmente la durata delle stesse.

Un altro aspetto fondamentale per il corretto funzionamento di questo tipo di trasmissione è l’allineamento tra le due pulegge. Se infatti queste lavorano inclinate l’una rispetto all’altra, le cinghie si riscalderanno ed usureranno molto velocemente.

Ecco come assicurare il corretto allineamento dopo ogni sostituzione o montaggio di una trasmissione a cinghie.

📏 Alla vecchia. Questo metodo è quello utilizzato da più tempo. Prendi una riga metallica – o un qualsiasi profilato che sei sicuro essere dritto – e appoggiala alla superficie liscia di una delle due pulegge. Se la riga non tocca nemmeno la seconda puleggia vuol dire che sono sfalsate tra loro. Devi quindi spostare una delle due fino a quando non entra in contatto con la riga. Se invece la riga tocca entrambe le pulegge, ma su una delle due noti un contatto solo in un punto, allora devi rendere parallele le due facce delle pulegge inclinando uno dei due assi. Controlla l’allineamento con questo metodo sia nella parte superiore che in quella inferiore delle pulegge.

🔫 Laser. Dai tempi dei film di Chaplin la tecnologia si è evoluta notevolmente. Esistono oggi degli allineatori laser che rendono più semplice e veloce questa operazione. Installi un laser sulla testa delle gole o sul fianco di una puleggia. Sull’altra installi dei rivelatori graduati magnetici. Il fascio laser emesso ti indica sugli indicatori, di solito 3 posizionati a 120° tra di loro, se le due pulegge sono parallele e allineate.

Se è vero che magari il tuo capo non ti vuole comprare un allineatore laser, sono certo che un pezzo di ferro o plastica dritto lo trovi da qualche parte. Non ci sono quindi scuse per non eseguire l’allineamento delle cinghie.

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Risorsa consigliata: Come eseguire la manutenzione di una trasmissione a cinghie
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Mail ricevuta da ASSOLOMBARDA.

Penso sia utile a tutti.

Leggete e condividete.

http://o.contactlab.it/ov/2004682/527/2MrAFDTwbrhEq%2Fkpyxi%2Fqx5oVFIzugK69QVMSXDaJuyimMnUxqHeR37cd5I5TJKQ
​​Hai un impianto che non aspira abbastanza, ma non vuoi comprare un ventilatore nuovo?

Questa è una situazione abbastanza comune, soprattutto negli impianti un po’ datati.

Magari hai bisogno di incrementare la capacità produttiva, oppure hai cambiato tipologia di prodotto e per questo ti serve una portata maggiore di gas.

Bene, la buona notizia è che non è detto che tu debba sostituire il ventilatore con uno più performante.

La cattiva notizia è però che potresti commettere qualche grave errore mettendo a rischio la salute e sicurezza dei tuoi collaboratori.

Proprio per scongiurare il pericolo che tu possa commettere questo errore, ho organizzato un breve corso GRATUITO in programma il prossimo 28 ottobre.

Un webinar pensato per chi ha a che fare con i ventilatori nelle proprie linee di produzione, durante il quale cercherò di fornire informazioni chiare e spunti utili a:

✔️ Capire quali relazioni esistono tra il tuo impianto di produzione ed i ventilatori che vi sono installati.
✔️ Comprendere i margini di miglioramento delle prestazioni degli impianti di processo.
✔️ Scoprire come sfruttare al massimo i ventilatori già installati in impianto, con budget ridotti all’osso se non addirittura SENZA alcuna spesa.
✔️ Quali errori da non addetto ai lavori puoi commettere, mettendo a rischio la salute e sicurezza tua e dei tuoi collaboratori.

Per partecipare al webinar gratuito ti basta compilare il modulo di registrazione che trovi a questo link:

https://attendee.gotowebinar.com/register/8095220748162574864
Ventilatori per aspirazione fumi industriali: come evitare guasti e pericoli per la salute?

In molti impianti industriali è necessario aspirare dei fumi o gas che rappresentano un pericolo sia per le strutture ed i vari macchinari, che soprattutto per la salute dei lavoratori.

Sono quindi installati degli impianti di aspirazione dei fumi il cui scopo è proprio quello di rimuovere le sostanze tossiche o corrosive dall’ambiente di lavoro e – dopo averli depurati – scaricarli in atmosfera.

In teoria una volta installato questo impianto si potrebbe pensare di aver rimosso il rischio di intossicazione dei lavoratori e di danneggiamento alle linee di produzione.

Nella pratica però capita spesso che i fumi tossici non vengono eliminati definitivamente, ma semplicemente spostati da una parte all’altra del capannone a causa di continue perdite di un “ventilatorino” installato nell’impianto di aspirazione.

Come è possibile?

È quello che ho raccontato in questo articolo del blog, partendo da un caso reale che ho riscontrato nel reparto di verniciatura di un’importante azienda italiana.

👉 https://ventilazionesicura.it/ventilatori-per-aspirazione-fumi-industriali/

Queste continue perdite – oltre a causare continui guasti al ventilatore stesso – rappresentavano di fatto una dispersione nell’ambiente di lavoro di polveri e sostanze chimiche nocive per le vie respiratorie dei lavoratori e degli addetti alla manutenzione.

Come scoprirai leggendo l’articolo, per scongiurare il rischio di intossicazioni o di malattie professionali dovute alle sostanze chimiche è sufficiente installare sul ventilatore un piccolo componente, il cui costo è tra l’altro relativamente basso.

Leggi l’articolo a questo link:

👉 https://ventilazionesicura.it/ventilatori-per-aspirazione-fumi-industriali/