Der Einzige - Il fronte intellettuale
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Chi lascia il canale sarà bannato

NO VAX contro il Marxismo (woke e rossobruni), lo stato di diritto e il socialismo.

Secondo canale: @dereinzige2
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#ILMUSEODELCOVIDIOTA

I PROVAX VOGLIONO TORTURARE I BAMBINI DEI NON VACCINATI

Questo è per chi dice "non devi essere divisivo" quando vengono criticati i provax.

I PROVAX sono dei terroristi genocidi che ammettono di voler torturare dei neonati.

Il post lo potete leggere cliccando qui, e il nome utente

@christian12345678910

Che poi ha cancellato: lo trovate qui

https://t.me/ilfrittomisto/35655?comment=8002

I provax sono persone pericolose che mettono a repentaglio la sopravvivenza stessa dell'umanità. Questi ti vogliono torturare perché rifiuti un vaccino inutile e che può farti lasciare la pelle.

Sono gli stessi che metterebbero volentieri la leva obbligatoria per farti andare a combattere in Ucraina e gli stessi che ti metterebbero in carcere se mangi la carne più di una volta al mese.

Inutile ribattere con "non generalizzare", vediti i video di Marcello o esci dall'eco chamber di telegram e ti renderai conto che i provax sono fanatici estremisti.

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RITIRATO L'OBBLIGO DI MUSERUOLA PER ANDARE A VOTARE

Lo psicopatico che usurpa ancora il posto al ministero della Salute aveva decretato che per votare al referendum sulla giustizia sarà obbligatorio indossare lo schifo in faccia (fonte)

Ora il codardo si è rimangiato tutto ed è solo fortemente raccomandata.

Ho aggiornato il post, ma il ragionamento rimane valido perché abbiamo subito un tentativo di limitare il diritto di voto.


1) METODI DA COREA DEL NORD

Sappiamo che molti novax vogliono andare a votare sì. Speranza che rappresenta la sinistra voleva disincentivare il voto da parte di quella fetta di popolazione decisiva che può far vincere il sì, poiché il PD è per il no al referendum.

La lega riconosce che la museruola è un disincentivo per il voto e ha fatto ricorso, sapendo benissimo che i no vax possono spostare l'ago della bilancia.

Gli stessi metodi si applicano in Corea del Nord per far in modo che il partito del lavoro di Corea vinca sempre. Il candidato viene designato dal dittatore e per votare no occorre mettere il foglietto col proprio voto in un apposito box separato dal box del sì. In Italia per poter votare devi umiliarti indossando la pezza in faccia che non ha alcuna utilità.

2) SE VUOI VOTARE DEVI SOTTOMETTERTI AL PARTITO UNICO

Puoi esprimere dissenso solo se prima ti lasci umiliare, solo se prima riconosci che il tuo stesso dissenso è un'offesa al Partito e non dovresti pronunciarlo.

Orsini ha potuto esprimere il proprio dissenso solo dopo aver detto "io amo profondamente gli stati uniti".

Questo è il meccanismo psicologico con cui questa dittatura della psicosi disinnesca il dissenso, facendo in modo che il dissenziente stesso se ne dissoci, come se non fosse altro che una pulsione irrazionale da dover soddisfare per la quale si chiede gentilmente scusa.

Dissentire è, scusate la volgarità, come andare a puttane: chi lo fa se ne vergogna, ma ci va perché deve soddisfare una pulsione.

3) DEMOCRAZIA COME STRUMENTO DI LEGITTIMITÀ

A coloro che dicono che il voto è la manifestazione che non siamo in dittatura, rispondo che al contrario siamo in dittatura proprio perché andiamo a votare. Lo Stato non si accontenta mai di imporre la propria tirannia solo ed esclusivamente con la forza bruta della legalità, come spiega Max Weber, egli cerca di estorcere a tutti i costi una forma di legittimità per presentarsi come garante della morale, e il voto nelle società democratiche serve esattamente a questo: tra elezioni pilotate, avvelenate dalla propaganda o comprate tramite il do ut des del reddito di nullafacenza, il voto non è altro che un rito religioso che serve al potere come autocelebrazione. È il modo per sapere di tenere in pugno i cittadini perché quasi mai votano come non ti aspetti.

4) RESPONSABILIZZAZIONE DELLA VITTIMA

Quando si va a votare per un candidato, c'è qualche simpaticone che dice sempre, per giustificare le angherie dei politici, "la colpa è tua che li hai votati".

Chi dice così non è diverso da chi sostiene che la vittima di stupro se l'è cercata, perché il cittadino spesso si sente costretto a votare per qualcuno sentendosi di dover scegliere "il meno peggio" e non ha la minima idea che "il meno peggio" è uguale al partito che egli disprezza.

Responsabilizzare la vittima è un modo per assolvere il carnefice, e il voto essendo nella maggioranza dei casi praticamente estorto, è solo un modo per impedire alla vittima di capire di essere veramente tale, dandole una illusione di partecipazione. I politici in questo modo gettano fumo negli occhi e disorientano, perché il messaggio che fanno passare è "siccome ci hai votati tu ora ci devi sopportare", ma non sta scritto da nessuna parte.

CONCLUSIONI

Non voglio assolutamente dire di non andare a votare al referendum. Potete fare quello che volete. Voglio trasmettere come i politici pensano al vostro atto di votare, cioè come uno strumento di legittimazione volto a sottomettere il popolo e a illudere i dissidenti di aver avuto parte attiva al proprio male andando a votare.



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SCIOPERANO PERCHÉ NON GLI FANNO MOSTRARE IL CULO A SCUOLA, MA PER LE MUSERUOLE STANNO ZITTE

Nel liceo Fogazzaro di Vicenza arriva una nuova ondata di cancel culture verso la preside che ha giustamente detto che a scuola si va con un abbigliamento consono e che si è permessa di dirlo con una innocua battuta sulla cellulite che è stata strumentalizzata da studentesse dai facili costumi per avviare uno sciopero (fonte qui).

Piangono perché non possono andare denudate a scuola, ma poi erano le prime a bullizzare la compagna di classe non vaccinata e tengono orgogliosamente la pezza in faccia come simbolo del partito unico paragonabile alla svastica o alla falce e il martello.

Gli orrori di questi due anni sono stati possibili anche perché la priorità dei giovani è solo quella di prostituirsi, eseguono tutti gli ordini possibili affinché gli venga concessa una vetrina in cui esibirsi.

Le priorità della vita sono bel altre.

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SECONDO I COVIDIOTI GLI EROI OMERICI AVREBBERO MESSO LA MUSERUOLA

Marco Ricucci, professore a contratto e insegnante liceale, ha scritto un articolo spiegando come, secondo i suoi deliri, gli eroi omerici avrebbero indossato la mascherina e rispettato le regole anti-covid. Scopriamo perché le sue considerazioni sono assolutamente errate.

1) L'EROE GRECO, NELLA TRAGEDIA, METTE IN CRISI LE REGOLE DELLA POLIS

Ancor prima che di eroe omerico, consideriamo l'accezione tragica dell'eroe, come spiegato da Alberto Siani, Stephen Houlgate ed Enrico Colombo - per citarne alcuni. Questo, non è mai stato colui che aderiva alle regole dalla polis, bensì colui che trovava la forza interiore di contrastarle anteponendo le proprie. Rileggendo la visione che Hegel dava del fenomeno, l'eroe tragico metteva in discussione proprio l'armonia tra legge divina, della polis e individuale, creando una lotta tra prospettive tanto diverse quanto rispettabili, la cui sconfitta non rappresentava una vittoria della polis, ma soltanto una risoluzione del conflitto. Motivo per cui, l'eroe greco è tale proprio perché riusciva a rompere questo equilibrio, perseguendo le proprie ragioni contro tutti: l'avrebbero strappata la mascherina.
E volendo richiamare Aristotele, che considerava la fine dell'eroe tragico come un una conseguenza delle sue azioni, il significato non è un "rispettate ciecamente le leggi", ma insegnare la phronein, ossia la saggezza come aisthesis: capacità pratica di agire nel contingente quotidiano (fonte).

2) I VALORI EROICI NON SONO ESTEMPORANEI

Il "codice di valori eroici" è un patrimonio etico-civile e culturale tramandato da secoli, quindi bisognerebbe supporre che gli eroi omerici, affrontando la pestilenza narrata da Omero nell'Iliade, abbiano scelto come "spergiuro" un indumento che possa coprire il volto, e che poi tale usanza sia entrata nella tradizione per poi essere tramandata ai posteri. Non hanno ovviamente optato per questa soluzione, ma hanno compiuto sacrifici ad Apollo che fece cessare la pestilenza.

3) COPRIRSI IL VOLTO È LA VERA VERGOGNA

A questo punto conviene analizzare il lessico del greco antico, poiché la lingua di una civiltà è il riflesso della civiltà stessa. "Volto" in greco si dice prósopon, che letteralmente significa "per la vista" (pros "per" + ops "vista"): prósopon infatti significa anche "vista", "presenza", "persona" e "grado sociale". L'aggettivo aprósopos (letteralmente "senza volto") significa "anonimo" e "disonorevole" e il rispettivo sostantivo aprosopía significa "inesistenza". Quindi: il volto si configura con la persona stessa perché è la prima cosa che vedo e identifico, se non posso vederla, quella persona non è più una persona, non esiste.

4) LA PSICOLOGIA DELL'EROE OMERICO

Anche dal punto di vista psicologico la tesi fa acqua da tutte le parti. Di Francesco nella sua introduzione alla filosofia della mente racconta che nella cultura omerica le azioni dei personaggi sono prive di intenzionalità psicologica. Proprio nella faccenda di Briseide, citata dal covidiota, mostra che quando Agamennone si riconcilia con Achille egli descrive le sue azioni come provenienti dall'esterno, come posseduto dagli Dei, come fa anche Archiloco. Vegetti illustra nel suo testo "l'etica degli antichi" che la morale degli eroi omerici è priva di responsabilità morale, e dunque priva di imputazione morale. Questo significa che la vostra propaganda della responsabilità per i fragili e per la comunità non avrebbe minimamente attecchito, dal momento che l'atto stesso del "contagio" sarebbe stato imputato al volere divino.

CONCLUSIONE

Sia analizzando la cultura classica greca, che l'eroe tragico - anche nell'ottica di filosofi come Aristotele, Hegel o i loro critici -, nonché le analisi psicologiche condotta proprio sugli eroi omerici, tutto smentisce le parole del covidiota dell'articolo, il quale ha provato a giustificare i propri deliri manipolando la storia dell'uomo in pieno stile Orwelliano e dipingendo la Grecia classica come un covo di idioti come lui.

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IL LONG COVID NON ESISTE

I covidioti sostengono che i malori improvvisi sono dovuti al long covid, peccato che non esiste.

1) CHI CREDE DI AVER AVUTO IL COVID SVILUPPA I SINTOMI DEL LONG COVID ANCHE SENZA ESSERE STATO VERAMENTE CONTAGIATO

Questo è il risultato di uno studio condotto in Francia.
Il campione (26823 francesi) è stato sottoposto ad un test sierologico ed un intervista con domande circa la presenza di sintomi somatici persistenti.

- elenco sintomi:
disturbi del sonno, dolori delle giunture, mal di schiena, dolore muscolare, affaticamento, carenza di attenzione o concentrazione, problemi alla pelle, disturbi dell'udito, costipazione, mal di stomaco, mal di testa, difficoltà respiratorie, palpitazioni, vertigini, dolore al petto, tosse, diarrea, anosomia (non sentire gli odori).

-Risultati:
I ricercatori hanno fatto 3 regressioni logistiche con lo scopo di vedere se credere di aver avuto il covid poteva da solo, senza vero contagio, provocare i sintomi.

Chi aveva quindi i sintomi del long covid?

Chi è stato contagiato davvero e credeva di esserlo
Chi non è stato contagiato, ma credeva di esserlo.

Coloro che sono stati contagiati e non credevano di esserlo non hanno sviluppato alcuna forma di long covid (solo l'anosomia era associata).
Ciò indica che basta credere al contagio e indipendentemente dal fatto che questo ci sia o no, si presentano i sintomi.

2) NEI PAZIENTI GRAVI, I SINTOMI DEL LONG COVID SONO PREDETTI DA UN DISTURBO DEPRESSIVO

Qualcuno potrebbe obiettare che le persone contagiate senza saperlo non sviluppano il long covid perché lo hanno contratto in forma leggera, e che chi ha più sintomi è anche tendenzialmente portato ad avere il long covid. Peccato che questa ipotesi sia stata smentita da questo studio.

I pazienti ospedalizzati dello stesso campione dello studio precedente sono stati sottoposti alla Hospital Anxiety and Depression Scale un mese dopo il contagio e con due regressioni logistiche ed è stato visto che i sintomi a lungo termine erano presenti solo in coloro che soffrono di depressione e avevano sintomi somatici il primo mese dopo il covid (clicca qui per vedere il modello).

In assenza di depressione il cosiddetto long covid non si sviluppa. I ricercatori non hanno potuto esaminare la storia clinica psichiatrica dei pazienti, e quindi non sapevano se la depressione è stata scatenata dopo il contagio o era presente già da prima. Tuttavia anche un altro studio ha trovato una forte associazione tra deficit cognitivi post-covid e depressione (in questo caso anche ansia).

3) RELAZIONE TRA COVID E DEPRESSIONE

In questa review vengono indagati i meccanismi eziologici che legano il covid e la depressione. Vengono proposte 3 ipotesi:

a) il sars-cov2 causa depressione violando la barriera ematoencefalica e attivando un processo neuroinfiammatorio nel cervello

b) il sars-cov2 causa depressione in modo indiretto attraverso la disregolazione degli interferoni e le altre citochine che a loro volta promuoverebbero processi neuroinfiammatori

c) la depressione sarebbe causata da fattori psicosociali come lo stigma del contagio, la discriminazione e l'isolamento.

CONCLUSIONI

Gli autori non propendono per nessuna delle ipotesi, ma sostengono un modello multifattoriale che le combina tutte e tre. Io sostengo invece che il peso maggiore è dato dai fattori psicosociali, dal momento che anche in coloro che non sono stati contagiati vi è stato un aumento dei disturbi mentali dovuto ai lockdown sovrapponibile con quello causato nei pazienti covid.

Quello che i covidioti spacciano per long-covid è semplicemente depressione della quale loro stessi sono artefici tramite la società malata che hanno costruito.

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ZELENSKY EMBLEMA DEL DECADIMENTO DELL'OCCIDENTE

Egli incarna nella sua persona tutti quei valori che hanno portato alla distruzione della nostra cultura e tutti quei valori che i potenti ci tengono a diffondere perché promuovono il servilismo e la sottomissione.

1) ZELENKSY CONTENITORE IDEOLOGICO

Per cui si può dire che innanzitutto egli sia il contenitore ideologico attuale dell'occidente. In questo post non parlerò degli interessi economici che gli USA hanno nel supportare l'Ucraina, ci sono altri canali e libri che lo spiegano meglio di me. Voglio fermarmi solo a farvi notare che molti suoi comportamenti sono in stretta linea con i dettami del regime.

a) Maschio femminilizzato:

In diverse occasioni ha ballato nudo o con abiti da donna, in perfetta linea lgbt. Per cui richiama quell'immondezzaio di perversioni parafiliche che vengono raccolte sotto il termine ipocrita di inclusività (la stessa inclusività che ha sospeso i sanitari e demansionato i docenti) e fa passar l'idea che per essere capo di stato non occorre avere alcuna serietà e autodisciplina.

b) da comico a presidente:

Recitava nella serie tv "servant of the people" proprio nel ruolo di presidente. Egli è il perfetto emblema di un fenomeno che già accade da anni in America, cioè l'ingresso in politica o nell'attivismo di esponenti del mondo dell'intrattenimento. La realtà si mischia con la fantasia, e la politica stessa tramite questi personaggi si trasforma in una serie tv che deve intrattenere chi la guarda, portando alla completa passività i cittadini e facendone perdere tutta la sua serietà. In Italia siamo stati abituati a questo grazie a Berlusconi che ha preparato la completa fusione di stampa e politica.

2) ZELENSKY STRATEGA DEL PIAGNISTEO

Egli incarna anche al massimo grado la cultura del piagnisteo, cioè l'ottenere le cose come un bambino che fa i capricci per avere il giocattolo dalla mamma. Questo atteggiamento è ormai insito nelle strategie di rivendicazione del nuovo occidente e con Zelensky è diventato una vera e propria tecnica di guerra (in verità era già stata sperimentata nel conflitto tra Israele ed Hezbollah nel 2006). Portato a combattere una guerra che non può vincere, con l'aiuto dell'occidente ha creato una macchina di propaganda e disinformazione mediatica contro la Russia e tutta una serie di discriminazioni a cittadini che non c'entravano niente. Egli così ha cercato di delegare la guerra agli americani e all'Europa, che di fatto sono entrati in guerra contro la Russia usando l'arma dell'informazione accanto a quella delle sanzioni che colpiscono solo noi.

Questo ha come risultato anche la virtualizzazione della guerra ed un ulteriore scollamento dalla realtà. Infatti abbiamo visto una potenza classica e tradizionale come la Russia che voleva mantenere lo scontro solo sul piano militare contrapposta ad una potenza ideologica come quella della NATO che fa dell'avvelenamento psicologico dei suoi stessi cittadini l'arma principale.

3) ZELENSKY COLLETTIVISTA

Si fa propaganda del collettivismo imponendo una kenosi (svuotamento) dell'individuo a favore del fantasma della collettività. Da quelli pronti a rinunciare al condizionatore per la pace, fino a quelli che estendono così tanto l'inclusività fino ad accogliere i neonazisti dell'Azov, per poi piangere per l'assalto alla CGIL di forza nuova. Il collettivismo è un vizio, perché una volta che ti sei abituato a denigrare la tua individualità diventi come un tossico e hai bisogno a tutti i costi di una causa per la quale immolarti. E Zelensky è stato proprio colui che ha permesso ai covidioti di sentirsi salvatori del mondo per qualche mese in più facendoli evolvere in ucretini.

CONCLUSIONI

La figura di Zelenksy è stata eletta dal popolo e dai media perché come qualsiasi influencer è un contenitore ideologico che ha la precisa funzione di alienare dalla realtà. Zelenksy nella sua nullafacenza e nella sua assenza di qualità personali rappresenta la social justice warrior americana alla perfezione.

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LA SCIENZA CONTRO L'LGBT

Quanto è scritto si basa sui 17 studi scientifici citati e non si tratta di opinioni personali.

1) MAGGIOR PREVALENZA DI DISTURBI MENTALI

Nei giovani LGBT, la prevalenza della depressione è del 18%, il PTSD 11,3% e 31% ha tentato il suicidio almeno una volta. Nella popolazione generale rispettivamente la prevalenze sono 8.2%, 3.9%, e 4.1% (1). Notate come rispetto alla popolazione generale hanno più di 7 volte la probabilità di commettere suicidio e più del doppio di avere la depressione.

Negli adulti la depressione sale al 31%, 3 volte di più rispetto alla popolazione generale. La prevalenza di disturbo da uso di sostanze è il doppio rispetto alla popolazione etero (2) , e gli LGBT che hanno questo disturbo hanno il 93,8% (vs. 28.6%-47.7% negli etero) delle volte in comorbilità anche un disturbo di personalità con il 64,1% di disturbo borderline (3). La probabilità per le donne bisex di avere disturbi d'ansia o dell'umore è il doppio rispetto alle etero, e di quasi il doppio per le lesbiche (1.5; CI 95% [1.01, 2.1]. Per i maschi gay rispetto agli etero la probabilità è ancora maggiore (4, 5, 6). La popolazione lgbt ha due volte la probabilità di avere disturbi psicotici (7).

2) PROBLEMI CORPOREI

I disturbi dell'alimentazione (anoressia, bulimia, binge eating) possono provocare danni permanenti al corpo. Tutti questi disturbi hanno una prevalenza maggiore negli uomini omosessuali rispetto agli etero (8, 9) e risultati simili si hanno anche per le donne, nelle quali è più alta anche la probabilità di obesità (10). La popolazione lgbt tende maggiormente rispetto agli etero ad usare lassativi e vomitare per controllare la propria immagine corporea, comportamento molto rischioso che può portare ad uno sbilanciamento elettrolitico che può essere fatale.

Gli effetti delle terapie ormonali per la transizione sono deleteri per il corpo.

La somministrazione di testosterone nelle donne è associata ad aumento di pressione fino all'ipertensione, aumento di eritropoiesi (potenziale rischio di trombi), riduzione colesterolo HDL e aumento di quello LDL, obesità, anche e aumento dell'attività enzimatica del fegato. La cosa più grave è però la totale assenza di trial clinici sulla sicurezza degli ormoni (11). Negli uomini che assumono estrogeni questo può essere fatale, avendo 3.2 (95% CI: 1.5–6.5) volte la probabilità di una trombosi e 9.9 volte di più (95% CI: 3.0– 33.1) di ictus ischemico dopo 6 anni di terapia (12).

3) LA SUPERCAZZOLA DELLA DISCRIMINAZIONE

La comunità LGBT ha risposto a questi dati creando la teoria dello stress delle minoranze, secondo cui la causa di tutto ciò sarebbe nella discriminazione strutturata nella società e in una omofobia internalizzata che porterebbe gli stessi LGBT a comportamenti autodistruttivi. Esempi di questo scempio sono 13, 14, 15.
Teorie in cui degli svantaggi vengono attribuiti alla società e si invoca una persecuzione universale per giustificarli non sono teorie scientifiche, ma teorie del complotto: hanno addirittura attribuito a Trump la maggior prevalenza di disturbi mentali negli LGBT (16)!

In psicologia clinica l'insorgenza di disturbi mentali si spiega attraverso un modello diatesi-stress, in cui una vulnerabilità interna entra in contatto con uno stressor esterno. In nessun caso la letteratura scientifica consente di attribuire una patologia mentale esclusivamente a fattori esterni come la discriminazione (17).

CONCLUSIONI

Gli LGBT hanno il doppio della probabilità di essere esposti a violenza durante l'infanzia 2.2, (95% CI: 1.4–3.4) e una maggior probabilità di aver subito violenza sessuale (18).
Cercare ipotesi diverse a quella mainstream comporta la cancel culture, come questo biologo a cui hanno bloccato il conto paypal perché nel suo sito va contro l'ideologia gender.

Fare marketing targettizzato ai bambini di contenuti pro-LGBT e promuovere questi stili di vita attraverso il pride non è esente da rischi per la salute individuale, visti i dati c'è poco di cui vantarsi e molto su cui riflettere.

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LE DISCRIMINAZIONI NELLE UNIVERSITÀ

1) LA MIA ESPERIENZA

Studio in università e in quanto ho deciso di non vaccinarmi sono stato oggetto di discriminazioni da parte del corpo docente.
Mi è stato vietato l'accesso alle università fino a Maggio.
In quanto non frequentante ho dovuto studiare libri in più per "punizione", e mi è capitato di ricevere un voto più basso (che ho poi rifiutato) di quel che meritavo perché non potendo accedere alle università ho deciso di fare l'esame online. I docenti durante le lezioni offendevano Andrea Zhok, Agamben e Cacciari e tutti noi non vaccinati, e sostenevano il lasciapassare.

2) COSA DICE LA SCIENZA IN MERITO ALLE DISCRIMINAZIONI UNIVERSITARIE

La discriminazione delle università che oggi vediamo estesa ai novax è una realtà ormai stabile verso tutti coloro che non hanno idee mainstream.
Il CSPI ha stilato un report di quasi 200 pagine che potete consultare qui che mostra come nei territori anglosassoni esiste una discriminazione sistematica che colpisce ugualmente sia i docenti che gli studenti che non si conformano alle ideologie di sinistra.

a) Autoritarismo forte

Riguardano azioni come il ban dai social, campagne di licenziamento, diffamazioni di massa sui propri profili, lettere aperte, reclami formali e azioni disciplinari. La discriminazione proviene principalmente dagli studenti: in America il 36% degli studenti di dottorato farebbe licenziare un professore o espellere uno studente che esprime visioni politiche non allineate, percentuale che sale al 49% in Inghilterra e in Canada.

b) Autoritarismo debole

Ti possono negare delle pubblicazioni, delle promozioni o possono non assumerti. Se sei uno studente puoi veder rifiutata la tua domanda di ammissione in università a causa delle tue visioni politiche (che ricordiamo colpire sia chi è di destra sia chi si rifiuta di avere visioni politiche). Il report dice che un accademico inglese su 3 discriminerebbe un sostenitore della brexit e il 40% degli americani un supporter di Trump. Per quanto riguarda l'autocensura invece, il 70% che non è di sinistra sente un clima ostile verso le proprie idee, e fino al 70% dei docenti non di sinistra si autocensura in America.

3) IL MONDO ACCADEMICO UMANISTICO È PRETTAMENTE DI SINISTRA

Il 70-80% ha visioni politiche di sinistra, e voi sapete che in queste discipline chi non è in buonafede può tranquillamente far trasparire le proprie ideologie politiche se non direttamente indottrinare e renderle argomento del corso. Il report spiega che la ragione principale di questa tendenza verso la sinistra è il reclutamento. Se negli anni '60 si assumevano 2 di sinistra ogni individuo non di sinistra, oggi il rapporto è di 10 a 1. Per gli studenti che vogliono intraprendere una carriera accademica la maggior preoccupazione non è il non sentirsi abbastanza preparati, ma la preoccupazione di essere discriminati per le proprie visioni politiche. Per questo si crea una sorta di filtro che impedisce a chi non è di sinistra di accedere a posizioni accademiche indipendentemente dai meriti e i pochi docenti non allineati tengono la bocca chiusa per non perdere il posto.

CONCLUSIONI

Ho presentato i dati americani perché quelli italiani non esistono, e poi perché la situazione è simile.
Le università hanno un clima malsano dove la discriminazione è la regola verso chiunque non si conformi (sia se sei di destra, sia se come me non hai una fede politica), ed è per questo che quando è stato introdotto il lasciapassare è stato visto dagli accademici come una cosa normale, anzi, diverse università hanno aggiunto regole ancora più stringenti per impedire ai non vaccinati di vivere una vita normale. L'università di Trieste ci teneva a far sapere che essere sprovvisti di green pass non era un motivo valido per richiedere l'esame da remoto, l'università di Foggia aveva imposto il super green pass per le lauree in presenza. Le università La Sapienza e quella di Catania tutt'ora mantengono l'obbligo della museruola contro la legge.

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COME INSTAURARE UNA PSICOSI PANDEMICA IN 5 FASI

1) LA CULTURA DEL CONTAGIO

Il contagio rappresenta l'equivalente di una possessione demoniaca ed è indice della purezza di una persona. Chi non è stato contagiato, chi ha osservato tutte le misure del culto del contagio mantiene la sua "santità" e viene celebrato come idolo del sistema. Se ci si contagia occorre ribadire sui social di essere fervidi sostenitori della cultura del contagio e che ci si è contagiati per colpa di altri (Gruber)

È fondamentale che il contagio diventi argomento quotidiano. Si deve parlare dei propri conoscenti positivi, si deve parlare del virus in questione nelle scuole e ci si deve dotare di "segni" che testimonino la paura del contagio, come una museruola o un paio di guanti.

2) IL GRANDE (ALTRO) VIRUS

Il virus deve essere presentato come l'ignoto, come un nemico invisibile al quale ci si può relazionare solo attraverso le pratiche diffuse dal culto del contagio, i cui sacerdoti sono gli unici detentori della scienzah. La scienzah della "virologia negativa" non ti dirà mai ciò che il virus è, ma ciò che il virus non è. La virologia negativa non è fatta di libri, ma di pratiche. Essa prevede una ortodossia fatta di precetti il cui senso è immerso in un mistero. Per aiutare a presentare il virus come grande altro, è opportuno prendere un virus che viene dalla Cina oppure modificare il nome di uno già esistente (vaiolo delle scimmie) e dargli delle origini misteriose, oppure parlare di terrorismo biologico.

3) IL PANICO CRESCENTE

Non è opportuno innestare subito il terrore, altrimenti le persone non saranno pronte a cedere la propria libertà e combatteranno contro le restrizioni. La cosa deve essere graduale e gli esperti della scienzah devono simulare due schieramenti: quello allarmista capitanato da Pregliasco e quello moderato di Bassetti, per poi far ammettere a quest'ultimo che la scienza è cambiata e che le regole di prima non valgono più. In questo modo si può eliminare tutta la letteratura scientifica precedente sul virus scelto che ne dimostra il carattere innocuo e che soprattutto dimostra la totale insensatezza delle pratiche del culto del contagio. Dopodiché si può passare a introdurre delle restrizioni facendo appello al collettivismo e alla responsabilità per gli altri.

4) CREARE I CONTAGI

Fatto il culto adesso bisogna fare i contagi e lo si farà scegliendo il più fraudolento dei metodi, cioè quello dei test PCR. Grazie alla enorme quantità di falsi positivi, si potrà sostenere la narrazione di una pandemia almeno per due anni. L'importante è trovare una categoria di persone, magari quelli più recalcitranti agli abusi della dittatura, etichettarli come "novax" e costringerli ad effettuare 3 tamponi alla settimana per lavorare. Grazie ai falsi positivi e al tampone obbligatorio, sarà un gioco da ragazzi non solo produrre i contagi, ma anche attribuirli agli unici individui che sanno ancora cos'è la libertà.

5) SCEGLIERE CIÒ SU CUI SPECULARE

Adesso è arrivato il momento cruciale di tutta l'operazione, perché è venuto il momento per il dittatore di spostare i suoi investimenti sulla casa farmaceutica, sull'azienda produttrice etc. che da lì a poco sarà di punta. La teoria economica della dittatura sanitaria è la creazione di domanda tramite la paura e di puntare in anticipo su quelle aziende che inevitabilmente cresceranno, perché il dittatore farà in modo che i prodotti di queste aziende siano obbligatori. Il prossimo passo è quello di allocare risorse pubbliche sulle stesse aziende in cui il dittatore specula, così da aumentare vertiginosamente i guadagni usando i soldi degli altri.

CONCLUSIONE: NON AVRAI PIÙ NULLA E SARAI FELICE

Adesso al dittatore non resta che riscuotere e guardare al prossimo virus per la prossima psicosi pandemica. I pochi dissidenti sono etichettati come untori, l'economia muore grazie restrizioni, e pian piano le piccole e medie imprese falliscono. Saranno sostitute sa multinazionali colluse con gli stati, e la proprietà privata morirà sempre di più.

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LE LISTE DI PROSCRIZIONE CONTRO I NON VACCINATI CONTINUANO SU TWITTER

Ricordate quando dicevo che il regime attraversa 3 fasi e saremo arrivati al punto che questo sarebbe stato sostenuto dal popolo? Ci siamo ormai giunti. Assieme alle liste di proscrizione pubblicate dal Corriere del Siero arrivano anche quelle su Twitter.

1) VIOLENZA DELLA FOLLA SU TWITTER

Usando metatron analytics, un tool che analizza i flussi di informazione nella rete, un certo Alex Orlowski sta schedando e pubblicando sul proprio profilo gli utenti non vaccinati di Twitter con l'accusa complottista di essere collaborazionisti del governo russo. Le sue "analisi" (che poi lui non ha fatto nulla, ha avviato solo un software programmato male) sono state pubblicate anche qui e qui.

Il fine di queste azioni è quello di promuovere, direttamente e indirettamente, campagne di diffamazione, di cancel culture, minacce e atti violenti nei confronti dei non vaccinati, perché egli sta diffondendo dati sensibili dei malcapitati e facendone bannare altri.

Le sue vittime preferite sono quelli che hanno il mattone nel nome, i cosiddetti mattonisti, che spesso e volentieri sono dei giovani che si limitano a fare umorismo sui social, ma sono da lui accusati di fare propaganda filorussa.


2) ALEX ORLOWSKI, IL VENDITORE DI FUMO

Colui che sta incitando gli utenti di Twitter a compiere questa caccia alle streghe è uno pseudo Guru Digital che poiché ha una inutile laurea in art director ha iniziato ad inventarsi specializzazioni accademiche che non esistono per le quali non ha alcun titolo di studio, come quella di essere esperto in propaganda e cyberpropaganda e si vanta di cose assurde come ad esempio controllare le elezioni americane e va in giro a chiamarsi spin doctor delle aziende, ma se gli domandi cos'è l'amigdala ti risponde che è un frutto esotico.

La sua teoria del complotto è che coloro che su Twitter smontano le fakenews filo-nato ricevono "donazioni" da gente che indirettamente lavora per il Cremlino, e che noi facciamo il nostro lavoro per pura vanità. Peccato che non siamo di certo noi a inventarci le supercazzole su Twitter in cui ci presentiamo come esperti della Maremma infrascata listando come titolo di studio in una università spagnola presa chissà come.

3) DIFFAMAZIONE DEI PERSONAGGI DELLA CONTROINFORMAZIONE

Potete vedere come dà sfoggio del suo ritardo mentale qui dove aggredisce pesantemente l'onorevole Donato dicendo che è un troll. Vorrei chiedere al soyboy castrato in questione se sa qual è la definizione di troll, perché a me qualcuno che ha ottenuto 10 minuti di fama in televisione (1, 2, 3) offendendo un europarlamentare diffondendo tesi stupide solo perché la Donato è antisistema mi sembra un troll, e proprio dei peggiori a dire il vero.

La tattica di questi parassiti è ormai questa: non entrare nel merito della questione vaccini e inventarsi deliri come la propaganda putiniana per sviare dall'argomento. Noi ve lo avevamo detto mesi fa, si tratta di una strategia di distrazione di massa, puntare i riflettori su altro in modo da far passare in sordina la loro disfatta sul piano scientifico.

Tutto ciò che ora sanno dire è "ma i no vax sono anche putiniani" come se fosse un insulto, quando l'unico insulto alla vita sulla Terra è l'esistenza stessa esistenza dei provax.

CONCLUSIONI

Gli attacchi alla reputazione dei personaggi della controinformazione sono l'ultima carta disperata che il regime può utilizzare e lo fa mandando come avanguardia pseudo guru dal nullo valore accademico facendoli professare per esperti. Non potendo criticare quello che diciamo, vogliono provare a criticare noi.

Vorrei ricordare a questo poser castrato che indossa la maglietta di mr. Robot e poi è felice del green pass, che la società che il draghismo vuole costruire è merda pura.

Non vi chiedo mai di condividere un post, ma stavolta è importante. Bisogna che tutti i personaggi della controinformazione inizino a tutelarsi e che tutte le persone su Twitter sappiano che potrebbero finire nella lista.

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PROVAX INCITA AL SUICIDIO DEI NON VACCINATI

Come potete notare da queste brevi parole, abbiamo qui in flagranza di reato un utente di telegram che incita al suicidio dei non vaccinati. Sicuramente nessuno interverrà, visto che la Digos è troppo occupata a effettuare perquisizioni a chi dichiara di non voler indossare la museruola.

Potete leggere il post cliccando su questo link

https://t.me/ilfrittomisto/37542?comment=48484

Poi cliccate sulla foto profilo e divertitevi a salutarlo.

Non sanno più cosa inventarsi.

Prima spie di Putin, ora del governo cinese.

I vaccini hanno fallito. Ammettetelo.

Siete voi i veri sinofili, visto che ne avete copiato la dittatura, gli orientamenti politici e anche la psicosi covidiota.

Noi non vaccinati denunciamo le atrocità della Cina dal 2020, e alcuni anche prima.

Mentre voi eravate in fila per la terza dose, noi avevamo pubblicato questo post che denunciava la politica del figlio unico in Cina.

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MATTARELLA: LEGAMI CON MAFIA E MASSONERIA

Spesso ci si è soffermati sulla figura di Draghi, Speranza e tutto l'organico che ha sorretto e promosso la pandemenza attraverso lockdown e vaccini. Vediamo però chi ha permesso tutto questo, Sergio Mattarella, mettendo al governo quel vile affarista di Draghi.

1) CONTATTI TRA IL FRATELLO E LA BANDA DELLA MAGLIANA

Il fratello di Sergio Mattarella, Antonino, sarebbe stato coinvolto in degli affari con il cosiddetto Cassiere della Banda della Magliana: Enrico Nicoletti. Si parla di un usuraio ben invischiato nella politica italiana, arrivando anche a figure come Andreotti. Nel caso della famiglia Mattarella, Nicoletti (ex professore universitario, tra l'altro) avrebbe prestato 750 milioni di lire ad Antonino, indebitando quest'ultimo gravemente. Come Sergio, anche il fratello era avvocato (chi l'avrebbe mai detto conoscendo l'Italia? Ricordiamo la famiglia di Draghi) e per questo scandalo venne anche sospeso dall'ordine professionale. Ma non finisce qui, infatti Antonino verserebbe anche la pensione a Malta pur risiedendo in Italia, e si parla anche di mazzette annesse e connesse con l'INPS di Bergamo.

Si potrebbe pensare che la provenienza familiare non colpevolizzi a priori anche Sergio Mattarella, ma va ricordato che il rapporto tra i due non era di certo conflittuale come sarebbe dovuto essere di fronte alle politiche così fortemente legaliste del presidente della Repubblica e in più, come si legge qui nella dichiarazione di Sergio, quest'ultimo non avrebbe mai saputo nulla, cosa praticamente impossibile.
Ulteriori informazioni su Antonino Mattarella qui.

2) LA LOGGIA UNGHERIA

Tra le varie logge italiane, una particolarmente importante è stata la loggia "Ungheria", un insieme di magistrati, politici, avvocati e membri delle forze armate. Questa è stata coinvolta e accusata - sempre piuttosto silentemente - di aver condizionato le nomine di posizioni politiche e affaristiche. Finanche negli ultimi anni, la loggia Ungheria è stata argomento di inchiesta e sono molte le prove della sua esistenza. Cosa c'entra in tutto questo Mattarella? Lui non solo ne conoscerebbe l'esistenza, ma anche i membri al suo interno, tra cui magistrati di sua conoscenza.

La procura di Brescia ha infatti raccolto dei verbali in tempi recenti che proverebbero tutte le voci e il coinvolgimento di certi soggetti nella loggia. Come si può leggere qui Ermini, vicepresidente del Csm, avrebbe distrutto i verbali sull'Ungheria e avrebbe riferito il tutto a Mattarella, il quale decise di rimanere in silenzio per tutto questo tempo. Anche in questo caso, Sergio Matterella ha però detto di non sapere nulla.

3) LA SUA LOTTA ALLA MAFIA ACCETANDONE LE MAZZETTE

Durante gli anni '90 avrebbe ricevuto dei soldi da Filippo Salomone, titolare della Impresem e condannato per concorso in mafia. Mattarella pare abbia accettato tre milioni di lire in buoni-benzina senza negare di averlo fatto, ma distorcendo l'accaduto. Mentì dapprima affermando che la provenienza era di un onesto cittadino, e poi di averli distribuiti tra suoi collaboratori; è passato poi a negare tutta questa storia (come le precedenti) quando la questione della nota Tangentopoli siciliana di quegli anni uscì allo scoperto. Mattarella divenne presidente della Repubblica anni dopo e tutto questo venne dimenticato completamente.

CONCLUSIONE

Al di fuori dei processi da web che si potrebbero fare, le evidenze che Mattarella abbia taciuto importanti coinvolgimenti familiari e personali con la criminalità organizzata e logge politiche sono molteplici e attestate persino dalle fonti del regime. Nonostante tutto questo, nonostante anche la scelta di rendere Draghi (e appoggiarlo) dittatore durante la pandemia, Mattarella è stato persino votato per un secondo mandato al Quirinale, consentendo al suo silenzio omertoso di nuocere nuovamente al popolo italiano, del resto un colluso con la mafia rappresenterebbe alla perfezione quella che è diventata l'Italia con Draghi.

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CRITICA FILOSOFICA ALL'IDEOLOGIA GENDER

Criticare un'ideologia è legittimo ed è una forma di libertà di espressione. Se sei contrario a ciò non sei diverso da un covidiota.

Il lato scientifico della critica è stato svolto qui.

1) IL GENDER E IL POSTMODERNO

Generalmente si dice che alla base della ideologia gender vi sia il post-moderno, nulla di più falso. Il post-moderno è una corrente di pensiero che sostiene che non è possibile trovare una metanarrazione filosofica che faccia da collante tra le specializzazioni della scienza e che restituisca un senso globale alla realtà (1). Ad esempio Hegel propose un sistema di filosofia in cui tutte le scienze avevano come comune denominatore l'assoluto, il post-moderno rifiuta proprio questo, invece l'ideologia del gender assume come metanarrazione l'identità di genere, andado di fatto a fondare sul genere l'intera impresa del pensiero filosofico e scientifico.

2) LA SOCIETÀ ANTERIORE ALLA REALTÀ

La teoria gender sostiene che ci si può identificare col genere che si vuole perché ciò che si sente è anteriore a ciò si è. Ciò a livello filosofico significa che la soggettività empirica è un a priori ed è essa a fondare la realtà, e la fonda attraverso il processo di identificazione. Che non sia possibile porre la società come anteriore alla realtà è stato dimostrato qui con la logica matematica.

3) IL GENDER RIPROPONE IL DUALISMO DELLE SOSTANZE

Di questo passo il gender ripropone un dualismo alla vecchia maniera, perché da un lato abbiamo la realtà fisica, mentre dall'altro quella del sentire. E quando la realtà fisica non è conforme a quella del sentire, è la prima a doversi piegare. In poche parole, quello che voglio sostenere, è che il gender non è una teoria nuova e che è un passo indietro, una regressione, rispetto alla storia della filosofia. La teoria del gender è ciò che avrebbe formulato Cartesio se avesse preso una botta in testa da piccolo.

4) GENDER E FALLACIA MORALISTICA

La fallacia moralistica è di due tipi, e la teoria gender le commette entrambi:

a) derivare la realtà dalla morale: se io sento che esiste il genere, allora la realtà deve essere fatta in modo da essere d'accordo con ciò.

b) derivare l'impossibilità di qualcosa dalla sua immoralità: se non esistesse il genere, allora la realtà sarebbe crudele per i non etero, ma siccome sono sbagliate le discriminazioni, allora il genere esiste.

Questa fallacia è l'inverso della fallacia naturalistica esaminata qui, entrambi gli argomenti sono fallaci perché confondono l'impossibilità morale con quella aletica e questo è un errore logico, perché in logica modale le logiche aletiche sono riflessive, cioè per un mondo affinché qualcosa sia necessario deve valere in tutti i mondi possibili incluso il proprio, mentre nelle logiche deontiche no (2, 3).

5) L'IMPOSSIBILITÀ DI DEFINIRE IL GENERE

Il gender stravolge il significato di uomo e di donna e dal significato biologico binario (cioè gene SRY sul cromosoma Y per avere l'uomo, altrimenti la donna) per scambiarlo con uno performativo di tipo sociale in cui si è uomini se si segue lo stereotipo sociale del maschio, viceversa per essere donna.

In poche parole, il gender assume che il genere sia un abito operativo con lo stesso statuto ontologico delle virtù aristoteliche e come queste soffre della fallacia di circolarità: non possiamo definire un comportamento come "maschile" se non abbiamo il concetto del genere uomo, ma per avere il concetto di genere "uomo" abbiamo bisogno di essere esposti almeno ad una serie x di comportamenti maschili.

La rinuncia al significato binario rende impossibile una definizione intensiva di genere.

CONCLUSIONI

Il genere essendo indefinibile per il gender si trasforma in universale sociale nel quale alienarsi imitando comportamenti stereotipati. In questo modo, assumendo che uomo e donna siano riducibili ai propri ruoli di genere, è il gender stesso ad aprire a discriminazioni e annichilisce a mere etichette la complessità dell'individualità umana.

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Media is too big
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NON DOBBIAMO DIMENTICARE

In molti adesso pensano a godersi l'estate e a fare quello che fino a qualche mese fa non potevamo fare. Ma se siamo noi i primi a dimenticare, che giustizia possiamo richiedere?

Esattamente il 30 dicembre scorso, questo vile plagiatore che si spaccia per filosofo rubando i lavori degli altri (Galimberti) invocava la dittatura contro i non vaccinati.


Solo punendo tutte queste persone daremo l'esempio per il futuro impedendo che un gruppo di fanatici possa instaurare una dittatura in nome di una scienza che nemmeno conoscono.

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L'ESAME DI MATURITÀ PEGGIORE DELLA STORIA

Da diversi anni a questa parte, l'esame di maturità è divenuto anch'esso un perfetto campo per la propaganda socialista occidentale. Quest'anno, a essere scelta tra le tracce della prima prova, è addirittura una persona che non ha concluso le scuole medie: Liliana Segre.

1) LA SCUOLA È PROPAGANDA

Il primo sintomo di questa scelta è l'assenza di cultura che colpisce sempre di più il sistema scolastico italiano, divenendo un'appendice di quello americano. Non solo la tematica, ossia la lotta al razzismo e alle discriminazioni basandosi sul "libro" della Segre, ma anche la scelta di questi personaggi della politica evidenziano come l'unico interesse sia quello di uniformare il pensiero degli studenti. Argomentare - con prove forti, sia filosofiche che scientifiche - una tesi non spiccatamente propagandistica, o citare le discriminazioni verso i non vaccinati, pensate che venga accettato? Lo studente verrebbe bocciato con tanto di denuncia per apologia nazista. Questo è allora un ricatto, un "o ti adegui, o sei fuori", e considerando la facilità della traccia (sarà impossibile non essere lodati), è un subdolo modo di diffondere questi ideali e strozzare ogni spirito critico a riguardo: altrimenti non avrebbero scelto una fallita come la Segre ma, al massimo, uno studioso serio dell'argomento.

2) ELOGIO DELLA FOLLIA COVIDIOTA

Altra traccia è quella finalizzata a far evidenziare agli studenti le conseguenze del Covid, sia sociali che economiche. Qui, come sopra, è ovviamente impossibile esprimersi contrari alle scelte politiche degli ultimi anni, visto che bastava essere non vaccinato per meritare la camera a gas - ricordiamo che proprio la Segre, stendardo della tolleranza, godeva nel farci chiudere in casa. A comprova di ciò, basti vedere come si comportarono gli italiani nei confronti dei paesi che adottarono misure meno stringenti, come la Svezia o l'Inghilterra, considerati paesi regrediti con governanti analfabeti (1, 2, 3, 4, 5, 6). Di conseguenza, sarebbe impossibile muovere critica alcuna, anche solo una riflessione sulle modalità eccessive e burbere di contenimento che l'Italia e pochi altri paesi hanno potuto vantare. Motivo per cui, anche qui, vi sarà un adeguamento collettivo, fingendo speranza per un futuro che non ha rovinato il virus, ma le persone che qui si dipingono come vittime.

3) IL PERCHÉ DI TUTTO QUESTO

Oltre agli scopi propagandistici prima citati, vi sono anche motivi psicodinamici. Sappiamo benissimo che la cultura occidentale contemporanea si regge sul culto del piagnisteo e della vittima a cui poi segue la strategia della rivendicazione. Parlare nel 2022 delle leggi razziali dopo che delle leggi equivalenti le abbiamo subite noi è il tentativo da parte dei pro vax di ri-appropriarsi dello status di vittima con lo scopo di cancellare la nostra esistenza. Loro sanno benissimo che nonostante si siano "preparati" a resistere alle dittature con anni e anni di giornate della memoria e celebrazioni di vario tipo, loro hanno giocato comunque il ruolo dei nazisti e non della resistenza. Per cui questi temi servono per far attivare al covidiota stesso due meccanismi di difesa: dapprima trasformano l'odio interiore per il non vaccinato in pietà per l'ebreo perseguitato (formazione reattiva), e poi si identificano con questa vittima (identificazione).

CONCLUSIONE

Così, sentendosi vittime per cose accadute negli anni '40, e ignorando il presente, ci infliggono come violenza più grande una sorta di damnatio memoriae. Però in ciò si evincono due debolezze.

a) Se vogliono cancellare la nostra storia e la nostra sofferenza, è perché una parte di loro sa di essere in torto e cercano dunque di deresponsabilizzarsi.

b) Se vogliono cancellare la nostra sofferenza tentando di riappropriarsene, è anche perché ci invidiano, in quanto siamo riusciti a resistere al più grande lavaggio del cervello della storia. Noi esprimiamo tutti quegli ideali che loro stessi nel 2019 ammiravano e che nel 2020 hanno tradito per un raffreddore.

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PROVAX VUOLE NEGARE LE CURE AI NON VACCINATI


Ci risiamo. Il tizio in questione ha osato dire che i non vaccinati non devono usufruire del sistema sanitario nazionale perché non hanno aderito al vaccino. Tradotto da covidiota a italiano, poiché non ci siamo sottomessi al partito unico dichiarando la nostra fedeltà alla setta del covid di Speranza non possiamo usufruire di un servizio per il quale paghiamo le tasse.

Il covidiota, cioè il provax, è un essere pericoloso che col suo pensiero fondamentalista e estremista vuole sovvertire la sanità e la bioetica tutta, sostituendo la sanità pubblica o privata che sia con una sanità di partito.

Se l'accesso ai servizi e ai beni è subordinato alle proprie condizioni sanitarie e alle proprie idee politiche entriamo a pieno titolo in una dittatura.

Lo volete salutare?

https://t.me/ilfrittomisto/38648?comment=68400

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I VACCINI POSSONO CAUSARE IL "LONG COVID"

Per long covid si intende una sindrome clinica persistente i cui sintomi principali sono raggruppati sotto l'etichetta di "brain fog" e riguardano problemi cognitivi, psichiatrici e neurologici.


1) EFFETTI DELLA PROTEINA SPIKE

La proteina spike ha effetti dannosi a prescindere dal fatto che sia nel coronavirus o no. Ad esempio questa può danneggiare l'endotelio e superare la barriera ematoencefalica. La proteina Spike può attivare processi infiammatori attivando i recettori toll-like e innescare l'aumento di produzione di citochine pro-infiammatorie. Il collegamento coi vaccini è presto fatto, perché sappiamo benissimo che possono avere effetti avversi neurologici come la paralisi di Bell o la sindrome di Guillain-Barre. In questo studio l'autore si chiede nelle conclusioni se la presenza di questi eventi neurologici associati al vaccino, che sono una prova di effetti della proteina spike nel cervello, possano in qualche modo essere segno di un problema più generale, cioè dell'effetto negativo della proteina spike del vaccino sul cervello che in alcuni casi si potrebbe esprimere come long covid.

In questo pre-print infatti (seppur il campione sia molto piccolo, 23 pazienti) è stato visto come il vaccino abbia causato delle neuropatie del sistema sensoriale, motorio o del sistema nervoso autonomo. I sintomi più frequenti sono sensazioni di bruciore, parestesie e difficoltà ad esercitarsi, tutti sintomi che avrete già sentito nel comitato ascoltami. Altri casi di neuropatie acute li potete trovare qui.

2) RELAZIONE TRA REAZIONI AVVERSE E "LONG COVID"

I meccanismi autoimmuni che portano al "long covid" sembrano essere molto simili a quelli innescati dalle reazioni avverse. Sia nelle reazioni avverse che nel "long covid" la causa sembrerebbe essere una risposta autoimmunitaria. Ad esempio nelle trombosi indotte dal vaccino la trombosi sarebbe causata da una risposta autoimmune alle piastrine che una volta legatesi alla proteina spike divengono il bersaglio della risposta immuntaria, dopodiché le piastrine si attivano e si forma il coagulo di sangue (1) Sempre nello studio di prima l'autore parla del "long covid" come di uno stato di autoimmunità cerebrale in cui la microglia attacca i neuroni.

3) RICERCATORI CENSURATI PER NON FAR PERDERE LA FIDUCIA NEL VACCINO

Un discorso simile è stato condotto anche su Science. Si parte dalla storia clinica di una paziente che esprime i sintomi del long covid post vaccino senza mai aver preso il covid, per poi affermare l'esistenza di community online di migliaia di persone in questa condizione che vengono etichettate come "ansiose" dai medici. Il ricercatore che ha iniziato a dedicarsi al long covid post vaccino ha iniziato a raccogliere dei dati, ma nessuna università e nessun giornale vuole pubblicarli o consultarli perché non vogliono rinforzare le posizioni degli "antivaxxers"

CONCLUSIONI

In questo post ho detto che il long covid è attribuibile ad patologie psichiatriche pre-esistenti. Mi sto rimangiando tutto? No. Il modello che propongo è un classico modello diatesi-stress in cui una vulnerabilità precedente può causare una sintomatologia clinica se incontra uno stressor esterno. Il termine long covid è un termine a ombrello che raccoglie sotto di sé sia il long covid da vaccino, sia la depressione comunemente scambiata per esso. Non è escluso che in alcuni casi la patologia psichiatrica pre-esistente, anche a livello subclinico, possa interagire con la vaccinazione per produrre i sintomi.

In questo studio italiano infatti la percentuale di disturbi psichiatrici associati al long covid era uguale a quella di un altro studio che li attribuiva in parte al lockdown. Ciò significa, paradossalmente, che il covid non è un fattore di rischio specifico per il long covid e che quindi l'essere stati ospedalizzati non è determinante per svilupparlo, confermando quello che dicevamo nell'altro post. Sembrano invece importanti la pre-esistenza di una condizione psichiatrica, l'obesità e l'ipertensione.

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PERCHÉ I DANNEGGIATI DA VACCINO SONO IGNORATI DALLA SOCIETÀ?

Nell'ultimo post ho spiegato come il long covid possa essere causato dal vaccino e che il ricercatore che si è occupato di fare questa scoperta viene censurato dalla comunità scientifica. La situazione è molto più estesa e sappiamo che in tutto il mondo le reazioni avverse sono notevolmente sottostimate e coloro che ne soffrono vengono trattati come ansiosi ed ipocondriaci ed eliminati dalla società. Vediamo quali sono le motivazioni psicologiche e psicodinamiche di tutto questo.

1) MOTIVAZIONI PSICODINAMICHE

Il medico vaccinatore deve dire che chi ha subito reazioni avverse è ansioso. Lo dice sia perché l'aumento del suo stipendio dipende dall'ignorare le reazioni avverse, sia perché salvo vaccino falso è un vaccinato anche lui. Di conseguenza dover riconoscere l'esistenza delle reazioni avverse significa riconoscere che egli può essere in pericolo. Il meccanismo di difesa attuato dal medico vaccinatore è quello del diniego che consiste nel negare dei dati della realtà per non affrontare le conseguenze indesiderate. Si tratta di un meccanismo di difesa primitivo che caratterizza un sé psicotico, estremista e fanatico (1, 2, 3).

Da un punto di vista psicodinamico di gruppo invece il danneggiato da vaccino rappresenta il capro espiatorio, il sacrificio alla collettività che tanto millantavano questo inverno. Il danneggiato da vaccino è però invitato al sacrificio continuo: per non far perdere la fiducia nei vaccini è invitato al silenzio. Accade come nelle sette quando un membro subisce abusi deve stare zitto per non rovinare l'immagine della setta perché altrimenti non possono arrivare nuovi membri.

2) MOTIVAZIONI DI PSICOLOGIA SOCIALE

Nei post precedenti (1, 2, 3, 4, 5, 6, 7) ho spiegato che l'obiettivo dell'ingroup è quello di dare un'immagine positiva di sé a chi ne fa parte. Un gruppo sociale però può esistere solo se si oppone agli altri gruppi sociali, nel nostro caso il gruppo dei provax può esistere solo se si oppone a quello dei non vaccinati. Questo accade normalmente col rapporto di metacontrasto: per ogni persona si vede ciò che ha in comune con sé e ciò che ha di diverso, e in base a ciò che si ha in comune si stabilisce il gruppo sociale di riferimento.

Ebbene, il danneggiato pone un problema: egli ci tiene particolarmente a dire di non essere contrario al vaccino, eppure non è "fully vaccinated". Da un lato egli fa parte della setta degli in(o)culati, dall'altro no, perché non farebbe mai una nuova dose. Egli perciò presenta una minaccia esistenziale per l'ingroup provax ancora più grande di noi non vaccinati, perché è ciò che vi è a metà tra noi e loro, ciò che dal punto di vista del provax fa crollare la distinzione tra pro e contro il vaccino. Ciò trivializza la salienza psicologica dell'appartenenza alla setta del vaccino.

3) MOTIVAZIONI POLITICHE

Un governo che ha ricattato i suoi cittadini con il lasciapassare vaccinale, se dovesse riconoscere che il vaccino presenta dei pericoli dovrebbe ammettere non solo di essere un fallimento, ma di aver deliberatamente attentato alla salute dei propri cittadini. L'arma principale di propaganda delle élites è quella di presentarsi come necessarie e come salvatrici. Se non solo la gente dovesse iniziare a capire che dei loro governi non ce ne facciamo nulla, ma che quella che in realtà spacciano per scienza è una fede politica e che più che essere la salvezza delle persone ne sono la rovina, verranno abbandonati da tutti.

CONCLUSIONI

L'esclusione dei danneggiati da vaccino dalla società e dal dibattito pubblico non è casuale ma rispecchia delle motivazioni ben precise. Più la problematica degli effetti avversi viene riconosciuta, più saranno costretti a darci ragione. I veri negazionisti infatti non siamo noi, ma coloro che negano l'esistenza e la frequenza delle reazioni avverse.

Il problema, ancora una volta, è costituito dagli accademici. Costoro sono disposti all'autocensura per mantenere il proprio posto piuttosto che ammettere la verità.

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IL NUOVO VACCINO VALNEVA: ENNESIMA FRODE VACCINALE IN ARRIVO

L'EMA ha approvato un vaccino SENZA fare la sperimentazione di fase 3. Siamo passati dall'essere le cavie degli studi postclinici alle cavie degli studi clinici. In questo post discuterò lo studio più recente su Valneva.

1) CHE COS'È VALNEVA?

È un vaccino a virus inattivato che contiente l'intero sars-cov-2. Nonostante la tecnologia del vaccino sia "tradizionale" il vaccino rimane sempre sperimentale. Il motivo per cui è sperimentale è perché non vengono completati gli iter di studi clinici necessari alla loro approvazione, e questo è il più sperimentale di tutti!

Il nome del vaccino è VLA2001 e utilizza come variante virale quella proveniente da un turista cinese isolata in questo studio. La variante usata è anteriore alla delta. Il flop di questo vaccino è dunque imminente: si inocula una variante molto simile al wildtype che produce anticorpi che avranno poco o nullo effetto sulle varianti di Omicron.

2) LO STUDIO IN QUESTIONE

In questo studio non hanno nemmeno deciso la dose ottimale da somministrare, perché i 153 soggetti del trial sono stati divisi in 3 gruppi in base alla dose (dose bassa, media, alta) di vaccino. Le dosi somministrate erano 2 a distanza di 21 giorni. I primi 15 partecipanti non sono stati sottoposti alla procedura di doppio cieco per studiare l'eventuale presenza di reazioni avverse acute entro 3 ore dall'iniezione e il monitoraggio dei partecipanti (follow up) è durato 106 giorni.

La cosa più assurda è che non hanno nemmeno calcolato la potenza statistica. La potenza statistica è fondamentale perché ti consente di stabilire quanti soggetti sono necessari in uno studio per avere un determinato effetto. Gli autori dello studio l'hanno inventata di sana pianta come loro stessi ammettono, stimando che bastavano 150 soggetti per individuare una reazione avversa che avviene 2 volte su 100 nella popolazione.

3) INCONSISTENTE VALUTAZIONE DELLE REAZIONI AVVERSE

La cosa che mi piacerebbe chiedere al somaro che ha progettato questo disegno sperimentale è come sia possibile valutare le reazioni avverse in assenza di un gruppo di controllo di non vaccinati. Ebbene sì, avete capito bene di nuovo: come "gruppo di controllo" hanno utilizzato quello con la dose bassa, ed hanno riscontrato che non vi è stata alcuna differenza tra il numero di reazioni avverse tra questo e quello con la dose alta. La presenza di eventi avversi non previsti che hanno richiesto attenzione medica erano 5,9% nel gruppo con dose media e 2,0% negli altri due. Lo studio è stato effettuato solo su partecipanti giovani, ignorando completamente la fascia d'età più avanzata della popolazione.

4) NESSUNA MISURA DELL'EFFICACIA

Senza un gruppo di controllo di non vaccinati non è possibile calcolare l'efficacia del vaccino. Lo studio riporta che ci sono stati 3 casi di covid, così da poter calcolare una incidenza del 1,9% non molto diversa da quella della popolazione generale, il che significa che il vaccino è completamente inutile. L'unica misura di efficacia che hanno adottato è stata confrontare gli anticorpi dei vaccinati con quelli di coloro che hanno avuto il covid concludendo che i vaccinati hanno lo stesso numero di anticorpi neutralizzanti di chi si ammala. Peccato che abbiamo visto in questi altri post (1, 2) che la reazione immunitaria dei vaccini è qualitativamente diversa e inferiore rispetto a quella naturale, quindi una valutazione limitata esclusivamente agli anticorpi neutralizzanti è insufficiente.

CONCLUSIONI

L'EMA ha approvato questo vaccino basandosi su uno studio del 2021 in cui hanno paragonato il livello di anticorpi a quello di Astrazeneca, mentre io vi ho parlato di uno studio recente in cui si esaminavano i nuovi aggiornamenti, soprattutto perché ho potuto stimare un'incidenza nel gruppo dei vaccinati che non è diversa da quella generale. Se vi interessa l'analisi dello studio originale che ha fatto approvare Valneva cliccate qui.

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