Davide Rossi scrittore
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"Una trentina di anni fa, dopo il crollo del comunismo e nel corso della crisi risolutiva di un regime politico fondato sulla guerra fredda, questo “non paese” era messo male, ma non malissimo. Una serie di problemi avrebbero potuto essere affrontati con una “capriola intellettuale” come diceva Miglio. Se una stagione di drastiche riforme avesse ridisegnato le relazioni fra nord e sud, fra chi la borsa la riempie e chi la svuota, forse oggi la situa sarebbe meno disperata.
Nel 1990 il Mezzogiorno d’Italia era certamente un’area fra le meno sviluppate dell’Occidente, ma nessun paese post comunista si presentava sulla scena con un reddito pro-capite superiore. Oggi si contano sulle dita di una mano le aree dell’Est Europa meno ricche del Sud. In breve, dal comunismo si può uscire, dall’assistenzialismo no.
E forse il federalismo era l’ultima chiamata per il Sud, assai più che per il Nord. " Prof. Marco Bassani
Forwarded from Lanonaelica
Il nome delle cose

Il politicamente corretto: questo magnifico strumento per il più subdolo lavaggio del cervello.

Prima hanno cominciato con gli handicap: no, quelli erano "diversamente abili". Come se ai disabili potesse fregare qualcosa della delicatezza con cui li chiamavi, se poi continuavi a sbattertene i coglioni dei loro problemi.

Cioè: il non vedente. Cos'è, ci vede in maniera diversa? No, non ci vede per niente e punto. Si chiama cecità.
Io avevo una nonna cieca. La adoravo. E per lei non solo mi sono fatto il culo, ma me lo sono fatto pure volentieri.

Non l'ho mai incoraggiata chiamando la sua condizione con un nome differente. L'ho sostenuta con la presenza costante, con l'aiuto, e leggendole per ore pagine di argomenti che le interessavano.

Proprio perché era cieca ne avevo maggiore cura. Ma non avrei mai avuto il coraggio di definire il suo stato come "non vedente": sarebbe stata la prima a mandarmi affanculo se non avessi chiamato cecità la sua invalidità.

La malattia non è un'offesa. È una condizione oggettiva, che non ha in sé la rivelazione di una colpa. Quindi, per me il non udente rimane sordo, il paralitico non è un deambulante con le ruote, e quello a cui hanno tagliato un arto è un amputato, non un diversamente dotato.

Rispetto chiunque cercando di tenere conto, per ognuno, proprio della sua particolare condizione. Detesto Il falso buonismo del cambiare nome alle cose, perché in quelle drammatiche condizioni non c'è niente da edulcorare, bensì sofferenza da alleviare e coraggio di vivere da ammirare.

Tuttavia, mica la neolingua si è fermata qui: hanno proseguito alla grande con “assessora”, “ingegnera” e amenità di questo tipo. Il piloto no, quello è sessista. Ma quando è per la parità di genere declinata al femminile, allora va bene.

La corsa è arrivata poi ad altre vette: il ricatto "o ti vaccini o non lavori" non era estorsione. Era solo il fornire una libertà di scelta modulata in modo diversamente esteso. E pazienza se ogni principio di diritto è andato a puttane.

Idem per il politico che aumenta i dati di contagio in modo farlocco: il fatto non integra né truffa né procurato allarme. Si chiama "eccesso di prudenza". Del resto, quando fai passare un genocidio per "legittima difesa dello Stato", puoi avere gioco facile in tutti i campi.

Da ultimo, la trasformazione di padre/madre nell'allucinante nomenclatura "genitore1/genitore2" ha spalancato le porte alla possibilità di definire ogni cosa con nomi attribuiti completamente "ad minchiam", giusto per negare la realtà dei fatti.

Esempio: dei sieri genici sperimentali, da fare peraltro a date cadenze ripetute nel tempo, sono diventati vaccini. Cioè: non c'entrano nulla coi vaccini, ma chiamiamoli in questo modo così che la gente abbia fiducia e la legislazione applicabile sia quella più conveniente. Et voilà, il gioco è fatto in men che non si dica.

La censura? No, si chiama tutela della community. Apperò: tutela. Perché definirlo “chiudere la bocca” era un tantino troppo esplicito.

Le scie chimiche? Macché: scie di condensa prima, cloud seeding dopo. Tutto, ma non irrorazioni a base di merda e veleno.

L'ultima in ordine di tempo? L'aurora boreale. Che tendenzialmente è verde, e comunque si vede solo a certe latitudini. Quella che è apparsa l'altro giorno, invece, era rossastra e visibile praticamente in ogni dove. E quindi, che diamine avrebbero in comune?
“No, è perché il sole, le espulsioni di gas, i brillamenti, i conseguenti fenomeni magnetici…”: insomma, cazzate un tanto al chilo.

Non era un'aurora boreale. Ma manco un po'. Poteva essere Haarp. Qualche dannato esperimento nell'atmosfera. L'effetto di qualche nuovo strumento di comunicazione a lunga distanza. Di controllo climatico. O del gran cazzo che me ne frega.
Poteva essere tutto, ma non un'aurora boreale.

Perché ogni cosa ha un suo nome.
E senza tanto girarci intorno, quello che stanno facendo con noi si chiama "prendere per culo".

Per il resto, basta accomodarsi e cercare sul dizionario alle voci "dabbenaggine", "perbenismo" e "dittatura".

https://t.me/Lanonaelica
A dimostrazione che molti hanno capito, oggi sul Corriere della Sera c'è un'intervista al giovane cantante di successo Ultimo. Sentite cosa dice: "Non vedo politici per strada, nei bar, tra la gente. In TV non c'è una buona notizia. Guerre, bombe. Su X già annunciano la prossima pandemia. Ma ci rendiamo conto quale trauma sia stato per i giovani la pandemia? C'è una generazione che non ha fatto il viaggio della maturità, che si è vista bloccata in casa al momento di spiccare il volo, che ha perso per sempre opportunità che non tornano".
Dai che un pò alla volta, in grave ritardo, ci stanno arrivando quasi tutti a capire quel che è successo
Il Decreto Casa di Salvini è meglio di niente. Però è anche la certificazione che in questo Paese non si riesce ad uscire da certe logiche perverse di iper regolamentazione. Secondo il decreto, va bene spostare un tramezzo dentro casa ma solo entro certi centimetri, il balcone allargato invece no, i solai rifatti senza permesso assolutamente no, la facciata esterna se si è allargata rispetto al progetto originario va bene ma solo se non più di tot centimetri.
Insomma, siamo ben lontani da una battaglia per affermare che si "è padroni in casa propria". Non sia mai.
Probabilmente in Italia questo è il massimo che si può ottenere.
Da mesi va avanti una polemica fra alcuni giornalisti ed intellettuali progressisti contro il governo Meloni per l'uso delle querele per diffamazione. Meloni ha querelato Roberto Saviano e Luciano Canfora e questi hanno raccolto appelli e solidarietà da parte di personalità come Salman Rushdie, il quale ha fatto notare che i potenti dovrebbero tollerare le critiche e non reprimerle. Il giornalista di Repubblica Massimo Giannini si è venuto notificare dalle forze dell'ordine una querela per diffamazione alle 4 del mattino mentre dormiva. Si è giustamente indignato ed ha collegato questo fatto inaudito alle sue critiche al governo. Insomma, il mondo progressista accusa il centrodestra di un uso pesante, liberticida ed intimidatorio dello strumento querela. Si vorrebbe soffocare il diritto di critica. Costoro hanno molte ragioni, dicono cose che condivido ma sembrano dirle unilateralmente. Cioè, sembrano disinteressarsi dei casi in cui sono i potenti di sinistra a querelare chi esprime un libero pensiero. Il sottoscritto è stato denunciato da Roberto Speranza quando questi era il ministro più potente d'Italia, il quale disponeva, assieme ai suoi governi, delle più elementari nostre libertà. Ecco, il mondo progressista risulterebbe molto più credibile se condannasse ed esprimesse solidarietà anche a coloro, come me, che debbono difendersi dai ministri e dai potenti della sinistra. Io esprimo loro la mia solidarietà pubblicamente. Mi aspetto che loro facciano altrettanto con me. Se non lo faranno, mi farò la mia idea del loro valore e della loro buona fede.
«Nessuno è più solo o infelice di chi non conosce la pura gioia di creare la propria vita. Essere umani non è semplicemente una questione di stare eretti e manifestare ragione e intelletto. Essere umani nel pieno senso della parola significa condurre una vita creativa". Daisaku Ikeda
Per la prima volta, 100 Giorni da Leoni arriva nelle Marche. Vi aspetto
Venerdì sarò a San Marino a chiudere la campagna elettorale degli amici di Demos. Nei piccoli Paesi la politica fatta dal basso da persone competenti e appassionate può ancora incidere. Demos è partita a piccoli passi, con umiltà e pochi soldi ed oggi è una realtà politica importante della Repubblica del Titano.
Viva Demos, viva l’auto governo delle comunità locali
Consueto appuntamento del mercoledì mattina a 100 Giorni da Leoni con Franco Fracassi e Riccardo Rocchesso. Abbiamo discusso di argomenti molto interessanti, a cominciare dallo studio pubblicato sul British Medical Journal sull'eccesso di mortalità. https://www.youtube.com/watch?v=r0cAVY1JmfI
Questo trovate sulla Verità di oggi.
Ieri in tribunale a Perugia mi sono trovato faccia a faccia con Roberto Speranza. Ha dato la sua versione, con il suo stile consueto. Al momento opportuno vi racconterò quello che è successo. Per ora posso dire che è emerso uno spaccato di verità interessante sui terribili anni che abbiamo attraversato. Lui ieri ha giocato le sue carte. Nei prossimi mesi toccherà a me. Vi terrò informati (nel rispetto della strategia che il mio avvocato, Lorenzo Borrè, ha impostato), perché questa è una battaglia che riguarda la libertà di esprimere opinioni politiche su di un periodo eccezionale della nostra storia. Non è solo un duello fra me e lui.
P.s.
Vi metto anche il link ad un articolo di Perugia Today sull'udienza di ieri: https:https://www.perugiatoday.it/cronaca/diffamazione-covid-ex-ministro-speranza-perugia.html#:~:text=In%20un%20post%20sul%20suo,come%20si%20arriva%20alla%20dittatura'
Vi ricordo l'appuntamento di venerdì a Jesi con 100 Giorni da Leoni
Questa è un'opera sulla libertà, il cui obiettivo è quello di riuscire a far percepire scorci di un mondo diverso rispetto a quello cui siamo abituati e che diamo per scontato. E' un libro che si pone la domanda cruciale del "che fare" e prova a dare delle risposte. E' un'opera per persone che non sono spaventate dalla libertà, che puntano all'indipendenza dal potere, che, per dirla con De Andrè, "si ritengono abbastanza civili da riuscire a governarsi per conto proprio". Utopia? Solo se ci lasciamo convincere che lo sia. In realtà, tutto questo è lì, a portata di mano. Serve solo desiderarlo e smettere di avere paura. Signore e signori, vi presento il mio nuovo libro
Il Vaso di Pandora:
"Cosa succede dopo le elezioni - Davide Rossi Arnaldo Vitangeli
Elezioni europee, cominciano a cadere le prime teste.
La strategia di Macron.
Perché un’astensione così alta? Roberto Vannacci, 500mila preferenze; perchè le ha ottenute.
La nostra intervista a DAVIDE ROSSI analista politico scrittore e ARNALDO VITANGELI economista, responsabile del canale "Il Puzzle".
Conduce CARLO SAVEGNAGO"
Il link al video nel primo commento https://www.youtube.com/watch?v=nT73GVDBqEI