Davide Biocchi
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A breve LIVE con Eugenio Sartorelli, Francesco Casarella e Salvatore Scarano:

https://www.youtube.com/live/uRTSPwfZqK0?feature=share
A breve LIVE con Eugenio Sartorelli, Francesca Fossatelli e Renato Decarolis:

https://www.youtube.com/live/qkeXtJjyZug?feature=share
L'indice Nasdaq 100 viene riequilibrato e ripesato ogni trimestre, come previsto dalle sue metodologie di calcolo.

Possono però rendersi indispensabili anche dei ribilanciamenti “eccezionali” e per questo non cadenzati, in ragione del verificarsi di situazioni un po' estreme, che richiedono un intervento pronto per restituire equilibrio al listino.

In ogni caso si tratta di regole chiaramente documentate a dovere.

Vediamo quindi cosa sta accadendo attualmente: il Nasdaq, il 7 luglio, ha annunciato che il 14 luglio renderà note alcune modifiche alla composizione dell'indice Nasdaq 100. In tal senso, non ci saranno uscite o ingressi di titoli, ma verrà rivisto il bilanciamento dei pesi dei vari titoli, con effetto dal 24 luglio.

La regola che si suppone sia stata violata e che comporterà una significativa modifica dei pesi, è la seguente:

1. Il peso aggregato del primi 5 titoli dell'indice per capitalizzazione deve essere inferiore al 40%, altrimenti questi titoli devono essere “limitati” pro quota, sino a riportare il loro peso aggregato nel paniere sotto la soglia del 38,5%.
2. nell'applicare queste limitazioni serve impedire che altri titoli possano singolarmente salire oltre il 4,4% di peso nel paniere e che nessun titolo possa scavalcare in classifica quelli che hanno subito le limitazioni.

Tradotto in pratica significa che i primi 5 titoli verranno “cappati”, ma che ad approfittarne non potranno essere (oltre certi limiti) quelli che vengono subito dietro. Il peso cappato verrà quindi redistribuito su tutti i titoli, salvo le limitazioni di cui qui sopra.

Per essere chiari, ciò non ha conseguenze sull'indice Nasdaq 100, se non per i calcoli futuri delle sue performance, mentre fa molta molta differenza per tutta l'industria dei fondi a replica passiva (Etf), che per poter continuare a replicare pedissequamente il Nasdaq 100 dovranno mettere ordine nei portafogli, comprando e/o vendendo i titoli per adeguarsi alla nuova composizione.

In pratica una parte di azioni detenute su quei titoli che verranno “limitati” dovrà essere vendita, mentre pro quota, altri titoli dovranno essere acquistati.

Cosa succederà quindi? Già nel 1999 e nel 2011 capitò qualcosa di simile ma, rispettivamente, nel primo caso l'industria degli Etf a replica passiva ancora non esisteva, mentre nel secondo si, ma con raccolta nemmeno lontanamente paragonabile a quella attuale.

Sarà quindi interessante capire quanto questa industria risulterà determinante sull'andamento dei titoli che dovranno essere riequilibrti, visto che le masse di denaro in gioco sono enormi.

A primo impatto verrebbe da dire che i primi 5 titoli dovrebbero sottoperformare l'indice di riferimento (Nasdaq 100), mentre alcuni - magari quelli più shortati - potrebbero anche vedere forti ricoperture e così potrebbero avvantaggiarsi.

Scenderanno quindi le Big 5? Il buon senso direbbe di si, visto che saranno inevitabilmente sottoposte a vendite, ma potrebbe anche succedere che queste siano controbilanciati da adeguati acquisti, da parte di chi non vedeva l'ora di comprarsele...

Nel frattempo inizierà anche la reporting season e chissà che proprio questa non innescherà maggiore propensione all'acquisto o alla vendita da parte di tutti gli attori spettatori...

In borsa giova ricordare che non c'è mai nulla di scontato. Stiamo quindi a vedere con occhi attenti, per cogliere eventuali opportunità
A breve LIVE con Eugenio Sartorelli, Nicola Para e Vito Lops:

https://www.youtube.com/live/m9LCQ8qqA7k?feature=share
A breve LIVE con Eugenio Sartorelli, Mirko Castignani e Antonio Landolfi:

https://www.youtube.com/live/ZB3YjkRO__w?feature=share
Oggi sono uscite le trimestrali delle banche USA, che inaugurano come al solito la reporting season, cioè la stagione delle trimestrali.

Essi sono stati decisamente migliori delle stime e siccome chi ben incomincia è a metà dell'opera, non vedo l'ora di vedere come se la caveranno gli altri.

Ricordiamoci che gli utili sono attesi fare un bottom in questo Q2 2023, per poi risalire a partire dal Q3.

I principali indici si trovano sui massimi di periodo e sembrano bene impostati. Osservando i grafici si ha la sensazione che la finanza abbia le idee ben chiare e che ci sia appetito per acquisti sia sulle azioni sia sui bonds.

Bank of America (Bofa), oggi ha reso noti alcuni numeri, citando come fonte Emerging Portfolio Fund Research. Si tratta di un'azienda specializzata nel monitoraggio dei flussi di capitale e degli investimenti con particolare riferimento a fondi comuni di investimento, fondi pensione, fondi hedge, ecc.

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Ecco i numeri:

12,1 Mld/$ sono entrati sui Bonds questa settimana, di cui 8,7 verso quelli statunitensi (il massimo da 16 settimane), 11,6 Mld/$ sono entrati sull'azionario (settima settimana consecutiva di “inflow”), di cui 2 Mld sui titoli tecnologici (il massimo da 4 settimane), mentre è visibile un deflusso di 1,1 Mld/$ dal settore sanitario e che costituisce il massimo da 5 mesi.

I soldi entrati derivano da uscite dall'oro per 500 mln/$ e soprattutto da investimenti fatti partendo dal cash, pari a 17,6 Mld/$.

Sono dati significativi, da tenere in considerazione...
Cosa pensi che accadrà all’indice FtseMIB la prossima settimana?
Final Results
43%
Salirà oltre +1%
31%
Resterà invariato tra -1% e +1%
26%
Scenderà oltre -1%
Ho pubblicato il PODCAST:

L'economia ha idee confuse, la finanza no

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Indici e titoli in attesa del rebalancing del Nasdaq 100

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A breve LIVE con Eugenio Sartorelli, Gianluca Beccaria, Paolo Belvederesi e Giuseppe Lauria:

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A breve LIVE con Eugenio Sartorelli, Fernando Di Fazio, Pietro Di Lorenzo, Peter Braganti e Salvatore Scarano:

https://www.youtube.com/live/ywpRu4MzAaM?feature=share
A breve LIVE con Eugenio Sartorelli, Alberto Forchielli, Fabio Michettoni e Renato Decarolis:

https://www.youtube.com/live/uW202CR-30k?feature=share
A breve LIVE con Eugenio Sartorelli e Francesca Fossatelli:

https://www.youtube.com/live/D8ciA-PPDX0?feature=share
A breve LIVE con Eugenio Sartorelli, Francesco Casarella, Andrea Vaturi e Massimo Vita:

https://www.youtube.com/live/USv8lxweYlU?feature=share
Cosa pensi che accadrà all’indice FtseMIB la prossima settimana?
Final Results
30%
Salirà oltre +1%
36%
Resterà invariato tra -1% e +1%
34%
Scenderà oltre -1%
Ho pubblicato il PODCAST:

Il grafico del Nasdaq da un brutto segnale weekly

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Ho pubblicato la VIDEOANALISI:

Sara' ancora il Nasdaq a trainare tutto?

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Dalle 08:45 in diretta con Eugenio Sartorelli, Paolo Belvederesi, Gianluca Beccaria e Giuseppe Lauria:

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Oggi sono arrivati i PMI Flash, cioè le preview sui sondaggi dei direttori di acquisto delle più importanti imprese, che sono un dato anticipatore di un certo rilievo.

Ebbene, essi sono usciti assai peggio delle stime, in forte deterioramento, soprattutto in Europa, dove addirittura la manifattura tedesca ha visto l'indice scendere sotto 40 attestandosi a 38,8.

Certo, si tratta di dati di sentiment che si rifanno a valutazioni personali, ma sono piuttosto affidabili e raramente sbagliano. Detto questo, già lo scorso autunno 2022 prefiguravano una incombente recessione, che poi non è arrivata.

I mercati ovviamente hanno reagito, con EURUSD subito tornato sul supporto (ex resistenza) di 1,1070 e con acquisti sui titoli di stato, tutti coi rendimenti in calo, sottoposti a pressione da parte di operatori che ritengono che questa brutta aspettativa costringerà la Bce a non essere più troppo restrittiva dopo settembre.

Le borse non ne hanno invece risentito affatto (almeno sin qui), stante il fatto che ultimamente vanno poco dietro all'economia reale, soggette come sono ai flussi prevalenti.

Siamo comunque solo all'inizio di una settimana complessa, con Fed, Bce e Boj a dire la loro in sequenza e soprattutto una serie di trimestrali di tutto rispetto.

Riporteranno infatti da qui a venerdì, tra gli altri, Microsoft, Meta e Google e quindi avremo le idee ben più chiare su quale direzione intenderà intraprendere il mercato.

L'economia è sempre più incerta, la finanza no. Questo dato, almeno, è senz'altro confermato