Dopo due censure e decine di migliaia di visualizzazioni,il Comitato Ascoltami è di nuovo su Tiktok
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Vi aspettiamo!
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🔴 Reportage in produzione
A marzo del 2023 il Consigliere Comunale di Rimini, Matteo Angelini, organizza la proiezione di Invisibili dove il dott. Donzelli analizza i dati sulle reazioni avverse da vaccino covid. Dagli Ordini Professionali nessuno ha raccolto l’invito ad un confronto che avrebbe fatto un gran bene a tutta la città e non solo.
▶️ https://playmastermovie.com/rimini-sempre-meno-invisibili
Sostieni la produzione di “Sempre meno Invisibili” ➡️ http://bit.ly/3syMo15
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A marzo del 2023 il Consigliere Comunale di Rimini, Matteo Angelini, organizza la proiezione di Invisibili dove il dott. Donzelli analizza i dati sulle reazioni avverse da vaccino covid. Dagli Ordini Professionali nessuno ha raccolto l’invito ad un confronto che avrebbe fatto un gran bene a tutta la città e non solo.
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Rimini - Sempre meno invisibili | Playmastermovie
A marzo del 2023 il Consigliere Comunale di Rimini, Matteo Angelini, organizza la proiezione di Invisibili dove il dott. Donzelli analizza i dati sulle
Sono Federica Angelini, fondatrice del Comitato Ascoltami.
Non ho molto da aggiungere alle immagini qui contenute
https://drive.google.com/drive/folders/1zDNFkgTshxoZAFLThZDnjS2mkyP3408p?usp=sharing
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Qui sono riassunti più di 900 giorni di fuochi, edemi, dolori, parestesie e altro.
Tutto dalla notte dopo la prima ed unica dose di Astrazeneca.
900 giorni durissimi.
900 giorni di dolore fisico e morale a momenti insostenibile.
900 giorni passati a “ lavorare” h24 perché tutto questo non accada mai più, a nessuno.
A lottare perchè le istituzioni smettano di negare la nostra esistenza.
Perchè non mi venga più detto, come è accaduto in senato durante un colloquio con alcuni senatori, che “PER LO STATO ITALIANO NON SIAMO PREVISTI”.
900 giorni vissuti con la consapevolezza di tutto il male che ci è stato fatto.
Di tutto il male subito da chi è stato danneggiato.
Di tutto il male subito da chi non si è piegato patendo i più terribili soprusi .
Ho voluto con tutta me stessa il Comitato Ascoltami.
Ho creduto e credo nella possibilità che noi tutti, danneggiati o meno , insieme possiamo fare la differenza in un mondo violentato, tradito, messo in ginocchio, alla deriva.
Io brucio
Ma non solo di Astrazeneca.
Brucio di voglia di vivere
Di verità
Di passione
Di sorrisi
Di abbracci
Di sguardi e sensazioni
Di certezza che, finché avrò fiato, cercherò la luce e investirò in speranza, per tutti.
Vi voglio bene
Siate forti.
Tutto dalla notte dopo la prima ed unica dose di Astrazeneca.
900 giorni durissimi.
900 giorni di dolore fisico e morale a momenti insostenibile.
900 giorni passati a “ lavorare” h24 perché tutto questo non accada mai più, a nessuno.
A lottare perchè le istituzioni smettano di negare la nostra esistenza.
Perchè non mi venga più detto, come è accaduto in senato durante un colloquio con alcuni senatori, che “PER LO STATO ITALIANO NON SIAMO PREVISTI”.
900 giorni vissuti con la consapevolezza di tutto il male che ci è stato fatto.
Di tutto il male subito da chi è stato danneggiato.
Di tutto il male subito da chi non si è piegato patendo i più terribili soprusi .
Ho voluto con tutta me stessa il Comitato Ascoltami.
Ho creduto e credo nella possibilità che noi tutti, danneggiati o meno , insieme possiamo fare la differenza in un mondo violentato, tradito, messo in ginocchio, alla deriva.
Io brucio
Ma non solo di Astrazeneca.
Brucio di voglia di vivere
Di verità
Di passione
Di sorrisi
Di abbracci
Di sguardi e sensazioni
Di certezza che, finché avrò fiato, cercherò la luce e investirò in speranza, per tutti.
Vi voglio bene
Siate forti.
Da oggi siamo su VK
questo il link della nostra pagina.
Vi aspettiamo
https://vk.com/comitatoascoltami
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Comitato Ascoltami
Pagina ufficiale del Comitato Ascoltami che raccoglie persone con reazioni avverse al vaccino Covid-
Diamo voce a Lisa supportando Margherita Eichberg e Maurizio Federico , mamma e papà,nella loro battaglia per ottenere verità e giustizia
Anticipo un intervento con cui, se del caso, potrei contribuire all'evento di questo pomeriggio alle 18.15 ai giardini del Bar Tasso.
LISA È MORTA QUI AL BAMBINO GESÙ PER L’INFUSIONE DI 350 ML DI GLOBULI ROSSI INCOMPATIBILI.
Questo, assieme allo slogan “Mai più come per Lisa”, è il mantra che ci deve accompagnare durante tutto lo sviluppo di questa storia.
Ma questo è anche un giorno particolare. Non nel senso che si aspetterebbero coloro i quali si sono visti portare via una figlia a seguito di un clamoroso episodio di malasanità
Questo è un giorno particolare perché, a fronte della nostra domanda di giustizia per Lisa e del ripristino di una Sanità al servizio dei più deboli, siamo qui a riferire che martedì scorso, poco dopo l’alba, io e Margherita abbiamo subito in casa una perquisizione personale, ambientale ed informatica da parte di 5 Carabinieri.
I meccanismi attraverso i quali si è giunti a questa vera e propria intimidazione non sono ancora perfettamente noti. Io sono stato denunciato per minacce e diffamazione nei confronti di Locatelli, come ho solo potuto sbirciare su un foglio in possesso dei Carabinieri, attraverso l’uso di una applicazione di posta che può rendere anonime le email, chiamata nobody@dizum.com.
Roba di cui ho sentito parlare per la prima volta quando i Carabinieri ci hanno fatto visita. I quali, tutti gentilissimi, sono andati via senza aver trovato nulla, ovviamente. Noi, acquisita la denuncia, saremo prontissimi alla contro-denuncia per calunnia.
Ma non sono i tecnicismi legali che interessano ora. Il dato, direi chiaramente politico, è che alla richiesta di giustizia da parte di chi può dimostrare di aver perso la figlia non per un imprevisto, non per un’emergenza gestita male, non per una malattia inguaribile, ma PER UN GESTO PENSATO, PIANIFICATO, E LE CUI CONSEGUENZE MORTALI ERANO SCONTATE PER CHIUNQUE, si risponde con infondate perquisizioni tipicamente riservate a criminali e terroristi.
Mettiamo insieme le incredibili vicissitudini giudiziarie che stiamo passando e che molti di voi conosceranno, con questo ultimo gravissimo episodio, ed otterrete la risposta che oggi, in Italia, può ricevere chi chiede giustizia per una figlia vittima, bene che vada, della sciatteria umana, e chi chiede una Sanità che non ripeta più gli orrori praticati su Lisa, ovverosia l’infusione di 350 mL di globuli rossi incompatibili, quando il rischio di morte è già codificato al di sopra di soli 20 mL, come si impara appena messo piede all’Università o nelle scuole infermieristiche.
La storia di Lisa deve diventare un simbolo. Un simbolo di cosa può essere oggi la Sanità e di cosa può essere oggi la Giustizia. Ed è per questo che continueremo a manifestare sia qui che davanti al simbolo della Giustizia, a Piazza Cavour.
Che fare?
In questo momento credo che la cosa più importante resti ancora diffondere al massimo questa brutta storia così come si è svolta fino ad oggi, affinché i decisori politici, sottoposti a mille altri condizionamenti, sentano soprattutto il condizionamento dell’opinione pubblica sui temi della Sanità e della Giustizia.
Opinione pubblica che, a partire dal destino di Lisa, deve chiedere con sempre più forza il ritorno ad una Sanità efficiente e veramente a disposizione di tutti, come lo è stata fino a qualche anno fa, e a una Giustizia che funzioni finalmente con tempi e modalità plausibili.
Quindi l’unica richiesta che vi faccio ora è:
PARLATE DI LISA, PARLATE DI SANITÀ, PARLATE DI GIUSTIZIA.
Mai più come per Lisa.
Maurizio Federico
Anticipo un intervento con cui, se del caso, potrei contribuire all'evento di questo pomeriggio alle 18.15 ai giardini del Bar Tasso.
LISA È MORTA QUI AL BAMBINO GESÙ PER L’INFUSIONE DI 350 ML DI GLOBULI ROSSI INCOMPATIBILI.
Questo, assieme allo slogan “Mai più come per Lisa”, è il mantra che ci deve accompagnare durante tutto lo sviluppo di questa storia.
Ma questo è anche un giorno particolare. Non nel senso che si aspetterebbero coloro i quali si sono visti portare via una figlia a seguito di un clamoroso episodio di malasanità
Questo è un giorno particolare perché, a fronte della nostra domanda di giustizia per Lisa e del ripristino di una Sanità al servizio dei più deboli, siamo qui a riferire che martedì scorso, poco dopo l’alba, io e Margherita abbiamo subito in casa una perquisizione personale, ambientale ed informatica da parte di 5 Carabinieri.
I meccanismi attraverso i quali si è giunti a questa vera e propria intimidazione non sono ancora perfettamente noti. Io sono stato denunciato per minacce e diffamazione nei confronti di Locatelli, come ho solo potuto sbirciare su un foglio in possesso dei Carabinieri, attraverso l’uso di una applicazione di posta che può rendere anonime le email, chiamata nobody@dizum.com.
Roba di cui ho sentito parlare per la prima volta quando i Carabinieri ci hanno fatto visita. I quali, tutti gentilissimi, sono andati via senza aver trovato nulla, ovviamente. Noi, acquisita la denuncia, saremo prontissimi alla contro-denuncia per calunnia.
Ma non sono i tecnicismi legali che interessano ora. Il dato, direi chiaramente politico, è che alla richiesta di giustizia da parte di chi può dimostrare di aver perso la figlia non per un imprevisto, non per un’emergenza gestita male, non per una malattia inguaribile, ma PER UN GESTO PENSATO, PIANIFICATO, E LE CUI CONSEGUENZE MORTALI ERANO SCONTATE PER CHIUNQUE, si risponde con infondate perquisizioni tipicamente riservate a criminali e terroristi.
Mettiamo insieme le incredibili vicissitudini giudiziarie che stiamo passando e che molti di voi conosceranno, con questo ultimo gravissimo episodio, ed otterrete la risposta che oggi, in Italia, può ricevere chi chiede giustizia per una figlia vittima, bene che vada, della sciatteria umana, e chi chiede una Sanità che non ripeta più gli orrori praticati su Lisa, ovverosia l’infusione di 350 mL di globuli rossi incompatibili, quando il rischio di morte è già codificato al di sopra di soli 20 mL, come si impara appena messo piede all’Università o nelle scuole infermieristiche.
La storia di Lisa deve diventare un simbolo. Un simbolo di cosa può essere oggi la Sanità e di cosa può essere oggi la Giustizia. Ed è per questo che continueremo a manifestare sia qui che davanti al simbolo della Giustizia, a Piazza Cavour.
Che fare?
In questo momento credo che la cosa più importante resti ancora diffondere al massimo questa brutta storia così come si è svolta fino ad oggi, affinché i decisori politici, sottoposti a mille altri condizionamenti, sentano soprattutto il condizionamento dell’opinione pubblica sui temi della Sanità e della Giustizia.
Opinione pubblica che, a partire dal destino di Lisa, deve chiedere con sempre più forza il ritorno ad una Sanità efficiente e veramente a disposizione di tutti, come lo è stata fino a qualche anno fa, e a una Giustizia che funzioni finalmente con tempi e modalità plausibili.
Quindi l’unica richiesta che vi faccio ora è:
PARLATE DI LISA, PARLATE DI SANITÀ, PARLATE DI GIUSTIZIA.
Mai più come per Lisa.
Maurizio Federico
Ieri sera bellissimo incontro del Comitato Ascoltami con Don Emanuele sul tema della Speranza. Alcuni stralci della libera conversazione di ieri sera.
“La speranza è una tensione che abita le radici dell’ora ma non ha il suo compimento nel qui e ora. Una totalità e un per sempre che permette l’atto d’amore di mettere al mondo figli. Non facciamo figli perché dovranno morire ma perché la vita è augurabile come presagio di eternità.
“Per quanto questa vita ora sia deludente, la vostra resistenza e il vostro dissenso è vitale. Perchè rivendicare giustizia per voi è per altri? Perché combattere? Perché fare un Comitato? Per continuare a credere al bene di vivere. Per rimanere umani. Con lo sguardo alzato verso il cielo e verso chi ha provocato il vostro male, il vostro danno.”
“La morte e l’ingiustizia sono le minacce più gravi alla
Speranza. La speranza da fondamento alle attese e alle aspettative. Di guarigione e giustizia, certo. Ma la speranza è molto di più, ci permette di sapere che anche quando arriverà la notte, anche lì la promessa non viene meno. La promessa di una vita che merita di essere vissuta, perché abbiamo sperimentato un bene nel volto di qualcuno. La speranza abita nelle persone, non nelle cose. Nello sguardo di chi ci sostiene.
Ma cos’è il male che minaccia la speranza? Il male evitabile, il male di ciò che potrebbe non fare l’uomo e invece fa, il male è l’indifferenza, la mediocrità, l’abiezione, la cattiveria, il cinismo. Il male ha a che fare col nemico di Dio.
Il male non può essere spiegato. Il male è un controsenso, non trova spiegazione. Il male alla radice è nemico di Dio. Dio è amante della vita. A causa del male la nostra speranza è in pericolo. La Speranza abbraccia passato presente e futuro. Noi siamo portatori della Speranza anche di chi è deceduto e non può dare voce.”
Il Comitato Ascoltami
“La speranza è una tensione che abita le radici dell’ora ma non ha il suo compimento nel qui e ora. Una totalità e un per sempre che permette l’atto d’amore di mettere al mondo figli. Non facciamo figli perché dovranno morire ma perché la vita è augurabile come presagio di eternità.
“Per quanto questa vita ora sia deludente, la vostra resistenza e il vostro dissenso è vitale. Perchè rivendicare giustizia per voi è per altri? Perché combattere? Perché fare un Comitato? Per continuare a credere al bene di vivere. Per rimanere umani. Con lo sguardo alzato verso il cielo e verso chi ha provocato il vostro male, il vostro danno.”
“La morte e l’ingiustizia sono le minacce più gravi alla
Speranza. La speranza da fondamento alle attese e alle aspettative. Di guarigione e giustizia, certo. Ma la speranza è molto di più, ci permette di sapere che anche quando arriverà la notte, anche lì la promessa non viene meno. La promessa di una vita che merita di essere vissuta, perché abbiamo sperimentato un bene nel volto di qualcuno. La speranza abita nelle persone, non nelle cose. Nello sguardo di chi ci sostiene.
Ma cos’è il male che minaccia la speranza? Il male evitabile, il male di ciò che potrebbe non fare l’uomo e invece fa, il male è l’indifferenza, la mediocrità, l’abiezione, la cattiveria, il cinismo. Il male ha a che fare col nemico di Dio.
Il male non può essere spiegato. Il male è un controsenso, non trova spiegazione. Il male alla radice è nemico di Dio. Dio è amante della vita. A causa del male la nostra speranza è in pericolo. La Speranza abbraccia passato presente e futuro. Noi siamo portatori della Speranza anche di chi è deceduto e non può dare voce.”
Il Comitato Ascoltami
La proiezione invisibili arriva a Codroipo e a Carpi, trovate tutti i dettagli nella locandina